La Russia Imperiale
Ma Roby stava cambiando idea (la paura del terrorismo) e voleva far un altro giro, però categorico ho detto: “O Russia o niente!”.
E così, organizzato il tour, prenotato il volo e il soggiorno, messo in valigia il guardaroba (poco fashion quest’anno ma roba da primo autunno), siamo partiti per la steppa russa e per le guglie ortodosse.
Ovviamente abbiamo iniziato dalla capitale, MOSCA dalle 1000 cupole, che ci accoglie di sera con le sue luci, ma al mattino successivo ci vede subito nella vicina Piazza Rossa ad ammirare la CATTEDRALE DI SAN BASILIO e le sue guglie colorate a forma di cipolla (tipiche dell’architettura russa).
Sulla Piazza, immensa, si aprono anche le vetrine del GUM cioè dei grandi magazzini, regno ora del capitalismo sfrenato e il rosso palazzo sede del MUSEO RUSSO.
Sul lato sinistro della Piazza corre uno dei lunghi muri rossi (che poi danno il nome alla stessa) che delimitano la fortezza del CREMLINO, di cui poi parleremo.
Per ora svettano solo le alte torri, fra cui la TORRE SPASSKAJA e il suo orologio, sormontate tutte da una stella rossa a 5 punte. Il MAUSOLEO DI LENIN sorge addossato ad un tratto di mura, quasi in mezzo la piazza e si intona con il suo colore al resto. Però la visita non ne vale la pena: Lenin imbalsamato non è uno spettacolo da far ore di fila. In un angolino estremo della Piazza, di fronte il Museo, si alza la deliziosa CATTEDRALE DI NOSTRA SIGNORA DI KAZAN, deliziosa ma purtroppo rifacimento recente della preesistente.
Passando sotto la porta di accesso dal lato nord, si sbuca nella Piazza del Maneggio (altra struttura in attuale rifacimento), dove alle spalle c’è un piccolo tempietto sempre affollato.
Ovviamente bancarelle piene di matrijoske e prodotti artigianali russi sono onnipresenti nelle vie adiacenti e davanti i monumenti principali ma danno un tocco di vita alla silenziosa piazza. Per recarsi all’ingresso del Cremlino, bisogna attraversare i GIARDINI DI ALESSANDRO, ben curati, con tante fontane in funzione (e spesso col caldo che fa sono un toccasana che ci si può bagnare) e un bel fresco. Sulla passeggiata laterale si apre un grande centro commerciale sotterraneo di tre piani e molti locali e ristoranti, dove poter assaggiare specialità internazionali e russe. Questi giardini sono aperti fino a sera tardi e al suo interno si può visitare anche il Monumento al Milite Ignoto (il solito braciere ardente che si trova in ogni capitale).
Il CREMLINO è sicuramente il più celebre complesso architettonico della Russia.
Cittadella fortificata fin dal Medioevo, rappresenta il potere militare e politico della nazione e tuttora in alcuni luoghi è vietato l’accesso.
L’ingresso avviene dalla TORRE KUTAF’JA e si passa subito sotto la TORRE TROICKAJA, la più alta, per accedere al vasto spazio interno. Di fronte abbiamo il moderno PALAZZO DEI CONGRESSI (una bruttura, ad esser sinceri) mentre sulla destra l’ARMERIA si mostra con le sue cupole a cipolla e, dall’altro lato, appare l’ARSENALE con i suoi cannoni.
Sulla grande spianata, percorribile solo in certe parti, si affacciano i palazzi del Senato e quello Presidenziale (guai a superare la linea gialla: un solerte militare fischia assordantemente) ma la vera attrazione sono due oggetti molto particolari ed interessanti: il primo è il cannone più grande del mondo, detto lo ZAR DEI CANNONI che, pur di mole mastodontica, non ha mai sparato un colpo; più avanti invece si trova la campana più grande del mondo, detta comunemente la ZARINA DELLE CAMPANE. Quest’ultima è talmente grande che non solo non ha mai suonato ma quando fu fusa, essendo pesante, una parte se ne staccò e quel pezzo è ora in bella mostra vicino. Alle spalle della spianata si apre la Piazza delle Cattedrali, luogo santo per eccellenza e sono 6 le chiese che vi si aprono su questa piazza, ma solo tre le visitabili: la CATTEDRALE DELL’ARCANGELO MICHELE, con le sue cupole ortodosse ma la sua architettura prettamente rinascimentale (prima chiesa del genere a Mosca ed opera di un italiano); la CATTEDRALE DELL’ANNUNCIAZIONE, piccola ma con gli affreschi e l’iconostasi più antica; la CATTEDRALE DELL’ASSUNZIONE, dove erano incoronati gli zar e con un affresco raffigurante il Giudizio Universale.
