Se lo scorso anno avevamo dovuto rinunciare alla programmata vacanza in
Repubblica Ceca, quest’anno per fortuna niente e nessuno ha mandato a monte i nostri piani. La squadra è sempre la stessa, oltre al sottoscritto (Davide), ci sono mia moglie (Chiara), nostro figlio (Gianluca) ed i miei genitori (Paolo e Graziella). Dopo una controllatina all’itinerario rimasto per quasi un anno a giacere in un freddo files del Pc, decidiamo di usare come base per gli spostamenti
Praga, dalle quale raggiungeremo in tempi accettabili tutte le destinazioni prefissate. Dedicheremo ovviamente anche diversi giorni alla visita della città, non solo il centro storico ma anche i quartieri meno battuti dal turismo di massa. Una volta prenotata la sistemazione prescelta e caricata la macchina (portabagagli sul tetto compreso), siamo pronti ad affrontare i quasi 1000 km che ci separano dalla nostra meta finale. Data la distanza, abbiamo programmato di fare una sosta all’andata ed una al ritorno per spezzare il lungo viaggio. Dopo circa 750 km, superato il confine con l’
Austria entriamo in
Repubblica Ceca, poco oltre raggiungiamo
Kaplice dove abbiamo prenotato la nostra prima notte vacanziera. Il giorno successivo ci siamo prefissati due mete prima di raggiungere
Praga,
Trebon ed il
Castello di Hluboká nad Vltavou. Scegliamo di visitare prima
Trebon, una piccola cittadina ricca di monumenti. Superata l’antica porta d’accesso raggiungiamo l’interessante
Chiesa di Sv Jilji (da non perdere il
Chiostro), a breve distanza da qui si trova poi
Masarykovo Náměstí, una bella piazza allungata ricca di costruzioni rinascimentali e barocche. Da qui partono i trenini che conducono i turisti a fare il giro della cittadina e del circondario. E’ grazie alla scelta fatta che riusciamo a vedere lo Svět (il lago), che per lungo tempo è stata una risorsa fondamentale per gli abitanti della cittadina, e la zona termale circondata da un bel parco ricco di statue. Dopo aver pranzato comodamente seduti su una panchina della piazza centrale (completamente pedonalizzata), raggiungiamo la nostra auto per spostarci in quel di
Hluboká nad Vltavou. Una volta giunti là scopriamo purtroppo che la strada d’accesso al
Castello è solo pedonale, ed essendoci una salita non indifferente, mia moglie, mia mamma e mio figlio decidono di aspettarci giù, mentre io e mio padre (nonostante gli 80 anni suonati…) ci incamminiamo verso il
Castello. Una volta arrivati, dopo le foto di rito, decidiamo di visitare anche gli interni. A posteriori, visto il caldo patito e la guida in lingua ceca, non lo rifaremmo, anche se alcune sale meritano per la ricchezza del mobilio presente. Sono oramai passate le 17 quando recuperiamo il resto della famiglia per percorrere gli ultmi km che ci separano da
Praga. All’arrivo siamo tutti molti stanchi ad eccezione del piccolo di casa (anche grazie al sonnellino fatto in macchina), così dopo aver sistemato sommariamente i bagagli ed aver fatto una frugale cena “spianiamo” i letti che ci ospiteranno per le prossime 2 settimane… Il mattino successivo siamo carichi per iniziare la scoperta della
Repubblica Ceca e, volendo trascorrere una bella giornata senza stressarci troppo, decidiamo di andare a
Karlštejn dove visiteremo l’omonimo
Castello. Per arrivare all’ingresso del
Maniero ci sono ben 3 possibilità: una discretamente lunga scarpinata a piedi, salire su una delle carrozze che accompagnano i turisti lungo le vie del borgo oppure prendere l’autobus che arriva a poche centinaia di metri dall’ingresso del
Castello. Optiamo per quest’ultima, anche se forse sarebbe stato più saggio scegliere la carrozza visto che l’autobus impiega oltre 15 minuti con curve alla Senna per arrivare al capolinea. Avremmo desiderato visitare anche gli interni ma le strane suddivisioni delle visite e l’obbligatorietà di seguire una guida parlante ceco (o inglese) ci ha fatto desistere. Ci accontentiamo allora di scattare decine di foto sfruttando i tanti punti panoramici presenti e di assaggiare il primo di tanti
