Le balene lo sanno!
Primo consiglio: Leggete ‘Le balene lo sanno’ di Pino Cacucci.
Indice dei contenuti
E’ fine Giugno, siamo appena tornati da Bali e sono a corto di idee per la prossima meta. Passa l’estate poi un giorno mio papà accende la Tv mentre trasmettono un documentario sul mar de Cortez. “Tu non sei mai stata li’!”. E per me e’ una sfida.
Il 24 Novembre mi addebitano 1.981eu per 3 biglietti per La Paz. Il 3 Febbraio si parte, siamo: Roby, Ciaba, la sottoscritta e Katia, che si aggiunge una settimana dopo pagando il suo biglietto 100eu di piu’. Stipuliamo l’assicurazione con Viaggisicuri (70eu a testa la versione gold all inclusive per 12giorni), programmiamo le tappe e prenotiamo gli alloggi seguendo i consigli dei vari diari di TPC e di trip advisor, noleggiamo un Patriot con Thrifty.
In breve: Voliamo con Iberia e Aeromexico: Mxp-Mad-Mexcity-La Paz e ritorno; circa 20 ore a tratta e diciamo che non siamo stati proprio comodi. L’aeromobile di Iberia ha i sedili stretti e Ciaba, che non e’ proprio un lillipuziano, si ritrova con le ginocchia in bocca. Gli schermi tv sono ogni 3 sedili e le cuffie non funzionano molto bene, vabbe’ solo 12 ore di volo da Madrid a Citta’ del Messico, cosa vuoi che siano? Atterriamo al Benito Juarez e facciamo il check-in automatico per La Paz… e sorpresa! Overbooking! Katia rischia di rimanere 6 ore a terra in attesa del volo successivo! Ma grazie al seduttivo potere di tre donne e alla presenza minacciosa di Ciaba (185cm per 100Kg) si risolve tutto per il meglio e alle 11.15 arriviamo a La Paz, tutti tranne i bagagli di Roby e Ciaba. Ce li porteranno in albergo a Loreto il giorno successivo. Al desk della Thrifty ci aspetta un ragazzo gentile ma un po’ lento e per farsi perdonare aggiunge un’ ora di noleggio rispetto a quanto previsto. Il Patriot e’ nuovo e abbiamo stipulato un assicurazione aggiuntiva per eliminare la franchigia. Non e’ 4×4 ma e’ piu’ che sufficiente ed e’ spaziosissimo! Spesa: 682eu per 9 giorni di cui 95 per l’assicurazione aggiuntiva, piu’ 92 eu per un giorno extra deciso all’ultimo! Benzina: circa 300eu per quasi 2.000km percorsi, piu’ o meno. Costa un terzo rispetto all’Italia! Gli alberghi li abbiamo prenotati tutti via web ed e’ andata bene con tutti spendendo in media 25 eu a notte compresa la colazione. Il posto piu’ caro e’ stata la Baja Output … decisamente spartano per 45eu a notte ma a Loreto i prezzi sono alti! Cibo: spendendo tra 6 e 12eu a testa abbiamo sempre mangiato benissimo pero’ mancano i dessert e il caffe’ e’ quello americano! La connessione wi-fi si trova ovunque, anche nei bar, basta chiedere il codice di sblocco. Clima: se volete vedere le balene e’ necessario scendere a compromessi, tra Dicembre e Marzo le temperature non superano i 25-30 gradi. Non male visto che in Italia proprio in questi giorni di Febbraio 2012 si sfiorano -16, pero’ l’acqua del mare e’ fredda e nuotare diventa una bella sfida! In barca di mattina e’ utile una felpa con il cappuccio e una giacca a antivento, anche durante il giorno se c’e’ aria e’ meglio essere preparati con un golfino idem per la sera. I prezzi delle escursioni variano e si possono contrattare un pochino comunque calcolate una media di 30/50 eu a testa. Per esempio a S.Carlos abbiamo pagato 2ore di barca 1000ps (60eu) e il giorno dopo 1600ps (90 eu) per poco piu’ di 4 ore da dividere in 4 quindi tra i 15 e i 20 eu a testa, senza viveri. A La Paz per Espiritu Santo ci hanno chiesto 700ps a testa trattati 650 (40eu), bibite e pasto incluso. Leon per la seconda escursione di 5ore circa ha chiesto 120$ ovvero 90eu da dividere in 4, compreso il pasto. La mancia e’ ben accettata, anzi alcuni locali applicano automaticamente il 10% sul conto se si paga con carta. In totale abbiamo speso circa 1300eu a testa. Ora inizia il racconto nel dettaglio, troverete le parti piu’ importanti sottolineate.
