Le nostre prime Maldive
(by Luca, Sabrina e Federico)
Domenica 24 Aprile: “Ricominciamo-o-o…” urla a squarciagola Adriano Pappalardo in una sua nota canzone, e anche noi, dopo quasi due anni dall’ultimo viaggio, causa il dono che il cielo ha voluto offrirci, nelle vesti del nostro meraviglioso secondogenito, Leonardo, adesso possiamo gridare … ricominciamo-o-o!… In effetti oggi, giorno di Pasqua 2011, è una data memorabile per noi amanti dei viaggi, perché siamo di nuovo in pista, anche se in partenza per una vacanza di una sola settimana, in una delle più classiche mete che il nostro stupendo pianeta possa offrire: le Maldive, e più precisamente l’isolotto di Olhuveli, situato nell’atollo di Malé Sud. Alle 17:15 di un tranquillo pomeriggio festivo partiamo da casa con una piccola ferita al cuore … Leonardo, infatti, non sarà dei nostri, perché riteniamo che il viaggio sia troppo lungo, ma anche perché, non lo nascondiamo, abbiamo bisogno di un po’ di sacrosanto riposo, e in questo i venerabili nonni giocano un ruolo fondamentale, con la loro disponibilità a prendersi cura in toto del bimbo per una settimana intera … Allora, in definitiva, ecco la nostra arringa: “Scusaci tanto piccolo, ma un giorno capirai, come crediamo abbia capito il tuo fratello maggiore, Federico, oggi con noi, che a suo tempo subì identico trattamento … ” Un quarto d’ora dopo la partenza entriamo in autostrada a Faenza e poco più tardi mi accorgo di aver dimenticato a casa la patente di guida … Che fare? … Rischiare di arrivare tardi e tornare a prenderla o sperare nella buona sorte? … Non dico nulla e opto per la seconda soluzione, in fondo dobbiamo solo arrivare a Bologna … e poi alle Maldive non credo proprio ne avremo bisogno! Col cuore del sottoscritto a mille copriamo tutto il tragitto con successo e alle 18:15 siamo al Park to Fly a lasciare l’auto in deposito, così più sollevato posso rivelare a tutti lo scampato pericolo … al ritorno si vedrà, intanto andiamo a goderci la meritata vacanza! In perfetto orario siamo al banco Azemar (nostro tour operator per questo viaggio) e lì ritiriamo tutti i documenti necessari al prosieguo dell’iter d’imbarco … Spediamo i bagagli, oltrepassiamo il metal-detector e con grande anticipo ci mettiamo in attesa alla porta numero 3. Alle 20:00 in punto cominciano le operazioni d’imbarco vero e proprio sul volo Meridiana IG 3124 e in perfetto orario, alle 20:57, l’Airbus A330 si stacca da terra con destinazione Roma Fiumicino, dove faremo scalo per far salire altri passeggeri. Neanche il tempo di prender quota e iniziamo la discesa verso l’aeroporto della città capitolina, nel quale atterriamo alle 21:29. La sosta si rivela più lunga del previsto poi, finalmente, dopo aver incamerato il carburante necessario a coprire i 7340 chilometri che ci dividono dalla meta, alle 23:34, riprendiamo il nostro viaggio … Saliamo di nuovo sopra alle nuvole e la mezzanotte scocca quando siamo ancora sull’Italia.
