La terra dell’acqua e dei sorrisi: in Asia c’è un paese da scoprire all’insegna di templi, foreste e grandi avventure

Viaggio attraverso la Cambogia, da Siem Reap a Sihanoukville
Scritto da: osky500
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08 maggio 2023, è il mio quarantesimo compleanno e la mia compagna Cinzia mi regala una Guida della Cambogia. Ecco così decisa la destinazione delle nostre vacanze. Prenotiamo il volo per Siem Reap (Ethiad Airlines, con due scali, ad Abu Dhabi e Bangkok, partendo da Milano-Malpensa) e il volo di rientro da Phnom Penh, sempre con la stessa compagnia e i due scali.

Diario di viaggio

Giorno 1

Dopo 21 ore di viaggio atterriamo a Siem Reap. Ad accoglierci c’è Mr. Fish, incaricato dall’albergo dove staremo per 4 giorni. La prima cosa che ci stupisce (oltre all’umidità!) è il sorriso e la gentilezza con cui ci accoglie (sarà una costante durante tutto il nostro viaggio). Arriviamo quindi al nostro albergo (Memory d’Angkor Boutique Hotel, 35 euro in due a notte con colazione, piscina top!). Inondiamo subito la reception di domande: dove fare una sim internet (non fate code inutili in aeroporto), dove cambiare euro in dollari americani o riel e come trovare una guida e un autista per poter visitare il sito archeologico di Angkor Wat (noi abbiamo fatto il biglietto valido 3 giorni per 62$ tramite il sito ufficiale www.angkorenterprise.gov.kh).

Così, tramite l’albergo, prenotiamo l’autista con auto (che sarà Mr. Fish) per poter visitare anche i templi più lontani, comprensivo della guida in inglese, Mr. Nak Phoun (consigliamo una guida per potervi aiutare a capire cosa si sta visitando e tante altre interessantissime notizie). Abbiamo ancora tutto il pomeriggio da sfruttare: accettiamo così la proposta di Mr. Chou: per 5$ ci darà un assaggio della città di Siem Reap, scarrozzandoci con il suo tuk-tuk. Torniamo in albergo, relax in piscina, cena e a letto presto, domani ci aspetta una giornata impegnativa.

Giorno 2

L’appuntamento con la guida e il nostro driver è alle ore 8:00 al nostro albergo. Partiamo subito verso il sito archeologico. Prima tappa Angkor Wat! Che meraviglia: solo percorrendo il viale che porta al tempio si percepisce la maestosità di questa opera dell’uomo. E poi dopo aver attraversato il ponte, eccolo lì, il complesso religioso più grande del mondo. Che emozioni! Ritorniamo all’ingresso del sito dove ci aspetta il nostro driver con dell’acqua fresca (fa caldo e c’è il 94% di umidità). Saliamo in auto e ci dirigiamo verso Angkor Thom. Ci fermiamo un attimo ad ammirare la South Gate, per poi andare al Bayon, il centro che fu della città di Angor Thom. Qui, oltre ai bellissimi templi, incontriamo le prime scimmie del nostro viaggio.

Dopo aver visitato il Bayon, accompagnati dalla nostra guida Mr. Nak, ci incamminiamo a piedi per visitare il Baphuon; da qui, sempre a piedi, continuiamo verso il Phimeanakas (purtroppo chiuso) e poi arriviamo alla Terrazza degli Elefanti e la Terrazza del Re Lebbroso. Qui troviamo il nostro driver, Mr. Fish, che ci porterà, con la sua Lexus tirata a lucido, a mangiare qualcosa. Pranzo leggero, recuperiamo i nostri compagni dal riposo sulle amache e ripartiamo verso il Ta-Phrom, famoso per essere il tempio dove sono state girate alcune scene del primo film di Tomb Raider, quello con Angelina Jolie. Qui la vegetazione si è impossessata di queste antiche pietre, creando uno spettacolo unico. I primi archeologi avevano pensato di tagliare le piante (principalmente Teak) per liberare le strutture ma poi, a causa della mancanza di sostegno, i muri cadevano: hanno quindi lasciato tutto come lo hanno trovato.

Tappa successiva: Banteay Kdei, anche questo è un tempio dove la vegetazione la fa da padrona. Per concludere saliamo sull’unica collina presente in questa regione, per vedere il tempio di Phnom Bakheng, dalla cui cima si ha una vista stupenda su Angkor Wat. Stanchi, affaticati e sudati, torniamo in albergo dove troviamo un po’ di relax in piscina. Giretto in tuk-tuk e cena in Pub Street. Questa via è praticamente il cuore turistico di Siem Reap. Qui trovate negozi di tutti i generi, centri massaggi e ristoranti di tutte le tipologie (noi consigliamo El Toro Grill, dove poter provare la cucina khmer, squisita e a prezzi modici).

