Le meraviglie del Sudafrica

Dagli incantevoli paesaggi della costa meridionale all'incredibile fauna del parco Kruger, passando per tanti luoghi dove il denominatore comune è il sorriso della gente
Scritto da: PAOLO&MARTY
le meraviglie del sudafrica
Partenza il: 07/08/2012
Ritorno il: 25/08/2012
Viaggiatori: 4
Spesa: 4000 €
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Quest’anno, dopo lo splendido viaggio nei parchi americani della scorsa estate, abbiamo scelto come meta il Sudafrica, spinti dai tanti commenti entusiasti di amici che l’avevano visitato prima di noi e dalla voglia di vivere da vicino il contatto con animali e natura incontaminata. Abbiamo organizzato il viaggio in compagnia di 2 amici, Christian e Gessica, pianificando tutti i dettagli da casa e cercando di immaginarci via via quello che ci avrebbe riservato questa terra sconosciuta.

Di seguito solo qualche consiglio che speriamo possa essere utile a chi deciderà di intraprendere il nostro stesso viaggio:

– abbiamo organizzato la vacanza in totale autonomia dall’Italia, cosa che parecchie persone ci avevano sconsigliato perché si dice che il Sudafrica sia una zona pericolosa. Non abbiamo incontrato alcuna difficoltà e l’unica città dove ci siamo sentiti un po’ in soggezione e’ stata Cape Town dopo il tramonto, dove ci siamo trovati a camminare in centro senza vedere altri stranieri attorno a noi e con molti occhi addosso, ma alla fine non e’ successo assolutamente nulla;

– navigatore fondamentale;

– se riuscite, evitate di viaggiare di notte (considerate che i nostri mesi estivi sono il loro inverno, quindi alle 18 e’ già notte fonda), le strade sono poco illuminate e ci sono tante persone che camminano lungo il ciglio – la Table Mountain a Cape Town e’ spesso immersa nella nebbia, se passate qualche giorno in città cercate di tenervi flessibili per poterla andare a visitare alla prima occasione utile (noi purtroppo non siamo riusciti)

– la ‘wild card’ non l’abbiamo fatta perché, fatti due conti sui parchi che avremmo visitato, non ci conveniva;

– capitolo Kruger:

1. noi abbiamo fatto molte gite con i rangers ed abbiamo viaggiato altrettanto in autonomia. Ebbene, non servono le guide per vedere gli animali, bensì molta fortuna. Gli avvistamenti più interessanti (leoni, leopardi e ghepardi) li abbiamo fatti da soli, grazie al passaparola che si innesca quando si incrociano le altre auto. Ciò non toglie che i vari drive e walk guidati siano un’esperienza senz’altro da provare, soprattutto perché le guide danno molte informazioni interessanti sugli animali avvistati, il loro stile di vita e le loro abitudini;

2. abbiamo dormito 4 notti all’interno del parco nei campi pubblici (Skukuza, Satara e Olifants), le strutture sono tutte molto spartane ma pulite. Ci sentiremmo di consigliarli assolutamente a viaggiatori ‘medi’, se invece amate i confort o vi puo’ dar fastidio vedere una lucertola in camera optate per qualche riserva privata;

capitolo alloggi: tutte le strutture in cui abbiamo alloggiato (la maggior parte prenotate via booking.com) sono risultate buone, a volte ottime, dunque di seguito non le menzioneremo, l’unica che sconsigliamo decisamente e’ il Reeden Lodge a Franschhoek, sporco e trasandato (in questo caso, diffidate dalla lonely che ne parla bene) – se volete fare delle belle foto, compratevi un signor teleobiettivo, non ve ne pentirete. Noi avevamo un tamron 18-200 montato su una Canon 500. A dispetto del consiglio del venditore, si e’ rilevato insufficiente per fare dei bei ingrandimenti quando gli animali non erano troppo vicini alla strada.

E ora… si parteee!

07/08

Partenza in serata da Venezia con la Turkish, il volo lo avevamo prenotato in Aprile (750 euro a testa), abbiamo fatto scalo prima su Istanbul e poi uno tecnico su Johannesburg (l’aereo si ferma ma non si scende), per arrivare infine a Cape Town attorno alle 13 del giorno successivo.

