la Sardegna cantata da De Andrè

...e se vai all'hotel Supramonte e guardi il cielo... vedi il mare... una "sardegnain4giorni", ma potrebbero essere 8, 10, 100 giorni, oppure una vita! un pezzo di paradiso che sta a metà tra cielo e mare, tra il nuorese e l'Ogliastra... con i piedi dentro un mare cristallino e il dito che tocca il cielo! difficile da raccontare, ma ci...
Scritto da: robyrossi
la sardegna cantata da de andrè
Questa “Sardegna in4giorni” è l’ideale per tutti i motociclistipercaso, ma anche per i turistipercaso più in generale, comunque amanti degli itinerari più inconsueti e meno battuti.

4 giorni per 4 tappe, con partenza da Olbia, ormai centro nevralgico dell’isola date le numerose opportunità via nave e via aereo che offre. Io e la mia ragazza ci trovavamo già qui (ci dividiamo tra la Sardegna e il continente), ma con un volo low coast (ad esempio Easyjet), prenotando per tempo, è possibile raggiungere l’isola con 120/150 € andata e ritorno per 2 persone. Qui in aeroporto si noleggia un auto (conviene farlo nel corso della prenotazione del volo, sul sito della compagnia aerea), che può costare, per la classe base, attorno ai 250 € per 4 giorni.

Ma torniamo alla nostra “Sardegnain4giorni”. Da Olbia la direzione è sud, lungo la 131, la superstrada che la collega a Cagliari, ma noi, dopo 80 km circa, usciremo per seguire le indicazioni per Oliena. A bordo della nostra macchina (accidenti non essere venuti in moto!), giungeremo a questa prima tappa dopo circa un’ora di strada, lungo la quale abbiamo ammirato l’imponenza del Supramonte, quell’enorme massa montuosa calcarea che domina sugli abitati di questo pezzo di terra barbaricino. Sono le 9,30, la temperatura già a quest’ora è alta in queste bellissime giornate di metà giugno, ancor più se pensiamo alle escursioni che abbiamo previsto. La prima ci porterà in visita al villaggio nuragico di Tiscali, la seconda alla fonte di Su Gologone. La strada termina proprio lì, in un piazzale con tanto di bar immerso nel verde dove decidiamo di prenderci una piccola pausa sorseggiando una fresca bibita. Poi armati di acqua e scarponcini (ma andavano bene anche scarpe da ginnastica) iniziamo l’escursione per la Fonte di Su Gologone, lungo un percorso facile, accompagnati da una guida giovane e coinvolgente (circa € 10 in 2, il percorso si può effettuare anche non accompagnati).

Rientriamo, ci rifocilliamo con un panino e frutta e ci avviciniamo, con 20 minuti d’auto, lungo una stradina che parte sempre da lì, alla piazzetta dove ha inizio l’escursione a Tiscali. Sul posto troviamo una buona assistenza, con numerose guide che spiegano i dettagli del percorso e che consigliano di attrezzarsi di acqua in abbondanza poiché la camminata, seppur semplice, impegna almeno un paio d’ore per raggiungere il sito ed altrettante per il ritorno. Anche in questo caso una natura straordinaria ci accompagna lungo la visita, che si conclude laddove un’antica civiltà nuragica ha vissuto, pare per lungo tempo (€ 10 in 2).

La giornata è stata intensa, impegnativa ma sorprendente per la bellezza di questi luoghi e per la storia racchiusa in essi. Sono solo le 18,00, ma l’appetito è notevole, per cui, la scelta di una delle più belle strutture turistiche dell’entroterra sardo, ma anche dell’isola intera, è più che mai azzeccata. Prima una breve sosta a pochi metri dall’imbocco della stradina per Tiscali, dove sorge una piccola chiesa campestre, di un bianco candido, dedicata a San Giovanni Battista, poi dritti all’Hotel Su Gologone, che sorge nei pressi. Qui si respira aria di Sardegna vera, in ogni suo oggetto, in ogni suo affresco, in ogni suo ambiente, ma anche in ogni suo piatto, poiché l’ottima cena che ci aspetta è a base di piatti rigorosamente locali, specialità che rimarranno per sempre nella nostra memoria, come anche il servizio di ospitalità da favola, in curatissime camere piene di atmosfera, che chiuderanno questa nostra prima giornata (cena + notte € 290 in 2).

