Le chiese romaniche francesi del poitou charente

Una piacevole scoperta
Scritto da: laciaccina
le chiese romaniche francesi del poitou charente
Partenza il: 22/08/2009
Ritorno il: 03/09/2009
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
FRANCIA : POITOU – CHARENTES 22 AGOSTO / 3 SETTEMBRE 2009

Ormai affezionati alle nostre vacanze in Francia, quest’anno abbiamo deciso di fare rotta nella regione del Poitou-Charentes, luogo per molti sconosciuto e questo lo capivi dagli sguardi perplessi degli amici che chiedevano dove avresti passato le ferie; sinceramente sconosciuto lo era anche per noi, fino a quando la newsletter dell’ufficio del turismo francese, al quale siamo iscritti, pubblica un articolo su questa regione il cui contenuto ci incuriosisce soprattutto per un percorso di chiese romaniche edificate attorno al 1100/1300, che si snoda attraverso percorsi secondari toccando piccoli paesi di campagna.

Sabato 22 agosto 2009 Partenza da Urbino (siamo nelle Marche a pochi chilometri dalla Romagna) verso Bologna e da qui per Piacenza, per proseguire verso il Monte Bianco; giunti in Francia continuiamo verso Bourg en Bresse dove pernottiamo all’Ibis Hotel (prenotato da casa – € 60.00 la doppia più € 7.50 a testa la colazione buona e abbondante. Cena vicino all’albergo al Restaurant de l’Abbaye (€ 30.00 in due)

Domenica 23 agosto 2009 Visitiamo a Bourg en Bresse il monastero di Brou (attaccato all’albergo) che merita senza dubbio la visita; ottima anche l’audioguida che spiega bene tutto il complesso monastico, compresa la pinacoteca che si trova al piano superiore dell’abbazia. Terminata la visita partiamo per Poitiers che sarà la nostra prima tappa nella regione del Poitou-Charentes. Lungo il viaggio sosta per il pranzo a Paray Le Monial e successivamente, attraversando la regione del Limosino, visitiamo la collegiata di Le Dorat, austero e grandioso complesso architettonico con all’interno una bella fonte battesimale merovingia. Alle ore 20.30 giungiamo a Poitiers dove alloggiamo all’Ibis Hotel (€ 60.00 a notte, anche questo prenotato on-line da casa).

Lunedì 24 agosto 2009 Visto il tempo grigio (ma non piovoso) andiamo in escursione verso Parthenay, antica cittadina con una bella cinta muraria. La visita non offre spunti di particolare bellezza, ma sono interessanti le vecchie case a graticcio ancora intatte; in una di queste troviamo, a piano terra, un negozio di antiquariato (dove acquistiamo 6 tazzine da caffè) che sprigiona la classica atmosfera dei racconti di Agata Christie; senza dubbio più interessante e quindi da non perdere, la chiesa romanica di St. Pierre che si trova appena fuori la città (Parthenay le Vieux): bella facciata con interno spoglio ma senza dubbio suggestivo per la presenza di capitelli ornati di figure animali e foglie; all’esterno da non mancare il giro della chiesa per la bella vista che si ha dal retro. Da Parthenay, attraverso la valle della Thouet, attraversiamo Gougè (da vedere il ponte romano all’inizio del paese) e St, Loupe sur Thouet, per arrivare ad Airvault, dove la chiesa abbaziale di St. Pierre merita la visita per la bella facciata, anche se alcuni fregi originali sono stati purtroppo rovinati; bello il nartece, tra l’altro tra i pochi presenti nelle chiese che vedremo; l’interno, anche se parzialmente rifatto, è di bella fattura. Dopo pochi chilometri da Airvault, arriviamo a St.Jouin de Marnes, dove ammiriamo l’omonima chiesa edificata attorno al 1100. Notevole la facciata ricca di sculture narranti le vicende di Gesù Cristo e di motivi ornamentali quali foglie o animali; l’interno, in parte restaurato è meno ricco dell’esterno (e questa sarà una costante nelle chiese che vedremo anche in seguito); da non mancare anche in questo caso, il giro esterno della chiesa, spingendosi senza paura nei campi che la circondano, dove si ha modo di vedere la bella struttura architettonica dell’edificio. Lasciamo St. Jouin de Marnes per dirigerci verso Oiron dove ci sarebbe da visitare il castello del XV secolo, ma che concordemente non rientra nei nostri interessi e quindi non visitiamo; proseguiamo perciò per Thouars che non offre molto: o meglio ci sarebbe la bella chiesa romanica di St. Medard che però è totalmente impacchettata per il restauro al quale è sottoposta; decidiamo perciò di riprendere la strada del ritorno verso Poitiers, ovviamente facendo altri percorsi e infatti lungo la strada visitiamo a St.Generoux la chiesa del paese, segnalata dalla nostra guida verde, come una delle più vecchie di Francia ( X° secolo), ma purtroppo i continui rifacimenti hanno lasciato non molto della sua antica origine. Rientriamo attorno alle 20.30 a Poitiers pronti per andare a cena in uno dei tanti ristoranti che ci sono nelle parte vecchia della città.