Trdelnik della vacanza (tipico dolce ceco vuoto o ripieno di Nutella). Terminata la visita, essendo ora di pranzo, ci fermiamo in un piccolo locale all’aperto ai piedi del
Castello dove gustiamo würstel, salsicciotti, frittelle di patate e un’ottima birra alla spina. Rientrando verso
Praga veniamo letteralmente inglobati nel traffico della capitale, anche per colpa dei lavori stradali in corso nella zona di
Piazza San Venceslao. A causa del tempo perso nel traffico riusciamo solo a fare una breve sosta nel
quartiere di Žižkov dove visitiamo la moderna
Chiesa del Sacro Cuore (
Kostel Nejsvětějšího Srdce Páně) e l’altissima Torre della Televisione (Žižkovská Televizní Věž) dalla cui cima si gode di una veduta panoramica che comprende l’intera città. Nei giorni successivi ci dedichiamo sia all’esplorazione di
Praga sia alla visita di altre città e cittadine che ci permetteranno di prendere meglio contatto con la cultura e le tradizioni della popolazione ceca. Tra queste merita sicuramente una citazione
Liberec dove vale la pena fare una sosta in
Dr. Edvarda Beneše Náměstí per vedere il bellissimo
Municipio in stile
neo-rinascimentale ma terminato solo nel 1892. Dello stesso periodo è anche il bel
Teatro di František Xaver Šalda. Una volta lasciato il centro storico è d’obbligo spostarsi verso il vicino
Zoo: qui vi attendono numerose specie di animali che aspettano solo di essere immortalati dalle vostre macchine fotografiche. Una cittadina dalla quale ci aspettavamo qualcosa in più è invece
Kutná Hora che, pur con diversi monumenti di rilievo, ha un po’ deluso le nostre (alte) aspettative. Molto bella comunque la
Chiesa di Santa Barbara (
Chrám Svaté Barbory), capolavoro del
gotico maturo, e la sottostante
Parrocchiale di San Giacomo (
Kostel Svaté Jakuba). Alquanto deludente è invece stata la visita alla
Vlašský Dvůr (o
Corte Italiana, per il contributo di alcuni artigiani del belpaese alla sua costruzione) e alla vicina
Palackého náměstí. Molto bella invece, a 3 km da qui, la grande
Chiesa di Nostra Signora (
Chrám Nanebevzetí Panny Marie) alle cui spalle si trova anche un
ex Monastero Cistercense. In questo luogo, per gli amanti del genere, è anche possibile visitare il più grande ossario del paese. Una città che invece consiglio a tutti è
Karlovy Vary. Famosa nei primi decenni del ‘900 come
Karlsbad per la presenza di numerosi aristocratici tedeschi che qui venivano a trascorrere le loro vacanze, la città è il più importante centro termale della
Repubblica Ceca. Il suo glorioso passato lo si percepisce fin dall’arrivo, saltano infatti subito all’occhio i grandi alberghi (tra i quali il celebre
Hotel Pupp) e i lunghi viali pedonali tipici delle più celebri località termali. Passeggiando sulla
Stará Louka si respira un’aria d’altri tempi anche se il consumismo, legato all’elevata presenza turistica, ha sicuramente tolto un po’ di magia al luogo. Dopo una breve visita alla
Chiesa di Santa Maria Maddalena (
Kostel Maří Magdalény) si arriva nella parte più bella (e turistica) della città. Lungo il
Tržiště si trova la famosa
Tržní Kolonáda, un ampio
Colonnato sotto il quale è possibile bere da una delle tante sorgenti presenti in città. Svoltando a sinistra, seguendo il corso del fiume, si giunge poi al
Colonnato di Mill (Mlýnská
Kolonáda) oltre il quale inizia la zona degli stabilimenti termali, tra i quali merita attenzione il
Pramen Svoboda. Prima di lasciare
Karlovy Vary è d’obbligo anche visitare uno dei tanti punti panoramici che circondano la città, noi ad esempio siamo saliti, con la funicolare, alla
Rozhledna Diana dalla cui cima (ingresso gratuito) si gode di una bellissima veduta sulle colline che circondano la città. Una giornata della nostra vacanza praghese l’abbiamo poi dedicata alla visita di 2 località poste a pochi km dal confine con la
