Landing in london

Dopo aver sognato questo viaggio per anni, ecco finalmente arrivata la mia occasione per visitare Londra: il mio regalo di compleanno! Sono stati 5 giorni veramente intensi, un tour de force pazzesco, ma è valsa la pena fare le levatacce al mattino e scarpinare per km ininterrottamente per tutto il giorno, adattarsi a mangiare cose “alla...
Scritto da: dhali16
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Dopo aver sognato questo viaggio per anni, ecco finalmente arrivata la mia occasione per visitare Londra: il mio regalo di compleanno! Sono stati 5 giorni veramente intensi, un tour de force pazzesco, ma è valsa la pena fare le levatacce al mattino e scarpinare per km ininterrottamente per tutto il giorno, adattarsi a mangiare cose “alla buona” e non rimanere troppo perplesse di fronte a certi prezzi che la bellissima metropoli propina… Insomma, questo è il mio itinerario, con qualche consiglio che spero possa essere utile ai futuri Turisti per caso! DOMENICA 28 AGOSTO Volo ovviamente RyanAir, partenza da Orio al Serio alle 6.40 e arrivo a Stansted con mezz’ora di anticipo, quindi alle 7.15 (ora inglese).

Da casa avevamo già prenotato il bus della EasyBus (www.Easybus.Co.Uk) per le 9.30 ma, visto che siamo arrivate con larghissimo anticipo, siamo andate alla biglietteria per farci cambiare prenotazione, e abbiamo così preso il pulmino (da 13 posti) delle 8.30 (costo totale: 30 euro in 2, andata e ritorno). Complice una guida a dir poco spericolata dell’autista, e il poco traffico trovato, alle 9.30 siamo alla stazione di Baker Street. Facciamo subito la weekly travelcard (quella che ti rilasciano poi è la classica Oyster da passare all’ingresso della metro, in entrata e in uscita), costa 23.20 sterline a testa, ma il giorno del ritorno, riconsegnandole, ci sono state rese 17 sterline perché non l’avevamo usata pienamente (abbiamo viaggiato solo 5 giorni sui 7 pagati effettivi). Non servono fototessere, ti danno anche un “portatessera” molto comoda.

La metropolitana di Londra è efficiente e ordinata, pulita e con controlli continui. L’unica cosa è porre la massima attenzione al treno in arrivo; su uno stesso binario passano treni di linee diverse, che ti portano ai vari capi della città, quindi se si sbaglia si corre il rischio di fare inutili e noiosi cambi di treno… Scendiamo alla stazione di Bayswater, qui passano la Circle Line (gialla) e la District (verde), due delle più popolari. L’hotel l’abbiamo prenotato via internet, da venere.Com, ed è il REEM HOTEL, situato in Princes Square 50-51: una zona tranquillissima, di fronte un bel parchetto verde, a 2 minuti a piedi dalla metro di Bayswater e a 5 da quella di Queensway. La Queensway Street è piena zeppa di ristoranti (orientali e greci su tutti), fast food (mc donald’s, pizza hut, burger king, kfc), due supermercati Tesco, e si raggiunge a piedi anche la zona di notting hill. L’hotel lo consiglio vivamente, noi alloggiavamo nella camera 36, sono tutte esterne (o danno sulla strada, mai trafficata, o sul parchetto), non è assolutamente grande però per starci quelle tot ore al giorno va benissimo! Il bagno è di medie dimensioni, inoltre in camera c’è il set per preparare tea and coffee, il minibar e la tv a colori. Prezzo totale: 221 sterline a stanza, colazione continentale (abbondante) compresa. Insomma, per gli standard di Londra che temevo di trovare, sono rimasta pienamente soddisfatta! Il check in era disponibile dalle 13, ma l’addetto alla reception è stato gentilissimo e ci ha fatto lasciare la valigia nella hall, così abbiamo potuto approfittare della giornata (praticamente piena, essendo solo le 10) per iniziare a girare la città. La prima tappa è TOWER OF LONDON, io pago 13 sterline mostrando il tesserino universitario, altrimenti l’ingresso è 16.50, ma li merita tutti. Già solo facendo il giro sulle mura si gode di un bellissimo panorama, poi da vedere sono naturalmente i gioielli della corona (davanti ai quali si passa su dei tapis roulant, quante volte si vuole), la white tower con l’esposizione di armi e armature di ogni tipo, la sala delle torture, la queen’s house (residenza ufficiale del sovrintendente della torre) e, per chi ne capisce un po’ di inglese, ascoltare le guide degli yeomen warders, i guardiani della torre… C’è anche la possibilità (come in tutti i musei e monumenti della città) di noleggiare un audioguida, ma noi non ne abbiamo mai prese, affidandoci alle mappe gratuite distribuite all’ingresso, e alle guide portate dall’Italia del Touring Club e di City Book, veramente valide.