Martedì 25 agosto 2009 Mattinata dedicata alla visita di Poitiers che terrmina con un piacevole pranzo seduti in uno dei tanti bar davanti alla cattedrale di Notre Dame. Approfittiamo della bella giornata per fare nel pomeriggio una piacevole escursione nelle località di campagna attorno alla città, segnalate per la presenza di chiese e abbazie romaniche potevine; visitiamo nell’ordine St.Benoit, Ligugè, Nouaillè Maupertuis (bel complesso in mezzo al verde) e Fontaine Le Comte. Tutte queste chiese si contraddistinguono per gli esterni di maggior pregio rispetto agli interni, il tutto immerso in un piacevole contesto di tranquillità attraverso piccole strade di campagna al riparo dalla frenesia turistica del mordi e fuggi. Rientrati a Poitiers, assistiamo alle 22.30 allo spettacolo di luci proiettato sulla chiesa di Notre Dame, la cui splendida facciata, decorata con personaggi legati alla tradizione biblica, e altre spendide raffigurazioni, viene illuminata con un sapiente gioco di colori che restituisce alla facciata stessa i suoi colori originali.

Mercoledì 26 agosto 2009 Partiamo da Poitiers con destinazione Chauvigny, segnalata come città medioevale. La parte vecchia della città è in alto, dove sono rimasti i ruderi del vecchio castello da dove si ha un bella vista sulla piccola cittadina; la parte migliore da non perdere è la chiesa di St.Pierre, antica collegiata in stile romanico risalente all’XI secolo, i cui capitelli, ancora colorati che si trovano all’interno, sono davvero notevoli per la qualità dei personaggi e delle storie che raccontano. Lasciamo Chauvigny e proseguiamo per Civeaux, attraverso un bel paesaggio di campagna in una splendida giornata di sole; qualche chilometro prima di arrivare, notiamo da lontano i due grossi reattori della centrale nucleare che qui si trova; ma la nostra meta a Civeaux non è ovviamente la centrale ma la necropoli merovingia e la vicina chiesa del X secolo dedicata a St Gervais e St.Protais. La nostra sorpresa è però accorgerci che la necropoli , annessa al cimitero comunale, è praticamente accanto alla centrale nucleare e fa un certo effetto osservare tra i cipressi della necropoli i tanti sarcofagi che portano in rilievo la croce dei cavalieri franchi “minacciati” dai due reattori della centrale. Lasciamo Civeaux e ci dirigiamo verso Montmorillon, dove pranziamo al sacco (baguette con prosciutto di Bayonne) in bel parco lungo il fiume Gartempe. Attraversiamo il ponte sulla Gartempe e ci dirigiamo verso la parte alta della città che è anche la più vecchia, dove troviamo innumerevoli piccole e antiche botteghe di librai che vendono praticamente libri di ogni specie ed è stato piacevole rovistare in queste botteghe di altri tempi; nella parte sommitale del piccolo borgo si trova l’Eglise di Notre Dame che merita la visita per la sottostante cripta di Ste.Catherine. Lasciamo Montmorrilon e ci dirigiamo verso St.Savin sur Gartempe, tappa da non perdere in quanto l’interno dell’omonima abbazia conserva sulle volte uno splendido ciclo di affreschi dell’XI secolo, raffiguranti storie del Vecchio e Nuovo Testamento, che sono tra l’altro stati dichiarati dall’Unesco come patrimonio dell’umanità; unico problema riscontrato è la torsione del collo al quale si è sottoposti, ma ne vale la pena. Terminata la visita proseguiamo verso Angles Sur l’Anglin, minuscolo paese situato in una posizione a dir poco magnifica, dominato dai ruderi di un vecchio castello sotto il quale scorre il fiume con un bellissimo scorcio tra la parte alta e bassa del paese con tutte le antiche case a fare da contorno; la giornata è poi delle migliori, la luce è splendida, con il sole che inizia a tramontare ci sediamo all’aperto nell’unico bar della minuscola piazza dove una robusta padrona che sembra uscita da un romanzo del Commissario Maigret, ci serve due caffè con le immancabili zollette cubiche di zucchero; attorno a noi anziani signori del luogo sorseggiano birra e fumano; è questa la fotografia migliore di una Francia sconosciuta al turismo ma credo anche ai francesi delle grandi città, una Francia incontaminata, dove gli sparuti stranieri avvistati provengono dall’Inghilterra e si fermano in questo sperduto posto per tutta l’estate avendo preso in affitto o acquistato una casa e mettendosi sulla riva dell’Anglin (affluente della Gartempe) a dipingere. Il tempo è però tiranno: alle 19.30 a malincuore, ma anche felici per ciò che abbiamo gustato, salutiamo la padrona del bar di Angle Sur l’Anglin per tornare a Poiters, dove alle 21.30 siamo già seduti per terza volta al nostro amato bistrot (La Serrurerie – 28 Rue des Grandes Ecoles , www.laserrurerie.com) dove ci troviamo davvero bene per il caratteristico ambiente e per un buon rapporto tra qualità e prezzo).