Lunedì 25 Aprile: Dopo una lunghissima notte affiora l’alba e cominciamo a scendere verso la capitale maldiviana, Malé. Oltre i finestrini s’intravedono alcuni scenografici atolli e alle 11:02 locali (tre ore in più rispetto all’Italia, con l’ora legale in vigore nel nostro paese) atterriamo felicemente nell’Aeroporto Internazionale di Hulhulé Island, isola, in parte artificiale, occupata interamente dal principale scalo aereo delle Maldive, mentre le condizioni meteo, che sapevamo non essere eccezionali, si presentano a noi con un timido sole e trenta gradi di temperatura atmosferica. Eccoci così nella Repubblica delle Maldive, nata nel 1968, dopo tre anni di sultanato, a seguito dell’indipendenza ottenuta a spese della Gran Bretagna, il 26 luglio 1965 … Lo stato, che conta circa 350.000 abitanti, è di tipo esclusivamente insulare essendo composto da una serie di atolli, situati nell’Oceano Indiano, a sud-ovest dell’India e a poco più di 700 chilometri dalle coste dello Sri Lanka. Il vastissimo arcipelago, ubicato in prossimità dell’equatore, si sviluppa da nord a sud per oltre 750 chilometri ed in senso longitudinale per 180, contando circa 1190 isole coralline, delle quali solo 202 abitate (e di queste un’ottantina occupate esclusivamente da villaggi turistici) … E’ un mondo decisamente strano ed accattivante quello che si para davanti ai nostri occhi, che ancora mancava fra le nostre esperienze di viaggio e che ci apprestiamo a visitare, seppure in minima parte, nei prossimi giorni. Espletiamo tutte le formalità doganali e una volta usciti dall’aeroporto incontriamo i nostri assistenti che, poco più tardi, ci fanno salire a bordo della barca veloce con la quale raggiungeremo l’isola di Olhuveli. Dopo circa un’ora di navigazione, in un mare piuttosto mosso, sbarchiamo nel nostro piccolo eden, ovvero l’isola che ci ospiterà per le prossime sette notti. Appena messo piede su Olhuveli, ancora sotto un cielo piuttosto grigio, inframmezzato da deboli raggi di sole, veniamo condotti al ristorante per il pranzo e subito dopo ci consegnano le chiavi della nostra stanza, la 210, situata sul lato occidentale dell’isola, dove il mare, distante pochi metri, è abbastanza irrequieto. Fra le prime apprendiamo che ad Olhuveli è in vigore una sorta di ora legale, per cui dovremo spostare le lancette dell’orologio avanti di un’altra ora, col risultato di avere, all’apparenza, giornate più lunghe, quindi, una volta recuperati i bagagli, ci mettiamo in abiti balneari e corriamo sul lato est dell’isola, dove si trova la placida laguna, protetta dai venti, e lì ci sistemiamo, sotto ad un ombrellone, a trascorrere le ultime ore del pomeriggio. A tratti esce fuori anche un bel sole, così possiamo goderci un primo sospiratissimo bagno … poi le ombre lunghe della sera ci assalgono, facendoci correre (poco dopo le 19:00) sul lato opposto dell’isola ad assaporare un bel tramonto, anche se caratterizzato da troppe nuvole (ne vedremo, con ogni probabilità, dei migliori). Stanchi, a fine giornata andiamo a cena, quindi, non certo attirati dal karaoke proposto dalla scarna animazione del complesso turistico, ci giriamo a piedi l’intero villaggio, fin sull’estremità del molo, dove normalmente si avvistano le mante … ma le acque, questa sera agitate, dell’Oceano Indiano ci fanno desistere dalle nostre intenzioni e ci consigliano un po’ di meritato riposo a coronamento del lungo viaggio di andata.