Ovviamente tappa al vicino BIG BEN con le foto e la passeggiata di rito, abbiamo anche avuto la fortuna di vederlo mentre si alzava per permettere il passaggio di una nave! Prendiamo la metro e ci spostiamo in Trafalgar Square, come sempre affollatissima, con gente che cerca (invano come la sottoscritta!) di salire sui famosi leoni ai piedi della colonna dedicata a Nelson per fare una foto… Visita alla National Gallery, gratuita, non si possono fare foto, con possibilità di fare una donazione nelle teche poste all’ingresso. La quantità di dipinti presenti è impressionante, lascia un po’ perplessi il fatto che ci siano così tanti dipinti italiani (la Vergine delle rocce di Leonardo su tutti, per non parlare di Botticelli o di Piero della Francesca)… Le sale a mio avviso non sono disposte in maniera molto coerente, si rischia di passare più e più volte davanti agli stessi dipinti per non correre il rischio di dimenticarsi qualcosa di importante… Da segnalare: Venere allo specchio di Velàzquez, Bagnanti ad Asniéers di Seurat (impressionante tecnica del puntinismo), Gli ambasciatori di Holbein (con il famoso teschio in prospettiva in primo piano), i coniugi Arnolfini di Van Eyck, e naturalmente I girasoli di Van Gogh, oltre ai vari Vermeer, Turner, Constable, Cézanne, Monet… Passando davanti a St Martin in Fields (purtroppo in restauro), arriviamo in Leicester Square, da dove prendiamo la metro per tornare in hotel dopo aver fatto la foto con la statua di Charlie Chaplin nell’omonima piazza.

La sera è un tripudio di festa e colori e musica per le strade di Notting Hill: c’è il Carnevale caraibico che, a detta di molti, non ha molto da invidiare a quello di Rio de Janeiro! La quantità di persone per strada è impressionante, ma altrettanto stupefacente è il numero di poliziotti schierati quasi in assetto di guerra che cercano di impedire qualsiasi inconveniente… Girovaghiamo nelle stradine del quartiere e poi decidiamo di andare a mangiare da Pizza Hut dove, con 15 sterline in 2, ci portano un menu composto da: patate e 2 salse, 4 fette di pane all’aglio, pizza media al bacon, 2 fette di torta e acqua da mezzo litro. E sarà la sera che abbiamo speso di più per mangiare! LUNEDÌ 27 AGOSTO Questa mattina decidiamo di visitare la zona di Westminster (fermata omonima). Ovviamente la prima cosa che colpisce, appena salite dalla metro (tra l’altro, nelle stazioni ci sono tutte le indicazioni per uscire esattamente in corrispondenza dei monumenti) è HOUSES OF PARLIAMENT con il BIG BEN che, purtroppo, è “muto”, è in restauro e non ci allieta con i suoi rintocchi ogni quarto d’ora… Vediamo in lontananza la London Eye e il London Aquarium, a cui facciamo le foto di rito, senza però avvicinarci… E trascorriamo il resto della mattinata in WESTMINSTER ABBEY (prezzo: 7 sterline per gli studenti, 10 per gli altri), anche qui ottimamente spesi… Consiglio: l’abbazia apre alle 9.30, se riuscite ad arrivare subito è meglio, così non c’è ancora l’invasione dei gruppi con le visite guidate, che occupano le piccole cappelle e impediscono di gustarsi bene le meravigliose tombe e i memoriali… Non si può fotografare ma devo ammettere che con qualche escamotage si riesce comunque ad aggirare il divieto, magari non facendosi beccare in maniera palese come certi turisti… Che dire di questa abbazia… per me che studio letteratura è una gioia immensa sapere che ci si trova davanti a secoli di storia inglese, le tombe di Shakespeare e Dickens valgono da sole, per non parlare dei memoriali nel transetto nord, della Lady Chapel con gli stendardi reali e un soffitto magnifico, le tombe di re e regine inglesi che risalgono fino al 1300… Una meraviglia, davvero. Dal museo, uscendo dal chiostro, si può accedere a DEN’S YARD, una piazzetta privata che fa parte della Westminster School; si dice che i suoi studenti siano, per tradizione, i primi a riconoscere e accettare un nuovo monarca.