Germania:
Litoměřice e
Děčín. Il caldo afoso non ci ha permesso di goderci pienamente la visita, per dirla tutta siamo letteralmente fuggiti da
Děčín dove, alle 18, il termometro segnava 37 gradi all’ombra! Caldo a parte, il centro storico di
Litoměřice merita sicuramente qualche ora del vostro tempo. La maggior parte dei siti turistici sono raccolti nella centrale
Mírové Náměstí, ma vale la pena esplorare anche le vie che circondano la piazza per scovare belle chiese, antichi palazzi e caratteristiche botteghe. Prima di lasciare la cittadina è d’obbligo anche salire al
Duomo di Santo Stefano (
Katedrála Sv. Štěpána), la cattedrale cittadina. Allontanandoci dal centro storico abbiamo poi fatto una sosta sul lungofiume; è da qui che partono i battelli che conducono i turisti lungo il corso dell’
Elba, uno dei fiumi più lunghi d’
Europa. Dopo aver scattato alcune foto con la
Chiesa dei Gesuiti (
Kostel Zvěstování Panny Marie) sullo sfondo, ci spostiamo di pochi km per visitare lo Zámek Ploskovice, un castello non particolarmente bello che però merita la sosta per fare un ottimo spuntino circondati da bellissimi pavoni multicolore. Lasciata
Litoměřice raggiungiamo
Děčín che, per quanto detto in precedenza, visitiamo molto velocemente. D’altronde il centro (e i pochi monumenti d’interesse presenti) si trovano tutti raccolti nella piazza principale. L’unico sito che, forse, sarebbe stato degno di visita, è il locale
Zámek (
Castello) posto in posizione panoramica. Pur vedendo dal lungofiume la terrazza panoramica di quest’ultimo, la totale mancanza di indicazioni stradali ci ha impedito di raggiungerlo. Ad una distanza accettabile da
Praga si trova anche
Plzeň che, oltre ad essere famosa per l’omonima birra, è anche una bella città con tanti monumenti da vedere. Nella grande (e bella)
Náměstí Republiky, dominata dalla gotica
Chiesa di San Bartolomeo (Katedrála Svatého Bartoloměje), oltre a tanti edifici storicamente importanti, si trovano anche il
Radnice (
Municipio) e la
Colonna della Peste (
Mariánský Sloup). Spostandoci verso i viali di circonvallazione è assolutamente da vedere la
Sinagoga recentemente restaurata, all’interno si respira una pace indescrivibile a parole. Prima di lasciare la città è d’obbligo anche fermarsi in uno dei tanti locali che offrono la celebre birra
Plzeň in diverse varianti. Noi abbiamo optato per il bar ristorante sito alle spalle dell’interessante
Museo della birra. Prima di fare ritorno a
Praga ci siamo poi fermati presso
Příbram per visitare il
Santuario di Svatá Hora, un edificio di culto molto particolare ed importante meta di pellegrini provenienti da tutto il paese (e non solo). Come detto all’inizio di questo diario abbiamo ovviamente dedicato diversi giorni alla visita della capitale che ci ha ospitato per 2 settimane. Descrivere
Praga in poche righe è davvero difficile per non dire impossibile, i tanti monumenti presenti, le notevoli differenze tra i vari quartieri e le diverse particolarità presenti meriterebbero un racconto a sé stante. Il centro storico (per intenderci
Staré Město) da solo merita almeno 2 giorni. Scendendo alla stazione della metro
Staroměstská vale la pena iniziare la visita dal
Mánesův Most dal quale si può iniziare a capire, come il
lungo Moldava sarà sempre presente in tutti gli itinerari in città. Dopo aver scattato qualche foto al
Rudolfinum, ci dirigiamo verso il
Ponte Carlo (
Karlův Most) dove anche fare una semplice foto ricordo diventa molto impegnativo. Nonostante la fastidiosa mole di turisti presenti vale comunque la pena percorrere il ponte, anche solo per vedere le belle statue poste ai suoi lati e per dare uno sguardo alle opere dei tanti artisti (o presunti tali) presenti. Per raggiungere l’obiettivo di giornata (
Staroměstské Náměstí) percorriamo la caratteristica
