Le nostre Seychelles le abbiamo trovate a La Digue
L’organizzazione del viaggio è iniziata con la ricerca del volo più economico: tutti i voli per le Seychelles prevedono come minimo uno scalo, abbiamo monitorato i voli Qatar, Ethiad, Ethiopian, le compagnie con i prezzi più abbordabili. Abbiamo optato per l’Ethiopian in quanto offriva il miglior prezzo, euro 571,00 a persona per la tratta Milano/Addi s Abeba (con scalo tecnico a Roma) e Addis Abeba/Mahè (volo prenotato con qualche mese di anticipo). Non avevamo mai volato con questa compagnia, ne avevamo sentito parlare durante un precedente viaggio a Zanzibar in quanto alcuni turisti incontrati sul posto ci avevano parlato di questa compagnia con buoni collegamenti per le destinazioni africane. La scelta si è rivelata azzeccata: gli aerei non sono grandi e di ultima generazione e questo va a discapito della comodità , la puntualità e servizio a bordo sono però stati impeccabili!. La cosa “peggiore” è stata l’attesa ad Addis Abeba al ritorno, lo scalo infatti è di 4 ore ma nel nostro caso è diventato di 5 ore in quanto siamo partiti da Mahè e arrivati ad Addis Abeba in anticipo di quasi un’ora rispetto agli orari comunicati (a Mahè l’imbarco è stato completato prima del previsto ed evidentemente è stato recuperato altro tempo in volo)!. Cmq sicuramente consiglierei questa compagnia, prezzo ottimo, puntualità e nessun problema con le valigie, anzi i tempi di recupero bagagli sono stati brevissimi! Siamo partiti il giorno 21 aprile da Milano, arrivati a Mahè il giorno 22 abbiamo trovato ad aspettarci (come accordi) un’autista inviato dalla “Beach House”. In 40/45 minuti siamo arrivati alla ns sistemazione – zona Beau Vallon.
La Beach House si è rivelata un’ottima scelta, posizione comodissima, struttura semplice ma accogliente e personale molto cordiale e disponibile. Non dispone di molte camere, il prezzo è di 80 euro, sinceramente la camera che ci è capitata nei primi 3 gg era la “meno carina”, è quella che da sul retro della casa e rispetto alle altre camere è meno curata per quanto riguarda l’affaccio esterno. Per questo motivo credo che il suo prezzo dovrebbe essere un po’ inferiore rispetto alle altre. Cmq camera spaziosissima, frigo, cassetta di sicurezza e colazione composta da piatto di frutta, succo di frutta, the/caffè, pane tostato, burro marmellata, uova (e una mattina anche delle ottime banana cakes!). Molto carino fare colazione all’esterno!
Abbiamo trascorso a Mahè i primi 2 gg e mezzo (3 notti) del ns viaggio. Mahè è una meta che i più esplorano con la macchina a noleggio. Le macchine che abbiamo visto sono tutte nuove e di piccole dimensioni, per cui adattissime a girare l’isola. Noi abbiamo optato per l’autobus ma questa è una scelta molto soggettiva e dipende da molti fattori per cui non mi sento di consigliare l’uno o l’altro mezzo. Posso dire che nel ns caso abbiamo considerato Mahè come una tappa di transito, abbiamo preferito investire sulle altre isole sia in termini di tempo ma anche di “denaro”, girando Mahè con i mezzi locali abbiamo sicuramente ottimizzato le spese dei primi 3 giorni. Certamente il noleggio dell’auto permette di inserire numerose tappe in una sola giornata ma la ns scelta è stata di individuare pochi luoghi e viverceli in relax. Per cui abbiamo optato per raggiungere una delle spiagge del sud, Anse Gaulette, non è tra le più famose ma è bellissima, lunga e selvaggia con un mare cristallino. E’ stato un positivissimo primo impatto con le Seychelles.
