Lazy River experience

Un viaggio il Florida alla ricerca del relax
Scritto da: VacanzeinAmeric
lazy river experience
Partenza il: 07/08/2010
Ritorno il: 21/09/2010
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
Eccomi, purtroppo la vacanza e’ già finita, quest’ anno abbiamo deciso al contrario degli ultimi anni di fare una vacanza dedicata interamente al relax, scartati a priori, Egitto, Maldive, Caraibi e villaggi vacanza abbiamo scelto come meta la Florida, primo perche’ e’ uno stato che conosciamo molto bene, secondo e’ il compromesso alla mia voglia di Usa e la voglia di mare e sole di Gloria e Sonia. Partenza da Firenze con un terrificante piano voli, Francoforte, Philadelphia , Miami, errore che potrebbe fare uno la prima volta ma non io dopo 19 viaggi negli Usa, ma era quello che ci permetteva di accumulare miglia e tornare ad un orario decente per cui un po’ di sacrificio e via arriviamo a Miami alle 21 dopo circa 23 ore di viaggio con brivido iniziale in quanto per un banale fraintendimento mio suocero si e’ presentato alle 5,20 anziche’ alle 4,40 per cui ho dovuto fare i 60 km che separano casa mia con l’ aeroporto di Firenze praticamente a 170 fissi riuscendo ad imbarcarsi proprio per un pelo. Sbrigata l’immigrazione a Philadelphia (non piu’ di 8 minuti) siamo arrivati come scritto sopra a Miami alle 21, usciamo dal terminal e con mia enorme sorpresa non vedo passare le navette degli autonoleggio, ma solo delle anonime navette bianche senza nessuna scritta, ne prendiamo una e questa ci porta al Rental Center, in pratica hanno riunito tutti gli autonoleggi in un grande edificio, molto piu’ comodo visto che si trova proprio dentro l’ aeroporto, ritiro il mio minivan nuovissimo lasciando all’ addetto della Dollar 199 dollari di extra tra cui roadsafe, sunpass, pieno prepagato ( 56$ anziche 40 ) e LWD contro danni ai vetri , pneumatici, scocca e perdita chiavi visto che sul forum quest’ anno ne sono accadute diverse Scendiamo nel garage e scegliamo il minivan tra una 20ina di modelli esposti, ho preso il Dodge Grand Caravan praticamente nuovo, 2100 miglia percorse tutto accessoriato, addirittura con sportelli posteriori elettrici , imposto il navigatore e via verso il nostro hotel, avevamo scelto Miami Beach ma due giorni prima abbiamo disdetto e prenotato a Fort Lauderdale cosi da evitare il caldo soffocante di Miami e sopratutto il casino di gente Arrivati dopo circa 35 minuti allo Sheraton Beachfront e via prima mazzata, parcheggio a pagamento 19$, distrutti lasciamo la chiave al valet e andiamo in camera , l’ hotel diciamo che e’ un buon hotel anche se non ha tutto il blasone della catena Sheraton, ci sono alcune cose che nella loro piccolezza fanno si che la stanza non sia al 100% e per un hotel da 150$ a notte e’ un peccato rovinarsi il nome con dei problemi risolvibili in mezz’ora di lavoro. Cmq lasciamo perdere l’ hotel che poi recensirò nella sezione FVIADVISOR. Primo giorno, sveglia prestissimo, sono andato a dormire con il pensiero della foto al’ alba infatti alle 6,10 gli occhi automaticamente si aprono, esco sul terrazzo e vedo con stupore che sulla spiaggia ci sono già molte persone, chi passeggia, chi beve il caffè, chi porta a spasso il cane, chi sistema le sdraio, cosa molto strana per noi vedere gente in giro cosi presto, e’ piu’ facile veder la gente rientrare in casa a quell’ ora, cmq foto dell’ alba, caffè sulla poltronicna in terrazzo, poi decidiamo di andare da Denny’s per la colazione visto che la sera prima avevamo mangiato solo le schifezze del volo, rientriamo in hotel dopo una mega colazione con panino farcito di tacchino, formaggio, frittata e bacon, una libidine, prendiamo gli asciugamani e via in spiaggia, l’ hotel offre ai clienti incluso nel prezzo due lettini con materassino molto comodo, tempo di sistemarci e via in acqua, il mare e’ caldissimo nonostante la giornata non sia propriamente soleggiata, una cosa comune da fare in spiaggia e’ il bodyboard, una specie di surf con tavole piu’ piccoline, ci siamo divertiti un casino anche se il mio divertimento principle era stare sul lettino navigando in internet a scrocco Pranzo in Burger King dove mi sono rovinato con un triple whopper e uno steakhouse xt , in serata giretto per i canali di Fort Lauderdale anche se molto limitata a causa della pioggia