La via del santo e la via degli eretici
3 Agosto Partenza ore 6.50 da Genova. Alle 9.02 eravamo a Ventimiglia, confine italo-francese. Alle 15.37 abbiamo raggiunto il suolo di Spagna La prima tappa è Figueras in Catalogna. Prima di raggiungerla sbagliamo la strada (ma non è l’unico errore, in autostrada avevamo constato di aver dimenticato l’intera spesa nel box) . Il disguido si è rivelato tuttavia piacevole, infatti siamo finiti a Castello D’Empùries passando per tortuose stradine di campagna , tra tori e cavalli. Il paesaggio è dominato dal colore rossastro della terra spagnola.
Finalmente ritroviamo la C.260 (Figueres-Roses) sulla quale si possono trovare numerose indicazioni per i campeggi.
Scegliamo il CAMPING CASTELL-MAR, sul mare, popolato e gestito da tedeschi. Dopo aver montato la tenda, ci rilassiamo con un bel bagno ristoratore (l’acqua era freddina). Abbiamo fatto la spesa al Supermercato del Campeggio e dopo cena abbiamo camminato tutta la sera sull’immensa spiaggia bianca , deserta, raccogliendo le classiche conchiglie bianche.
4 Agosto Sveglia alle 7.25 Durante la notte ha piovuto , ma un vento portentoso ha fatto sì che questa mattina non ci sia neppure più una nuvola in cielo. Il conto del campeggio, per una sola notte è un po’ salato… non lo diciamo perché siamo genovesi, ma da obiettivi. In compenso ancora oggi la dirigenza ci manda gli auguri di Buon anno.
Ci dirigiamo dunque a Figueres, dove visitiamo il Teatro Museo di Salvador Dalì, ricco delle sue “strambe” opere d’arte (alcune si azionano con una monetina) e soprattutto di ritratti della moglie Gala (la sua modella e aiutante preferita). L’architettura del museo è molto curiosa: la facciata anteriore è dominata da statue. Sul retro vi è una facciata tutta rosa con delle uova giganti sul tetto.
Da qua ci dirigiamo a Barcellona. L’arrivo in questa città è parecchio confusionale, attraversiamo ponti e tunnel sotterranei con la netta sensazione di perderci. Ma alle 13.30 raggiungiamo il campeggio CALA GOGO (è grande, ben gestito e vicino alla città) Il pomeriggio è trascorso per le vie di Barcellona. Federico l’aveva già vista, per me è la prima volta. In un vicoletto attiguo alla Cattedrale una donna con una splendida voce, canta delle canzoni d’amore e religiose in spagnolo. Un nutrito gruppo di persone si è fermato ad ascoltarla: è stata una splendida colonna sonora della giornata. In un’altra piazza incidevano un video clip. Dopo la cattedrale ci dirigiamo al museo di Picasso. Qui di rilevante c’è solo la famosa serie completa di Las Meninas, ispirata al capolavoro di Velazquez che evidentemente Pablo amava quasi morbosamente. Visitiamo il parco zoologico de la Ciutadella popolato da pappagalli verdi e ochette. Al centro del quale domina una fontana con arco trionfale, alla cui realizzazione partecipò anche il giovane Gaudì. Non abbiamo il tempo di decidere se farci un giretto con le romantiche barchette, che attraversano il grande lago navigabile, che scoppia un temporale creando un fuggi-fuggi generale.