08/08

Appena atterrati, andiamo a ritirare l’auto prenotata con la Budget e, presa un po’ di confidenza con la guida a sinistra, ci dirigiamo verso il centro città. Check-in in hotel e poi usciamo a meta’ pomeriggio per una passeggiata di un paio d’ore in centro. A nostro avviso il centro in se’ non e’ niente di eccezionale, molto più bella e’ invece la zona del porto (Waterfront) dove si possono oltretutto trovare molti locali e ristoranti carini. La prima sera, molti stanchi per il viaggio, mangiamo in hotel e poi a letto presto, il giorno successivo ci aspetta la prima sveglia impegnativa per visitare la penisola del capo.

09/08

La giornata inizia con un bel cielo azzurro, prediamo la macchina e partiamo, la strada che percorriamo e’ decisamente piacevole, con tante piccole cittadine pittoresche che si affacciano sull’oceano, tanto che spesso risulta difficile pensare di essere davvero in Africa. Prima tappa Boulder’s Beach, famosa per la sua colonia di pinguini. Vale la pena fare una sosta, sono davvero degli animali buffi e la spiaggia in cui si trovano e’ molto scenografica. Ripartiamo a meta’ mattina alla volta della penisola del capo, dove abbiamo passato circa 3 ore visitando i diversi view points e scattando una miriade di foto. Scogliere a picco sull’oceano, natura incontaminata e struzzi che vi passeggiano tranquilli nel bel mezzo, spiagge bianche… ci sono tutti gli ingredienti per ripagarci abbondantemente del viaggio (peraltro breve) da Cape Town. Rientrando, prendiamo la strada panoramica Chapman’s Peak Drive che corre a picco sull’oceano, se la giornata e’ limpida ci sono degli overviews favolosi (sembra di percorrere la panoramica Highway 1 lungo la costa californiana). Alla sera mangiamo in uno dei tanti ristoranti al Waterfront e poi facciamo ritorno in hotel.

10/08

Oggi purtroppo il tempo non e’ dei migliori, la mattina abbiamo in programma la visita a Robben Island con partenza alle 9 (attenzione che il molo da cui si parte non e’ immediato da raggiungere, vi consigliamo di partire qualche minuto prima, noi per esempio stavamo per perdere il traghetto). Visita interessante e consigliata, si fa prima un giro in autobus con una guida che spiega i punti di interesse e la storia di quanto avvenuto nell’isola, poi si visitano le carceri con un ex-detenuto che spiega doviziosamente come si svolgeva la vita all’interno. Rientrati all’ora di pranzo, nel pomeriggio saremmo dovuti salire sulla Table Mountain ma purtroppo il tempo non ce lo permette, così ripieghiamo sui Kirstenbosch Botanical Garden, belli anche se di sicuro l’inverno non li esalta. Cena in un altro ristorante al Waterfront e, al solito, a letto presto.

11/08

Anche oggi il tempo non e’ dei migliori, piuttosto freddo e vento, cosa che purtroppo ci fa saltare l’uscita in barca a Hermanus per avvistare le balene (l’agenzia con cui avevamo prenotato dall’Italia ci aveva avvertito il giorno prima). Decidiamo comunque di recarci ad Hermanus, speranzosi di avvistare le balene dalla riva, cosa che purtroppo non accade pur rimanendo in paziente attesa per un paio d’ore. Un po’ scoraggiati, proseguiamo nella tappa successiva del viaggio verso la zona dei vini, facendo una prima tappa in una bellissima cantina di Stellembosch, per poi raggiungere Franschhoek per la serata. Essendo arrivati col buio, non dedichiamo tempo alla visita della città se non per cercare il ristorante per la cena. Dal poco che abbiamo visto, la zona dei vini ci ha fatto una bella impressione e, col senno di poi, probabilmente ci dedicheremmo un po’ di tempo in più.

