Le katie in guatemala e messico
Premessa: pur non essendo tipe da villaggio, sia la mia amica che la sottoscritta amiamo molto le comodita’! L’idea di un viaggio zaino in spalla ha, quindi, stupito noi stesse prima ancora delle persone che ci circondano! Dopo aver chiesto suggerimenti e dritte a chi normalmente organizza in questo modo le proprie vacanze, abbiamo optato per l’acquisto di uno zaino da 42 litri. Non siamo a conoscenza di come vengano assegnate queste misure, per certo ora sappiamo che dentro ci sta VERAMENTE ben poco! E finalmente e’ giunta la data della partenza. H 3,45 sveglia per raggiungere Malpensa, che nonostante sia chiamato l’aeroporto dei milanesi, da casa nostra dista circa 50 Km! Il ns primo volo parte alle h 7,25 ed e’ diretto a Zurigo (50 minuti circa). E se e’ vero il detto che chi ben comincia e’ a meta’ dell’opera… la ns sara’ un disastro! Infatti, siamo subito in ritardo. Meno male che la compagnia e’ quella svizzera… Dopo vari controlli (forse perche’ la compagnia e’ American Airlines), da Zurigo voliamo a Dallas (ancora in ritardo). Non ho paura di volare, ma certo tutta questa “attenzione” un po’ mi fa riflettere.
Dopo circa 11 h atterriamo a Dallas. Katia vorrebbe comprarsi il tipico cappello texano, ma come al solito i prezzi sono proibitivi.
Si riparte per la prima meta del ns viaggio: Citta’ del Guatemala. Dopo circa altre 3 h di volo, eccoci arrivate! Con una sola ora di ritardo sul programma! Veramente non siamo ancora giunte a destinazione. La ns base per stanotte e’ Antigua. Via Internet, abbiamo prenotato il transfer che dall’aeroporto ci portera’ fino a la’. Alle 5 (ora italiana) – Alle 21 (ora locale) mettiamo finalmente piede nella ns stanza all’hotel Casa Azul. E cadiamo in coma! 8 agosto – Antigua Mattina colazione e poi in giro per la citta’. Antigua e’ stata dichiarata patrimonio dell’umanita’ e devo dire che capisco il motivo.
Iniziamo con la visita alla Cattedrale. E’ domenica, stanno officiando la messa e quindi c’e’ un sacco di gente in chiesa. Purtroppo, esteriormente non riusciamo ad apprezzarla fino in fondo: stanno effettuando dei restauri. Poi andiamo al convento di Santa Caterina. Non e’ tra i luoghi piu’ visitati, forse perche’ non e’ indicato in molte guide. E’ bello anche se un po’ trascurato.
Tornando verso la Plaza major (vero centro della citta’) ci fermiamo alle rovine della cattedrale, dove Baudilio ci da’ un sacco di informazioni interessanti sulla cultura guatemalteca antica e moderna, in cambio di una mancia.
Ci porta anche a visitare un negozio dove lavorano la giada e naturalmente si parte con il primo acquisto: ciondolo con relativa collana! Non male per essere appena arrivate! Andiamo anche alla chiesa di San Francisco, dove Baudilio ci spiega perche’ ci sono le candele colorate.
Finalmente ci sediamo a mangiare qualche cosa. Peccato che la sosta sia devastante: ci rendiamo conto di essere a pezzi! Decidiamo di andare a fare una siesta e… Non ci alziamo piu’! 9 agosto Ancora un giretto per Antigua.
Come ogni buon turista che si rispetti, anche noi siamo pronte per il mercato artigianale. Non c’e’ molta varieta’, ma soprattutto non vogliamo essere spompe per quello di Chichi.
