Le meraviglie dell’Africa del Sud – seconda parte

31 luglio Windhoek – Cape Town Dopo colazione partiamo per l’aeroporto, rilasciamo la macchina e cambiamo i dollari namibiani rimasti in rand. Viaggiamo sempre con la SAA (Windhoek-Johannesburg e Johannesburg-Cape Town), pranzando e cenando in aereo. Arrivati alle 21 a Cape Town ritiriamo la documentazione di viaggio dal tour operator, e la...
Scritto da: angelamanuel
le meraviglie dell’africa del sud - seconda parte
Partenza il: 31/07/2008
Ritorno il: 07/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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31 luglio Windhoek – Cape Town Dopo colazione partiamo per l’aeroporto, rilasciamo la macchina e cambiamo i dollari namibiani rimasti in rand. Viaggiamo sempre con la SAA (Windhoek-Johannesburg e Johannesburg-Cape Town), pranzando e cenando in aereo.

Arrivati alle 21 a Cape Town ritiriamo la documentazione di viaggio dal tour operator, e la macchina all’AVIS … Questa volta è una Polo Classic, un ‘carrozzone’ a tre volumi … Proprio in città dovevano darci l’auto più grande e meno maneggevole! Il tragitto dall’aeroporto sino alla città è piuttosto veloce (sono solo una ventina di km). Arriviamo all’hotel Hollow on the Square (nella zona centrale, in una piazzetta interna della Hans Strydom Avenue, proprio di fronte a Thibault Square), carino, e ce ne andiamo a letto.

1° agosto Penisola del capo Sveglia alle 6 e 30 e colazione. La giornata non si preannuncia bellissima (grossi nuvoloni minacciano di portare pioggia e vento). Il receptionist dell’hotel ci dice che, secondo lui, Table Mountain sarà sicuramente chiusa per il maltempo, mentre abbiamo più speranze per il giorno successivo, che sarà un sabato. Decidiamo allora di rimandare la visita della città, e optiamo per una gita alla penisola del capo, ma l’impresa non si preannuncia facile, visto il traffico, la pioggia e le curve.

Decidiamo di raggiungere la riserva del Capo di Buona Speranza dalla panoramica Chapman’s Drive; la strada è però interrotta per la caduta di alcuni massi, così riusciamo a raggiungere solo il view point, per fare alcune belle foto. Torniamo quindi indietro, e attraverso alcune strade interne raggiungiamo l’altra strada per la riserva, la M4, sul versante opposto della penisola. Superata Simon’s Town ci fermiamo a Boulder’s Beach, la spiaggia dei pinguini (ingresso 25 rand); lì ammiriamo i curiosi pennuti che prendono il sole sulle rocce e camminano in maniera buffa sulla spiaggia. Tra l’altro questo il periodo della cova e della schiusa delle uova, così ci capitano di vedere coppie di pinguini (sono uccelli monogami, e, a quanto ci sembra, molto affettuosi fra loro) che covano le uova e curano i loro piccoli, avvolti in una peluria grigia; oppure trasportano con il becco dei rametti, per fare il nido.

Dopo i pinguini raggiungiamo la riserva; pochi chilometri prima di entrare la strada viene invasa da un gruppo di babbuini, sotto i nostri occhi stupiti. L’ingresso alla riserva costa 55 rand a persona, e 36 rand costa il biglietto a/r per la teleferica per Cape Point. Visitiamo quindi Cape Point e dintorni, e il Capo di Buona Speranza; il vento è fortissimo, e le onde dell’oceano sono spettacolari; nella riserva vediamo alcuni struzzi, che si aggirano sotto la pioggia.

