5 giorni in Lapponia tra husky, renne e aurora boreale

Ancora più al Nord: in Lapponia dal 10 al 14 febbraio 2022
Scritto da: Delenda Carthago
5 giorni in lapponia tra husky, renne e aurora boreale
Viaggiatori: 1
Spesa: Fino a €250 €

Giorno 1 – Giellajohka

Il volo di andata, con Finnair delle 11.05 e scalo veloce ad Helsinki fila liscio e, ripartiti alle 16.25, arriviamo ad Ivalo alle 18.20. La nostra valigiona arriva per prima e così ci fiondiamo alla Hertz per ritirare la nostra auto a noleggio, una comoda Skoda. Internet funziona molto bene e così colleghiamo il telefono all’autovettura ed inseriamo l’indirizzo di Giellajohka, che si trova 104 km più a nord, ben dopo Inari. È già notte (in questo periodo il sole sorge alle 9 e tramonta alle 16.30) e nevica un pochino ma la nostra auto regge bene il ghiaccio e non ho alcun problema. Rapida sosta al supermercato di Ivalo per acquistare qualcosa per la cena di stasera e quindi prendiamo pane, formaggio ed affettati, oltre alle bevande.

Arriviamo sul posto alle 20.20 circa. Si tratta di un piccolo villaggio composto da casette più e meno grandi che vengono affittate. La reception è all’interno del piccolo ristorante che fa parte del villaggio. Prendiamo le chiavi di riserva, in quanto le nostre sono infilate nella toppa, e seguendo la piantina che ci vien data arriviamo al Fisherman’s Cottage, dirimpetto al fiume, ovviamente ghiacciato e coperto di neve. Oggi non fa tanto freddo, si è intorno ai 4 gradi sotto zero. Il bungalow, di colore rosso mattone, ha due letti singoli separati, un divano prospiciente una grande e panoramica finestra da cui per tre sere su quattro abbiamo potuto vedere l’aurora boreale. Poi c’è un bagno con doccia e una cucina a giorno con microonde, forno, due fornelli, il frigo e il necessario se si vuol mangiare a casa. L’auto la si parcheggia proprio a fianco.

Dopo cena andiamo a dormire e alle 2.30 di notte vien fuori la prima aurora, non intensissima ma i cui colori rosa e verde sono ben visibili nelle foto fatte con l’ultimo modello di iPhone. Treppiede per le macchine fotografiche evolute – per aumentare il tempo di esposizione – oppure l’Iphone 12 pro max, con tempo di otturazione 10 secondi, va benissimo. Il cottage è proprio accanto alla tenda indiana dove viene acceso il fuoco per scaldare chi rimane all’aperto per l’aurora. Location, quindi, strategica, perché se si ha freddo si torna dentro e si guarda il tutto dall’ampia finestra.

Giorno 2 – Saariselka

Il giorno dopo decidiamo di andare a Saariselka. Fatta la colazione, inclusa nel prezzo, alle 9, prendiamo la macchina e fermandoci prima ad Inari per qualche foto, arriviamo a Saariselka intorn9 alle 12.30. Oggi fa più freddo, saremo intorno ai -10 (-15,5 alla partenza da casa nostra) ma affittiamo gli sci per fare una sciata sulle poche piste del luogo la cui altezza è 438 metri. Niente di paragonabile alle Alpi, ovviamente, ma è stato divertente sciare con le luci accese ai lati della pista sotto una fitta nevicata e mangiare “in quota” se così si può dire.

In Lapponia, alla fin fine, non c’è molto da fare, nel senso che le attività sono scarse: gita con gli husky o le renne, passeggiate, sci di fondo, ciaspole… noi avevamo prenotato solo il tour in slitta con gli husky e quindi abbiamo dovuto “riempire” le tre giornate piene in cui ci siamo goduti il posto. Tornando da Saariselka, a un certo punto faccio una piccola deviazione per Riutula, tanto per vedere cosa c’è, vale a dire nulla. Ma ne è valsa la pena, in quanto tornando un branco di renne ci ha attraversato la strada davanti, illuminate dai nostri fari. Veramente spettacolare! La sera mangiamo al ristorante locale, io un piatto con carne di renna, fagiolini, patate e un panino hamburger locale. Anche questa sera, alle 21.30, viene fuori una bella aurora rosa-verde e scattiamo un mucchio di foto perché è molto intensa. Terminerà alle 23.13 per poi ricomparire intorno alle 2.10.

