La Thailandia
La parola “Thai” significa “libero” e la Thailandia è quindi la “terra degli uomini liberi”. Nell’ antico Siam è bene dimostrare la dovuta reverenza a due soggetti: il re, che è il protettore della nazione e ai simboli della sua autorità è dovuto il massimo rispetto; e il Budda, compreso tutto ciò che lo riguarda, come le sue statue sacre e i monaci. Anche la testa è sacra: è la parte più nobile del corpo, sede dello spirito e dell’anima di una persona, mentre i piedi sono considerati la parte più umile, al contatto con la terra. Pertanto è assolutamente irrispettoso pestare le monete, dato che su di esse è raffigurato il re.
Fortunatamente partiamo da Venezia, vicino a casa, alle 19.20 di domenica sera; la nostra prima destinazione è Francoforte. Da qui ripartiamo alle 22.45, con volo Lufthansa, per Bangkok.
E’ la prima volta che andiamo verso Oriente e siamo super emozionati. Inoltre abbiamo letto così tanti racconti e visitato talmente tanti siti web sulla Thailandia che ci sembra di essere già lì, o addirittura di esserci già stati; le aspettative sono moltissime.
Lunedi 12 marzo 2007 Il volo è puntualissimo (10 ore e 10 minuti) e lunedi alle 14.55 atterriamo al Bangkok Suvarnabhumi International Airport. Cambiamo già i nostri primi soldi (100 euro = 4550 bath). All’uscita c’è un taxi che ci aspetta per portarci all’Amari Atrium Hotel, dove ci sono delle tenere thailandesi che ci salutano con il segno del wai, tipico saluto fatto unendo le mani (come in preghiera) al torace con le dita che sfiorano il mento. Raggiungiamo in un battibaleno la nostra camera, la numero 1534, depositiamo le valigie, facciamo una doccia velocissima e partiamo di corsa alla scoperta di Bangkok. Abbiamo quasi tutto il pomeriggio a nostra disposizione e non vogliamo sprecare nemmeno un secondo in questa nuova terra. Prendiamo un taxi che con 100 baht ci porta al Siam Paragon, uno dei più grandi e lussuosi centri commerciali della città. Qui ci sono le grandi boutique d’occidente (Gucci, Prada, Armani…); entriamo in qualcuna, ma i prezzi sono come da noi: questa è merce vera, non sono dei falsi. Saliamo e scendiamo per le scale mobili in velocità per vedere tutti i piani, tanto le griffe non ci interessano e poi l’aria condizionata è fortissima. Usciamo all’aperto e c’è aria calda. La piazzetta antistante il Siam è molto carina: c’è una scalinata disseminata di fiaccole che porta al siam ocean world, e poi c’è una piazzetta con delle fontanelle che spruzzano acqua ad intermittenza e guardando verso l’alto si vede passare lo skytrain.
Diamo un’occhiata anche al Siam Center, ma anche qui non c’è nulla di interessante.
Decidiamo così di prendere lo skytrain ( il biglietto costa 20 bath) e scendiamo a Patpong. Si tratta di due vie parallele colme di bancarelle e locali un po’ “loschi”. Camminiamo un po’ avanti e indietro incuriositi da questo nuovo, strano mondo e siamo frastornati. I commercianti vendono migliaia di oggetti contraffatti di ogni genere: borse, portafogli, cinture, scarpe, magliette…Tutto questo girovagare ci ha fatto venire fame e andiamo in un ristorantino di pesce. Ordiniamo tanto di quel pesce che non riusciamo nemmeno a finire e nel bel mezzo della cenetta che cosa accade?! Andrea viene chiamato al telefono, dall’Italia: è il suo futuro datore di lavoro che gli comunica di aver passato le selezioni, e che appena torna dalla vacanza sarebbe stato assunto!! Lo osservo mentre è al telefono che riceve la proposta che aspetta da un sacco di tempo: è emozionantissimo e non sta nella pelle…La sua espressione si è rilassata ulteriormente e gli occhi gli brillano…Bravo amoriello!! hai visto che ce l’ hai fatta!…Adesso puoi dare le dimissioni e cominci un nuovo lavoro! Il pesce è buono, ma il conto è salato: 3600 bath; abbiamo preso una bella pettinata, ma comunque spendiamo sempre meno di casa: forse si erano accorti che eravamo appena arrivati in Thailandia.
Dopo cena entriamo in un locale dove ci sono delle ragazze che in intimo/costume ballano sopra un palco. Dai racconti che abbiamo letto prima di partire ci aspettavamo di vedere locali molto più squallidi: sembrava che dovessimo trovare ragazze seminude ovunque che tentavano di catturare gli stranieri…Nelle nostre strade in Italia c’è molta più volgarità, e ci sono locali ben peggiori di quelli che vediamo qui; in realtà quello che vediamo qui è molto diverso: sono ragazze che semplicemente ballano, senza dare fastidio, e diversa è anche la nostra cultura rispetto a quella orientale; beh, pure io vado a finire sul palco a ballare con loro…Pochi minuti di pazzia e poi me ne ritorno al mio tavolo a finire la birra con Andrea.
Per il rientro in hotel scegliamo il tuk-tuk: che figata!! Per 200 bath l’autista corre come un pazzo in mezzo al traffico della capitale e prendiamo un sacco di aria…Veramente un grande senso di libertà; accelera e frena di continuo e fa le curve a tutta velocità.
Queste prime ore a Bangkok sono state intense. Solo poche ore che siamo nella terra del Siam e già abbiamo visto un sacco di cose e siamo ansiosi di scoprirne tante altre ancora.
La nostra camera è al 15esimo piano. La vista è spettacolare: si vedono molti altri grattacieli e mille luci. Sotto il nostro hotel passa un piccolo fiumiciattolo sul quale passano spesso dei piccoli battelli che trasportano merci e a seconda dell’ora in cui lo guardi cambia colore.