con gelatone per cena II° giorno, la mattina il tempo non preannuncia niente di buono, andiamo in spiaggia con il cielo coperto e tra un bagno e una mini surfata aiuto Gloria a fare un castello di sabbia ma aggiust di qua , modella di là alla fine e’ venuto fuori un alligatore, non vi dico le persone che si sono fermate a fare le foto alla scultura di sabbia, nel frattempo e’ venuto fuori il sole anche se all’ orizzonte in direzione di Mami si intravedono nuvoloni neri, dopo circa mezz’ora ecco il classico nuvolone di fantozzi, due gocce e scappa scappa generale, ci siamo ritrovati in spiaggia in 10 persone, dopo l’ accenno di pioggia ecco il sole, fantastico la spiaggia vuota e solo noi a godersi di quello spettacolo, purtroppo e’ durato troppo poco per cui dopo circa mezz’ ora ha cominciato a piovere veramente facendo a questo giro rientrare anche noi.Siamo rimasti nella zona dell’ hotel dove ci sono i pc cosi abbiamo stampato varie mappe e recensioni su S. Augustine bevendo un buon espresso allo Starbucks interno Rientrati in camera per una doccia ci siamo accorti che nel tratto di mare che si vedeva dal nostro terrazzo stà passando un branco di delfini, bellissimo anche se erano molto lontani da fare delle foto, usciamo per la cena, abbiamo fissato un ristorante a Key Biscayne dove ci siamo ritrovati con Vincenzo e Paola, degli amici di Varese a cui ho organizzato il viaggio con tutta la famiglia, alla cena ci hanno raggiunto Federica e il fidanzato e Andrea ( ks34 ), due piccole note sul ristorante, bellissimo e bellissimo, il locale si trova di fronte allo skyline di Miami avevamo deciso di trovarci alle 20 cosi da fare il tramonto, purtroppo i nostri piani sono saltati in quanto al nostro arrivo pioveva ed era coperto, cmq per fortuna dopo un paio d’ ore si e’ aperto facendoci ammirare lo spettacolo di Miami dall’ acqua Siamo rientrati in hotel abbastanza tardi e nonostante fossero le 23 passate la piscina sotto la nostra camera e’ sempre aperta, perche’ non approfittarne, 5 minuti e siamo in acqua, Questa piscina e’ stata progettata per farci nuotare le sirene in modo da poterle vedere dal bar sottostante ma nei nostri 3 giorni non c’e stata traccia di sirene Questo bar e’ stato usato come location per una scena del fil con De Niro, un Boss sotto stress.Terzo giorno a Fort Laudardale, questa mattina ci svegliamo con un sole incredibile dopo il maltempo di ieri pomeriggio, come al solito la nostra giornata si articolerà tra lettino, spiaggia, mare e piscina, la particolarità di questo hotel e’ il fatto di avere proprio sulla spiaggia una bellissima piscina per cui se la sabbia dà fastidio basta fare 50 metri e si entra nell’ area piscina Visto che sono due giorni che non faccio altro che entrare e uscire dall’ acqua mi sono messo sul lettino e ho cominciato a immaginare che tipo di vita conducessero i bagnanti che avevo a portata di vista, si va dalla famiglia canadese di 6 persone che non bada a spese noleggiando la cabana con tanto di aria condizionata e cestello di frutta da 200$ ingurgitando litri su litri di granite di tutti gusti e colori, rigorosamente affogate con panna montata spray e ciliegina sotto spirito al gruppetto di ragazzi del New Hamphire che stanno facendo il violottolo tra il lettino e il bar tornando sempre con una Bud Light rigorosamente nel involucro di gomma per non farla scaldare, alla famiglia di latini che come i villeggianti anni 60 da noi arrivano in zona piscina con borsa termica e tirano fuori schifezze varie come patatine, nachos e altri intrugli colorati , uno addirittura l’ ho scambiato per la boccia per fare le bolle di sapone, un altra cosa particolare e’ il fatto di vedere i neri darsi l’ abbronzante ultra rapido, non capisco cosa vogliono abbronzarsi, piu’ neri di cosi…. Finita la mia analisi sui modi di vivere la piscina decidiamo di uscire e andare a far pranzo, come al solito optiamo per un buon Angus da Mc Donalds per poi darsi allo shopping sfrenato al Sawgrass Mills anche se non si fanno dei buoni affari, rientriamo nel pomeriggio per una doccia e poi decidiamo di andare al Riverwalk, una bellissima zona di FLL dove purtroppo non troviamo anima viva, questa zona fà parte della Fort Laudardale vecchia, posto pieno di negozi, locali con un bellissimo parco in riva al fiume, solo che non c’e