Passeggiamo da PARLIAMENT SQUARE (dove si trovano le statue di Churchill e, da pochi giorni, anche di Mandela) in direzione Trafalgar Square, lungo WHITEHALL. Questo ci permette di ammirare gli edifici in stile vittoriano, oltre al CENOTAFIO (un memoriale dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale) e la statua di EARL HAIG, eroe della prima guerra mondiale. Passiamo davanti alla blindatissima DOWNING STREET, dove 3 poliziotti in assetto di guerra stanno davanti al cancello; si intravede veramente poco del famoso numero 10, ma tanto vale scattare una foto di ricordo, già che ci siamo… Ben più suggestiva la cerimonia del cambio della guardia (a mezzogiorno, ci siamo capitate per caso) alla HORSE GUARDS PARADE. Attraversando il cortile, ci si ritrova in un piazzale a dir poco immenso (era sede delle giostre all’epoca di Enrico VII) e, se si attraversa la strada, si entra in ST JAMES’S PARK, uno dei tantissimi polmoni verdi della città. Ecco cosa mi è piaciuto, tra le altre cose, di Londra: è una megalopoli, ha 7 milioni e mezzo di abitanti, ma non rinuncia ai suoi spazi verdi (immensi, a dir la verità), curatissimi in ogni dettaglio, con anatre, cigni, pellicani e scoiattoli che vivono in libertà, con prati e aiuole fiorite e curatissime… Con la metro arriviamo alla Cattedrale di St Paul, dove decido di entrare solo io (prezzo: 8.50£ per gli studenti, 9.50£ adulti); anche qui non si potrebbero fare foto… Nello stile ricorda molto San Pietro, il cupolone, le navate ampie, le statue… Da vedere assolutamente, a mio avviso, la cripta, con le tombe di Blake, Lawrence d’Arabia e l’Ammiraglio Nelson. Poi, per chi ce la fa, consiglio di “scalare” letteralmente gli strettissimi gradini a chiocciola che portano ai 3 livelli della cupola. Al primo si trova la Whispering Gallery dove, per uno strano fenomeno acustico, se si parla all’interno dei fori posti sulle pareti, si possono sentire i sussurri anche di chi sta dall’altra parte della cupola. SI sale ancora e si arriva alla Stone Gallery, da dove si inizia ad apprezzare il panorama meraviglioso. Infine, a 434 gradini dalla base, con anche un certo senso di vertigini perché lo spazio in cima è veramente stretto, si arriva alla Gold Gallery, dove la vista spazia verso il Tower Bridge e la Tower of London, la London Eye, e naturalmente il Millenium Bridge che porta alla “vecchia ciminiera”, la TATE MODERN, che visitiamo subito dopo essere uscite dalla Cattedrale. Io adoro l’arte moderna, e quindi riesco ad apprezzare appieno questo museo che offre opere, tra le altre, di Lichtenstein, Warhol, Dalì, Mirò, Picasso, Boccioni, il famoso “Bacio” di Rodin… C’è inoltre un’esposizione temporanea su Dalì, non sono entrata perché costava 9 sterline. È proprio vero che Londra offre tanta, tantissima cultura gratuita, ma poi per un minimo extra ti colpisce… Anche le stesse guide ai musei (a volte addirittura le piantine!) si pagano a partire dalle 2 sterline.