Kaprova ricca di negozi e ristoranti (molti dei quali ad uso e consumo del turismo di massa). La piazza principale di
Staré Město obbliga chiunque ad una lunga sosta. Pur non riuscendo a vedere “all’opera” il celebre orologio astronomico (
Pražský Orloj), in ristrutturazione al nostro passaggio, veniamo letteralmente folgorati dalla bellezza dei tanti monumenti qui presenti, tra tutti la
Chiesa di Santa Maria di Tyn (
Chrám Matky Boží před Týnem) e il
monumento dedicato a Jan Hus (
Pomník Mistra Jana Husa). Essendo ora di pranzo decidiamo di fermarci a mangiare in uno dei ristoranti presenti in piazza (
Oliva Verde, Staroměstské Náměstí 479/25), inutile dire che ci pentiremo di questa scelta: cibo discreto ma prezzi decisamente fuori mercato. Allontanandosi dalla piazza vale la pena fare un giro nella zona denominata
Cortile di Tyn (
Týnský Dvůr), poco turistico e con piccoli vicoli che ci fanno dimenticare dove ci troviamo. Percorrendo la
Celetná raggiungiamo poi la
Porta delle Polveri (
Prašná Brána), da qui basta attraversare la strada per essere catapultati in un’altro mondo. Infatti una volte oltrepassato il bellissimo
Municipio (
Obecní Dům), raggiungiamo
Náměstí Republiky dove si trova uno dei più grandi centri commerciali della capitale ceca, il
Palladium. Sempre scendendo alla fermata della metro
Staroměstská vale la pena esplorare il
quartiere ebraico. L’ingresso che comprende tutti i siti è un po’ caro, ma non visitare questi luoghi significa tralasciare una parte importante della storia di
Praga. Tra i vari siti del percorso è d’obbligo entrare almeno in una delle diverse
Sinagoghe presenti (tra tutte consiglio la
Maiselova) e fermarsi a riflettere davanti al muro dove sono scritti i nomi degli ebrei sterminati all’interno dei campi di concentramento. Un altro luogo che vi rimarrà impresso per sempre è sicuramente il
Vecchio Cimitero (
Starý Židovský Hřbitov) dove centinaia di tombe sembrano accalcarsi l’uno sull’altra. Il quartiere più prossimo al centro storico è quello di
Malá Strana e la stazione metro di riferimento è
Malostranská. Scendendo a questa fermata il primo luogo da visitare sono i
Giardini di Palazzo Wallenstein (
Valdštejnská Zahrada), forse i più belli della città. Da qui ci spostiamo verso
Malostranské Náměstí, fulcro del quartiere e ricca di monumenti. Tra questi la
Chiesa di San Nicola (
Kostel Sv. Mikuláše) dal cui campanile si gode di un bel panorama sulla città. Una volta tornati in piazza, percorrendo la
Karmelitská, si arriva presso uno di quei luoghi che non si possono tralasciare comunque la si pensi, la
Chiesa di Santa Maria Vittoriosa (
Kostel Panny Marie Vítězné a Pražské Jezulátko) al cui interno vi è la famosa statuetta del
Bambino di Praga, che molti conoscono in quanto riprodotta in decine di altre chiese di tutta
Europa. La particolarità di questa piccola venerabile statuetta è che, con il passare dei mesi, cambia più volte d’abito seguendo i riti dell’anno liturgico. Lasciare
Praga senza portarsi a casa un souvenir del bambinello è davvero difficile. A due passi da qui sono da visitare anche i
Vrtbovská Zahrada, non tanto per i giardini in se stesso, ma quanto per la veduta panoramica della
Chiesa di San Nicola con il
Castello sullo sfondo visibile dalla sovrastante terrazza. Quest’ultimo, raggiungibile sia in macchina che con i mezzi pubblici, è sicuramente uno di quei luoghi imperdibili per chi trascorre qualche giorno in città. Molto bella la
Cattedrale di San Vito, siamo invece rimasti delusi dal giro all’interno del
Palazzo Reale che ci ha permesso di vedere solo un salone ed il panorama dalla terrazza di quest’ultimo. Dopo aver assistito al veloce cambio della guardia (ogni ora dalle 8 alle 18) facciamo un giro panoramico dei giardini dove abbiamo anche avuto l’opportunità di ammirare da vicino alcuni bellissimi esemplari di rapaci. Chi ha la possibilità di fermarsi in città più di 2-3 giorni può esplorare anche le zone meno turistiche e scoprire autentici tesori come quelli presenti a