nessuno, abbiamo trovato qualcuno solo in alcuni ristoranti. Lasciamo la zona per tornare verso il lungo mare, passeggiando vediamo un matrimonio sulla spiaggia con tanto di security a fermare i curiosi, tutto molto americano, anche il prete, con polo, bermuda e cibatte , una cosa particolare, appena il prete ( o il signore che celebra ) fà baciare gli sposi tutti tirano fuori dei mini flaconi per le bolle di sapone e inondano gli sposi come facciamo noi con il riso, paese che vai usanza che trovi, un signore sulla 50ina vedendo Gloria che osservava questo mare di bolle di sapone a bocca aperte ha tirato fuori dalle tasche un altro flacone regalandoglielo. Finiamo la serata sulla passeggiata a mare ascoltando dei falsi Gipsy King suonare litanie spagnoleggianti con tanto di ballerine di Flamenco che intrattenevano i clienti dei pub con vertiginose danze latine . Questa sera a letto presto, domani ci aspetta una bella tappa da 300 km per raggiungere Cocoa Beach Quarto giorno, finalmente cominciamo a muoversi un po’ partiamo abbastanza presto in quanto abbiamo in programma la visita del KSC, visto già un po’ di anni fà ma a quel tempo non c’era ancora il simulatore dello Shuttle, raggiungiamo il parco verso le 10,30 , facciamo il biglietto molto velocemente ( non piu’ di 3 minuti di fila 41$ adulti 31$ bimbi ) ed entriamo, facciamo subito il simulatore e da come me ne avevano parlato mi sarei aspettato qualcosa di piu’ oltretutto nei video pre lancio un astronauta dello Shuttle dice che e’ il simulatore piu’ reale alla partenza del razzo, mah la panda aziendale che abbiamo trema molto di piu. In pratica il simulatore ti fà sedere e ti trovi in verticale non proprio a 90°, due scossette e il video fà vedere il distacco dalla piattaforma e la presa di velocità per poi cambiare sfondo da azzurro a nero , dopo qualche istante si apre un portellone e fà vedere il sorvolo dell’ europa per poi chiudersi e finire il tutto, come scritto sopra un attrazione molto leggera. Facciamo tutto il giro del parco compresa la visita agli altri padiglioni raggiungibili solo con gli autobus del centro. Facciamo rientro all’ hotel e con nostra enorme sorpresa troviamo una struttura molto bella, l’ hotel ( LQ ) si trova direttamente sulla spiaggia, la nostra camera guarda il mare e dal terrazzo si possono vedere le persone in acqua fare surf. Cocoa Beach e’ molto famosa per questo sport, infatti ci sono due grandissimi negozi che vendono materiale per il surf, il primo e piu’ famoso e’ il Ron Jon mentre l’ altro e’ il Cocoa Beach Company, in quest’ ultimo c’e una grande vasca con pesci tropicali e squali. La città la conosciamo molto bene, questa è la 6a volta che veniamo per cui giriamo tranqullamente anche senza navigatore, poco lontano c’e Merrit Island dove si possono trovare ristoranti e centri commerciali. Rimaniamo qui per tre giorni perdendo per un rinvio il lancio dell’Atlas V da Cape Canaveral che dista circa 10 km. In questi giorni abbiamo alternato spiaggia, piscina e grandi frozen drink preparati dal Tiki Bar dell’ hotel, molto buoni e dal costo molto contenuto ( 4$), rispetto ad altre zona qui e’ molto praticato il surf per cui ci siamo dilettati a farsi trascinare dalle onde con il body board , molto divertente. Ultimo giorno troviamo Giampi e Cristiana che sono arrivati la sera prima, colazione insieme nei tavolini fuori in una specie di rain forest poi i saluti in quanto eravamo in partenza per S.Augustine.Giornata dedicata al trasferimento per S.Augustine, durante il tragitto ci fermiamo a New Smyrna beach, si racconta che sia il posto in Florida dove e’ registrato il maggior numero di avvistamento degli squali, lasciamo l’ auto al parcheggio proprio davanti alla spiaggia, e’ molto strano che non ci sia un parchimetro a monete ma questo dubbio viene sciolto in quanto e’ permesso pagando 5$ l’ ingresso direttamente in spiaggia con l’ auto, ho visto una taurus con le ruote affondate fino a metà, ho avuto dei seri dubbi sul fatto che il proprietario sia riuscito a fine serata a lasciare la spiaggia. Sistemiamo gli asciugamamani e ci avviciniamo all’ acqua con la speranza di veder spuntare da un momento all’ altro una pinna di squalo, osserva, osserva ma niente, nemmeno l’ ombra di una sardina altro che voraci predatori del mare, facciamo un bagno veloce, due