La prima volta in Camper… a tutta Francia

Fino alla Normandia e ritorno col camper dei miei genitori
Scritto da: Spottina
la prima volta in camper... a tutta francia
Partenza il: 06/08/2011
Ritorno il: 20/08/2011
Viaggiatori: 2 e mezzo
Spesa: 1000 €
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Volendo spendere poco e amando i viaggi on the road, abbiamo deciso di fare il primo viaggio lungo in camper. Dalla nostra Toscana siamo arrivati fino alla Normandia e siamo scesi costeggiando l’Atlantico. Siamo stati fuori 14 giorni e abbiamo speso 1200 euro… tutto compreso, dalla benzina ai ristoranti, dai gelati ai musei… Direi quindi che siamo riusciti nel nostro intento, pur non facendoci mancare nulla. Abbiamo dormito nelle aree di sosta e mangiato spesso in camper, ma abbiamo anche comprato due bici pieghevoli da 80 euro l’una e ci siamo tolti altri sfizi. In Francia l’autostrada costa tanto, ma li vale tutti. Niente buche e aree di sosta stupende. Ma veniamo a noi… visto che sto per raccontarvi un viaggio non privo di colpi di scena! La prima notte la facciamo subito dopo il confine, in Francia. Di rimarchevole durante questa prima tirata c’è stata solo la domanda che ha fatto Tommy alla biglietteria del Frejus “48 euro…ma è andata/ritorno?” Non so perché questa domanda mi ha fatto ridere per due ore. La seconda tirata in autostrada ci porta a Bourges, dove, per inaugurare per bene la vacanza, tamponiamo un’auto. O meglio, lei tampona noi, ma era comunque colpa nostra, in quanto le siamo andati addosso a marcia indietro. Il paraurti del camper cade inesorabilmente a terra, portandosi dietro i fanali. Un uomo sulla 40ina con una moto da “camel trophy” si ferma e, come Mc Gyver, con una valigetta che aveva con sé, ci riattacca il paraurti alla meglio peggio. Un altro signore più anziano invece ci dice che l’indomani, se vogliamo, ci accompagna dal suo carrozziere di fiducia, che tanto doveva andarci anche lui. Giuro, tutto questo in mezz’ora: due sconosciuti che si fanno in 4 per aiutarti. Non è fantastico? solo col camper possono succedere cose simili! Ah, dimenticavo, fortunatamente all’altra vettura non facciamo nessun danno. L’anziano signore, certo Jaques, ci indica un’area di sosta e lì ci rechiamo. Dopo cena rieccotelo: Jaques, che con la moglie, si offre di farci da guida per vedere Bourges by night. Adesso sappiamo più di Bourges che di qualsiasi altra città toccata durante la nostra vacanza! Dei Galli che l’hanno costruita, dell’arte gotica di cui è lodevole esponente e dell’industria aeronautica che un tempo la contraddistingueva. L’indomani portiamo il camper alla carrozzeria ed è inutile dirvi che per una riparazione non ci fanno spendere nulla, in quanto “amici di Jaques” e, anzi, ci salutano con un brindisi di champagne. Lo so, a raccontarlo non sembra vero!

9 agosto

In questa giornata visitiamo un castello della Loira, quello di Chenonceau. Come dico io, “abbiamo visitato i nostri due castelli della Loira: il primo e l’ultimo”. Infatti non sono un’amante di questo tipo di situazioni, ma è un problema mio! L’unica nota simpatica è l’orto, con 50 specie di pomodori, e il giardino con altrettante specie di rose! Arriviamo a Tours, breve sosta, perchè siamo impazienti di raggiungere Caen, il cuore della Normandia. Arrivati a Caen ci tuffiamo subito nella storia visitando il museo del D Day, lo sbarco in Normandia. Secondo me questa visita merita, così come la visita delle spiagge dello sbarco e dei vari punti in cui sono rimasti degli avamposti. Per i turisti hanno ricostruito con audio e luci la sensazione che fa essere dentro uno di questo bunker di pietra e venire beccati dal nemico che ti prende a raffica di mitra. Faceva veramente impressione!

L’indomani, il 10 Agosto, San Lorenzo, facciamo una deviazione perchè ci era stato detto che Honfloeur era un bel paesino da visitare…e così è stato. Come diciamo in Toscana, Honfloeur è davvero un “chicchino”: il porticciolo, la giostra, i ristorantini. Romantico e elegante. Visitiamo il farfallario, perchè io tutte ne volte che ne vedo uno mi ci devo infilare, adoro queste cose!

L’11 ci dirigiamo verso Le Mont-Saint-Michel che, non ho mai capito perchè pur avendo studiato il francese, lo scrivano con tutti questi trattini. Ma la mattina al risveglio avviene lo scoop della vacanza, la vera sorpresa… scopro di essere incinta! Hi Hi Hi!! Ci fermiamo ancora un po’ sulla via dello sbarco, al museo della Batteria di Merville e in un cimitero americano. Mi sembrava di essere davvero nel finale del film “Salvate il soldato Ryan”. La sera parcheggiamo davanti alla celebre montagnola circondata dal mare. Sperando che la marea notturna non ci porti via. Visitiamo Le Mont-Saint-Michel in notturna, che forse, meno affollata di turisti, è meglio che di giorno.