Usciti poi dal Cremlino, facciamo un giro in un vicino centro commerciale sotterraneo (tre piani nella terra pieni di negozi di scarpe, vestiti, pellicce e profumi) e dove il tetto è un mappamondo trasparente con tutti i paesi segnati. Dopo ritorniamo nella Piazza Rossa per goderci il sole pomeridiano, che rende più luminosi i monumenti e ne risalta i colori delle cupole.
Non paghi del giro, ce ne facciamo un altro nel centro commerciale GUM, una volta sede dei negozi di stato ma da un po’ regno del più sfrenato consumismo (ma sono così cari che ci spendono solo i turisti).
Però Mosca non è solo P.Zza Rossa, ma altri interessanti e bei posti e monumenti che vale la pena vedere.
Poco lontano dal Cremlino si trova la PIAZZA DEI TEATRI, con il Teatro Piccolo, il Teatro dei Bambini e il celeberrimo BOLSHOJ, in stile neoclassico, sormontato da una quadriga bronzea ed anticipato da un gruppo di fontane.
E’ certamente uno dei più celebri teatri del mondo e qui hanno lavorato artisti e ballerini del calibro di Nurejev e Barishnykov.
Ad una fermata di metrò (la Kropotkinskaja, molto interessante con le sue colonne di marmo a stile semplice) c’è la CHIESA DEL SALVATORE, molto bella ma di recente costruzione purtroppo.
La chiesa è stata perfettamente ricostruita uguale ad una precedente, abbattuta dal regime sovietico per far posto ad una piscina scoperta: l’originale risaliva agli inizi del 1800 ed era la più grande chiesa della Russia, con una enorme cupola. Circa 7 anni fa ne è stata decisa la ricostruzione, rispettandone completamente l’originaria forma e stile ed è interessante il panorama che vi si gode.
Utilizzando la veloce metropolitana (far attenzione al nome delle fermate, tutte in cirillico) siamo in giro sempre per Mosca e percorriamo la VIA ARBAT, brulicante di negozi di souvenirs, ristoranti e caffè e di una folla varia ed eterogenea di moscoviti e turisti che l’attraversano, soprattutto per ammirarne i bei palazzi residenziali e per far sosta a luoghi particolari come una fontana dedicata ad una misteriosa ballerina.
Rientrando in albergo, ci fermiamo ad ammirare l’architettura particolare del TEMPIO DELL’APPARIZIONE O DI SAN GIORGIO, dalle guglie colorate mentre alle sue spalle c’è il nostro albergo, l’HOTEL ROSSIJA, considerato il più grande d’Europa con le sue 3000 e passa camere. Tra i tanti luoghi di culto ortodossi di particolare interesse da visitare c’e il MONASTERO DI NOVODEVICIJ, fondato nel XVI secolo ed abbellito nel corso degli anni dagli zar, che qui rinchiudevano le proprie figlie o sorelle. Tutto il complesso è originario, essendo riuscito a scampare alla furia napoleonica e a quella sovietica.
Dalla PORTA NORD si entra immediatamente in un vasto giardino e la prima chiesa che si incontra è la CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DI SMOLENSK, sormontata da 5 cupole dorate e nel cui interno sono da visitare l’iconostasi e l’icona della Vergine a cui la chiesa è dedicata. Immediatamente adiacente si trova la CHIESA DELLA DORMIZIONE, in elaborato stile barocco e priva di cupole, e alle sue spalle la COLLEGIATA, trasformata ora in un ampio museo contenente oggetti d’arte (abbonda di icone ma poi scopriamo che sono solo copie) prettamente religiosi. Interessanti sono le altre chiese presenti ma quasi tutte chiuse ma il giardino però è ben curato e offre una frescura comoda nell’assolata giornata: l’inconveniente è che fa anche da cimitero per personalità russe famose.
Un altro bel giro lo abbiamo fatto a sud della Moscova, il fiume che bagna la città.
Partendo dalla P.Zza Rossa percorriamo il PONTE BOLSHOJ MOSKVORECKIJ che ci porta nell’isoletta creata artificialmente nel 1700: dal ponte si gode una bella veduta sul lato sud del Cremlino e sulla Moscova, nonché sulla Cattedrale di S. Basilio e spicca alto il CAMPANILE DI IVAN IL GRANDE tra le cupole dorate. Camminiamo fra giardini puliti e statue di intellettuali russi e ci colpisce la cura con cui questi posti sono tenuti.