4 Febbraio
Ore 12 circa. Preleviamo il Patriot e con la cartina turistica che ci ha fornito la Thrifty ci dirigiamo sul Malecon di La Paz per nutrirci prima di affrontare il viaggio verso Loreto. Ci infiliamo per caso al Rancho Vejo. Noi l’abbiamo trovato discreto, prezzi molto economici, ma un pochino sporco. La Guacamole non era all’altezza di altri ristoranti. Dopo 7 ore di auto arriviamo a Loreto. Ce ne vogliono 5 per coprire i 360Km ma noi siamo stati in grado di sbagliare strada! Appena fuori da La Paz abbiamo preso la strada sulla destra, quella panoramica, anziche’ la transpeninsular 1! La cartina l’avevo dimenticata al ristorante e Roby ha lasciato la Lonley in Italia, quindi faremo tutto il viaggio privi di guide. Sono le 20 quando giungiamo semidistrutti a Loreto e troviamo la Baja Outpust deserta. Telefoniamo a Leon che arriva subito seguito da una coppia di canadesi che stava accompagnando per un giro in centro. Ci infiliamo nelle Palapa e dormiamo ben fino alle 5 del mattino! Eh si’, Leon ha organizzato l’escursione per l’avvistamento delle balene per l’indomani anche se noi avevamo specificato di volerla fare il giorno dopo, vabbe’. Il nostro ospite abita una palapa dell’Outpust con i suoi due meravigliosi ed educatissimi bimbi. Le palapa sono tipo bungalow confortevoli, ma in questo caso la privacy e’ limitata. Tra bagno e camera da letto il soffitto “non finisce” e non esiste neanche la porta…Si sente anche il vociare proveniente dalle camere attigue ed essendo il w-end avremo musica dal vivo proveniente del locale accanto che allietera’ i nostri sonni. Nulla di grave, almeno per noi, abbiamo dormito sempre come sassi! Lo spazio comune, che e’ una cucina semiaperta, e’ il regno di un labrador e diversi gatti riservati e discreti. Leon e’ un personaggio curioso e interessante, colto, giramondo e disponibilissimo. Probabilmente, a causa la nostalgia per le avventure nei fulgidi anni della sua gioventu’, a volte pecca in presunzione e organizza con troppo zelo le giornate degli ospiti come noi.
5 Febbraio
Gita di 6 ore in barca a vuoto, non vediamo neanche una balena! Facciamo una sosta per pranzare in una bella spiaggia e la nostra nuova amica canadese Ruth ci racconta di averla vista proprio il giorno prima anche se fugacemente! Al rientro al porto anche Leon afferma che questo era il terzo caso di non avvistamento in 13 anni! Per fortuna Mark (il marito di Ruth) ha avuto successo con la pesca e invita noi e la coppia di francesi nella cucina comune per condividere una cena deliziosa a base di barracuda e cactus in padella. Leon si mette ai fornelli e i suoi educatissimi bimbi aiutano ad apparecchiare la “tavolata di Babele”(foto2), Ciaba si improvvisa come aiuto cuoco e la serata passa in fretta chiacchierando e traducendo in 4lingue. Roby ed io laviamo i piatti poi subito a nanna perche’ ci facciamo convincere e decidiamo di ritentare la fortuna con l’escursione pagando 120 dollari.