Giovedì 27 agosto 2009 Intera giornata alla visita di Futuroscope. La località si trova a pochi chilometri a nord di Poitiers. E’ un centro divertimenti tecnologico di dimensioni davvero notevoli. Eravamo scettici se fare o meno questa escursione, ma col senno di poi, abbiamo fatto bene. Senza entrare nei dettagli, e visto che oggi impazza il fenomeno cinematografico tridimensionale di Avatar, a Futuroscope troverete senz’altro da divertirvi. L’ingresso è attorno ai 30/40 euro ma vi da diritto ad entrare in tutti i padiglioni, dove gli spettacoli si susseguono incessantemente. Davanti a ogni edificio vi sono gli orari delle proiezione quindi non vi rimane che l’imbarazzo della scelta ( un consiglio … non perdetevi il padiglione della “Vienne”).

Venerdì 28 agosto 2009 Lasciamo definitivamente Poiters per dirigerci verso sud. Superiamo Niort senza fermarci (la guida verde vi dedica poche notizie). Facciamo sosta a Olmes (siamo in Vandea) dove visitiamo la chiesa. Da qui proseguiamo per Neil sur l’Autise, complesso abbaziale dotato anche di un bel museo multimediale che consigliamo di visitare. Molto bello e ben conservato il chiostro. In questo paese nacque Eleonora d’Aquitania ed è stata essa stessa che ha voluto questa abbazia che è ovviamente a lei dedicata e dove si trova tra l’altro la tomba della madre. Terminata la visita dell’abbazia di Neil sur l’Autise ci spostiamo di qualche chilometro alla ricerca dell’Abbazia di Maillezais. L’intero complesso è di dimensioni impressionanti; purtroppo poco è rimasto, ma le rovine della antica chiesa sono davvero imponenti e salendo in cima ad una delle due torri lo spettacolo è davvero notevole. All’uscita, per chi lo desidera, c’è l’imbarcadero con possibilità di un giro tra i canali del Marais-Potevin; decidiamo di non farlo ma allo stesso tempo grazie alla preziosa cartografia Michelin (1:150.000) , percorriamo invece una serie di piccole strade di campagne che costeggiano gli innumerevoli corsi d’acqua della zona; attraversiamo Buroin, Damvix, Le Mazeau, La Sotterie, fino a Coulon. Da qui scendiamo ancora verso sud attraverso Sansais, Epannes e Beauvoir sur Niort per dirigerci verso Aulnay, nostra prossima tappa, inserita nel nostro programma per le notizie raccolte prima del viaggio, sulla chiesa di St.Pierre (anch’essa classificata come patrimonio mondiale dell’Unesco). La chiesa sorge a nord est del villaggio d’Aulnay de Saintonge; appare solitaria in un quadro malinconico e silenzioso di cipressi all’interno di un vecchio cimitero. La chiesa è davvero splendida. Incomparabili sono i bassorilievi delle facciate in puro stile romanico della Saintonge (cicli della genesi, raffigurazione dei santi, apostoli, segni dello zodiaco, forme di animali terrificanti, insomma una vera e propria rappresentazione di ciò che è stato il medioevo). Immersi in un silenzio irreale, la chiesa di St.Pierre attira la nostra attenzione da qualsiasi punto la si guardi; ci aggiriamo tra i cipressi e le tombe secolari del cimitero e ci accorgiamo ancor più del suo fascino; inutile dire che siamo soli, nessun altro che possa interrompere la magia di questa visita; sono ormai le 19.00 quando da una vecchia casa oltre le mura di cinta del cimitero esce un vecchio che una volta superato il