Martedì 26 Aprile: Mi alzo con fatica dal letto a causa del fuso orario, di certo non ancora assimilato. Guardo fuori dalla finestra e noto, con un pizzico di sconforto, che il cielo è grigio ed il sole latitante, come previsto d’altronde … Con estrema calma lasciamo la nostra stanza e andiamo a far colazione, mentre, come per incanto, le nuvole si aprono ed il sole esce prepotentemente allo scoperto, inondando tutto di luce ed accendendo meravigliosamente i colori del mare intorno a noi. Corriamo ad occupare un ombrellone e poi vado, in compagnia di Federico, a fare un veloce briefing con l’assistente Azemar e a prenotare l’escursione per il pomeriggio, quindi ci precipitiamo in spiaggia a goderci le magnifiche viste sulla laguna di Olhuveli ed un rinfrescante bagno, perché con la presenza del sole c’è un caldo-umido pazzesco. A piedi e guadando uno strettissimo braccio di mare raggiungiamo l’isolotto, completamente disabitato, che chiude la laguna di fronte a noi. Raccogliamo un po’ di conchiglie ed un paio di noci di cocco, scattiamo qualche foto e poi torniamo all’ombrellone, ma non vi restiamo a lungo perché corriamo subito in acqua a gustarci un altro bagno … Non è proprio possibile resistere a tali riflessi cristallini! In men che non si dica si fanno le 13:00, così passiamo in camera per una veloce doccia, andiamo a pranzo e dieci minuti prima delle 14:00 siamo alla réception pronti a partire per l’escursione che ci porterà alla scoperta della capitale, Malé. Malé è una delle più incredibili città sulla faccia della Terra … A pochi centimetri di altezza sul livello del mare si sviluppa, infatti, un agglomerato urbano di circa 82.000 abitanti , su di una superficie di soli 2,5 chilometri quadrati … ciò vuol dire che ha una densità di abitanti per chilometro quadrato superiore addirittura a quella di Manhattan! Appena salpati con la barca veloce notiamo grossi nuvoloni neri all’orizzonte e di lì a poco siamo sotto ad un violento acquazzone, con il cielo completamente coperto … e lo sconforto subito ci assale … ma dopo mezzora di pioggia battente usciamo fuori dal temporale, e le condizioni meteo sono decisamente migliori quando sbarchiamo sul molo della capitale, anche se non splende il sole. Scesi dalla barca veniamo subito divisi per nazionalità, ed essendo gli unici tre italiani, per l’occasione, avremo una guida a nostra completa disposizione, che subito si presenta: Mohammed, un simpatico maldiviano, che ci accompagnerà a spasso per la città, anche se non credo sarebbe stato un problema farlo da soli, ma ci adeguiamo alla situazione. Mohammed ci fa partire dalla piazza prospiciente il porto, nella quale sventola una grande bandiera dello stato, poi, in breve, arriviamo di fronte alla Great Friday Mosque, la grande Moschea del Venerdì, la più importante costruzione di Malé, inaugurata nel 1984, ed il più vasto edificio di culto delle Maldive, che sono, incredibile ma vero, al cento per cento di religione musulmana. Continuando nel nostro tour della capitale passiamo attraverso il Sultan Park, che ospita, immerso in un piccolo parco pubblico, ciò che resta dell’antico palazzo reale, oltre ad un museo della tradizione maldiviana, che però evitiamo. Arriviamo così alla più vecchia moschea del paese, la Hukuru Miskiy, fiancheggiata da un caratteristico e tozzo minareto bianco-blu e da un minuscolo cimitero con tombe di antichi sultani. Di fronte alla Hukuru Minskiy si trova il Mulee-Aage, un palazzotto tutto dipinto di bianco e blu con il tetto di un rosso sgargiante che fu il primo Palazzo Presidenziale delle Maldive, anche se, in origine, fatto costruire dal sultano Shamsudden III, per suo figlio, nel periodo antecedente la Prima Guerra Mondiale. Di fianco al Mulee-Aage notiamo infine, solo dall’esterno, il Medhu Ziyaarath: la tomba di Al Barbari, un marocchino ritenuto il responsabile della conversione all’islam dell’arcipelago, nel 1153. A questo punto, dopo una passeggiata per le più vecchie vie della capitale, con vista sulla dorata cupola della grande moschea, passiamo di fronte all’attuale Palazzo Presidenziale e arriviamo al mercato del pesce … caratteristico, ma non quanto quello di frutta e verdura, situato nelle immediate vicinanze e molto più colorato, con banchi straripanti di banane e papaya. Manca ancora un’ora alla partenza della nostra barca e Mohammed ci accompagna a spasso per la città, prima fra insignificanti negozi di souvenir e poi fino alla microscopica, triste e unica spiaggetta (artificiale) della capitale. Alle 18:00 in punto (ora di Olhuveli) riprendiamo il largo per tornare sulla nostra isola e ci lasciamo alle spalle Malé, la cui visita non ci ha forse entusiasmato, ma ci ha aiutato a capire come vive buona parte del popolo maldiviano, confinato nel suo meraviglioso pezzo di Oceano Indiano, e una delle cose che forse ci rimarrà più impressa della capitale è il grandissimo numero di ciclomotori (circa quarantamila!) che circola per le sue poche strade (le uniche asfaltate del paese). Accompagnati anche dai lunghissimi salti di qualche pesce volante sulla scia della barca, poco prima delle 19:00 rimettiamo piede su Olhuveli, giusto in tempo per goderci un altro tramonto, seppur non eccezionale. In serata, dopo cena, andiamo fino in cima al pontile … ma niente mante, allora facciamo quattro chiacchiere con due ragazzi di Ravenna e si fa l’ora di concludere questa prima giornata di vacanza alle Maldive.
