La Valle d’Aosta a piccoli passi
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Terzo giorno: Una bella gita in Val Ferret, dove andavamo sempre quando ero bambina. Si deve proseguire in direzione Courmayeur, e poi si segue la strada per il Monte Bianco, ad un certo punto sulla vostra destra vi troverete un cartello per la Val. Un consiglio, seguite la strada fino in fondo, e vi troverete in una zona attrezzata per i pic nic, se non c’è tanta gente è bello anche pranzare li al sacco, ma se siete un po come me che sono un po orso, proseguite la strada in salita, e arriverete su un altopiano, proseguendo cercate un parcheggio, non roviniamo tutto però! Lì troverete parecchi posti tranquilli dove rilassarvi e pranzare. Per i cani? Un paradiso. Avete acqua a volontà, direttamente dal ghiacciaio. Molte foto, a fiori di montagna e farfalle, ma anche a cavallette particolarmente colorate.
Al rientro abbiamo acquistato altra Fontina, da un produttore locale, e dell’ottimo burro.
Quarto giorno: Viaggetto a La Thuile, ed al Piccolo San Bernardo.
Stessa direzione per Courmayeur, poi a Prè Saint Didier, si gira a sinistra per La Thuile.
Una volta era una strada abbastanza piccola, e un po a strapiombo, ma ora l’hanno un po migliorata. Si arriva a La Thuile, dopo circa 20 minuti, mi sorprende sempre il colore dei fiori, che da noi non saranno mai così belli. Una visitina agli impianti di risalita, per un caffè…..non che in paese non ci siano bar, ma perchè si parcheggia più comodamente. Due passi per pipi ai cani, e poi si prosegue per il Piccolo San Bernardo, sul confine tra Italia e Francia. La strada anche qui è stata un po allargata, ma il fascino delle strade di montagna non è quello di essere comode…. salendo sono stata felice di trovare delle placche di ghiaccio, come da anni non vedevo… quasi sulla sommità primo del valico, c’è il Lago Verney, che sembra piccolino, ma a girarlo credetemi, ce ne vuole. E per i nostri tre cagnolini è stato molto divertente.
Al Piccolo ci siamo godute una bella crepes con marmellata di mirtilli.
L’unica pecca è che il personale non parla italiano, quindi studiatevi come ordinarle i francese.
Da notare che le mucche valdostane sono pezzate, bianche e marroni , mentre la mucche francesi sono nocciola, e si nota soprattutto qui perchè prima del confine sono pezzate mentre dopo no… la regione Valle d’Aosta, vuole solo mucche valdostane per la produzione della Fontina.
Ultimo giorno: abbiamo deciso di visitare il Castello di Verres
Uno dei pochi costruiti in mono blocco, cioè senza torri o locali dislocati, ma tutto era racchiuso in un unico edificio. Molto bello, e considerando che ha avuto 200 anni di abbandono, hanno fatto un otimo lavora di restauro. Appartenuto alla famiglia Challant, come il castello di Issogne ( il paese di mia nonna), è stato sia una dimora che una fortezza militare.
Da vedere.
Consiglio inoltre il castello di Issogne, e sicuramente il castello di Fenis….per quello che riguarda il castello di Aymavilles e di Saint Pierre, sono in restauro.
Altro bel castello è quello Savoia, per andare a Gressoney.
L’unico handicap è che per visitarli se si hanno dei cani, si deve entrare uno alla volta mentre l’altro sta con loro, ma la felicità dei loro occhi a spasso per i boschi non ha prezzo.
Questo è un po un diario frettoloso, come posso descrivervi,il cielo blu, il profumo dei boschi, l’aria frizzantina, i colori dei fiori di prato… un consiglio andateci.
E portatevi i vostri cani, vi diranno grazie con lo sguardo.