Dopo la visita alla Tate, passeggiamo lungo le rive del Tamigi, intenzionate a raggiungere la fermata della metropolitana di London Bridge. Così facendo, passiamo dinanzi al GLOBE, ricostruzione del teatro di Shakespeare; The Anchor (un pub frequentatissimo già alle 17); Vinopolis (un’autentica città del vino); la Cattedrale di Southwark (purtroppo già chiusa), e infine giungiamo davanti al London Dungeon, dove la coda è chilometrica, e il prezzo ci fa impallidire: 19.95 sterline per gli adulti! La sera, dopo aver assistito ancora alle sfilate per il carnevale di Notting Hill, prendiamo il bus 94 da Bayswater Road, che ci lascia in Regent Street. Da lì un giro nella zona di Piccadilly e Chinatown, con tappa obbligata al famoso TROCADERO. È difficile da spiegare: 3 piani di sale giochi, macchinette mangiasoldi di qualsiasi tipo, flipper, autoscontri, due bowling di cui uno al buio con luci fluorescenti e musica da discoteca, un casinò… Da perdersi! È aperto fino a mezzanotte, e il 94 effettua anche il servizio notturno, così ne abbiamo approfittato per girarlo in lungo e in largo.

MARTEDÌ 28 AGOSTO Con la metro arriviamo a Russel Square, senza pensare troppo che è proprio qui che, 2 anni fa, esplose una delle bombe che colpì la città di Londra… Attraversiamo RUSSELL SQUARE, una bella zona verde con panchine e fontane e, seguendo le indicazioni, ci troviamo dinanzi al BRITISH MUSEUM (gratuito, apre alle 10, e si posso fare foto). Sappiamo bene che sarà impossibile vederlo tutto in una mattinata, così decidiamo di concentrarci sulle sale principali e cercare le opere segnalate sulla guida. La Sala di lettura è purtroppo chiusa, stanno preparando un’esposizione sui guerrieri di terracotta che inizierà (mi pare) da settembre, e costerà sulle 10 sterline (come al solito…). Comunque al British non c’è da annoiarsi, anzi! Da segnalare, tra le cose che abbiamo visto, la famosa Stele di Rosetta; le sculture del Partenone e l’arte greca e romana (il vaso di Portland su tutti); l’arte mediorientale con i reperti assiri e i sumeri; l’arte orientale (con la ricostruzione di una sala da tè giapponese); naturalmente la sezione egizia con le mummie, sia di uomini che di animali, e i sarcofagi riccamente decorati; l’arte preistorica (con l’uomo di Lindow perfettamente conservato anche dopo 2000 anni). Usciamo dal museo dopo quasi 3 ore, e ci dirigiamo nella zona degli Inns of Court. Qui merita una visita, a mio avviso, il SIR JOHN SOANE’S MUSEUM (gratuito), una casa – museo che trabocca di suppellettili di ogni genere, marmi, statue, dipinti, e persino un sarcofago nella cripta… Se la passava bene questo collezionista! Si ha quasi paura a camminare in questi corridoi stretti, tanti sono gli oggetti esposti… Anche la zona intorno al museo merita una visita: nel parco del LINCOLN’S INN FIELDS si può fare una sosta, e poi girare il quadrilatero che porta anche al LINCOLN’S INN, con edifici che risalgono al XV secolo e dove hanno sede alcuni dei più prestigiosi studi di avvocati e surgeon’s college.

Riprendiamo la metro con destinazione Pimlico (è interessante notare come ogni quartiere di Londra abbia la sua peculiarità; si passa da zone con casette tipicamente inglesi ad alti palazzi moderni, e poi si vedono anche edifici vittoriani o in stile Tudor), dove visitiamo la TATE BRITAIN (gratuita, non grandissima; molte opere sono state spostate alla Tate Modern). Non ho sinceramente capito se si potesse fotografare o meno, io ho scattato qualche foto senza flash e nessuno mi ha detto niente. Comunque qui sono esposti dipinti di autori inglesi, e c’è una bellissima esposizione (gratuita anche questa) su Turner.

Con la metro scendiamo a GREEN PARK, percorriamo l’enorme parco a piedi (gli scoiattoli non si contano nemmeno!), e giungiamo di fronte all’imponente BUCKINGHAM PALACE. Non ci sono le classiche guardie con il colbacco nero, perché quella mattina non si è tenuto il cambio della guardia, ma a noi poco interessava. Scattiamo le foto al palazzo (la regina è in casa, la bandiera inglese svetta sul tetto della sua umile dimora), al monumento alla regina Vittoria, all’immenso e trafficato Mall, e poi torniamo in hotel, attraversando sempre Green Park e ammirando il Canadian Memorial (una fontana, messa in obliquo, con le foglie di acero simbolo della nazione) e il maestoso Hotel Ritz.

