Le nostre Maldive Alternative!

Le nostre Maldive... il nostro primo viaggio alle Maldive, al di fuori dei soliti resort per assaporare le vere Madive!
Scritto da: ***Fra&Marco***
le nostre maldive alternative!
Partenza il: 26/04/2010
Ritorno il: 03/05/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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26 Aprile – 3 Maggio 2010

Ripensare alla bellissima settimana passata a Keyodhoo mi fa’ tornare in mente tutti i momenti fantastici e indimenticabili che abbiamo potuto trascorrere su questa isola. Un’isola vera, fatta da persone simpatiche, disponibili e sempre sorridenti, che ti aiutano a sentirti per una settimana un po’ parte del loro mondo. Una vacanza davvero alternativa, lontana dagli sfarzi “finti” dei resort, ma ricca d momenti di vita reale, di cui diventi parte.

Ma andiamo con ordine… siamo arrivati all’aeroporto di Male lunedì 26 aprile con volo Meridiana Eurofly, ritiriamo i nostri bagagli e poco dopo all’uscita troviamo Idrees ad attenderci. Il caldo è quasi insopportabile, con un grado di umidità molto elevato. Ci cambiamo velocemente e dopo aver scambiato alcune parole con Idrees ci dirigiamo subito a prendere la barca veloce che ci porterà sull’isola.

Il tragitto non è brevissimo: più di un’ora e mezza a causa del mare un po’ mosso e del “capitano” (così lo chiama Idrees) che non è poi così bravo. Arrivati a Keyodhoo, ci attende una sorta di “piccola delegazione” dell’isola, ci aiutano a scendere, ci stringono la mano e ci salutano. Mentre alcuni di loro si occupano dei bagagli, ci accompagnano alla palestra, dove ci vengono offerte delle collane di fiori e un rinfrescante curumbà da bere… Visto che l’ora del pranzo è ormai passata da un pezzo, hanno anche allestito un piccolo spuntino nel ristorante di Ammado, lo chef che cucinerà per noi in tutta la vacanza! Siamo già stupiti della gentilezza di queste persone!

Il tempo di un veloce cambio e siamo già in giro con Idrees per l’isola. Ci mostra la moschea, il cimitero e la scuola, a due passi dalla “nostra casa”, il porto vecchio, colpito dallo Tsunami e le vie centrali dell’isola. Nel frattempo ci spiega anche alcune cose su frutti e piante che crescono sull’isola: ci offre anche dei jarmnoude appena colti dall’albero, a casa di sua sorella. Sono dei frutti zuccherini, di colore rosso, dalla consistenza farinosa… un po’ simili alle mele. Arriviamo poi di nuovo in quello che potrebbe essere definito il centro dell’isola, passiamo vicino al campo da calcio, al centro sportivo e alla “piazzetta” e ci sediamo sul muretto del porto ad ammirare il sole che incomincia a scendere e a colorare il cielo in mille tonalità diverse, che vanno dall’oro, all’ambra al rosso. Uno spettacolo in continua evoluzione, con colori intensi e vivi. Rimaniamo così, colpiti da questo tramonto e scattiamo qualche foto per immortalare questo momento magico.

Il tempo di una doccia veloce e siamo pronti per la cena da Ammado. Nel suo piccolo ristorantino ha preparato con cura la nostra tavola e la cena è ottima: barracuda alla griglia, pasta, riso, verdura e frutta. Così rifocillati insieme a Idrees andiamo al centro sportivo e i ragazzi giocano qualche partita a ping-pong. Io decido di provare una partita a Carrom con Idrees, ma è troppo abile per me! Provo qualche tiro, ma niente da fare: la pedina non va mai nella direzione desiderata! Siamo davvero stanchi per il viaggio e dopo poco abbandoniamo il campo per tornare a Casa due Palme, dove siamo costretti ad accendere il condizionatore! Il caldo è pazzesco ma dopo qualche minuto la temperatura diventa piacevole e crolliamo in un sonno profondo… interrotto verso le 4 dai canti che provengono dalla moschea. Sarà così per qualche giorno, poi ci abitueremo e incominceremo a non sentirli più!

