La Ville Lumiere in tre giorni
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Arriviamo a Porte Maillot, ove passa la metro 1 gialla che ci porterà direttamente vicino al nostro hotel.
ATTENZIONE ALL’ACQUISTO DEI BIGLIETTI A PORTE MAILLOT! Noi, come quasi tutti i passeggeri del nostro volo, ci siamo fatti fregare da un ragazzo ben vestito e con un cartellino FINTO della metro che ci ha aiutato con la macchinetta per i biglietti della metro (in questa stazione, infatti, è possibile pagare solo con carta di credito e monete -non con banconote- e non c’è il punto di informazioni dove poter acquistare gli abbonamenti)… abbiamo così acquistato un biglietto andata e ritorno per bambini al prezzo di un abbonamento per tre giorni -lo scopriremo solo la sera alla stazione metro dell’arco di trionfo perché i nostri abbonamenti ovviamente non funzioneranno…
– Per gli under 26, il sabato, la domenica e i giorni festivi l’abbonamento è ad un prezzo ridotto e, ad evitare di sbagliare, vi conviene chiedere ai punti di informazione nelle stazioni metro per acquistare i più convenienti. Noi, infatti, dopo la batosta, abbiamo acquistato i veri abbonamenti per tre giorni nelle zone 1,2,3 (tutta Parigi) per trasferimenti illimitati in metro, rer e bus a soli € 10 a persona.
Arriviamo all’hotel George Sand, situato a Coubrevoir, prenotato con il cofanetto Emozione3. La zona è molto tranquilla e moderna, piena di centri commerciali, e vicina a La Defense; a differenza di tutti gli altri quartieri di Parigi, qui non abbiamo visto nemmeno un senzatetto. L’hotel è piccolo ma carino ed accogliente.
Partiamo alla scoperta di Parigi, iniziando proprio dalla piazza de La Defense, da dove si vede in lontananza l’arco di trionfo. In metro, ci dirigiamo verso il centro e scendiamo alle Champs Elysees. L’arco di trionfo è imponente e maestoso e io, che a Parigi ero stata parecchie volte da piccola, non me lo ricordavo così grande. Percorriamo tutto il viale, sino al Petit Palais e il Grand Palais e ci dirigiamo verso Les Invalides. C’è coda per fare i biglietti e ci ripromettiamo di tornarci per vedere la tomba di Napoleone. Andiamo a piedi verso il Museo d’Orsay dove c’è una coda kilometrica (altro che Les Invalides..) e decidiamo di goderci la città per tutto il giorno, rimandando la coda alla domenica. Mangiamo un panino al volo in un bar vicino al museo e andiamo, sempre a piedi, ai giardini Trocaderò, belli e ben curati, molto suggestivi con i colori dell’autunno. Da qui, ci dirigiamo verso la place de la Concorde e torniamo all’arco di trionfo, perché sappiamo a la Concorde c’è la stazione della metro ma non riusciamo a trovarla. Le stazioni metro, purtroppo, non sono segnalate e trovarle, a volte, è come una caccia al tesoro! Andiamo al Louvre dove non c’è coda e decidiamo di entrare e di visitare l’ala dedicata agli egizi. Al Louvre ci torneremo, poi, anche la sera successiva perché gli under 26 residenti in europa hanno diritto all’entrata gratuita ai principali monumenti; qui troverete le info per l’ingresso gratuito sotto i 26 anni http://www.evous.fr/En-un-clin-d-oeil-les-musees-et-les-monuments-a-Paris-gratuits-pour-les-moins,1134168
Dopo aver girovagato tra sarcofagi e resti egizi e greci, essere stai colpiti dai cartelli scritti in tutte le lingue “Occhio ai borseggiatori” posti vicino alle sculture più importanti, e dopo aver fatto la fotografia della piramide del Louvre illuminata, ci dirigiamo verso Notre Dame. La cattedrale è molto suggestiva, anche se affollata, e, essendo la sera di Ognissanti, vediamo la processione. Poi, ancora una volta, andiamo all’arco di trionfo, ove saliamo per vedere dell’alto Parigi illuminata! Davvero uno spettacolo… Stanchi, essendoci alzati alle 3.30 della mattina, decidiamo di tornare verso “casa” e di cenare in un ristorante di in un centro commerciale, situato proprio nella piazza de La Defense.
