Le emozioni non si fotografano
Abbiamo deciso, avendo a disposizione quattro giorni, di immergerci man mano nella città, con la guida turistica in borsa, ma cercando, soprattutto il primo giorno, di tirarla fuori il meno possibile. Ci piace che sia Firenze stessa a parlarci di sé, a svelarci particolari inediti che, appunto, non si leggono negli itinerari canonici. E’ bellissimo scoprire gli scorci cittadini. Come non pensare a quanti poeti hanno attraversato quelle strade, vestendo il look del tempo e catturando dentro di sé chissà quali sensazioni da trasferire in versi? L’uomo Dante prima di entrare nei testi di letteratura, transitava per queste strade. Per non parlare di Michelangelo… ma che strano pensarci! In ogni caso, per stare tranquilli, due giorni prima abbiamo prenotato la visita agli Uffizi e alla Galleria dell’Accademia, e ne è valsa la pena: fila evitata all’ingresso, risparmio d’energia fisica e mentale, libertà di muoverci per la città senza schemi. Da Palazzo Pitti fino al Duomo è un continuo tuffo nell’arte. L’Arno ci accompagna nel nostro viaggio e fa da sfondo alle fotografie dei turisti e all’incessante passaggio dei fiorentini in bicicletta.
Tra una chiesa, una torre e un’opera d’arte, i negozi sono molto curati e invitanti, in particolare per la lavorazione della pelle, l’artigianato orafo e la Moda con la m maiuscola.
Il David di Michelangelo ci ha incantati: davvero meraviglioso! C’è rimasta in testa la voce di un’addetta all’ordine che con un fare svizzero e militare ordinava “No foto”. Comunque, anche senza foto non può che rimanere impresso, così come gli Uffizi (che si consiglia di visitare a piccole dosi, vista l’estensione) con la “Primavera” e la “nascita di Venere”del Botticelli… non me ne vogliano gli altri artisti, ma il cervello si nutre d’emozioni. E non riuscivamo più a staccarci da quelle splendide creature. Anche Firenze è una splendida creatura. Partire senza pensarci troppo ci ha fatto bene!