Lanzarote: un vulcano per ogni giorno dell’anno
Partenza 25 maggio 2009 alle ore 12.30 da Recoaro Terme, il mio paesello delle meraviglie, verso la prima meta: areoporto di Verona per il check-in alle 15.00! E poi via… Verso Lanzarote, magnifica isola delle Canarie… Conuna partenza a dir poco travagliata!!! Puntualissimi in areoporto alle 15.00 andiamo felici e contenti ad imbarcare la nostra bella valigona… 16 kg in 2 non è male, preferiamo viaggiare leggeri. Alle 15.30 siamo già in zona gate, pronti in attesa dell’imbarco, ma da qui l’incubo: imbarco alle ore 16.30… Che diventano le 17.00… Alle 17.15 ci comunicano che per “problemi bzzbrrmhshk (annuncio alla chicco d’oliva)” il volo partirà con 30 minuti di ritardo… Ore 18.30 ci imbarcano con destinazione Fuerteventura e scalo a Bologna… In pochi minuti siamo a Bologna… E qui ci sbarcano… Ore 21.00: altro annuncio, ci mandano a Milano in pulman, qui sopravviviamo fino alle 4.30… E finalmente ci imbarcano… Partiamo! Dobbiamo rivedere i programmi… C’è una giornata in meno, ma dopo un meritato momento di riposo SI COMINCIA! Mercoledì 27 Maggio: ci sta giusto bene una bella passeggiatina disimpegnata verso la spiaggia, un sbirciatina alle vie di Playa Blanca e alle sue spiaggette: gli scogli sono colate laviche che arrivano all’oceano e che ogni tanto lasciano lo spazio ad un po’ di sabbierellina (più che altro un ammasso di conchiglie sbriciolate)… domani andremo lungo la costa fino alle spiagge del Papagayo, tra le più belle dell’isola! Il pomeriggio zaino in spalla: lo dedichiamo alla salita alla Montana Roja, un solitario vulcano alle spalle delle spiagge di Playa Blanca da cui spaziamo con lo sguardo su tutta la parte meridionale dell’isola.
E per concludere in bellezza, non ci resta che abbuffarci della deliziosa carne che troviamo al ristorante! Mmm… Il solo pensarci mi fa venire fame!!! Giovedì 28 Maggio: l’arena Papagayo ci aspetta… In linea d’aria sono circa 7 km, a piedi lungo la costa sarà qualcosina di più… Camminiamo circa 6 ore, fortunatamente senza il sole cocente ma con una coltre di nuvolotti e un vento rinfrescante che ci accompagnano per quasi tutto il tragitto: la costa è splendida, le spiaggette lungo il percorso sono magnifiche distese di sabbia tra gli anfratti di lava! Papagayo è una deliziosa spiaggetta racchiusa in un’arena naturale di lava, con un mare che va dal celeste intenso al blu ancora più intenso… Peccato che l’abbiano resa un po’ troppo turistica (boe e materassini, teli mare e turisti la deturpano non poco).
Dopo due giorni di camminate con lo zaino in spalla (e qualche vescica nei piedi) decidiamo di fare i turisti per un paio di giorni: noleggiamo una macchina e giriamo con calma tutta l’isola (che è piccola e le strade sono spaziose, impossibile perdersi).
Iniziamo il nostro percorso con la visita al meraviglioso e ultraterreno Parco nazionale Timanfaya, una superficie di oltre 50 km², un parco interamente geologico cosparso di crateri e lava. All’interno del parco troviamo l’Islote di Hilario (dove c’è il famoso ristorante El Diablo… E i suoi polli cotti con il calore del sottosuolo… 400° a poco più di un metro di profondità!) e i bus che accompagnano i visitatori lungo una pista di 14 km attraverso coni di lava, crateri e pianure da sogno, non per nulla scenari di film famosi, uno per tutti “2001 Odissea nello spazio”.