Un ponticello pedonale attraversa la Moscova tra due alti getti di acqua e in lontananza si nota la sagoma della STATUA DI PIETRO I, omaggio della città ad uno zar… che non l’amava molto (infatti spostò la capitale a San Pietroburgo)! Ritorniamo passando per il PONTE BOLSHOJ KAMENNYJ da cui si vede bene il GRAN PALAZZO DEL CREMLINO e le torri sud. Il complesso di KOLOMENSKOE si trova poco fuori Mosca e si estende su un colle che degrada dolcemente verso la Moscova: vasto parco pieno di verde, tra aiuole e piccoli boschetti si trovano interessanti monumenti storici e religiosi.
Prima fortezza poi anche luogo santo, poco subito l’ingresso di trova la CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DI KAZAN con le cupole blu e le stelline d’oro. Inoltrandoci nel parco, si accede tramite la TORRE CAMPANARIA alla zona dei monumenti più significativi ma abbiamo la sorpresa che sono tutti impacchettati per restauro: ci godiamo quindi solo il panorama. La sera non si può stare rinchiusi in albergo a patir il caldo e poi le luci della Piazza Rossa invogliano un giretto così ci immergiamo nella Mosca by night a godere del passeggio e dell’ospitalità di tanti locali e caffè aperti.
I giardini di Alessandro sono aperti e le fontane illuminate gettano alti spruzzi d’acqua.
La gente affolla la passeggiata e i tanti luoghi di ritrovo e molta gioventù vocìa e rumoreggia tra fontane, giardini e spettacoli d’artisti di strada: possiamo noi non mancare? Noooo!!! E poi vedere la Piazza con tutti i monumenti illuminati è uno spettacolo meraviglioso: non c’è angolo che non abbia il suo bel riflettore e il suo turista che si fa scattare la foto.
Suggestiva è la Cattedrale da lontano che, illuminata, ha lo sfondo del blu della notte moscovita.
Dal ponte Bolshoij Moskvoreckij ammiriamo la Piazza, la Basilica e il lungomoscova, godendoci da lontano i tanti palazzi e monumenti illuminati nella chiara sera: è un ricordo che ci resterà indelebile.
Lasciamo Mosca alla volta di SAN PIETROBURGO a bordo di un tipico treno russo.
Diciamo tipico perché, pur con tendine e tappeti colorati e coordinati, il treno è risultato lento come le lumache (quasi 9 ore per un tragitto pari al Milano-Roma), caldo come un forno e puzzolente di umido come una cantina. Però abbiamo goduto del paesaggio russo: sterminate distese di acquitrini e campi intervallati da gruppi di piccole dacie colorate. Roby ha preferito pisolare sulle comode ma un po’ piccole cuccette.
L’impatto con la città è stato un po’ traumatico: ci aspettavamo una città elegante, tranquilla, turisticamente accogliente, invece siamo sbarcati in una baraonda di traffico, smog e casino.
Sulle nostre facce è rimasta dipinta un po’ la delusione per qualche giorno, fin quando abbiamo scoperto che sì è una città caotica, ma ci sono splendidi monumenti da visitare.
Per assaporare maggiormente l’atmosfera locale, abbiamo affittato un appartamento in pieno centro: economico, carino e che permette di gestirsi il tempo come meglio si crede.
Comunque, il primo luogo dove recarsi è sicuramente la lunghissima PROSPETTIVA NEVSKIJ: percorrerla significa immergersi nella vita della città.
Su di essa si affacciano i monumenti più belli e i palazzi più eleganti ed antichi nonché i negozi più chic e i ristoranti più vari.
Il primo monumento che incontriamo è la CATTEDRALE DI NOSTRA SIGNORA DI KAZAN (i russi sono molto affezionati a questa figura santa) col suo colonnato a emiciclo e la sua cupola maestosa che ricordano tanto quella di S. Pietro: signorili palazzi ne circondano i lati e meno signorili auto sono parcheggiate sui marciapiedi.
Alla fine della prospettiva, passando sotto l’ARCO DELLO STATO MAGGIORE, si accede alla bellissima e vasta PIAZZA DEL PALAZZO.
A centro si erge la COLONNA DI ALESSANDRO (pare che si mantenga dritta grazie alla sola forza di gravità, essendo pesantissima) e di fronte il PALAZZO D’INVERNO domina maestosamente la scena.
Una certa aria elegante ed antica vige in questo posto: una carrozzella trotta velocemente con dei turisti a bordo e due figuranti vestiti da nobili posano per delle foto. La piazza è più viva quando è aperto l’ERMITAGE ma per ora ce la godiamo così, avvolta nel tenue silenzio. Un lato della Piazza è aperto verso i GIARDINI DELL’AMMIRAGLIATO, dai cui alberi fanno capolino le guglie di alcuni monumenti che presto andremo a visitare. Così ci incamminiamo in questo spazio verde, incontrando il palazzo dell’AMMIRAGLIATO (di sera la sua guglia illuminata è un punto di riferimento per la città), che occupa tutto il lato destro dei giardini omonimi.