tiri a pallone sul bagnasciuga che e’ duro come il cemento poi raccogliamo le nostre cose e ci avviamo verso S.Augustine, lasciando la città andiamo a vedere il faro Ponce de Leon Inlet Lighthouse, molto bello e sopratutto gratuito, ci affacciamo alla base e vediamo la quantità enorme di scalini ( 203 ) , pessima idea andiamo su, la salita e’ resa difficoltosa oltre dalla spirale, dalla mancanza di finestre aperte per cui tra il caldo e la fatica c’e da sentirsi male, io e Gloria arriviamo su molto velocemente, Sonia ha qualche problemino dovuto allo sforzo per cui si ferma molto frequentemente, la salita e’ una mazzata ma arrivati in cima ( 53 mt ) ci accoglie una brezza freschissima e un panorama a 360 gradi stupendo, ci riprendiamo per una 20ina di minuti poi cominciamo la discesa, molto piu’ agevole della salita ma altrettanto faticosa infatti appena esco vengo colto da crampi per cui devo fermarmi per farli passare. Dopo la maratona al Ponce de Leon Inlet Lighthouse raggiungiamo S. Augustine, non prima di essersi fermati al Fort Matanzas una prigione spagnola su di un isolotto, una specie di Alcatraz in miniatura, purtroppo arriviamo e il traghetto del NPS ha già sciolto le cime per cui rinunciamo alla visita visto che comincia a far sera e dobbiamo raggiungere ancora l’ hotel, cosa che facciamo dopo 10 minuti, a questo giro ho prenotato un Hampton Inn rimanendo un po’ insoddifatto visto che tengo alla perfezione degli hotel, ci hanno dato una camera al primo piano con vista piscina, non malaccio ma non si vede il mare, la struttura e’ piena come un chicco d’ uva per cui non c’e il modo di chiedere un upgrade, la camera e’ abbastanza tenuta bene anche se avrebbe bisogno di un restyling completo, cmq per due notti si sopporta. Usciamo per cena e andiamo da TGI Fridays , purtroppo il menu’ di questo mese e’ caraibico per cui io mi salvo con la mia solita NY steak mentre Sonia si prende una bella fetta di salmone con l’ aggiunta di ananas, papaja e altre schifezze varie, giro in centro cercando il centro, ma siamo stanchi e sfasati per cui decidiamo di andare in hotel, lungo il tragitto passiamo davanti al St. Augustine Lighthouse, un faro molto bello perfettamente funzionante, due foto notturne tra l’ altro venute anche male e via a dormire, domani partiamo alla scoperta della città. Mi sveglio prestissimo come con un presentimento, sono le 6,50, faccio un giro rapido su internet ma la wireless non funziona e poi esco dalla camera lasciando le mie donne dormire, vado verso la sala colazione e il mio presentimento diventa realtà, un orda di famelici pensionati si stà accanendo sul buffet come uno stormo di cavallette, non c’e un posto per sedersi, spintoni e sicuramente imprecazioni a bocca stretta, non ho mai visto nei miei tanti viaggi negli Usa una scena cosi, pareva di essere in un formicaio, riesco a prendere un caffè e due muffin e decido di uscire e andare in piscina per fare colazione, purtroppo la piscina e’ chiusa fino alle 9 per cui niente da fare, non so se rientrare in camera o andare sulla spiaggia, decido l’ ultima opzione e mi metto seduto solo soletto a guardare nascere il sole, alle 7,30 nella sala colazione non c’e piu’ nessuno, esco dalla hall e vedo che lo stormo di cannibali sono seduti sul pullman ecco il perche’ di questa folla impazzita, viaggio organizzato…. Sveglio le mie donne e ci avviamo verso la città, facciamo il biglietto per il trolley ( 73$ in 3 ) e partiamo alla scoperta della città devo dire che tutte le attrattive valgono una visita, cmq nel pacchetto prevedono questo tour

Old Jail Flagler College Bay View Old Village St. George st Wax Museum Old Drug Store Oldest House Castillo Plaza Mission Grace Church Historic District Flagler Church Youth Fountain Welcome Ctr Villa Zorayda San Sebastian Winery Ripley’s Museum