6 Febbraio
I colori dell’alba ci ripagano dell’alzataccia. Dopo ore di sballottamenti e decine di travelgum avvistiamo delfini e leoni marini ma nessuna balena! E dire che e’ il piu’ grosso animale mai esistito sulla terra, puo’ raggiungere i 30 metri di lunghezza! Insomma tanto grande quanto invisibile! Dopo un buon pranzo messicano su una meravigliosa spiaggia dell’Isla Coronados ce ne torniamo in hotel dove ben visibile e reale e’ invece la cena a base di spaghetti con gamberi appena pescati che ci offre Leon per riaverci dalla delusione. Mentre lui prepara il necessario noi prendiamo il Patriot e andiamo a recuperare del vino che si abbini ai camarones e poi dritti verso la Missione di St Javier. (foto5) Lo svincolo per la missione e’ proprio a destra, appena fuori da Loreto andando in direzione sud, ma il cartello c’e’ solo se si proviene da nord e non e’ il solo. La strada e‘ tutta curve e poi diventa sterrato, nulla di difficile ma l’ultimo tratto tenete la lingua lontana di denti! C’e’ anche la possibilita’ di sostare per ammirare delle pitture rupestri, sempre che notiate il cartello salendo sulla sinistra. Avrete gia’ letto in altri diari e guide ma apro comunque una piccola parentesi a proposito della guida in Bcs. La nostra patente e’ sufficiente, le strade in buone condizioni, si incrociano molti tir quindi prestate attenzione nelle curve se la strada si restringe. Quando trovi qualcuno piu’ lento di te ti invitano al sorpasso mettendo la freccia sinistra o le 4 frecce questa e’ la teoria del “libero arbitrio del conducente messicano”. I cartelli sono rari; fotografateli quando ne vedete uno, e anche se e’ al contrario e sull’altro lato, rallentate e torcete il collo per leggere, non si sa mai, potrebbe essere la deviazione che aspettavate ma che e’ segnalata solo per chi proviene dal lato opposto. Il diritto di precedenza, meglio conosciuto come teorema dell’” ognun per se’, Dio per tutti”, si svolge nella seguente maniera: vengono segnalati 4 stop consecutivi con con il cartello -4 ALTO- ma in realta’ sono sparpagliati a caso nei successivi 7 o 8 incroci. Consiglio: non duellate con i messicani sul diritto di precedenza, fermatevi sempre e attendete un cenno degli altri conducenti che vi riconosceranno come turisti, avranno pieta’ di voi e vi cederanno il passo. I semafori sono in alto sul lato opposto della strada! In generale la guida e’ tranquilla e sicura.