Il fuso orario non ci fa dormire molto, anche se saremmo stanchi morti; andando verso i caraibi invece non ci era successo.
Martedì 13 Questo è il primo giorno pieno e abbiamo due visite guidate, prenotate in Italia.
La mattinata è dedicata al più affascinante monumento della città, circondato da alte mura merlate di colore bianco. Con l’autobus costeggiamo gran parte del perimetro del Gran Palazzo Reale: è enorme!! Sembra un paese dentro la capitale. Copre una superficie di 218 mila metri e le mura si estendono per una lunghezza di 1900 metri. Venne costruito nel 1782 e oggi presenta un miscuglio di stili architettonici di derivazione sia thai che vittoriana. Fino a poco tempo fa era la residenza del re e oggi è possibile visitare la sala dell’incoronazione, le corti e il tempio del Buddha di Smeraldo. Diversamente dagli altri templi qui non vivono monaci, e tre volte l’anno il re, all’inizio di ogni nuova stagione, cambia le vesti di questa piccola statuetta alta 75 cm ( una tunica d’ oro e diamanti per l’estate, una veste dorata picchiettata di blu per la stagione delle piogge e una di smalto e oro massiccio per l’ inverno). In realtà è ricavato da un unico blocco di giada e ha attraversato per secoli in lungo e in largo le terre tailandesi ( compresi 250 anni di esilio a Vientiane in Laos). Fu il re Rama I a portarlo definitivamente qui nel XVIII secolo. Il tempio che custodisce questo Buddha, il Wat Phra Kaeao, ha colonne dorate alte e sottili e ricoperte da tanti piccoli quadratini di vetro colorato. E’ straordinaria la precisione con cui sono state messi questi pezzetti. E con la luce del sole l’effetto è fortissimo, e lo è ancor di più se si guardano le campane d’oro.
C’è poi la “Terrazza più alta” sulla quale si trovano i 4 monumenti principali, tra cui un reliquiario; tutto intorno ci sono statue di elefanti e di esseri mitologici. Ci sono statue strane, mezzo uomo mezzo cervo ecc; c’è poi una campana d’oro con all’interno le ceneri di buddha e anche delle costruzioni “a pannocchia”. Al pian terreno ci sono altre tre interessanti costruzioni: the Scripture Library e il mausoleo della famiglia reale, che contiene le ceneri di alcuni membri della famiglia reale.
Abbiamo la fortuna di assistere anche al cambio della guardia.
La visita al Palazzo risulta più lunga del previsto e ci resta giusto il tempo per pranzare. Andiamo in un ristorantino dove degustiamo qualche piatto Thai: i gamberi sono eccezionali! Ci fanno compagnia una coppia di sardi. Al pomeriggio invece visitiamo il Buddha d’oro massiccio. Una statua a 18 carati del peso di 5 tonnellate, che quando è stata ritrovata era coperta di cemento. Durante il trasporto è stata colpita da un fulmine e il cemento si è spaccato rivelando così l’oro che c’era al di sotto.
Poi visitiamo il Wat Pho, il più vecchio e anche il complesso religioso più grande di Bangkok e di tutta la Thailandia. E’ famoso per essere il principale centro dell’istruzione pubblica thailandese ed è anche centro di medicina tradizionale. Inoltre custodisce la maggiora collezione di immagini della divinità e il celeberrimo Buddha sdraiato, dalle lunghe braccia e dalle orecchie pronunciate. La statua lunga 46 metri e alta 15, risplende delle lamine d’ oro di cui è rivestita ed è sdraiata con la testa appoggiata alla mano, nella posizione del Parinirvana, ossia nel momento del passaggio allo stato di felicità consistente nell’ assenza di ogni sensazione ( compresa quella di dolore). Gli occhi e le piante dei piedi sono capolavori di intarsio in madreperla. Le decorazioni sulle piante dei piedi raffigurano le 108 lakshanas, le diverse caratteristiche del Buddha.
Risaliamo in autobus e attraversiamo China Town. Questo quartiere è molto grande e caotico: su entrambi i lati della strada ci sono tantissimi negozi e botteghe e insegne pubblicitarie addossate l’una all’altra…C’è la zona dedicata ai fiori, quella alle stoffe…È uno stordimento di merci e colori..
Infine arriviamo ad un altro tempio, il Wat Benchamabophit, fatto di marmo di Carrara con le finestre sono di vetro di Murano. Ci sono anche numerosi buddha presi come bottino di guerra. Alcuni hanno più sembianza femminile, altri hanno un’espressione più severa, altri ancora più rilassata e sorridente. Ogni statua inoltre ha il suo mudra, cioè posizione delle mani: se entrambe sono ripiegate in grembo il Buddha è nella posizione della meditazione, se la destra è allungata con palmo e dita verso basso significa che sta chiamando la Terra a testimone. Poi c’è il mudra del “dispensare favori”, quello del “trionfo sul male” e dell’”adorazione”.
È una giornata molto faticosa, ma molto interessante.
Al rientro ci godiamo un bel piatto di frutta in piscina, al 12esimo piano del nostro hotel; con 180 bath ci siamo fatti servire un super piattone di frutta esotica freschissima; verso le 19, dopo la doccia, andiamo a vedere un altro centro commerciale, l’Mbk. E’ un po’ una delusione, sempre rispetto a quello che avevamo letto: pensavamo di trovare bella roba da acquistare, ma anche qui solo tarocchi e merce scadente. Ma che cavolo hanno visto gli italiani che hanno scritto i racconti?! vabbè, tutto questo famigerato shopping non fa per noi. In compenso mangiamo un buon sushi e una buona fiorentina della Nuova Zelanda: una bella cenetta per 970 bath. Di sicuro in questi 15 giorni abbiamo mangiato da gran signori, pagando poco (non così poco rispetto a quello che pensavamo…Comunque) Dopo cena saliamo all’82esimo piano del grattacielo più alto di Bangkok, Baiyoke Sky Hotel. Da qui si gode di una vista spettacolare, da 300 metri d’altezza, su tutta bangkok. Stiamo su una sorta di disco rotante e c’è un vento fortissimo. E’ davvero un’emozione stare a questa altezza: toglie il respiro e fa anche un po’ paura.
