Le luci di New York e…. Le orme di John Wayne

AMERICA 2005 “ IL GRUPPO” : Enzo, Valentina, Vittorio e Rosella SABATO 6 AGOSTO NEW YORK Finalmente si parte !!! Dopo un viaggio allucinante, comprensivo di cambio d’aereo per rottura degli scivoli e di sosta nel simpatico ufficio dell’immigrazione degli Stati Uniti arriviamo nel nostro hotel che si trova immediatamente su Time...
Scritto da: enzoelavale
le luci di new york e.... le orme di john wayne
Partenza il: 06/08/2005
Ritorno il: 28/08/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 3500 €
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AMERICA 2005 “ IL GRUPPO” : Enzo, Valentina, Vittorio e Rosella SABATO 6 AGOSTO NEW YORK Finalmente si parte !!! Dopo un viaggio allucinante, comprensivo di cambio d’aereo per rottura degli scivoli e di sosta nel simpatico ufficio dell’immigrazione degli Stati Uniti arriviamo nel nostro hotel che si trova immediatamente su Time Square.

Per noi è la terza visita di New York, ma Vittorio e Rosella sono completamente affascinati …Ci sono milioni di luci colorate ed un fiume incessante di persone attraversa la piazza, ci sono rappers che ballano accanto a predicatori che rivendicano un Dio nero, e sopra le nostre teste svettano altissimi grattacieli illuminati.

Camminiamo lasciandoci trasportare dalla folla, poi, stanchi, prendiamo un taxi per andare a cena dal nostro amico Bill che abita in un bellissimo appartamento in Greenwich Village, cena siciliana.

DOMENICA 7 AGOSTO NEW YORK Dopo una colazione consumata in uno Starbucks dove la temperatura oscilla tra i 2 e i 3 gradi prendiamo la metro e ci dirigiamo verso Ellis Island.

Attraversiamo Ground Zero, un cancello ci divide dal buco dove sono sprofondate le torri gemelle, Il World Trade Center, ovunque cartelli vietano di portare fiori, foto e quant’altro, chiedono che rimanga un luogo di preghiera e non di pellegrinaggio.

La sensazione è terribile, sembra quasi che stiamo violando la tomba di qualcuno, e forse non è proprio tanto lontano dalla verità.

Attraversiamo Wall Street, una foto sotto il Toro che rappresenta la finanza e una toccatina alle palle che porta sempre fortuna. Davanti al porto dell’imbarco per Ellis Island c’è la scultura di ferro a forma palla che si trovava nella piazza delle 2 torri, è un po’ acciaccata, ma ancora in piedi.

Decidiamo di non fermarci alla Statua della Libertà, per salirvi sopra dovevamo prenotare in anticipo e dato che non lo abbiamo fatto proseguiamo. Il museo sorge sull’isola che fino a pochi decenni fa faceva da portone d’ingresso per gli Stati Uniti, le navi dall’Europa vi attraccavano: gli immigrati venivano visitati, dovevano dimostrare di avere un lavoro e di conoscere i rudimenti della lingua inglese, solo allora venivano accettati e potevano entrare nel paese.

Nel museo ci sono i documenti dell’epoca, le locandine che pubblicizzavano i viaggi, i passaporti, i vestiti e gli oggetti che gli immigrati si erano portati dal continente e che hanno regalato ora al museo.

Nella hall c’è un computer dove, immettendo il tuo cognome, puoi scoprire se i tuoi avi sono passati da qui, troviamo 2 Vettese e 4 Pietropaolo!! Inutile ricordare che ci sono centinaia di ricordi d’italiani…Vorrei che accanto a noi ci fossero le persone che sputano sugli immigrati che entrano nel nostro paese, vorrei proprio fargli vedere quello che hanno fatto i nostri nonni ! Pranziamo con vista sulla Statua e torniamo in albergo, una doccia e alle 18: 00 ci troviamo con Bill tra Broodway e la 50°…Una sorpresa…In terza fila a vedere il musical Mamma Mia, tratto dalle musiche dei mitici Abba, bellissimo, sul finale tutti in piedi a ballare. Cena in un ristorante italiano vicino al teatro.

LUNEDI’ 8 AGOSTO NEW YORK Colazione in albergo e poi in giro per Soho, Tribeca Chinatown, Little Italy, quartieri colorati, pieni di negozi sfiziosi e di profumi; Attraversiamo il ponte di Brooklin e pranziamo in un giardino vicino.

Ritorniamo in hotel attraversando parte della 5th Avenue, piena di negozi molto belli, compreso uno in cui si può comprare un orsacchiotto, metterci un cuoricino dentro, decidere quanto riempirlo, il suono che deve emettere, e comprare ogni sorta di vestito, scarpe e accessori…Ma non abbiamo bambini…Sarebbe stato divertente darsi alla spese.