Le cose che ci sono piaciute di piu’ sono state la Old Jail , Flagler College, Bay View, Old Village.Old Drug Store.Youth Fountain e Castillo S. Marcos, qui grosso colpo di fortuna in quanto i weekend di agosto l’ ingresso e’ pagato dall’ NPS Finiamo la visita della città verso le 16, tempo di salire in auto e viene giu’ il mondo, 10 minuti di burrasca, veniva tanto forte da farci rimanere in auto,, smette di piovere e ci avviamo verso il faro, qui brutta notizia, anche andare sotto costa 17$ e visto che tra poco e’ l’ ora di cena ho preferito rinunciare al faro a favore di un ottima bistecca. Rientriamo in hotel bagno in piscina e via a cena, questa sera abbiamo scelto Burgher King cosi da far cena molto velocemente. L’ indomani ci scegliamo con molta calma, facciamo colazione senza che ci sia lo stormo di api assassine e partiamo per Orlando che raggiungiamo dopo poco piu’ di 2 ore di guidaOggi siamo a Kissimmee, il tempo continua a volerci bene, sole e caldo ci accompagnano, raggiungiamo l’ area check in e mi spavento dal casino di persone che sono in fila, avevo visto gente in fila a Las Vegas ma qui siamo all’ esagerazione, ci saranno state 500 persone disposte tra piu’ file, rassegnati ci mettiamo in fila quando vedo vedo in fondo all’ enorme hall un cartello Priority Pass here , essendo socio del programma vado là e una signora anziana ma molto gioviale ci fà il check in congratulandosi del nostro stato di soci e prendendosi 250$ di cauzione, ci illustra l’ hotel, le varie zone, le 10 piscine, le aree di svago, palestre, campi da golf, negozi, l’ ufficio della security, ristoranti ecc ecc, pero’ ci dice di tornare alle 14 in quanto la camera ancora non e’ pronta e possiamo tranquillamente girare per il resort usando tutti i servizi inclusi nel nostro soggiorno, piazzo il mio bel cartello con riportato VIP PASS sul cruscotto e via partiamo alla scoperta di questo magnifico resort, la struttura e’ un villaggio vacanze si estende su 1400 acri perfettamente tenuto, laghi, prati e una pulizia maniacale , nel resort ci sono 2412 camere per cui un bel po’ di gente, girelliamo alla scoperta del villaggio lungo le strade che collegando le varie zone per poi andare verso la zona del River Island dove ci aspetta il nostro primo Lazy River, ci sistemiamo sui lettini a bordo fiume ed entriamo subito in acqua, e’ stupendamente calda, una libidine alle 9,30 del mattino, vado a prendere i ciambelloni e qui primo intoppo, per prenderli bisogna pagare 9 dollari al giorno, mi metto sulla riva del fiume e come dice il detto aspetto che il cadavere del mio nemico passi, il cadavere non e’ altro che i ciambelloni lasciati liberi dalle altre persone che fessacchiottamente si sono fatti fregare con la storia del pagamento, ne prendiamo 3 e cominciamo a girare sul fiume, vedendo che molte altre persone sprovviste di braccialetto ( 9 dollari ) hanno fatto come noi , 27 dollari risparmiati, spesi in una mega bisteccazza la sera da Sizzler. Rimaniamo sul fiume un paio d’ ore poi a causa del troppo affollamento decidiamo di arrivare sulla Irlo Bronson per far pranzo, scegliamo un Mc Donalds e devo dire che saranno gli Usa, sarà la vacanza ma i panini sono molto buoni per cui non e’ un sacrificio mangiare a pranzo cosi, facciamo un giro e alle 13,30 torniamo in hotel, dove la nostra amica del Priority ci aspetta con un sorriso a 32 denti ( finti ) per darci la nostra chiave, entriamo in camera e rimaniamo a bocca aperta da tanto spettacolo, la camera e’ enorme, pulitissima, 2 queen bed, tv lcd, pale al soffitto, grande bagno e zona salotto e cucina con tanto di tavolo, stoviglie, insomma un piccolo appartamento di 60 mq, sistemiamo la nostra roba, piazzo il pc e mi connetto subito grazie alla wireless inclusa nel prezzo del resort, in mezzo a tanta bellezza primo problema, l’ aria condizionata spara una bora a 16° stiamo congelando, mi metto a spippolare nel comando digitale e niente, e’ programmata e non riesco a riprogrammarla, il bello e’ che non c’e un unica bocchetta ma diverse sparse sul contro soffitto, mando Sonia a chiedere se hanno un tecnico che sà come fare a metterla ad una temperatura piu’ umana ma dopo mezz’ ora di attesa e i ghiaccioli al naso nessuno si presenta, a questo punto il Mc Giver che c’e in me ha il sopravvento, rapida occhiata alla stanza e dietro un quadro il pannello con gli automatici di tutti gli apparecchi elettrici della stanza, dall’ alto in basso ad esclusione e per magia il generale dell’ aria condizionata spegne l’ infernale aggeggio dandoci sollievo immdiato. Scendiamo a ritemprarci e scaldarci come lucertole al sole per tutta la sera nella piscina appena fuori dalla nostra camera. Serata cena da Sizzler, avevamo fissato con Giampy che e’ nello stesso hotel, ma hanno fatto tardi per cui rimandiamo l’ incontro, il