La verde Irlanda 3

In Irlanda tutto è verde, dai prati, a parte della bandiera, ai simboli del Paese, fino al cuore degli Irlandesi... Anzi il cuore è nero di Guinness. Come mai l'Irlanda è così verde è presto detto. Io è la terza volta che ci vado e non credo che mai sia passato un giorno in cui il cielo mi abbia graziato di una sua generosa pioggerella, come...
Scritto da: Attimofuggente
la verde irlanda 3
Partenza il: 06/04/2008
Ritorno il: 13/04/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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In Irlanda tutto è verde, dai prati, a parte della bandiera, ai simboli del Paese, fino al cuore degli Irlandesi… Anzi il cuore è nero di Guinness. Come mai l’Irlanda è così verde è presto detto. Io è la terza volta che ci vado e non credo che mai sia passato un giorno in cui il cielo mi abbia graziato di una sua generosa pioggerella, come se fosse un innaffiatoio naturale. Gli altri elementi che caratterizzano l’Irlanda sono: il ritmo della vita ancora a dimensione umana, la cordialità e spontaneità della gente, le pecore e le serate al pub davanti a un bel boccale di Guinness, ascoltando un po’ di sana musica tradizionale “live”. Ah a proposito i costi: sfruttando i voli della Ryan Air da Forlì a Dublino, la convenzione con la Hertz per l’autonoleggio, mangiando nei pub e dormendo nei bed&breakfast, una settimana è costata (tutto compreso) circa 750 Euro a testa. Tenuto conto dei prezzi piuttosto elevati dell’Irlanda, direi che è una cifra più che buona. Mangiare in Irlanda è carissimo, però direi che nei pub si mangia in genere discretamente e in un ambiente decisamente tipico. I bed & breakfast sono un po’ più buon mercato degli alberghi e danno la possibilità almeno di scambiare un po’ di chiacchiere con i proprietari che sono in genere molto cordiali. Ma veniamo ora al programma dettagliato di questo viaggio nel Sud dell’Irlanda: Domenica 6 Aprile – partenza da Forlì alle ore 10,25 (in teoria, perchè in realtà siamo partiti con 20 minuti di anticipo!!!!) e arrivo a Dublino dopo un volo di tre ore scarse. Veloce pasto in aeroporto, pratiche alla Hertz per il noleggio (leggete bene le istruzioni che vi danno al banco per raggiungere il luogo preciso di consegna dell’auto), e poi via nel cuore dell’Irlanda. Il contatto con la guida a sinistra può essere traumatico la prima volta, per me oramai è quasi routine, avendo già guidato in almeno altre 5 occasioni a sinistra. Attraversiamo velocemente Dublino (si fa per dire perchè c’è un po’ di ingorgo) per arrivare al piacevole piccolo villaggio di Enniskerry, punto di partenza per la visita di Powerscourt Estate (www.powerscourt.ie), 20 ettari di terreno coltivati a giardino con splendide viste. Lasciato il giardino proseguiamo con calma (in Irlanda tutto deve essere pensato nel massimo relax) lungo la costa, soffermandoci di tanto in tanto per ammirare la ripida scogliera, come ad esempio a Greystones. Giunti nei pressi di Arklow abbandoniamo la costa per giungere ad Avoca, e in particolare in un luogo conosciuto come “Meetings of the water”. Lì c’è un B&B per la notte, e un pub dove un tizio ci introduce subito alla tradizionale musica irlandese. Siamo un po’ stanchi, dopo il viaggio, ma come rinunciare a un così interessante inizio. Qui conosciamo anche un farmacista di Reggio Emilia in un solitario tour di un paio di settimane. Nel B&B spendiamo Eur 40 a testa compresa colazione, e per la cena spendiamo circa Eur 15 per una sorta di hamburger con patatine e insalata. I prezzi che incontriamo sono più o meno sempre questi: dai 35 ai 40 Eur per un posto letto in B&B in camera doppia, compreso ricca colazione irlandese, e per la cena Eur 15-18 per un piatto unico che generalmente è Irish Stew (una sorta di stufato di pecora) con patate fritte e insalata… Quello che si definisce un piatto guarnito, in Italia non usuale. Diciamo che con un piatto unico normalmente si cena. Una pinta di Guinness (mi raccomando non dite mai una birra media o piccola, dite sempre il nome della birra e se ne volete una pinta o mezza pinta) costa da Eur 3,80 a Eur 4,5. In futuro non vi dirò più quanto abbiamo speso, perchè i prezzi che incontriamo sono comunque sempre questi. Lunedì 7 Aprile – Appena apriamo le tende (in Irlanda, così come in tutti i paesi nordici non esistono scuroni alle finestre) abbiamo la bella sorpresa del sole che illumina un paesaggio completamente innevato… Per fortuna è sceso quel tanto di neve che basta per rendere il paesaggio meravigliosamente magico, ma non sufficiente a creare problemi al traffico. Dopo la colazione fatta in una bellissima