12/08

Delusi dal mancato avvistamento delle balene il giorno precedente, decidiamo di riprovarci e deviamo il nostro itinerario iniziale per ripassare ad Hermanus. La musica, pero’, non cambia molto dal giorno prima e nemmeno oggi vediamo un granché, solo qualche piccolo puntino che emerge dall’acqua nel lontano orizzonte. Purtroppo era la nostra ultima chance ad Hermanus e siamo costretti a spostarci verso ovest, pero’ prima di andare via incontriamo una coppia che ci dice che anche a Mossel Bay, dove saremmo stati il giorno successivo, organizzano uscite in barca per il whale watching, così ritorniamo ad essere speranzosi che il nostro appuntamento con i grandi mammiferi sia solo rimandato. Ci mettiamo in auto perché ci aspetta qualche ora per raggiungere Outshoorn, la capitale mondiale dello struzzo. Cena in un bel ristorante in città, rigorosamente a base di struzzo, e a letto presto per la levataccia della mattina successiva.

13/08

Alla 7.30 siamo già ai cancelli del Safari Ostrich Show Farm per una visita dell’allevamento (l’Highgate Ostrich Show Farm menzionato dalla Lonely Planet e’ stato chiuso lo scorso anno a causa di un’epidemia di influenza aviaria), la visita e’ stata davvero interessante, con una spiegazione molto dettagliata sulle abitudini di questi strani uccelli e le foto di rito in sella agli struzzi. La tappa successiva sono le Cango Caves, carine anche se non hanno niente di diverso rispetto alle grotte che si possono visitare in molte parti d’Italia (a nostro avviso, se dovete scegliere per mancanza di tempo optate per l’allevamento di struzzi). In tarda mattinata partiamo per Mossel Bay, caccia alla balena parte terza, dove finalmente riusciamo ad imbarcarci per il whale watching delle 14. La tenacia alla fine e’ stata ripagata, perché riusciamo ad avvistare un paio di esemplari non troppo distanti da noi a cui facciamo un vero e proprio servizio fotografico (l’attesa era davvero alta). Felici e soddisfatti, ci rimettiamo in macchina dopo le 2 ore di uscita in barca e ci trasferiamo a Plettemberg Bay per passare la notte.

14/08

Sveglia presto, ore 7 siamo in auto, ci aspetta la passeggiata con i Ghepardi (Cheetas). Al nostro arrivo al Tenikwa, troviamo le guide che dopo un video introduttivo e un the caldo ci portano al recinto di Tandi e Shaka, i ghepardi che ci hanno assegnato per il morning walk, e dopo un primo pasto dei gattoni si parte. All’inizio assegnano a me e Paolo Shaka (maschio) e a Gessica e Christian Tandi (femmina) sono due fratelli di 3 anni nati in cattività e che purtroppo non verranno mai reinseriti nel loro habitat perché ormai incapaci di cacciare e finirebbero per morire… pronti partenza e via, sin da subito Tandi detta il passo della passeggiata, decide corsette e momenti di relax, Shaka l’aspetta quando la perde di vista. La guida ci dice che il comportamento non é normale ma dettato dalla cattività e dal fatto che i due animali sono sempre insieme. In natura la femmina vive da sola e il maschio in gruppo. La passeggiata con loro é molto emozionante, si fanno accarezzare, ovviamente seguendo le regole della nostra guida. Sono degli animali bellissimi, purtroppo la crescita dell’insediamento umano sta portando via l’habitat a questi animali, non sono molti gli esemplari rimasti in South Africa e il loro futuro sembra essere legato solo alla cattività. Finita la passeggiata di 2 ore buone, la visita continua con l’incontro del leopardo obbligatoriamente dalla gabbia perché, pur essendo nato in cattività, non perde l’istinto aggressivo. Passiamo poi alla visita della lince (caracal) ed un altro gattino di stazza più piccola del ghepardo. Soddisfattissimi della nostra visita di 3 ore, ci dirigiamo verso la nostra seconda tappa programmata per la giornata, il parco Tsitsikamma. Visto il tempo che abbiamo stimato di passare nel parco chiediamo all’ingresso consigli per un percorso di 2 ore, optiamo per il percorso lungo il ponte sospeso e view point, una buona passeggiata di un’oretta e mezza che merita l’interruzione. Si riparte in direzione Port Elisabeth.