Martedi 27 aprile 2010

Oggi sveglia sul presto: si parte per la nostra prima gita a Hulidhoo. Colazione da Ammado, dove finalmente assaggiamo il fantastico mix tonno, cipolle e cocco, da gustare avvolto nei piccoli pezzi di piadina. Prima di partire eravamo un po’ scettici, ma qui ci dobbiamo proprio ricredere: sarà il nostro must a colazione per tutta la vacanza. Alle 9 siamo già pronti al porto per salire sul nostro dhoni! Il tragitto fino a Hulidhoo non è lunghissimo e poco dopo stiamo già sbarcando sull’isola. Il tempo oggi non è dei migliori e quindi l’isola non darà con i suoi colori il meglio di sé. Fortunatamente avremo modo di apprezzarla meglio, tornando successivamente in una giornata di pieno sole. Appena approdati sull’isola, ci sistemiamo sotto il riparo fatto con le palme e poi facciamo snorkeling insieme a Idrees. Nonostante la luce del sole non filtri molto in acqua, c’e’ un sacco di vita vicino ai coralli e facciamo anche alcuni incontri con pesci diversi, tra cui anche una murena.

Finito lo snorkeling e applicata una quantità abbondante di crema, ci rilassiamo un po’ sotto le palme. Decidiamo poi per una breve passeggiata, per vedere cosa ci sia dall’altro lato e Idrees ci propone di circumnavigare l’isola facendo snorkeling… perché no! Dall’altro lato le correnti sono un po’ più forti, ma riusciamo comunque a completare il giro e a vedere anche una tartaruga! I coralli non sono molto colorati, forse anche a causa delle correnti. Arrivati quasi al termine del nostro giro siamo costretti a procedere per un breve tratto a piedi… ed è poco più avanti che abbiamo il nostro primo incontro con un piccolo gruppo di squaletti. Il loro colore si mimetizza con la sabbia, se non fosse per il profilo nero sulla pinna! Hanno una velocità impressionante, ma nonostante siano un bel gruppo, sembrano quasi impauriti dalla nostra presenza. Terminato il giro è ora di risalire in barca per tornare a pranzo a Keyodhoo. Ammado ci colpisce con il suo primo pranzo: cernia, pasta, riso (sempre in quantità tali da sfamare una squadra di calcio). Nel pomeriggio siamo un po’ liberi, visto che alle 17 si esce per la pesca al bolentino e noi decidiamo di passare un po’ di tempo sulla spiaggia di Keyodhoo. Nel frattempo è anche tornato il sole e ci gustiamo tutta la spiaggia solo per noi: è un vero spettacolo… proprio soli però non siamo, visto che ogni tanto fa’ capolino qualche granchio un po’ impaurito! Alle 17 siamo alla barca, dove organizziamo una sorta di gara uomini contro donne. Facciamo un po’ di tappe intermedie in alcuni punti, poi Alibé decide di fermare la barca. Siamo praticamente avvolti dai colori del tramonto, con il sole che incomincia ad inabissarsi dietro un piccolo isolotto. Ovunque guardi, lo spettacolo di questa tavolozza colorata ti regala delle sfumature sempre più intense e lo sguardo può spaziare all’infinito senza alcun ostacolo. Siamo richiamati all’ordine: è il momento di partire con la pesca. A ognuno viene affidata una bottiglia su cui è avvolto il filo per pescare e vengono anche preparate le esche. Mohamed (per tutti Franco!), Reis e Idrees ci aiutano a capire quanto filo dobbiamo lasciare e quando è il momento giusto per tirare… un po’ incerti attendiamo il primo pesce. Scopro durante la serata di avere grandi doti di pescatrice o forse chissà semplicemente la fortuna del principiante. Pesco 4 pesci, di cui 2 in un solo colpo (non ho ancora capito come si siano agganciati 2 pesci in una volta sola!). Approfittando del momento di festeggiamento, Alibé riesce ad attaccare all’amo di Marco un blocco di cemento! Nessuno se ne rende conto e Marco crede di aver preso qualcosa di grosso… pronta per la foto, scoppiamo tutti a ridere quando porta a bordo il pezzo di cemento! Alla fine il risultato è 10 a 3 per le donne! Insomma siamo state in grado di ribaltare tutti i pronostici! Nel frattempo è calato il buio e sopra di noi brillano un sacco di stelle… La luna, brillante più che mai, si riflette nel mare e illumina in modo naturale tutto lo spazio intorno a noi, guidandoci nel ritorno verso l’isola.