La CATTEDRALE DI SANT’ISACCO è un capolavoro artistico e architettonico: costruita su un terreno difficile (impregnato d’acqua ed instabile) da piccola costruzione di legno è diventata una delle più belle chiese di Russia. Le portentose colonne sono di granito della Finlandia e la cupola è stata progettata su modello degli edifici europei e risulta una delle più grandi del mondo. Ovviamente la prima cosa da fare è quella di salire al porticato della cupola e godersi dello splendido panorama a 360° che si vede: le guglie delle tante chiese cittadine, dell’Ammiragliato e il dirimpettaio PALAZZO MARIINSKIJ con la piazza e la STATUA DI NICOLA I al centro.
Discesi, ci concediamo la visita dell’interno, che risulta essere un abbaglio sfarzoso di oro, malachite e marmo su porte monumentali, affreschi, capitelli, frontoni e basamenti: bellissimo il dipinto sotto la cupola (che copre una superficie di quasi 1000 mq) e molto ricca l’iconostasi e l’oggettistica d’arte.
Con una breve camminata si giunge ad un altro luogo celebre e suggestivo della città: la CHIESA DEL SALVATORE SUL SANGUE o DELLA RESURREZIONE DI CRISTO, particolarissima perché è l’unico esempio di puro stile russo del XVII secolo: costruita sul luogo dell’attentato allo Zar Alessandro II, la chiesa è un ammasso colorato di guglie slanciate e a cipolla ma la sua posizione vicino ad un canale la rende molto suggestiva.
Ovviamente è presa d’assalto da frotte di turisti e fare una foto risulta alquanto difficile.
Interessanti sono comunque i suoi interni, ricchi di mosaici e dipinti raffiguranti scene del Nuovo Testamento nonché una serie di piccoli tempietti dall’oscuro utilizzo.
La zona nei dintorni della chiesa risulta essere molto interessante da visitare: alle spalle della stessa si apre il grande GIARDINO MICHAJLOVSKIJ e sui canali adiacenti si aprono prospettive interessanti con altrettanti palazzi e residenze. Si possono vedere: un piccolo IMBARCADERO in stile neoclassico; le torri campanarie della CATTEDRALE SPASO-PREOBRAZHENSKY e la guglia e la facciata del CASTELLO DEGLI INGEGNERI, residenza di zar (ce ne abitò uno solo, per la verità, e per 40 giorni) e poi caserma, orfanotrofio, educandato, sede di uffici ed infine parte del museo russo. E proprio alle spalle della chiesa si apre la Piazza delle Arti con l’ingresso a due palazzi bellissimi e molto importanti: il neoclassico MUSEO DI ETNOGRAFIA, con una collezione ricchissima e il PALAZZO MICHAJLOVKIJ, sede principale del Museo Russo, uno dei più importanti della città e della Russia. Al suo interno si trovano collezioni inestimabili di quadri e statue di provenienza russa o di artisti russi nonché esposizioni di opere riguardanti i vari stili d’arte russa.
Uno dei giri più belli (e faticosi) l’abbiamo compiuto in una strana giornata estiva (non si capiva se faceva freddo o caldo ma una pioggia intermittente ci ha accompagnato quasi sempre) visitando l’altra sponda della Neva.
Sull’ ISOLA DI PETROGRAD sorse il vero primo nucleo della città nella costruzione della FORTEZZA DEI SS. PIETRO E PAOLO, voluta da Pietro I. Nella fortezza esistono una serie interessante di porte e residenze ma principalmente la CATTEDRALE DEI SS. PIETRO E PAOLO, esempio limpido di barocco: all’interno, molto sfarzoso, le tombe degli Zar (anche i Romanov, gli ultimi) ed una enorme iconostasi.
Il campanile della Cattedrale è particolare perché dotato di un carillon donato da Pietro I e tuttora funzionante: agli inizi suonava un inno allo zar, poi l’inno sovietico ed infine due musichette un po’ incomprensibili ma a quanto pare una di estrazione liturgica. Dai bastioni affacciati sulla Neva si godono delle belle vedute (ma tira anche un forte vento però) e a mezzogiorno un cannone spara una carica a salve.
Continuando la visita all’isola, si passa davanti all’unica MOSCHEA della città, dalla cupola e i minareti azzurri e si arriva, costeggiando la Neva, ad un cimelio storico galleggiante: l’INCROCIATORE AURORA. Questa nave ha un posto particolare nella storia russa: da qui partì il segnale di attacco al Palazzo d’Inverno, episodio che diede inizio alla Rivoluzione d’Ottobre e quindi all’avvento del comunismo in Russia. La visita è gratis (e meno male, che se non fosse per le tessere falso-studentesche sarebbe un salasso continuo, visti i doppi prezzi qui vigenti) ma le spiegazioni sono tutte in russo (stranamente eravamo gli unici stranieri).