Mercoledì 27 Aprile: Passeremo l’intera giornata ad Olhuveli, per questo appena alzati e appurata la presumibile giornata di sole andiamo ad occupare un ombrellone a Sunrise Beach, sul lato dell’isola protetto dal vento, che soffia incessante, e col mare calmo. Andiamo a far colazione e poi subito in spiaggia … E’ una splendida giornata, con pochissime nuvole che sembrano batuffoli di cotone e tanto sole che esalta i colori del mare maldiviano fino all’inverosimile … così non resta che godersi al più presto questo quadretto paradisiaco dal suo interno, correndo in acqua per un lungo bagno. In tarda mattinata andiamo sul lato opposto dell’isola, dove si trova il pontile, dal quale si ha accesso alla barriera corallina, in questo modo ci concediamo il primo, emozionante, snorkelling della vacanza. In precedenti viaggio abbiamo esplorato (senza immersioni) i reef del Mar Rosso e di diversi luoghi dei Carabi e possiamo tranquillamente dire che anche questo non ci ha affatto deluso, con miriadi di pesci colorati e bei coralli, nonostante la sofferenza, in certi casi evidente, per lo tsunami del 2004. Restiamo in acqua per quasi un’ora e ne usciamo, entusiasti, solo per l’ora di pranzo. Nel pomeriggio ci dedichiamo al più completo relax (ne avevamo un bisogno fisiologico a dir poco esagerato!) e divaghiamo per tutto il tempo a Sunrise Beach, fra bagni di sole e meraviglioso mare… Quando si allungano le ombre della sera ci gustiamo l’immancabile tramonto (questa volta bello) a Sunset Beach … poi, dopo cena, corriamo sul pontile a caccia della manta: dobbiamo pazientare quasi mezzora, ma alla fine veniamo premiati! … Fantastica! … Quindi corriamo in camera, con ancora negl’occhi il suo elegante volteggiare nell’acqua, perché domani mattina dovremo svegliarci prima del solito.
Giovedì 28 Aprile: … Che fatica alzarsi presto al mattino, soprattutto se il jet-lag, non ancora digerito, gioca contro, ma abbiamo una barca che ci aspetta, alle 9:00, per lo “snorkelling safari” e non possiamo proprio mancare all’appuntamento. Andiamo a prendere posto in spiaggia per quando torneremo, ci rechiamo, naturalmente, a far colazione, torniamo in camera a prendere l’occorrente per l’escursione … e l’ora abbondante che ci eravamo presi per fare il tutto passa in un lampo. Salpiamo dal molo del villaggio a bordo di un dhoni (barca tradizionale maldiviana), a motore però, e dopo circa mezzora di navigazione veniamo invitati ad indossare pinne, maschera e boccaglio, quindi a scendere in acqua per esplorare il reef circostante … bello, molto bello, ricco di fauna ittica e meravigliose conformazioni coralline. E’ una gioia immensa potersi librare spensieratamente, come dentro ad un immenso acquario, ma il tempo vola e dobbiamo risalire a bordo della nostra imbarcazione per poi ridiscendere altre due volte, in reef diversi, tutti estremamente interessanti, in particolare per quanto riguarda i coralli, molto più colorati di quelli di Olhuveli … e poi tantissime varietà di pesci e la ciliegina finale sulla torta, con l’avvistamento di un’inquietante murena. Davvero soddisfatti per il buon esito dell’escursione rientriamo placidamente verso il villaggio prendendo il sole sul tetto del dhoni, quando è da poco passato mezzogiorno. Rimesso piede su Olhuveli corriamo in spiaggia a consumare un bagno nella nostra laguna blu e poi andiamo a pranzo. Il pomeriggio è dedicato anche oggi al più completo e spensierato “dolce far niente”, in riva al mare a Sunrise Beach, con pennichella, prolungati bagni e cocco fresco (bella la vita ad Olhuveli!) … poi, nell’ordine, tramonto, cena, un salto a salutare la manta e a letto, mentre (ahinoi!) è già scivolata via ben oltre metà della vacanza.
