La pulzella ed i cavalieri

16 giugno / 23 giugno 2000 La loira in bici. Siamo partiti da cicloturisti, abbiamo pedalato da amici, siamo tornati fratelli ! Questa frase raccoglie il succo di una settimana di giugno che tre colleghi-amici hanno deciso di trascorrere in mezzo ai castelli della Loira, ripercorrendo i luoghi della famosa pulzella d’Orleans (Giovanna...
Scritto da: Mariacarla Viganò
la pulzella ed i cavalieri
Partenza il: 16/06/2000
Ritorno il: 23/06/2000
Viaggiatori: fino a 6
16 giugno / 23 giugno 2000 La loira in bici.

Siamo partiti da cicloturisti, abbiamo pedalato da amici, siamo tornati fratelli ! Questa frase raccoglie il succo di una settimana di giugno che tre colleghi-amici hanno deciso di trascorrere in mezzo ai castelli della Loira, ripercorrendo i luoghi della famosa pulzella d’Orleans (Giovanna d’arco) e dove visse gli ultimi giorni il grande Leonardo da Vinci.

I tre eroi per l’esattezza si chiamano Roberto V da Monza, Enrico III da Cinisello e Mary Pulzella di Garbagnate.

Partiti da Cinisello in macchina, con i tre cavalli sulle nostre teste, arriviamo a Tours, città che diede i natali a Balzac, il sabato mattina. Giriamo per la città in bici e visitiamo la cattedrale di San Gatien, la casa di J.D’Arc, la torre dell’orologio. Pranziamo in un bistrot turco dove mangiamo il Pita de ghiro con le patatine fritte; l’ideale per i 55 km in bici che ci aspettavano sotto un sole cocente.

Partiti da Tours vaghiamo un’ora per cercare la strada provinciale per Villandry. (Le autostrade non ci sono consentite). Il nostro bagaglio oltre ai borsoni laterali e quello centrale corrisponde ad una tenda per i cavalieri, una per la pulzella, sacco a pelo e materassino visto che è importante dormir bene.

Decidiamo che è meglio seguire il corso del fiume. Arriviamo alla metà intorno alle tre del pomeriggio, visitiamo il castello e rimaniamo incantanti dai meravigliosi giardini di Villandry, bellissimi. Torniamo in sella alla volta di Azay le Rideau, dove oltre al castello ci aspetta music e lumierè.

Dimentichiamo che il sole tramonta dopo le 22-00 ed assonnati, stanchi del viaggio, rimaniamo estasiati dello spettacolo notturno. Ne valeva proprio la pena.

Domenica visitiamo il castello di giorno, e partiamo alla volta di Langerais dove furono celebrate le nozze tra Carlo VII e Anna di Bretagna. Nel primo pomeriggio ci rechiamo ad Ussè costeggiando il fiume.

I dieci km che ci separano sembrano non finire mai e visto il caldo delle 2 del pomeriggio ci verrebbe voglia di una bagno nel fiume che però notiamo essere frequentato da grossi roditori !!! Abbandoniamo l’idea è accaldati e bruciati arriviamo al castello dove si dice sia stata scritta “La bella addormentata del bosco”. Bellissimo e grandissimo, con la visita guidata in francese lo sembrava ancor di più. Alla sera arriviamo a Chinon, paese conosciuto per la centrale nucleare che lo rende famoso. E’ assurdo che un paesaggio meraviglioso come la Loira sia arricchito da numerose centrali. (Questo è il progresso ! L ) Siamo costretti a cercare una farmacia per curare la braccia ormai viola di Enrico, (grazie al sole). Decidiamo di percorrere più km al mattino per evitare di trovarci sotto il sole ed alla sera esser stremati senza aver visto nulla.

Lunedì percorriamo i 75 km che separano Chinon-Loches in tre ore e mezza, con tappe per fare strecking e mangiare barrette. Ammirare il paesaggio, con i prati pieni di grano (penso alla rivoluzione francese) e di girasoli non ancora sbocciati. Il vento naturalmente era contro di noi !!!.

Arriviamo a Loches e dopo campeggio-tenda-doccia mangiamo due baguette con jambon e andiamo al Torrione di Loches, dove oltre alla chiesa ed al castello ci sono anche le prigioni dove fu imprigionato Ludovico Sforza.