Pian piano ci avviamo verso l’ISOLA VASIL’EVSKIJ, costeggiando sempre la Neva e passando prima davanti la CASETTA DI PIETRO IL GRANDE (becchiamo la giornata di chiusura ma ci basta ammirare la piccola statua e il particolare cancello), poi davanti un piccolo TEMPIO ortodosso, ed infine costeggiando l’ARSENALE (ora sede del Museo Storico-Militare): ovviamente la Neva ci offre sempre nuovi panorami per far foto.
Arriviamo all’isola accolti dalle alte COLONNE ROSTRATE, ex fari sui cui lati sono fissate prore di navi in metallo. Questa parte dell’isola si chiama STRELKA, che vuol dire freccia, per la forma appuntita che ha. Era l’ex approdo marittimo e difatti i palazzi dietro erano la ex BORSA (ora MUSEO DELLA MARINA DA GUERRA), col suo colonnato, e i due ex DEPOSITI (ora uno MUSEO DELL’AGROBIOLOGIA e l’altro di ZOOLOGIA). Dai giardini adiacenti si gode un bel panorama sul fiume.
Dal vicino PONTE DEL PALAZZO si vede il LUNGOFIUME DELL’UNIVERSITA’ con la KUNSTCAMERA e l’ACCADEMIA DELLE SCIENZE.
Una delle delizie di San Pietroburgo sono i tanti canali he la attraversano, dandole il giusto appellativo di “Venezia del Nord”: la MOIKA, la FONTANKA, il GRIBODEOV hanno la fortuna di essere affiancati da splendidi palazzi residenziali o da ville nobiliari, dove hanno vissuto anche scrittori del calibro di Pushkin o Dostojevskij. Si possono percorrere e vedere queste bellezze con dei comodi giri in battello ma anche a piedi, schivando auto e pedoni, risulta interessante la visita.
Tre piccole chicche si trovano camminando un po’ a zonzo per la città: la prima è la STATUA DI CATERINA LA GRANDE, situata in una piazza adiacente la Prospettiva; la seconda è il bellissimo PALAZZO STROGANOV, da poco restaurato e sede non solo di una parte del Museo Russo, ma anche di un simpatico Museo del Cioccolato (splendido il cortile anche se rovinato dal tendone di un caffè); la terza ed ultima è la bellissima ACCADEMIA DELLE ARTI, in puro stile neoclassico.
Una visita interessante è al LAVRA ALEKSANDER NEVSKIJ, dall’altra parte della Prospettiva.
E’ stato prima un monastero importantissimo nel corso dei secoli poi è stato elevato a Lavra (prestigioso monastero ortodosso, uno dei pochi presenti in tutta la Russia). E’ circondato da mura (sembra infatti più una fortezza) e per accedervi si passa prima per due cimiteri, dove sono sepolti personalità e nobili russi. Il secondo ingresso conduce prima alla CHIESA DELL’ANNUNCIAZIONE (la più antica, anch’essa luogo di sepoltura) e poi alla CHIESA DELLA TRINITA’, di reminiscenza barocca.
In giro ancora per la città, si scopre il TEATRO MARIINSKIJ, tempio del balletto classico russo e, a poche centinaia di metri, la barocca CATTEDRALE DI SAN NICOLA dalle guglie dorate e dai frontoni blu: dedicata al santo dei marinai, è stata una delle pochissime chiese lasciate aperte al culto dal regime sovietico.
Lo SMOL’NYJ è un monastero mai entrato in funzione: voluto dall’Imperatrice Elisabetta I, fu costruito da A. Rastrelli, congedato prima della fine da Caterina la Grande. Quest’ultima ne cambiò la destinazione in un educandato e da allora ha svolto altre mansioni ma mai come luogo di culto (ora è sede di mostre). Il complesso si compone di una CATTEDRALE in stile barocco e di una serie di palazzi adiacenti dello stesso tipo. Il vicino ISTITUTO, famoso per esser stata la sede dei capi della Rivoluzione d’Ottobre, ha un bell’ingresso neoclassico e una facciata a colonnato ed è la sede del Municipio della città.
Una ultima meraviglia da visitare girando per le vie cittadine è la CHIESA DI NOSTRA SIGNORA DI VLADIMIR, con la sua cupola a cipolla e la sua architettura tipicamente italiana ma stilizzata russa. Come al solito è impalcata per i lavori di restauro (parecchi monumenti, chiese e palazzi però ne avrebbero davvero bisogno) ma non sfugge la bellezza della Torre Campanaria e del complesso: chiusa al culto dai sovietici, è stata riaperta solo da pochi anni.