Giorno 3

Il giorno dopo abbiamo ancora appuntamento con i nostri compagni per visitare altri templi. Partiamo così verso Preah Khan. Andiamo poi  al tempio Neak Poan, particolare per essere su un’isola artificiale nel mezzo di un lago artificiale, il tutto opera della civiltà Khmer. Purtroppo dobbiamo salutare anche questo tempio per andare a scoprire, nell’ordine, Ta-Som, Eastern Mebon e infine Eastern Baray. Sono templi meno visitati, ma forse la scarsa presenza di turisti ti permette di godere meglio i siti. Pausa pranzo e poi via, verso il pezzo forte della giornata: Banteay Srei. Il tempio delle donne. Difficile trovare le parole per descriverlo: è conservato benissimo e si può apprezzare la bravura degli artigiani khmer nei minimi dettagli. Stiamo per concludere la visita e un forte temporale ci coglie alla sprovvista  facendoci correre verso l’auto  (è l’ultimo mese della stagione delle piogge, e tutti i giorni piove qualche ora).

Ormai è sera e torniamo in hotel. Con un po’ di tristezza salutiamo i nostri compagni di avventura Fish e Nak. Infatti decidiamo di prenotare per il giorno successivo un tour ai Floating Villages. Serata ancora in Pub Street, altro giro in tuk-tuk e rientro in hotel.

Giorno 4

La mattina seguente troviamo un driver ad aspettarci in reception per portarci al pulmino che ci condurrà ai Floating Villages sul lago Tonle Sap (visiteremo Thortkambot village, Deikrohoum village, Kokdol village e le Flooeded forest , mangrovie). Durante il tragitto verso l’ingresso ai Floating Villages, la nostra guida ci porta a vedere un mercato locale…affascinante e “spaventoso” allo stesso tempo! È qui che si può avere un assaggio della vita cambogiana lontana dagli itinerari turistici. Camminando tra le bancarelle possiamo vedere ogni genere  in vendita: frutta, verdura, carne, uova fecondate, vestiti, riso, canne da zucchero, ventilatori, gasolina (benzina). Passati oltre il mercato ritroviamo il nostro pulmino ad aspettarci e proseguiamo il nostro tour. Saliamo su una tipica barca e partiamo. 10 minuti e arriviamo alle prime case, palafitte più che case. In questo periodo è la stagione delle piogge e il lago Tonle Sap si alza anche di 8 metri, allagando strade, campi e i primi piani delle case, obbligando le persone che abitano qui a vivere almeno al secondo piano delle proprie abitazioni e a dover usare come unico mezzo di trasporto le barche tipiche. Ovviamente ci sono anche strade che non si allagano e permettono alla popolazione locale di muoversi, poter comprare beni, andare a scuola.

Ed è proprio camminando su queste strade che ci imbattiamo in una scuola di inglese per bambini, situata sotto una struttura aperta, tutta in legno, visibile dalla strada. Il maestro ci vede e ci chiede di parlare coi bambini per poter fargli fare un po’ di esercizio con estranei: per il loro futuro, è molto importante che i bambini imparino l’inglese, e devo dire che proprio grazie a questa loro padronanza, raramente abbiamo avuto problemi con la lingua durante la nostra vacanza. Ritorniamo alla barca e proseguiamo verso la foresta di mangrovie, che visiteremo a bordo di una barca traballante guidata da una donna (il tour delle mangrovie è gestito da un’associazione che permette a donne bisognose  di poter lavorare). Pausa pranzo in Floating Restaurant e rientro sulla terra asciutta. Oggi c’è un sole bellissimo ed è pure il nostro ultimo giorno a Siem Reap. Decidiamo così di sfruttare il terzo giorno di biglietti per Angkor Wat, e ci ritorniamo per vedere il tempio un ultima volta. La sera, tramite l’hotel, prenotiamo il minivan che ci porterà in circa 5/6 ore di viaggio alla capitale della Cambogia, Phnom Penh.

Giorno 5

Partenza ore 8 circa e dopo varie fermate (sia per noi che per far riposare il motore!), nel pomeriggio siamo nella capitale. Non facciamo in tempo a scendere dal minivan che subito troviamo un tuk-tuk che ci porta all’albergo (prenotato il giorno prima, Ohana Phnom Penh Palace Hotel, 30 euro a notte con colazione, a due passi dalle principali attrazioni della città). Lasciamo i bagagli in hotel e dopo aver trattato con un driver partiamo per un tour a bordo di un tuk-tuk. Phnom Penh è una capitale in crescita, dove i grattacieli stanno pian piano spuntando accanto a templi buddisti. Il  traffico è caotico ma in modo strano, tantissime moto e tantissimi tuk-tuk ma pochissime automobili. Ormai è sera e dopo un poco di relax in piscina all’ultimo piano dell’hotel (vista spettacolare della città) usciamo a cena. Dopo aver letto alcune recensioni su Tripadvisor, decidiamo di andare al 4P Pizza’s (ottima pizza, lo consigliamo).

