Le maschere e la cena alla Rocca – Viaggio a Rocca Grimalda

Alla scoperta del Texas tra la Liguria e il Piemonte
Scritto da: Francesca Bertha
le maschere e la cena alla rocca - viaggio a rocca grimalda
Partenza il: 14/05/2010
Ritorno il: 15/05/2010
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Nell’immaginazione del giovane regista Fausto Paravidino, questo luogo è come il Texas: zona di confine, l’incontro tra la montagna e la pianura attraversata dalla “highway”… Ci sono pure i farm, e soprattutto i farmers, i bar e i giovani, tosti, passionali, ma anche smarriti, divisi tra le loro radici contadine e la città che sembra vicina ma non lo è poi così tanto. Nel film Texas, del 2005, Rocca Grimalda era rappresentata così, e grazie a quella pellicola, tutti gli italiani hanno potuto scoprire un paese e una zona davvero particolari. Texas, perché no? Qui non siamo tra gli Stati Uniti e il Messico, ma tra il Piemonte e la Liguria, però c’è qualcosa di profondamente simile ai luoghi del mito on the road. I sentimenti forti, la bellezza del paesaggio selvaggio, l’amore per le tradizioni, per gli animali, per la natura, e per il viaggio.

A Rocca Grimalda si arriva pochi chilometri dopo essere usciti dall’autostrada a Ovada, e mentre noi eravamo partiti con l’intenzione di visitare i luoghi del film, anche chi è solo di passaggio tra Genova e Milano, è facile che si faccia tentare dalla voglia di salire su quello spettacolare sperone roccioso che sovrasta la strada alla sinistra del fiume Orba. In epoca romana qui esisteva la città di Rondinaria e vari ritrovamenti archeologici fanno presumere l’esistenza di insediamenti già in epoca preromana anche al di sopra dell’altura. Rocca Grimalda, data la sua conformazione a strapiombo sul fiume Orba, è una fortezza naturale e grazie a questa sua particolarità è stata nei secoli contesa dalla Repubblica di Genova, dai marchesi del Monferrato e perfino dal Ducato di Milano. Mentre nelle fitte foreste, che fino al secolo XVIII coprivano buona parte delle colline circostanti, prosperava il brigantaggio, nella fantasia popolare nascevano intriganti storie e leggende su streghe che da questa altura sarebbero partite di notte, volando su vari animali, per partecipare a degli incontri magici nei boschi.

Le tradizioni a Rocca Grimalda rivivono in numerose manifestazioni e appuntamenti culturali che si susseguono durante l’anno. Si svolge qui uno degli eventi più caratteristici della regione, la Lachera. Si tratta di un arcaico rito carnevalesco che consiste in un corteo mascherato con danze e accenni di teatro durante il quale i personaggi interagiscono tra loro con maschere e costumi. I ruoli dei personaggi sono molteplici e ben precisi, tramandati da generazione in generazione, mentre i costumi rispecchiano i periodi storici che la Lachera ha attraversato.

In attesa di tornare qui durante il Carnevale, abbiamo visitato il famoso Museo della Maschera, che raccoglie i risultati dell’attività scientifica pluriennale compiuta dal Laboratorio Etno-Antropologico di Rocca Grimalda. La visita è stata un emozionante viaggio nel viaggio, attraverso le maschere, i costumi e i personaggi carnevaleschi. Durante la nostra passeggiata nel borgo medioevale abbiamo anche ammirato il panorama mozzafiato dal Belvedere Marconi, e quando ci siamo accomodati al tavolo della Trattoria alla Rocca, accanto al Castello, tra un gustoso piatto tipico e l’altro, la signora Alessandra, titolare della trattoria, ci ha raccontato diverse altre curiosità su Rocca Grimalda. Mentre dall’antipasto misto alla piemontese, ben otto portate tutte fatte in casa, siamo passati al piatto tipico per eccellenza di Rocca Grimalda, ovvero la peirbuieira, un saporito piatto a base di fagioli e lasagne fatte in casa a cui è dedicata una grande sagra alla fine di Agosto, la signora Alessandra ci ha raccontato che a Rocca Grimalda si svolge, nei mesi di Giugno e Settembre, il Cammino di Santa Limbania, protettrice dei viaggiatori. Un cammino tra fede e gusto, a cui si aggiunge, nel mese di Luglio, un importante Festival internazionale di musica classica e di teatro. Insomma, tra proposte culturali e gustose, a Rocca Grimalda c’è solo l’imbarazzo della scelta, così abbiamo continuato ad assaggiare i piatti tipici e a fare domande anche sulla storia del locale dove eravamo. Prima di aprire questa trattoria, la signora Alessandra ha vissuto per quindici anni in Madagascar. “La cucina locale del Madagascar non è molto interessante, c’è invece una dignitosa cucina francese. Nel nostro locale non potevamo proporre più di tanto dei piatti italiani, perché lì mancano diversi ingredienti fondamentali quali la pasta e l’olio d’oliva”, ci ha raccontato mentre ci serviva dei ravioloni di ricotta con sugo di asparagi e scorza d’arancia. La nostra cena ha proseguito poi con un rotolo di coniglio farcito di frittatina all’erba amara e prosciutto. I nostri amici hanno anche assaggiato una ruotina con sei tipi di formaggi selezionati e della carne battuta al coltello con zenzero e mela verde. Dopo questa giornata siamo sicuri di essere entrati nelle grazie di Santa Limbania: la protettrice dei viaggiatori ci ha accompagnati in un luogo che merita davvero di essere visitato.

Francesca Bertha



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