Ci troviamo di fronte alle armature di Delfino Carlo e Giovanna D’Arco (ma non era piccolina !) dove facciamo le dovute foto di rito. All’ingresso della chiesa troviamo un (ma non era un pezzo di legno?) grosso masso di tufo dove ci invitano a picchiare dentro un chiodo, traduciamo che porta bene !.

Martedì partiamo alla volta di Chenonceaux, (45 km) famoso castello costruito su un ponte lungo 60 metri e largo 6. Durante la prima guerra mondiale fu usato come refettorio(ospedale). Il castello è detto delle “Delle dame” ed è contornato da due giardini dedicati a Caterina de’ Medici e Diana Poitiers, la moglie e l’amante del re e dall’altra parte da una piccola foresta. Decidiamo di ritornarci dopo aver cenato e percorrere la foresta di sera non mi ha fatto tanto piacere (vedi la strega di Blair).

I nostri pranzi erano formati da panini presi qua e la; ed alla sera mega insalate con carne ed a volte pizza (in ristoranti italiani). In tutto il viaggio abbiamo incontrato solo una (due) fontanella d’acqua e le bottigliette da ½ l ce le hanno fatte pagare anche 6 mila lire. Le nostre barrette energetiche ed i sali hanno integrato il sudore e la fatica.

Il mercoledì partiamo alla volta di Amboise la città dove visse Leonardo Da Vinci. Il paesaggio si fa più soft, non costeggiamo più il fiume ma passiamo in mezzo a dei boschi, quindi l’aria si fa più fresca ed è più piacevole pedalare.

Visitiamo il castello di Amboise e la Clos Loce dove Leonardo morì. In questo piccola dimora l’IBM ha indetto una mostra dove sono riprodotte tutte le invenzioni del genio: il primo aeroplano, la prima automobile, la mitragliatrice, il ponte girevole etc. Era genio, pensate se fosse vissuto ai tempi nostri.

Alla sera finalmente un po’ di vita, giriamo le varie piazze ascoltando concertini di jazz, blues, gospel e rap in francese. Torniamo in tenda stanchi ma felici.

Giovedì percorriamo la tappa più lunga (105 km). Partiamo da Amboise alla volta di Blois, fermandoci a Chaumont (senza aver mangiato). Il castello che Caterina de’Medici donò alla rivale Diana de Poitiers che invece gli preferì Chenonceau (io avrei l’imbarazzo della scelta !!) Ripartiamo per Blois, dove campeggiamo ed raggiungiamo per Chambord. Il castello è immenso, il re Luigi XIV visse lì solo 47 giorni. (Chissà perché ?). E’ forse il più bello dei dieci già visitati, forse perché forse ideato da Leonardo e caratterizzato dalle scale elicoidali, dove due persone possono salire e scendere senza mai incontrarsi !!!!. Ci si perde tra le torri, e percorriamo le scale all’infinito per vedere l’effetto che fa. In ritorno al campeggio commetto un furto prendendo da un campo l’unico girasole fiorito, lo tengo rinsecchito come ricordo.

Alla sera ceniamo a Blois in una pizzeria italiana (la scala), un po’ di nostalgia, siamo quasi alla fine del viaggio.

Il venerdì Roberto anticipa me ed enrico e torna a Tours in treno per prendere la macchina e ci raggiunge a Blois. Percorriamo gli ultimi km, in macchina alla volta di Orleans. Il paesaggio scorre più veloce e l’ultima tappa è vicina.

In place du Martroi c’è la gigantesca statua della pulzella e poi la grandissima cattedrale stile gotico di Santa Croce (assomiglia a Notre Dame). Giriamo la città prendendo qualche souvenir e mangiando le ultime baguette. Ripartiamo per Cinisello dove arriviamo il sabato mattina.

Abbiamo visitato undici castelli, percorso 400 km in bicicletta visto statue, armature, giardini, arazzi meravigliosi. In bicicletta è stata poi una piccola soddisfazione, si vive km per km, assaporando il paesaggio in modo diverso ne diventi partecipe. I nostri cavalli non ci hanno dato problemi, le gambe neanche le braccia ed i nasi un po’ ustionati. Ma ne è valsa veramente la pena.

E l’anno prossimo, la Bretagna ? la Scozia ? o Corsica ?, dobbiamo ancora metterci d’accordo…



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