Da Beau Vallon abbiamo raggiunto Victoria grazie al gentilissimo passaggio di un Seychellese e da qui bus per Anse Gaulette (ci sono cmq bus regolari che collegano Beau Vallon e Victoria!). In realtà la nostra prima scelta sarebbe stata Anse Intendance ma siamo arrivati alla stazione dei bus qualche minuto dopo la partenza prevista e con ns stupore…i bus sono davvero puntualissimi e non sgarrano di un minuto! A Victoria abbiamo fatto un giro veloce per cambio soldi e acquisto frutta al mercato, l’impressione è stata molto positiva, non ha di certo nulla a che vedere con la classica immagine di “capitale” africana, confusionaria e poco curata.
La seconda giornata abbiamo optato per il sentiero che da Danzil, attraverso il Morne National Park, giunge ad Anse Major. Anche in questo caso si raggiunge Danzil comodamente con i bus. Da qui parte il sentiero, bellissimo! Panorami mozzafiato soprattutto quando da lontano si inizia a scorgere Anse Major, una vera gioia per gli occhi! Il percorso è semplice, l’unica fatica è dettata dal caldo, molte zone infatti sono esposte completamente al sole per cui d’obbligo tanta acqua e protezione solare! Ad Anse Major si ha la possibilità di tornare indietro via mare, tramite il taxi boat che fa spola tra Anse Major e Bell Ombre, (10 euro a persona), noi abbiamo optato per rientrare a piedi. Per quanto riguarda i pasti noi abbiamo provato le chateau francaise, il baobab e il mercoledì sera, sul lungomare, viene allestito il Labirin Bazar, con numerose bancarelle gastronomiche nelle quali assaggiare piatti di pesce freschissimo ad un ottimo prezzo!
Il giorno 25 aprile ci spostiamo a Praslin, traghetto già prenotato via email dall’Italia. Il tragitto dura circa un’ora, servizio CatCocos impeccabile. A Praslin troviamo ad attenderci un’autista inviato da Villa Gaiarda. Arrivati alla sistemazione l’impatto è decisamente ottimo! Villa Gaiarda è bellissima e accogliente. Morena è fantastica e prima di farci accomodare nella ns stanza ci spiega tutto quello che su Praslin c’è da sapere, luoghi da visitare, ristoranti, mezzi pubblici, escursioni e via dicendo. La stanza è ovviamente come tutto il resto, curatissima, spaziosa, pulitissima. Prezzo euro 100,00 a notte compresa la prima colazione composta da: frutta, pane tostato, marmellata fatta in casa, brioches, the/caffè americano/espresso/cappuccino, succo di frutta. Anche a Praslin decidiamo di utilizzare i bus, la fermata è vicinissima a Villa Gaiarda.
Praslin è adattissima ad essere girata in bus, come a Mahè bisogna prestare attenzione alle fermate e avere sempre a portata la tabella degli orari, infatti ci sono varie linee che per raggiungere la stessa meta percorrono tragitti diversi. L’unico svantaggio di Praslin è non aver trovato un tempo bellissimo come invece lo è stato in tutto il resto della vacanza. Diciamo che non ci certo rovinato la permanenza ma sicuramente ci ha limitato soprattutto nella gita a Curieuse e Saint Pierre che non siamo riusciti a fare con moltissimo dispiacere! (Cmq per l’organizzazione ci eravamo affidati a Morena e il prezzo sarebbe stato di euro 55,00 a testa compreso barbecue, prezzo decisamente buono confrontato con altri prezzi visti su internet o sulla lonely). Per il resto siamo riusciti comunque a non perderci Anse Lazio, bellissima, mare cristallino, spiaggia bianchissima (peccato per le reti “anti squalo” che sicuramente la rendono meno selvaggia ma fai diverso…). Siamo arrivati con il sole.. poi un acquazzone “passeggero si è trasformato in una pioggia torrenziale durate per ore!