Usciti dalla riserva, prendiamo la M4, e a Fishhoek ci fermiamo al Pick and Pay, per comprare qualcosina da mangiare. Decidiamo quindi di andare a Stellenbosh … Solo per vedere la cittadina, ci diciamo, niente degustazione dei vini, dobbiamo guidare! Durante il tragitto passiamo vicino a Khayelisha, una delle town ship più famose di Cape Town. Stellenbosh la vediamo solo velocemente, visto che diluvia letteralmente; in compenso, mentre stiamo per imboccare la strada del ritorno, vediamo una lunga fila di macchine che si dirige a sinistra, dove spicca il cartello “Wine Festival” … Questa fortunata coincidenza non può essere persa, così decidiamo di visitare il festival (ingresso 100 rand), dove assaggiamo alcuni vini e snacks. Dopodiché facciamo ritorno a Cape Town.

2 agosto Cape Town Stamane sveglia alle 7, e partenza per la Table Mountain. La giornata è bella e soleggiata, quindi siamo speranzosi … Invece la teleferica è chiusa, non per il maltempo, ma per lavori! Ripartirà lunedì (è sabato) e rimarrà aperta sino all’anno prossimo, ci dice orgoglioso uno degli operai addetti, ma purtroppo per noi non cambia molto! In ogni modo, ci godiamo la bella vista di Cape Town dal parcheggio, poi saliamo su Signal Hill, a fare altre foto della città che si fonde con la natura circostante. Non l’ho ancora detto, ma Cape Town è la città ideale per chi (diversamente da noi) ama abbinare turismo e sport: sulla Chapman’s Drive, nella riserva della Penisola, nei dintorni di Table Mountain, Lion’s Head e Signal Hill, è possibile andare in bicicletta, fare jogging e trekking … Persino sulla più famosa vetta della città è possibile salire a piedi (ci dovrebbero volere circa 2 ore e mezza per salire, ci hanno detto).

Ci dedichiamo quindi alla visita del centro città, con una puntata veloce al Bo-Kaap, poi Long Street (con l’obbligatoria sosta al Panafrican Market), Greenmarket Square e il Castle of Good Hope. Per pranzo ci concediamo un piccantissimo curry in un chiosco sulla St. George’s Mall; poi, dopo una breve sosta in hotel, ci dirigiamo verso Waterfront, dove visitiamo il magnifico Two Ocean’s Aquarium (ingresso 72 rand a persona), e il centro commerciale. Ceniamo all’Ocean’s Basket, al primo piano del centro commerciale, giustamente consigliatoci da altri frequentatori del sito: enorme e squisito piatto di pesce per 2, con gamberi, cozze, calamari … 170 rand, con le birre.

La notte all’hotel non è delle migliori: tornati, scopriamo alla reception che hanno perso le chiavi della nostra stanza; ci fanno entrare con le chiavi di servizio (senza lasciarcene una copia), e passiamo la notte con le barricate alla porta (utilizzando una poltroncina in dotazione alla camera), visto che non sappiamo chi diavolo potrebbe avere le nostre chiavi … Come se non bastasse, all’una e trenta ci svegliano, per chiederci insistentemente se stiamo fumando (dormivamo alla grossa) …

3 agosto Cape Town – Johannesburg – Edeni Game Reserve (Limpopo) Sveglia alle 4 e 15, partenza per l’aeroporto e rilascio del carrozzone, con cui abbiamo fatto 300 km.