La sera decidiamo di prendere, da Paddington, il bus numero 15, che segue la rotta turistica e passa per Oxford Street, Piccadilly Circus, Trafalgar Square, Fleet Street (con la statua del Grifone, simbolo della City), la zona dei teatri (Aldwych), St Paul, e scendiamo di fronte alla Tower of London che, assieme al Tower Bridge e a tutti i monumenti appena visti, è uno spettacolo illuminata.

MERCOLEDÌ 29 AGOSTO Questa mattina decidiamo di dirigerci nella zona di South Kensington dove, in pochi metri, sono concentrati 3 famosi musei: il Natural History Museum, lo Science Museum e il Victoria and Albert Museum. Per ragioni di tempo (e di interesse) visitiamo solo i primi due. Il NATURAL HISTORY MUSEUM (gratuito, si possono fare foto) merita una visita anche solo per il bellissimo edificio in cui è situato, sembra un castello! Ovviamente è il paradiso dei bambini, con tante zone interattive, animali imbalsamati, e la grande sezione dei dinosauri (consiglio di visitarla subito, le code poi diventano veramente lunghe). I musei aprono alle 10, ma se si arriva prima dell’apertura ci si può già mettere in coda. All’ingresso controllano gli zaini, e così si evita di perdere troppo tempo.

Dello SCIENCE MUSEUM visitiamo il quarto e quinto piano, dedicati alla storia della medicina, con ricostruzioni di spaccati di sale chirurgiche (dalle più moderne a quelle raccapriccianti del 1400), farmacie, studi medici e dentistici… Veramente interessanti! E poi il terzo piano, dedicato al Volo, con qualsiasi tipo di aereo. Molto interessante! Ci spostiamo nella zona di Barbican, dove si trova l’immenso BARBICAN CENTRE (un centro residenziale e commerciale dove però può entrare solo chi vi abita), e nei pressi vistiamo il MUSEUM OF LONDON (gratuito, si possono fare foto). Teoricamente dovrebbe essere un museo sulla storia di Londra, dall’epoca preistorica fino alla Prima Guerra Mondiale. Nella pratica, è aperto solo il pianterreno, quello che va dalla preistoria alla ricostruzione del Grande Incendio del 1666. Il piano seminterrato (ho chiesto alla guida), che sembrava il più interessante, rimarrà chiuso fino al 2009 (!) per lavori. Peccato, ma è una scusa per tornare a Londra! Tappa a HYDE PARK, l’immenso parco dove la gente si riposa sui prati, pattina, va in bicicletta, passeggia… E poi, per una fan di Harry Potter come me, non poteva mancare una sosta a KING’S CROSS, dove c’è il famoso binario 9 ¾, di cui tanto si parla nei libri della Rowling! Ora hanno messo anche un carrellino “incastrato” nel muro, sembra proprio che lo stia attraversando per passare dall’altro lato, dove attende il treno per Hogwarts! Una sosta a HARRODS, indescrivibile, chiamarlo “centro commerciale” è riduttivo. All’ingresso ti danno anche la “store guide”, la mappa per girarlo bene e capire un po’ dove ci si trova. Noi abbiamo passeggiato praticamente solo al pianterreno, qualcosa di enorme e indescrivibile. Senza contare le arabe ingioiellate, velatissime e ricchissime, che facevano shopping con le loro borse di Vuitton in coccodrillo mentre fuori le attendevano autisti in Limousine e Rolls Royce… Al piano terra vi sono le scale mobili tematizzate come se fossero nell’antico Egitto, con tanto di statua faraonica, e il memoriale a Dodi e Diana, una statua dei due con una colomba e la scritta “died innocent”. Da vedere le Food Halls, un museo del cibo, indescrivibile! Senza parlare dei prezzi, è praticamente tutto proibitivo… Una puntatina anche nel reparto del Natale, attivo 365 giorni l’anno, dove una semplice pallina per l’albero arriva a costare anche 10 sterline! La sera torniamo in Chinatown, Piccadilly e naturalmente il Trocadero, a cui ormai mi sono affezionata, e giochiamo anche noi a qualcosa… Prendiamo di nuovo il 94 da Regent Street e torniamo in hotel.