Altra giornata dedicata ad Anse Georgette nella mattina e Valle dei Mai nel pomeriggio. Ad Anse Georgette si deve prenotare l’ingresso, ci ha pensato Morena anche se una volta giunti sul posto alla mattina ci hanno detto di avere la ns prenotazione per il pomeriggio….cmq non hanno fatto storie e ci hanno fatto entrare ugualmente. Come ormai è noto, la spiaggia si raggiunge attraverso i campi da golf del lemuria resort. Credevo che ciò avrebbe reso la spiaggia più “commerciale” e invece la sorpresa è ritrovarsi in questa spiaggia dall’aspetto selvaggio nonostante sia “inglobata” in un grande resort. Anche qui, colori e vegetazione fantastici! (nei giorni successivi un turista francese ci ha raccontato di aver assistito alla schiusa delle uova di tartaruga proprio sulla spiaggia di Anse Georgette!!!). Riprendiamo il bus per la Valle dei Mai, l’ingresso è carissimo 20 euro a testa, la mia personalissima opinione è che per quanto si tratti di una zona di foresta intatta e suggestiva il prezzo sia davvero esagerato! Tra l’altro noi abbiamo percorso il sentiero più lungo che dovrebbe essere percorribile in 2ore e mezzo/tre ore, in realtà occorre molto meno tempo, ok noi non siamo botanici esperti per cui sicuramente non ci siamo soffermati più di tanto ma il fatto è che cmq la foresta è praticamente sempre uguale per cui per quanto bella la visita non vale il prezzo del biglietto che ok, sarà anche destinato a finanziare i progetti di conservazione di tutte le seychelles ma risulta cmq un po’ “fuori luogo”! Anche qui un acquazzone ci sorprende mentre passeggiamo sotto queste palme altissime, nonostante la fitta vegetazione siamo costretti ad aspettare la fine della pioggia cercando riparo sotto un enorme masso granitico.
Il giorno successivo volevamo dedicarlo alla escursione in barca ma questa volta il brutto tempo fa capolino già dal mattino e Morena ci sconsiglia l’uscita in barca! Ci rilassiamo a Villa Gaiarda, e quando nel primo pomeriggio il tempo sembra darci un po’ di tregua facciamo un bellissimo giro a piedi sulla spiaggia di Anse Volbert, spiaggia che avevamo già avuto il piacere di goderci il primo giorno di arrivo a Praslin, raggiungiamo il paese per pranzare da Luca. Nella zona di Anse Volbert il ristorante migliore per noi è stata “La Golue”, siamo stati qui due sere su quattro delle trascorse a Praslin. Ottimo rapporto qualità prezzo. Anche alla Pirogue abbiamo mangiato bene ma i prezzi sono più alti. Da Luca abbiamo cenato e fatto qualche spuntino, buono il gelato, senza infamia e senza lode il resto. Ecco arrivato il momento più atteso, il trasferimento a La Digue! Il 29 aprile tramite un taxi chiamato da Morena, raggiungiamo il porto per prendere il traghetto delle 10.00. Mezz’ora nemmeno di viaggio e siamo a La DIgue. Poche sere prime avevo avvertito Josette della Pensione Fidele dell’orario del ns arrivo. Al jetty infatti suo marito Daniel ci aspetta. Ci fa salire sul taxi-pullmino e in pochi minuti siamo a La Fidelitè. Se alla Beach House ci era capitata la camera un po’ più “sacrificata” qui c’è andata sicuramente meglio : la ns camera (quella che, guardando la casa di fronte, è posta sulla sinistra) è l’unica con l’accesso diretto sulla veranda, compreso di tavola per la colazione all’aperto. E’ semplice ma spaziosa e confortevole. Il prezzo è di euro 65,00 compresa la colazione: the/caffè, marmellata fatta in casa, pane tostato e brioche (oppure torta o crepes), uova, frutta e succo. Con Daniel contrattiamo subito anche le bici, 6 giorni di noleggio per 70 euro totali. Abbiamo tutto il pomeriggio a disposizione per iniziare ad assaporare l’atmosfera del luogo, il tempo è nuvoloso così decidiamo di gironzolare in bicicletta per farci un’idea delle spiagge, distanze ecc, nonostante l’avarizia di sole ci rendiamo conto che l’isola ci riserverà grandi sorprese!