Atterrati a Johannesburg (viaggiamo sempre con la SAA), ritiriamo alle 10 la nostra ultima vettura, una Yaris bianca nuova fiammante, e partiamo subito per la riserva privata di Edeni, nel Limpopo, vicino alla parte nord del Kruger, nei pressi di Tzaneen. Se in Namibia per le strade abbiamo ammirato i paesaggi (non c’è davvero molta gente in giro …), ora sono le persone ad attirare la nostra attenzione. Nei villaggi, ma soprattutto ai bordi delle carreggiate, vediamo bimbi che corrono a scuola nelle loro divise, o guardano curiosi il traffico, donne che trasportano oggetti in testa (ho visto una signora che portava sul capo un’elegante borsetta di pelle rossa!), gente che cammina, fa l’autostop, o semplicemente siede sotto un albero a riposarsi un po’ … Visto così il Sudafrica dà l’idea di un Paese in movimento! Ci facciamo 445 km senza sosta, per arrivare a destinazione alle 15 e 30 circa, dove ci accoglie Paul, che poi scopriremo essere il nostro ranger. Ci propongono di aspettarci per il safari pomeridiano, ma siamo troppo stanchi, così rimandiamo al giorno dopo e optiamo per un pranzo leggero (comunque ottimo). All’Edeni abbiamo avuto una bellissima sorpresa. La riserva ha tre lodge, il Bush lodge (3 stelle), l’Hoyo-hoyo (4) e il River Lodge (5). Noi dovremmo essere al primo e meno bello, invece ci sistemano al River (scopriremo poi che è perché ci sono pochissimi ospiti, quindi tengono aperta solo questa struttura)… Non solo, ci danno pure una delle due magnifiche suite, un’enorme capanna di legno con due letti a baldacchino, salottino, angolo bar, armadi talmente grandi che ci si può entrare, un bagno spettacolare (con la doccia a due posti), e soprattutto una magnifica vasca con un alberello vicino, che fa da appendiasciugamani! Fuori c’è pure una piccola piscina tutta per noi (anche se non la useremo mai, fa troppo freddo), e una vista magnifica sulla riserva e sulle pozze d’acqua. Dopo esserci rilassati, ceniamo al ristorante, poi a nanna, con i rangers che ci scortano siano alla stanza (in effetti incrociamo una coppia di kudu, sul sentiero).

4 agosto Edeni Game Reserve Alle 6 ci bussano i rangers per svegliarci, mini colazione in camera con tè e biscotti, poi partenza per il safari con Paul, la vedetta Sidney (un ragazzo che sta sulla seggiolina sul cofano del Land Rover, e deve avvistare le tracce degli animali) e l’apprendista ranger Daniel (il cui compito è ricordarsi le 6000 strade della riserva). Paul (che si dichiara detentore del premio per la miglior guida sudafricana), è molto bravo, ci spiega un sacco di cose, ad esempio sugli elefanti, mentre maneggia una cacca enorme, grande almeno quanto un pallone. Cerchiamo senza fortuna per quasi un’ora e mezzo un elefante in calore, mentre vediamo solo pochi impala e kudu … Siamo un po’ delusi, ma ci rifacciamo nell’ultima mezz’ora. Vediamo un ghepardo mentre mangia un giovane kudu appena ucciso, 2 leonesse con 3 cuccioli.

Rientriamo per la colazione, facciamo un po’ di foto a mamma facocero e al suo piccolo, che brucano l’erba vicino al ristorante, poi passiamo la mattinata a guardare gli animali alla pozza d’acqua (tra gli altri, elands, zebre, e un raro nyala). Pranziamo alle 13 e 30, poi alle 15 e 30 partenza per un nuovo safari. Stavolta vediamo un coccodrillo che tenta di aggredire un ghepardo, colpevole di essersi avvicinato alla ‘sua’ pozza per bere, una famiglia di elefanti da vicinissimo, e due maschi di giraffa che lottano fra loro. Dopo l’aperitivo nella savana al tramonto ci mettiamo sulle tracce di un leopardo; non lo vediamo, però, forse anche perché Paul perde un po’ di tempo ad aggiustare il faro della jeep, mentre fa una sonora sfuriata al povero Sidney, che doveva controllarlo prima della partenza (la vita del giovane aspirante ranger dev’essere dura …).

Ceniamo all’aperto nel boma, c’è il barbeque, poi a nanna.

5 agosto Edeni Game Reserve – Hazyview (Mpumalanga) Ultimo safari all’alba: stamane si gela letteralmente. Dopo lungo cercare, vediamo la leonessa con tre cuccioli che giocano, poi ‘incrociamo’ sulla nostra strada il leone, che, pare, è molto arrabbiato perché sta cercando la sua famiglia da tre giorni. Dopo la colazione, partiamo per Hazyview, lungo la Panorama Route, che costeggia il Blyde River Canyon. Ci fermiamo nei punti panoramici più belli: Three Rondavels, Bourke’s Photoles (55 rand), God’s Window, Lisbon’s Fall (10 rand); facciamo poi una breve sosta all’antico villaggio di Pilgrim’s Rest.