Una foto sotto il Radio City Music Hall e un giro per il Rockfeller Center, peccato non sia Natale, vorrei vedere il grosso albero addobbato e la pista di pattinaggio sul ghiaccio, un classico di tutti i film natalizi ambientati nella grande mela. Una doccia e ci svegliamo il giorno dopo.

MARTEDI’ 9 AGOSTO NEW YORK Mattinata su e giù per la 5th Avenue, qui i negozi sono veramente pazzeschi, il Nike Town, Tiffany, la Disney e il bellissimo negozio della Fao, dove alla Rosy viene messo in collo un bambolotto identico ad un neonato da un commesso vestito da dottore che prende la bambola da una vera e propria nursery assistito da una perfetta infermiera…Povera Rosy, vorrebbe tanto avere un nipotino !! Giriamo un po’ per Central Pak, che pace, non sembra nemmeno di essere al centro di Manhattan.

Con la metro scendiamo in Harlem per visitare il mitico Apollo, peccato sia tutto imbacuccato per ristrutturazione;la zona è molto tranquilla e ci facciamo un giro per i negozi, sarà anche la parte più degradata di New York, ma ci sono dei prezzi pazzeschi.

Direzione Empire State Building ma piove, c’è una nebbia fitta e una fila che fa paura, a malincuore decidiamo di non salire.

Ultimo giro per le luci di Time Square e a nanna.

MERCOLEDI’ 10 AGOSTO SAN FRANCISCO Sveglia all’alba, attraversiamo una New York ancora viva e tutta illuminata sebbene siano le 5 di mattina.

Arriviamo a San Francisco, un taxista gentilissimo ci porta nella zona dei Fisherman’s, che spettacolo queste strade che salgono e scendono in modo impressionante, finalmente capiamo come mai nei film la macchine fanno le scintille, è impossibile non grattare. Facciamo un giro per i motel e ci fermiamo al Motor Inn.

Una passeggiata di pochi minuti ci porta al Fisherman’s, il porto, ricco di negozi e pieno di gente, in lontananza, tra le nebbie (come nei film!) il Golden Gate e a destra Alcatraz: The Rock, la mitica prigione dove nel 1934 fu imprigionato Al Capone.

Pranziamo (o facciamo merenda, dato che sono le 17: 00) con frittura di pesce e un ottima zuppa di granchi servita in un panino svuotato.

Sul lungomare troviamo la Hertz e prenotiamo la macchina per venerdì.

Davanti al Fisherman’s si trova una colonia di bellissimi leoni marini spaparanzati a prendere il sole e a farsi fotografare; il tempo è notevolmente cambiato rispetto a New York, fa freddo e tira vento, ci sembra il tempo ideale per farsi tentare con una cioccolata calda nel negozio Ghirardelli.

GIOVEDI’ 11 AGOSTO SAN FRANCISCO Dopo una colazione da Starbucks ci imbarchiamo alla volta d’Alcatraz (prenotare assolutamente prima tramite internet, c’è una lista d’attesa di una settimana, www.Blueandgoldfleet.Com).

All’interno della struttura ci vengono consegnate delle cuffiette, dalle voci di poliziotti e detenuti ci viene raccontata la vita che si svolgeva all’interno di questa prigione, all’epoca considerata il carcere di massima sicurezza per i detenuti più pericolosi d’America; doveva essere molto dura la vita qui, soprattutto perché dalle finestre si gode una vista bellissima su tutta la baia, non riusciamo ad immaginarci cosa volesse dire essere intrappolati qui dentro e vedere i gabbiani librarsi nell’aria.

Tornati sulla terra ferma prendiamo i mitici Cable Car, carrozze su rotaie che sfrecciano su e giù per le strade della città, acquistiamo il biglietto per tutto il giorno, e sarà il mezzo che preferiremo in tutta la vacanza…Divertentissimo, si può scegliere se accomodarsi fuori, dentro, o attaccarsi ai pali esterni; i Cable Car sono guidati da “omoni”, dato che ci vuole una forza notevole per fermare il mezzo che si arresta tirando una grande leva, Enzo e Vittorio si posizionano attaccandosi fuori divertendosi come matti (durante il giorno toccherà anche a me e alla Rosy!) Un hot dog veloce tra i negozi d’Union Square e riprendiamo il Cable Car direzione Chinatown; questo quartiere è coloratissimo, pieno di lanterne di carta e di negozi stracolmi di mercanzie, ne visitiamo uno nel quale vengono fatti i biscotti della fortuna …Ce ne compriamo un sacchettino…Deliziosi!!! Riprendiamo il Cable e ci fermiamo in Lombard Street, la strada più stretta e tortuosa del mondo (sicuramente non hanno visto la Strada Dei Troll in Norvegia, questa in confronto è una passeggiata); cena in Chinatown in un ottimo ristorante cinese.Di notte il quartiere è ancora più suggestivo, con tutte le lanterne accese…Ci facciamo una passeggiata fino ad Union Square e poi a letto.