I successivi 5 giorni a La Digue li viviamo così: una giornata la dedichiamo alla scoperta di Grand Anse, fantastica, l’impatto ci lascia a bocca aperta. Ciò che abbiamo di fronte ci entusiasma più di qualsiasi immagine vista nei giorni precedenti! Ci godiamo questo luogo pieno di fascino poi con un breve sentiero giungiamo a Petit Anse, versione in miniatura della precedente ma con meno turisti. Nel pomeriggio ci spostiamo ad Anse Severe, Grand e Petit Anse non sono adatte per la balneazione, non c’è barriera per cui il mare è solitamente piuttosto agitato, ad Anse Severe invece, con la bassa marea si forma una bassissima piscina naturale, acqua caldissima, luogo ideale per stendersi nell’acqua e rilassarsi crogiolandosi al sole! Il giorno successivo lo dedichiamo alla visita di Anse Patate, cercavamo un luogo adatto allo snorkeling ma le correnti sono forti per cui preferiamo goderci questa piccola spiaggia senza avventurarci. La spiaggia è effettivamente piccola e anche se il livello dell’acqua sarebbe adatto per la balneazione, le correnti sono effettivamente un po’ limitative. Bellissimo però il piccolo contesto da cartolina di questa spiaggia! Più tardi facciamo la stessa scelta del giorno precedente e cioè relax ad Anse Severe! Altro giorno , altra tappa: questa volta ci aspetta il tour in barca: Grande Soeur, Coco Island e Felicitè. Escursione organizzata tramite Josette-La fidelitè. Daniel il marito ci spiega il tour, ad accompagnarci sarà il figlio. Il costo dell’escursione è davvero caro, euro 100.00 a testa compreso il barbecue e la tassa di entrata a Grande Soeur (solo quella costa circa 30euro a testa). Cmq i prezzi sono questi e tutta l’isola applica le stesse tariffe. Grande Soeur è splendida, la cosa interessante è nella diversità delle due spiagge, una opposta all’altra e separate da un percorso di pochi minuti. Da una parte fondale basso, barriera, possibilità di snorkeling, dall’altra parte mare aperto, mare agitato ma bellissimo, spiaggia bianca incorniciata alle estremità dai classici massi granitici delle seychelles. Il pranzo è buono ed abbondante.
Dopo Grand Soeur tappa a Coco Island, dove non attracchiamo a riva, la barca si ferma al largo, da lì scendiamo per lo snorkeling che però non regala niente di particolarmente straordinario. Poi è la volta di Felicitè, il mare, i colori, la vegetazione qui regnano sovrani! A Felicitè rimaniamo sulla barca mentre altri rifanno snorkeling, vediamo una tartaruga marina e poi, mentre si avvicina l’ora del tramonto e il sole inizia a scendere ecco sfilare i delfini! Non potevamo aspettarci conclusione migliore! La sera incontriamo Robert Agnes, una guida locale che Josette ha contattato per illustrarci in cosa consiste l’escursione ad Anse Marron a cui siamo interessati. Parliamo con Robert insieme ad un’altra coppia di ragazzi ospiti di Josette. Ci spiega che da Grande Anse raggiungeremo Anse Marron per poi arrivare ad Anse Pierrot e Anse source d’argent. Il tutto ci costerebbe 35 euro a testa, riusciamo a spuntarla per 30 euro a testa anche se ci sembra cmq tanto (l’escursione parte alle 8.00 di mattina e si rientra nel primo pomeriggio).