Ammado nel frattempo ha già preparato la cena, mangiamo con gusto e a fine pasto Idrees ci fa assaggiare il loro digestivo: il chili. E’ un impasto aromatizzato, che sa di spezie e cannella. E’ in bustine, visto che è molto pastoso, ne proviamo un po’ e devo ammettere che il sapore di erbe è davvero molto intenso. La cena è anche l’occasione buona per imparare qualche parola in dhiveli: a Idrees chiedo un po’ di parole comuni Varum niru (molto buono) per Ammado e la sua ottima cucina, Shukuria (grazie), Kikine (ciao) anche se “ciao” qui ormai lo conoscono tutti… Dopo cena, facciamo due passi per il paese e chiacchieriamo un po’ con i nostri compagni di viaggio.

Mercoledì 28 aprile 2010

Oggi appena svegli il cielo era piuttosto cupo, ma non ci facciamo troppo caso e ci incamminiamo verso il ristorantino di Ammado. Il tempo di uscire e siamo colpiti da una pioggia torrenziale… cerchiamo e riusciamo ad arrivare (quasi) senza lavarci completamente. Il tempo di fare colazione e ha già smesso di piovere! E’ impressionante come il tempo possa cambiare così velocemente. Da noi quando inizia a piovere a volte non smette per giorni, mentre qui in mezzora si passa dalla pioggia al sole! La meta di questa giornata è la lingua di sabbia. Il tragitto è un po’ più lungo del solito, circa 1 ora e quindi decidiamo di passare un po’ del viaggio sul tetto della barca. I colori dell’oceano sono impressionanti: le sfumature sono infinite, si passa da un blu cupo, quasi nero nelle acque più profonde, al turchese, al verde acqua e all’azzurro trasparente! Lo spettacolo al nostro arrivo è da lasciarti senza fiato: davanti a noi una piccola striscia di sabbia senza nessuna pianta o costruzione e poi ovunque si guardi l’oceano con i suoi mille colori. Nelle vicinanze della barca notiamo anche una manta: le dimensioni sono davvero impressionanti, si vede facilmente dal tetto della barca mentre nuota a filo dell’acqua… siamo così piccoli in proporzione a lei! Non appena Idrees e Alibé riescono ad attraccare con la barca, ci prepariamo a sbarcare sull’isola! Montiamo un piccolo riparo con alcuni bastoni e un telo rosa e poi incominciamo a scattare qualche foto passeggiando per la lingua di sabbia. E’ un’esperienza fantastica poter essere solo noi qui! E passeggiando ci sentiamo così liberi e felici di non dover dividere con nessun altro questo piccolo angolo di paradiso!

Il pranzo è organizzato sulla barca ed è l’occasione anche per ripararci un po’ dal sole che non da mai sosta ed è caldissimo! Idrees ha saltato in padella la pasta con le verdure, c’e’ poi il pesce fritto e la frutta! Insomma un pranzo completo. Ci rilassiamo ancora un po’ all’ombra in barca e poi ritorniamo sull’isola per trascorrere ancora qualche ora in completa tranquillità. Girando per l’isola abbiamo trovato coralli stupendi e conchiglie dai colori fantastici. Abbiamo scattato qualche foto di ricordo e lasciato tutto al suo posto. E’ infatti fantastico trovare qui questi piccoli tesori e credo che portarseli a casa sia scorretto nel rispetto di questi posti magnifici! Considero le Maldive un museo naturale a cielo aperto e credo che molti condividano… A nessuno verrebbe in mente di portarsi a casa un quadro da un museo (vero?!?) Se tutti noi raccogliessimo conchiglie e coralli, considerato l’enorme flusso turistico che si riversa ogni anno sulle Maldive cosa troveremmo qui tra qualche anno?!? (in compenso avremmo tante conchiglie in Italia, ma ne abbiamo davvero bisogno?) Verso le 16 è ora di ritornare a casa… noi siamo in acqua a rilassarci e a malincuore raccogliamo tutte le nostre cose per tornare in barca. Il tragitto è un momento di riflessione, in cui imprimo nella mente il posto fantastico che abbiamo visitato oggi.

Arrivati sull’isola, abbiamo un po’ di tempo per tornare a casa, doccia veloce e poi abbiamo in programma un po’ di shopping nel negozio di Idrees. In seguito alle nostre continue insistenze, si è deciso ad aprire il suo negozio “Due palme”, dove compriamo qualche regalino da portare a casa: qualche pareo, due anelli e un cappello per Marco. Decidiamo poi di arrivare al ristorante facendo un giro più largo, nelle vie troviamo un sacco di persone che ci salutano e sorridono. Dopo cena, Idrees ci fa’ provare il Supari: si tratta di scorzette di legno, aromatizzate che loro usano come digestivo. Ci consiglia però di non ingerirle, spiegandoci che non essendo abituati non ci farebbero bene, e noi ovviamente gli diamo retta. Il sapore è particolare, non so poi quanto possa aiutare la digestione ma è buono!