Alcatraz : The Rock VENERDI’ 12 AGOSTO GILROY – LOS BANOS Ritiriamo la nostra Buik dalla Hertz e attraversiamo il ponte Golden Gate, purtroppo talmente avvolto nella nebbia che non riusciamo a vedere dove finiscono i piloni che lo sorreggono.

Ci fermiamo per un brunch: uova, toast e bacon.

Prendiamo la 1, una bellissima strada che si snoda lungo la costa, spiagge enormi praticamente deserte; re incontrastati i surfisti, che solcano le onde avvolti in calde mute (la temperatura dell’acqua si aggira tutto l’anno sui 15°).

Per la strada troviamo dei negozi molto carini che vendono frutta, ne troviamo uno in cui vendono fragole, marmellata di fragole, torte di fragole, succo di fragole, fragole con cioccolata ecc… Facciamo una lunga sosta all’outlet di Gilroy, acquistiamo Jeans, Birkenstoke e scarpe da ginnastica a prezzi favolosi.

Dormiamo in un motel a Los Banos, ceniamo in camera con la frutta che abbiamo comprato per strada.

SABATO 13 AGOSTO PARCO SEQUOIA Colazione alla Homer Simpson con Donuts a volontà.

Entriamo nel Parco delle Sequoia e ne rimaniamo immediatamente affascinati, sono altissime e l’aria è profumata e frizzantina; alcune sono cave e ed è possibile entrarvi dentro …Che energia che sprigionano …Una passeggiata all’interno del parco ci porta fino al “Generale Shermann “ alto 84m con un diametro di 11m ed una circonferenza di ben 35 m.

Proseguendo arriviamo fino a Moru Rock, una scala intagliata nella roccia ci porta fino alla sommità, dalla quale si gode una vista a 360°sulla Sierra Nevada, mozzafiato, siamo a circa 2.000 m.

All’interno del parco ci sono tantissime aree di sosta e camper a volontà, Vittorio è disperato e non fa che rimpiangere il nostro Canapone II che abbiamo lasciato a casa dopo anni d’onorata attività…Anche se a confronto di questi bestioni che si aggirano sembrerebbe una formichina o meglio “una cureggina “ come l’ha definita lui! Non solo sono giganteschi e super attrezzati ma dietro hanno attaccate macchine enormi.

Un tacos al volo e ripartiamo verso la Death Valley.

Dormiamo a Tehachapi in un albergo vicino alla ferrovia …Tutta la notte ad intervalli di 15m passa un treno che strombazza all’impazzata…Che nottata! All’ombra del Mitico “General Sherman” DOMENICA 14 AGOSTO DEATH VALLEY Scorpacciata di Donuts e partenza verso la Death Valley, attraversiamo una strada che si snoda diritta diritta diritta diritta completamente diritta attraverso il nulla, passiamo il Red Canyon che ci appare stranamente familiare, un’occhiata alla mia giuda e scopriamo che al suo interno vi sono stati girati centinaia di film e telefilm.

Entriamo nella Death Valley e alla prima sosta foto scivolo su una pietra e mi provoco un livido sul calcagno che durerà tutta la vacanza … e oltre! La Valle Della Morte è una landa desolata che si trova a circa 80m sotto il livello del mare, ad Enzo impazzisce l’orologio come quando va sott’acqua ed alla Rosy la pressione va sotto i piedi.

La prima sosta è Fournace Creek, l’unica oasi in tutta la valle, sede ora del centro informazioni, all’esterno ci sono circa 45°, un caldo secco, sembra di stare dentro una sauna.

Proseguiamo per le dune di sabbia e per Bad Water, un lago salato secco talmente bianco e lucido che acceca la vista.

Ultima sosta Zabriske Point dal quale si gode una vista a 360° sulla valle, siamo circondati da canyon che sembrano dune bianche e canyon infuocati, semplicemente mozzafiato !! Sotto una pioggia scrosciante arriviamo a Las Vegas, lasciamo le valige all’Holiday Hotel sotto il famoso albergo a torre e andiamo a mangiare in un Food Centre. A piedi facciamo un giro per i Casinò vicini al nostro Motel.