giorno successivo alterniamo il lettino alla piscina, la piscina al lettino facendo una capatina al fitness center per un po’ di moto ( Sonia ) e al cafè del resort io per un espresso, nel pomeriggio partiamo per lo shopping, e’ una droga per cui strisciate di carta a non finire, borse, pacchetti pare di essere a natale, passo dall’ Apple Store mentre le mie donne sono prese nelle compere da Abercrombie, dentro l’ Apple Store si torna bambini, mi vedo in giro con la faccia beota cercando di toccare il piu’ possibile, avere in mano l’ Iphone 4, l’ Ipad e’ una soddisfazione unica, nessuno che ti viene a chiedere niente, vedere tuoi simili in competa trance che fanno le tue stesse cose con gli occhi pieni di libidine come se toccassi una bella donna o un bell’ uomo a seconda dei gusti e ti accorgi quanto siamo deficienti, parto in 4a per prendere l’ Ipad, chiedo il costo finito, 501 dollari , beh 70 euro in meno che in Italia, ringrazio il commesso che era già pronto con un Ipad sotto braccio per farmi l’ ordine, faccio un giro e continuo a vedere decine di persone in preda ad un orgia elettronica, passandosi i gioielli della Apple come in uno scambio di coppia, ci penso, torno indietro, sono molto confuso, da una parte c’e il diavoletto dentro di me che mi dice prendilo che te frega se costa 420 euro, si vive una volta sola, dall’ altra c’e l’ angioletto che mi dice, cosa te ne fai, sono 420 euro buttati, sono molto confuso, esco per prendere aria e mi siedo nelle poltrone che il centro commerciale mette a disposizione dei clienti, rimugino, valuto , penso poi mi decido, lo prendo, entro dento e metto nel mirino il venditore con l’ Ipad sotto braccio mi avvicino e un latino mi si mette davanti rubandomi il venditore, faccio un altro giro toccando ma vedo che le cose vanno per le lunghe, ho deciso ci dormo sopra poi domani decido, decisione che non arriverà mai, lascio perdere l’ Ipad lo prenderò in Italia. Usciamo dal girone infernale e andiamo da Wal Mart, pazza idea, abbiamo la cucina, i piatti, le pentole perché non farsi un po’ di pasta, troviamo la pasta Barilla, spaghetti e penne, ci sono dei sughi ma sono improponibili, funghi e aglio, 4 formaggi e aglio, pomodoro e aglio, marinara e aglio ma senza aglio non c’e niente, idea, carbonara made in Usa, prendiamo la pancetta, confezione da 600 grammi, cerco le uova ma la confezione piu’ piccola e’ da 24, ripiego su un cartoccio di uovo liquido, prendiamo una bottiglia di olio d’ oliva spagnolo, confezione di pepe e una di sale a andiamo in camera, comincio a preparare il tutto e diciamo che con delle simil materie prime gli spaghetti sono venuti abbastanza bene, solo che non siamo abituati piu’ a mangiare cosi pesante, io la notte ho visto in sogno la retrospettiva di tutti i film di Dario Argento, replichiamo il giorno dopo con le penne al pomodoro e basilico, diciamo che nonostante il sugo sia di marca Bertolli e fatto nel New Jersey e’ molto meglio della simil carbonara della sera precedente. II° giorno al resort, anche qui relax assoluto, rimaniamo in piscina fino alle 15 poi nuova tornata di shopping con cena da Ponderosa, torniamo in hotel per il bagno notturno, le piscine sono aperte fino alle 23, domani tappa cortissima, solo 20 km, ci spostiamo in campagna 17 agosto, lasciamo l’ hotel a Kissimmee per una tappa allucinante, 15 minuti di trasferimento, ma facciamo un passo indietro, mi alzo presto e dopo aver provato a mangiare in cornetto al burro preso il giorno prima da WalMart mi decido e vado da Dunkin Donuts sulla Irlo Bronson a circa 20 km compro la scatola da 6 e rientro in hotel non prima di essermi fermato da Starbucks per un caffè espresso, per dire la verità ne ho presi tre, in pratica quando ordini un espresso devi specificare che lo vuoi one shot, solo che io nel mio inglese maccaronico dico correttamente per prendere due caffè two espresso please, one shot e la commessa di turno stranamente mi fà un espresso a two shot, mi domando e dico ma se te ne ordino due perche’ mi devi fare un unico caffè doppio ?? Rientro in hotel e facciamo colazione, fa consigliare il bombolone con la crema di Boston, non ho capito se a Boston fanno la crema cmq e’ molto simile ai nostri bomboloni. Carichiamo le valigie e imbocchiamo la Florida Turnpike passando dalla porta riservata al SunPass