Girando e rigirando, ci troviamo nel mercato cittadino vero e proprio: un formicaio di persone, animali, vegetali e quant’altro. Unico problema: non riusciamo piu’ ad uscirne! Quando riusciamo finalmente a raccapezzarci e troviamo una via d’uscita, decidiamo di visitare le rovine di Santo Domingo. Veramente spaziale, anche se “costruito”, sia il sito che l’ambientazione. Merita davvero una visita! Dopo, eccoci pronte per andare al Cerro della Cruz, scortati dalla polizia. Praticamente e’ un punto panoramico da cui si puo’ vedere sia Antigua che i dintorni. Primo acquazzone, ma questa citta’ e’ bella anche sotto un temporale! 10 agosto Questa mattina dobbiamo cercarci un nuovo albergo. Dopo averne girati un po’, con figura di palta annessa (con meuble’ in italiano si indica un tipo di albergo, in spagnolo i mobili: pero’ io non lo sapevo!), troviamo la soluzione per stanotte. Ed allora via: partiamo alla scalata del vulcano Pacaya, che si trova ad un’ora circa di pullman. Il tempo non promette bene… Anche durante questa escursione siamo scortate dalla polizia. Siamo circa 20 persone, piu’ una guida locale. I ns compagni sembrano umani, ma in realta’ sono animali: cerbiatti, per la precisione! Si inerpicano velocissimamente, anche la guida e’ un po’ sorpresa. Io, assolutamente pigra e non allenata, dopo 15/20 minuti ho gia’ il cuore che mi scoppia. Vorrei tornare indietro, ma non me lo permettono per ragioni di sicurezza. Per fortuna, c’e’ un tizio con un cavallo che ci ha seguito dall’inizio della “passeggiata”. Quindi, per evitare di morire in Guatemala, monto sul cavallo (povero, lo so, ma era questione di sopravvivenza!) e proseguo cosi’ l’ascesa. Il cavallo in questione e’ piu’ basso dei ns. Mai stata a cavallo prima! Anche stando “comodamente” sulla groppa, si capisce che il percorso e’ veramente intenso! Faccio anche cambio con Katia (anche se per poco!) Inizia a piovere. Insomma, in qualche modo arriviamo circa alla meta’ del vulcano. Visto che il cavallo non puo’ proseguire, decidiamo di fermarci anche noi. Il panorama e’ cmq da mozzafiato! E poi, essendo una brutta giornata, ci sono le nuvole basse ed anche chi ha raggiunto la vetta non ha visto poi tanto piu’ di noi! Dopo aver fatto le foto di rito ed aver chiacchierato un po’ con la polizia, torniamo giu’ da sole. Mi sono sentita Indiana Jones! Anche oggi la giornata e’ stata piuttosto movimentata! 11 agosto Partenza per Panajachel (Lago di Atitlan). Anche qui la suggestione panoramica e’ fortissima: lago circondato da vulcani. Prendiamo una lancia (dopo aver contrattato sul prezzo) che ci portera’ a visitare 4 localita’: Santiago (sporca ma sporca!), dove la lonely consiglia di andare con un bambino a vedere il santo Maximon (a noi non e’ piaciuto) e poi la chiesa principale.
Aqua Caliente, dove c’e’ un gruppetto di italiani spaparanzati a prendere il sole.
San Antonio Palopo’, dove acquistiamo un po’ di tessuti, centrotavola, borse, ecc., visto che la chiesa e’ chiusa.
Dovremmo fermarci anche a Santa Catarina, ma decidiamo di tornare alla base.
Giriamo un po’ per la cittadina di Panajachel, ma anche questa non cattura particolarmente la ns attenzione.
Pranzo in riva al lago, che si prolunga tantissimo, chiacchierando con alcune ragazzine del posto (tutte le piu’ problematiche si avvicinano al ns tavolo) ed offrendo il pranzo ad una di loro (piu’ contenta di farsi vedere dalle compagne che veramente affamata).
12 agosto Oggi andiamo a Chichicastenango, visto che c’e’ il mercato. Giornata impegnativa! In effetti, e’ proprio come me lo immaginavo: coloratissimo, pieno di gente, di odori (non sempre gradevoli), mille cose (anche se per la maggior parte uguali) e turisti (per la maggior parte, italiani). Tutti convinti di aver concluso degli affaroni: quanto questo sia vero e’ tutto da dimostrare! La “contrattazione” e’ cmq divertente. Io sono costretta al silenzio, non essendo proprio brava a tirare sul prezzo! Torniamo ad Antigua cariche come dei muli, stravolte ma felici! Ci sediamo un po’ sulle panchine del Parqueo Central ad osservare il passeggio o struscio che dir si voglia. Ci sono tanti adolescenti con la divisa scolastica, qualcuno che suona, donne e bambini che vogliono vendere i loro manufatti.