veranda che guarda direttamente sul fiume, partiamo per Ballymoon Castle. All’arrivo proviamo un po’ di delusione nel vedere che in realtà sono ruderi nei cui pressi pascolano pecore… Dovremo abituarci a questo genere di “sorprese”, perchè in Irlanda molti monumenti sono affidati alle pecore… Ma questo fa parte della bellezza dell’Irlanda. Proseguiamo quindi per Jerpoint Abbey, un bellissimo esempio di abbazia cistercense del XII secolo, che ci ripaga ampiamente della prima delusione del giorno. All’ora di pranzo siamo a Kilkenny, vivace capoluogo dell’omonima provincia. Pranziamo in un pub, dove decidiamo di prenderci una insalata che al massimo poteva sfamare una tartaruga al prezzo di 8 Euro circa, e poi visitiamo un po’ la cittadina, e in particolare St. Canice Cathedral e la Black Abbey. Oramai il pomeriggio avanza e ci spostiamo così fino a Holycross Abbey, altro splendido esempio, ben conservato, di abbazia cistercense del XII secolo. Concludiamo la giornata giungendo a Cashel, cittadina dominata da una rocca di proporzioni grandiose. Ci guardiamo un po’ attorno, e poi scegliamo un B&B situato in una casa rosa immediatamente prima della salita che conduce a piedi alla rocca. Sistemazione più che dignitosa con accoglienza cordiale. Per la cena ci accorgiamo ben presto che la città non è molto viva, e così, prima che ci chiudano in faccia qualsiasi locale (anche perchè è lunedì sera) entriamo in un locale piuttosto anonimo non lontano dal B&B dove ceniamo però con un buon piatto unico a base di salmone. Data la vita delle cittadina, facciamo un po’ di foto notturne, data la bellissima serata, e poi a letto. Martedì 8 Aprile – Noi di solito siamo mattinieri, ma in ogni caso al mattino verrete svegliati quasi ovunque dall’odore del bacon che sfrigola, o delle loro salsiccie, di cui non ho mai avuto il coraggio di chiedere la composizione. Prima di venire asfissiati da questi odori mattutini per noi piuttosto inusuali, prepariamo velocemente i bagagli e ci precipitiamo a far colazione. La prima parte della mattinata è senza dubbio dedicata alla vista della Rock of Cashel, uno dei siti storici più interessanti di tutta l’Irlanda, per la sua vastità e lo stato di conservazione. Ai piedi della Rocca, per una strada di campagna si giunge e un’altra interessante abbazia: Hore Abbey, le cui rovine sono giunte fino a noi in un discreto stato. Proseguendo il nostro viaggio arriviamo fino a Cahir, altra interessante cittadina nella contea di Tipperary. Qui decidiamo di farci una bella camminata fino a giungere, dopo un paio di chilometri, prima a fianco di un campo di calcio gaelico, e poi ad un campo di golf (più diffusi in Irlanda, di quanto siano i supermercati in Italia), allo Swiss Cottage, bizzarra creazione del 1810 di John Nash, architetto che prediligeva lo stile Regency. Dopo la obbligatoria visita guidata in cui una graziosa signorina in perfetto inglese (un po’ troppo spedito) ci raccontava la storia della villa… Che noi abbiamo solo immaginato per non farci venire il mal di testa nel tentativo di tradurre ciò che diceva, siamo ritornati in paese e abbiamo ripreso il nostro cammino in drezione Blarney Castle. E’ questo uno splendido castello (almeno visto da fuori, dato che era troppo tardi per visitarlo dentro), abbinato comunque a un bellissimo giardino che già da solo merita la visita. Questo castello è famoso per la “pietra di Blarney” che pare dare la loquacità a chi non ce l’ha, ma nessuno di noi due ne aveva bisogno, per cui abbiamo potuto sorvolare tranquillamente. Ultima tappa della giornata Cork, la seconda città più grande d’Irlanda. Per il B&B ci siamo orientati verso Wellington Road, dove abbiamo trovato una sistemazione un po’ freddina (si erano dimenticati di tenere il riscaldamento acceso… Per un attimo ho creduto di essere in Scozia), ma poi molto gentilmente ci hanno scontato 5 Euro sul prezzo. Per la cena siamo andati in centro in un pub un po’ turistico forse (Clancy’s), data l’ampiezza, dove abbiamo mangiato un sontuoso Irish Stew direttamente dentro a un pane tondeggiante… Molto buono. Dopo cena siamo tornati verso l’albergo, ma non prima di aver fatto una capatina da “Sin E'” un locale non molto grande (ahimè), ma dove abbiamo avuto il piacere di ascoltare un gruppo di ben 12 elementi che suonava le tipiche ballate irlandesi. Peraltro questi 12 musicisti erano quasi tutti giovani, il chè fa ben sperare pr il mantenimento delle tradizioni popolari irlandesi. Mercoledì 9 Aprile – La mattina è splendida (come spesso è accaduto in questa settimana), e quindi ne approfittiamo per andare subito a visitare Kinsale, bella