SECONDO GIORNO
Ci svegliamo presto, ma non troppo, e dopo una colazione abbondante a base di croissant e nutella, partiamo alla scoperta di Le Pigalle, il quartiere a luci rosse, che il mattino è molto tranquillo. Scendiamo a Le Pigalle e, a piedi, ci dirigiamo verso il Moulin Rouge (fermata della metro per chi volesse arrivarvi direttamente: Blanche), per poi andare, sempre a piedi, verso la cattedrale di Montmartre. Il quartiere è molto molto bello, soprattutto la zona meno turistica (se, infatti, si scende alla fermata di Montmartre si vede solo la via principale piena di gente e troppo incasinata, davvero invivibile, e ci si perdono tutti i bei vicoli che circondano la zona). Dopo una sosta d’obbligo sui gradini della cattedrale ad ammirare Parigi dall’alto, scendiamo per prendere la metro alla fermata più vicina, non senza qualche problema ad attraversare la via, a causa della gente e degli extracomunitari che ci assillano e che cercano di bloccare fisicamente le persone per far sparire i portafogli… Scendiamo ad una fermata della metro ai margini della Senna e facciamo una bella passeggiata verso i giardini di Lussemburgo, molto molto carini e curati, dove mangiamo un panino nel chiosco del parco. Già un pò provati da tutte le camminate della mattina, vediamo la Sorbonne e visitiamo il Phanteon per poi andare, questa volta in metro, verso Notre Dame per vedere la restante parte dell’Ile da la Citè che la sera prima non avevamo potuto visitare. Ritorniamo, poi, al Louvre dove, ancora, non c’è coda e andiamo a vedere la famosa Gioconda che merita una visita per quanto è famosa ma, personalmente, non ci ha colpito molto. Ci dirigiamo infine verso Parc de Prince dove vediamo, almeno da fuori, lo stadio del Paris Saint Germain. Nel ritorno, ci fermiamo alla Tour Eiffel che è già illuminata ed attendiamo lì venti minuti che scocchino le venti, perché, i primi cinque minuti di ogni ora, sulla torre vi sono dei giochi di colore. Veramente bella e romantica, non saremmo più andati via! Alle 20.05 in punto, inizia a diluviare e scappiamo nella metro, fermandoci a cena in un ristorantino sulle Champs Elysees, dove mangiamo bene senza spendere cifre eccessive, per poi andare a letto, che ormai è quasi mezzanotte.
TERZO GIORNO
Purtroppo tre giorni passano veloci e, nella frenesia dell’ultimo giorno, ci dirigiamo verso la Madleine e i vicini negozi d’alta moda, e visitiamo la chiesa di Saint Augustin. Perdiamo poi la metro e ci dirigiamo allo Stade de France, dove arriviamo dopo 45 minuti di viaggio. Visto lo stadio solo da fuori, perché purtroppo siamo un po’ di corsa e non riusciamo a fare il tour, ci dirigiamo verso la chiesa di Saint Denis, che si trova lì vicino. E’ la chiesa più antica di Parigi, che un tempo era al centro della città, che vale la pena di visitare per le sue maestose vetrate, da cui presero spunto quelle della Saint Chapelle sita nell’Ile de la Citè. Torniamo alla Tuor Eiffel, dove per salire c’è una coda lunghissima ma, per fortuna, abbiamo comprato i biglietti su internet e non aspettiamo che qualche minuto per iniziare la nostra salita! Il sole è azzurro e splende il sole, un’ottima giornata per vedere Parigi dall’alto, anche se, in vetta, tira molto vento. La vista è davvero senza fine, e si riesce a vedere ogni singolo monumento, da Montmartre , al Louvre, passando per l’arco di trionfo e Notre Dame. Scesi, andiamo verso il museo d’Orsay, che sognavo di vedere da anni. Dopo mezz’ora di coda entriamo e, a mal in cuore, devo dire che il museo non mi ha emozionato come, invece, mi sarei aspettata e, un po’ delusi, ci dirigiamo verso Les Invalides, che era già chiuso, ma a Parigi i monumenti illuminati fanno sempre un altro effetto! Andiamo a prendere la valigie in hotel e poi a Porte Maillot per prendere il pullman verso l’aeroporto.
ATTENZIONE: il pullman per l’aeroporto è garantito SOLO 3,15 ore prima della partenza del volo e non si deve arrivare in ritardo per un rischiare di rimanere a piedi!
Torniamo a casa cotti e stracotti, con un ricordo di Parigi molto contrastato… la bellezza dei monumenti, il romanticismo che si respira davanti alla Tour Eiffel, i parchi curati e ben tenuti, le nostre mille avventure…e dall’altro lato l’odore nelle metro, i barboni che invadono la città e lo sporco che lasciano, la paura che ti rubino il portafoglio e gli avvisi assillanti di stare attenti ai propri oggetti personali che continuano a risuonare nella metro e nelle nostre teste…