Il giorno dopo eccoci pronti per l’avventura e come constateremo poi, saranno i soldi spesi meglio di tutta la vacanza! Ci incontriamo con Robert alla chiesa, lasciamo le bici e poi in auto raggiungiamo Grand Anse, da lì iniziamo il sentiero. Sinceramente è un sentiero che non consiglierei di fare senza guida. Alcuni ospiti di Josette ci avevano raccontato di averlo fatto in autonomia ma sinceramente ancora adesso mi chiedo come abbiano fatto!!! Il sentiero infatti non è sempre segnalato anzi, sinceramente molto spesso ci è capitato di ritrovarci a guardarci tra di noi interrogandoci su dove fosse il “passaggio”, infatti ci sono tratti da percorrere in mezzo alla vegetazione, altri sulla sabbia in spiaggia, altri ancora attraverso le rocce, passando tra improbabili fessure, camminando su stretti “costoni” di massi, scavalcando ampie fenditure tra le rocce. Insomma noi non ce l’avremmo mai fatta, la guida è stata indispensabile! (effettivamente ci siamo chiesti se esistano sentieri diversi per raggiungere Anse Marron). Robert ci indicava per filo e per segno come oltrepassare ogni passaggio critico! L’ultimo tratto poi da Anse Pierrot a Source d’Argent l’abbiamo percorso con l’acqua alla vita se non più alta e zaino sospeso sopra le teste! Insomma, non è una “passeggiata”, in più il sole a picco non aiuta di certo. Ma quel che si vede è impagabile! Già prima di arrivare ad Anse Marron il paesaggio è ineguagliabile rispetto a tutto il resto, vegetazione verdissima, massi granitici con colori dal marrone al grigio, mare con tutte le sfumature dell’azzurro e nessun’altro oltre noi a godere di tutta questa meraviglia! Anse Marron rappresenta un traguardo paradisiaco, il mare si scontra ad una serie di massi granitici sparsi in maniera disordinata su questa parte della costa, il risultato di questo scontro è la creazione di piccole piscine naturali incorniciate dai massi dalle forme più svariate e sabbia bianchissima. Ci siamo goduti il meritato riposo pranzando con un coloratissimo e invitantissimo piatto di frutta! Poi si riparte e la prox meraviglia nel ns orizzonte è Anse Pierrot, bellissima, selvaggia, l’ennesima prova della generosità della natura! Proprio per quello che abbiamo visto quando arriviamo a Source d’Argent rimaniamo meno sorpresi di quanto ci aspettassimo. La spiaggia è bellissima, anzi è un susseguirsi di spiaggette incastonate tra i tipici massi granitici; ma il ns sentiero ci ha fatto approdare in spiagge deserte, unica protagonista la natura, Spiagge selvagge raggiungibili solo via terra attraverso un sentiero nemmeno così agibile…ovvio che Source D’argent pur con la sua bellezza, paga il dazio di essere la meta più famosa di La Digue, meta principale di tutte le escursioni giornaliere dalle altre isole. Ci rilassiamo un attimo sotto l’ombra di una palma poi ci dirigiamo verso l’uscita dove ci viene chiesto di mostrare il biglietto di ingresso…noi siamo arrivati “via mare” per cui ovviamente non abbiamo il biglietto che si paga per raggiungere Source d’argent (il biglietto tra l’altro è per l’ingresso al parco Union estate, il cui transito è obbligato per raggiungere la spiaggia!). Decidiamo all’unanimità di oltrepassare l’ingresso via mare, praticamente si costeggia la spiaggia e poi un muretto e in pochi minuti si è fuori dal parco, il tutto con zaino sulla testa, acqua alla vita, in questo modo evitiamo il ticket!