7 Febbraio
Prima di lasciare il paese ci concediamo una passeggiata in spiaggia e in centro per ammirare la Misiòn Nuestra Senora de Loreto, compriamo un po’ d’acqua e un po’ di nachos da viaggio, salutiamo Leon e la combriccola e ci dirigiamo a nord verso Punta Chivato, 173 Km ai quali ne aggiungiamo 100 (a/r) per curiosare Santa Rosalia fuori programma. Ci fermiamo un paio d’ore a Playa El Requeson (al Km 92), non perdetela e’ bellissima! Anche il paesaggio che sfila lungo la strada e’ mozzafiato! Stop a Mulege’ giusto un giro in auto (fate il pieno se serve perche’ noi non l’abbiamo fatto e siamo arrivati al limite)… Piacevole l’effetto di contrapposizione tra il paesaggio desertico con i cactus e quello tropicale delle palme! Probabilmente per via della posizione strategica sul fiume la vegetazione a Mulege’ e’ verde e rigogliosa. Giungiamo all’indicazione per Palo Verde ma anziche’ svoltare a destra verso Punta Chivato seguendo la strada sterrata tiriamo dritto. Ed ecco Santa Rosalia! A meno che non siate fan sfegatati di Eiffel non andateci! L’unica cosa da vedere e’ l’inglesia progettata dal famoso architetto francese e se siete sensibili al fascino della bruttezza troverete interessante lo scheletro arrugginito di quello che a fine ‘800 era la fabbrica per estrarre minerali; si trova fronte mare, e’ un mostruoso intrico di giganteschi tubi e strutture ormai inutilizzabili. Torniamo sui nostri passi verso sud, poi pieghiamo a est verso Punta Chivato lungo un percorso di strada sterrata fattibile con qualunque mezzo. E’ l’ora del tramonto e il paesaggio del deserto puntinato di cactus e’ indescrivibile, anche quando ci troviamo a percorrere la stradina che costeggia le magnifiche ville con vista oceano rimaniamo imbambolati! Seguiamo le indicazioni per l’Hotel Hacienda (25eu a testa per una quadrupla, colazione incl.) che e’ la stessa gestione del El Chibatos Restaurant e e dell’Hotelito dove ci fermiamo per incontrare Ken. Queste ultime strutture non affacciano sul mare: le graziose palapas sono adiacenti al ristorantino ma noi abbiamo deciso di trattarci bene e abbiamo scelto la vista sul mare. E’ quasi buio quindi Ken ci indica come raggiungere l’alloggio qualche centinaio di metri piu’ avanti, ci facciamo una doccia veloce e torniamo al ristorante prima che chiuda per gustare le fajitas e i margaritas che Ken ci prepara a regola d’arte! Con la pancia piena ci spostiamo nella nostra bellissima camera, la vista e’ spettacolare. Peccato che piova! Infatti dei 5 giorni di pioggia all’anno che si prevedono in Bcs noi abbiamo avuto la “fortuna” di goderne uno e mezzo.
8 Febbraio
Che freddo! Sono le 730 del mattino e il temporale notturno ha reso l’aria e’ piu’ frizzante che mai. Dalla cucina arrivano profumo di uova e pane tostato. Jasmine prepara la nostra colazione mentre scattiamo mille foto al panorama della terrazza sul mare. Le nuvole rendono ancora piu’ suggestiva l’atmosfera! Lasciamo a malincuore Punta Chivato. Merita sicuramente almeno un giorno intero ma noi abbiamo un appuntamento. A San Carlos ci aspetta tale Victor il Tremendo contattato da Leon in persona per assicurarci un’escursione in barca da manuale. Noi avremmo preferito aspettare il mattino dopo per fare le cose con calma, ma lui insiste: non dobbiamo perderci il tramonto! Cosi’ alle 8.30 siamo di nuovo al volante; ripercorriamo il tragitto verso Ciudad Costitution per poi seguire San Carlos…Attenti al cartello che si trova all’interno di Ciudad Costitucion nei pressi di un semaforo ma si legge solo provenendo da Nord! C’e’ di buono che la pioggia ha risvegliato la vegetazione e ha lavato via la polvere: i colori brillanti dei cactus e terra scurita dall’umidita’ creano un contrasto fortissimo contro il cielo pieno di nuvoloni bianchi. Una situazione fotogenica congeniale! In circa 5 ore, comprese le soste per le foto, arriviamo a San Carlos. Qui l’unica cosa da fare e’ gita in barca per avvistare le