15/08

Risveglio a Port Elisabeth, città di passaggio per avvicinarsi all’aeroporto dove ci aspetta il trasferimento a Durban per la seconda parte del nostro viaggio. Risveglio un pò più tranquillo vista la partenza dal B&B per le 8:30, l’unico programma per la giornata é quello di passare un paio d’ore a fare un pò di shopping, per poi dirigersi all’aereoporto. Fatte le nostre spesette di artigianato con perline ci dirigiamo verso l’aereporto. Volo PE-Durban operato da British. Ritirata l’auto alla Budget a Durban ci indirizziamo verso St. Lucia, ci aspettano 3 ore di auto e contiamo di arrivare verso le 19:00, le varie guide segnalano la presenza di ippopotami per la strada la sera a St. Lucia quindi preferiamo arrivare il prima possibile per capire se si tratta di un eccessivo terrorismo o di una verità. Abbiamo a bordo un nuovo passeggero, Tandi (nome ispirato alla nostra amica ghepardo, il nome dovrebbe significare Love in Afrikaner), il nostro elefantino di perline! Inizia ad allargarsi la popolazione in auto! Arriviamo ormai con il buio a St.Lucia, da sconsigliare per le numerose persone che camminano lungo il bordo della strada e la completa mancanza di illuminazione.

16/08

Colazione e sbrigate positivamente alcune pratiche con l’hotel (dalla nostra prenotazione dall’Italia, fatta a maggio, ci avevano trattenuto per 4 volte la caparra) ci dirigiamo verso il molo per l’uscita con il barcone per vedere coccodrilli e ippopotami. La visita l’abbiamo prenotata dal turist information di St.Lucia. Il giro merita, si esce per circa 2 ore con il barcone e si fanno soste in base agli animali avvistati. Foto di rito e coccodrilli spaparanzati immobili al sole lungo la riva, Martin Pescatori a caccia di pesci che si tuffano a fior d’acqua non appena vedono il pesce, e ippopotami stesi a prendere il sole. Mentre per l’avvistamento dei coccodrilli ci siamo riusciti ad avvicinare moltissimo, con gli ippopotami le distanze sono più cautelative! Gli ippopotami sono animali molto pericolosi che attaccano con estrema rapidità, anche se a vederli sembrano animali tontoloni riescono a correre molto velocemente sia in acqua che fuori ed insieme ai bufali sono gli animali che spaventano maggiormente la popolazione locale. Finito il giro in barca, sosta pranzo veloce e ci dirigiamo verso la riserva iSimangaliso Westland Park, cui si accede direttamente da St.Lucia. Da subito iniziamo ad avvistare animali: antipoli, zebre, bufali ed infine un rinoceronte! Fatto il book fotografico a ciascuno ci dirigiamo verso l’uscita, i gates chiudono alle 18:00 quasi come in tutte le riserve o parchi con animali. Cena con Karaoke in paese e poi si fila a nanna, ci aspetta il nostro risveglio mattutino e la partenza per Charters Creek, riserva che fa sempre parte dell’iSimangaliso.

17/08

Ci alziamo con la pioggia e giornata non molto fruttuosa. Siamo partiti da Santa Lucia in direzione Charters Creek con la speranza di vedere animali non avvistati il giorno prima, ma purtroppo grandissima delusione! Dall’ingresso del parco percorriamo solo 2km in direzione di una spiaggia senza animali, l’altro trail é chiuso. Delusi facciamo un ulteriore tentativo basandoci sugli altisonanti commenti positivi della Lonely Planet per il uMkhuze dove dovremmo avvistare elefanti giraffe e iene… non confidando nell’avvistamento di leopardi o Cheethas. Fatta eccezione per antilopi e alcune zebre, non abbiamo visto nessun altro animale. Un po’ demotivati dalla giornata, si parte in direzione del nostro B&B ” Dusk to Dawn”. Abbiamo scelto questo posto come tappa intermedia di avvicinamento a Kruger e Blyde River Canyon (aggirando lo Swaziland). Qui per l’unica volta durante il nostro viaggio avevamo prenotato da casa anche la cena, tra Pongola e Piet Retief infatti abbiamo fatto molto fatica a trovare B&B ma siamo riusciti a trovare un posto molto molto bello e con colazione e cena da annoverare come le migliori del nostro viaggio.