L’ultimo giorno a La Digue è all’insegna della vera essenza Seychellese: con la ns inseparabile bici ci mettiamo in strada decidendo di fermarci nei luoghi che più ci avrebbero colpito. In questo modo abbiamo trovato due degli angoli più belli della vacanza. La prima tappa è stata Anse Gaulette poi sosta per pranzo ad Anse Banane, dove una “baracchina” di frutta prepara ottimi frullati! Poi Anse Gran Roche, una vera piscina tutta per noi, eh già perché eravamo gli unici ospiti di questo luogo incantato! Di La Digue abbiamo amato proprio questo, la possibilità di trovare la “propria spiaggia ideale”, di essere spesso gli unici turisti a godere di angoli di paradiso, di poter assaporare l’autenticità di spiagge selvagge e non sfruttate nonostante siano collocate in un luogo non di certo sconosciuto! Per quanto riguarda i pasti noi ci siamo trovati molto bene al Torosa, il ristorante accanto al porto. Valido anche Chez marton anche se, pesce buonissimo ma lo stesso non possiamo dire per il pollo al curry…immangiabile! Abbiamo provato anche la pizza d’asporto, di fianco al gregory’s market, l’impasto non era male ma purtroppo il “classico” formaggio seychellese non perdona, l’effetto “mattone” è assicurato. Il giorno 5 maggio salutiamo La Digue, per raggiungere il porto decidiamo di evitare il taxi e di farci una passeggiata (sicuramente agevolati dal fatto di viaggiare con gli zaini e non con le valigie), in effetti impieghiamo nemmeno 10 minuti per raggiungere il jetti. Il traghetto parte alle 7.00, alle 10.30 siamo a Mahè, prendiamo un taxi (250 rupie) per Beau Vallon e torniamo alla Beach House dove passeremo l’ultimo giorno del ns viaggio. Questa volta abbiamo una stanza migliore e riusciamo anche a farci preparare la colazione il giorno dell’arrivo, in effetti è domenica e trovare un luogo aperto al mattino non è facile per cui ci fa comodo poter rilassarci nella bellissima di veranda della beach house assaporando una squisita e abbondante colazione! Questa giornata la dedichiamo al relax sulla spiaggia, la spiaggi di Beau Vallon è lunghissima e brulica di “vita locale”. La sera decidiamo di “finire le rupie” in un bellissimo ristorante sulla spiaggia. (Le maree). Effettivamente i prezzi sono alti ma mangiamo molto bene in un’atmosfera degna per un addio alle Seychelles! Il giorno 06 maggio abbiamo l’aereo alle 16.25 di pomeriggio, ci alziamo con calma, colazione abbondante come sempre e preparazione dei bagagli. All’una e trenta abbiamo il taxi, abbiamo poche ore per poter programmare qualcosa ma anche troppe ore per non fare nulla, alla Beach House possiamo usufruire di una doccia/bagno riservati allo staff nel caso volessimo passare la mattinata in spiaggia e poi lavarci prima della partenza, il tempo però non è granche e ci aspetta un lungo viaggio di ritorno per cui preferiamo lasciare la ns stanza già “pronti” per la partenza. Facciamo un giro sulla spiaggia e poi eccoci in aeroporto. Il check in è già aperto, come all’andata le dinamiche dell’Ethiopian sono puntuali e rapidissime. Ci aspetta un lungo viaggio, scalo in Etiopia e poi una volta in Italia dovremo raggiungere Bologna via treno da Milano. Un viaggio all’insegna dei mezzi di trasporto che devo dire, sia in Italia che alle Seychelles non ci hanno mai riservato brutte sorprese!
E ora un po’ di dati/info pratici:
– il ns viaggio ci è costato circa 2.000,00 euro a testa, incluso volo aereo, assicurazione (viaggisicuri), bigletti treno/malpensa express da Imola a Milano Malpensa, alloggi e spillaggio. Se si riesce a trovare un volo aereo dal costo contenuto, come nel nostro caso, il più è fatta. E’ vero gli alloggi non sono a buon mercato ma a La Digue si riescono cmq a trovare sistemazioni più economiche rispetto soprattutto a Praslin. Nel nostro caso aver passato 6 gg a La Digue ha sicuramente contribuito a contenere le spese. Per il resto anche il ristorante rappresenta una buona parte della spesa, nel ns caso abbiamo scelto di avere sempre la prima colazione, a La Digue la camera senza colazione sarebbe costata 50 euro, la colazione ci è quindi costata 15 euro in due (7.5 a testa), ci sembravano tanti ma le colazioni sono davvero abbondanti, se si mangiasse lo stesso comprandoselo in autonomia si spenderebbe sicuramente altrettanto. Con colazioni così generose noi a pranzo riuscivamo serenamente ad accontentarci di piatti di frutta (100/120 rupie)o mega frullati(60 rupie)! La sera un piatto di pesce servito con riso e contorno, acqua o in rari casi birra, ci costava all’incirca 30/35 massimo 40 euro in due. Inoltre si tratta di un paese in cui dopo la cena non si ha praticamente altro da fare, per cui la vita è cara ma non si tratta di una vita “mondana” dove si devono includere costi per chissà quali aperitivi, locali ecc!
