La verde Toscana

Una settimana divisa tra gli incantevoli paesini toscani e il relax marittimo
Scritto da: ireste
la verde toscana
Partenza il: 25/07/2010
Ritorno il: 01/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Una vacanza toscana

Era da tempo che io e il mio ragazzo volevamo vedere la verde Toscana: quest’estate, quindi, abbiamo deciso di abbinare la visita di alcune città dell’entroterra con qualche giorno di relax al mare, a Marina di Massa. 1° giorno: Volterra e i suoi alabastri Per sfuggire alle micidiali code autostradali pensiamo e sperimentiamo con successo un itinerario che, pur allungando di una mezz’ora il tragitto, ci fa evitare l’affollata autostrada ligure (noi siamo piemontesi) e ci fa arrivare in tutta tranquillità a Volterra in tarda mattinata. Il primo impatto con la Toscana si rivela decisamente positivo: Volterra è stupenda! Gironzolando per le viuzze non possiamo fare a meno di entrare in tutti i negozi di souvenir di alabastro, anche solo per ammirare gli oggetti esposti (ma anche per alleggerire un po’ i nostri portafogli…). Ovviamente, ci dedichiamo anche alla cultura: visitiamo il Duomo e il bellissimo Teatro Romano con tanto di terme etrusche annesse; appena in tempo, dato che un breve ma intenso temporale ci sorprende poco dopo. Pazienza, tanto la sera si avvicina e dobbiamo raggiungere Siena, dove ci attende il nostro b&b Villa Fiorita, che si rivelerà un’ottima sistemazione, confortevole e vicina alle mura della città.

Prendiamo possesso della camera e poi partiamo all’esplorazione del quartiere o, meglio, delle pizzerie della zona! Per fortuna il gestore del b&b ci ha forniti di una cartina dettagliata della città e ci ha consigliato personalmente alcuni ristoranti: la prima scelta si rivela azzeccata. Nonostante la stanchezza che fa capolino non resistiamo a fare un giretto per le vie di una Siena illuminata in modo davvero suggestivo, e pregustiamo già la visita che faremo domani. 2° giorno: Siena tutta da scoprire

Dai racconti di chi c’è stato non immaginavamo che Siena nascondesse una tale ricchezza di chiese, palazzi e panorami: dietro la facciata di “città del palio” si nasconde, in realtà, una piccola Firenze, che avrebbe meritato almeno un paio di giorni di visita accurata (noi, nonostante le gambe lunghe e l’impegno, non siamo riusciti a vedere tutto: sarà la scusa per tornarci…). Il nostro itinerario inizia da Porta Camollia, e ci conduce subito alla vicina Fortezza di S. Barbara: i giardini presenti all’interno sono carini, e, data la posizione rialzata, si può vedere un bel panorama. Da lì ci dedichiamo alla visita delle innumerevoli chiese e chiesette disseminate lungo il percorso, e sono davvero tante! Però le consiglio, perché spesso una facciata spoglia nasconde un interno suggestivo e splendidi rosoni che la penombra valorizza molto. Bellissima è piazza Salimbeni (da vedere assolutamente di notte!) su cui si affacciano tre palazzi storici, oggi sede della famosa banca Monte dei Paschi.

Il tempo vola, e quando arriviamo in Piazza del Campo è tarda mattinata: la piazza è sorprendentemente in pendenza, e ci soffermiamo ad immaginarla percorsa dagli zoccoli scalpitanti dei cavalli durante il palio, così come si vede in TV. Prima che la Torre del Mangia catturi del tutto la mia attenzione, (sono appassionata di torri, campanili e cupole, e non perdo mai l’occasione di salire ovunque ci sia un bel panorama da fotografare) ci soffermiamo a scattare un paio di foto alla Fonte Gaia (che, però, non è l’originale ma una copia). La salita alla torre si rivela più impegnativa del previsto, dato che facciamo un’ora di coda per entrare, ma ne vale decisamente la pena: la vista è splendida se non soffrite di vertigini! Discendiamo affamati e pranziamo in uno dei tanti bar-ristoranti che si affacciano sulla piazza: scelta azzeccata, i prezzi sono normali e gustiamo anche il famoso “ciaccino” toscano (nient’altro che la pasta della pizza condita con olio e altri ingredienti a scelta…). Il pomeriggio prosegue su e giù per le stradine senesi: visitiamo il gigantesco e sorprendente Museo Archeologico, che, in realtà, assomiglia più ad un labirinto in cui si può trovare di tutto, compresi i tradizionali carri con i simboli delle contrade di Siena. Rinunciamo, invece, alla visita del Duomo e del Battistero: c’è troppa coda per i biglietti e il prezzo ci sembra un po’ troppo alto. Concludiamo la giornata con la visita alla Fonte Branda (una serie di vasche le cui acque, in passato, erano utilizzate in vario modo dai senesi) e San Domenico. Decisamente stanchi ma soddisfatti, ritorniamo al b&b. Alla sera sperimentiamo un po’ di cucina senese alla trattoria Fontegiusta con i tradizionali “pici”, ovvero lunghi e sottili salamini di pasta fatta in casa conditi a piacere, e assaggiamo anche i cantucci col vin santo.