Usciti dalla torre facciamo un giretto per le bancarelle.
Mercoledì 14 Sono le nostre ultime ore a Bangkok. Siamo piuttosto stanchi per via del fuso orario e così decidiamo di fare un giretto tranquillo a Lumpini park, che raggiungiamo con la metro (molto conveniente pure questa). E’ un parco molto grande e ben curato. Ci sono dei laghetti, una palestra all’aperto dove si allenano i lottatori di thai box. Vediamo pure un cormorano poco più grande di un metro che poi si butta in acqua. Ci sono pure degli anziani che si godono la pace di questo paradiso verde della caotica e inquinata Bangkok, ma la cosa strana è che alcuni di loro hanno attaccato alla corrente pubblica dei ventilatori…Eh sì, proprio all’ aria aperta!! mah! Alle 15.30 prendiamo il volo Bangkok air e alle 16.30 atterriamo a Koh Samui. L’aeroporto è una figata, sembra di essere in un altro mondo. Vengono a prenderci dall’aereo con dei mini trenini tutti aperti e il terminal è una grande “capanna” senza porte né finestre. L’arcipelago di Koh samui, nel Golfo della Thailandia è formato da ottanta isole: la più grande dà il nome al gruppo ed è molto selvaggia. E’ un concentrato di giungla tropicale, spiagge immacolate, rocce di granito e piantagioni di palme da cocco, di cui, si dice, l’isola possiede il maggior numero di fusti al mondo. Alloggiamo all’Impiana Beach Resort, a Chaweng Noi Beach, sul lato orientale dell’isola: è una struttura molto bella, con poche stanze; c’è pure una piscina bellissima: guardandola sembra finire direttamente in mare: proprio come nei depliant dei più lussuosi resort! Ed effettivamente è proprio così… Quando arriviamo c’è ancora il sole e inauguriamo il nostro soggiorno a Ko Samui con un bel bagno. Finalmente siamo al mare ed è un immenso piacere stare in acqua, in un così bel mare tropicale, e per di più a metà marzo! L’acqua è caldissima; la nostra spiaggia è parecchio lunga, e poco distante c’è un altro albergo. Dall’acqua vediamo che il nostro resort è quasi totalmente mimetizzato nella foresta retrostante. Dietro ci sono pure le montagne folte di palme. È veramente bellissimo. Eh sì, finalmente siamo al mare. Tramite il personale del resort contattiamo il diving, Easy Divers, e concordiamo immediatamente un’immersione per l’indomani. Alla sera ceniamo in uno dei tantissimi ristorantini sulla spiaggia. E’ una bellissima sensazione starsene seduti con i piedi sulla sabbia, avere il mare davanti e la luna e una piccola candela soltanto che fanno luce. Mangiamo del buonissimo pesce fresco appena pescato con soli 1200 bath..E mangiamo pure tanto! Giovedì 15 Sveglia presto, alle 7 ci vengono a prendere quelli del diving. Siamo diretti verso il porto, dove c’è lo staff del diving Easy-Divers che ci aspetta. Con immenso stupore scopriamo che andremo a fare la nostra prima immersione in Thailandia nel microarcipelago di KOH NANG YUAN. Abbiamo visto le foto di questo paradiso in un depliant e non vediamo l’ora di sbarcare in questo paradiso. Si tratta di tre isolotti collinari collegati tra loro da due lingue di sabbia bianca, adornate da rocce granitiche. Beh, avete presente le foto delle Seychelles?!..Uguale…!!! Ci imbarchiamo su un catamarano veloce della Lomprayah, diretto a Bangkok, ma facente scalo nelle principali isolette e porti del golfo del Siam. Dopo circa 2 orette raggiungiamo la nostra meta. Che gioia e che emozione nel vederla. Questo è proprio il paradiso. Per raggiungere il diving camminiamo su una passerella di legno. Siamo entusiasti di essere qui e continuiamo a girare gli occhi ovunque: è tutto stupendo! Indescrivibile la bellezza di questo posto… La nostra prima immersione è a Koh Tao, dalla barca. La visibilità è poca, soprattutto all’inizio. Vediamo pochi pesci, moltissimi coralli e spugne giganti, e la nostra guida non è particolarmente accorta a segnarci pesci e cose da vedere. Qui è diverso rispetto al mar Rosso. La visibilità è minore e il mare è poco profondo. Nuotiamo sopra a dei grossi “funghi” tondeggianti e porosi, sembra quasi di essere nel mondo dei puffi. È di sicuro un ecosistema strano e anche divertente, affascinante per le sue particolarità.
Ritorniamo all’“isola che non c’è” per il pranzo. Mangiamo bene anche qui.
Ci resta una mezz’oretta per fare due passi sulla sabbia bianca, molto grossa e ne approfittiamo per scattare qualche foto. Qui l’acqua è azzurro trasparente.
Alle 13.30 Annie ci aspetta per la seconda immersione, da pontile, chiamata “Japanese garden”. Vediamo un pesce balestra titano (azzanna pinne) molto grande. Questa volta la visibilità è migliore; c’è qualche pesce pagliaccio, pesci palla e pesci pappagallo. Ci sono anche moltissimi alberi di natale di colore bianco, giallo, e anche marrone. A fine immersione percorriamo un bel giardino marino a una profondità di circa 2 metri e i raggi del sole che attraversano l’acqua danno quel che di magico a questo splendido fondale. Infine riemergiamo in una piccola spiaggia e mentre nuotiamo verso riva possiamo ammirare tutt’ attorno le montagnole di palme e capanne e le rocce di granito. Qui sembra di essere davvero in un altro mondo: sarà il paesaggio, saranno i limitati turisti che vi possono accedere, saranno le rocce, i colori del mare e del cielo…Sarà l’azoto delle bombole…Non lo so che cos’è, ma qui sembra davvero l’isola che non c’è! Sono davvero contenta di essere stata in questo posto; la pace è totale e la sensazione di distacco dal mondo assoluta.