Nové Město (il quartiere nuovo). Lungo la
Náplavka, ad esempio, si svolge ogni giorno uno dei più famosi mercati contadini della città. Superata poi la famosa
Casa Danzante (Tančící Dům) vale la pena farsi un giro nella vicina e verdissima
Slovanský Ostrov e, da qui, proseguire verso il
Ponte delle Legioni (
Most Legií). Lungo il percorso, prima di giungere al
Teatro Nazionale (
Národní Divadlo), sono da ammirare i tanti palazzi in
stile Liberty presenti lungo la
Masarykovo Nábřezi. Se le vedute dall’alto sono ciò che più vi appassiona, allora ci sono due luoghi che assolutamente devono rientrare nel vostro itinerario:
Vyšehrad e
Petřín. Se, per arrivare alla prima, bisogna scarpinare un bel po’ partendo dall’omonima stazione metro, arrivare a
Petřín è decisamente molto più semplice, la funicolare porta direttamente a circa 300 m dalla
Petřínská Rozhledna, la famosa torre panoramica, copia della ben più nota
Tour Eiffel di
Parigi. A
Vyšehrad, dopo le canoniche foto di rito dai bastioni della collina, ci si può rilassare nel bel parco attiguo alla
Chiesa dei SS. Pietro e Paolo (
Bazilika Svatého Petra a Pavla). A
Petřín, invece, sempre che non soffriate di vertigini, vi consiglio la salita sull’omonima
Torre (volendo c’è anche l’ascensore). Già a metà percorso gli scorci sulla zona del vicino
Castello e le vedute del
Ponte Carlo in lontananza, invogliano a scattare talmente tante foto da mettere a repentaglio la durata della batteria. Da qui, a piedi, si raggiunge poi il
Monastero di Strahov al cui interno si trova una storica biblioteca che, purtroppo, non siamo riusciti a vedere essendo arrivati sul posto dopo l’orario di chiusura. Meritevole di visita è anche il vicino
Santuario di Loreto che, pur non paragonabile all’omonimo santuario delle
Marche, è pur sempre una delle più maestose
Chiese della città. Per gli appassionati del genere c’è poi lo
Zoo, a mio modesto parere uno dei più belli e meglio tenuti d’
Europa. A
Praga ci sono poi tanti bei musei che, per scelta e/o mancanza di tempo non abbiamo visitato, ce n’è però uno che non posso non consigliare, il
Museo della Scienza e della Tecnica (Národní Technické Muzeum) che, per importanza dei modelli esposti, è paragonabile solo all’omonimo museo di
Lucerna. Da qui, con una breve passeggiata sul
lungo Moldova si raggiunge poi il
Parco Letna (Letenská Pláň), è il panorama con i principale ponti della città sullo sfondo l’ultima immagine che portiamo a casa della capitale Ceca. Lasciata la bella casa che ci ha ospitato per 2 settimane iniziamo il viaggio di rientro, lungo il percorso ci fermiamo al
Castello di Konopiště che, purtroppo, essendo lunedì, troviamo chiuso. Dopo qualche foto all’esterno, ci rimettiamo in macchina per spostarci in quel di
Tábor. Qui, dopo aver pranzato in un delizioso localino nella centrale
Žižkovo Náměstí, visitiamo i monumenti della piazza tra i quali spicca la
Chiesa della Trasfigurazione (
Kostel Proměnění Páně na hoře Tábor). Facciamo poi un breve giro nelle vie circostanti prima di iniziare a percorrere i circa 100 km che ci separano da
Rožmberk nad Vltavou, è qui che trascorreremo l’ultima notte in terra ceca. Il mattino successivo, subito dopo un’abbondante colazione, ci aspetta il lungo viaggio verso l’
Italia, abbiamo solo il tempo di fare una breve capatina al
Monastero di Vyšší Brod ed una veloce spesa alimentare (i prezzi sono davvero super convenienti per noi italiani), prima di iniziare a percorrere i circa 750 km che ci separano dalla nostra residenza. I tanti ricordi accumulati nei giorni trascorsi in
Repubblica Ceca li porteremo per sempre nei nostri cuori così come la voglia, appena possibile, di organizzare il prossimo viaggio che ci porterà a conoscere nuovi territori, nuove culture, nuove persone.
