Le avventure Marocchine

Avventure Marocchine : 17-24 marzo 2008-07-2008 Diario di viaggio: Paola & Francy – Lunedì, 17 marzo Partenza da Fiumicino con il volo Alitalia delle 9:20 e arrivo a Casablanca alle 11:50. Dopo aver cambiato un po’ di Diram, alle 13 prendiamo il treno per Casablanca (35 d) stazione di Casa Voiagers e comincia la nostra avventura...
Scritto da: francycal
le avventure marocchine
Partenza il: 17/03/2008
Ritorno il: 24/03/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Avventure Marocchine : 17-24 marzo 2008-07-2008 Diario di viaggio: Paola & Francy – Lunedì, 17 marzo Partenza da Fiumicino con il volo Alitalia delle 9:20 e arrivo a Casablanca alle 11:50.

Dopo aver cambiato un po’ di Diram, alle 13 prendiamo il treno per Casablanca (35 d) stazione di Casa Voiagers e comincia la nostra avventura marocchina! Alle 14:15 prendiamo il treno per Fez (10d). I treni sono puliti e molto simili a quelli italiani. Nel nostro scompartimento incontriamo Sara e Mustafa. Sara è una bellissima ragazza di Kenitra ed è l’unica donna marocchina con cui siamo riuscite a parlare!!!è molto simpatica e ha voglia di chiacchierare. È vestita all’occidentale e senza velo, ci racconta che presto sposerà un ragazzo francese di Bourdeaux e dopo il matrimonio andranno a vivere in Francia. Si offre di portarci in giro per la sua città e ci scambiamo i telefoni. Mustafà lavora con i bambini disabili a Casablanca. Ci offrono da mangiare e allora anche noi dividiamo con loro un pezzetto di ciambelline della nonna di Paola!viaggio molto divertente! Alle 18 arriviamo a Fes e con il taxi arriviamo al Riad Pacha, all’interno della Medina. Riad bellissimo! Rachid, il proprietario cinquantenne ci offre subito il the alla menta. Cena al riad a base di torta ripiena di verdure, carne e cannella e arance con la cannella (buonissime!). Chiaccherata con Rosa e Rocco, due ragazzi di Lugano e poi a nanna (la stanza non è niente di che ma almeno pulita.) Martedì 18 marzo Sveglia alle 8:30 e dopo una buona colazione marocchina c’incontriamo con Moummed, amico di Rachid, che ci guiderà alla scoperta della magica Fes! Moumed è molto religioso e tiene una copia del corano sul cruscotto della macchina. Ci racconta di essere divorziato e infatti s’interessa subito a Paola e dice di avere numerosi affari in campo immobiliare. Visita alla medina e ai negozi più caratteristici: fabbrica delle ceramiche più antica della città, l’ultima bottega che usa il telaio più antico, le concerie del cuoio, la medersa coranica, i meravigliosi negozi di antiquariato. Sembra quasi di essere ne l medio-evo! Visita della città nuova. Pranzo con cous cous e verdure buonissime! Moumed ci lascia solo per il momento della preghiera nella moschea e per andare a casa della famiglia della regina! Nel pomeriggio andiamo a casa di Rachid per un the alla menta con biscottini (divini!!).La casa è enorme ed ha un salone di almeno 200 metri quadri! Alle 20 Moumed ci porta all’Hamman locale (100d) dopo averci fatto comprare al mercato il sapone nero e tutto l’occorrente!esperienza unica: passiamo due ore immerse nella vita marocchina femminile! Tantissime donne con bambini che chiacchierano e si lavano. Veniamo strigliate come dei cavalli!mai state così pulite! Dopo Moumed ci porta a mangiare il Panace (crema di avocado con macedonia di frutta fresca e secca, una vera delizia!) Moumed ci consiglia di proseguire il viaggio verso il deserto e chiama subito dei suoi amici Berberi per organizzarci il mini tour. Poi a mezzanotte salutiamo Moumed e ce ne andiamo a nanna! Mercoledì 19 marzo Subito dopo colazione, Rachid ci accompagna alla stazione degli autobus e, dopo l’ultimo saluto di Moumed, alle 10 partiamo alla volta di Rissani (nel deserto ai confini