La mattina seguente ha inizio da dove eravamo rimasti, con una colazione che mette il buonumore anche ai “musoni”! Il personale ci saluta con la cordialità e la cortesia tipica di questa terra, un arrivederci a presto (speriamo) e via per una nuova giornata. Questo venerdì lo trascorreremo tra Dorgali e Cala Gonone, per altri scenari, diversi e altrettanto entusiasmanti. Per giungere alla prima tappa si percorre la S.S. 125, tanto tortuosa quanto bella, da percorrere senza fretta per non perdere le meraviglie dei suoi scorci. Si oltrepassa un alto ponte sotto il quale scorre il fiume Cedrino circondato da una vegetazione ricchissima, in uno scenario di rara bellezza. Dorgali è lì, ad una ventina di chilometri, tranquilla e rilassante, ideale per una pausa dopo un paio d’ore di strada, date le numerose soste che faremo per ammirare le incantevoli vedute che ripetutamente si aprivano agli occhi. Un toast ed una birretta assolutamente Ichnusa più un caffè € 3,90! Alla faccia della Sardegna costosa! Una veloce visita al paese e poi partenza per Cala Gonone, 7 km. che copriremo in una decina di minuti, oltrepassando una galleria che buca dentro una montagna, e scendendo, quasi in picchiata vista la pendenza, lungo una serie di tornanti. La luce è proprio quella giusta, il cielo anche, le foto che scatteremo saranno piccoli capolavori, grazie alla Canon 7D e alle condizioni meteo, il mio merito viene senz’altro dopo! La prima visita è all’Acquario (€ 20 per 2 ingressi), inaugurato solo nel 2010, ma che ha subito ottenuto grande successo. Effettivamente merita, nella sua oretta circa di percorso, si ammirano, nelle 25 vasche di cui si compone, ambienti marini del Mediterraneo e dei mari tropicali. Molto bello, 20 € in 2, ne valeva la pena. Sono arrivate le 16,00 circa, per cui ¾ ore di mare non ce le toglie nessuno. Le spiagge sono molto carine, un po’ spartane ma godibili, servite da piacevoli locali in legno coperti dalla vegetazione. Da qui partono meravigliose escursioni in barca verso le grotte tra le più belle del mediterraneo, la Grotta del Bue Marino su tutte, poi Cala Luna, ma tante altre si alternano lungo questo tratto di costa davvero sorprendente. Ma non c’è tempo, mica possiamo fare tutto… poi comunque l’abbiamo viste un paio di anni fa! Ora relax ai bordi di un mare trasparente, che degrada lentissimo, ideale per passeggiate in acqua e per la gioia dei bambini. Sono le 20,00, siamo praticamente gli ultimi a lasciare la spiaggia, ma a quest’ora i colori e le luci e quella tranquillità che ti culla, ti fa passare qualunque voglia di andartene. Ma tant’è, l’ora di cena si avvicina, scegliamo un piccolo locale nel centro del paese, con bellavista sul mare (€ 46 in 2)), poi, dopo un drink, un B&b per riposarci e prepararci al giorno che verrà.

La mattina, verso le 8,00, sveglia e colazione continentale compresa nei 60 € della doppia. Siamo in strada per la prima destinazione odierna, che si rivelerà una delle più belle scoperte di questa “Sardegnain4giorni”, che raggiungeremo dopo una ventina di minuti, dopo essere entrati in territorio Urzulei. Per la verità non era prevista (ahinoi!), ma un casottino bianco, fresco di pittura, che si erge sulla destra della 125 con un cartello recante una “furba” i in corsivo di informazioni turistiche, invita alla sosta. Là mi siedo nell’unico tavolino libero posto nei pressi della porta d’ingresso, nell’altro tavolino (sono 2 in tutto) un ragazzo “smanetta” al computer. Lui si chiama Fabrizio, il quale, insieme all’ amico Luciano, entrambi freschi di laurea, hanno dato vita a questo punto ristoro che è, o diverrà a giorni, ben di più. Mi racconta che la casa è in origine una vecchia casermetta degli anni ’50 che, come altre lungo quella strada, erano state messe a protezione dei mezzi che numerosi transitavano lungo quella dorsale, spesso bersagli dei tanti banditi che imperversavano, a quei tempi, in quella zona. Loro hanno voluto dare un contributo alla loro terra, credere nelle potenziali di un entroterra che è scrigno di infinite risorse per il turismo “colto”. Per tutti quelli che, oltre al mare, hanno voglia di scoprire la Sardegna più autentica, con tutte le sue peculiarità. Una su tutte la Gola di Gorroppu, il canyon più grande d’Europa. Fabrizio e Luciano, con i loro collaboratori, organizzano la visita laggiù, dove, indicandomi con un dito, sorgono laghetti e sorgenti d’acqua. Decidiamo di scendere aggregati ad un gruppo (meno di € 10 in 2), un’ora e un po’ per raggiungere l’imbocco della gola, con gli occhi sgranati da tale magnificenza, poi la risalita sull’altro versante che termina sul passo di Genna Silana, dove un mezzo di Chìntula (arcobaleno in sardo e nome del cane mascotte della società di Fabrizio e Luciano) ci viene a recuperare per riportarci al Campo Base, quella ex casermetta di bianco dipinta, punto di partenza per le escursioni che i 2 ragazzi organizzano quotidianamente.