Giorno 3 – Extreme Husky Safaris

La mattina dopo facciamo colazione in camera perché alle 8.15 dobbiamo andare dalle parti di Ivalo per l’Extreme Husky Safaris che inizierà alle 19.00. Oggi fa freddo: partiamo da casa con meno 18 ma sul posto, facilmente raggiungibile con il navigatore, sono -25,5, anche se il cielo per fortuna è sereno. Ci viene fornita una tutona che si mette sopra i nostri indumenti e dei sopra guanti. Erroneamente non prenderemo i sopra scarpe perché la ragazza ci dice che le nostre scarpe sono adeguate. Il clima è talmente secco che non esce il fumo dalla bocca e a casa gli indumenti sintetici fanno le scintille quando li togli. Fatto sta che siamo un gruppo di 4 slitte oltre a quella della nostra guida, una ragazza tedesca che ci porterà in giro per quasi 4 ore. Valerio prende posto sulla slitta e io guido, giusto dietro la slitta della guida.

L’irruenza dei cinque cani, che con gli altri abbaiano a più non posso desiderosi di partire, si frena con un tappetino mentre si sta in piedi sulle sbarre laterali, abbastanza semplice. Però fa freddo e chi sta sulla slitta lo patisce perché ha un solo paio di calzini e non ha preso i sottoguanti. Dopo un’oretta ci si ferma per mangiare un una struttura e ci vien data una minestra leggermente piccante con salmone, patate e carote che vien cotta sul fuoco, oltre al caffè e, per mio figlio, la cioccolata calda. Ripartiti, facciamo un bellissimo giro dove vediamo anche delle renne e animali della fauna locale. Poi, alle 13.35, torniamo alla base e per fortuna, perché si è un po’ congelati.

Il pomeriggio, prima di cena, una fantastica aurora boreale, ben visibile, sia pur con colori meno sgargianti, anche ad occhio nudo.

Giorno 4 – Norvegia

La domenica 13 febbraio decidiamo di andare in Norvegia, in cui raggiungeremo la temperatura record di -27,5, passato il confine tra i due stati che si trova su un fiume. In generale, durante il tragitto, assisteremo a diversi sbalzi di temperatura, fino ad arrivare a -15 in alcune zone.  Esattamente andiamo a Karasjok. Il tempo di qualche foto e ce ne torniamo indietro, rendendoci conto che il fuso orario norvegese è lo stesso dell’Italia mentre in Finlandia si è un’ora in avanti. Tornando, sotto una nevicata, vediamo delle renne pascolare e quello che mi è sembrato essere una specie di cavallo artico molto tozzo nelle forme. Non abbiamo pranzato e quindi, dopo aver verificato la chiusura di un ristorante a Kaamasen, andiamo al supermercato di Inari in cui prendiamo due panini e due wurstel per il pranzo a casa, oltre alla cena con pollo per la sera. Ha fatto 5 o 6 centimetri di neve e quindi stasera niente aurora.

Giorno 5 – rientro in Italia

Il 14, colazione alle 9 al Ristorante, poi carichiamo la macchina dopo aver tolto la neve e partiamo in direzione Ivalo Airport, ad un’ora e mezza di distanza. Non nevica ma cade tanta neve dagli alberi, creando un bell’effetto scenico lungo la strada. Il traffico è, come sempre, scarsissimo. Lungo la strada, all’improvviso, becchiamo due renne sulla carreggiata. Freno per tempo e loro scappano nei boschi. Faccio benzina inserendo 70 euro di banconote (in precedenza avevo messo altri 50 euro… in totale avremo fatto 963 km.) e arriviamo all’aeroporto. Check in e a bordo. In quello che è sembrato un attimo arriviamo ad Helsinki, per il ritorno in Italia. Una bellissima vacanza che ci ha ulteriormente dimostrato che non bisogna farsi spaventare da ciò che sembra essere complicato, perché alla fine non lo è.

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