La “sconosciuta” Russia
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Tutto si è schiarito quando ho conosciuto la SanPietroburgo.it un’agenzia di servizi che organizza viaggi in Russia con qualunque mezzo.
Ho cominciato ad informarmi per sapere come poteva essere possibile andare con il camper. Così ho scoperto che esistono molti viaggi organizzati, di quelli che “devi mettere in moto e godere di nuove conoscenze”.
Siamo partiti dall’Italia in tre camper ed abbiamo attraversato un bel po’ di frontiere: Austria, Slovacchia, Polonia, Lituania, Estonia, Lettonia e Germania.
Nel tragitto di andata non ci siamo fatti mancare nulla, abbiamo visitato tutte le città che attraversavamo arricchendo il nostro bagaglio culturale.
A Rezekne, paese al confine tra Lettonia e Russia, abbiamo incontrato gli altri equipaggi che avrebbero viaggiato con noi (3 camper di Verona ed uno dalla Sardegna). Dopo la notte passata nel parcheggio della stazione senza dormire tantissimo, affogati dalle emozioni, abbiamo incontrato la nostra guida, Cristina.
Partiti da Rezekne ci siamo fermati dopo 40 Km. La famosa dogana russa era davanti a noi. I TIR avevano formato una fila di oltre 20km, ma noi siamo andati avanti. Cinque gli step.
Ci siamo fermati in 5 dogane…una dietro l’altra. Una per avere un foglietto per l’uscita dalla Lettonia, poi l’ingresso in Russia, la verifica dei documenti, l’apertura di tutti i gavoni e gli sportelli del camper, la consegna dell’assicurazione, la firma (disgiunta) dei passeggeri maggiorenni…due ore per passare.
Fortunatamente eravamo con la guida ed eravamo solo 7 camper. Sapevamo di passaggi durati anche 8-9 ore…
Grazie a Cristina ed alla consegna di alcune bottiglie di vino italiano tutto è stato accelerato. Ed è iniziato il rito del rifornimento di gasolio, rigorosamente tutti insieme. Che fosse necessario o no. E dal quel punto hanno avuto inizio 320 lunghissimi km di strada completamente dritta, con TIR lunghissimi che si sorpassavano a vicenda come fossero Smart… Tappa a Nelidov nel grande parcheggio di un motel improponibile, dove abbiamo cenato e dove ci ha “fatto compagnia” un cantante live con canzoni ballabili altrettanto improponibili…
Ancora eccitati, così stanchi da non esserlo, con la luce del giorno nonostante fossero le 23, siamo rientrati nei camper.
MOSCA
La mattina successiva altri 320km…dei quali gli ultimi 150 di autostrada supermoderna. Arrivati a Mosca e superato indenni il traffico caotico, abbiamo raggiunto il Centro di preparazione Olimpica dove abbiamo parcheggiato i camper. Un viale di tigli profumati in riva alla Moscova. I giorni passati in città sono stati molto intensi. La metropolitana era vicina, abbiamo faticato un po’ per capire, a causa dei caratteri cirillici, le destinazioni, ma poi abbiamo capito e….non ci ha fermati nessuno!