Mille film e anni e anni di CSI non ci hanno minimamente preparato a questa esplosione di luci sfavillanti e di slot machines che suonano continuamente, tutto è grande, enorme, esagerato, spettacolare.

E’ ormai notte fonda e i casinò sono ancora pieni di persone, però ci fanno un po’ tristezza, sono tutti seduti imbambolati davanti a queste macchinette e quando vincono non esultano … Ci immaginiamo che dentro la slot abbiano buttato più soldi di quanti ne siano usciti; o forse è solo la suggestione della Rosella che scuote la testa e dice” chissà quanti si sono rovinati…” Decidiamo di non giocare soldi, e di spenderceli altrove.

Al Circus Circus assistiamo ad uno spettacolo d’acrobati che viene ripetuto ogni mezz’ora circa; questo è il tempio dei bambini, una serie di giochi li riempie di peluche.

Fuori è smesso di piovere, torniamo in albergo e speriamo il meglio per domani.

Enzo con vista su Zabriske Point LUNEDI’ 15 AGOSTO LAS VEGAS Dormiamo un po’ di più visto che ieri sera abbiamo fatto tardi; al nostro risveglio decidiamo di riconfermare la camera, volevamo trasferirci in uno dei grandi alberghi ma ricaricare la macchina ci fa decisamente fatica.

Visitiamo il Casinò MGM con la gabbia dei leoni; il New York con la ricostruzione dei palazzi , dei giardini della Grande Mela e attraversato da una montagna russa, ci fermiamo in Central Park per un hot dog al volo; l’Exacalibur, ispirato alla leggenda di mago Merlino, con tanto di ponte levatoio e torrette che di notte si illuminano di colori pastello.

Il sofisticato Mandala Bay con piscina tropicale e l’elegante Montecarlo.

Il Luxor, una piramide di bronzo alta 30 piani, con all’interno una ricostruzione del tempio di Karnak, palme e colonne; rimaniamo affascinati dal lussuoso Bellagio (dove è stato girato Ocean’s Eleven con George Clooney) con morbidi tappeti e marmi di Carrara, sprofondati in un morbido divano ci divertiamo ad immaginare chi tra i passanti possa essere uno dei ricchi clienti, usciamo e assistiamo allo spettacolo delle fontane danzanti che si ripete durante il giorno ad intervalli regolari.

Ceniamo al buffet dell’MGM, veramente ottimo! Vediamo anche una sposa che gioca alla roulette con le sue damigelle d’onore, tristi! E’ tardi, ci rimane solo lo spazio per il Venetian, un’esatta ricostruzione del Canal Grande con negozi e gondole, sulla nostra testa un cielo azzurro così reale che sembra vero. Passiamo davanti al Treasure Island e al Caesar Palace con le sue statue romane e la musica italiana. Stanchi dalle mille luci andiamo a letto Vittorio tenta la Fortuna a Las Vegas MARTEDI’ 16 AGOSTO ZION CANYON E BRICE CANYON Lasciamo Las Vegas con profondo dispiacere di Vittorio che non vorrebbe proprio andarsene.

Ci fermiamo a fare colazione in un negozio tutto-fare in mezzo al nulla: ristorante, alimentari, ferramenta, cartoleria e video noleggio… Mangiamo uova e pancetta a sazietà, la più buona di tutta la nostra vacanza! Proseguiamo ed attraversiamo lo Zion Canyon, le rocce sembrano cioccolato fuso, al latte in un punto fondente in un altro, Enzo però e disperato: Ma dove sono i Cactus e i serpenti tanto famosi del deserto? Dopo mille soste foto arriviamo nel Brice Canyon, se lo Zion Canyon ci aveva affascinati, questo ci fa letteralmente rimanere a bocca aperta.

Una distesa infinita di guglie si apre davanti ai nostri occhi, sembra una cattedrale immensa, sicuramente Gaudì si è ispirato a questa meraviglia per creare La Sagrada Familia di Barcellona.

Al tramonto il rosso dei pinnacoli si fonde con il cielo sovrastante, vorremmo avere più tempo e scendere per la strada che si perde tra le vette…L’occhio svelto di Enzo ci fa scoprire, nascosti tra i boschi, decine di piccoli cervi, una volpe, alcuni Cip e Ciop (minuscoli scoiattolini) e un delizioso picchio blu, purtroppo all’appello manca solo il puma, abitante della zona ma molto difficile da individuare.

Pernottiamo in un motel fuori del parco e ci ritroviamo a cercare qualcosa per cena in una pompa di benzina con altri italiani, nessuno di noi aveva infatti realizzato che questa zona è gestita dai Mormoni, alle 9: 00 sono già tutti a nanna.