L’escursione di oggi è costata parecchio (6540 bath diviso due, comprensive di immersioni, pranzo, traghetto..), ma ne è veramente valsa la pensa…Uno dei posti più belli, o forse proprio il più bello, che abbiamo mai visto!!! Ritorniamo a koh samui. Anche questa sera cena sulla spiaggia; ci avventuriamo alla degustazione, tra i vari piatti a base di pesce, anche di barracuda e pesce cane: hanno entrambi una carne molto filamentosa e il secondo è un po’ più amaro; per 895 bath direi che meglio di così non si poteva proprio! Per finire due belle birre Singha ghiacciate, due passi sulla spiaggia e via di corsa a letto; è stata una giornata piena e molto bella.
Venerdì 16 Oggi ci godiamo una mattinata di pieno relax sulla nostra spiaggia: un tuffo in acqua, un bagno di sole, della frutta fresca e una noce di cocco da bere. Poi a mezzogiorno noleggiamo uno scooter per fare il giro dell’isola. Il prezzo del noleggio è di 400 bath per 24 ore…Più che sufficiente, dato che riusciremo a girare tutta l’isola. Dal nostro resort, che si trova sul lato est dell’isola, proseguiamo verso sud dove ci sono delle spiagge molto carine, come quella dello Yacht Club. Decidiamo però di proseguire per andare a vedere Grandmother and grandfather rocks ( Hin Ta & Hin Yai), anche se ogni 200 metri circa fermiamo lo scooter per ammirare il panorama o per vedere le bellissime spiaggette che ci sono, e ogni volta facciamo un po’ di foto. Le spiagge qui sono talmente belle che è veramente difficile scegliere su quale fermarsi. Scegliamo lo Yacht Club (questo è il nome, ma non c’è nessuna barca e nessun porticciolo…È solo una spiaggia stupenda): la spiaggia è piccolina e poco affollata. Per fortuna c’è un bar, dove ci adagiamo all’ombra di una palma per ristorarci un pochino: fa molto caldo e non resistiamo al sole. Comunque godiamo di un’ottima vista su tutta la spiaggia: la sabbia è dorata e ci sono delle rocce granitiche pure qui, tra le quali le famigerate rocce, dalle sembianze degli organi femminili e maschili, che danno il nome alla spiaggia.
Recuperate le energie siamo pronti a proseguire il nostro tour alla scoperta dell’isola. È bellissimo girare in scooter…La meta successiva sono le cascate. Il sentiero per arrivare alle waterfalls è molto stretto e piano piano si addentra nella foresta. Percorriamo il tragitto in compagnia di una coppia di tedeschi. La camminata è impegnativa ed è tutt’altro che una passeggiata di piacere. Questo è un percorso da indiana jones: ci sono tratti di cordata, arrampicate sulle rocce e bisogna stare attenti a seguire il percorso. Di sicuro anche questa escursione ci mostra un aspetto dell’isola prima mai visto: camminiamo nella foresta tra rocce, ruscelli e per la prima volta vediamo le liane. Dopo una bella mezz’oretta arriviamo alla cascata. Ci avevano detto che si poteva fare il bagno, ma forse abbiamo sbagliato cascata. Infatti qui ce ne sono tantissime e spesso i segnali non sono molto chiari…Ad ogni modo abbiamo fatto una cosa diversa e nuova. Al ritorno percorriamo un alto sentiero: in 10 minuti siamo allo scooter…
Appena ripartiamo seguiamo le indicazioni per andare a vedere il monaco mummificato con gli occhiali da sole: è un monaco morto mentre era in meditazione, e così è rimasto, solo che è stato messo dentro ad una teca di vetro e gli sono stati messi occhiali da sole scuri per coprirgli gli occhi.
Ripartiamo quasi subito, dopo aver lasciato una piccola mancia ai monaci. A Nathon, che si trova sul lato ovest dell’isola, ci fermiamo per fare un po’ di shopping e troviamo la gomma dello scooter bucata…Pazienza, l’inconveniente ci farà perdere sol una mezz’oretta e pochi bath per la riparazione. Proseguiamo il giro dell’isola e ci fermiamo a Chaweng, centro dell’isola che si trova poco prima di dove alloggiamo noi. Qui ci sono bancarelle, negozi, ristoranti e locali. E’ questo il cuore vivo e pulsante dell’isola. Cerchiamo un po’ di calma e così andiamo in spiaggia. Con sorpresa ci troviamo di fronte a una lunga serie di ristoranti. Il sole sta tramontando e i ristoratori si preparano ad accogliere i clienti: chi ha addobbato il proprio locale con bandiere colorate, chi ha acceso candele e fiaccole…E tutti espongono chili di pesce immersi nel ghiaccio. I prezzi qui sono un po’ più alti rispetto ai ristorantini sulla spiaggia davanti al nostro resort. Prima di arrivare in spiaggia avevamo visto un ristorantino italiano e così decidiamo di cenare lì. Da perfetti italiani non resistiamo a ordinare due super piatti di pasta con il pesce, eccezionali. E ovviamente una fresca birra tailandese. Siamo cotti e, dopo aver circumnavigato tutta l’isola a bordo del nostro scooter, alle 20.30 siamo già a letto; finalmente, dopo le prime notti quasi insonni, riusciamo a dormire bene.