località marinara molto frequentata dagli irlandesi, con bellissime case dipinte dei colori più inusuali. Appena lasciato Kinsale facciamo una capatina a visitare Charles Fort, una fortezza seicentesca ben conservata all’imboccatura della baia di Kinsale. Oggi è una giornata dedicata al mare, e quindi proseguiamo verso Ovest lungo la strada costiera. Sono strade spesso molto strette e piene di curve che però permettono di godere di panorami davvero interessanti. La zona più selvaggia è quella dell “Seven Heads Peninsula”. Quando oramai abbiamo dato per perso il pranzo incontriamo in un posto sperduto una sorta di locanda dove ci fermiamo a mangiare, peraltro molto bene. Nel pomeriggio, superata Clonakilty, incontriamo un segnale che ci indirizza verso Dromberg Stone Circle, un circolo di pietre molto ben conservato, che alcuni cartelli tematici ci descrivono con dovizia di particolari. In questo caso abbiamo tracce anche di una “Cucina” preistorica e di capanne. Splendido il panorama che conduce lo sguardo verso i pendii verdi fino al mare. Superiamo Baltimore, ma il tempo diviene brutto e inizia a piovere, per cui rinunciamo a raggiungere la penisola di Mizun Head per andare direttamente a Bantry. Qui proviamo a cercare il B&B Mill in Glengarriff Road, segnalato da Lonely Planet. Troviamo posto e devo riconoscere che è un’autentica chicca. E’ una di quelle tipiche case inglese (è vero siamo in Irlanda) piena di gingilli che noi italiani non vorremmo mai nelle nostre case, ma che sono molto piacevoli da vedere nella case altrui (soprattutto perchè sono poi loro a spolverarli). La casa è veramente calda e accogliente, poi ci mettiamo nella veranda a fare una partita a scacchi mentre il sole tramonta davanti a noi. Ci cambiamo per la cena e usciamo a fare una bella camminata fino al centro. Le guide dicono che qui bisognerebbe mangiare cozze e ostriche. Propendiamo per un antipasto di cozze (buone, ma non meglio delle cozze alla tarantina) e una pizza (sigh… Cedo alla pizza che io di solito non mangio mai all’estero) devo dire nemmeno troppo malvagia… Anzi. Dopo cena gironzoliamo un po’, ma siccome non riusciamoa trovare un pub con musica ce ne andiamo a dormire. Giovedì 10 Aprile – La mattina non è splendida, anzi inizia anche con un po’ di pioggia. Siamo propensi ad andare a fare il turistico “Ring of Kerry”, ma poi i padroni di casa (sempre molto cordiali) ci convincono che è meglio la Penisola di Beara. Il tempo è un po’ mutevole oggi, per cui si passa dal fredo pungente con pioggia a un bel sole con un certo teporino. Devo dire che la penisola è molto selvaggia, ma sicuramente affascinante. La strada è spesso stretta, al punto che se incontri qualcuno uno dei due deve fare retromarcia, ma per fortuna si incontrano poche auto e così di momenti critici ne abbiamo uno soltanto. Essendo le strade così strette completiamo il giro della penisola solo a metà pomeriggio. Quando siamo incerti se fare un po’ del “Ring of Kerry” ci pensa il tempo con una bella pioggia a farci decidere di raggiungere immediatamente Killarney, immerso nell’omonimo parco nazionale, e cercare un posto per la notte. Qui la ricerca è un po’ più complessa del solito, ma alla fine troviamo un’anonimo B&B un po’ in periferia “The White House”, che dopo le calorose accoglienze dei giorni precedenti ci lascia un po’ insoddisfatti per la sua anonimità. Altrettando standardizzata la colazione e il trattamento. La sera andiamo a cena in centro al pub “O’ Connors”, dove oltre a un buon stufato ci ascoltiamo anche un duo molto ben assortito con musiche tradizionali e non. Venerdì 11 Aprile – Continuiamo il nostro giro in senso orario (un po’ come vanno prese anche le rotonde in Irlanda), e vediamo il Castello di Carrigafoyle, poi il grazioso paesino di Adare (con i cottage dai tetti di paglia), Limerick e Birr. Qui dormiamo in albergo, ma devo dire che sono meglio i B&B. Cena in ristorante indiano, ma non merita. Sabato 12 Aprile – E’ l’ultimo giorno e cominciamo con Clonmacnoise, splendido sito monastico. Tentiamo con Bru na Boinne (ma i biglietti sono a numero chiuso) e così vediamo solo il museo (molto ben fatto). La sera arriviamo nella penisola a Nord di Dublino. Ceniamo con Fish and Chips e poi in aeroporto a riconsegnare l’auto e a dormire in qualche sedia in attesa che si faccia ora di fare check-in per ritornare a Forlì… A proposito per chi vuole andare in Irlanda consiglio di consultare prima della partenza, oltre a questi racconti di viaggi, anche il sito www.irlandando.it, fatto veramente molto bene. Buon viaggio!


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