Sulla Ramblas, via storica e principale di Barcellona popolata da numerosi mimi e artisti di strada, entriamo in un museo delle cere. I personaggi non sono ricreati molto fedelmente, ma nel complesso l’accoglienza è parecchio suggestiva. Infatti la guida è una ragazza dall’aspetto ottocentesco e spettrale che ci accompagna nella casa un po’ horror lanciandoci sguardi da brividi. Ceniamo in una paninoteca e durante il viaggio di ritorno ci coglie un acquazzone pauroso. La colonna sonora notturna è caratterizzata da rombi sia dei tuoni , sia degli aerei in partenza (campeggio vicino all’aeroporto) 5 Agosto Facciamo un bagno in mare nonostante la vicinanza al porto di Barcellona. In tarda mattinata visitiamo la Sagrada Famiglia , la chiesa più inusuale d’Europa (come la definisce la nostra guida). Iniziata e progettata da Gaudì nel 1882 , ancora in costruzione… forse la termineranno nel 2021. Salendo i suoi 340 gradini raggiungiamo 750m sul livello del mare. Il pomeriggio è trascorso visitando la casa museo di Gaudì nel “park Guell”, caratterizzato dalle opere architettoniche di questo artista. Da non perdere!!! In particolare consigliamo: la Sala delle Cento Colonne (con 84 colonne storte con mosaici in ceramica e vetro) e la Gran Plaça Circular. Quest’ultima si raggiunge da uno scalone decorato con animali di ceramica ed è costituita da una spazio aperto ondulato con mosaici tutti colorati e dalla panca più lunga del mondo.
Curiosità che nulla c’entra con il viaggio in se : in porto era attraccato il Jolly Zaffiro, nave portacontenitori che Federico (portuale) aveva caricato a Genova il giorno prima di partire.
6 Agosto Durante la notte un “nubifragio” si è abbattuto sul campeggio. Fortunatamente ne siamo usciti illesi, mentre la maggior parte dei “vicini” ha la tenda allagata. Partenza verso Logrono. Durante il viaggio rimaniamo incantati dalle infinite distese dell’Aragona. Il colore della terra è un tenue marroncino. Le colline si estendono piatte e allungate. Qua e là si vedono dei resti di villaggi in mattoni, chiesette e case che hanno avuto una loro storia e ora si ergono ancora in piedi come per raccontarla. Superiamo il meridiano di Greenwich!!! Il paesaggio muta continuamente e sulle sagome delle montagne di pietra troneggiano antiche abbazie e fortezze.
Passando per la Navarra raggiungiamo la Rioja. Qui visitiamo la cittadina di Logrono la cui storia è legata al pellegrinaggio verso Santiago de Compostela. Entriamo nella cattedrale Santa Maria de la Rotonda e in santa Maria del Palacio, chiesa templare. Escludendo i pacifici pellegrini giubileari con il loro bastone e la caratteristica conchiglia, l’impressione è di una cittadina-horror-dylandoghiana. Il numero 666 è su alcune porte accompagnato da svastiche e gli individui che la popolano incutevano paura.. Scappiamo! Siamo molto più fortunati con Estella (Navarra). Stupenda cittadina medioevale, sul Cammino di Santiago, non perdetevela!!!. Dalle transenne deduciamo che durante la giornata hanno corso i tori e il gestore del campeggio ci spiega che quello è il giorno della festa patronale, scusandosi per l’eventuale confusione dovuta ai bagordi.
Tutti gli abitanti sono vestiti di bianco, tranne le scarpette e le stringhe, rosse come il foulard attorno al collo. Per integrarci con la popolazione acquistiamo anche noi due fazzoletti rossi con il simbolo della città e il suo nome scritto in basco. La serata si conclude con i fuochi artificiali. 7 Agosto Le tappe previste della giornata sono Puente la Reina e Pamplona. La prima è praticamente un paesino la cui medioevalità non è dettata solo dalle chiese risalenti al 1100 e dal famoso Ponte del Diavolo ma anche dalla struttura stessa della cittadina. Oltre l’Iglesia de Santiago veniamo colpiti dalla Iglesia del Crucifjio, edificata nel XII secolo dai Templari (croci templari infatti sono raffigurate ovunque al suo interno). Alle porte di Puente la Reina si trova la “statua del pellegrino”. Qui incontriamo un simpatico signore che percorre tutto il cammino di Santiago in bicicletta (è l’anno del Giubileo).