18/08

Si parte in direzione Blyde River Canyon, ci attendono circa 5 ore di auto. Ci siamo diretti verso Graskop dove abbiamo visto il Pinnacle, God Windows e Wonder view e come ultima tappa le Lisbon Falls e Berlin Falls. Complessivamente, da non consigliare. Vista l’ora non siamo riusciti ad entrare al Blyde River Canyon e ci siamo quindi diretti verso il B&B ad Hazyview. Accordatici per la morning walk al Kruger, dopo cena si fila a nanna, la guida ci attende alle 5 del mattino (abbiamo prenotato quest’escursione tramite il B&B perché al momento della prenotazione al Kruger non avevamo trovato più posti disponibili).

19/08

Ore 5, si parte per la morning walk che consiste in una passeggiata di circa 2 ore all’interno del Kruger scortati da 2 guide armate alla scoperta delle impronte, segnali e silenzio del parco. Per raggiungere il punto di partenza della passeggiata ci siamo infreddoliti per bene. Prima di lasciare la jeep incontriamo molto da vicino un branco di bufali un po’ sonnacchiosi, sono moltissimi, vivono in gruppi ed essere in mezzo a loro, seppur in jeep, da’ un senso di impotenza. Si parte per la camminata, una delle nostre guide sembra avere i sensi ipersviluppati, sente ogni rumore e nel suo silenzio con pochi cenni da’ indicazioni al suo collega per ogni impronta. Rinoceronti bianchi, rinoceronti neri, giraffe, cheethas sembrano essere passati tutti di la’. Noi purtroppo nelle prime ore di camminata non siamo riusciti ad incrociare animali, solo lungo la nostra strada di ritorno siamo stati bloccati dalle nostre guide… a circa 200 m da noi c’erano 2 rinoceronti bianchi intenti a brucare, chiediamo alla guida di avvicinarci di più ma non sembra condividere molto. Capiremo poi, provando ad avvocinarci, che la nostra mossa non fa altro che allontanare i 2 rinoceronti, il nostro odore/rumore ci precede, ahimè! La jeep ci attende per riporci al b&b dove dopo una colazione al sacco ci dirigiamo ad uno degli ingressi del parco Kruger, il Numbi gate.

La prime ore ci demotivano molto, nonostante il nostro girovagare sembrano non esserci animali se non molto distanti all’orizzonte. Ci sembra strano che tutti i turisti incontrati durante il viaggio parlassero di elefanti e giraffe quasi con noia. Ci dirigiamo verso il nostro primo camp Skukuza e all’improvviso vediamo un gruppo di giraffe lungo il bordo della strada, davvero buffi ma meravigliosi questi animali! Proseguendo per la strada un turista ci segnala un leopardo appisolato sul greto di un fiume, fortunatissimi lo immortaliamo durante la sua pennichella! Lo stesso turista ci aveva segnalato la presenza di un altro leopardo e di iene, noi arrivati troppo tardi intravediamo solo una carcassa di un’antilope sui rami di un albero, probabilmente messa al sicuro dal leopardo prima di allontanarsi. Ancora pochi chilometri e proprio al bordo della strada vediamo una iena, bruttina, è stesa e forse non si muove perché nella cavità vicino a lei c’è il suo cucciolo. Di corsa ci dirigiamo verso il gate del parco Skukuza: dopo una giornata senza alcun avvistamento, nel corso dell’ultima ora siamo stati abbondantemente ripagati dell’attesa!

20/08

Partiamo presto (ritrovo alle 5.15) perché per la giornata abbiamo prenotato dall’Italia la Sunrise drive e la Sunset drive e tra le due gite guidate giriamo noi con l’auto per il parco. L’uscita mattutina guidata ci offre l’avvistamento di elefanti, ippopotami e leoni un po’ lontani, ma la sorpresa più grande la troviamo durante il nostro giro in solitaria, dove abbiamo la fortuna di ammirare a poca distanza dalla strada 3 leonesse con i cuccioli e scattare il book fotografico di rito! Sono bellissimi! Dopo il Sunset Drive (in generale abbiamo preferito le uscite alla mattina con più luce), cena in un ristorante del campo e a letto stanchissimi.