Venerdì 29 Aprile: Come al solito appena alzati corriamo ad occupare un ombrellone nel nostro angolo di paradiso, anche perché splende un bel sole e passeremo quasi tutta la giornata sull’isola. Dopo colazione ci svaghiamo con una passeggiata verso la punta più meridionale di Olhuveli, con belle viste sull’azzurro della laguna e le classiche Undewater Villas, per arrivare fino alla cosiddetta Infinity Pool: una piscina costruita in parte nel mare, i cui bordi sembrano confondersi con i flutti dell’oceano. Lo strano effetto si percepisce, per lo più, facendovi il bagno, ed è un’esperienza che ci concediamo, ma ben presto torniamo alla spiaggia, molto più gradevole e, soprattutto, più naturale. Riguadagnato il nostro ombrellone non ci fermiamo a lungo sotto le sue propaggini, perché ci rechiamo subito a fare snorkelling sulla barriera antistante il villaggio, a caccia di situazioni e pesci variopinti da immortalare con l’ausilio di innumerevoli scatti fotografici. A queste latitudini e con questo mare il tempo vola … andiamo a pranzo e immediatamente torniamo in spiaggia a rilassarci seguendo una sorta di rituale ormai collaudato, ma questa volta non fino a sera. Alle 18:00, infatti, ci aspetta la partenza in dhoni, dal molo antistante il villaggio, per andare a pescare col bolentino: un rocchetto di filo con un piombo ed un grosso amo all’estremità. Appena preso il largo diamo il via alle danze … Solitamente non risulto molto fortunato nella pratica di questa primitiva arte e sono proprio curioso di vedere se anche il pescosissimo mare maldiviano confermerà la tendenza … La prima ora se ne va senza che la lenza finisca mai in tensione, per me come per tutti gli altri partecipanti all’escursione … poi col sopraggiungere dell’oscurità qualche vibrazione comincia a scuotere i polsi e gli ami tornano spesso in superficie senza più l’esca … quindi i più fortunati ominciano a portar fuori dall’acqua qualche pesce … infine, finalmente, tocca anche a noi! Federico, con un sorriso a 32 … anzi a 28 denti cattura un piccolo barracuda, Sabrina un meraviglioso Red Snapper, il pesce più grosso della battuta, mentre al sottoscritto capita il più iellato, preso in modo non proprio consono, un po’ per caso, all’esterno della bocca, ma poco importa … ci siamo divertiti e col nostro bottino rientriamo, più tardi, ad Olhuveli sotto ad una magnifica stellata. Dopo cena apprendiamo con un certo qual sconforto che l’escursione di domani, denominata “Full Day”, è stata annullata per il mancato raggiungimento del numero minimo di partecipanti (ci eravamo iscritti solo noi tre!) … allora ci consoliamo facendo le “ore piccole” (mezzanotte!) chiacchierando con gli amici ad un tavolo del bar, coccolati dalla brezza in riva al mare.