GIOVEDÌ 30 AGOSTO Purtroppo è l’ultimo giorno che passiamo a Londra; visto che l’aereo è alle 18.45 e il bus parte da Gloucester Place (fermata Baker Street) alle 15, lasciamo in custodia la valigia alla reception e ne approfittiamo per girare ancora un po’ la città. Ci dirigiamo nella zona di Covent Garden, dove passeggiamo per NEAL’S STREET, via carina piena zeppa di negozietti. Consiglio di andare a vedere NEAL’S YARD, una bella piazzetta con muri coloratissimi e una bacheca con centinaia di calamite, sulle quali c’è stampata una parola e i passanti si divertono a comporre frasi a loro piacimento. Ci spostiamo al vero e proprio COVENT GARDEN MARKET, dove i negozietti vendono di tutto, molto molto turistico ma piacevole da girare. Merita anche una visita la chiesa di ST PAUL che c’è di fronte, sul suo portico si esibiscono gli artisti a ogni ora del giorno, dal 1662. L’ingresso della chiesa è sul retro, in Bedford Street, dentro è piena di targhe che ricordano gli attori che si sono esibiti nella zona.

Ritorniamo a Harrods perché io voglio farmi un regalo di compleanno e mi compro una delle classiche borsette di plastica nera che vendono nel reparto di Harrods Arcade. Poi riusciamo finalmente a trovare l’altro memoriale a Dodi e Diana: un vero e proprio altare, con le foto dei due, musichetta di sottofondo, candele e una piccola fontana. Fin qui tutto ok, forse un po’ macabra la scelta di aver lasciato l’anello che lui le ha regalato la sera che poi sono morti e il bicchiere ancora sporco di vino da cui Dodi ha bevuto… C’est la vie… Torniamo nella zona dell’hotel, e sostiamo ai KENSINGTON GARDENS, immensi! Noi siamo entrate dall’ingresso di fronte alla stazione di Queensway, subito sulla destra si trova il PLAYGROUND dedicato alla memoria della Principessa Diana. Gli adulti, se non sono accompagnati da un bambino, non possono entrare, purtroppo! Sembra bello a vederlo da fuori: un’area giochi ispirata a Peter Pan, con tanto di galeone dei pirati, una capanna, la fontana a forma di sirena con il coccodrillo… Decidiamo di metterci alla ricerca della statua di Peter Pan, seguendo le indicazioni della guida e i cartelli in giro per il parco, ma ci perdiamo… Passiamo davanti al Round Pound, lo stagno circondato da sdraio e cigni e anatre che vengono quasi addosso ai turisti… Vediamo anche l’Albert Memorial, che si trova di fronte alla Royal Albert Hall e, quasi senza accorgerci, ci troviamo di fronte a un altro laghetto e alla tanto ricercata statua di Peter Pan. Foto di rito e poi proseguiamo per gli Italian Gardens, e usciamo all’altezza di Lancaster Gate. Un consiglio per chi cerca la statua: se entrate da Lancaster Gate, andate dritto e costeggiate il laghetto, la statua la vedrete alla vostra sinistra.

Riprendiamo la valigia, salutiamo i gentilissimi addetti alla reception e arriviamo in Gloucester Place con mezz’ora di anticipo. Il pulmino delle 14.30 ha ancora dei posti liberi, così riusciamo a salire, e arriviamo a Stansted alle 15.45, a causa dell’intenso traffico che troviamo prima di entrare in autostrada. Il check in della Ryan Air apre 2 ore e mezza prima del volo, sanno bene che alla dogana i controlli sono intensi e quindi cercano di farti guadagnare tempo. Non portate NULLA di liquido o pseudo tale nel bagaglio a mano, nemmeno mascara, rossetti o creme anche già usate; ve le faranno lasciare. E ci fanno passare anche le scarpe sotto al metal detector. Il volo parte con mezz’ora di ritardo, ma comunque atterriamo a Orio al Serio alle 21.48 (anziché 21.40 previste).

Insomma, questi 5 giorni passati a Londra sono stati intensissimi, stranamente non ho mai sentito la stanchezza del dormire poco la notte, delle lunghissime camminate per la città, e dei km fatti nei musei o salendo i gradini di chiese e monumenti. Londra va vista almeno una volta nella vita, non è giusto paragonarla ad altre capitali europee, ma sicuramente il fatto che sia così cosmopolita e al tempo stesso orgogliosa delle sue origini è qualcosa che non ho visto in altre città.

Per qualsiasi altra info, resto a vostra disposizione! Buon viaggio ai futuri Turisti per caso!



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