Le Isole Cook di Daniele Somenzi
Nella mia vita con piu di 600 voli al mio attivo, ho avuto paura 3 volte per turbolenza, e gli atterraggi peggiori che ricordo, è solo questo, sicuramente hanno fatto controllare i carrelli successivamente.
Io e Nicola ci facciamo portare da un pick up fino dalla parte opposta dell’isola di Rarotonga, in una casetta ai bordi del mare, con un dislivello di 3 metri dal mare, che non dovrebbe essere mai mosso per via della barriera corallina, ma qualche giorno dopo scopriamo che non è cosi.
Il proprietario, è un signore sulla sessantina che di professione sale a piedi nudi sulle palme per far cadere le noci di cocco. Piri puruto è il suo nome e anche il nome del posto. Dormiamo nel grande stanzone dove c’è il salotto e la cucina, noi siamo separati da questa stanza da una semplice tenda, dove ci sono i nostri 2 letti singoli.
Il posto è tranquillo, solo altre 4 stanze compongono quelo ostello. Io e Nicola, ci montiamo le nostre 2 biciclette graziella e risolviamo il problema di come andare a spasso per l’isola. Oltre tutto, ci vengono comode per andare ad Avarua, la Capitale che si trova a una decina di km da li.
Passiamo ogni volta davanti ad un complesso di appartamenti costruito nel verde, i lavori sono stati fermati anni fa e lo si vede dalla vegetazione che ha invaso gli edifici, peccato che non lo hanno terminato, ci diciamo, sarebbe diventato un bel resort. Chiediamo e ci dicono che hanno bloccato i lavori quando hanno saputo che a costruirlo era stata la mafia italiana. Èssi, anche qui dall’altra parte dell’universo dobbiamo farci riconoscere.Che vergogna.
In tutti i viaggi che ho fatto, noi siamo riconusciuti con strani nomi, tipo, Maradona, Spaghetti ,Pizza e non manca mai il nome Mafia.
Facciamo una visita il primo giorno ad Avarua per vedere come organizzarci la settimana, mando la cartolina a Gilberto dell’autoscuola a Casalmaggiore,e Nicola fa sviluppare un rullino, che dopo 1 ora è pronto.,Molti maschi delle Cook, hanno le gonne come le donne, un’usanza che troviamo in alcune isole da queste parti, anche alle Samoa fanno cosi.
Scopriamo immediatamente che questo è un’altro mondo, niente criminalità, niente furti niente stupri,o vandalismi, qui non succede mai nulla di questo genere, la gente ci saluta quando passiamo con le nostre biciclette, sono molto cattolici e vanno tutti in chiesa alla domenica. Mi sono fermato anche io e sono entrato in chiesa, e tutti nella chiesa colma, mi hanno notato,al momento di :scambitevi un segno di pace, in 4 o 5 sono venuti da me che ero in piedi vicino all’uscita, a stringermi la mano.
Qui c’è una radio locale e un giornale locale, scherzando io e >Nicola abbiamo ironizzato che ,vista la carenza di notizie, avranno fatto un articolo anche su di noi, ” italiani atterrano sull’isola e pedalano a spasso per l’isola:, oppure lo hanno detto alla radio, pensa che stavano a sindacare se era il caso sequestrare l’auto ad un cittadino locale,perche non aveva pagato il bollo,e come fa poi lui ad andare al lavoro senza auto, ha una famiglia da mantenere, e senza auto è troppo lontano, perderebbe il lavoro, e ha pochi soldi per pagare il bollo ed ha una famiglia numerosa ecc ecc, bè queste, per fare un esempio sono le cose che capitano in questo tranquillo arcipelago delle Isole cook con alta influenza dalla Nuova zelanda. Qui il dollaro della nuova zelanda vale come il dollaro delle Cook, e al supermercato paghi con entrambi le monete. Il dollaro delle Cook di ferro però va a ruba tra i collezionisti, perchè è triangolare e non rotondo. Anche le targhe si prendono per collezione, io ne ho comperata una all’ufficio immatricolazioni, come se avessi un’auto, per portarla a casa a Vanni che le appiccica dietro al suo fulgone ducato.
Qui fanni i corsi da Subacqueo in una settimana, e invito Nicola ad approfittare dell’occasione, e lui accetta. Cosi ogni giorno ci rechiamo in bici al centro sub, poco distante da Piri puruto a fare la teoria alla lavagna all’aperto sotto una tettoia che ripare dal sole. Io essendo gia brevettato, do una mano a Nicola, soprattutto per tradurre l’inglese che parla il Teacher.. Il pomeriggio un paio d’ore di pratica con le bombole in una piscina di un albergo a 4 stelle della zona.
E giorno dopo giorno marriva anche l’ora di immergersi in mare,Io da stare sul gommone filmo nicola che scende e prende sempre piu confidenza con l’equipaggiamento e l’acqua.
Un giorno, decidiamo di farci una pedalata tutt’attorno all’isola di Rarotonga, e vediamo che è abitata con casette qua e la per tutta la circonferenza, qui le auto scassate che non vanno piu se le tengono a marcire in giardino di casa, dicono, che servono ancora per i pezzi di ricambio, e anche perche sull’isola non c’è uno sfacsino o rottamaio.. Il corso finisce e nicola è promosso, ora ha il brevetto che dura tutta la vita, allora decidiamo di volare all’atollo di Aitutaki dove stiamo 2 giorni, con un aereo Dornier da 15 posti a due eliche. Della air rarotonga. Dormiamo anche qui in una casetta molto umile e qui il proprietario, ci mette subito al collo una collana di fiori freschi come benvenuto. L’isola è dotata di un solo poliziotto e di una sola strada. Però: e questa è da raccontare, al negozietto capanna, del fruttivendolo, non avendo il resto da farmi, la padrona, mi ha fatto pagare, in mezzo all’oceano pacifico, una banana con la carta di credito, ed ha anche funzionato. Pur di vendere guarda cosa si fa.
Il giorno dopo con un motoscafo ci portano a fare un tour per la laguna, immersioni col boccaglio in un paradiso d’acqua calda pieno di coralli e pesci d’acquario, poi in un’isoletta per il pranzo fatto dagli indigeni, naturalmente a base di frutta e pesce. Poi ancora in mare,con uno splendido sole. E li chi ti trovo? 2 hostess e 2 steward dell’Alitalia in vacanza. Alla sera,torniamo da questa giornata memorabile col motoscafo, e poi col bus fino all’aeroporto per il volo di rientro ad Avarua, dove ci aspettavano in aeroporto le nostre bici.
Quella sera il mare è in burrasca e con l’alta marea le onde arrivano fin sotto casa nostra da Piri puruto, io e Donato andiamo a dormire agitati quella sera, un piccolo tsunami, proprio l’ultima sera.
Decolliamo con il boeing 767 quella sera,per fortuna il decollo è sempre dolce ciao ciao