con l’Algeria) Viaggio della durata di 10 ore!!L’autobus è pieno di uomini e io e Paola siamo le uniche turiste. Le fermate sono continue, al minimo cenno delle persone per strada. Attraversiamo vari paesaggi: dalle montagne con la neve con paesini tipo svizzera fino a foreste rigogliose e poi il deserto. Durante le varie tappe, tutti ci guardano come fossimo delle marziane! Alle 20.30 finalmente arriviamo a Rissani! Arrivo irreale tra la stanchezza del viaggio, il posto desolato e l’arrivo di Hassan e Hassan, due ragazzi berberi, vestiti di tutto punto con tuniche e copricapo tradizionale, amici di Moumed, che ci vengono a prendere con un gippone iper tecnologico e la musica di bob marley a tutto volume. Dopo mezz’ora di viaggio arriviamo nella loro kasba in mezzo al deserto, nel piccolo villaggio di Merzouga. Dopo una cena veloce allietata dallo loro musica tradizionale, i due berberi ci portano a fare la prima passeggiata nel deserto: la luna è piena e la sensazione di camminare in mezzo alle dune di sabbia è meravigliosa. L’atmosfera ha qualcosa di magico e inreale, sembra di essere dentro una delle storie delle 1000 e una notte!! Giovedì 20 marzo La mattina alle 10 partiamo per un’escursione in jeep con Hassan. Visitiamo un piccolo villaggio Berbero dove gli abitanti ci allietano con musica gnaua e danze tradizionali. Pio ci fermiamo a vedere una tenda nomade (che pena per i bambini!) i berberi nomadi si spostano ogni due mesi nel deserto portandosi dietro i cammelli e le capre. Ma le vie che percorrono sono molto limitate rispetto al passato. Infatti una volta arrivavano fino a Timbuctu, mentre ora non possono varcare i confini con l’Algeria. Passeggiamo all’interno di un’oasi e poi visitiamo una cooperativa locale che vende tappeti e artigianato e in lontananza avvistiamo le catene montuose che dividono Marocco e Algeria. Nel pomeriggio alle 16 partiamo per la passeggiata con i dromedari e ci addentriamo per circa 6 Km nel deserto arrivando all’accampamento dove passeremo la notte più infernale del nostro viaggio e forse della nostra vita! Passeggiamo tra le dune gustandoci un meraviglioso e magico tramonto e facendo foto. Cena tipica sotto le stelle a base di carne, riso e verdure (tipo pappone) con noi ci sono 5 ragazzi italiani e qualche francese. Con il calare della notte comincia un freddo e un vento terribile!!!Per riscaldarci usiamo le coperte lerce dei dromedari! Nottata terribile, passata tra il freddo, il vento e la sabbia che ti arriva addosso. E come se non bastasse con il dromedario che tenta di buttarci giù la tenda!!! Venerdì 21 marzo Alle 6 per disperazione usciamo dalla tenda e Hassan ci riporta alla kasba. Io però preferisco andare a piedi e fare a meno del dromedario!! È troppo scomodo. La bellissima passeggiata all’alba a piedi nudi tra le dune mi rimette al mondo. Dopo una lunghissima doccia e una buona colazione (frittella al miele, caffè…) partiamo alla volta di Marrakech con due fratelli berberi e il loro fiorino scassatissimo e kitch . Il tempo è brutto e fa freddo e il fratello maggiore mi offre la sua tunica. Dopo 5 ore di viaggio arriviamo in un bellissimo paesino nella valle del Dra^:Tamnaugah. Il villaggio è molto antico e conserva delle kasba bellissime. Dopo un ottimo pranzo finalmente al sole, Hisham, ragazzo berbero davvero bellissimo (mamma del Sudan e papà marocchino) ci accompagna a visitare il villaggio antico e ci racconta storie e leggende del posto. Nel frattempo arriva anche il nostro amico Hassan e ci aiuta a trovare una stanza per la notte da “Chez Iacobs” caratteristica kasba all’interno del paese.(25 euro a notte +colazione e cena). Accompagnamo Hassan ad Agdz e decidiamo di comprare un po’ di caramelle da regalare ai bellissimi bambini.