Giorno 6

Il giorno dopo partiamo per la visita al Palazzo Reale, dove si possono vedere la sala del trono e la  famosa Pagoda d’Argento, tutto molto bello. Nel pomeriggio altro tour in tuk-tuk per vedere la zona più moderna della capitale: GoldenTower, Monumento all’Indipendenza, e tanto altro.

Ci facciamo portare all’Orussey Market, dove anche qui possiamo vedere scorci di vita locale e scoprire le abitudini della popolazione della capitale. Rientriamo in hotel per goderci il tramonto dalla piscina all’ultimo piano con vista mozzafiato sulla città. Devo fare un appunto: abbiamo deciso di non visitare nulla che riguardasse il genocidio compiuto degli Khmer Rossi, non per disinteresse, ma perché è straziante vedere i luoghi dove la gente moriva o vedere ciò che subivano i  prigionieri, durante questo periodo buio dove è morto un cambogiano su tre. Sempre tramite l’hotel prenotiamo un bus per Sihanoukville: la prossima destinazione è l’isola di Koh Rong Samloem. Arriviamo al terminal dei pullman e anche qui troviamo un tuk-tuk che ci porta alla partenza dei traghetti turistici per le isole (per andare alle due isole, Koh Rong Samloem e Koh Rong, ci sono solo 4 compagnie e consigliamo di prenotare almeno 2 giorni prima il traghetto, per non rischiare di non trovare posto e di rientrare sulla terraferma il giorno prima se avete poi un volo). Noi soggiorneremo al Sara Resort (45 euro a notte in due con colazione, prenotato su booking, con piscina, lettini e accesso diretto al mare) e su loro consiglio abbiamo preso il traghetto della Buva Sea.

Giorni 7-10

Sull’isola non c’è connessione ad internet ma c’è sicuramente il WiFi nella struttura dove soggiornerete, non ci sono farmacie e/o ospedali, non ci sono ATM per prelevare contante, non ci sono auto né moto. Dove eravamo noi c’è solo un market, ma praticamente tutto ciò che ci serviva lo abbiamo trovato al resort. Il nostro ha accesso diretto al mare e si trova nella bellissima Saracen Bay, ma sull’isola ci sono altri posti che meritano di essere visti, come Sunset Beach, Lazy Beach e le Freedom Waterfall.  Un’escursione che consigliamo è quella del pomeriggio che propone snorkeling, visita ad un villaggio di pescatori, tramonto a Sunset Beach, cena in barca e per finire bagno nel plancton bioluminescente. Sull’isola abbiamo trascorso 4 giorni di relax: una vacanza è anche questo, non solo visitare e scarpinare di continuo. Koh Rong Samloem ti permette un relax pieno, grazie all’assenza di auto e moto e la scarsa presenza umana.

Giorno 11

Purtroppo è ora di rientrare sulla terraferma. Una volta a Sihanoukville, prenotiamo un altro minivan che ci porterà di nuovo a Phonm Penh. Qui staremo al Cambodian Country Club (30 euro a notte con colazione) scelto per la vicinanza all’aeroporto. Il giorno dopo volo su Bangkok dove avremo 8 ore di scalo. Quindi perché non fare un giro nella capitale della Thailandia? Quarantacinque minuti dopo l’atterraggio siamo su AirLink, il trenino che ci porterà nel centro della Bangkok Moderna (abbiamo deciso di visitare questa zona, per evitare di finire imbottigliati nel traffico e rischiare di rientrare tardi in aeroporto, soprattutto non conoscendo i tempi di attesa per i controlli al rientro in gate).

Una volta scesi dal treno abbiamo preso un tuk-tuk con cui abbiamo fatto un giro panoramico; pranzo veloce e poi visita ad un market locale (per i soldi in contanti ci sono ovunque sportelli che cambiano euro, cambiate anche solo 20/30 euro ma fatelo, AirLink ad esempio si può pagare solo in contante). Rientriamo in aeroporto nel tardo pomeriggio (il treno parte ogni 15 minuti) e ci godiamo gli ultimi istanti della nostra vacanza in attesa dei voli di rientro. Questi sono i momenti dove si ha il tempo di rivedere le foto e ricordare le emozioni vissute. Guardo Cinzia e le chiedo: “Cosa ci ha colpito di più della Cambogia?”  E ci troviamo d’accordo senza nessuna esitazione: l’acqua presente ovunque e in ogni forma e i sorrisi delle persone, senza nessuna distinzione.

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