Sabato 30 Aprile: Per ovviare alla cancellazione della nostra escursione, dopo colazione, andiamo subito al Watersports Center e lì prenotiamo, per il pomeriggio, un’uscita in catamarano che ci porterà prima alla scoperta di un’isola deserta, poi alla ricerca dei delfini, quindi a fare snorkelling, infine sul banco di sabbia ai limiti della barriera, con rientro ad Olhuveli nell’infuocata luce del tramonto … In questo modo salteremo solo la visita all’isola dei pescatori, che in questa parte dell’Atollo di Malé Sud sarebbe stata Guraidhoo Island, ma non credo che ci perderemo nulla di trascendentale. La parte rilassante della giornata diventa così il mattino, che trascorriamo, spensieratamente, sotto al nostro solito ombrellone, ma anche in acqua (naturalmente) … e l’ora di pranzo arriva in un baleno! … Alle 15:00 in punto ci presentiamo al Watersports Center e, in compagnia di una guida locale, salpiamo a bordo di un piccolo catamarano (siamo noi gli unici passeggeri!) e ben presto ci troviamo in balia delle onde, tanto che dopo poche centinaia di metri siamo già completamente bagnati … ma sembra divertente e la cosa ci lascia ben sperare. L’escursione inizia però con una piccola delusione: la rotta non lascia dubbi e ben presto realizziamo che l’isola deserta sulla quale siamo diretti altro non è che l’isolotto prospiciente la laguna di Olhuveli, sul quale eravamo già stati, a piedi, il secondo giorno di vacanza! … In realtà mi aspettavo la stessa isola deserta (Madhoo Island) prevista nell’escursione cancellata. Alla mia protesta facciamo subito dietrofront, con la promessa di fare due soste per lo snorkelling anziché una … e nel frattempo ci allontaniamo speditamente da Olhuveli e dalle sue “sorelle” minori. Cominciamo a navigare, verso nord, all’interno dell’Atollo di Malé Sud e poco dopo avvistiamo un grande branco di delfini che, gioiosamente, ci appare e scompare, a volte a prua e a volte a poppa dell’imbarcazione … E’ sempre estremamente piacevole fare incontri ravvicinati con questo genere di animali … Giunti in prossimità di un reef indossiamo il necessario per lo snorkelling e scendiamo in acqua … bello, molto bello nuotare in un ambiente ricco di pesci e coralli variopinti … Poi risaliamo a bordo e poco dopo arriviamo ad un altro appuntamento con il mondo sottomarino … ancora più bello del primo, con meravigliose conformazioni, immensi branchi di pesci, stelle marine, strani vermi giganti e anche Nemo (il pesce pagliaccio), nascosto tra i fluttuanti tentacoli della sua inseparabile anemone. Tornati nuovamente a bordo prendiamo a veleggiare verso sud, sospinti dal vento. Passiamo davanti ad Olhuveli e proseguiamo fino ai bordi dell’atollo, dove si trova un banco di sabbia: una lingua contorta, lunga poche centinaia di metri, di bianchissima e soffice arena, regno incontrastato di una piccola tribù di granchi, che emerge dall’azzurro del mare … un luogo che sembra ai confini della realtà, soprattutto nel tardo pomeriggio, in una luce quasi crepuscolare e magica … fantastico! Scattiamo un’infinità di foto e poi torniamo ad Olhuveli con il cielo che s’incendia dei colori del tramonto, mettendo fine ad un’indimenticabile giornata.
Domenica 1 Maggio: Dopo una lunga e piacevole chiacchierata al bar, in riva al mare … per il sottoscritto e Federico il nuovo giorno ha inizio poco dopo la mezzanotte, davanti al monitor di un computer, alla réception, per seguire le vicende legate alla squadra di basket del cuore, che gioca una partita fondamentale per la stagione, finita, accompagnata da immensa gioia, con la vittoria di un solo punto! (91 a 90) … e la salvezza quasi certa! Ancora carichi di adrenalina la notte è breve … e ben presto comincia l’ultima giornata intera di questa vacanza maldiviana … In cielo c’è qualche nuvola di troppo, ma non disperiamo e andiamo ad occupare il nostro solito ombrellone … Di lì a qualche ora, infatti, arriva puntuale il sole ad inondare di luce lo straordinario ambiente che ci circonda, così, più volentieri, andiamo a fare ancora una volta snorkelling sulla barriera antistante il villaggio. Arriva l’ora di pranzo, surrogata