La primavera di Amsterdam
Siamo andati via 4 giorni per fare il classico ponte del 1° maggio. Dimostreremo che ad Amsterdam non si va solo a fumare e a putt..., ma è una città verde e rilassante, romantica e colorata dai canali e dalle case storte con i frontoni multiformi.
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In soli 1 ora e mezza circa si arriva all’enorme ed elegante aeroporto Skipol, molto...
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Siamo andati via 4 giorni per fare il classico ponte del 1° maggio. Dimostreremo che ad Amsterdam non si va solo a fumare e a putt…, ma è una città verde e rilassante, romantica e colorata dai canali e dalle case storte con i frontoni multiformi. 1GG In soli 1 ora e mezza circa si arriva all’enorme ed elegante aeroporto Skipol, molto ben servito da frequenti treni che in circa 20 min portano nella meravigliosa (solo esternamente perché dentro c’erano dei lavori in corso) Central Station di Amsterdam, palazzone storico che sembra un castello con torri e orologi (che oltre all’ora segnano anche la direzione dei venti). Decollati da Milano alle 9,30, prima delle 13 siamo già nella nostra stanza d’albergo dietro a piazza Dam, non bellissima ma pur sempre il centro della città. Il sole ballerino ci induce a tuffarci subito in un museo: il Van Gogh ovviamente ! la coda spaventa ma in realtà è veloce e dopo meno di 20 min siamo dentro: imperdibili i capolavori meno noti, e la mostra temporanea “la scelta di VG” (che mostra gli originali dei quadri dei pittori famosi che hanno ispirato VG e che lui stesso, come è palese dalla mostra, ha a volte spudoratamente copiato, a volte cambiato e personalizzato e a volte trasformato completamente nel suo stile). Usciamo a metà pomeriggio e sorpresa, il vento ha spazzato le nuvole: con il sole possiamo fare subito un bel giro dei canali con uno dei tanti battellini (dopo una veloce scelta, troviamo il più onesto, che si chiama Rondvaart, e si prende dalla centralissima Rokin (il ponte dopo è quello vicino alla Munt Toren). Cena in una fromagerie francese in via Gravenstraat (da P.Za Dam, la prima a sx camminando sulla commerciale Nieuwendijk) con forniture di formaggi direttamente dai produttori transalpini e quindi, per gli amanti delle fondute, eccellenti (a Milano le fonduterie e similari che ci sono non sono ancora dello stesso livello qualitativo). Passeggiata nel quartiere Spui, con la splendida piazza Spui e le luci dei canali. 2 GG Disdetta: scopriamo che il Rijksmuseum, quello di Rembrandt e dei pittori e artisti olandesi/fiamminghi è stato appena chiuso come misura preventiva perché pericolante! Clamoroso: come se in Italia chiudi gli Uffizi o a Parigi il Louvre, tanta è la dimensione del museo, la quantità e l’importanza delle opere in esso contenute! Ripieghiamo sul vicino Heineken Experience, che si rivela invece divertente e ricco di sorprese: prima di tutto il biglietto viene compensato dal fatto che durante il percorso puoi bere 3 birre a testa nei 2 bar del museo, e poi alla fine ricevi pure un simpatico omaggio… Il museo è pieno di video con filmati, computer con animazioni interattive, giochi e simulatori meccanici (come il percorso che fa una bottiglietta, e tu sei la bottiglietta, o seduti sulla carrozza coi cavalli a spasso per la città…). Shopping in centro, e giro a piedi sui canali nella parte universitaria e del De Waag, ex porta fortificata più simile a un piccolo castello ora ristorante gettonatissimo (per gli amanti del lume di candela). Sosta obbligata ad uno dei pochissimi supermercati stile Ikea anche nel nome: Hema (nella Nieuwendijk) per comprare i genuini e buonissimi biscottoni al burro in tante varietà sfiziose. La tradizione delle colonie olandesi in quel dell’indocina ci portano a sperimentare uno dei migliori ristoranti indonesiani della città, il Kantjil, sempre affollato, nella Spui Straat. La nostra prima esperienza in tale tipo di cucina è un po’ traumatica, vista la quantità di peperoncino e altre spezie piccanti che usano a dismisura, ma per il resto è una valida alternativa. 3GG Gita a Kuekenoff: 7 ettari di parco fiorito con laghetti, ruscelli, terrazze, aiuole a dismisura e allo sfinimento: 8 milioni di bulbi di tulipani di migliaia di varietà e colori, giacinti, narcisi, fratillarie e tappeti di muscari. Mostre di rose mai dal colore e dai petali mai visti, altro padiglione con le orchidee più strane e pregiate…E qui ci scappa un altro acquisto dopo l’orchidea di Copenaghen). Intorno al parco e lungo il percorso in treno e autobus (entrambi frequenti, veloci e puntualissimi, da Amsterdam alla stazione di Leiden ci vogliono meno di 40 min, poi l’autobus fa da navetta continua) si scopre l’emozione di trovarsi di fronte a distese di campi di tulipani e narcisi fioriti. Dopo tre ore ci si può accontentare, ma per vedere tutto ci vuole un’intera giornata e, con il sole che c’è ne vale la pena e non ci tiriamo certo indietro! La sera ci rifocilliamo in un bel ristorante francese che offre dei succulenti e raffinati piatti di pesce: Lucius, manco a dirlo ancora nella Spui Straat (si è capito che abbiamo un debole per questa zona, più tranquilla e meglio frequentata la sera da quella a che rimane a destra di P.Za Dam, per evidenti motivi…). Il conto è all’altezza della qualità, originalità e raffinatezza degli ingredienti e degli accostamenti, ma per l’ultima cena ad Amsterdam si può fare e del resto a Milano non si spenderebbe di meno, anzi ! Il filetto di spada alla griglia è enorme, bello alto e cotto in base alle preferenze, come fosse di carne. 4GG Grazie al vento, forte ma non freddo, inanelliamo due giorni di fila di sole pieno e cielo azzurro senza le solite nuvole dei cieli del Nord Europa: è quasi il nostro record personale senza contare la Norvegia (ma era Agosto). Ne approfittiamo per un appagante giro in bici dei canali (sulla Damrak, tra la stazione e P.Za Dam c’è un posto grande per noleggiarle) che ci rimangono e per rivedere tutto per un’ultima volta. I canali esterni (Elegantiers, Bloem (= fiore) gracht) e quelli a Sud (Herengracht, Spiegelstraat, Prinsengracht fino alle chiuse e ai ponti elevatoi del MagereBrug sull’Amstel) sono spettacolari: gli alberi con le foglioline nuove della primavera si specchiano e colorano di verde l’azzurro dei canali. I più piccoli e meno affollati offrono una vera e originale occasione di relax per crogiolarsi al sole e scattare foto dei particolari delle case. Essendo costruite su palafitte, capita spesso di trovarne di pericolanti perché storte di fianco, prominenti in avanti e sorrette solo perché incastrate con le vicine. E non si è nella ressa del quartiere universitario e a luci rosse, peraltro con gli ottimi canali Xloveniers, Oudezijds Achter e Woor Burgwal. Sono le 15, è ora di incamminarci alla vicina stazione e prendere il volo per l’Italia. Questi giorni sono volati, ma appena pronti gli 8 rullini tra foto e diapo, scattati in due, ci faranno sognare ancora…