balene! Non c’e’ null’altro, le strade sono tutte sterrate, tranne un paio di vie attorno alla piazzetta. Le abitazioni in pessime condizioni; solo i pick-up di fabbrica americana sono tutti lucidi e fiammanti! Tranne quello del nostro traghettatore inviato dall’amico di Leon, che ci viene a recuperare all’hotel con un furgoncino scoppiettante che brucia piu’ olio che gas. Lo seguiamo con il nostro Patriot e ci molla vicino ad una spiaggia, a gesti spiega che va a recuperare la barca che dobbiamo aspettarlo piu’ avanti. Avanti dove? Recuperare come? Ma non puo’ parlare? Vabbe’ ci fidiamo e percorriamo un pezzo di spiaggia tra le mangrovie libere dall’acqua, c’e’ bassa marea. Fermi su un tratto di spiaggia asciutta e circondati da pellicani sentiamo il rombo del pick-up sgangherato ed eccolo apparire che traina una bella barchetta tutta per noi. Immerge il retro del furgoncino nell’acqua e libera l’imbarcazione, o almeno ci prova perche’ se non ci fosse stato Ciaba saremmo ancora li’! Si parte e ci avventuriamo tra i flutti della Bahia Magdalena ma quando giungiamo in vista delle prime balene inizia a piovere. Dobbiamo tornare! Il nostro marinaio non dice nulla ma il suo sguardo e’ perplesso e sta sicuramente pensando che siamo degli sfigati; gli spieghiamo a gesti che forse e’ meglio levarci da qui, lui annuisce e parte in quarta. Roberta ha quasi una crisi isterica, vuole rimanere perche’ le code delle balene la ammaliano, come le sirene di Ulisse! Morale: due ore di navigazione per buona parte crivellati dalle gocce di pioggia per avvistare 3 code e nessun tramonto! Ma non ci arrendiamo e ci accordiamo per il mattino successivo (come avevamo programmato in origine).
Decidiamo di bere qualcosa in un bar nei pressi della piazza, ne scegliamo uno attirati da poster che offrono smoothie di frutta fresca , cappuccini caldi e altre prelibatezze. Entriamo disturbando una signora che guarda la telenovela in tv. Ci avviciniamo al banco e lei lascia lo sgabello per servirci. Ah! Allora e’ lei il gestore? La vetrina dei panini propone una banana maculata e una confezione di sottilette il cui design ci porta indietro negli anni 80’. Chiediamo del té caldo, ci risponde che non ne ha. Katia, che parla spagnolo fluentemente, le fa notare che e’ proprio sulla scaffale dietro di lei! Scoppia a ridere, non lo sapeva. -Ok ora metta l’acqua nelle tazze. -Non ne ho per tutti. -Usi pure i bicchieri e li infili nel microonde. -Ride,davvero si puo’ fare cosi’? -Eh si’, anche due per volta! -Ah ecco non lo sapevo! -No no no, quelle di carta no! -Ride, i cucchiai sono tutti diversi e uno e’ di plastica. -Va bene lo stesso. E ridendo e riesce ad infilare un bicchiere di cartoncino nel microonde. Per fortuna non prende fuoco e ci sediamo ad un tavolino a guardare la telenovela tutti insieme. Un gruppetto di ragazzine ci osserva dalla finestra, le salutiamo, entrano e mi stropicciano i capelli parlando tutte insieme contente, finiamo di bere paghiamo usciamo. Fuori la serata si movimenta, c’e’ un po’ di traffico, e’ l’ora della messa serale. Adattandoci agli usi e costumi del posto percorriamo la strada principale su’ e giu’ tre o quattro volte con i finestrini abbassati e la musica a palla, poi vinti dalla fame ci infiliamo da Mariscos un ristorantino carino lungo la strada asfaltata principale. Pernottiamo all’hotel Brennan (20eu a notte a testa nella doppia, la colazione si paga a parte nel bar dell’ hotel circa 1,50eu) , scelta quasi obbligata visto che l’unica alternativa si chiama Alcatraz! Io e Ciaba dividiamo una delle famose stanze cieche. Eh si’, la finestra della camera da letto e quella del bagno danno sul corridoio che porta alle scale! Se prenotate qui ricordate di specificare che volete una stanza con vista esterna e possibilmente al piano rialzato! Comunque noi non ci formalizziamo e per una notte va bene, e’ piu’ che dignitoso e soprattutto pulito e possiamo parcheggiare nel cortile interno.