Ma dov’è Benedetto? L’amico di Vittorio e della Rosy che si convertì a questa religione negli anni ’70 ed emigrò negli Stati Uniti? Magari c’è una specie di “Chi l’ha visto” in America? Ci compriamo un tacos e lo scaldiamo nel forno a micro-onde dell’hotel.

Le guglie del Brice Canyon MERCOLEDI’ 17 AGOSTO MONUMENT VALLEY Ci alziamo presto e partiamo alla volta di Lake Powell, un lago artificiale creato grazie allo sbarramento del fiume Colorado, una strada di paesaggi meravigliosi; che bello, dopo km e km di deserto un po’ d’acqua, sembra quasi un’oasi Scendiamo fino al porto ma non riusciamo a trovare un accesso alla spiaggia per i pedoni, qui i re incontrastati sono le barche.

Pranziamo con un insalata in un ristorantino a Page.

Nel pomeriggio arriviamo alle Monument Valley, che si trovano all’interno di una riserva indiana; una strada non asfaltata e piena di buchi si snoda attraverso questo paesaggio mozzafiato, terra rossa fuoco, che si infiamma sempre di più con l’avvicinarsi del tramonto… All’improvviso un urlo nell’aria, indiani cavalcano gridando a gran voce incontro al mitico John Wayne che, cappello in testa e rivoltella alla mano va loro incontro senza paura…Scherzo, ma questo posto è veramente ricco di suggestioni, vi sono stati girati circa 60 film western, perché come diceva John: “Si può fare tv su un terreno per esterni, ma se davvero si vogliono storie spettacolari, bisogna girarle là dove Dio ha collocato il western” ..Mai parole furono più veritiere! Intorno a noi sfrecciano veri indiani che, con furgoncini scassati, portano in giro i turisti; altri vendono collanine e manufatti vari, sono infatti loro che gestiscono direttamente la riserva.

Viaggiamo per un’altra ora e mezzo nel nulla e quando arriviamo a Tuba, il primo paese abitato, gli alberghi sono stracolmi, troviamo finalmente posto in uno vicino alla scuola; il bagno in comune non è nulla in confronto alla bora che tira nei corridoi e nelle camere. Mi spiegano che l’aria condizionata è centralizzata e che va e viene…E per ora viene soltanto, per zittire Vittorio Enzo mette degli asciugamani davanti alla bocca del tornado, il freddo passa un po’ ma il rumore continua, per fortuna a mezzanotte tutto tace.

Ceniamo in un ristorantino gestito da indiani (indaffaratissimi con 5 tavoli !!!), assaggiamo il loro piatto tipico, una focaccia fritta con olio vegetale (basta strutto !) ripiena di carne tipo roastbeef e peperoncini jalapeno piccanti, il tutto servito con fagioli neri:ottimo.

Il Paesaggio infuocato delle Mountain Valley GIOVEDI’ 18 AGOSTO GRAND CANYON Una colazione veloce ad un distributore e, fatta un po’ di scorta di frutta per il viaggio partiamo, direzione Gran Canyon…Ormai non abbiamo più parole, non riesco a trovare nuovi aggettivi per descrivere lo spettacolo che si apre davanti ai nostri occhi, una distesa infuocata, poi in pochi secondi il cielo si oscura, alcuni raggi di sole riescono ad attraversare le nuvole cariche d’acqua e illuminano il Canyon, come riflettori puntati su un corpo di ballo; una tempesta di pioggia e fulmini si abbatte sulle vette; noi come spettatori a teatro ce ne stiamo asciutti e a bocca aperta, fortunatamente la perturbazione passa, le nuvole se ne vanno e il Canyon ci ri-appare in tutto il suo splendore.

Camminiamo lungo il Rym e passiamo la giornata a riempirci gli occhi di questo paesaggio, peccato non avere il tempo per fare l’escursione di 3 gg all’interno del Canyon, sarebbe stata sicuramente fantastica.

Ripartiamo e ci fermiamo pochi km fuori del parco in una cittadina fuori dal tempo: Williams.

Gli abitanti di Williams non hanno ancora deciso in quale decennio vivere, vanno in giro con macchine anni cinquanta ascoltando Paul Anka e I Platters, mangiano in locali stile “ Fonzie “ …Con indosso cappello da cowboy e pistole, per strada inscenano Mezzogiorno di Fuoco e hanno una ricostruzione perfetta di un paese western con adiacente museo ricco di cimeli del tempo e dei film di John Wayne, inutile dire che Enzo e Vittorio non vogliono uscire più.

Ceniamo ascoltando musica “Easy Ryder” e mangiando carne sulla brace accompagnata da pannocchie arrostite.

Approfittiamo del locale Wash and Dry e facciamo una lavatrice, poi tutti a nanna.