13 agosto Sveglia alle 3,30: trauma! Alle 4 arriva il pullman che ci portera’ a Copan in Honduras. Siamo in 6, ma siccome il sonno e’ tanto nessuno parla fino alla tappa per la colazione. Poi la socializzazione parte. Coppia simpaticissima di Forli’, in cerca del modo migliore per raggiungere Rio Dulce, e 2 ragazzi di Modena (parte di un gruppo di ANM che si e’ spezzato). Piccolo padre, grazie per le perle di saggezza su noi donne! Arriviamo dopo 4 h a Copan Ruines, complici anche tutte le pratiche doganali. Cerchiamo una guida che parli italiano e troviamo Antonio Rios, personaggio tanto stravagante quanto preparato.
Il sito e’ meraviglioso e le spiegazioni di Antonio lo rendono anche piu’ bello. La cosa strana e’ che tutt’intorno alle rovine c’e’ uno straordinario parco curatissimo. Le piramidi sono imponenti e molto suggestive.
Antonio ci tira un pacco con la visita delle cripte: evitate, non c’e’ assolutamente nulla da vedere.
Visto che intanto e’ arrivata l’ora di pranzo, partiamo alla volta della cittadina di Copan. Il ns autista ci da’ una dritta sul ristorante ed andiamo a mangiare con lui. Pranzo molto divertente con commenti sull’inaugurazione dei giochi olimpici.
Giretto a piedi del centro (forse 5 minuti!) e ripartiamo per Antigua. Non so se sia sempre cosi’ oppure sia un caso, ma nelle vicinanze di Citta’ del Guatemala c’e’ un traffico pazzesco. Arriviamo in albergo alle 21,30: un incubo, ricompensato dalla bella esperienza.
14 agosto Sveglia alle 4.
Alle 4,30 abbiamo il pullmino che deve portarci all’aeroporto: destinazione Tikal. Volo per Santa Elena, con aereo 30 posti. Un rumore infernale, quando siamo scese volevamo baciare la terra! Da Santa Elena a Flores prendiamo un pullmino, l’autista ci vende anche il pacchetto per la visita del sito di Tikal.
Tempo di mettere giu’ gli zaini e via… Con noi ci sono anche una ragazza americana (in Guatemala per lavoro) ed una coppia di Milano, con cui prendiamo una guida parlante italiano. Secondo me, nei siti conviene sempre avere qualcuno che ti spieghi quello che stai vedendo.
Considerando la maestosita’ di cio’ che si vede, e’ difficile credere che solo il 15-20% sia stato portato alla luce. Mentre siamo in giro per il sito, per fortuna alla fine della visita, inizia a piovere. E’ vero che le nuvole le vedi molto tempo prima, ma appena inizia a a piovere sei gia’ bagnata fradicia: le gocce sono enormi! Riprendiamo il pullman e torniamo a Flores. Purtroppo, continua a piovere e non riusciamo piu’ di tanto a sfruttare la bella posizione del ns hotel sul lago. Si’, sul lago, perche’ Flores e’ una piccola isoletta su cui hanno costruito la citta’. E’ collegata a Santa Elena tramite un ponte. Finalmente, smette di piovere e possiamo andare a fare un giretto. Ne’ Flores ne’ Santa Elena hanno nulla di particolare per cui ricordarle. In un’agenzia (!) di Santa Elena prenotiamo il trasferimento per il Messico per domani mattina.
15 agosto Per non perdere l’abitudine, sveglia presto! Trasferimento in pullman fino al confine guatemalteco, poi in lancia attraversiamo il fiume che traccia il confine con il Messico e dopo ancora in pullman fino a Palenque. Totale 7 h e 1/2 di viaggio.
Si nota subito la differenza tra i due popoli: guatemaltechi sempre sorridenti – messicani ingrugnatissimi.
Palenque citta’ e’ proprio brutta. Inoltre c’e’ un caldo feroce ed umido a cui non eravamo piu’ abituate.