9 Febbraio
Mattina: mi fiondo in corridoio per controllare da una finestra vera le condizioni meteo: sole! Catorcio e Traghettatore si preannunciano con una serie di scoppiettii con mezz’ora di anticipo, saltiamo in sella a Patriot e filiamo via verso una nuova avventura. Si ripete lo stesso iter del giorno precedente e mentre aspettiamo si avvicina un tizio e ci fa un po’ di domande su chi ci porta a fare l’escursione. Ci spiega che molti pescatori non hanno permesso e lui e’ un commissario che controlla. Ecco, ci siamo! Per come stanno andando le cose il Traghettatore sara’ come minimo un narcotrafficante! E invece no, con poche battute, si risolve in fretta tutto e il commissario ci da la benedizione! Incrociamo le tibie come nelle bandiere piratesche, in segno di buon augurio e iniziamo a navigare tra mangrovie e lingue di sabbia invase da pellicani e altri uccelli.( foto12) In mezz’ora ci troviamo in mezzo alla Bahia Magdalena circondati da guizzi e sfiati! Cosi’ cominciamo a socializzare con le balene grigie, e non uso questo termine a caso, si crea vera empatia. Le balene grigie sanno essere dispettose quando con il possente soffio ci spruzzano d’acqua e sanno giocare quando si nascondono sotto la barca e stanno immobili mentre noi ne indoviniamo la sagoma: e’ la testa? O e’ la coda? Quelle vanitose sanno stupirci e ci nuotano attorno esibendo le code a forma di cuore. Qualche curiosa esce in verticale con il testone per darci un’occhiata, sanno che siamo li’. Noi eccitati ci spostiamo da un lato all’altro della barca provocando il mal di mare anche al traghettatore, le balene sembrano divertirsi e prenderci in giro, non si capisce chi guarda chi. Potrebbero ribaltarci e ucciderci in pochi secondi come da secoli fa l’uomo con loro, eppure eccole qui innocue e fiduciose! Perche’? Perche’ capiscono! Sentono che siamo amici! Distinguono l’animo degli esseri umani e premiano con il loro tocco chi come noi le ammira. Con l’ indulgenza palesano un’intelligenza superiore alla nostra! Insomma: LE BALENE LO SANNO! Torniamo alla spiaggia ebbri di gioia. Ringraziamo e paghiamo il nostro loquace capitano. Lo stomaco brontola e ci infiliamo nell’ accogliente giardino dell’hotel Alcatraz. Mangiamo bene anche se il servizio e’ un po’ lento e anche qui la cameriera mi chiede se puo’ toccarmi i capelli… e visto che sono docile raduna la famiglia intorno alla mia nuca! Mi sembra di essere una delle balene della Bahia! Affrontiamo i 270 km di cactus e asfalto ondulante che ci separano La Paz dove trascorreremo gli ultimi 4 giorni. Disabituati al traffico l’arrivo nella capitale ci stordisce un po’, per fortuna abbiamo prenotato alla posada Sol y Luna che e’ piuttosto defilata rispetto al centro che comunque si raggiunge in 5 minuti d’auto. La stanza N14 da quattro e’ carina, si trova all’ultimo piano dove c’e’ anche un terrazzo comune con l’amaca per la felicita’ di Ciaba che aspetta con il suo libro mentre noi donnine ci “docciamo”. Anche qui la privacy e’ minima e gli schiamazzi notturni non mancano ma nulla di insopportabile. Al primo piano c’e’ la cucina e noi l’abbiamo sempre usata per preparare la colazione spesso trovandoci con altri ospiti dell’hotel scambiando caffe’ e biscotti! Piccola disavventura : dovevamo saldare il conto in hotel ma la carta di