– autobus: qualsiasi tratta a Mahè e Praslin costa 5 rupie a testa (poco più di 30 centesimi di euro). Da persone abituate ad utilizzare gli autobus in tutti i ns viaggi, ammettiamo che non è così immediato prenderci la mano. A discapito di quanto ci avevano detto, la rete di autobus funziona alla perfezione, ci sono collegamenti per tutte le spiagge e il servizio è molto puntuale! Però le fermate non sono segnalate nel senso che la fermata dell’autobus è ben visibile ma spesso e volentieri non ci sono cartelli dai quali evincere “dove ci si trova”! bisogna prestare attenzione per capire dove bisogna scendere e a noi un paio di volte è capitato di non salire sull’autobus corretto oppure di non azzeccare la fermata giusta (il che cmq vuol dire al max farsi 5 minuti a piedi). Indispensabile munirsi delle tabelle con gli orari che si trovano sia su internet (nel caso di Mahè) sia presso le guest house (sia nel caso di Mahè che Praslin). Mahè è indubbiamente un’isola adatta per essere girata in auto ed effettivamente se si vuole ottimizzare al massimo il tempo, l’autobus può essere limitativo mentre lo stesso non vale per Praslin. Le spiagge e luoghi di interesse principali non sono molti per cui se si passano a Praslin i classici tre, quattro giorni, l’autobus è più che valido come mezzo di trasporto!
– Sistemazioni: Le ns scelte si sono rivelate ottime. Consiglio sicuramente tutte e 3 gli alloggi citati. Ognuno per una propria caratteristica: beach house, comodissima soprattutto per chi sceglie di spostarsi in autobus e stare nella zona più turistica di beau vallon. (Per chi opta per l’auto consiglio di alloggiare in luoghi “più suggestivi” dove spesso si trovano alloggi in zone raggiungibili solo con mezzi privati).
Villa Gaiarda: accoglienza allo stato puro! Umberto e Morena oltre ad essere competenti e affidabili sono anche due persone simpaticissime! Il fatto di non aver avuto un tempo splendido a Praslin è cmq stato compensato da questo confortevolissimo soggiorno.
Pension Fidele: semplice ma buon rapporto qualità prezzo. Sicuramente l’aver avuto la camera migliore ha fatto la differenza! C’è da dire che a La Digue ci sono tantissime guest house e altrettante ne stanno costruendo, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Cmq sinceramente ci ha fatto comodo aver già prenotato tutte le sistemazioni dall’Italia, in questo modo non abbiamo perso tempo nel cercarle e cmq informandosi un po’ nei vari siti, si riescono a trovare recensioni/opinioni per fare un minimo di confronto.
– Traghetti: dall’Italia avevo prenotato la tratta Mahè/Praslin. Risposte email velocissime! Si paga al porto per cui non si deve anticipare nulla. La tratta Praslin/La digue non l’abbiamo prenotata mentre il ritorno La Digue/mahè l’abbiamo acquistato due giorni prima direttamente all’ufficio cat cocos al jetty di la Digue. I traghetti sono piuttosto cari, circa il controvalore in euro pagato è stato:
Mahè-Praslin: euro 57 a testa
Praslin-La Digue (inter ferries): euro 12 a testa
La Digue-mahè: euro 70 a testa
– Sicurezza: a Praslin, da villa gaiarda il paese si raggiunge con una passeggiata di 10 minuti, la strada è praticamente buia per cui ci si deve munire di torcia. Situazioni di pericolo o sensazione di pericolo: zero! Cmq vari ristoranti offrono il servizio navetta gratuita a villa gaiarda per cui se si vuole evitare la passeggiata il problema è risolto. A La Digue ci si ritrova la sera in bici a girovagare per queste stradine di campagna, zero illuminazione, zero lampioni. Anche lì nessun problema. L’unica cosa che potrebbe inquietare è la presenza di cani, randagi o meno che gironzolano per l’isola…A Beau Vallon sconsiglierei passeggiate al chiaro di luna sulla spiaggia, sinceramente mi è sembrata la zona forse un po’ più “losca”. Per il resto anche durante le ns escursioni a piedi abbiamo spesso incontrato guardie che in alcuni casi ci hanno raccomandato di fare attenzione sulle spiagge a portafogli e oggetti vari. Questo ce l’ha ricordato anche Morena di Villa Gaiarda. Cmq niente di più dell’attenzione che si deve avere in qualsiasi luogo! Cmq noi lasciavamo sempre i documenti negli alloggi, ove possibile nelle cassette di sicurezza. E con noi non avevamo mai grandi somme, ma il necessario per la giornata!