Foto di Gruppo al Gran Canyon VENERDI’ 19 AGOSTO ROUTE 66 Un fischio acuto ci sveglia, vicino al nostro Motel sta partendo un trenino a vapore diretto nel Grand Canyon con tanto di macchinista vestito in costume dell’epoca e sceriffo con pistole e stella attaccata sul petto, aspettiamo che parta tra sbuffi di fumo salutando i passeggeri con il fazzoletto; sopra le rotaie, davanti alla locomotiva, una truppe cinematografica riprende il tutto, chi sa quale film stanno facendo ?? Facciamo un altro giro per Williams, pieno di negozi dai curiosi souvenir; brunch in un locale stile Grease, uova e bacon…I commessi hanno delle magliette stupende, ce le compriamo. Siamo entrati Enzo e Valentina ed usciamo Pink Ladies e T-Birds. Povero Vittorio, hanno finito le taglie! Ah ah !! Ripartiamo seguendo la 66, lunga 3.941 km è la strada più famosa d’America, collega Chicago con Los Angeles e per gli amanti del genere è veramente divertente; si attraversano paesaggi stupendi e le cittadine che si incontrano straripano di vecchie auto e souvenir dal sapore kitsch, Enzo trova finalmente un cactus enorme.

Seguiamo la 66 fino a Topok e riprendiamo l’autostrada perché è proprio tardi ,la deviazione fino a Ootman è splendida per il paesaggio, ma il paesino è veramente bruttino e c’è un odore terribile di sterco di asino.

Raggiungiamo Barstow e dormiamo al Best Motel, un salto al supermercato davanti all’hotel e ceniamo in camera.

La mitica Route 66 ( notare le magliette !! ) SABATO 20 AGOSTO LOS ANGELES La colazione ci viene gentilmente offerta dal nostro albergatore indiano, passiamo il resto della mattinata a fare spese nel vicino outlet.

Los Angeles, sarà perché è sabato ma gli alberghi sono pieni, troviamo posto al French Cottage su Sunset Boulevard, soluzione pessima, ci rendiamo presto conto che l’albergo è sporco e molto rumoroso; non ci perdiamo d’animo: ritorniamo al Motel 6 di Hollywood (che mi aveva consigliato un’amica), per questa sera sono pieni, ma prenotiamo la camera per i giorni successivi. Decidiamo anche di lasciare la macchina in anticipo, le strade sono caotiche e la delinquenza è proprio palpabile (non ci addebitano nessuna penale per il rientro anticipato).

Per le strade il nostro disagio aumenta, sono sporche, barboni dall’aspetto pessimo si aggirano farneticando e urlando; siamo abituati a viaggiare ed è la prima volta in assoluto che ci sentiamo così in pericolo ed a disagio.

Un giro per Hollywood Boulevard la strade delle stelle, al Mann’s Chinese Theatre scattiamo le foto di rito con le impronte dei divi di tutti i tempi: Marilyn Monroe, la nostra Sophia Loren e l’ormai onnipresente John Wayne.

Il Kodak Thatre, una delusione, è così piccolino! Foto classica della scritta Holliwood (scopriamo che non è accessibile al pubblico, si può solo vedere da lontano) Ceniamo nel locale “Mel”, molto buono, peccato faccia un freddo cane, la cameriera ci spiega che non riescono a trovare la temperatura ideale, o freddo glaciale o caldo sahariano…Mai sentito parlare di “chiama un tecnico?” Scappiamo congelati ma felici, soprattutto per i complimenti che hanno fatto alle nostre magliettine; a differenza di altri souvenir non le abbiamo più trovate.

Vittorio tra i suoi miti : John Wayne e John Travolta DOMENICA 21 AGOSTO LOS ANGELES Dopo una nottata insonne (secondo me questo è un albergo di prostitute .. Un vocio tutta la notte) ci svegliamo di buon mattino, traslochiamo al Motel 6 e riportiamo la macchina alla Hertz; compriamo anche i biglietti per il Greyhound che martedì ci porterà sino a San Diego.

Una colazione veloce e siamo sull’autobus, prima sosta Melrose Place; veniamo attratti da un mercatino dell’usato, ma è parecchio usato…E veniamo via con le mani vuote e anche un po’ delusi.