A Pamplona girovaghiamo un po’.Consigliamo di recarvi sulle antiche mura da cui si gode un panorama suggestivo.
Questa è la città dove si trova il parlamento basco e dove si svolge annualmente la festa di San Firmino, in cui i tori sono lasciati liberi di scorazzare per le vie principali del centro storico. Tappandoci il naso sbirciamo anche Plaza de Toros dove sorge l’arena per le corride. Da pazzoidi, ancora a digiuno, decidiamo di dirigerci verso la lontana Roncisvalle (confine con la Francia) : il leggendario ed epico luogo dove fu annientata la retroguardia di Carlo Magno. L’ultima tappa della giornata , che consigliamo caldamente è l’ABBAZIA D’IRACHE (nei pressi di Estella). Questo era una rinomata tappa per i pellegrini che desideravano riposare. Si distingueva infatti dagli altri luoghi di sosta perché qui oltre alla tranquillità e ad un caldo pasto si offriva del vino. Ancora oggi si può bere dalla Fonte del vino. Nei pressi dell’abbazia infatti vi è una fonte con due rubinetti : da uno sgorga acqua e dall’altro vino rosso. Assaporatelo è gratuito!!! Consiglio: non emulateci oggi abbiamo voluto strafare e arriviamo alla sera che siamo stanchi morti!!! 8 Agosto Da Estella ci dirigiamo verso la costa : l’Oceano e S.Sebastian ci attendono! Nel tragitto Estella-Pamplona sostiamo presso un punto molto panoramico, dominato da eliche per l’energia eolica (una sorta di mulini a vento dalle pale enormi).Sono numerosissime e costeggiano tutta la sagoma di un colle, ordinate in fila Arriviamo a San Sebastian . Vi consigliamo di inerpicarvi sul monte Urgull (strutturato a guisa di parco). Sulla sua cime vi troverete una gigantesca statua bianca di Cristo e le rovine di un castello. Da qui potrete ammirare un panorama suggestivo della città e della magnifica e immensa spiaggia, che non per niente è chiamata Concha d’or.
Dopo un bel bagno nell’oceano ci giriamo i vicoletti della Città Vecchia (Parte Veja). Questa zona è anche animata la sera giacché vi sono molti locali che servono le tapas … i piattini che ci offrono in Italia come aperitivi. Durante il giorno invece si possono visitare i classici negozietti per turisti che offrono una grande scelta di souvenir. Alle finestre delle case sono appese numerosissime bandiere con la richiesta d’indipendenza per i Paesi Baschi. Mi piace costatare che sono frequenti i cartelli che denunciano la barbarie di corride e altri “giochi” con animali. 9 Agosto Mattinata trascorsa a Hondarribia., cittadina storica sul mare. La parte alta è protetta da mura che racchiudono vicoli e case caratteristiche con imposte tutte colorate, balconi fioriti, stemmi araldici scolpiti e gronde. In questa località si avverte particolarmente il desiderio d’indipendenza basco. Infatti in ogni città della Navarra e dei Paesi Baschi troverete i cartelli stradali in due lingue: spagnolo e basco. A Hondarribia l’idioma spagnolo viene cancellato con vistose righe di vernice.
Nelle vicinanze , salendo per una strada collinare troverete l’Ermita di San Marcial da cui si godono panorami suggestivi.
Questa giornata trascorre attraversando la campagna tra stradine tortuose e pendenti. Cerchiamo delle specie di Dolmen che indica la guida… ma che non siamo in grado di trovare. Attenzione perché in Spagna le indicazioni stradali sono scarsissime!!! In un paesino vicino a Leuza vediamo un fantoccio impiccato ai pali della luce, con i genitali di verdura.
Consigliamo caldamente di fare una sosta a Loyola dove sorge il monastero dedicato al fondatore dell’ordine gesuita: Sant’Ignazio che nacque qui. La sua casa-museo è molto interessante da visitare, sia per l’arredo sia per i tableaux vivants (quadri plastici) che illustrano la vita del santo.
