Le meraviglie del Veneto Orientale: queste due città sono le Venezia in miniatura da scoprire in primavera

due meraviglie del Veneto orientale
Scritto da: Enzo Battaggia
le meraviglie del veneto orientale: queste due città sono le venezia in miniatura da scoprire in primavera

Caorle e Portogruaro, due meraviglie del Veneto orientale

Caorle, la meta di mare più amata dai tedeschi in Italia

caorle

Caorle, cittadina del Veneto orientale dall’impronta veneziana con viuzze, piazzette e case colorate, animata da innumerevoli iniziative che si tengono in tutti i mesi dell’anno. D’estate, la bella spiaggia è animatissima dai tanti turisti soprattutto di nazionalità tedesca, mentre d’inverno, numerose persone dei comuni vicini la raggiungono per trascorrere momenti di rilassatezza passeggiando nelle calli e campielli presenti in questo borgo marinaro. Ci avviamo verso il centro storico e dopo aver attraversato una piccola piazzetta dove botteghe artigianali e trattorie non mancano, ecco apparire il campanile pendente a forma cilindrica del duomo di Santo Stefano Protomartire, duomo del 1038 in stile romanico-bizantino. Entriamo nell’edificio e rimaniamo colpiti dallo splendore della pala d’Oro risalente al XIII secolo situata oltre l’altare maggiore. Inoltre, si possono ammirare un crocifisso ligneo, affreschi e tele, nonché una fonte battesimale.

Usciamo e percorriamo il camminamento rialzato a ridosso del mare, mentre più in basso è situata la “scogliera viva” a protezione dalle mareggiate, dove tantissimi massi sono scolpiti da artisti di varie nazionalità, raffiguranti immagini di animali, persone, soggetti marini. Dopo una piacevole passeggiata raggiungiamo il Santuario della Madonna dell’Angelo posto su un promontorio con il mare Adriatico a pochi passi. Si tratta di una piccola chiesa ad una navata, posta in posizione molto suggestiva. All’interno, essendo luogo di pellegrinaggio, si trovano ex voto.

Saliamo in auto per dirigerci verso un’altra località molto affascinante di Caorle: la laguna e i suoi casoni. Dopo pochi chilometri, ci appare un piccolo villaggio di pescatori rimasto fermo nel tempo. Le barche davanti alle abitazioni pronte per il rimessaggio, le reti da pesca appese alle pareti, qualche semplice ristorante, i caseggiati con gli orti a fianco. Una colonia di cigni sguazza felice nelle acque pulite della laguna, un’area naturalistica protetta. Ci incamminiamo in via dei casoni e dopo pochi metri, sentiamo nell’aria un gradevole odore di pesce. Infatti, notiamo due tipiche trattorie quasi vicine e capiamo che il buon odore proviene da lì.

Sono circa le 13 ed è arrivato il momento di pranzare. Entriamo nel ristorante “da Elio”, piccolo ristorantino a conduzione familiare ricavato in una casa modesta. La scritta “specialità polenta e pesce” sul muro esterno ci fa capire di essere nel posto giusto. Il nostro pranzo a base di ottimo pesce sia fritto che ai ferri, è sublime.

Usciti, prendiamo un argine e, dopo una piccola camminata, arriviamo al cason “Grottolo”, forse l’unico casone in cui si può arrivare a piedi, mentre gli altri sono raggiungibili con le imbarcazioni via acqua. Siamo fortunati perché il proprietario che sta chiudendo, in via eccezionale ce lo fa vedere internamente. Si tratta di una abitazione tipica del posto costruita in legno e canne della palude dove una volta vivevano i pescatori, ora adibito ad attrazione turistica, e, come nel caso del casone sopraccitato, nel periodo primaverile estivo, si può pranzare anche all’esterno consumando pesce fresco pescato nella vicina laguna. Anch’io non posso fare a meno di citare lo scrittore americano Ernest Hemingway il quale, entusiasta di questo luogo notato mentre andava a fare battute di caccia con i suoi amici altolocati, trovò ispirazione per scrivere il libro “Al di là del fiume e tra gli alberi” tanto è vero che troviamo citazione dei casoni nel libro stesso.

Portogruaro, la “piccola Venezia” dell’entroterra

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Prossima destinazione Portogruaro, altra graziosa cittadina del Veneto orientale posta al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, distante circa 25 chilometri da Caorle. Cittadina anch’essa dall’impronta quasi veneziana con canali, ponti e mulini e il fiume Lemene che scorre in mezzo all’abitato. Il centro storico è attraversato da una via principale costeggiata da importi edifici in stile gotico. Belli i numerosi portici con tante caffetterie e pub.

In piazza della Repubblica si trova il palazzo comunale, un edificio difficilmente dimenticabile, soprattutto per i mattoni faccia a vista, per le merlature a coda di rondine poste sulla sommità, per la scala esterna in marmo bianco. Sulla destra si trova l’imponente Duomo di Sant’Andrea (fine ‘700, inizio ‘800) in stile neoclassico con il campanile pendente. Infatti, è sotto osservazione costante per paura di cedimenti. Proseguendo per una caratteristica viuzza a lato del municipio, si arriva ai Mulini di Sant’Andrea, un luogo strepitoso per la sua unicità.

Le case sul fiume con i salici le cui fronde arrivano sull’acqua, le pale dei due mulini in funzione, le arcate della pescheria con il tempietto dedicato alla Beata Vergine delle Grazie, tutto questo rende quest’angolo della città impagabile alla vista!

Per arrivare al Museo archeologico nazionale, passiamo davanti a palazzi storici abbelliti da decorazioni in stile gotico veneziano. Il museo, con reperti risalenti all’epoca romana, si compone di due piani. Il piano terra assomiglia ad una imponente basilica a tre navate e qui si trovano sarcofagi, urne funerarie, sculture, monete, anfore. Gran parte di questi materiali provengono dagli scavi effettuati nella vicina cittadina di Concordia Sagittaria. Al piano superiore ci sono diverse sale dove sono esposti bronzi, mosaici, monete.

La nostra visita a queste due cittadine del Veneto orientale sta terminando e, soddisfatti nell’aver visto, ammirato, respirato tanta bellezza, torniamo verso casa con la promessa di rivederle ancora una volta al più presto.

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