In tutto una sosta di 4 ore, mai spese così bene! Un saluto e un arrivederci, poi via verso la tappa che concluderà la giornata, anche se, vista l’ora, sono solo le 15,00, sarà anche base per una bella nuotata e un po’ di spiaggia e sole. Giungeremo, dopo aver risuperato Passo Genna Silana, a Baunei in 40 minuti circa, poi in discesa di nuovo per Santa Maria Navarrese. Piccolo antico borgo di pescatori è oggi un piacevole centro turistico ben attrezzato, con piccolo porticciolo e spiaggette che si allungano ai lati della torre saracena. Fotocopia del giorno prima a Cala Gonone, mare e sole, per poi cena (€ 42 in 2) e nanne, piacevolmente provati, in uno dei tanti piccoli hotel di Santa Maria Navarrese, costo 80 € la doppia.

La mattina successiva i muscoli delle gambe un po’ induriti, ma è anche l’ultimo giorno (accidenti!). Prima colazione e partenza per la tappa finale che sarà la sintesi, in quanto a bellezza ed emozioni provate, dei giorni fin qui trascorsi in questo angolo di paradiso. Solo pochi chilometri ci dividono da Tortolì, saremo lì ancor prima delle 10,00. La tappa è subito dove faremo sosta quest’ultima notte, ad Arbatax, al camping village Telis, lo conosco e frequento da anni, quindi niente di nuovo per me, anche se, ogni volta, riesco sempre ad emozionarmi, come fosse la prima. Amo quel tratto di costa che entra dentro a formare un piccolo golfo, quella spiaggetta lì sotto che lascia il posto, per qualche metro, a grossi sassi levigati dal mare e dalla salsedine, ideali per isolarsi e contemplare quella linea del mare che sale fino al cielo, per fondersi in quell’infinito che sa di poesia e di memorie. Ogni volta è un attimo per me, quello, al quale non riesco a rinunciare. È un volo oltre ad ogni cosa, al di sopra di tutto, e poi, da là in alto, è come se mi vedessi laggiù, tra immaginazione e realtà. Sono sensazioni particolari che pochi luoghi, credo, sanno procurare, è come se qualcosa di te sia sempre stato là, ancor prima di te… e viene l’ora di pranzo, sulla terrazza di questo camping dove passeremo la giornata e la notte, ci gustiamo una semplice cosa, insalata e un quarto di buon vino (in 2 € 28), mentre vedo passare camerieri intenti a servire pesci alla griglia e primi piatti dei quali mi sembra di sentire non solo il profumo, ma anche i sapori! Ma il pomeriggio sarà di mare, quindi leggeri, senza farci prendere per la gola. Per il caffè la tappa è casa Aversano, dove Luigi, noto Gigione, ci accoglie come sempre con quella gioia e con quel piacere che ti fa mettere subito a tuo agio, che ti fa stare bene, anche se la nostra lunga conoscenza non lo richiederebbe. Sono giorni un po’ tribolati per lui, qualche acciacco dato dai suoi 87 anni non lo mettono di buonumore ci dice Nello, nipote tra i preferiti di Gigione. Così però non sembra proprio, Gigione si mette a raccontare, come ogni volta, le sue mille avventure di mare e di pesca, con Speranza, con Tonino. Lui che il mare è stata la sua casa, che la pesca è stata la sua scuola, che Speranza è stata la sua mamma, che Tonino è stato il suo fratello maggiore che porta dentro di sé, vivo più che mai non solo nei suoi ricordi, ma nella sua anima, nel suo cuore.

Spesa complessiva di questa minivacanza: € 350 a testa circa, compresa la supernotte al Su Gologone che è costata la metà da sola!… ma mammamia, quanto li vale!!! Per la seguente sintesi: la Sardegna è cara per chi non sa viaggiare.

Questa “Sardegnain4giorni” (e 4 notti) è stata stupenda, detta da chi, la Sardegna la vive da vent’anni, ma che non ha mai smesso di amarla. Certamente ho viaggiato e soggiornato in tante altre località italiane e d’oltreoceano, ma forse proprio per questo, qui torno, negli stessi luoghi, sulle stesse strade, su quelle spiagge, su quegli stessi scogli, che uguali non sono mai!!!

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spiaggia di Porto Frailis-Arbatax

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gli stagni di Tortolì

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Gola di Gorroppu

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veduta del Supramonte da Oliena

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Oliena-partenza per le escursioni alla Fonte di Su Gologone e del Villaggio di Tiscali

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scorcio di Oliena con murales

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scorcio dalla ss125 nel territorio di Urzulei

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Passo Genna Silana

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gola di Gorroppu

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scorcio della costa a Cala Gonone

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la Torre saracena a Santa Maria Navarrese

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spiaggia a Santa Maria Navarrese



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