Alla sera c’e’ poi la partita Inter-Barcellona, trasmessa in diretta sul maxi schermo in piazzetta. Qui infatti riescono a collegarsi a canali da tutto il mondo e sono molto appassionati di sport, calcio in particolare. La partita è trasmetta in diretta da un canale del Sud Africa, che ci bombarda con tonnellate di pubblicità. Alla fine non riusciamo a resistere fino al secondo tempo e ci incamminiamo verso casa. Mentre torniamo, ogni tanto attraversano la strada in volo i pipistrelli volpe, sono davvero grossi!

Giovedì 29 aprile 2010

Questa mattina, siamo pronti come sempre a partire con la barca. Per oggi abbiamo programmato snorkeling insieme a Idrees e Shabin, suo cugino, che è appena rientrato per le vacanze dopo avere lavorato per tutta la stagione presso un resort. Arriviamo a destinazione dopo circa 20 min di barca, in un punto in cui affiora la barriera corallina in mezzo all’oceano. Siamo già un po’ scottati e decidiamo di nuotare con una maglietta bianca (la nostra pelle ringrazia!!!). Il fondale è sicuramente interessante e ricco di pesci, quindi scattiamo un sacco di foto e ci godiamo un’oretta di nuoto. La giornata di oggi è stata proprio un successo per i pesci che siamo riusciti vedere! Dopo lo snorkeling andiamo diretti a Hulidhoo, ma questa volta c’è il sole che splende e tutto sembra essere stato ridipinto.

Appena attraccato siamo colpiti dai colori contrastanti: la vegetazione lussureggiante, il bianco della spiaggia e il turchese dell’oceano: è bellissima. Scendiamo e ci sistemiamo all’ombra. Oggi il sole è fortissimo e noi cerchiamo di limitare le scottature! Dopo una bella nuotata, Idress ci chiama perché ha visto dall’altra parte dell’isola dei delfini: effettivamente si vedono, anche se un po’ in lontananza. Rimango un po’ rattristata nell’attraversare l’isola: è piena di immondizia abbandonata qua e la, resti di una costruzione che ormai è abbandonata. Come si può rovinare un posto così bello? Ritorniamo indietro e ci rilassiamo all’ombra delle palme. Nel frattempo, Idrees e Mohamed sono già all’opera e stanno pescando! E’ impressionante notare come siano veloci e abili. Mi avvicino al loro bottino e devo ammettere che in poco tempo sono riusciti a pescare tanto e un po’ di tutto!

Ritornati a Keyodhoo, abbiamo il tempo di passare da Casa due Palme, per una doccia e per rilassarci un po’. Visto che oggi è relativamente presto, usciamo a fare due passi. Abbiamo portato con noi un po’ di caramelle per i bimbi. Scattiamo un po’ di foto per le vie e ai bambini. Le persone qui sono davvero socievoli e disponibili. Tutti ti sorridono e se capiscono che stai per scattare una foto molto spesso i bimbi si mettono in posa. Una bimba, che abbiamo trovato mentre giocava con la sabbia si è divertita un sacco a farsi fotografare e a controllare come era uscita nella foto! Passeggiare per le vie ti fa sentire parte di quest’isola, tutti che ti sorridono (alcuni alzando il sopracciglio), tanti che ti salutano… “ciao” è ormai una parola che qui conoscono un po’ tutti. Incontriamo anche due ragazzine vicino a casa, che ci salutano e ci spiegano a modo loro che sono amiche di Claudia. Le persone che vivono le Maldive nei resort purtroppo si perdono tutto questo: l’opportunità di vivere momenti della vita reale con queste persone, i loro sorrisi, la loro simpatia e la loro felicità. Alle 18:00 siamo pronti per andare a pesca, il tempo si sta un po’ annuvolando e Idrees non è molto convinto di uscire con il dhoni, meglio aspettare un po’. Nel frattempo andiamo a vedere la partita di pallavolo delle donne, che come ogni giorno, si ritrovano sulla “piazza” principale per giocare tutte insieme. Alla fine sembra che il tempo si sia stabilizzato, quindi usciamo a pesca. Questa sera non sono molto fortunata e alla fine il successo è per Marco che finalmente pesca un bel “sirano” (così lo chiamano) di circa 4 kg! Un successo! Tornati all’isola andiamo diretti a cena, dove questa sera assaggiamo il tonno (inutile dire che era cucinato magistralmente dal nostro chef personale).