cancello di ingresso, ci chiede con aria bonaria se abbiamo finito la nostra visita; io e mia moglie annuiamo ma senza capire lo scopo della domanda, e allora il vecchio, con il lento movimento delle sue mani, estrae dalle tasche una vecchia chiave di ferro, si avvicina al portale della chiesa di St.Pierre, e, dopo averci augurato buona fortuna, la chiude. Storie d’altri tempi. Partiamo da Aulnay per Rochefort (siamo arrivati sull’Atlantico!!) dove pernottiamo al IBIS Hotel; su consiglio del personale dell’albergo ci dirigiamo a piedi verso il porto alla ricerca della brasserie “Cap Nell” dove con prezzi decorosi (€ 40,00 in due) mangiamo dell’ottimo e abbondante pesce.

Sabato 29 Agosto 2009 Lasciamo Rochefort che non ci pare offra granché per dirigerci verso La Rochelle che dista circa 30 km. La città è piena di vita e di turisti; è piacevole passeggiare lungo le vie della città vecchia e lungo le banchine del vecchio porto anche perché godiamo di un sole davvero magnifico. Da La Rochelle, raggiungiamo, attraverso un avveniristico ponte di circa 3 km. (pedaggio di € 16.50 andata e ritorno) l’Ile de Re, meta di bagnanti per le spiagge che vi si trovano, ma la nostra meta è all’ estremità dell’isola, il Faro delle Balene; una volta arrivati sul posto decidiamo ovviamente di salire fino in cima e va detto che i tanti scalini percorsi vengono ripagati da un magnifico panorama che si perde all’infinito tra i contorni dell’isola e l’oceano atlantico, con la tipica frizzante brezza di mare che ti soffia sul viso. Scesi dal faro pranziamo al sacco in riva all’oceano; le acque, dato che siamo all’interno di un promontorio, sono molto calme ed anche pulite (ed è forte la tentazione di fare un bel bagno) ma anche terribilmente fredde ed allora decidiamo per una piacevole abbronzatura. Nel ritorno attraversiamo i graziosi paesini di Ars en Re e St.Martin de Re. Una volta lasciata l’isola, attraversiamo e lasciamo La Rochelle per dirigerci verso Saintes, ma prima di arrivarci facciamo una deviazione verso Pont l’Abbè d’Arnoult per visitare l’omonima chiesa romanica, ma in questo caso i segni del tempo si vedono, dal momento che i bassorilievi, che riprendono gli stessi motivi della facciata di Aulnay, sono abbastanza rovinati. Da Pont l’Abbè d’Arnoult, prestando ascolto alla nostra preziosa Guida Verde, ci dirigiamo verso l’Abbazia di Sablonceaux, che viene segnalata non tanto per l’edificio ma per il luogo in cui si trova; in effetti ciò è vero in quanto essa è posta in mezzo ad un campagna sperduta, raggiungibile attraverso piccole stradine dove passa a malapena un automobile. Avvicinandosi al luogo, il colpo d’occhio è notevole e anche la facciata è senz’altro interessante, mentre l’interno,come già riscontrato in altri casi, lascia un po’ di delusione. Da Sablonceaux, sempre consigliati dalla Guida Verde, ci dirigiamo verso Corme Royal, paese di un pugno di case, dove nell’unica piazzetta, troviamo una chiesa romanica con una facciata davvero bella con dei bassorilievi di grande qualità e oltretutto molto ben conservati; peccato che le piccole dimensioni della piazza tolgano respiro a questa bella chiesa romanica in puro stile santongiese. Da Corme Royal a Saintes , dove alloggiamo al solito Ibis prenotato il giorno prima.