dal pigro seguito, quindi nel pomeriggio andiamo a consumare gli ultimi bagni di questa indimenticabile vacanza, compresa una nuotata fino alla dirimpettaia e fantasmagorica isola deserta. Ancora un bagno, ancora uno … e nonostante il sole sia ormai prossimo alla vegetazione alle nostre spalle, corro in acqua a godermi quel divino fluido, così caldo e piacevole, oltreché trasparente … Ancora un tramonto, ancora uno … che il destino ha voluto fosse il più bello della serie, con il cielo rosso fuoco e le poche nuvole di contorno nelle vesti di un pizzo dorato! … Poi andiamo, mestamente, in camera a preparare le valigie per la partenza di domani. In serata ci rechiamo a cena e poi a spasso per il villaggio, in tutti quei luoghi ormai famigliari, che domani non lo saranno più …
Lunedì 2 Maggio: Suona la sveglia come tutte le mattine da una settimana a questa parte … ma oggi è una mattina diversa dalle altre, perché segna l’inizio del nostro viaggio di rientro dalla vacanza maldiviana. Gli ultimi scampoli di vita sull’isola si consumano così maledettamente in fretta e in men che non si dica ci troviamo alla réception, bagagli alla mano, nell’attesa (imminente) di lasciare l’isola. Scattiamo le ultime foto dal pontile, contornati da un mare stupendo, illuminato da un’altra splendida giornata … e pochi minuti più tardi salpiamo, con la barca veloce, lasciandoci alle spalle Olhuveli. Viaggiamo spediti verso Malé accompagnati dagl’inconfondibili salti di qualche pesce volante e dopo meno di un’ora passiamo accanto alla paradossale sagoma della capitale, per sbarcare poi nel suo incredibile aeroporto. Troviamo ad attenderci un assistente Azemar che ci da tutte le informazioni necessarie per il check-in, quindi mi accorgo di aver dimenticato in tasca le chiavi della camera (la voglia di partire è davvero poca!) … giusto in tempo, per riconsegnarle in extremis! Dalle TV dell’aeroporto apprendiamo che nella notte è stato ucciso Bin Laden … E’ una giornata, questa, che resterà nella storia del mondo, così come ci resterà impressa nella memoria associata al termine del nostro primo, bellissimo viaggio alle Maldive … Sbrighiamo senza problemi tutte le formalità doganali e l’imbarco dei bagagli, così resta anche un po’ di tempo per esplorare i negozi del duty-free … quindi, dalla porta numero 5, poco dopo il mezzogiorno locale, saliamo sul volo Meridiana IG 3125, che, con una manciata di minuti di ritardo, alle 13:03, si stacca da terra diretto in Italia. Il grosso Airbus A330 passa sopra agli straordinari atolli che rendono così particolare quest’angolo di mondo e procede speditamente verso nord-ovest. Sorvoliamo il Mare Arabico, poi, di seguito, l’Oman, gli Emirati Arabi, il Golfo Persico e l’Arabia Saudita, quindi Giordania, Siria e Libano per fare ingresso sul bacino del Mediterraneo … E’ davvero lungo il volo tutto di giorno! … Ma ancora non è finita! … Sotto di noi scorrono l’isola di Cipro e la Turchia, poi sfioriamo Istanbul e scavalchiamo la Penisola Balcanica, infine ci affacciamo sull’Adriatico e cominciamo la discesa verso Bologna, dove atterriamo, dopo un lungo volteggiare causa intenso traffico, alle 20:05 ora italiana. Ritiriamo , sani e salvi, tutti i nostri bagagli, usciamo dall’aeroporto e troviamo ad aspettarci la navetta del Park to Fly, che quasi immediatamente ci porta a recuperare la nostra auto. Alle 20:55 siamo già in viaggio (senza patente) vero casa. Imbocchiamo l’autostrada A14 e ne usciamo, alle 21:30, a Faenza per concludere, ufficialmente, il viaggio alle 21:42 davanti al cancello (per noi) più noto dell’universo … Scarichiamo le valigie e corriamo a prendere il piccolo, che ci accoglie piuttosto emozionato … Grazie Leo … un giorno capirai. Sono state proprio un bel viaggio “le nostre prime Maldive” … clima ideale, mare stupendo, fondali meravigliosi, tramonti mozzafiato … tutto ciò che ci serviva per distendere i nervi dopo una parentesi impegnativa ma importante della nostra vita … Certo, sono solo “le nostre prime Maldive” perché, ne siamo certi, ci sarà un seguito a tutto questo … magari ancora più entusiasmante!
Dal 24 Aprile al 2 Maggio 2011