Dopo cena ci facciamo una bella chiacchierata con i ragazzi del hammam (le donne sono sempre a casa). Poi, fumata di narghilè nel nostro balconcino con Hassan; chiacchieriamo delle nostre differenze culturali e facciamo mille domande sul ruolo della donna in Marocco; poi la stanchezza ci assale e tutti a nanna! Sabato 22 marzo Alle 9 partenza per Marrakesh!!Attraversiamo montagne altissime e palmeti lussureggianti. Pranzo in un paesino di montagna e alle 15 arrivo a Marrakesh!. Salutiamo i due fratelli (200 euro per il viaggio) e Hassan ci accompagna al nostro Riad Veronika nella medina (100 euro a notte) ci beviamo un the alle menta e usciamo alla scoperta della città. Il riad è molto bello e curatissimo! Una vera casa marocchina! Restiamo incantate dalla bellissima piazza di Djenaa el Fna dove al tramonto s’incontra tutto il mondo: incantatori di serpenti, maghi, cantastorie, ecc. E ci perdiamo nel suq a caccia di regali. A cena in un ristorante della piazza incontriamo Rocco e Rosa, gli amici di Lugano.

Domenica 23 marzo Dopo colazione ci divertiamo a comprare le babbucce colorate di cuoio, il sapone nero e alle 12 ci vediamo con Hassan che ci accompagna alla stazione per comprare i biglietti per Casablanca.

Anche la parte nuova di Marrakesh è molto bella e decidiamo di fermarci a visitare i giardini Majorelle. (30 d) ma ne vale la pena. Poi Hassan ci riaccompagna alla piazza e ci salutiamo, ci mancherà come tutte le gentilissime persone che abbiamo incontrato. Buona fortuna ragazzo del deserto!! Dopo pranzo andiamo a visitare la Medersa di Ben Youssef, il museo di Marrakech e il Koubba Be Edim (60 d). Poi di nuovo suq! Naturalmente finiamo tutti i soldi!!!Aperitivo al Caffè Arabe, gestito da italiani, con tramonto sulla medina e poi cena nei chioschi della piazza Djenna.

Lunedì 24 marzo Alle 7 prendiamo il treno per Casablanca (tre ore di viaggio) poi volo Casablanca Roma con scalo su Milano. Alle 21 siamo a casa.

COMMENTI DI VIAGGIO BY FRANCY & PAOLA Viaggio bellissimo ma molto faticoso!Abbiamo percorso più di 2000 Km tra treno, bus, macchina, cammello.. Pieno di emozioni, colori, profumi…La cosa che non dimenticherò mai: i marocchini e la loro ospitalità, gentilezza, la loro cultura. Ci siamo sentite protette per tutto il viaggio. Grazie Hassan, Moumed, Rachid!! Le donne non siamo riuscite a conoscerle. Vivono in casa e non amano mostrarsi. Sono sempre coperte. La società è molto maschilista.