La classica escursione fuori città che effettuiamo sempre ci porta a PETRODVORETS o PETERHOF, a 30 km dal centro.
Qui si trova il bellissimo PALAZZO REALE D’ESTATE, voluto da Pietro il Grande ed ampliato da Caterina la Grande, con l’annesso vastissimo giardino, impreziosito da statue e fontane che gli danno l’appellativo di “Versailles russa”.
Pur essendo una ricostruzione (l’originale fu distrutto dai Russi per impedire ai Tedeschi di farne il loro quartier generale), la differenza non si nota e il sito attira persone e turisti a frotte per la visita sia dello stesso che del giardino: se poi la giornata risulta essere bella (di clima, ovvio), la visita diventa piacevolissima.
Per arrivare al Palazzo o si usa l’aliscafo, che parte da un vicino imbarcadero (gli Zar giungevano spesso via mare) o dal GIARDINO SUPERIORE in cui una piacevole camminata fra aiuole e giochi d’acqua conduce all’ingresso.
Questo giardino fa da cortile d’onore e al suo centro del giardino troneggia la FONTANA DEL TRITONE con i suoi pesciolini e guglie e cupole dorate spiccano dall’alto di alberi e piante. Statue e siepi ordinate ci accompagnano durante il cammino verso l’ingresso e ci fanno da sfondo per simpatiche riprese e fotografie.
Vicino al secondo ingresso si erge la FARMACIA DEL PALAZZO, unita al corpo centrale, tuttora attiva ma solo per cure omeopatiche e naturali.
Entrati nel PARCO INFERIORE, una serie di fontane festose e di aiuole ben curate ci accoglie, preludio di quello che sarà la visita allo stesso. Le aiuole sono adorne di statue dorate e ci sono piantati alberi di vario genere (tigli, querce, olmi e aceri) provenienti da varie parti dell’Europa. Insomma, il complesso si presenta degno di un parco principesco e, se non fosse che, pur nella sua vastità, risultasse piccolo, avrebbe nulla da invidiar né all’originale Versailles né al altri parchi come lo Schonbrunn di Vienna o la Reggia di Caserta.
Subito ci accoglie la GRANDE CASCATA, indiscusso orgoglio del Palazzo: i suoi giochi d’acqua e le sue preziose statue dorate sono il vanto e l’ornamento principale del parco e i turisti si affollano a farsi fare foto e videoriprese (veramente lo facciamo anche noi: la tentazione è forte!) che ne valgono la pena.
Al centro della fontana il SANSONE CHE SPALANCA LE FAUCI DEL LEONE, simbolo della vittoria di Pietro I sulla potenza svedese e dalla Grande Cascata parte la VIA DELL’ACQUA, canale che la congiunge al Golfo di Finlandia.
Questa via permetteva agli zar di giungere al Palazzo via mare ed è scavalcato da ponti deliziosi che congiungono le varie parti del parco. Alla fine, sul Golfo, si gode un bel panorama e si intravedono da lontano le prime abitazioni di San Pietroburgo.
Ci mettiamo in giro per visitare il resto del Parco e per vedere le altre fontane, grandi e piccole. La prima che incontriamo è la FONTANA DI EVA, lungo un vialetto ombrato e costeggiato da alberi dove, ogni tanto, spunta un simpatico scoiattolo alla ricerca di cibo.
Ci fermiamo su una panchina per una sosta e per ammirare il passeggio e le coppie di sposi che vengono qui a farsi le foto (crediamo che facciano solo quello perché ci passano le ore seguiti da stuole di invitati). La FONTANA DI TRITONE è circondata da un colonnato neoclassico e si trova di fronte la deliziosa PALAZZINA DI MARLY, voluto da Pietro I e da lui abitato nei momenti di svago. Alcuni laghetti pieni di anatre e pesci (che qualcuno osa anche pescare!) lo circondano e dei filari di alberi rendono piacevole la passeggiata nei suoi dintorni.
La CASCATA DI MARLY o DELLA MONTAGNA D’ORO è composta da gradoni in marmo bianco su cui scivola acqua gettata da mascheroni in rame dorato: ricorda molto in miniatura le fontane presenti alla Reggia di Caserta. Dopo Eva, c’è anche la FONTANA DI ADAMO (e ci sembra giusto!) e , nascosta fra i cespugli, una delle tante fontane a scherzo: bottoni nascosti permettono di spruzzare acqua agli ignari passanti: una famosa è conosciuta come FONTANA DELLA QUERCIA ma altri giochi e fontane si incontrano camminando.
