Lampedusa: nostalgia di una vacanza

Erano anni che progettavo di andare a Lampedusa, ma ogni volta per un motivo o per un altro cambiavo meta. Inizio le ricerche tramite internet a inizio giugno: tutto occupato. Ormai abbandonata l'idea di andare a Lampedusa, ricevo una mail dove il sig. Oliva mi informa che presso il suo residence non c'è disponibilità ma ha un amico che ha un...
Scritto da: sisa78
lampedusa: nostalgia di una vacanza
Partenza il: 14/08/2009
Ritorno il: 21/08/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Erano anni che progettavo di andare a Lampedusa, ma ogni volta per un motivo o per un altro cambiavo meta. Inizio le ricerche tramite internet a inizio giugno: tutto occupato. Ormai abbandonata l’idea di andare a Lampedusa, ricevo una mail dove il sig. Oliva mi informa che presso il suo residence non c’è disponibilità ma ha un amico che ha un appartamento libero dal 14 al 21 agosto a Cala Pisana per 600 euro. Subito penso “Ottimo, è la volta buona”. Ora tocca trovare solo il mezzo per raggiungerlo. Inizio a vedere voli, nave, traghetti, aliscafi, ma per noi che veniamo dalla Campania conviene il volo da Roma. Voliamo con Blu-express, volo andata e ritorno in 2 a 600 euro. Anche se il prezzo del volo non è proprio economico io e il mio fidanzato prenotiamo. E vaiiiiiiiii, finalmente Lampedusa. Iniziamo a fare il conto alla rovescia per la partenza, sembra però che i giorni non passino mai. Finalmente il 14 agosto partiamo da Roma Fiumicino, partenza con un ritardo di 30 minuti ma che poi recupera in volo e arriviamo a Lampedusa con soli 10 minuti di ritardo. Dall’alto Lampedusa appare come un’isola piatta, sembra strano. Atterraggio strano… La pista è cortissima. L’aereoporto di Lampedusa è piccolissimo e una volta ritirati i bagagli c’è il sig. Oliva che ci attende fuori l’aereoporto per portarci all’appartamento. L’appartamento, come già detto è a Cala Pisana, vista mare e aereporto. Casa nuovissima, cucina in muratura, pulitissima e profumatissima. Il propetario, il sig. Tommaso, ci fa trovare al nostro arrivo una bottiglia di acqua in frigo, è molto ospitale e cordiale. Nei giorni di permanenza ci ha portato varie volte fichi fresci e fichi d’india. Abbiamo preso, sempre tramite il sig. Oliva di “Lampedusa vacanze”, uno scooter 125 a 150 euro a settimana. Ottimo prezzo considerando i prezzi degli altri autonoleggi. Lasciamo i bagagli, indossiamo il primo costumo che ci capita per le mani e via in scooter. Andiamo a Cala Croce ma visto che è ormai pomeriggio inoltrato, la spiaggetta è un pò affollata e quindi ci sistemiamo sugli scogli. L’acqua è turchese, un pò di correnti fanno smuovere la sabbia ma tutto sommato è sempre bella. I pesciolini nuotano tra i piedi, meduse per fortuna niente. La temperatura è molto alta, c’è scirocco e troviamo poi rifugio al bar dove prendiamo 2 fette di anguria e un’acqua piccola per 7 euro… Accanto a Cala Croce c’è Portu ‘ntoni e Cala Madonna e ci promettiamo di tornarci nei giorni successivi. Facciamo un giro dell’isola e vediamo che l’isola dei conigli è poco distante ( in realtà tutte le spiagge sono vicine, l’isola è davvero piccola) così decidiamo di andare il mattino successico. Andiamo a fare un pò di spesa e compriamo anche un pò di pesce per la nostra prima cena a casa. Comprare il pesce conviene, si spende pochissimo rispetto se si va al ristorante che sono mazzate. Dopo cena facciamo un giro in via Roma, è il centro di Lampedusa dove si concentra la vita mondana: bar, ristoranti, pizzeria e negozi di souvenir. L’unica discoteca è La Isla Bonita, al porto nuovo, e noi da veri ballerini di salsa, siamo andati a ballare, ma comunque la serata procede anche come discoteca normale. Non torniamo tardi perchè la mattina presto vogliamo andare alla spiaggia dei conigli. E così il 15 agosto la sveglia suona presto ma fuori piove. A malincuore ci riaddormentiamo, ci svegliamo poco più tardi e c’è il sole. Di corsa in scooter per raggiungere la spiaggia dei conigli. Per raggiungerla, una volta parcheggiato lo scooter, bisogna percorrere un sentiero di circa 20 minuti, piacevoli all’andata in quanto ti fermi a scattare fotografie, un pò meno al ritorno in quanto è tutto in salita ma comunque ne vale la pena. Il panorama che c’è dall’alto è mozzafiato, mare turchese che sfuma poi con varie tonalità di blu, sabbia bianca, sembra di stare ai caraibi. La spiaggia si può dire che sia divisa in due, solo in una parte è consentito mettere l’ombrellone, sull’altra parte no. Questa è la spiaggia dove la tartaruga Caretta Caretta va a depositare le uova. Infatti quando siamo andati noi ci sono 3 nidi che sono recintati e protetti da Legambiente. La sabbia oltre a essere bianca è sottilissima e soffice, persino l’acqua sembre essere morbida. Acqua calda ed è piacevolissimo fare il bagno. A nuoto si può raggiungere anche l’isola dei conigli che è molto vicino. Penso subito che dobbiamo cercare il centro di recupero delle tartarughe marine, le voglio vedere, se non in acqua almeno lì. Nel pomeriggio risaliamo dalla spiaggia dei conigli andando in direzione di Cala Pisana. Spiaggetta piccolina, un pò sporca in verità, e noi ci