La sera al campeggio assaggiamo gli asparagi bianchi. Sono simili ai verdi ma meno forti, li trovate inscatolati in ogni supermercato.
10 Agosto Visitiamo Bilbao (che non ci entusiasma per nulla). Oltre tutto in questi giorni il clima politico è assai teso e rovente. Da Genova ci avvertono che intorno a noi sono avvenuti alcuni attentati (di cui siamo all’oscuro).
Gernika: è più interessante il quadro di Picasso , qui non c’è davvero nulla.
Ci tuffiamo nell’Oceano a Lekeito (porto per la pesca del tonno). Gran bel paesino, non perdetevelo! Dalla spiaggia potete raggiungere un isolotto roccioso e boscoso (s.Nicolas) camminando sulle acque (passerella di cemento coperta dal mare). 11 Agosto Questa dovrebbe essere la giornata del riposo, all’insegna delle 3 S: spiaggia , sole , sonno. Purtroppo piove per tutto il giorno e così dopo un giro a San Sebastian ad acquistare i classici ricordini restiamo in campeggio per controllare che non si allaghi la tenda.
12 Agosto Il tempo sull’Oceano è davvero pazzo! Continua a piovere e la tenda non tiene più l’acqua. Decidiamo di abbandonare i Paesi Baschi alla ricerca di un clima migliore. Pensavamo di passare da Carcassonne al ritorno e allora decidiamo di anticipare la partenza.
Torniamo in Francia (sud). I campeggi sulla costa (Valras Plage) sono tutti esauriti (siamo quasi a Ferragosto). Riusciamo ad accamparci la sera presso il camping di Colombier, piccolo e molto modesto ma provvidenziale.
13 Agosto Assolutamente da vedere Beziers. Questa cittadina è popolata da numerosi gatti molto affettuosi e amorevolmente curati. Siamo nel paese cataro e consiglio a chi non conosce la storia di questo popolo di ripassarla o studiarla, perché altrimenti non potrà apprezzare a fondo il fascino e il magnetismo di questi luoghi. Il pavimento della città è ricoperto da uno strato di bottiglie e bicchieri in frantumi. La sera precedente infatti c’era stata una grande festa (peccato che noi ne fossimo all’oscuro). Mentre gli spazzini ripuliscono le strade, guardiamo incuriositi una statua in una nicchia che raffigura la leggenda di S. Afrodisio. Primo vescovo che portò il cristianesimo nella città, malvisto per questo, venne decapitato e gettato in un pozzo. Da allora il suo spettro girovaga per le vie con la sua testa in mano. Ma questo fantasma non è certo solo. Qui nel 1209 migliaia di cittadini furono massacrati nella crociata contro i catari, in cui non si fecero nemmeno discriminazioni con i cattolici: <
Alle 13 dopo aver pranzato abbiamo visitiamo Carcassonne: borgo fortificato rimasto quasi inalterato dal medioevo ad oggi. Da non perdere! Qui vediamo il museo dell’inquisizione (che mostra la storia, i personaggi e le atroci macchine di tortura) e il castello (visita guidata). I negozietti all’interno propongono numerosissimi libri sul medioevo , il catarismo e i templari oltre ai soliti souvenirs.
Trascorriamo il tardo pomeriggio a Minerva. Collegata al mondo da un ponte di pietra, questa cittadina appare con aria di sfida sulle rocce, circondata solo da vigneti. Appena arrivate seguite il percorso dei Catari. Importante la scultura in pietra grezza con un foro a forma di colomba (simbolo cataro).
Il borgo resistette nel 1210 ad un assedio di 7 settimane che culminò con l’esecuzione di numerosi catari arsi sul rogo. Visitate il piccolo museo di tableaux vivants che vi narrano la storia del paese.
Dal carretto di un contadino acquistiamo un melone dolcissimo che abbiamo divorato per cena.
14 Agosto Ritorno a Genova.