Domenica 30 agosto 2009 Saintes merita sicuramente una visita di mezza giornata, e nel corso della mattinata abbiamo visitato il Teatro Romano, la Cripta della chiesa di S.Eutropio, l’Abbay aux Dame, l’Arco Romano e la Cattedrale di St.Pierre. L’Abbay aux Dame è senza dubbio la parte migliore della visita e non perdete l’occasione di salire sul tetto stesso della chiesa fino al campanile. Terminata la visita verso le ore 13.00 pranziamo a Saintes e successivamente ci dirigiamo verso l’estuario della Gironda in direzione di Meschers sur Gironde. Da Meschers sur Gironde percorriamo i chilometri di strada lungo la costa che ci portano a Talmont sur Gironde. L’interesse per Talmont è dovuto alla presenza della chiesa romanica di Santa Radegonda che ha conservato tutta l’integrità delle sue forme architettoniche originali, posta proprio nella sommità del minuscolo paese, a picco sul mare: davvero una posizione splendida (non a caso l’immagine di questa chiesa à stata riportata in alcune brochures turistiche di questa regione). Ci concediamo un po’ relax a Talmont, curiosando tra i piccoli negozi di artigianato del paese, tutti comunque garbatamente eleganti. La meta finale della sera è Cognac, ma prima di arrivarvi abbiamo in mente di fare un giro attraverso le campagne alla ricerca di altre chiese romaniche della Saintonge, tutte in luoghi più o meno sperduti e crediamo anche poco conosciuti. In ordine di percorso visitiamo Thaims, Meursac, Thezac, Retaud e Rioux, piccoli paesi di campagna al riparo dalla frenesia quotidiana, racchiusi attorno alla propria chiesa romanica, ognuna delle quali riserva al visitatore delle piacevoli sorprese, se non altro per gusto di visitarle in assoluta pace rilassatezza. Alle 20.30 arriviamo a Cognac, dove un altro Ibis ci aspetta per la notte.