Un gruppetto di musicisti vestiti d’epoca allieta la visita dei tanti turisti, mentre noi ci avviciniamo alla fontana più particolare del parco: la FONTANA DEL SOLE. L’acqua viene spruzzata a raggiera da un piccolo sole (è un disco dorato) che gira infinitamente su se stesso: è la fontana più “francese” del parco.
Tra le altre palazzine presenti sono da citarne tre, poste lungo i lati di un giardino fiorito e colorato e pieno di statue dorate: la prima è il MONTPLAISIR, d’ispirazione francese, voluto da Pietro I per il suo riposo, godendo dell’aria del vicino mare (infatti ci sono grandi vetrate al pino terra); la seconda, al lato, è l’ALA DI CATERINA, dalla facciata rinascimentale colorata di giallo, dove visse l’Imperatrice fino a quando fu deposto il marito; la terza, legata al Montplaisir, è il PALAZZO DEI BAGNI, per intendere un luogo di purificazione.
Raggruppate attorno un altro giardino fiorito, ci sono le due FONTANE ROMANE (dette così perché sono ispirate a quelle di S. Pietro a Roma), da cui l’acqua esce da mascheroni in bronzo dorato, e la CASCATA DELLA SCACCHIERA, dove l’acqua scaturisce da tre draghi situati sulla cima e scorre su tre policromi ripiani bianche e neri che ricordano appunto una scacchiera.
Un padiglione sede di un caffè ci permette un breve ristoro e riposo prima di affrontare la visita interna del Palazzo.
Quest’ultima inizia calzando delle babbucce foderate, al fine di non graffiare i pavimenti di legno o di marmo, anche se poi risulta tutto un rifacimento: in effetti la struttura del palazzo è ricostruita ma gli interni sono originali in quanto, poco prima dell’arrivo dei Tedeschi , il palazzo fu quasi completamente svuotato da suppellettili e oggetti, così si sono salvati molti capolavori.
Bellissimo è lo SCALONE D’ONORE in puro stile barocco russo e notevole la SALA DEL TRONO, con un dipinto di Caterina la Grande sul suo cavallo preferito ed altre meravigliose sale testimoniano lo sfarzo in cui vivevano gli Zar. Eh si, siamo quasi alla fine del nostro viaggio ma ogni giorno c’è qualcosa di vedere e visitare ma camminare stanca e sono giorni che giriamo a testa in su per ammirare le tante bellezze artistiche ed architettoniche che la città offre.
Abbiamo però in sospeso un altro grande luogo da conoscere e ci dobbiamo prendere un giorno interno per visitarlo bene o per averne una buona visione: si tratta dell’ ERMITAGE, uno dei musei più grandi del mondo.
Il museo ha sede nel complesso di palazzi formato dal Palazzo d’inverno, dal Piccolo Ermitage, dal Vecchio e dal Nuovo Ermitage e dal Teatro dell’Ermitage. L’ingresso avviene dal cortile interno del Palazzo d’Inverno, un po’ anonimo col suo giardino striminzito e la fontanella stecchita. Il biglietto (maggiorato per gli stranieri) è un po’ salatino ma ne vale la pena.
Per scelta (visitarlo tutto e bene significa tornarci minimo 3 volte) abbiamo saltato l’arte preistorica e classica del piano terra e, tramite il bellissimo SCALONE JORDAN o DEGLI AMBASCIATORI (tripudio barocco di ori e fregi), saliamo al piano superiore, per iniziare la visita approfondita dei capolavori e delle sale che vi sono.
Una delle prime sale è la ROTONDA, con un policromo pavimento; da qui partono le sale dedicate alla cultura e all’arte russa.
Di rilievo l’originale STUDIO e BIBLIOTECA di Nicola II, rimasto intatto dai tempi dello Zar e le collezioni di porcellane e manufatti di provenienza prettamente locale: le sale sono originali e i lampadari d’epoca e notevole anche la raccolta di oggettistica sacra russa e di icone.
Subito dopo si accede alle sale dedicate ai dipinti e alle sculture francesi dal XV a XVIII secolo: nella prima sala troneggia una statua di VOLTAIRE e nelle seguenti arazzi, ceramiche, dipinti e oggetti di metallo dell’epoca nonché la SALA DI ALESSANDRO, in restauro al momento, ma con opere di stampo guerresco, essendo stata creata ad omaggio delle vittorie contro Napoleone.
La GALLERIA DEL 1812 contiene i ritratti dei condottieri che parteciparono alle guerre napoleoniche mentre nell’attigua SALA DI PIETRO IL GRANDE il trono di quercia ed argento occupa buona parte della parete insieme ad un dipinto che lo ritrae vanesio ed altezzoso.