Troviamo un alberghetto topaia dove per la seconda volta (l’altra e’ stata a Panajachel) tiriamo fuori il sacco letto.
Troviamo un pacchetto che comprende la visita alle rovine di Palenque, piu’ Agua Azul e le cascate di Misol-ha ed anche il trasporto fino a San Cristobal de Las Casas.
Domani mattina passera’ un pullmino a prenderci.
16 agosto Veniamo bruscamente riportate alla realta’ (traduzione: svegliate) da una robusta bussata alla ns porta: in Messico adottano l’ora legale mentre in Guatemala no, quindi il ns orario e’ sbagliato.
In quattro e quattr’otto (tanto con il ns squallido zainetto e’ facile!) prepariamo la ns roba e poi, dopo esserci scusate con i ns compagni di viaggio (una coppia di Bologna ed una di Napoli), partenza verso le rovine di Palenque.
Prima di iniziare la visita vera e propria, la guida ci fa fare un giro di circa un’ora nella giungla, con tanto di scimmie urlatrici e volo sulle liane tipo Tarzan.
Il sito e’ veramente bello, ma a causa della nottata non proprio riposante e del caldo porco, non sono molto in forma. La visita di Palenque e’ assolutamente da considerarsi immancabile per chi decide di visitare il Messico.
In compenso, le cascate di Misol-ha potrebbero essere saltate. Poi ci dirigiamo ad Agua Azul, una serie di piscine naturali dove si potrebbe fare il bagno. Probabilmente, in una stagione diversa da quella attuale, e’ veramente un posto affascinante, ma essendo ora periodo di piogge, l’acqua non e’ cosi’ invitante. Il giro prevede una sosta di 3 h: due palle, anche perche’ si mette a piovere… Verso le 18 si parte per San Cristobal de las Casas, dopo un cambio sia di autista che di mezzo.
La strada e’ un susseguirsi di curve, continuamente, veramente pesante. Oltretutto, Katia soffre il pullman, quindi non posso neanche piu’ di tanto chiacchierare… Pero’ guardandosi intorno, si possono godere dei paesaggi meravigliosi, soprattutto perche’, essendo ormai l’ora del tramonto, ci sono dei colori spettacolari.
Arriviamo a San Cristobal alle 21,30, dopo aver subito molti controlli da parte della polizia. Infatti, siamo nel territorio di Marcos. Il ns autista ha accompagnato un politico italiano ad un incontro personale con il comandante.
C’e’ un freschetto molto piacevole per la sottoscritta, dopo tutto il caldo da schiattare che ho sofferto oggi. San Cristobal si trova a 2200 m d’altezza.
17 agosto Decidiamo deciso di visitare i villaggi indios. Abbiamo ricevuto buone info sia su Mercedes che su Raul, entrambi guide locali, ma optiamo per il secondo, visto che la signora se ne e’ gia’ andata lasciandoci come due baucche in piazza.
Anche questa volta il gruppo e’ simpatico.
Finora forse e’ l’esperienza che mi e’ piaciuta di piu’, questo giretto nel mondo indios.
Il primo villaggio e’ San Juan Chimula. Rimango molto sorpresa nel vedere che le case sono in muratura… Chiediamo l’autorizzazione ad entrare in chiesa. E rimango ancora piu’ basita. La chiesa e’ consacrata ma, in effetti, e’ usata anche e maggiormente per pregare i vari idoli-dei. In terra, ci sono aghi di pino dove le persone si siedono, non ci sono panche.
Essi portano vari oggetti per “ingraziarsi” le varie divinita’: uova, galline, candele e, udite udite, coca cola.
La chiesa e’ sempre aperta.
Alcune persone vengono “elette” quale tramite per intercedere presso gli dei.
Ogni santo ha anche una persona anzi meglio una famiglia che si occupa di onorarlo degnamente (quindi candele, fiori, ecc). Questo onere fa si’ che la stessa salga ad un rango piu’ elevato nella scala sociale. I costi vengono sostenuti direttamente dalla famiglia.
Siamo ospiti presso una di queste famiglie e naturalmente lasciamo una mancia.
Dopo aver fatto un giretto per il mercato (ed acquistato ancora qualche borsa) andiamo in un altro villaggio.