Lunedì 31 agosto 2009 La mattina è dedicata alla visita della distilleria “Martell”, tra l’altro a pochi metri dal nostro albergo. Alle 9.30 siamo gli unici turisti presenti e quindi abbiamo tutta per noi una graziosa e simpatica ragazza che ci guiderà all’interno di quella che era la vecchia fabbrica, spiegandoci le varie fasi della lavorazione del famoso cognac, dal tipo di uva, fino alla fase di costruzione delle botti in cui verrà poi conservato; la visita inizia dalla vecchia casa del Sig. Martell (fondatore della fabbrica), per poi proseguire attraverso i vecchi edifici con conclusione ovviamente nello spazio riservato agli acquisti (che in effetti, per chi lo volesse, sono un buon affare tenuto conto degli sconti praticati); la visita è stata interessante soprattutto per aver appreso tutte le particolarità e procedure che ci sono dietro una bottiglia di cognac. Terminata la visita alla distilleria, facciamo due passi per Cognac che in realtà ha poco da offrire, per poi proseguire in macchina alla ricerca della strada secondaria che scorre proprio parallela al fiume Charente (e che ci porterà in tarda serata ad Angouleme) al fine di evitare volutamente la strada nazionale. Il percorso è piacevole e tocca piccoli paesi lungo il corso della Charente; a Bourg Charente ci fermiamo per il pranzo al sacco proprio su un bel prato ombreggiato in riva al fiume in una bella giornata assolata e ci gustiamo con vero piacere questo bel momento. Ripartiamo e percorriamo una bella strada di campagna che si snoda tra distese di vigneti la cui uva viene usata per la produzione del cognac; arriviamo a Jarnac, piccola cittadina di 5000 abitanti, conosciuta ai francesi per essere la città natale del Presidente Francois Mitterrand , dove in una giornata prepotentemente assolata, degustiamo un buon caffè seduti nella piazza principale del paese. Ripartiamo e attraversando ancora una volta la Charente giungiamo a Bassac dove la guida verde segnala un’abbazia che se pur trasformata all’epoca della Rivoluzione Francese, conserva ancora una bella facciata. Da Bessac ci dirigiamo verso Chateauneuf Sur Charente dove la nostra attenzione si sofferma sull’antica Eglise St.Pierre che conserva una bella facciata in puro stile romanico Santongiese, con in evidenza su un lato, una bella statua equestre dell’imperatore Costantino (decapitato). Continuiamo il nostro percorso di avvicinamento ad Angouleme non prima però di una ulteriore deviazione alla ricerca del minuscolo borgo di Trois-Palis, dove in una ancor più minuscola piazzetta deserta e circondata da alberi, si erge in un silenzio surreale, la piccola chiesa di Notre Dame che si distingue per una bella facciata anche se di piccole dimensioni e di una bella torre campanaria; sono ormai le 19.00 ma avremmo davvero voglia di fermarci a lungo, seduti nelle panchine di questo sperduto paesino della Francia ad ammirare la splendida luce del sole che tramontando illumina la chiesa di Notre-Dame a Trois-Palis; sono riflessioni che facciamo al momento: possono sembrare scontate o anche retoriche, ma non lo sono, e comunque, secondo lo spirito di questo viaggio, ci godiamo quello che per noi è un bel momento fino a che decidiamo di dirigerci verso Angouleme (che dista comunque pochi chilometri) dove pernottiamo (ancora Ibis).

Martedì, 1° settembre 2009 E’ la prima giornata di tutto il viaggio in cui il cielo minaccia davvero pioggia che poi cadrà (fortunatamente per poco tempo); la mattina è dedicata alla visita della città di Angouleme; da non mancare ovviamente la visita della Cattedrale che è in effetti notevole sia per dimensione ma anche per la qualità soprattutto della facciata; altre particolarità di rilievo non ve ne sono, ma il centro storico della città è carino ed è piacevole passeggiarvi. Sempre con il suggerimento della guida verde decidiamo di fare un percorso che si snoda a nord di Angouleme e attraverso la superstrada giungiamo a Vertuil Sur Charente che consigliamo di visitare per la sua splendida posizione sul fiume e per le bellissime statue policrome di terra cotta (Mise au tombeau) che si trovano nel coro della chiesa del paese; da Vertuil Sur Charente cerchiamo (con fatica) la strada per Licheres e a questo punto spendo due parole su questo luogo: è un paese, se così lo si vuole chiamare, dove, vista la larghezza delle strade, al suo ingresso è posto in bella vista un cartello di divieto di transito a pulman e camion; in aperta campagna, circondata dalla terra dei campi e l’erba dei prati sorge l’antica chiesa romanica di St.Denis; ci guardiamo attorno e nulla ci indica il tempo in cui viviamo; abbiamo allo stesso tempo piacere e timore ad avvicinarci alla chiesa nel timore che quello che vediamo e che proviamo possa svanire, e con rispetto e silenzio ammiriamo la sua sobria facciata e il bel portale. Come tutte le chiese visitate, anche le più sperdute, anche questa è aperta, e la cura del luogo è affidata alla educazione di che la visita; un cartello, sulla porta di ingresso, prega il visitatore, una volta terminata la visita, di chiudere la porta… ogni volta che passiamo le vacanza in Francia ci viene voglia di venirci ad abitare…. . Tralasciamo le considerazioni personali e proseguiamo il viaggio attraverso la campagna a nord di Angouleme fino a Lignè, dove dopo qualche peripezia riusciamo a trovare l’antico cimitero che al suo interno conserva numerose pietre tombali, alcune delle quali risalenti ai Cavalieri Templari di Gerusalemme, come si evince dai simboli della croce e della spada scolpiti sulle tombe stesse. Da Lignè ci dirigiamo verso sud e lungo il percorso ci fermiano a St.Amant de Boixe, dove la chiesa dell’annessa abbazia merita senza dubbio una sosta, sia per la facciata davvero notevole e sia anche per il percorso museale creato all’interno degli spazi della vecchia abbazia. Rientrati ad Angouleme stanchi ma davvero soddisfatti, usciamo per cena in uno dei tanti ristoranti che affollano le vie del centro, brulicanti di giovani e di vita notturna.