Dopo 230 km arriviamo a Hazyview, all’Hippo Hollow. Dopo aver fatto qualche foto ai numerosi cartelli nel giardino dell’hotel, secondo i quali la notte la proprietà è infestata di coccodrilli e ippopotami, prendiamo un po’ di sole in piscina; poi cena al ristorante (buffet 140 rand per persona, più le bibite). Infine, restiamo a guardare insieme agli altri ospiti un cucciolo di ippopotamo appena uscito dal fiume Sabie: ha 6 mesi, ma sarà grande almeno come una 500! 6 agosto Hazyview – Kwa Mandala Reserve Sveglia alle 6 e 30, colazione e partenza per l’ultima riserva, che si trova a sud del Kruger, a pochi chilometri dal confine con il Mozambico. Arriviamo a destinazione alle 10, dopo circa 130 km. Dopo essere entrati nella riserva (50 rand l’ingresso), percorriamo una strada impervia, poi al parcheggio ci vendono a prendere e ci portano al Manyatta Rock Lodge. Il posto è molto bello, e le stanze sono capanne in muratura mimetizzate fra i roccioni; la nostra stanza, fra l’altro, ha una doccia all’esterno, con spettacolare vista sull’intera riserva (gli unici che potrebbero ‘spiarci’ sono gli animali). Prendiamo il sole fino alle 12 e 30, poi pranziamo; anche qui ci sono pochissimi ospiti. Alle 15 abbiamo la nostra “Elephant interaction”: ci portano a vedere due elefanti addomesticati, Mujanji e Schwali, salvati qualche anno prima dall’organizzazione che si occupa di loro. I due si fanno accarezzare, si sdraiano, giocano, riconoscono chi gli viene presentato … A patto di dare loro del cibo (sono voracissimi)! Alle 16 partenza per il safari con il ranger De Beer: facciamo tratti a velocità pazzesca, poi ci lanciamo della boscaglia, fuori pista, con il rischio di venire infilzati dalle spine delle acacie … Il tutto per vedere da vicinissimo (un metro) il leone e la leonessa che riposano. Erano talmente vicini che non nascondo di aver avuto paura, quando il leone mi guardava negli occhi! In queste occasioni, i ranger raccomandano di rimanere seduti: gli animali non vedono bene, e, se non distinguono le silhouettes, pensano di avere di fronte degli oggetti … Qui la vegetazione è molto diversa che all’Edeni: ad esempio, ci sono molte piante di aloe e cactus. Dopo il solito aperitivo, vediamo qualche elefante, poi cena alle 19.

7 agosto Kwa Mandala Reserve – Johannesburg Sveglia alle 5 e 15, alle 5 e 45 piccola colazione nella sala comune, poi ultimo safari. Vediamo gli ippopotami seminascosti nell’acqua, poi due grandi femmine di rinoceronte bianco. De Beer ci fa scendere dalle jeep per ‘inseguirle’ e vederle da vicino, poi (dopo averci raccomandato di non raccontare la cosa ai gestori del lodge, perché è proibito scendere dalle jeep), ci riporta indietro per la colazione.

Alle 10 e 40, dopo aver fatto le valigie, partiamo per Johannesburg, dove arriviamo alle 16 e 10 circa, dopo 425 km e una sosta per il pranzo allo Steers Diner (una sorta di MacDonald locale), in un autogrill a 150 km da Jo’burg.

All’aeroporto, rilasciamo la macchina, cambiamo gli ultimi soldi (NON fatelo dopo il check in e l’imbarco, ci hanno applicato un cambio da furto, 68 € per 900 rand!), e partiamo per il lungo viaggio verso l’Italia … Mi sa che ci verrà il mal d’Africa!



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