sempre con una preoccupazione in quanto niente ti segnala se sei autorizzato o no cmq per adesso non sono arrivate multe per cui spero che il passaggio del Sunpass sia stato realmente incluso. Come dicevo prima oggi la tappa e’ molto corta, abbiamo deciso di regalarci due giorni di all inclusive in una struttura spettacolare ( 200$ al giorno ) prima di partire da Kissimmee faccio il check in online indicando per le 10 la nostra ora di arrivo, arrivati davanti alla reception un signore con una divisa ci stà aspettando e ci consegna la chiave della nostra camera al 6° piano, arrivati in camera rimaniamo sbalorditi dalla vista, la camera di per se non e’ niente di particolare, si pulita, tenuta bene ma arredi un po’ datati ma il fuori e’ un paradiso, piscine, palme, campi da golf e l’ elemento primario in questa vacanza, il lazy river, ci sistemiamo e poi scendiamo giu’ alla scoperta del resort, la struttura e’ un 5 stelle (4,5) costruito qualche anno fà in occasione dei campionati mondiali di golf , ci sentiamo dei pesci fuor d’ acqua, addetti con le divise tutto perfetto, in effetti e’ tutto cosi perfetto che sembra finto, girelliamo un po’ per la hall e da una parte vediamo una grossa caraffa d’ acqua con ghiaccio e limoni con accanto un cesto di frutta tropicale, dico io e’ di cera senza dubbio, invece la frutta e’ vera ed e’ a disposizione dei clienti, mele, anguria, uva, kiwi, banane tutto là, ci appostiamo a qualche metro e guardiamo gli altri ospiti che fanno, molto tranquillamente si avvicinano e prendono la frutta e se ne vanno, ne approfittiamo anche noi, ananas, uva e anguria e via verso la piscina. Ritiriamo i teli e ci accomodiamo nei pressi del fiume, anche qui l’acqua e’ una libidine, fare il percorso dolcemente cullati dal movimento della corrente e’ troppo rilassante, se si aggiunge che nel resort non c’e tantissima gente la libidine e’ doppia, un soggiorno cosi andrebbe fatto una settimana si e una no. Rimaniamo per tutto il tempo in piscina, alternando bagni di sole e d’ acqua, sorseggiando buonissimi frozen drink al cocco, insomma un riposo a 5 stelle, purtroppo le 5 stelle le fanno pagare anche al grill a bordo piscina, un hot dog 15 dollari, ci rivestiamo e usciamo per raggiungere il Mc Donald che si trova a 400 metri dall’ hotel, devo dire che a differenza di altri anni mi sono trovato veramente bene pranzando da Mc Donald, hanno introdotto nel menu’ l’ Angus che e’ tipo il Big Tasty da noi, molto buono e stranamente grosso per gli standard MC Donald , rientriamo in piscina e mentre ritiriamo i teli un addetta ci fà osservazione in quanto la bimba ( 7 anni ) ha solo lo slip come costume e per loro corrisponde a nudità senza il pezzo sopra, vabbe’ paese che vai usanze che trovi, fanno tanto i moralisti poi a 20 anni hanno già 2 figli, a 25 sono in depressione e si rimpinzano di cibo, a 28 sono divorziati e a 30 si danno all’ alcool cmq sono i paradossi che amiamo tanto in questa nazione. Finiamo la serata tra shopping e minigolf a Orlando Andiamo a letto e in lontananza vediamo molti lampi, e’ uno spettacolo vedere questi fenomeni senza che non cada nemmeno una goccia. Appena svegli apriamo la portafinestra e una luce accecante invade la stanza, anche oggi si preannuncia una giornata fantastica, colazione esageratissima al ristorante Trevi dove il capo cameriere e’ un oriundo italiano , nato in New Jersey ma con nonni calabresi, due chiacchiere sul bel paese e poi via giornata di relax in piscina e solito pranzo da Mc Donald, nel pomeriggio mi arriva un sms da Roberto un ragazzo a cui ho organizzato il viaggio, mi dice siamo di passaggio da Orlando e se ceniamo insieme alla sua famiglia, accetto molto volentieri e ci diamo l’ appuntamento al suo hotel, arrivo là e mentre metto benzina vedo un tipo molto spaesato che cerca di ottenere delle informazioni da dei giardinieri, lo vedo perplesso e dall’ abbigliamento deduco che e’ un italiano, mi avvicino e gli chiedo se avesse bisogno, in pratica era un ora che girava per là e non riusciva a trovare il suo hotel, gli dico se mi aspetta un minuto tempo di mettere benzina lo accompagno io, ci si accoda e in 4 minuti e’ davanti al suo hotel, non vi dico i ringraziamenti, addirittura aveva capito che io abitassi ad Orlando, magari…. Torniamo all’ hotel del mio amico e non c’e