Rimaniamo un po’ a chiacchierare, Marco si lancia in un torneo a ping-pong con Idrees che è fortissimo (Marco è sicuro che giochi nella nazionale maldiviana di ping-pong!) e poi andiamo a dormire. Ogni sera non siamo mai a letto prima dell’1:00, anche perché stiamo consumando quantità industriali di doposole per alleviare tutte le varie scottature del sole!

Venerdì 30 aprile 2010

Anche per oggi sono in programma due uscite di snorkeling. Anche questa volta il fondale è pieno di vita, incrociamo branchi di pesce farfalla e bandiera e piccoli pesciolini blu: è uno spettacolo! Vediamo anche un’aragosta e delle bellissime stelle marine! Ci spostiamo un po’ e raggiungiamo un altro punto interessante per lo snorkeling. Qui abbiamo la grande fortuna di incontrare una tartaruga grossa. La notiamo sul fondo e Idrees prova ad avvicinarsi, ma la tartaruga inizia a nuotare e ad allontanarsi. Nel frattempo riusciamo però ad immortalarla in un breve video… Alle 12 è l’ora della preghiera, quindi dopo una breve tappa a vedere l’allevamento delle cernie, ci portano con la barca direttamente alla spiaggia di Keyodhoo. Ci mettiamo un po’ all’ombra, e ci rilassiamo ascoltando il suono delle onde. Alle 13:30 è pronto il pranzo, come sempre da Ammado. Nel tardo pomeriggio abbiamo programmato la gita a Felidhoo, l’isola dei pescatori di fronte a Keyodhoo, capitale dell’atollo di Vaavu.

Appena arrivati a Felidhoo, il caldo è impressionante e quando ci avviciniamo all’allevamento di pesci, diventano insopportabili anche le zanzare. Sulla strada verso l’allevamento passiamo davanti al triste spettacolo delle discariche a cielo aperto: purtroppo manca un buon sistema di smaltimento dei rifiuti. Qui vengono ammassati appena fuori del paese e l’unico modo che hanno per ridurli è bruciarli. Per i maldiviani questo sembra essere l’unico modo per smaltirli. Forse servirebbe diffondere una “cultura” dello smaltimento alternativo, cercando almeno di differenziare ciò che si può riciclare, ma non è così semplice. In parte, tutti i turisti contribuiscono inevitabilmente a incrementare questo problema, il consiglio per tutti e di riportarsi a casa le confezioni di plastica vuote, cercando di gravare un po’ meno sull’equilibrio ambientale di questo paradiso.

Tornando al racconto, eravamo rimasti a Felidhoo! Visitiamo la casa di un amico di Idrees, che ha un negozio lì vicino e abbiamo modo di vedere come sono dall’interno. Il giardino è abbastanza ampio. Un gruppo di donne sta giocando a Carrom e fumando narghilè. Non sembrano troppo disturbate dal nostro arrivo e qualcuna di loro ci sorride. C’e’ anche una bimba con la sua mamma, è un po’ intimidita, ma si fa’ scattare qualche foto tenendo per la mano la mamma. Nel giardino ci sono anche una voliera, una piccola piscina con dei pesci e alcune piante. Entriamo poi nel suo negozio, diamo uno sguardo, ma abbiamo intenzione di continuare a comprare da Idrees. Per le strade incrociamo un sacco di persone, passa anche un gruppo di militari in divisa di passaggio sull’isola. I bambini giocano a palla e sono un po’ incuriositi dalla nostra presenza. Una bimba si avvicina con la sorellina più piccola, scatto qualche foto e poi distribuisco qualche caramella. I loro sorrisi sono davvero spettacolari e alcuni degli scatti sono davvero stupendi! Riprendiamo poi la nostra passeggiata, dirigendoci verso la barca.

Ritornati sull’isola andiamo a fare l’aperitivo da Franco (Mohamed), che ci accoglie con sua moglie Fatima. Sono davvero molto gentili, ci fanno sistemare tutti su una panca improvvisata e ci mostrano con orgoglio la loro casa. All’interno c’e’ anche un piccolo quadretto con il loro albero genealogico! La casa è molto carina e gli facciamo i complimenti! Franco e Idrees vanno a raccogliere il cocco per tutti: nel suo giardino ci sono infatti piante di cocco e di banane! Fatima ci serve quindi cocco da bere con la cannuccia e al termine Franco li divide in due per permetterci di mangiare la polpa con il cucchiaino! Sono davvero buonissimi!

