Lanzarote: i vigneti.
La vista d’insieme ricorda un campo di battaglia bombardato (credo!), specie in questa stagione con le piante a riposo, la pratica risale alla fine del ‘700, quando alcuni contadini iniziarono a scavare per verificare lo spessore e la consistenza dello strato depositato durante le eruzioni e scoprirono così sia la proprietà fertilizzante di questi depositi vulcanici, data dalla composizione chimica, sia la capacità di assorbire e mantenere l’umidità dell’aria raccolta durante la notte, tale da rendere minore l’irrigazione. A rendere ancora più affascinante l’areale è che attorno alla buca di circa 2 mt. Scavata nel terreno vulcanico per piantare la vite (mica l’olivo…o che so agrumi….) viene, costruito un muretto semi-circolare di pietra lavica per proteggere dal vento (Alisei meridionali) il picòn, i residui di cenere e lapilli ridotti in polvere e utilizzati come concime naturale.
Noi l’abbiamo percorsa da sud verso nord fermandoci prima a Uga, che sa tanto di Svezia e che sui menu dei ristoranti s’era fatta notare per il ricorrente “Salmone di Uga”: un luogo privilegiato dai venti secchi e salmastri dell’Atlantico dove affumicano ed essiccano selezionati salmoni….scandinavi. Ne abbiamo comprati 500 g. Da una scorbutica commerciante (di origine nord europee) e dopo un assaggio l’abbiamo finito a morsi con baguette fresca mentre nostra figlia ci fotografava attonita! (Lei che si è nutrita di Jamon Iberico).
Tutte le cantine della zona offrono visite e degustazioni e in più hanno un annesso ristorante con tapas dove continuare e approfondire la conoscenza dei prodotti. Noi ci siamo fermati alle Bodegas La Gerìa e Rubicòn ma durante il nostro soggiorno ne abbiamo assaggiati anche di altre cantine (naturalmente), tra le quali segnaliamo Los Bermejos e El Grifo. Negramol e Listan Negra per rossi e rosati, Diego e Muscadel sono gli altri vitigni che completano l’ampelografia di Lanzarote. Forse un po’ troppi solfiti in tutti i bianchi, noi abbiamo trovato molto interessante Amalia – 2009 una selezione di Malvasia 100% di Rubicòn: giallo paglierino brillante, sentori di frutti tropicali e agrumi tipici della Malvasia, intenso e fine; al palato è fresco, abbastanza sapido con un finale lungo e armonioso. Perfetto sui gamberi all’aglio, l’antipasto/tapas buono a tutte le ore servito immergendo i crostacei sgusciati in tegamino colmo d’olio bollente dove soffriggono aglio, peperoncino e prezzemolo e subito portato in tavola. Qualche nota gastronomica, oltre ai pesci locali, meritano il capretto e ancor di più il formaggio di capra che nella versione fresca viene proposto come dessert insieme ai datteri, squisito!