nessuno ad aspettarci, mi sembra strano, gli mando un sms e lui mi dice ma sei all’ hotel a Fort Laudardale ?? azz ho letto male il messaggio, arriva domani, che figura di emme. Anche questa sera shopping e cena da Ponderosa, rientriamo in hotel per la nostra ultima notte e ne approfittiamo per un bagno notturno, domani ci aspettano 3 ore di strada per raggiungere Jenson Beach per la nostra ultima notte in Florida Purtroppo la nostra due giorni al Championsgate e’ finita, raccogliamo i nostri bagagli e ci mettiamo in marcia per raggiungere Jensen Beach per l’ ultima notte in Florida, mentre carico mi accorgo che lo zainetto dove ho la mia videocamera non c’e, faccio mente locale e mi viene in mente l’ ultima volta che l’ ho visto, nell’ altro hotel a Kissimmee, riprendo la turnpike e in 20 minuti siamo all’ hotel, entro nel resort grazie al mio VIP PASS ( scaduto ) e raggiungiamo la reception, guardano al computer e il mio zainetto e’ al lost & found nello stabile della security solo che fino alle 10 non apre, sono le 8,30 cosa facciamo ?? Tiro fuori la vecchia carta magnetica e zaaaak il cancello della piscina si apre, abbiamo i costumi sotto , prendiamo i teli gratuiti e via in acqua, fino alle 10, oramai la mattina e’ andata approfittiamone. Ritiriamo lo zainetto dopo aver subito un 3° grado e partiamo per Jensen Beach che raggiungiamo intorno alle 13, non conoscevo questa località ma devo dire che mi ha subito impressionato, questa cittadina si trova su Hutchinson Island una lingua di sabbia che si trova sulla Gold Coast, hotel molto belli, pochissima gente e acqua cristallina, poi cosa molto bella onde alte oltre 2 metri che ci fanno divertire come dei pazzi con il body board spingendoci per diversi metri oltre il bagnasciuga, ma torniamo un momento indietro, abbiamo scelto per questa ultima notte il Courtyard by Marriot ( 150$ ) un hotel molto bello anche se con arredo non proprio moderno, facciamo il check in e la manager, una signora panamense molto felice di parlare italiano ( e’ stata 3 anni a Bari ) ci dice che la camera non e’ ancora pronta per cui possiamo accomodarci in piscina e prendere due drink offerti dalla direzione, ci facciamo un paio d’ ore di piscina e mare poi entriamo in camera, la posizione e’ bellissima, 6° piano ocean view con terrazzo, sistemiamo le valigie e poi via in spiaggia fino alle 18. Rientriamo per una doccia e poi subito fuori per andare a cena, questa sera scegliamo Longhorn una steakhouse molto bella e con piatti buonissimi, anche il prezzo e’ una mazzata pero’ cmq domani a quest’ ora saremo in volo per cui chi se ne frega, ultimi acquisti da Wal Mart e poi rientriamo, lungo il tragitto troviamo una festa con un sacco di moto parcheggiate, ci fermiamo e ammiriamo una 50ina di Harley tutte lucide spettacolare, mentre sono li in estasi mistica mi sento ue’ cumpà ti piacciono ? mi giro e mi vedo uno uguale all’ attore che fà i Soprano’s in breve oriundo italiano, che stava nel Bronx e si e’ traferito in Florida, ci saluta con la frase salutami o’ paese e ce ne andiamo, rientriamo in hotel e cominciano i guai, i body board non stanno nelle valigie, volevamo legarle con lo scotch ( quello grigio telato da rapimento ) ma abbiamo temuto oltre al rifiuto dell’ addetto al check in l’ ilarità degli altri passeggeri in coda al check in , per certi versi ho temuto di essere come gli immigranti che lasciavano il paesello con le valigie legate con lo spago, un altra cosa che ci ha fatto desistere e’ il fatto di spendere 50$ per portarsi due body board che ne costano 12 per cui li abbiamo regalati a due bimbi che erano in spiaggia la mattina successiva. Ci addormentiamo cullati dal rumore delle onde, domani si torna a casa, riposiamo. Ore 5,50 mi sveglio, comincia a far giorno, esco sul terrazzo e aspetto che sorga il sole, dopo alcuni minuti si alzano anche Sonia e Gloria in tempo per vedere il sole che ci dà il buon giorno, certo e’ triste lasciare la Florida cosi ma purtroppo l’aereo non aspetta, saliamo in auto per raggiungere Target , un supermercato molto grande dove compriamo 2 cornetti e due sfogliatelle alle mele, molto buone, altre due ore e siamo all’aeroporto dove lasciamo l’ auto e con una grande tristezza salutiamo Miami e la la nostra vacanza pigra.



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