3° giorno: la bella Pienza e la deludente Montepulciano Premessa: se avete mezza giornata libera, andate a farvi un giro nella Val d’Orcia: troverete un paesaggio collinare più brullo del Chianti, ma dai colori caldi e molto suggestivo. Una tappa obbligata è Pienza, borgo medioevale tenuto benissimo e molto valorizzato, in cui potete fare acquisti di prodotti tipici toscani (ma questa è un’attività a cui si dedicano soprattutto i turisti stranieri…) e visitare con la guida Palazzo Piccolomini. Se vi resta il pomeriggio libero, come nel nostro caso, non perdete tempo con Montepulciano: al di là di San Biagio, colosso architettonico che si erge maestoso nel mezzo di un prato e che ti fa sentire davvero piccino mentre gli giri attorno estasiato, il resto del borgo non è tenuto bene. Qua e là ci sono edifici pregevoli, ma la maggior parte delle facciate necessita di un buon restauro. In tutto il paese si respira ancora l’atmosfera del set cinematografico di Twilight che l’ha reso protagonista nei mesi scorsi, ma se non siete appassionati della saga (e noi non lo siamo) l’abbondanza di riferimenti al film diventa un po’ inopportuna.

Ritorniamo a Siena e trascorriamo l’ultima sera preparando i bagagli: domani lasceremo il nostro b&b, alla volta di San Gimignano e di Marina di Massa.

4° giorno: San Gimignano e le sue torri Stavolta niente sorprese: complici i miei genitori che ci sono stati alcuni anni fa, abbiamo un’idea abbastanza precisa dei parcheggi, dei luoghi da visitare e del borgo in generale. Ci avevano detto che era carino ed è decisamente così: io, patita dei souvenir di alabastro, ne approfitto per fare gli ultimi acquisti, intanto visitiamo la splendida Collegiata (peccato non poter fare foto!) e passeggiamo per le vie dentro e fuori le mura, fino alle fonti medioevali: grosse vasche d’acqua potabile situate in uno spiazzo fresco e ombroso. Come consigliato dai Turisti per Caso che ci sono già stati, prima di ripartire ci gustiamo anche un bel gelato in una famosa gelateria di piazza Duomo. Verso sera raggiungiamo Marina di Massa e l’hotel “la Tavernetta de’ Ronchi” che ci ospiterà per altri tre giorni.

5° giorno: Massa tra un nubifragio e l’altro Causa intenso maltempo, rimandiamo l’invitante equazione sole + lettino = relax totale in spiaggia e sfruttiamo un paio d’ore senza pioggia per visitare la vicina Massa, che si rivela una città graziosa, con un Duomo superbo e la bellissima Rocca dei Malaspina tutta da scoprire: consiglio, però, la visita guidata, che noi per mancanza di tempo non abbiamo scelto.

6°-7°-8° giorno: a tutto relax! Grazie alla complicità del sole, deciso a vincere la sua battaglia contro le nuvole, e all’arrivo di due amici del mio ragazzo, gli ultimi giorni di vacanza scorrono all’insegna del divertimento e di un po’ di vita notturna. Certo, Marina di Massa non mi è sembrato un luogo affollato dai turisti (forse sono io che sono abituata ai budelli liguri e alla distesa di negozi ai lati di vie gremite di gente come sulla riviera veneta…), ma se non vi fermate molti giorni e cercate solo un po’ di relax direi che il posto va bene. Consiglio il bar-ristorante “Vespucci”, che ha una bellissima terrazza panoramica da cui si vede buona parte della costa, e il ristorante “Pancino 2”, dove potrete gustare ottimi piatti a base di pesce.



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