E dopo le meraviglie dei vulcani… Lungo le coste verso le Salinas Janubio (racchiuse in un anfiteatro di lava in cui il bianco del sale risalta tra il nero e il blu dell’oceano), la forza e la potenza delle spumeggianti coste frastagliate di Los Hervideros, le meraviglie di El Golfo e del suo lago verde (Los Clicos)… Tutto l’insieme di paesaggi e paeselli incontrati lungo la strada ne fanno un luogo da sogno! Certo… Se cercate spiaggia e mare e piscina… Meglio Rimini! Ma se amate la natura selvaggia anche se spesso ostile, se amate l’avventura, se amate il sole quanto amate le nuvole, se amate il vento sempre presente con raffiche più o meno intense (ad un metro uno dall’altro ci si ruota per parlare controvento altirmenti non ci si sente) allora Lanzarote non può mancare tra le vostre mete! Il viaggio prosegue! Dopo le meraviglie del parco vulcanico, le grotte, il golfo e le saline ci dirigiamo verso nord, lì ci aspettano altre meraviglie.
Il Mirador del Rio, a 400 metri nella parte alta del Risco de Famara, a 400 metri di altitudine, nella zona più settentrionale dell’isola, da dove è possibile godere di uno dei panorami più spettacolari di Lanzarote! La Cueva de los Verde: un tunnel formato dal vulcano Monte de la Corona è uno dei più estesi e interessanti del pianeta. Lungo il suo percorso ci sono almeno sedici jameos. Gli oltre sei kilometri conosciuti si estendono dal cratere del vulcano fino ad addentrarsi nel mare in un tratto sottomarino di un kilometro e mezzo denominato “Tunnel dell’Atlantide” Le grotte di Jameos del Agua: nella parte del tunnel più vicina alla costa… Al suo interno c’è uno splendido bar interamente costruito nella colata lavica, armonico e suggestivo, non lo deturpa, anzi lo valorizza, ed uno spettacolare teatro, sempre all’interno del tunnel vulcanico… Una meraviglia da mille e una notte! Lungo una passerella fatta di rocce laviche si costeggia un lago sotterraneo dalle acque incredibilmente cristalline: questo habitat acquatico sotterraneo, dalla fauna ricchissima, ospita più di una dozzina di specie endemiche di grande interesse scientifico tra cui spiccano i famosi granchietti ciechi che costellano il fondo roccioso del lago. Questo raro esemplare, unico al mondo, dal colore bianchiccio e lungo appena un centimetro, è il simbolo degli Jameos del Agua! E lì troviamo anche la Casa de los Volcanes, uno dei più importanti centri di ricerca scientifica a livello mondiale.
Ci spostiamo poi verso la Fondacion Cesar Manrique: una casa costruita nella colata lavica. Le bolle vulcaniche, l’una contigua all’altra, sono ben cinque, ed ognuna di essa diventerà una “stanza” della sua casa, divisa su due livelli. Il primo, sopra la lava, in puro stile canario con l’aggiunta di ampie vetrate con vista sulla lava nera; il secondo, “sotto terra”, all’interno di queste grotte, trasformate in stanze adibite a vari usi, collegate fra di loro tramite stretti corridoi scavati nella lava, intonacati di bianchissima calce. Al suo interno ora si possono ammirare famose opere di artisti contemporanei appartenute a Manrique come Mirò, Picasso, Monpò…
E lunog il percorso non dimentichiamo il Castello di Santa Barbara a Teguise, i vigneti particolarissimi de La Geria e i suoi dintorni, i paesaggi di Haria, il parco eolico, il Jardin de cactus ideato e realizzato da Cesar Manrique, gli altri castelli che non siamo riusciti a trovare… Incredibile ma vero… Sarà stata la stanchezza ma all’orizzonte non c’erano! E va beh… Vi lascio con i vigneti unici de La Geria… E che vino!!! Il tempo di vacanze e realx volge al termine, e anche il mio viaggio! Non mi resta che ricordare con famelica nostalgia il pesce (specifichiamo pure… Le cozze!) e i pasti prelibati… Tra carne tenerissima e patate col mojo! Ciao Lanzarote, splendida isola, ricca di fascino e paesaggi unici! Chissà se ci rivedremo ancora…