La popolazione è mediamente brutta soprattutto nel deserto e in campagna. Gli uomini hanno tutti i denti rovinati e gialli ma i berberi sono comunque affascinanti. La cucina è ottima e il cous cous è il piatto principale con carne e verdure. Buone le arancia con la cannella!!! E i dolci!!! Nelle botteghe sono tutti molto gentili, amano raccontare la loro storia e sono commercianti nati! Ti offrono sempre il delizioso the alla menta. Sicuramente ritorneremo ancora! Nella loro vita l’islam è importantissimo, le preghiere scandiscono la loro giornata. Hanno grande amore e ammirazione verso il loro re, Moamed, 39 anni e con una moglie molto moderna, ingegnere di Fes. Sta facendo molto per il Marocco, cercando di migliorare la condizione della donna soprattutto facendola studiare e lavorare e le infrastrutture per il turismo. Paese sicurissimo, polizia ovunque, anche in borghese per la protezione dei turisti. Il Marocco vive di turismo. I nostri amici berberi vivono in famigli (10 fratelli) anche dopo sposati. Alcuni fratelli hanno fidanzate europee. Ci sono molti matrimoni tra uomini marocchini e donne europee e anche giapponesi. A Morzouga 13 uomini marocchini hanno sposato giapponesi e ora vivono lì. Le sorelle vivono in casa, fanno tappeti e aspettano il matrimonio. Non possono uscire e viaggiare. Nei bar si vedono solo uomini. Mentre nei campi lavorano le donne. Solo nelle grandi città si vedono donne per strada ma sempre coperte. Ci sono comunque molti divorzi anche se la famiglia è per il marocchino la cosa più importante. Sono fissati con i cellulari di ultima generazione, che hanno solo gli uomini, stanno sempre al telefono!!! I berberi parlano sia berbero che arabo. Per la maggior parte sono analfabeti ma parlano comunque tutte le lingue europee perché lavorano con i turisti e usano internet! Nelle campagne c’è tanta povertà, troppi bambini che chiedono cibo. Meravigliose le bancarelle che vendono arance condite con la cannella. I piatti principale sono il cous cous (come la pasta da noi) condito con verdure e carne e il Tagine di carne e verdure. Viaggiare è bellissimo!!! (by Francy) Sono pienamente d’accordo su tutto, posso aggiungere che la cultura marocchina mi ricorda un po’ quella del nostro sud, piena di sapori, odori forti, di emozioni intense e tanta tradizione. Come al sud amano stare per le strade; camminando si ha l’impressione che tutta la città, il villaggio sia fuori, per i vicoli, per conoscere, parlare, guardare.

L’arrivo nei villaggi nel deserto è sempre suggestivo: gente per le strade che saluta e sorride. I loro visi segnati dal sole, dal vento, dalla povertà ma con una serenità e quasi felice rassegnazione…Non li ho mai visti nei paesi dell’occidente. Il the con la menta è la loro stretta di mano, il loro nice to meet you, non puoi rifiutarlo! È un rifiuto alla loro amicizia! Non amano molto lavorare, la carriera, il successo professionale sono parole mai sentite pronunciare. Non è per la loro povertà, è un fatto di cultura. Ishallah…Se Dio vuole…È la parola che ripetono sempre. È inutile affannarsi, soffrire, quello che ci accade solo Dio lo decide…Allora godiamo dei piccoli momenti della vita. Lungo le strade isolate e deserte a volte si vedono uomini soli seduti su un masso al sole…Ma a che fare? – ci chiediamo io e Francy. La risposta non c’è. Loro vivono la giornata istante per istante, senza sprecare il tempo a lavorare. Per noi è l’opposto, non lavorare ci sembra una perdita di tempo!. Mi colpisce il loro amore per il commercio, vendono di tutto!! Ma ogni cosa è senza prezzo: prima osservi, provi, bevi il loro the, poi dai tu il tuo prezzo e poi loro vogliono contrattarlo con te. Guai a interrompere questi rituali! Ad affrettarsi a dare freddamente i soldi! Le donne non si vedono in giro e quelle poche sono sempre coperte, senza espressione, sembrano non avere una loro identità. Non le ho mai quasi sentite parlare. Forse è questo il loro destino: seguire ciò che gli uomini decidono per loro. I nostri amici marocchini erano invece molto attratti da noi, il solo fatto di poterci vedere, di poter stringere le nostre mani, tutto questo è quasi un atto d’amore per loro. La terra marocchina è molto varia: montagne, deserto, oasi, vallate, foreste. I loro mercati sono pieni di colori; colori che loro ricavano dalla natura come avviene nella meravigliose concerie e per il loro tappeti.

Poi il deserto…Che fascino! Una distesa di sabbia che cambia tonalità e forma. Lì ogni cosa è lontana, lì sei veramente solo, ma non hai paura, hai la sensazione di conoscerti meglio. Marocco, terra di cultura, colori, calore e cous cous! (by Paola)



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