Seconda sosta “ E dove bambina? Rodeo Drive “ (citazione da Pretty Woman); sarà che veniamo da Firenze, ma sinceramente la nostra Via Tornabuoni è notevolmente più affascinante, anche perché sono tutti marchi italiani: Armani, Gucci, Versace, Fendi, Cavalli etc…

Non ce la faccio a resistere, entro nel Regent Beverly Wilshire e mi faccio la foto con la placca del mitico hotel, attendo invano Richard Gere nella hall…

Ultima sosta Santa Monica, la spiaggia di Baywatch: ma le sventole e i fustoni devono essere rimasti intrappolati nel telefilm, qui solo ciccioni e ciccione incredibili; Enzo è molto arrabbiato !!! La spiaggia è enorme e ben organizzata: le colonnine dei Baywatch sono molto vicine l’una all’altra, è tutta spiaggia pubblica e le zone per i bagnanti si alternano in modo equo con quelle dei surfisti, quelle dei bagnanti alternano i costruttori di castelli di sabbia, quelli che fanno sabbiature e i giocatori di bocce.

Lungo la spiaggia corre una pista ciclabile attraversata da biciclette di ogni sorta , accanto, una pista pedonale, ed anche qui spartizioni eque: la palestra all’aperto per i maniaci del body building, ostacoli per gli skaters e una piazzetta per i bikers; in un angolo si allenano i ginnasti ed in un altro i ragazzi che ballano capueira ; in tutto questo spazio per il corpo non poteva mancare lo spazio per la mente: tavoli in muratura con la base per dama e scacchi.

Lungo il molo c’è una specie di parco giochi con una grande giostra di cavalli; davanti un signore con una buffa macchina spara-bolle-di-sapone chiede l’elemosina con uno speciale tariffario che va da 1 C per una risatina fino a 10 C per “abbandono delirante alla felicità”.

Pranziamo con una pizza enorme davanti allo spara-bolle-di-sapone.

Una doccia veloce e ceniamo al Johhny Rockets, non tanto buono.

LUNEDI’ 22 AGOSTO UNIVERSAL STUDIOS Ci alziamo presto e dopo una sola fermata di metropolitana e un veloce shuttle siamo davanti all’entrata degli Universal Studios, compriamo il biglietto comprensivo dell’entrata al Sea World di San Diego e dell’ “all you can eat”, cioè possiamo mangiare tutto il giorno quello che vogliamo : Enzo e Vittorio si strafogano per tutto il giorno…

Una giornata pazzesca : un autobus ci porta attraverso i veri Universal Studios dove vengono girati film e telefilm, passiamo accanto agli Studios di CSI; la strada di Wisteria Lane set di Desperate Housewife; l’hotel di Psyco; Il disastro della Guerra dei Mondi; Il set del Grinch; King Kong tenta di mangiarci, Lo Squalo di mordicchiarci; un autobus di abbrustolirci ed un tzunami di travolgerci.

Attraversiamo strade mexicane, western e europee , ci spiegano come quasi tutti gli esterni di film e telefilm vengano girati qui; basta cambiare i nomi delle strade, le insegne dei negozi e aggiungere macchine con targhe diverse o carrozze se si vuole tornare indietro nel tempo; un po’ di musica e ora sei a Parigi e dopo sei a Roma.

Passiamo dal vivaio : un equipe molto grande gestisce alberi e piante da casa, le luci dei set danneggiano infatti quelli veri, esiste perciò una vera e propria “costumeria “ del verde.

Proseguiamo all’interno del parco, divertentissimo il viaggio nelle macchina di “Ritorno al futuro”; un giro mozzafiato attraverso il Jurassic Park e fortissimi i filmati 3D di Shrek e Terminator .

Balliamo con i Blues Brothers e veniamo completamente bagnati durante lo spettacolo degli stuntmen Waterworld.

Assistiamo ad un spettacolo in cui vengono spiegati i trucchi cinematografici e gli effetti speciali, e ad uno in cui viene simulato un incendio. Enzo si fa la foto con il suo amore “SpongeBob”.

Torniamo tardi in albergo e crolliamo come bambini.

MARTEDI’ 23 AGOSTO SAN DIEGO Il Greyhound è molto vicino, lo raggiungiamo a piedi e molto volentieri diciamo addio a Los Angeles.

Arriviamo a San Diego e, abbandonati Vittorio e Rosella con le valigie, raggiungiamo il centro visitatori, vorrebbero prenotarci un albergo, ma dopo l’esperienza di Los Angeles vogliamo prima vederlo, ci consigliano di andare in Old Town. Becchiamo il taxista più sfigato del mondo che non riesce a portarci in un albergo decente, ritorniamo al centro visitatori e ci consigliano il Motel 8, un bell’albergo con piscina e vasca idromassaggio, colazione continentale compresa , shuttle per il Sea World, lo Zoo e l’aeroporto…Discutiamo per il prezzo perché il Centro Visitatori ce lo aveva dato sbagliato, ma chi la dura la vince, prezzo accordato ! La camera è molto carina e spaziosa e l’albergo si trova proprio nel centro di Little Italy, bei negozi e ristoranti eleganti , molto diversa quella di altre città.