– Telefono e wi-fi: utile acquistare la sim di una compagnia locale. Appena arrivati all’aeroporto a noi è stata consegnata gratuitamente una sim dell’airtel (forse una promozione?), cmq con una ricarica di 100 rupie riuscivamo indicativamente a fare 4/5 chiamate in italia di qualche minuto. A Villa Gaiarda abbiamo acquistato una tessere da 70 rupie per navigare in internet tramite wi fi. Collegamento ottimo. A la Fidelitè il wi fi era gratuito. Alla Beach house invece il collegamento non c’è.
– Indispensabili: presa di corrente con i “3 spinotti” / torce/ kiway per gli acquazzoni improvvisi/protezione solare altissima!!! Repellente per le zanzare: ce ne sono tante, al crepuscolo ma anche al mattino! Per fortuna non abbiamo trovato mosquitos!
– Cibo/bevande: l’acqua è piuttosto cara, consigliabile farsi scorta al supermercato! Sconsigliamo di acquistare birra d’importazione, carissima, meglio consumare la birra locale seabrew. Pesce ovviamente ottimo. Ammettiamo di esserci fatti tentare dalla pizza in qualche occasione, come al baobab a beau vallon in quanto una volta seduti al tavolo abbiamo realizzato che la pizza era la portata più richiesta. E a La Digue, dopo la “sfacchinata” ad Anse Maroon avevamo bisogno di “carboidrati” così ci siamo lasciati allettare dalla pizzeria Gregor. Nnon si va certo alle Seychelles per la pizza ma in 15 gg può capitare di voler “uscire” dal menù locale, e diciamo che non è così malaccio . La frutta ci ha conquistato, frutto della passione, papaya, golden apple, cocco, …una lista interminabile di frutti squisiti! I piatti di frutta sono l’ideale per pranzare. In tutte e 3 le sistemazioni le colazioni erano buone e abbondanti per cui sicuramente risceglieremmo la formula “bed & breakfast”!
Nostra personale impressione: noi le nostre Seychelles le abbiamo trovate a La Digue, amiamo le piccole isole, i luoghi a “misura d’uomo” , a La Digue abbiamo trovato un’atmosfera d’altri tempi; nonostante la costruzione di nuove guest house sia evidente in modo massiccio, non abbiamo trovato un luogo dove il turismo “fa da padrone”, sicuramente è la principale fonte di lavoro/entrata dell’isola ma gli abitanti non ne sono schiavi, questo è dimostrato dal loro stile di vita che non è stato rivoluzionato dalle esigenze del turista. Basti pensare che nei giorni di festa i negozi sono chiusi, gli orari delle attività non sono protratte fino a tardi come nella maggior parte dei luoghi turistici, nessuna spiaggia è attrezzata e i ristoranti si contando forse nelle dita di una mano! Inoltre le spiagge più belle ce le ha regalate la Digue, selvagge, diverse le une dalle altre, magiche per il fascino di viversi in solitudine angoli di paradiso! La spiaggia simbolo di questo viaggio è sicuramente stata Anse Marron.
Lara
angelilara78@gmail.com