Questa sera c’e’ anche una piccola sorpresa: hanno organizzato la cena maldiviana. Al nostro arrivo la tavola è imbandita all’esterno. Ammado, orgoglioso dei piatti che ci ha cucinato, li dispone con cura su un tavolo. Proviamo un sacco di specialità maldiviane: alcune frittelle piccanti con diversi ripieni tra cui le migliori con tonno, una salsa fatta con pesce “essicato” da spalmare sulle piadine, uno sgombro cotto in una sorta di brodo, pesce grigliato, pasta, riso e anche il dolce! Appena terminata la cena, arriva un’imbarcazione di pescatori: ci avviciniamo per dare uno sguardo e rimaniamo sbalorditi da quante varietà di pesci sono riusciti a pescare.

Dopo un gelato e qualche chiacchiera, torniamo a casa. Il tempo vola e senza renderci conto ci stiamo avvicinando alla fine della vacanza. Mi addormento con le immagini dei bellissimi posti dove siamo stati in questi giorni e degli splendidi sorrisi che tante persone mi hanno regalato.

Sabato 01 maggio 2010

Oggi c’e’ finalmente la tanto attesa gita a Bodhumura. Dopo la nostra solita colazione, ci dirigiamo alla barca. Il tragitto fino all’isola non è breve, ci rilassiamo chiacchierando e ascoltando un po’ di musica. Facciamo anche un po’ di snorkeling prima di arrivare a destinazione e avvistiamo alcune aquile marine che nuotano sul fondo: è stupenda l’eleganza con cui si muovono sembrano quasi degli uccelli! Lo spettacolo, non appena ci fermiamo ci lascia senza parole: una piscina azzurrissima si estende fino ad arrivare all’isola, dove il verde delle palme contrasta con una spiaggia quasi bianca. E’ uno spettacolo! Il tempo di ancorare il dhoni e siamo già in acqua. Arrivati sull’isola attrezziamo il solito telo e ci prepariamo subito per l’esplorazione dell’isola. E’ proprio qui infatti che si trova la palma che ormai tutti hanno fotografato e che con l’alta marea viene sommersa completamente dall’acqua.

Il tragitto richiede circa 20 minuti a piedi: il paesaggio è fantastico, Idrees ci dice che alcune persone vivono qui, in effetti in mezzo all’isola si sente un generatore che va e si vedono alcune casette. In alcuni tratti, purtroppo anche qui ci sono rifiuti abbandonati. Ma come è possibile! Questo posto è così bello, come può una persona abbandonare vicino al mare bottigliette di plastica e lampadine!?!

Arrivati alla palma, scattiamo le varie foto di rito: sembra di essere davanti ad un poster, i colori dell’acqua, la palma e il sole alto nel cielo creano dei contrasti fantastici…. Ci spostiamo poi poco più in là dove c’e’ una seconda palma più alta, le cui foglie si bagnano in mare creando una sorta di “ombrello” naturale che ci ripara dal sole. Decidiamo di fermarci un po’ in questo paradiso, rilassandoci in acqua e all’ombra e scambiando quattro chiacchiere. La macchina fotografica purtroppo ci abbandona e quindi decidiamo di fare di nuovo tappa qui nel pomeriggio, anche se ci sarà l’alta marea. Al nostro ritorno tutto è quasi pronto per il pranzo sulla barca e dopo pranzo ci rilassiamo un po’ cullati dal mare. Alibé si è portato del lavoro da fare: una delle sdraio tradizionali che si trovano sull’isola, da preparare intrecciando dei fili.. Per l’ora di pranzo è già completa! Verso le 14.30 sbarchiamo nuovamente sull’isola e ci ritroviamo quasi a riva con un branco di piccoli squaletti: sono davvero tantissimi e scattiamo qualche foto. Il tragitto per tornare alla palma non è dei più facili: la marea è salita in modo evidente e gran parte del percorso è da fare in acqua e ci sono anche delle razze che nuotano vicino a noi. Troviamo la prima palma totalmente sommersa e quindi ci spostiamo alla seconda per fare qualche scatto.