accomodiamo sul pontile dove ci sono tanti ragazzi che prendono il sole o che ne approfittano per fare un tuffo nel mare blu. Dopo Cala Pisana andiamo un pò alla ricerca dell’ormai famoso Chipino, ma dov’è??? non riusciamo a trovarlo e così io e il mio ragazzo torniamo a casa e dopo cena solito giretto a Via Roma. Prendiamo un gelato al Bar delle rose, buonissimo, ve lo consiglio. Il giorno dopo siamo andati alla spiaggia della Guitgia, la spiaggia del porto dove un ombrellone e 2 lettini costano 15 euro. Giornata rilassante, mare sempre un pò mosso ma comunque sempre turchese. Consigliamo di portarsi da mangiare in spiaggia perchè i bar non sono proprio economici… Intanto io penso sempre alle tartarughe… Ma dove sono??? Intanto continuiamo a cercare Chipino, finalmente lo troviamo, è al porto nuovo, prima barca che si trova andando in direzione del porto vecchio. Il sig. Giovanni sembra a prima vista un orso, ombroso, ma ha una stretta di mano talmente energica che mi accavalla i nervi. Ho un dolore durante tutto il giorno fin quando il mio fidanzato, fisioterapista, mi fa passare il dolore. Prenotiamo il nostro giro in barca per il lunedì. La serata si svolge sempre per Via Roma, la sera la gente è sempre tutta lì. Il lunedì ci dirigiamo verso il porto nuovo ma la barca non parte, il mare è mosso e non si potrebbe fare il giro dell’isola completamente, così riprenotiamo per il mercoledì in quanto il sig. Giovanni ci spiega che già l’indomani il mare sarà calmo. E quindi che si fa invece della gita? Ritorniamo alla spiaggia dei conigli: solita discesa di 20 minuti, passo veloce per sorpassare un pò di turisti per conquistare un posto in spiaggia. Quel giorno la spiaggia era affollatissima, mai vista una cosa del genere, forse anche perchè nessuna barca era partita quel giorno e quindi la maggior parte delle persone erano lì. Ne vale sempre la pena, mare turchese, stai in acqua tutto il giorno, sembra davvero un sogno. Serata passata in giro al centro. Il giorno successivo ci dirigiamo a Cala Madonna, arriviamo presto, in spiaggia ci sono poche persone così riusciamo anche a prendere un ombrellone e 2 lettini al costo di 17 euro. Anche qui il mare è bello, in realtà in tutta l’isola è il mare è bello e turchese. Il pomeriggio riprendiamo lo scooter e andiamo al Mar Morto: davvero bello ma qui non c’è la spiaggia, solo scogli. Il mare è limpidissimo, ottimo per fare snorkeling. E’ davvero rilassante sentire il rumore del mare che si infrange sugli scogli, ci sono poche persone e nessuno schiamazzo… Da ritornarci. Facciamo poi un giro di esplorazione dell’isola, raggiungiamo cala Maluk e Cala francese, carine ma piccolissime. La sera decidiamo di andare a cena a “la trattoria del porto ” al porto nuovo e optiamo per il menù degustazione : antipasto misto di pesce, primo di pesce, secondo a scelta tra grigliata o frittura di pesce, frutta e acqua per 25 euro a persona. Si mangia benissimo, ve lo consigliamo. Finalmente il mercoledì è il giorno del giro in barca: Chipino ci aspetta. Fortunatamente il mare è una tavola, la compagnia divertente. Il sig. Giovanni ci porta nelle cale dell’isola dove ci si arriva solo via mare. Sosta obbligatoria a la Tabaccara, mare di un turchese che più turchese non si può; impossibile non tuffarsi e stare a mollo. Ottimo anche qui lo snorkeling. Si ritorna in spiaggia e si prosegue la navigazione. Ci si ferma di nuovo per il pranzo, antipasto di pesce, primo e secondo di pesce spada, frutta, dolce e caffè. Il tutto per 30 euro. Chipino ci porta a vedere le varie grotte dell’isola, solo lui entra dentro quasi a toccare la roccia, ti spiega tutto. Ci siamo fermati in vari posti a fare il bagno, anche a vedere una Madonnina che un sub ha fatto mettere sott’acqua. Il ritorno al, porto è alle 19, salutati tutti andiamo a cercare il centro di recupero delle tartarughe. Si trova al porto vecchio, alla stazione marittina ma è ancora chiuso perchè mancano ancora le autorizzazione per aprirlo al pubblico. Delusa e triste sono costretta a rassegnarmi a vedere una tartarughina… Torniamo a casa ma io mi sento ancora come se fossi in barca, il senso di dondolamento mi accompagnerà per tutta la serata (ma che sub sono?!?!). Il penultimo giorno lo passiamo di nuovo alla spiaggia dei conigli. Sembrava di stare in piscina, non c’era neanche una minima onda, mare piattissimo, è davvero rilassante. Quel giorno c’era davvero un caldo africano, le persone, comprese io e il mio amore, erano tutte in acqua, impossibile stare fuori sotto il sole. Mi sembra quasi di stare a Lourdes, appena esci dall’acqua subito dopo sei asciutto… Risaliamo presto dalla spiaggia in quanto inizio a sentirmi male… Troppo sole o febbre? buona la seconda: Febbre! Ti pareva, come ogni anno l’ultimo giorno mi devo ammalare! La mattina dopo iniziamo a fare i bagagli. Alle 12 il sig. Oliva ci viene a prendere all’aereoporto, check-in veloce e siamo di nuovo in aereo per tornare. A distanza di giorni abbiamo ancora nostalgia di Lampedusa, del suo mare, dei suoi colori, i suoi abitanti cordiali, i suoi odori… Credo che presto ci ritorneremo.


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