credito non funzionava, ogni giorno le nostre carte venivano respinte e alla fine abbiamo dovuto prelevare. Quando sono tornata in Italia ho controllato il conto e mi avevano accreditato l’importo del saldo nonostante non avessi firmato nessuna ricevuta. Loro hanno ammesso l’errore e mi hanno risarcita. Comunque l’ambiente e’ bello i ragazzi che gestiscono la Posada sono gentilissimi. Lungo il Malecon di La Paz si trova tutto. I mini-super market, come quelli sparpagliati per tutta la Baja California e che vendono soprattutto junk food; negozi di souvenir, anche se qui l’artigianato e’ scarsissimo; ristoranti per tutti i gusti, agenzie per escursioni e noleggio auto; discoteche e gente che fa jogging. E la gelateria italiana Romeo e Giulietta gestita da Antonio che ci racconta un po’ della sua esperienza e della Baja. Per i pasti siamo andati un po’ a caso e un po’ seguendo i suggerimenti dei diari di Tpc dal web connettendoci con i nostri cellulari grazie al wi-fi disponibile ovunque. Il nostro ristorante preferito e’ stato l’HunterTail economico con porzioni abbondanti, locale bellissimo e personale simpatico. Vi sconsigliamo i ristoranti nella piazzetta perche’ si mangia bene ma sono i piu’ costosi. Assolutamente imperdibile e’ l’ aperitivo con tramonto rosso fuoco a Pichilingue in una qualunque delle due strutture, non sono economiche ma noi abbiamo preso solo delle bibite e le tipiche e gustose conchiglie giganti ripiene le Almeja Rallena.
10 e 11 Febbraio
Ciaba ed io ci alziamo presto e andiamo al super market a comprare paste favoriscidiabete e biscotti intasarterie e dopo la colazione pantagruelica ci spostiamo rotolando alle spiagge. Balandra al primo posto, caraibica! Bellissima anche la passeggiata che porta alla spiaggia con il fungo vulcanico El Hongo! “Poi Playa Tecolote bella e comoda con due ristoranti. Noi ci siamo affezionati alla Palapa Azul (foto17) dove abbiamo mangiato le fantastiche fajitas gobernadores; mi viene l’acquolina al pensiero! Sempre da Azul abbiamo prenotato l’ escursione per Espititu Santo che, per sommo gaudio di Katia ormai travelgumdipendente, prevede di 5 ore di navigazione con una sosta snorkeling a Los Islotes con i leoni marini. L’acqua e’ freddina servono le mute e si tuffa solo Ciaba insieme ai coraggiosi componenti di un’allegra famiglia in vacanza da Citta’ del Messico. Le simpatiche creature marine si rivelano mordaci e Ciaba colleziona diverse impronte dentali, ma non sono dolorose. Ah dimenticavo vi accorgerete di avvicinarvi ai leoni marini dai ruggiti e dalla puzza che pero’ credo provenga anche dal guano che imbianca interi scogli. Per pranzo abbiamo gettato l’ancora nei pressi di una spiaggia da mille e una notte: L’Ensenada Grande. Abbiamo poi proseguito circumnavigando tutta l’isoletta alla scoperta di anfratti con curiose formazioni rocciose e vegetali. Il capitano della barca e’ molto esaustivo, parla solo spagnolo ma e’ comprensibile anche per chi non lo conosce. Avvistiamo le fregate con le code a forbice, le aquile di mare, le sule, gli aironi e gli immancabili pellicani. Rientriamo alla base dove vediamo la coppia di francesi conosciuti a Loreto. Un incontro fortuito perche’ eravamo indecisi sul da farsi per l’indomani e nostri “cugini” ci consigliano Todos Santos che dista a soli 45km. Presa!
