Lanzarote: i vigneti.

Dicembre a Lanzarote con bimba in una villa stupenda con piscina riscaldata e tanto mare, pesce, un vulcano meraviglioso, vini buonissimi, vigneti strepitosi!
Scritto da: gabiva
lanzarote: i vigneti.
Partenza il: 28/12/2010
Ritorno il: 10/01/2011
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
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Solo 100 km dal Marocco sub-sahariano ma molti di più dalla Spagna, più ordinata di qualsiasi città mediterranea, Lanzarote ha un clima mite tutto l’anno, spiagge bellissime tutelate dalle speculazioni edilizie, servizi turistici di ottimo livello a prezzi adeguati. Un paesaggio fortemente caratterizzato dal vulcano Timanfaya: 300 crateri e una terrificante eruzione nel ‘700 che ha ricoperto di lava praticamente tutta l’isola, compresa la regione vitivinicola più importante dell’arcipelago: la Geria. A pochi chilometri dalla capitale Arrecife, costeggiando il Parco del Timanfaya è un’area che ospita cantine/bodegas che producono prevalentemente Malvasia in versione seco, semi dulce e dulce.

La vista d’insieme ricorda un campo di battaglia bombardato (credo!), specie in questa stagione con le piante a riposo, la pratica risale alla fine del ‘700, quando alcuni contadini iniziarono a scavare per verificare lo spessore e la consistenza dello strato depositato durante le eruzioni e scoprirono così sia la proprietà fertilizzante di questi depositi vulcanici, data dalla composizione chimica, sia la capacità di assorbire e mantenere l’umidità dell’aria raccolta durante la notte, tale da rendere minore l’irrigazione. A rendere ancora più affascinante l’areale è che attorno alla buca di circa 2 mt. Scavata nel terreno vulcanico per piantare la vite (mica l’olivo…o che so agrumi….) viene, costruito un muretto semi-circolare di pietra lavica per proteggere dal vento (Alisei meridionali) il picòn, i residui di cenere e lapilli ridotti in polvere e utilizzati come concime naturale.

Noi l’abbiamo percorsa da sud verso nord fermandoci prima a Uga, che sa tanto di Svezia e che sui menu dei ristoranti s’era fatta notare per il ricorrente “Salmone di Uga”: un luogo privilegiato dai venti secchi e salmastri dell’Atlantico dove affumicano ed essiccano selezionati salmoni….scandinavi. Ne abbiamo comprati 500 g. Da una scorbutica commerciante (di origine nord europee) e dopo un assaggio l’abbiamo finito a morsi con baguette fresca mentre nostra figlia ci fotografava attonita! (Lei che si è nutrita di Jamon Iberico).

Tutte le cantine della zona offrono visite e degustazioni e in più hanno un annesso ristorante con tapas dove continuare e approfondire la conoscenza dei prodotti. Noi ci siamo fermati alle Bodegas La Gerìa e Rubicòn ma durante il nostro soggiorno ne abbiamo assaggiati anche di altre cantine (naturalmente), tra le quali segnaliamo Los Bermejos e El Grifo. Negramol e Listan Negra per rossi e rosati, Diego e Muscadel sono gli altri vitigni che completano l’ampelografia di Lanzarote. Forse un po’ troppi solfiti in tutti i bianchi, noi abbiamo trovato molto interessante Amalia – 2009 una selezione di Malvasia 100% di Rubicòn: giallo paglierino brillante, sentori di frutti tropicali e agrumi tipici della Malvasia, intenso e fine; al palato è fresco, abbastanza sapido con un finale lungo e armonioso. Perfetto sui gamberi all’aglio, l’antipasto/tapas buono a tutte le ore servito immergendo i crostacei sgusciati in tegamino colmo d’olio bollente dove soffriggono aglio, peperoncino e prezzemolo e subito portato in tavola. Qualche nota gastronomica, oltre ai pesci locali, meritano il capretto e ancor di più il formaggio di capra che nella versione fresca viene proposto come dessert insieme ai datteri, squisito!



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