12 Agosto Per la strada verso St Malo ci fermiamo in un paese chiamato Cherrueix, attratti da dei grossi anfibi che si dirigevano sulla bassa marea che aveva lasciato una immensa spiaggia, puzzolente e fangosa. Anche alcune persone con stivali e secchielli andavano nella stessa direzione. Abbiamo ben presto scoperto che andavano tutti a ostriche, les moules, che nella zona infatti sono molto popolari. L’atmosfera, con quei giganti di ferro su questa landa deserta, circondati da gabbiani stridenti sotto un cielo plumbeo, è molto affascinante e mi sa di film di fantascienza. Arriviamo a St Malo, città molto turistica, con tanti negozi e molta vita, ma a parer mio ingiustificatamente, non c’è molto da vedere.

Il 12 agosto siamo a Brest. Siamo stati indecisi se andare a no, ma essendo pur sempre la “capitale” della Bretagna abbiamo pensato che meritasse. In realtà ha piovuto a dirotto tutto il tempo, quindi andiamo a vedere l’unica attrazione al chiuso famosa della città, Oceanopolis. Ecco, se siete stati all’acquario di Genova… non importa che visitiate Oceanopolis. Purtroppo da questo momento in poi il nostro viaggio sarà contraddistinto anche dalla pioggia, che ci ha bagnato tutti i giorni, quando più, quando meno. Proseguiamo il nostro cammino…. sosta a Carnac. I monoliti preistorici di cui è cosparsa questa zona mi affascinano molto, ci facciamo un giro con le nostre biciclettine pieghevoli comprate qualche giorno prima. Io sto anche attenta a non affaticarmi troppo…visto che non sono più “sola”…! Ci fermiamo a Quiberon, dove visitiamo un mercato e lì noto alcune punti di “arretratezza” della Francia rispetto a noi: 1) al mercato si vendono cuccioli di cani di razza, da noi non si può; 2) Si vendono aragoste vive… anche questo credo che sia diventato illegale (ma non sono sicura); 3) si può comprare la frutta senza mettersi i guantini di plastica, quindi quando compriamo una mela stai sicuro che l’hanno toccata in 50 mani diversi. Essendo abituata al fatto che da noi non si può, mi fa un po’ senso. Dormiamo a St Gilles Croix, altro paesino sulla costa oceanica. Dopo cena, dall’area di sosta, che era un po’ periferica, ci addentriamo in paese e scopriamo che è pieno di vita: locali, musica dal vivo, bancarelle, tantissima gente. Non l’avremmo mai detto.

13 Agosto, les Sables d’Olonne a Le Rochelle

Questa è veramente una figata: una duna di sabbia finissima talmente alta e ripida che se la prendi a corsa in discesa non riesci di certo a fermarti. Peccato che ovviamente ha iniziato a piovere perchè mi ci sarei fermata di più.

14 agosto, Bordeax. bella città. La giornata è anche bella, piove solo in serata. Tommaso ha coniato il motto della vacanza “Liberté, égualité, umidité”. Proseguiamo percorrendo la costa occidentale che è davvero bella: spiagge enormi, sabbia chiara e finissima… onde altissime tanto che questa zona è il paradiso dei surfisti. Fosse un tantino più caldo qui mi ci farei una settimana di ferie senza problemi. 15 Agosto, Ferragosto. Lo passiamo a Contis, che, insieme a Bourges e a Honfloeur, prendono l’oscar come “piacevoli e inaspettate soprese” di questo giro. E’ un paesino di surfisti, la spiaggia è stupenda. Turisti da tutto il mondo vengono qui a surfare e ci sono scuole di surf per bambini che dai 4 o 5 anni si cimentano a cavallo delle onde oceaniche. Pare che ci sia anche una folta comunità australiana che è trasferita qui. La sera c’è una festa, musica, cibo e danze di gruppo. Per un certo verso sembra di essere in California. Il giorno dopo visitiamo Biarritz, che è una meta di turismo balneare molto “chic”, dove, sopratutto tanti anni fa, i veri ricchi francesi venivano in ferie. Un po’ come la nostra Punta Ala diciamo. Anche qui tante onde e tanto surf. Io comunque preferisco i paesini sconosciuti come Contis. Il tempo brutto non ci vuole mollare e quindi decidiamo di tornare sul mediterraneo. Piccola sosta a Tolosa, dove finalmente troviamo il caldo che dovrebbe contraddistinguere questo mese dell’anno. La giriamo con le nostre mini bici, vediamo i vari negozi etnici e le piazze. Successivamente ci fermiamo a Carcassone, dove ci succede un altro “fattaccio stradale”: passiamo sotto una galleria ad arco troppo bassa e rimaniamo incastrati col camper. Rompiamo solo un pannello solare…poco male. Carcassone comunque è molto bella, un altro “chicchino”, una cittadina medievale tenuta benissimo. Ovviamente turistica, ma non si può avere tutto! Torniamo in Italia con un’ultima sosta in Camargue, dove però già si vede la differenza con i luoghi visitati precedentemente e si intuisce la vicinanza con l’Italia: piazzole affollate, turisti rumorosi, traffico. Questi posti andrebbero evitati di luglio e agosto, perchè poi di per sè sono molto belli, ma con questa calca non si possono godere.

Torniamo in Italia, alla frontiera rimaniamo traumatizzati perchè come oltrepassiamo il confine le strade si ristringono, aumenta il traffico, la carreggiata è tutta sciupata e non si trova un’area di sosta nemmeno a pagarla. Infatti ci facciamo tutta la notte di viaggio e arriviamo a casa alle 6 di mattina!

Questo viaggio on the road ci ha confermato quanto sia bello girare in libertà con il camper, senza badare troppo agli itinerari e alle strade conosciute, e come sia bello tuffarci nei paesi conoscendo anche le persone e i posti meno noti. Il prossimo lo faremo in tre.

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La grande duna

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Monoliti a Carnac

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surfisti a contis

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carrozzeria a bourges

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sbarco in normandia



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