Tornati alla “base”, dopo esserci ben spalmati di crema, ci rilassiamo all’ombra e poi decidiamo di fare un bagno rigorosamente con cappello. Nel frattempo Idrees e Shabin stanno raccogliendo qualcosa dalla sabbia, che poi scopro essere piccole vongole, con cui Ammado ci preparerà alla sera gli spaghetti. Ritorniamo a casa, doccia e poi usciamo a fare due passi per il paese. Dopo cena Idrees ci apre nuovamente il negozio per fare ancora qualche acquisto. Torniamo poi in piazza dove chiacchieriamo e mangiamo il gelato. Tornati a casa, cerco di riunire tutte le emozioni di questa vacanza per scrivere sul libro dei ricordi per gli degli ospiti di Casa due Palme. Rileggo i commenti degli altri: noi siamo i terzi! Incomincio a buttare giù qualche riga anche perché non mi rimane poi molto tempo.

Domenica 02 maggio 2010

Questa mattina siamo d’accordo con Idrees per andare alla scuola: sveglia all’alba perché alle 7:00 dobbiamo già essere lì. Qui la scuola è chiusa il venerdì e il sabato e ogni domenica viene organizzata una sorta di “inaugurazione” della settimana con canti e l’alza bandiera maldiviana. Ascoltiamo senza capire i discorsi degli studenti e della preside, fino al momento in cui suona la campanella e gli alunni entrano nelle aule. Idrees ci presenta alla preside che ci fa accomodare nel suo ufficio, dove lasciamo quaderni e matite colorate. Facciamo poi un giro veloce per la scuola, Idrees ci spiega che le classi qui arrivano fino al grade 14, poi se i ragazzi vogliono continuare devono andare a Male.

Passiamo vicino alle aule, molte con un lato interamente aperto, qualche bimbo ci saluta altri ci sorridono. Hanno tutti la loro divisa, alcuni bianca altri blu. Tutte le bimbe hanno i capelli raccolti in una treccia con fiocchetti blu, che mi fa’ un po’ ripensare a quando ero piccola.

Cerchiamo di non disturbare troppo e dopo un piccolo giro usciamo e andiamo a fare colazione.

Oggi abbiamo deciso di tornare alla lingua di sabbia, quindi ci godiamo il tragitto e prendiamo anche qualche goccia di pioggia che per fortuna dura poco. Sbarchiamo sull’isola e facciamo una bella passeggiata: scattano le foto di rito. Anche una alla sabbia, fatta di tanti piccoli pezzi di corallo. Il caldo si fa’ sentire e verso le 13 torniamo sulla barca, questa volta per un pranzo leggero: tramezzini, cocco e anguria. Nel frattempo arrivano anche Alibé e un ragazzo che hanno pescato due polipi. Durante la mattinata avevo visto che erano indaffarati ad acchiappare i piccoli granchietti sulla spiaggia, ma non capivo il perché: erano le esche necessarie per la pesca! Torniamo sull’isola ancora per un bagno, Marco si lancia in una partita a pallavolo e io scatto qualche foto.

Poco prima di partire, portano i polipi sulla spiaggia per la pulizia: aiuto i ragazzi a togliere la pelle al polipo più grande, con poco successo però! Loro sono molto veloci e precisi, io non riesco poi a toglierla così facilmente! Appena hanno terminato riprendiamo le nostre cose e saliamo in barca per tornare all’isola.

E’ ancora presto, quindi abbiamo il tempo di fare una doccia e girare per Keyodhoo alla ricerca di qualche altro scatto interessante. Appena uscita incontro Alco: mi viene incontro con un piatto pieno di jarmboude: è davvero tenero! Incontriamo alcuni bambini verso il porto vecchio, dove abbiamo la possibilità di vedere ancora una volta la pulizia del pesce. Non appena il sole inizia a tramontare corriamo alla spiaggia per goderci in solitaria l’ultimo romantico tramonto: i colori che si alternano sono stupendi, coprono tutta la gamma dei gialli arancioni e rosa. Rimaniamo in silenzio a goderci questo spettacolo che non ha bisogno di parole per quanto è bello.

Anche se hanno cercato tutti di tenere il segreto, abbiamo capito che per questa sera c’e’ un’altra sorpresa… ci passa a prendere Idrees verso le 20 e ci accompagna verso la spiaggia. Il vialetto è tutto illuminato con torcie a olio ed è molto suggestivo… per non parlare dell’arrivo alla spiaggia. Tutto è apparecchiato e decorato con fiori e piante a pochi metri dall’acqua. Hanno anche creato un simpatico squalo balena con la sabbia, illuminato sempre dalle torcie. E’ davvero bello cenare qui, la cucina di Ammado è sempre ottima, per non parlare del polipo cotto con patate e peperoni che è a dir poco superbo! Alla fine della cena, tanti ragazzi del villaggio arrivano e ci suonano alcuni brani tipici maldiviani e alcuni si lanciano anche in qualche danza. E’ stato tutto organizzato alla perfezione per essere l’ottima conclusione di questa bellissima settimana.

