La Tunisia e l’Hammam
Sono partita con poche aspettative: un giretto giusto per cambiar aria e prender un po’ di sole.. Bè, c’era un freddo boia e a volte la pioggia! Il nostro hotel, che si trovava a Yasmine, un quartiere lontano dal centro fatto di soli albergoni di cui molti in costruzione, era grosso e triste, non vi racconto il cenone, da dimenticare, se non per aver osservato gigantesche famiglie tunisine che festeggiavano (cosa ci facessero in un hotel per stranieri me lo chiedo ancora adesso), ed in particolare vedere come ballavano gli uomini, dai ragazzi ai sessantenni, in modo tutto mediorientale (perdonate la divagazione ma sono appassionata di danza, ad es. Non vi dico quanto ho rotto a Bali).
Insomma, in sintesi, ed ognuno colga ciò che vuole: le mura ocra della medina, un bel mare turchese, Craxi dovunque, anche un quadro nel miglior ristorante della città, il narghilè, lo shopping sfrenato in cui le mie scarse capacità di contrattare risultano ancora più evidenti, cous cous di carne e pesce, il piatto nazionale “brik” tipo panzarotto fatto di sfoglia sottilissima di uovo fritto con altro uovo dentro (mi piaceva da impazzire!), i vicoli stretti della medina che ti fanno sentire fuori dal tempo, le porte azzurre che ti puoi incantare a guardare, ed infine ..L’hammam! Premessa: io amo il bagno turco,le saune finlandesi, tirolesi, il tiepidarium, ecc.., nonché farmi massaggiare in ogni parte d’oriente (ma massaggi tradizionali non sessuali!), e prima di partire un’amica mi ha descritto un hammam di Istanbul come la cosa più divina e rilassante mai provata in vita sua. Di conseguenza mi sono fissata: “Simo, voglio andare all’hammam tradizionale!”. Appena scesa dall’aereo chiedo all’incaricato del tour operetor e lui “c’è un albergo vicino all’hotel con un ottimo…” Un albergo? Vicino all’hotel? Ma mi prende in giro?Mi affido alla Rough Guides che parla di hammam nella medina e, a parte la fatica per trovarlo, un signore un po’ inquietante ci invita a dare un’occhiata; con difficoltà capisco che io e Simone possiamo fare l’hammam insieme. INSIEME?Ma allora non ci siamo proprio, mi tratta da turista deficiente, non siamo mica in Tirolo, vuole che non sappia che in Tunisia c’è la più assoluta separazione tra i sessi? (diversamente da Tunisi ad Hammamet lo stesso edificio ha orari diversi, nel pomeriggio per le donne, la sera e la mattina per gli uomini). No, lì non ci vado… Ma non rinuncio. Alla fine mi riduco a chiedere all’aiuto guida tunisino che mi scrive su un foglietto hammam OUALI, nient’altro e mi dice che posso arrivarci in taxi… quindi via.. Verso nuove avventure.
Simone mi accompagna, forse per essere sicuro della mia incolumità, tra l’altro è stato guardato malissimo ed è dovuto rimanere fuori anche dall’atrio, interrogandosi sull’orda umana che arrivava; gli uomini portavano le valigie delle mogli e se ne andavano. Si, ho scritto proprio valigie, ma andiam con ordine.
Costo fantasticamente irrisorio: 5 dinari, ossia circa 3,75 € per bagno turco, massaggio e bottiglietta di coca cola finale, durata 1 ora e 1/2 circa.
Ovviamente non parlo l’arabo ed in più capisco poco il francese. Entro in una grande stanza tutta piena di tappeti con alle pareti degli attaccapanni, la padrona a gesti mi fa capire di appendere gli abiti e restare solo con le mutande. Fin qui tutto ok, se non che, disseminate per la stanza ci sono donne che tirano fuori dalle valigie (ecco a cosa servivano) dei teli in cui si avvolgevano (naturalmente io non l’avevo!); ci sono anche parecchi bambini di tutte le altezze… ed io sono l’unica straniera!! Perfetto, era quello che volevo ma… non pensavo che ci fosse così tanta gente! Già, perché da furbona sono capitata proprio nell’ora di punta .. Le 17! E ancora non ero entrata nell’Hammam vero e proprio. Una signora mi conduce nel corridoio, con varie stanzette e parecchio vapore, e mi lascia lì, senza dirmi assolutamente nulla… mi siedo su un angolo del sedile di marmo, come una povera tapina, e mi guardo intorno. Ammetto che il primo impatto è stato disturbante: era un vero carnaio!! Donne obese in mutande da tutte le parti, alcune incinte, bambini, tutte che si lavavano tra di loro parlando in arabo, si sciacquavano con ciotole e mi schizzavano con la loro acqua. Mi sentivo osservata, nessuna mi parlava ed io sorridevo…Insomma va sempre bene sorridere no? Ecco, questo è il quadro iniziale, decisamente diverso dalla pace rigenerante che mi ero aspettata. Il tempo passa e il caldo aumenta, inizio a sudare un casino, tutte avevano la ciotola con cui prendevano l’acqua da un rubinetto a terra, io come al solito no e mi scocciava chiederla, magari è un oggetto stra-personale che non va prestato e allora resisto…No, muoio, non ce la faccio più, mi alzo e prendo l’acqua con le mani… ah.. Un minimo di refrigerio.. Poi mi giro e vedo che una signora mi ha rubato il centimetro quadrato su cui mi ero seduta… mi tocca stare in piedi come un’idiota perché non c’è un buco! Rimango lì in attesa. Quando mi stavo avvicinando al limite massimo ritorna la signora obesa e mi prende per mano. Ohh… ecco il massaggio finalmente! Mi porta in una stanzetta, sempre stracolma di donne, si fa largo a forza e mi fa sdraiare (peccato che se allungavo una gamba l’avrei data in bocca ad una e che le enormi tette di un’altra erano pericolosamente vicine alla mia faccia!). Il massaggio, che pensavo sarebbe stata una goduria, consisteva nel lavarmi, anzi, nello strigliarmi, prima a SECCO e poi col sapone (e faceva anche un po’ male all’inizio, ma solo un pochino). Già così potete immaginare, e invece il peggio è stato che mi veniva via una marea di pelle !!! vi giuro che mi lavo, e anche spesso, ma stare 45 minuti al vapore ha fatto dilatare i miei pori e come risultato la signora mi “squamava” con aria schifata (infatti le altre tunisine, perché le avevo guardate, ne perdevano pochissima) ed io pensavo: “Dio non ci credo, vengo in Tunisia a fare la figura della vonciona! Che vergogna!” E per finire shampoo e risciacquo con ciotolate d’acqua in faccia, che mi facevan bruciare gli occhi. Mi sentivo come una bambina lavata da una mamma un po’ stufa e chissà che facce facevo, perché le donne che erano lì hanno iniziato a sorridermi, devo averle impietosite! Anche alla fine, seduta sui tappeti, avvolta nel telo prestato bevendo la coca in omaggio, continuavo ad essere l’unica straniera.
Lo so che può sembrar strano, perché non è stata un’esperienza propriamente rilassante, almeno non nel senso che mi ero aspettata, ma è stato il momento più emozionante della vacanza, quello che non dimenticherò, perché mi ha permesso di condividere un aspetto così “vero” del mondo tunisino, così reale e diverso da ciò a cui sono abituata che non potrò che ricordarlo con piacere.
Se volete.. Hammam Ouali – Hammamet (si raggiunge in taxi!) Ps: per gli uomini Simone riferisce: meno gente, stessa pelle morta ma in più massaggi da torsione fatti da un tunisino dal collo enorme!