Sabato 17 Abbiamo lo scooter ancora per tutta la mattinata. Ci spostiamo verso nord questa volta, vicino all’ aeroporto per andare a vedere il Big Buddha, sulla spiaggia di Bo Phut: è una statua dorata e per raggiungerla si percorre una grande scalinata, ai lati della quale sono posti due lunghi serpenti rossi a cinque teste. Tutto intorno ci sono altre statue di buddha e da quassù si può vedere il mare; un panorama stupendo, alle prime luci della mattina…Che bello respirare l’aria di mare, in un posto tropicale così bello, lontani da casa… Ritorniamo nella spiaggia dello Yacht Club, forse la più bella di tutta l’isola, e stiamo lì a prendere un po’ di sole. Ritorniamo al nostro resort per chiudere le valigie: purtroppo si parte…Ma tanto andiamo in un’altra isola!!! Pranziamo per la prima volta nel ristorante dell’albergo; lì ci siamo fatti solo delle ottime colazioni di frutta fresca..
Alle 15.10 decolliamo da Ko Samui. Il viaggio è tranquillo e ci servono uno snack delizioso.
Alle 16.00 atterriamo a Phuket. C’è qualche nuvola. Alloggiamo all’Amora Beach Resort, a Bang Tao beach. E così dal golfo della Thailandia siamo passati all’Oceano Indiano, in particolare nel mare delle Andamane. E’ una struttura molto grande e non nuovissima. Ci manca già l’Impiana, quello di Koh Samui: lì c’eravamo trattati davvero bene. Attraversiamo la pineta e raggiungiamo la spiaggia. E’ molto lunga. È tardo pomeriggio ormai, il mare è scuro e molto mosso, speriamo che domani ci sia il sole. Per ora non ci sembra un granchè, siamo un po’ delusi: vogliamo ritornare a Koh Samui.
Facciamo due passi in spiaggia e diamo un occhiata ai ristorantini che ci sono. Il vento è forte e come prima sera decidiamo di cenare in albergo; paghiamo tantino, circa 1295 bath, però mangiamo molto bene (una pizza in due e due piatti di gamberoni se non ricordo male). Domani abbiamo l’intera giornata a disposizione e con la luce del sole sarà di sicuro più facile capire questa nuova ambientazione.
Concludiamo la serata con un paio di partite a biliardo nella hall dell’albergo.
Domenica 18 La mattina la trascorriamo nel nostro resort. Ci sono bar, negozi, venditori ambulanti di stoffe e souvenirs. Camminiamo a destra e a sinistra della nostra spiaggia, giusto per prendere un po’ di confidenza con il nuovo posto. Oggi c’è un po’ di sole, ma parecchia foschia: beh, è già meglio! Verso nord c’è il Laguna, un complesso lussuoso di 5 hotel. Il suo nome è dovuto a una piccola laguna di acqua di mare, intorno alla quale si sviluppa il complesso turistico. Molto probabilmente quando piove molto la laguna e il mare si congiungono.
In tarda mattinata ci facciamo preparare in spiaggia un super piattone di frutta fresca, con 150 bath: dentro ci sono anguria, pomelo (una specie di pompelmo, solo che più grande e meno aspro), ananas e altri frutti esotici, tra cui il frutto del drago; mi sembra si chiamasse così: aveva la buccia esterna rosa e la polpa all’interno era biancastra, ma il gusto e la consistenza è simile a quella dei kiwi; poi pranziamo all’Orange, un locale sul mare. Qui c’è anche un diving gestito da una giovane coppia: lei del posto e lui occidentale. Alle 17.30 prendiamo il pulmino dell’albergo (500 bath in due per andata e ritorno) e andiamo alla famosissima Patong Beach, cuore del vivere mondano. L’autista ci fa scendere al banana disco&pub, che sarà anche punto di ritrovo per il ritorno. Percorriamo la Patong Beach Road, costeggiata su un lato dalla strada e dal mare e dall’altro da un’infinità di negozi, locali, ristoranti e bancarelle. E’ molto affollato qui, e siamo travolti da suoni e colori e odori. E’ meglio mettere qualcosa sotto i denti prima di avventurarci nella notte di Patong. Il rappresentante Hotelplan ci ha consigliato un paio di posti dove mangiare e noi scegliamo il ristorante “Napoli”. Ci abbuffiamo di pasta e pesce: eccezionali: per un attimo sembra quasi di essere a casa: 1010 bath per una gran mangiata di pesce.
Ed ora eccoci pronti ad addentrarci nella Bang-La road: una strada completamente pedonale e dove si concentra il divertimento notturno. Facciamo un po’ di vasche lungo la via, c’è l’imbarazzo della scelta su quale locale entrare. C’è chi ti fa fare la foto con il camaleonte, vediamo le ragazze che ballano sui banconi dei bar, altre ragazze bellissime che ti invitano nei loro locali, alcune di loro sono degli uomini che son diventati donne…Caspita, sono davvero delle super gnocche (sono più belli i trans delle ragazze!); dai lati della bang-la partono altre vie perpendicolari. Alla fine siamo entrati in un locale di lap dance, bruttino a dir la verità, dove abbiamo visto il famoso ping pong show: siamo rimasti dentro solo 5 minuti! Alle 23.30 prendiamo il pulmino per il ritorno.
Lunedì 19 Oggi è un anno e un mese che siamo insieme: auguri amoriello! E quale posto migliore per festeggiare se non Phi Phi Island?! Ebbene sì, il programma del giorno prevede l’escursione proprio all’isola di Di Caprio, dove hanno girato il film “The Beach”, e due splendide immersioni. Abbiamo pagato circa 90 euro a testa, immersioni comprese (si, euro…I prezzi delle escursioni subacquee sono come quelli del mar rosso, anzi, come quelle in Messico). La prima immersione è a KOH BIDA NOK, due isolotti vicino a phi-phi, da barca. Qui vediamo molti pesci di barriera, stelle marine molto grosse e giganti sia bianche che viola-blu, una murena e grandi coralli. La cosa più bella la vediamo a fine immersione, durante la sosta di sicurezza: una tartaruga grandissima! Bellissima! La seconda immersione è Lo Sama, su una parete di phi phi don. Anche qui molti pesci di barriera, tritoni, cernie giganti, molti peci leone. Passiamo lungo uno stretto passaggio, simile a un canyon, dove ci sono molti coralli.