12 Febbraio
Colazione luculliana e via verso il Pacifico, verso Todos Santos, con la cartina recuperata al ristorante Azul! Lungo la strada incontriamo un posto di blocco, il secondo oltre quello che si trova appena fuori da La Paz. Nulla di grave e l’agente si interessa piu’ ai miei tatuaggi che alle nostre identita’. Ancora una volta ci sorprende un paesaggio di palme, un’oasi verde tra distese di cactus giganti. Attraversiamo la cittadina e al 65km svoltiamo in una strada sterrata che ci portera’ a playa los Cerritos una spiaggia per surfisti americani filo-hippy. Ci fermiamo un paio d’ore poi torniamo in centro per un pranzetto e un giro al mercato che sorge di fronte al celebre Hotel California, che poco ha a che fare con la famosa canzone dei Eagles. Il paese ci sono molte gallerie d’arte e negozietti di souvenir. L’ora del tramonto si avvicina e ci spostiamo a Playa La Poza, suggestiva! Le onde altissime si infrangono con un boato e l’acqua nebulizzata dallo schianto arriva a decine di metri di distanza. Proteggo Nikka (la mia Nikon) dagli schizzi come posso ma non ho nessuna intenzione di perdermi l’occasione di fotografare le balene che nuotano vicinissime a riva. E’ uno spettacolo surreale. Le balene riescono ad avvicinarsi alla spiaggia perche’ già a pochi metri da riva il fondale e’ profondissimo. Questa conformazione crea una situazione di correnti che impedisce la balneazione, come indicano i cartelli all’ingresso delle spiagge e che raccomandano anche rispetto per la vegetazione che ricopre le dune! Si torna a La Paz per una cenetta al Rancho Viejo e dall’alto osserviamo lo “struscio”sul malecon (foto21)che consiste nel passare ripetutamente su’ e giu’ per la via principale per corteggiare e pavoneggiarsi dall’auto con i finestrini abbassati! E quale periodo migliore se non i giorni che precedono S. Valentino?? Forse sono tutti a caccia di un compagno/a da portare a cena per la lieta serata per la quale i ristoranti si preparano addobbando con giganteschi cuori e proponendo menu’ afrodisiaci! Ma noi saremo in volo, domani e’ l’ultimo giorno e lo trascorreremo in totale relax.
13 e 14 Febbraio
Forse ce ne pentiremo ma non ce la siamo sentiti di fare l’ennesime escursione in barca per nuotare con lo squalo balena; siamo a pezzi. Oggi non vogliamo fare nulla di impegnativo. Per evitare altri imprevisti decidiamo di prima mattina di entrare nell’agenzia dell’Aeromexico dove l’impiegato gentilissimo ci prepara il check-in assegnandoci i posti. Poi facciamo un salto nell’ufficio della Thrifty per chiedere di poter consegnare l’auto il giorno dopo in aeroporto. Si’ si puo’ fare anche se la cosa ci costera’ piu’ di 90eu! La giornata e’ soleggiata, visitiamo Playa el Coyote e torniamo a Balandra che oggi e’ infestata da rumorose turiste messicane, trascorriamo le ultime ore in spiaggia e facendo qualche acquisto in citta’. La curiosita’ ci stava portando a cenare in un ristorante italiano: il Rustico, ma abbiamo trovato chiuso. Non ci dispiace, alla fine domani sera saremo a casa quindi ci godiamo un altro pasto messicano al Bismark e poi a nanna. La sveglia suona alle 4.30 e ci si stringe il cuore…in 15 minuti arriviamo all’aeroporto, siamo tutti zitti. Il ragazzo dell’autonoleggio si presenta praticamente in pigiama poco prima del check-in; si informa sulla nostra vacanza, controlla l’auto e poi se ne va via, probabilmente tornera’ a dormire … Questa volta va tutto liscio e riusciamo anche ad occupare dei sedili liberi per la tratta di 12 ore cosi’ possiamo stendere le gambe… Per passare il tempo cominciamo a fantasticare sulla prossima vacanza. Vince ai voti un safari ad Ottobre e continuiamo a viaggiare il con la fantasia! Intanto se decidete di andare in Baja California non posso che augurarvi in c**o alla balena!!
Al prossimo Diario! Sara’ Africa?