Prima tappa la Piazza Rossa…
Con la guida abbiamo visitato il Cremlino. Pensarlo come Municipio è estremamente riduttivo. E’ una vera e propria cittadina dove viveva lo zar, con uffici e chiese. Oggi è sede del governo e supercontrollato da guardie armate (attenzione anche a scendere dai marciapiede, fuori dal percorso). Lì si trova anche l’Armeria di Stato che, a differenza del nome, è il posto in cui si trova il tesoro degli zar, che è splendido. Girare tra stanze quasi completamente buie, con le uniche luci che illuminavano i brillanti, era inebriante. Pietre preziose mai viste… San Basilio, la Cattedrale del Cristo Redentore…è straordinaria la quantità di affreschi che si trovano nelle chiese. Praticamente non c’è un pezzetto di muro libero. La visita al Museo Puškin si è rivelata stupenda. Vedere quadri di Degas, Monet, Delacroix, Guttuso, Mirò, Matisse, Van Gogh, Gauguin, riconcilia col mondo. I magazzini Gum, i famosi magazzini Gum (acronimo per Grandi Magazzini Statali) sono stati completamente restaurati e sono una sorta di Galeries Lafayette. Negozi (dei quali molte firme italiane, a prezzi italiani), ristoranti, caffé. Peccato che una borsa costasse 900…dollari! E una tuta da ginnastica del team russo oltre i 200€… Comunque ci sono stati di aiuto quando sulla Piazza Rossa si è scatenato un temporale fortissimo. Vicino alla piazza c’è un altro Centro Commerciale, piuttosto avveniristico; soffitti di vetro, ascensori a vista, fontane con acqua e ruscelli, ristoranti di ogni tipo e negozi…
Per non parlare della bellezza unica delle stazioni della metropolitana, stazioni a “tema” dedicate al 1° maggio, ai lavoratori, a Lenin…ma tutte vetri e lampade in stile liberty.
Grazie all’aiuto di Cristina abbiamo avuto l’opportunità di assistere ad un balletto classico, Gisèle, ed ad uno spettacolo del famoso circo moscovita che opera in una struttura fissa, un vero e proprio palazzetto. Lo spettacolo è stato bellissimo. Molti artisti bravissimi e pochi animali: due elefanti, ricci, un istrice, cani, gatti e uno scimpanzè.
ANELLO D’ORO
Il nostro viaggio continua con il giro dell’Anello d’Oro, ovvero le città medievali che hanno dato i natali agli Zar. A Mosca c’è stato il cambio della guida. La seconda è bielorussa e si chiama Ana. Purtroppo sarà un grosso neo dell’organizzazione. La ragazza, giovane e alle prime esperienze, si è rivelata subito poco informata su cosa avremmo visto e con grandi difficoltà nell’italiano. Nonostante la buona volontà di tutti ad un certo punto la situazione si è fatta pesante e tutti erano scontenti. Il primo paese visitato è stato Vladimir, poi abbiamo proseguito per Suzdal.
Piccolo paese pieno di chiese e con un Cremlino, anch’esso pieno di chiese, e con un piccolo mercato dove le vecchiette vendevano quello che era di più del loro orto. Soprattutto mirtilli, cetrioli e mele. Dopo aver attraversato Kastroma, Yaroslav (cena in un ristorante uzbeco tutto a base di pecora. Dall’antipasto…un odore di selvatico che stomacava. Hanno mangiato in due. Gli altri da Mc Donald’s…), Rostov (Cremlino e tre chiese veramente stupefacenti), Peroslav (lì abbiamo visitato un magistrale museo delle icone), siamo arrivati a Serghiev Posad dove c’è un monastero, quello di San Sergio, di una bellezza unica. Le cupole delle innumerevoli chiese sono blu con stelle dorate. La storia narra che più le cupole sono grandi più la persona che l’ha costruita aveva “peccati mortali” da farsi perdonare ed aveva versato tanti rubli per garantirsi la grazia.
I fedeli all’interno delle chiese pregano. Pregano sempre. In piedi perché nelle chiese russe non esistono sedie. Gli altari sono ricchissimi di icone. Le iconostasi nascondono altre ricchezze che si possono vedere solo quando si apre per rivelare il sacerdote.
Lasciata Serghiev Posad, sotto la pioggia ci siamo diretti verso Novgorod. Lì abbiamo visitato un muso etnografico dove sono ricostruiti villaggi del 1800. In questo museo ci siamo arrivati con un pullman che ci è venuto a prendere nel parcheggio dell’albergo che ospitava i camper. Il pullman era veramente improponibile: sedili leopardati, maniglie arrugginite, rumori stranissimi… E il pullman ha pensato bene di lasciarci per strada, sotto la pioggia, mentre eravamo in una chiesa. Era stato pagato per 2 ore e allo scadere di queste se ne è andato senza dire nulla… Così abbiamo deciso di visitare bene la chiesa dove veniva celebrata la messa: l’iconostasi viene aperta e chiusa più volte nel corso della celebrazione e il sacerdote appare come un attore… Tornando (a piedi e sotto la pioggia) ai camper abbiamo visto come le rive del fiume Volga siano attrezzate con spiagge, ombrelloni, lettini…Meglio che a Parigi.