Nella GRANDE SUITE fanno bella mostra una carrozza d’epoca, gli splendidi enormi lampadari e la decorazione in oro di porte e finestre e dell’enorme cupola.
Nella vasta SALA DEGLI STEMMI sono esposti argenti dell’Europa occidentale e i candelabri con gli stemmi che le danno il nome. Pochi passi e si entra nella SALA DI SAN GIORGIO o GRANDE SALA DEL TRONO: sala di rappresentanza, è ora utilizzata per mostre temporanee, ma il bianco del marmo di Carrara e i pavimenti in legno pregiato fanno risaltare il trono dorato e il baldacchino in velluto rosso che lo sovrasta.
Nella bellissima e luminosa SALA DEL PADIGLIONE lo sfarzo degli ori, dei lampadari, delle colonne e dei tavoli pregiati raggiunge un alto livello. Qui si trova lo splendido OROLOGIO DEL PAVONE, del XVIII secolo, che ha un funzionamento molto scenografico: allo scoccare dell’ora il pavone muove le ali e la civetta, il fungo e il gallo si animano. Il MOSAICO ROMANO posto su pavimento è stato copiato da un bagno romano.
Da questo momento iniziano le sale dedicate all’arte italiana, suddivise in quelle contenenti opere dell’arte fiorentina fino al XVI sec. (esempi sono la bellissima MADONNA DELL’ANNUNCIAZIONE di S. Martini e la MADONNA BENOIS di Leonardo), quelle contenenti capolavori dei manieristi e quelle con l’arte veneziana (con splendidi capolavori del Giorgione e di Tiziano).
E’ certamente la sala più sontuosa e particolare quella denominata della LOGGIA DI RAFFAELLO: copia della Loggia Vaticana di cui Caterina la Grande si era innamorata durante una sua visita a Roma, la Loggia riprende lo stesso disegno allegorico e religioso, con scene dal Vecchio e Nuovo Testamento. Ovviamente alcuni particolari sono stati cambiati nei disegni, come l’aggiunta dell’Aquila reale, simbolo dei Romanov.
Ma le sale sono tantissime e sembra che, invece di diminuire, si moltiplichino.
Bella la SALA DA BALLO con il suo soffitto arabescato ed interessante la SALA DEGLI ARAZZI come quella dedicata alle statue (fra cui una di Michelangelo).
Di particolare bellezza la sala dedicata all’arte spagnola (con quadri ed opere di Goya e Velasquez e pregiati lampadari a vaso), quella dedicata all’arte fiamminga (con opere di Van Dyck e Rubens e meravigliosi vasi di alabastro) e la sala con opere di maestri olandesi, dal particolare colore e dal tetto a cassettoni. In ultimo troviamo la CATTEDRALE e l’acquasantiera ivi collocata.
L‘ultimo piano dell’Ermitage è dedicato all’arte degli ultimi secoli e famosi nonché inestimabili dipinti si trovano in queste sale.
Una prima sezione è dedicata all’arte francese del XIX sec., con una serie di quadri di Cézanne (il suo AUTORITRATTO e una NATURA MORTA), Rousseau (I GIARDINI DEL LUSSEMBURGO il suo più famoso), Pissarro ed altri.
Una sezione ricca di celebri opere è quella dedicata agli impressionisti e ai post-impressionisti: ci sono splendidi capolavori di Van Gogh (i COTTAGES e L’ARENA DI ARLES) e molti di Paul Gauguin sia del periodo tahitiano che di quello precedente.
Inoltre, anche altri esponenti come Corot, Degas, Monet, eccetera (che citarli tutti diventa lungo). Infine, la sezione dedicata all’arte europea del XIX secolo si presenta con opere di Matisse (ADAMO ED EVA in primis), Picasso (il suo STRUMENTI è preso d’assalto dagli estimatori), Kandinskij ed altri.
Le ultime sale sono dedicate all’arte orientale e alla numismatica ma siamo talmente stanchi (giriamo nel museo da quasi 8 ore!) che preferiamo tornarcene a casa a riposare. Ebbene si, siamo alla fine, il viaggio si stà concludendo.
Fatta incetta di matrijoske, bottiglie di vodka (a 50% d’alcool!) e cioccolatini con il ritratto di Caterina, diamo un ultimo sguardo alla Piazza del Palazzo, rammaricandoci di aver sospeso qualche visita (purtroppo il Palazzo di Karskoe Selo con la Camera d’Ambra è saltato) ma contenti che ciò visto ci ha pienamente soddisfatti.
Con lo stesso dispiacere provato per Mosca, andiamo via stanchi ma felici e un po’ l’aria dispiaciuta per il ritorno ci accompagna per qualche giorno.
Beh, vorrà dire che faremo presto un altro viaggio.
DASVIDANIA