Dato che la barca sosta un po’ davanti a una baia dell’ isola, ne approfittiamo per farci un bagno in questo splendido mare color smeraldo. Prendiamo la maschera e splash!…Dentro l’acqua di nuovo. C’è molto plancton e la pelle pizzica e brucia un po’. Qualche bracciata e raggiungiamo una protuberanza sottomarina ricca di pesci e vegetazione. E quando alzi la testa dall’ acqua vedi le grandi pareti rocciose di phi-phi che ti sovrastano e si specchiano nel mare. Purtroppo i nostri compagni di immersione ci richiamano in barca, si riparte. Peccato, in acqua si sta benissimo e ci sono molte cose da scoprire e vedere…E poi il mare, ogni minuto che passa, ha da mostrare sempre qualcosa di nuovo. Qui c’ è la vita, in continuo movimento.
Il viaggio di ritorno è molto tranquillo e parliamo molto con Andrea, una guida sub da Trieste che vive e lavora in Thailandia da diversi anni. E’ biologo marino e ci racconta un sacco di aneddoti e curiosità sui nostri amici del mare. Ci avviciniamo al porto di Chalong e godiamo di un romantico tramonto, dai colori bellissimi. Le barche già attraccate al porto iniziano ad illuminarsi a la luce lascia spazio all’imbrunire. I colori e i riflessi sono magnifici.
E’ già buio quando rientriamo in hotel. Abbiamo trascorso una full day di sole e mare e pesci.
Data l’intensa giornata trascorriamo la serata al resort. Ceniamo nel ristorante subito fuori all’Amari. E’ una grande capanna in legno, tutta aperta ai lati e con un grande albero al centro. La struttura è imponente e moderna. I tavoli e le sedie sono pesanti e marrone scuro, e intorno ci sono delle piante esotiche alternate a delle fontanelle. C’è qualche soffio di vento e tutto intorno c’è silenzio. Lontano dalla strada trafficata e dal caos, è un posto molto tranquillo e accogliente dove consumare un’ottima cena. All’entrata c’è una pagoda piena di ghiaccio e pesce fresco. Ci servono granchio e, ovviamente gli immancabili tiger prawn, il tutto accompagnato da due fresche Shinga, per un totale di 1070 bath. Martedì 20 Oggi relax nella spiaggia del nostro albergo. Solita camminata lungo la spiaggia. Poi acquistiamo i racchettoni e così trascorriamo l’intera giornata giocando a tennis e facendo il bagno.
Alle 19.30 andiamo a Patong e ceniamo al Savoey: è uno dei migliori ristoranti, e oltre ad avere la solita esposizione di pesce fresco nel ghiaccio tritato, tra l’altro molto grande, ha delle vasche piene di aragoste vive di tutte le misure. La particolarità di questo posto è che appena ordinato, accompagni un cameriere munito di cestino al banco del pesce e scegli tu cosa farti cucinare. Poi te lo pesa e ti calcola subito il prezzo. Bene, questa sera ho scelto un bel calamaro di mezzo chilo e 8 super tiger prawn equivalenti a un chilo scarso. E per ingannare l’attesa assaporiamo un buon cocktail di gamberetti e frutti di mare accompagnato da un ottima salsa cocktail. E poi ecco che arrivano le tanto attese portate: i calamari fritti che sono morbidissimi e asciutti e poi i gamberi grigliati che sono persino dolci. Cavoli che super cena, mai mangiato un pesce così fresco e saporito e cucinato perfettamente. Facciamo perfino fatica a finire tutto..2450 bath spesi bene…Vita da signori!!! Siamo super sazi e dopo cena facciamo due passi lungo la bang-la. Camminare qui mette serenità, nonostante sia pieno di gente sembra tutto tranquillo e sotto controllo; non ci sono pericoli, di nessun tipo a girare per Patong, questo possiamo dirlo.
Mercoledì 21 L’immersione che avevamo programmato di fare con il tipo dell’Orange è saltata: ci ha detto che non c’erano divemaster che ci avrebbero accompagnato sott’acqua, e lui non aveva voglia perché aveva fatto tardi la sera prima: no comment. Decidiamo così di rimanere nella nostra spiaggia per quasi tutta la mattina. Poi, alle 11.30 noleggiamo lo scooter per 400 baht al giorno e a pranzo ci fermiamo a mangiare a Patong, ancora da Napoli: frittura e zuppa. Ci stiamo trattando da signori: pasto completo e per di più di pesce anche a pranzo. Che bella sta vacanza! Ci dirigiamo verso sud. Questa parte dell’isola sembra di costruzione recente e si presenta tranquilla ed elegante, alle spiagge di Kata e Karon: queste spiaggette sono una più bella dell’altra, molo di più di quella davanti al nostro albergo. Kata è situata oltre il promontorio a sud di Karon ed è caratterizzata dalle sue due spiaggie, kata noi e kata yai, dall’acqua molto limpida ed invitante. L’isolotto antistante, ko pu, può essere raggiunto a nuoto superando alcuni banchi corallini.
Al ritorno ci fermiamo anche alla spiaggia di Kamala, che è poco dopo Patong, in direzione nord.
Tutta la costa affacciata sul Mar delle Andamane è iena di bellissimi scorci, di panorami stupendi e di spiaggette incantate, che si possono scoprire solo se si gira l’isola con uno scooter o se si passa via mare li davanti. Scegliere quella più bella in cui fermarsi per fare il bagno e prendere il sole è abbastanza difficile: ognuna ha le sue caratteristiche che la rendono unica.