Torniamo a casa due palme e chiudiamo i bagagli. Siamo un po’ tristi per l’imminente partenza di domani mattina e scriviamo sul “libro dei ricordi” i nostri pensieri su questa settimana.

Lunedì 03 maggio 2010

Questa mattina la partenza è molto presto: alle 6:30 la barca è già pronta per partire. Saltiamo la colazione e la facciamo a Casa due Palme, per gustarci gli ultimi momenti in questo bellissimo posto. Passiamo a salutare Ammado e a ringraziarlo per la sua cucina ottima e poi saliamo in barca.

Il viaggio è molto più tranquillo dell’andata e alla fine mi addormento anche a tratti. Lasciamo in aeroporto i nostri bagagli e prendiamo un breve traghetto per andare a Male. Idrees è gentilissimo, si è offerto per accompagnarci a fare un giro per la città, ci mostra le principali moschee, il parco e gli edifici del governo. Facciamo anche un giro per il mercato del pesce e per quello della frutta e verdura, dove compro un dolce al cocco e il frutto dell’albero del pane.

Raggiungiamo poi sua moglie e Iba, la sua bimba in un bar. E’ davvero una bambina simpaticissima, e ci regala tanti sorrisi. Ci mettiamo subito a giocare e sembra che si diverta molto. Mi stupisce molto la sua intelligenza: a 4 anni è già in grado di leggere e sa pronunciare tutti i nomi dei frutti in inglese! E’ un piccolo fenomeno! Facciamo anche qui qualche foto, fino a che è purtroppo ora di tornare in aeroporto. Ci accompagnano Idrees e Iba, che salutiamo un po’ tristi e con il desiderio nel cuore di tornare a trovarli ancora.

Conclusioni

Questa vacanza è stata davvero indimenticabile… ricordo come ero un po’ incerta prima di partire e quanto abbiamo bombardato Claudia di domande e curiosità su Keyodhoo. Lei è sempre stata gentilissima e disponibile e questo ci ha un po’ rincuorati. Adesso, tornata a casa da poco più di una settimana sono davvero contenta di avere colto questa opportunità e di avere potuto conoscere seppur sommariamente alcune persone di quest’isola. Ho apprezzato la loro ospitalità, i loro sorrisi, la loro gentilezza. Mi hanno davvero colpito con la loro serenità, i loro ritmi lenti… molto lontani dalla nostra vita quotidiana… Idrees è stato non solo una giuda, ma un amico. Sempre disponibile a esaudire le nostre curiosità sulla sua cultura, gentile e generoso. E’ davvero un punto di riferimento per tutti durante la vacanza e nel nostro caso ha contribuito a renderla così speciale! Casa due Palme è bellissima: arredata in modo originale, molto colorata ed accogliente. Non manca proprio nulla: la cucina è fornitissima e le camere sono funzionali e spaziose. Noi ci siamo sentiti subito a casa! Spero che Keyodhoo possa continuare a rimanere così e che il flusso di turisti non rovini questa splendida isola, dove si possono assaporare le Maldive reali in modo alternativo. Allo stesso tempo, credo però che questa non sia una vacanza per tutti. E’ necessario avere un minimo spirito di adattamento. Se non ci si accontenta dei piatti cucinati egregiamente da Ammado, ma si vuole sempre qualcosa di diverso da quello proposto, o cucinato in maniera diversa, forse è meglio che si vada in un resort… Idem se si vuole una colazione internazionale. Ammado è un cuoco così bravo che non si può chiedergli di più! Per me sarebbe stato motivo di imbarazzo! Stesso discorso per chi si lamenta che alla sera non c’è nulla da fare… Nei resort le discoteche ci sono, ma dubito che si possa passare la serata in compagnia della gente locale a giocare a ping-pong o carrom, oppure a chiaccherare e vedere una partita insieme.

Un altro aspetto importante: il rispetto. Alle Maldive la popolazione è musulmana e le donne vestono sempre il velo, braccia e gambe coperte qualsiasi cosa facciano, anche quando giocano a pallavolo. Credo che sia giusto, nel rispetto dei loro usi, utilizzare quindi un abbigliamento adeguato alla situazione. Noi siamo ospiti in questa isola, non clienti di un resort!



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