Qui la chiesa e’ piu’ simile all’idea che ne abbiamo noi. Il villaggio e’ famoso per la coltivazione dei fiori, quindi la chiesa ne e’ stracolma. Assaggiamo un liquore aromatizzato alla cannella: buono! Ah si’, naturalmente non in chiesa… Finita la ns visita, torniamo a San Cristobal, dove penso bene di farmi “mangiare” la carta di credito da uno sportello automatico. La potro’ ritirare solo domani mattina sul tardi. Quindi, il ns progetto di visitare il lago di Montebello va in fumo.
18 agosto Dopo aver ritirato la mia carta (che da questo momento in poi sara’ inservibile), ci dirigiamo verso la stazione degli autobus. Decidiamo di andare ad Uxmal, tramite Campeche.
Rimaniamo un po’ di ore in stazione in attesa di partire, visto che abbiamo gli zaini piu’ tutte le varie borse con tutti i regalini.
Conosciamo un po’ di gente con cui chiacchieriamo dei vari itinerari di viaggio. Addirittura c’e’ un ragazzo olandese che si e’ trascinato in giro per 3 settimane una chitarra: bizzarro! Finalmente, alle 16,30, siamo sul pullman. La strada e’ ancora quella che abbiamo percorso da Palenque, quindi curve su curve. Anche se non comodissime, ci addormentiamo, svegliandoci per caso proprio a Campeche.
19 agosto Non so se vi sia mai capitato di arrivare in una citta’ alle 4,30 di mattina: personalmente, credo che anche la piu’ bella e sicura dia sempre una sensazione poco positiva. Immaginatevi poi in una stazione… Quindi, ci muoviamo immediatamente per raggiungere Uxmal. Da un pullman di prima classe passiamo ad un altro di seconda e la differenza si vede! Appena mi siedo sento una sensazione di umidita’: il mio sedile e’ completamente bagnato, non so da che tipo di liquido… Uxmal e’ un sito nel vuoto piu’ assoluto. Quando veniamo scaricate, non c’e’ nient’altro che un albergo, che ,tra l’altro, costa una paccata di soldi.
Arranchiamo, sempre con tutti i ns pesi, fino all’entrata del sito, dove troviamo una bella sorpresa: il deposito bagagli e’ gratis.
Con altri italiani trattiamo il prezzo della guida. Via, si parte! Le piramidi sono le uniche tra quelle da noi visitate con i disegni in rilievo. Particolari! Anche qui fa un caldo becco e le zanzare sono particolarmente combattive.
Dopo aver pranzato, cercando di riguadagnare le forze, gia’ rassegnate a trasportare ancora i ns bagagli (diventano sempre piu’ pesanti!), siamo in attesa del pullman per Merida.
Invece, colpo di scena fortunoso: una coppia di Firenze con cui abbiamo visitato Uxmal, transita davanti a noi con una macchina a noleggio e ci offre un passaggio. Credo che non ci sia neanche bisogno di dire che abbiamo immediatamente accettato, con un sonoro SI’ GRAZIE! Oltretutto, Eleonora e Leonardo sono molto simpatici.
Per trascorrere la notte ci consigliano il loro albergo, che in effetti non e’ male.
Dopo una doccia ristoratrice, andiamo a fare un giro per la citta’ con loro. La prossima volta che qualcuno dice che in Italia c’e’ troppo smog, gli consigliero’ di andare a Merida: non riesco quasi a respirare! Camminando, vediamo una carrozza e decidiamo di fare una passeggiata a cavallo, che ci porta sul viale principale, dove ci sono delle ville spaziali ed un monumento bellissimo.
Serata con il gruppo della visita al sito di Uxmal (divertente) ed incontro con i ragazzi di Modena con cui siamo andate a Copan.
20 agosto Partenza (sempre in macchina con Eleonora e Leonardo) per Playa del Carmen.
A Cancun (inguardabile!) ci fermiamo a mangiare in un ristorante brasiliano: un po’ caro ma ne valeva assolutamente la pena! Arrivati a Playa, dopo 4 tentativi, troviamo un alberghetto pulito e comodo sulla 15ma avenida.