Alle 18.00 siamo nella nostra spiaggia a gustarci un buon cocktail di frutta mista. Sembra che stia arrivando un temporalone e il cielo è nerissimo.
Giovedì 22 Tanti auguri di buon compleanno amoriello!! In mattinata giriamo con lo scooter e andiamo alla spiaggia di Lamp Sing, che si trova tra Bang Tao e Patong: per raggiungerla dobbiamo percorrere una scalinata ripidissima ricavata sulla montagna, ma ne vale davvero la pena: è bellissima ed è praticamente deserta. Dopodichè torniamo nel nostro albergo, doccia e poi si va a festeggiare il compleanno di Andrea: già alle 17.30 prendiamo il pulmino per Patong: stasera si torna a cena al Savoey e si mangia aragosta!! Peccato che piova…Ma è un bel diversivo anche questo…Ogni tanto smette e riusciamo a passeggiare su e giù per la bang-la tutta la sera…Poi i festeggiamenti proseguiranno in albergo… Venerdì 23 Sono gli ultimi giorni…Così decidiamo di stare comodi sulla nostra spiaggia anche oggi; il pomeriggio è un po’ nuvoloso; visto che siamo in Thailandia, decidiamo di farci un regalo: il tipico massaggio thai: siamo andati al Senses Health and Beauty Clinique, una beauty farm abbastanza elegante e lussuosa appena fuori dal villaggio e ci siamo fatti fare un bel massaggio di 1 ora a testa…Molto rilassante…Ci voleva proprio! Dopo il massaggio siamo rimasti lì in zona e abbiamo cenato in un ristorante orientale, molto chic e curato; si chiama Red Room…Abbiamo mangiato anche qui veramente bene…Peccato che fossimo gli unici clienti… Sabato 24 Anche oggi siamo rimasti in relax nella spiaggia del nostro albergo; ormai sentiamo la fine della vacanza (e anche la fine dei soldi a dir la verità). Abbiamo speso abbastanza soldi per fare questa lunga vacanza, ma li meritava tutti. Siamo orgogliosi di poter raccontare di essere stati in Thailandia: un posto da vedere e da scoprire di persona.
Alla sera siamo tornati per l’ultima volta a Patong, a girare tra le bancarelle, tra i turisti (tanti tedeschi e tanti russi, mentre noi italiani eravamo solo una piccolissima percentuale, forse perché è bassa stagione, o chi lo sa… Domenica 25 Ci riposiamo nel nostro albergo, ormai le valigie sono praticamente pronte…E anche noi; alle 15.20 abbiamo il pulmino che ci porta in aeroporto a Phuket, e alle 17.50 il primo aereo, quello che ci porterà a fare scalo a Singapore, per poi prendere il volo per Francoforte, e poi il terzo aereo per Venezia…La vacanza è finita…È andato tutto benissimo…Questi 15 giorni sono volati…Adesso bisognerà aspettare settembre per la prossima.
L’aeroporto di Singapore è meraviglioso, sembra una città, lussuosa per di più; i voli sono tutti puntuali e tutto procede bene, fino ad arrivare a Venezia lunedì mattina verso le 9…THE END..
Ultimi commenti sulla Thailandia: • Clima: siamo stati in Thailandia a metà marzo, ed effettivamente, dalle informazioni che avevamo raccolto, si è rivelato forse il periodo migliore: giornate lunghe, clima abbastanza secco, e abbiamo trovato sempre bel tempo (tranne la sera del compleanno di Andrea che ha piovuto); l’acqua del mare era molto calda e la visibilità buona; ci hanno detto che se fossimo arrivati un mese dopo avremmo trovato mare mosso e piogge torrenziali!! Ecco l’importanza di informarsi bene prima di intraprendere un viaggio… • Turisti: come detto sopra, noi italiani eravamo solo una piccola percentuale…Ma forse è meglio così!!! In ogni caso, per quello che abbiamo visto noi, si tratta di un turismo tranquillo, mirato alle bellezze culturali e storiche del paese, e anche al fascino di un paese tropicale, con un mare stupendo e spiagge bellissime, contornate da panorami mozzafiato; anche le “vie del sesso” di Bangkok e Patong sono molto tranquille, a differenza di quello che ci avevano descritto; sono molto caratteristiche e fanno parte della cultura del posto; altra considerazione: bisogna sapere l’inglese per arrangiarsi e muoversi al meglio (in tanti posti loro non lo parlano nemmeno bene); • Spiagge: l’isola di Koh Samui è meravigliosa, consigliamo le spiagge nel lato sud-orientale, cioè dove eravamo noi: da Chaweng Noi verso sud; nelle altre zone invece la bassa marea non permette neanche di fare il bagno; le isolette vicino a Koh Samui, tra cui quella che abbiamo visto Koh Nang Yuan, sono stupende…E dalla barca sembrava bellissima anche Ko Tao; lì di sicuro si va per una vacanza super rilassante, e oltre a sole e mare e palme non c’è altro da vedere…Per quanto riguarda il mare delle Andamane, anche l’isola di Phuket è molto bella, (ma Koh Samui ci è piaciuta molto di più, se non si era capito!!