Una doccia e ci dirigiamo verso il porto; alcuni turisti si stanno imbarcando per una mini-crociere con cena, vicino una grande portaerei sede di un museo militare e alcuni vecchi mercantili anch’essi musei.

Raggiungiamo il Seaport Village dove una serie di negozi e ristoranti che si affacciano sul porto fanno da sfondo alla nostra cena greca.

San Diego è una città veramente bella, a misura d’uomo e il clima è ideale tutto l’anno, caldo ma con una leggera brezza che rinfresca.

MERCOLEDI 24 AGOSTO SAN DIEGO SEA WORLD Lo shuttle dell’albergo ci porta fino alle porte del Sea World.

Passiamo la giornata tra palme e fiori : Pinguini, Squali, Lamantini, assistiamo a spettacoli di Orche, Delfini e Leoni Marini addestrati. Accarezziamo i delfini, le razze e persino le stelle marine.

Torniamo in albergo e ci facciamo un bagno in piscina e un po’ di relax nell’idromassaggio.

Cena messicana nel Gas Lamp ,il quartiere delle Lampade a Gas, cuore di San Diego, ricco di negozi, ristoranti e discoteche.

GIOVEDI’ 25 AGOSTO TIJUANA Prendiamo il Trolley , una rete di trenini che serve la città, e scendiamo al capolinea : Confine con il Messico ! A piedi attraversiamo la frontiera, capiamo perché tutti nei film scappano in Messico, i doganieri ci danno addirittura le spalle…Usciamo e siamo a Tijuana , decisamente un altro mondo, un’esplosione di colori, un giallo accecante, musica a tutto volume e messicani che ti chiamano per ammirare le loro mercanzie (paccottaglie !!), ma anche tanti barboni e tanta sporcizie.

Abbondano le farmacie, incuriositi, ci spiegano che qua in Messico, per la maggior parte delle medicine non serve la ricetta medica e che inoltre costano la metà rispetto all’America.

Visitiamo una chiesa piena di fiori e ce ne andiamo in giro per le stradine; mangiamo tacos e beviamo Margaritas ghiacciato, ci compriamo alcune salse piccanti e riattraversiamo la frontiera.

Non sappiamo bene quali siano le nostre vere impressioni su Tijuana, ci piace per i colori e il cibo ma forse è un po’ troppo “tutto finto per il turista”, e i messicani ci sembrano anche un po’ tristi, mah; comunque una visita vale la pena anche solo per passare la frontiera a piedi.

Un giro nel vicino outlet (su territorio USA), ma non troviamo niente che ci piaccia Riprendiamo il trolley e scendiamo in Old Town, una ricostruzione della vecchia San Diego , bruttino e ci sono gli stessi souvenir di Tijuana con il prezzo quintuplicato.

Per cena ritorniamo nel Gas Lamp, stasera Thailandese, ottimo !! Tijuana VENERDI’ 26 AGOSTO SAN DIEGO ZOO Riprendiamo lo Shuttle dell’albergo (diranno: italiani approfittatori, usano tutte le facilities!) e scendiamo allo Zoo di San Diego.

Bellissimo, 4.000 animali su 40 ettari di terreno, piante provenienti da tutto il mondo; un’equipe di medici si occupa della salute degli animali e della loro riproduzione in cattività .

Ogni animale è posto nel suo habitat naturale e un tour in pulmino ci fa scoprire lo zoo di prima mattina; gli animali stanno tutti mangiando, Panda, Koala, Cervi, Orsi Bianchi e Bruni, Tartarughe Giganti, Coccodrilli, Scimmie di tutte le misure e di tutte le specie, Ippopotami, Zebre, Giraffe, Elefanti, e l’amico simpatico del Re Leone. Passiamo la giornata passeggiando e facendo fotografie.

Torniamo in albergo e mentre Enzo e Vittorio se la godono in piscina noi facciamo tutto il bucato al Wash and Dry. Cena nel ristorantino Greco dove abbiamo mangiato la prima sera, e gran finale di fuochi d’artificio sul mare, vogliono proprio farci rimpiangere per sempre questa vacanza !!!!!!!!!!!! SABATO 27 AGOSTO – DOMENICA 28 AGOSTO: CASA Sveglia presto e via verso casa. Atterriamo a Firenze domenica alle 15: 00.

SPESE PER 4 PERSONE : Volo : € 5.000 Affitto macchina : € 713,34 Altri mezzi di trasporto : € 222,94 Alberghi: € 1.482,94 Cibo : € 1.416,83 Benzina, entrate e vari : € 1.062,27 Totale spese escluso incursioni agli outlet : € 9.898,32



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