21 agosto Giornata dedicata al bucato, al relax ed alla vita da spiaggia.
Ci informiamo per il traghetto per Cozumel, dove vorremmo trascorrere qualche giorno.
22 agosto Tramite traghetto raggiungiamo Cozumel. Chiediamo ad un taxista di portarci alla spiaggia Bonita. Purtroppo, esiste un solo albergo ed e’ pure molto caro. Non avendo scelta, restiamo. Il posto e’ davvero bello e rilassante, in spiaggia non c’e’ praticamente nessuno. Veramente il posto che stavamo cercando! Trascorriamo tutto il pomeriggio in spiaggia. Verso le 19 ci viene in mente che prima o poi dovremo cenare. Problema: intorno a noi il vuoto! Il proprietario di un ristorante (chiuso!) si offre di portarci in centro con il suo pick-up. Accettiamo! E via con un mezzo di locomozione finora inutilizzato. Dopo una “bella” passeggiata, arriviamo alla piazza principale: tutto e’ in funzione degli americani e quindi molto caro.
Mangiamo e poi torniamo alla quiete del ns hotel, dove, purtroppo, non riusciamo a vedere le tartarughe che normalmente passeggiano sulla spiaggia.
23 agosto Con un taxi raggiungiamo il molo principale, un po’ tristi perche’ non siamo riuscite a vedere molto di quest’isoletta. Parla e riparla, decidiamo di noleggiare un’auto per la giornata. Siamo entusiaste quando ci dicono che sara’ un maggiolone cabrio. Lo siamo molto meno quando lo vediamo: tutto arrugginito con la capotte sfasciata. E noi che ci immaginavamo dive di Hollywood in giro per l’isola! Decidiamo di andare alla spiaggia Palancar, veramente notevole! La macchina non si chiude, quindi lasciamo i bagagli incustoditi.
Dopo una piacevole giornata al mare (e che mare!), riprendiamo l’auto e torniamo verso il centro.
Ah, piccolo particolare. Sia io che Katia eravamo senza patente… Dopo aver riportato la macchina, torniamo a Playa.
24 e 25 agosto Gran pazzeggio al mare con i ragazzi di Modena (Giovanni e Marco), una coppia di Roma e la coppia di Firenze.
26 agosto Partenza per New York, dove abbiamo deciso di passare 2 giorni. Albergo prenotato dall’Italia. Peccato che una volta arrivate a destinazione scopriamo che nessuna camera e’ stata riservata per noi. Quindi… Passiamo qui la notte e poi si vedra’.
27 agosto Scusate l’inciso, ma manca un piccolo dettaglio. La mia carta e’ inutilizzabile e Katia non ha portato la sua. Noi eravamo convinte di avere la stanza a New York gia’ pagata ed invece non e’ cosi’. Abbiamo gia’ speso tutto quello che il mio credito permetteva ed ora siamo PRATICAMENTE senza soldi.
Decidiamo ns malgrado che non e’ possibile visitare una citta’ in queste condizioni e proviamo ad andare in aeroporto per anticipare il volo.
Dopo aver parlato con alcune persone in aeroporto, capiamo che il cambio di data per l’aereo si puo’ effettuare solo tramite pagamento di circa 300$ a persona. Ma se noi avessimo 300$ non vorremmo anticipare il volo! Morale della favola: rimaniamo in aeroporto quasi 2 giorni, compresa la notte. Tutto sommato, se avessimo acquistato i mobili ad Antigua, ora ci sarebbero tornati utili! Per fortuna, quando siamo arrivate a New York siamo state le ultime ad essere portate in hotel, cosi’ almeno abbiamo avuto un’idea generale della citta’! 28 agosto Partenza per Londra e da li’ per Milano.
Arrivate a Malpensa, prendiamo il pullman per Milano Stazione Centrale e poi finalmente ci vengono a prendere in macchina.
Anche quest’avventura e’ finita… La valutazione e’ decisamente positiva e non vediamo l’ora di ripartire! CIAO! Katia & Katia P.S. Se avete bisogno di qualche info sulle localita’, nonche’ sugli alberghi/ristoranti presso cui ci siamo fermate, non c’e’ problema: tutto e’ stato annotato!