Dove abbiamo mangiato:
Ristorante Oliva Verde
Staroměstské Náměstí, 479/25
Praga
Locale in bellissima posizione difronte alla famosa Torre dell’Orologio, dunque location da urlo ma servizio non all’altezza. Fin dall’accoglienza ci si rende conto di essere capitati in una tipica trappola per turisti. Il cibo è discreto, si trova di peggio per carità, ma il trattamento ricevuto non è davvero degno del buon nome del ristorante. Buoni comunque gli spaghetti alla carbonara e le bruschette ai pomodorini. Nel conto finale ci è stato aggiunto il costo del servizio a penna.
Hells Bells
Letohradska, 755/50
Praga
Ottimo posto in cui fermarsi prima o dopo aver visitato l’interessante Museo della Tecnica. Si pranza in un’ambiente informale ma suggestivo. Tra i piatti sono da consigliare i burger, l’ottimo guláš e le buonissime lasagne vegetariane. Imperdibili le patate fritte. Come dolce da provare le classiche palačinke. Trovandoci in un Pub d’obbligo annaffiare il tutto con una più che decorosa birra alla spina.
Restaurace V Ruthardce
Dacickeho Náměstí, 15/10
Kutná Hora
Buona la carne così come il formaggio alla griglia, da provare anche il burger. Bella la location con diversi tavoli all’aperto. Ottimo il rapporto qualità – prezzo. Unico neo il servizio non proprio in stile Speedy Gonzales.
Havana restaurant
Žižkovo Náměstí, 17/17
Tábor
In pieno centro storico con una spendida veduta sulla Cattedrale cittadina, la sosta in questo locale è assolutamente consigliabile per l’ottimo rapporto qualità – prezzo. Tra i piatti molto buono il burger così come ill formaggio alla griglia.
Restaurant Studenec
Studenec, 15
Rožmberk nad Vltavou
Bel locale, forse un po’ buio, dove gustare una succulenta cena a base di carne, zuppe e verdure a prezzo irrisorio. Tra le portate molto gradevole il cortorno vegetariano leggermente speziato. Possibilità anche di mangiare all’esterno. Eccezzionale il rapporto qualità – prezzo.
Dove abbiamo dormito:
Kap Café
Masná, 200
Kaplice
Piccolo B&B in centro a Kaplice, ideale per una sosta di una notte. Camere semplici ma confortevoli. Prezzi irrisori. Tv con canali Pay. Colazione non abbondante ma comunque discreta.
Luxury Apartment Prague
Zvěřinova, 14
Praga
Bellissimo appartamento in zona residenziale dotato di grande salone con angolo cottura, 3 camere e 2 bagni. Unico neo la posizione: per raggiungere il centro-città ci si deve sobbarcare un viaggio di oltre 30 minuti in autobus non climatizzati o, in alternativa, scendere dopo 2 fermate e raggiungere a piedi la stazione metro Želivského.
Hotel Studenec
Studenec 15
Rožmberk nad Vltavou
Bell’albergo in posizione panoramica con un buon rapporto qualità-prezzo. Buona e variegata la colazione. Possibilità di cenare all’interno della struttura.