…Peccato esserci rimasti solo 4 giorni); le spiagge belle sono poco a nord di Patong, cioè dove eravamo noi…Ma le spiagge a sud erano ancora più belle (Karon e Kata)… • Cucina: ci siamo sempre trattati molto bene; abbiamo mangiato fritture, zuppe, grigliate che potevamo solo sognarci…Soprattutto pagando poco; abbiamo solo assaggiato la cucina thai e quella cinese e le loro salse, ma per chi volesse c’è da sbizzarrirsi: si può mangiare indiano, thai, giapponese, messicano…C’è di tutto! In genere la cucina thai è molto speziata e molto piccante; il riso è la base di ogni portata, che può essere sia di carne che di pesce. Noi siamo rimasti quasi sempre sul classico: gamberoni, aragoste, calamari, zuppe di pesce…Fritture e grigliate, che grandi mangiate!! E tantissima frutta fresca… • Cultura: effettivamente è diversa dalla nostra, e come tale non ti senti “a casa” nel vero senso della parola; per essere più chiari, ci siamo sentiti molto più “a casa” e a nostro agio in Messico, in quanto probabilmente l’influenza occidentale e latina sono più simili a quella italiana; un paese caraibico è molto più solare e festaiolo; in Thailandia ci siamo sentiti, in qualche occasione, non solo degli stranieri, ma anche degli estranei; fortunatamente sappiamo bene l’inglese e ci eravamo informati bene prima di partire, avevamo letto molte cose e sapevamo già cosa cercare, quali musei vedere, quali escursioni fare, a chi chiedere informazioni, quali erano le spiagge più belle, con chi fare immersioni, ecc ecc…Forse se non avessimo fatto così non ci saremmo trovati così bene, perché lì forse non è così facile arrangiarsi; e poi sono diverse, molto diverse, la religione, la cultura, la gente, il modo di pensare e di vivere; tutto ovviamente ha il suo fascino e le sue peculiarità; • Immersioni: anche in questo caso, ci aspettavamo qualcosa di più (dai racconti letti eravamo partiti con qualche aspettativa di troppo: questo è il motivo per cui ogni luogo va vissuto in prima persona; c’è sempre molto di soggettivo). Ovviamente non si possono fare paragoni con il Mar Rosso, perché è unico, e forse il migliore sotto certi punti di vista; le immersioni in Thailandia, per gli appassionati di subacquea, sono caratterizzate da specie di fauna marina endemiche; le misure, le forme e i tipi di pesci e di coralli sono diverse da quelle a cui eravamo abituati, a volte di dimensioni molto più grandi; la visibilità non è ottima, come a Sharm, e neanche la quantità di vita nei fondali è paragonabile; l’acqua è caldissima (anche 30 gradi in superficie), e la profondità è bassa; probabilmente se avessimo fatto una crociera in mezzo al Mar delle Andamane o nelle isole Similan sarebbe stato diverso, avremmo visto molto di più…Purtroppo non siamo ancora pronti per una crociera subacquea; in ogni caso, quello che abbiamo visto ci rimarrà per sempre impresso: possiamo dire, con orgoglio, di aver fatto immersioni a Phi Phi Island, e soprattutto le due immersioni a Koh Nang Yuan, con la loro stupenda cornice di isolotti calcarei, non hanno paragoni; • Prezzi: a differenza di quello che avevamo letto prima di partire siamo rimasti un po’ delusi: sembrava che potessimo partire con la valigia vuota e ritornare con la valigia piena, spendendo pochissimo: forse era vero qualche anno fa, non ai giorni nostri. È vero che rispetto ai prezzi in Italia non c’è paragone, che fai mangiate di pesce per pochi soldi e che puoi comprare abbigliamento a prezzi bassissimi, ma non è proprio vero che ti regalano la roba; ad esempio, i prezzi delle immersioni subacquee sono come i nostri, i prezzi delle “firme” occidentali idem; se poi cerchi un rolex taroccato sì, quello lo trovi anche per 20-30 euro…Dipende sempre da cosa uno vuole: noi non abbiamo comprato quasi niente, forse non abbiamo avuto la pazienza di cercare tra le bancarelle qualcosa che ci piacesse di più, forse non siamo così bravi a trattare, o forse non abbiamo avuto la fortuna di trovare niente che ci interessasse…Ma siamo contenti così: quelli che erano i nostri obiettivi li abbiamo raggiunti tutti…La vacanza ci è costata, ma non abbiamo rinunciato a niente, ci siamo trattati bene per 15 giorni, e ne è valsa la pena; abbiamo girato la Thailandia partendo da Bangok, per arrivare a Koh Samui e poi passare altri giorni a Phuket, abbiamo sempre mangiato benissimo, abbiamo preso tutti i loro mezzi di trasporto, il tempo è sempre stato ottimo, abbiamo fatto un sacco di escursioni, la maggior parte per conto nostro, abbiamo fatto immersioni, abbiamo girato in scooter, abbiamo visto tutto quello che c’era di più importante da vedere (templi, musei, statue, spiagge, cascate…Nel limite dei nostri 15 giorni, ovviamente): meglio di così non poteva andarci; è stato un bellissimo viaggio, non una semplice vacanza. Altra cosa riguardo i prezzi: è vero che bisogna “trattare” sempre; a volte le trattative sono estenuanti, ma è quello che anche loro si aspettano e cercano: il prezzo va sempre contrattato, in genere poi il prezzo finale è meno della metà di quello dichiarato inizialmente; dopo un po’ che giravamo per la Thailandia ci siamo fatti l’occhio sui prezzi delle varie cose, e andavamo diretti al punto; • thailandesi: sono sempre molto gentili e cordiali sia gli uomini ma soprattutto le donne: questa è la loro cultura, ed è una cosa apprezzabilissima; sono sempre educati e per loro il turista è sacro.
Conclusione: siamo orgogliosi di esserci stati: la Thailandia è un paese bellissimo, offre numerosissime attrazioni, curiosità, realtà diverse; è soprattutto un paese tropicale meraviglioso; la sua cultura è vastissima e i resti sono presenti in tutto il paese…Non si può descriverla bene in un racconto di viaggio: bisogna andarci e basta! Le foto della vacanza sono nel blog: http://spaces.Msn.Com/andreamarty2006/personalspace.Aspx
Buon viaggio… Andrea&Martina andreamarty2006@libero.It