SAN PIETROBURGO
Il nostro viaggio cominciava ad arrivare al termine, ma prima dell’ultima tappa ci siamo fermati a Puškin per visitare il Palazzo di Caterina, residenza estiva degli zar. E’ la loro Versailles, molto ricca e molto imponente. Sicuramente la stanza più bella (e più famosa) è la “camera d’ambra”. Una stanza ricoperta interamente di ambra, anche se è tutta ricostruita visto che dopo la guerra l’ambra sparì… Poi arrivo a San Pietroburgo, sosta in un parcheggio in un piccolo stadio. Anche se brutto abbiamo acqua e luce. E questo basta. La nostra guida è Mikajl. Ci ha accompagnati in giro per la città: prima la fortezza di Pietro e Paolo, poi la cattedrale di S. Isacco ed un bellissimo giro in battello sulla Neva. Il giorno dopo è stato Ermitage! A parte la parte esterna che già la dice lunga, ma la bellezza dell’interno è inenarrabile…Mikajl in 4 ore ci ha fatto vedere una parte del museo: da Raffaello a Tiziano; da Leonardo a Rembrandt a Canova. Per non parlare, poi, degli impressionisti, della “dance” di Matisse! Insomma, una meraviglia. Nel pomeriggio visita all’incrociatore Aurora, da dove un colpo a salve diede inizio alla Rivoluzione di ottobre nel 1917.
La sera, dopo una cena in un ristorante di lusso con tanto di piano bar, siamo andati a vedere l’apertura dei ponti sulla Neva. Il giorno dopo visita della cattedrale di Kazan (copia perfetta di S. Pietro ) e poi della Chiesa sul Sangue Versato, interamente ricostruita dopo la guerra perché fu svuotata e distrutta. Il pranzo dall’italiano Albertone è stato ottimo. Ma anche il prezzo era italiano: 15€ una pizza ed una birra… L’ultima visita “russa” è stata quella di Peterhoff, residenza di Pietro il Grande. Un mix tra Versailles, Caserta e quant’altro… Fontane e giochi d’acqua molto belli.
La frontiera con l’Estonia siamo riusciti a superarla in una sola ora e…2 bottiglie di vino a camper. E’ incredibile la potenza del vino italiano… Ma anche una tortura: perché “conviene” lasciare bottiglie di vino? Perché altrimenti le frontiere si superano dopo ore di attese incomprensibile…
Il nostro viaggio termina. Il ritorno è stato il susseguirsi di frontiere, capitali, posti suggestivi e bellissimi, così come per l’andata.
Il viaggio in Russia è durato 18 giorni. Organizzato dalla soc. Sanpietroburgo.it. (che ha curato anche tutta la burocrazia riguardo a documenti, visti, assicurazioni…). Abbiamo deciso di acquistare oltre al pacchetto base (frontiere, parcheggi, guide) anche cene e pranzi in ristoranti tipici e le opportunità di balletti, circhi… Sicuramente se avessimo organizzato da soli il viaggio avremmo faticato molto di più e visto molte cose in meno. E’ fondamentale appoggiarsi a società o camperclub che abbiano già esperienza. Anche perché in Russia non esistono campeggi (almeno noi non ne abbiamo conoscenza) ed è assolutamente vietata la sosta libera con i camper. La Russia si è rivelata una nazione splendida, al passo coi tempi. Un paese molto bello ma con tanti contrasti, ancora, tra ricchi e poveri. Io ci sono tornata, a Mosca, l’anno successivo con mia figlia ed ho goduto di una splendida città che merita una visita accurata per poterne ammirare le bellezze, la storia, la ricerca di modernità, i contrasti.