21/08

Partiamo per un altro Sunrise drive e poi ci muoviamo in autonomia con l’auto, cominciando a prendere la via per il Satara dove trascorreremo la notte successiva. Vediamo nuovamente, a distanze più o meno ravvicinate, un sacco di animali! Si passa da momenti di nulla a km con concentrazioni molto elevate di animali, purtroppo (e per fortuna) gli avvistamenti non si prenotano e si va di fortuna, e col senno di poi noi non possiamo di certo lamentarci di non averne avuta. Arrivati al Satara, partiamo nuovamente per un Sunset drive, per la verità non molto proficuo.

22/08

Dopo un giro lungo i vari trail , in prossimità di avvistamenti segnalati sulle mappe del camp dagli altri turisti, partiamo in direzione Olifants e, per la strada, avvistiamo nuovamente molti animali (le zebre in prossimità dell’olifants sono davvero moltissime). Alla sera facciamo un night drive, dove la cosa più sensazionale che vediamo e’ una giraffa morta all’interno del fiume con una miriade di coccodrilli che banchettano a sue spese, fa un po’ di tristezza per la poverina ma la scena e’ decisamente affascinante.

23/08

Dopo aver depositato le chiavi all’olifants, ci dirigiamo verso il gate per lasciare il parco. Il nostro programma prevede la mattinata in giro per il parco e dopo pranzo partenza in direzione Pretoria, ci attendono 6 ore di auto! E sulla strada verso l’uscita questo magnifico parco ci fa l’ultimo, davvero inaspettato regalo: quattro ghepardi che riposano su una collinetta ad un centinaio di metri dalla strada. Rimaniamo qualche decina di minuti ad ammirarli con binocoli e macchine fotografiche, poi felicissimi per questo ultimo avvistamento (tra l’altro molto raro, perché al Kruger vivono solo 250 ghepardi) ci dirigiamo a Pretoria dove arriviamo esausti verso le 19!

24/08

Il nostro programma per l’ultimo giorno prevede la visita guidata alla Township di Soweto, prenotata il giorno prima via mail con l’agenzia Taste of Africa (lonely planet). Seguendo le indicazioni date dall’agenzia, ci spostiamo in metro in direzione Rosebank (fortunatamente avevamo il B&B molto vicino alla fermata), dove ci attende l’autista dell’agenzia per Soweto. Il tour si compone di piccole passeggiate e spostamenti in auto tra i vari quartieri della township in compagnia di una guida locale, una ragazza di circa 26 anni che ci racconta la storia del sudafrica dai primi sbarchi di europei all’apartheid. Saliamo sulla torre per vedere la township dall’alto, poi visitiamo la piazza intitolata ad Hector Pieterson, passiamo di fronte alla casa di Nelson Mandela e chiudiamo con la visita ad un mercato locale. Esperienza interessante, anche se in realtà ci aspettavamo di visitare una township più simile a quelle viste in lontananza a Cape Town, ci sorprende trovare invece una township molto estesa, ma allo stesso tempo dignitosa. Torniamo in hotel attorno alle 14, ritiriamo l’auto e partiamo per l’aeroporto di Johannesburg, dove in serata ci attende il volo di ritorno.

25/08 Arrivo a Venezia alle 10 del mattino

Complessivamente e’ stato un bellissimo viaggio, il Sudafrica si e’ rilevato davvero meraviglioso, dove convivono alla perfezione scorci in stile californiano con bellissime spiagge e ricchi sobborghi cittadini e realtà completamente diverse dove gli animali la fanno da padroni e il tempo e’ scandito solamente dall’immensità della natura. Se la prima meta’ del viaggio ci ha permesso di ammirare tanti bei paesaggi e visitare cittadine caratteristiche e pittoresche lungo l’oceano, la parte del viaggio che ci e’ rimasta nel cuore e’ senza dubbio la seconda, dove il contatto con animali e natura lasciano dentro qualcosa che va vissuto almeno una volta nella vita.

Ciao e buon viaggio a tutti!



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