Mercoledì 2 settembre 2009 Come si dice dalla nostre parti, la camicia comincia a stringersi, ovvero è tempo di pensare al ritorno, ma le visite non sono ancora terminate in quanto dal viaggio in Perigord del 2007 (pubblicato nel sito di “turisti per caso”), mi ero segnato, quale visita mancata per mancanza di tempo, il piccolo paese di Aubeterre sur Dronne; lasciamo quindi Angouleme e dirigiamo verso sud alla volta di Aubeterre s. Dronne. Ci troviamo tra le regioni dello Charente e della Dordogna e notiamo come il paesaggio si faccia più collinare e più ricco di vegetazione boschiva. La tappa di Aubeterre è d’obbligo per la visita della splendida e unica chiesa monolitica; tralascio altre parole segnalando a chi verrà da queste parti, di non perdere questa località; oltre alla chiesa, una volta nella piccola piazza del paese salite verso l’alto per ammirare la splendida facciata della chiesa romanica di di St.Jacques, che pur ristretta nella sua collocazione offre dei bassorilievi di pregevole fattura. Lasciamo Aubeterre e quindi la regione del Poitou/Charente ed entriamo in Dordogna e più precisamente a St. Aulaye dove pranziamo al sacco davanti la chiesa e da qui facciamo tappa nella vicina St.Privat des Pres per vedere l’ultima delle tante chiese del romanico santongiese del nostro viaggio. Il viaggio è di fatto terminato e non ci resta che raggiungere Perigueux dove prendiamo l’autostrada che ci porterà a St.Etienne dove arriveremo all’ora di cena al nostro ultimo Ibis davanti la stazione ferroviaria del TGV.

Giovedì 3 settembre 2009 Terminata la colazione, alle 9.00 partiamo da St.Etienne verso l’Italia che raggiungiamo all’ora di pranzo attraverso il traforo del Frejus, da qui Torino, Bologna, Pesaro e per l’ora di cena siamo a Urbino.

Riassumendo : nel viaggio di 12 giorni, i protagonisti Giancarlo e Marta hanno percorso circa km.4.000 spendendo circa € 2.500 (in due); nel nostro viaggio abbiamo alloggiato nella catena Ibis hotel, che prenotavamo giorno per giorno (solo i primi li abbiamo prenotati dall’Italia), spendendo dai € 60.00 ai € 75.00 a notte ai quali vanno aggiunti ulteriori € 12.00 – € 15.00 per la colazione che comunque consigliamo di fare in quanto molto abbondante (con relativo “indebito” prelevamento di qualche panino che poi avremmo consumato durante la giornata). La regione che abbiamo visitato ci è davvero piaciuta e se siete amanti dell’arte romanica da vivere e da ricercare in piccoli e sperduti paesini di una Francia sconosciuta, non dovete perderla. Dimenticatevi di Parigi, dei Castelli della Loira, e soprattutto non abbiate timore di perdere tempo alla ricerca di qualcosa che una volta trovato vi riserverà delle sorprese. Riscoprirete il valore di turismo silente, misurato e mai esasperato. Se non avete il navigatore, munitevi delle carte regionali della Michelin scala 1/150.000 (sono fantastiche) unitamente alla guida verde Michelin della regione stessa.



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