La strada da Los Angeles a Las Vegas
Passate le cittadine di Palm Springs e di Indio,invece, io e Valeria ci accorgemmo che qualcosa non stava filando nel modo giusto e presa la carta stradale relizzammo che ormai era troppo tardi per tornare indietrosulla fwy n°10 per ritrovare la “junction” con la 15 e che quindi sarebbe stato più comodo arrivare fino a Blythe,al confine con l’Arizona e poi tagliare su lungo la “primary road” n°95 direzione Vegas (come qui gli indigeni la chiamano).
A Blythe facemmo il pieno di benzina e imboccata la 95 ci trovammo di colpo catapultati nella solitdine più assoluta. Erano già le 4pm e saremmo già dovuti essere alla meta.
La strada costeggiava in alcuni punti il fiume Colorado e li, proprio dove la vegetazione prendeva il posto delle brulle zolle di terra ornata qua e là con cactus e ginepri avevamo il piacere di scoprire la presenza di cassette della posta all’inizio di strette vie non asfaltate che probabilmente portavano giù verso il fiume, verso zone abitate.
La notte ci colse in pieno deserto, i colori che il sole al suo calare sprigionò sulla regione da noi attraversata ci lasciò meravigliati. Alle nostre spalle il sole scendeva dietro le alture desertiche e davanti a noi chilometri di ignoto ci separavano da Las Vegas.
Le luci di Needles, all’incrocio con la fwy n°40 ci trassero in inganno facendoci credere di esser ormai giunti alla fine della tappa ma dovemmo rimandare l’entusiasmo una volta fatto il punto della situazione sulla nostra carta: eravamo solo a metà strada tra Blythe e Vegas ed il tempo passava inesorabilmente.
Man mano che proseguivamo lo stressdi non avere un’idea esattadelle distanze tra un punto e l’altro si affievi allorquando in una valle davanti a noi vedemmo splendere le luci della capitale dell'”energia elettrica” (direi).
Arrivare a Vegas di notte è sicuramente uno spettacolo imperdibile. Se poi riesci ad individuare i mitici Hotels e le loro insegne potresti rimanere incantato da ciò che è in realtà quello che la maggior parte di noi riesce a vedere solo nelle guide turistiche o nei films.
Lungo la “Strip” i mega-hotels (tutto è mega negli States) organizzano verso le 10pm degli spettacoli con giochi d’acqua, eruzioni di vulcani, battaglie navali.
Noi ci limitammo ad osservare un pò dalla macchina, mentre cercavamo il nostro “New York-New York” hotel e a riprendere poi il tutto con la telecamera durante una passeggiatina.
Mangiammo qualcosa in hotel, ci facemmo spennare praticamente per due insalatone neanche tanto buone, e andammo a dormire esausti e felici sicuri che l’indomani sarebbe stato ancora migliore.
—Voglio raccontarvi ancora di più del nostro viaggio ma devo spedirvi adesso questo che ho scritto perchè il miko computer ha dei problemi—.