La Polinesia Francese
Quest’anno abbiamo deciso di visitare la Polinesia Francese sogno di Davide da diverso tempo, per problemi vari ed eventuali abbiamo iniziato a preparare il viaggio a Luglio e il 19 Agosto siamo già di partenza. Non siamo riusciti quindi ad organizzarci completamente da soli e ci siamo affidati al tour operator KiaOra Viaggi contattato via mail e gestito tutto tramite internet, vediamo come sarà. Alla fine del racconto abbiamo messo la descrizione delle isole e una piccola guida pratica della Polinesia francese. Pronti? Si parteeeee…
Mercoledi 18 Agosto Per evitare un’ alzataccia ed eventuali problemi di traffico abbiamo preso la buona abitudine,secondo noi, di dormire in albergo la sera prima della partenza, quindi partiamo alla volta di Linate per l’Hotel Air Linate che ci terrà anche la macchina in garage per tutta la durata della nostra vacanza (23 giorni). Considerando che il solo parcheggio scoperto all’aeroporto ci sarebbe costato 168 euro e qui invece con camera e parcheggio paghiamo 189 euro, ci è sembrata una buona idea fermarci in questo hotel.
Giovedi 19 Agosto L’aereo ci aspetta alle 6.55 e ci lascerà dopo solo 1 oretta di volo nella città dell’amore per eccellenza dove possiamo ammirare ……lo splendido aeroporto e ripartire per Tahiti con scalo tecnico a Los Angeles. L’aereo che ci porterà nel sogno è quello della Air Tahiti Nui, appena saliti ammiriamo le hostess molto graziose con i loro abiti colorati, che poi si cambieranno durante il volo, ornate con un fiore di tiare all’orecchio. Rimaniamo piacevolmente colpiti dai sedili che oltre ad essere comodi e larghi sono più distanziati rispetto a quelli che solitamente usiamo per andare in vacanza. Durante il volo vengono offerti pranzo e cena, senza lattosio per Davide (richiesto al momento della prenotazione). Dodici ore di volo ci trasportano in quel di Los Angeles, l’america grande paese che però non ha ancora scoperto le zone di transito e quindi un gentile agente di polizia nutrito ad hamburger e patatine fin dalla giovane età ci intervista, ci fotografa i ditoni delle manine sante e poi ci augura un buon viaggio. Tahiti ci aspetta ma dista ancora 8 ore di volo, trascorse in un abbraccio di Morfeo un pò scomodo. Eccola alle 2130 Tahiti ci si presenta immersa nel buio e già un pò sonnolenta. Il nastro delle valigie gira inesorabilmente e la valigia rossa tanto amata non appare all’orizzonte, il nastro si ferma e le luci si spengono senza che la valigia rossa faccia la sua acclamata apparizione, ci accontentiamo di quella blu e riceviamo in cambio il set completo per donna, con tanto di pigiamino firmato Air Tahiti Nui e 9000 franchi (75 e circa) per le prime spese. Ma la valigia? è rimasta nella città dell’amore e giungerà solo domenica a Maupiti. Abbiamo fatto in modo di dormire sul volo, tramite pastigliette, quando in Polinesia era notte e stare svegli di giorno, ma comunque arriviamo abbastanza stanchi al nostro albergo Hotel Tahiti Nui molto valido pulito e carino e la camera è strepitosa!
Venerdi 20 Agosto La mattina all’hotel Tahiti Nui giunge presto perchè le macchine sfrecciano veloci sotto la finestra e l’alba lancia i suoi primi raggi di sole. Ci aspetta la prima colazione polinesiana, dopo averla fatta scopriamo di aver capito male e che questa non è inclusa nel prezzo e paghiamo solo 4800 (circa 40 euro compreso 1 litro d’acqua però), questo risveglio ci ricorda che dobbiamo trovare il magico luogo dove gli euro diventano franchi polinesiani. Entrando nel magico luogo scopriamo presto che i maghi non hanno fretta e quindi è meglio abbandonare lo stress e godersi i nuovi lineamenti polinesiani che fanno la fila con noi. Le donne, anche se spesso in carne, hanno profili davvero gradevoli mentre i maschi hanno solo profili notevoli ma poco gradevoli. Mentre Davide beato si gode le bellezze del luogo io mi domando dove sono i famosi vogatori ricoperti di tatuaggi che si vedono in ogni foto. Ricchi e felici andiamo alla scoperta di Papeete che ci accoglie con un traffico incredibile e un rumore assordante, che cancelliamo guardando il mare e pensando alla prossime isole da visitare. Percorriamo bv Pomare fino al centro culturale fiancheggiando il lungo mare e gli splendidi giardini curatissimi , risaliamo sempre il bv per arrivare alla chiesa evangelista di colore rosa visitabile solo da fuori, ma molto carina, anche se assomiglia ad una grande casa coloniale. Passiamo davanti al Center Vaima ed entriamo nel mercato di Papeete pieno di fiori, verdure e frutti di tantissimi colori e pieno di persone coloratissime intenti a vendere ogni genere di mercanzia. Al piano di sopra scopriamo un mondo di parei colorati, ma tutti made in Indonesia! Mentre girovaghiamo troviamo una gentile signora che con una mazza in mano ci apre un cocco ci infila una cannuccia e ci fa bere il succo, quando abbiamo finito il succo torniamo indietro e con la solita mazzetta c spacca il cocco per fartecelo mangiare. Più avanti scopriamo un coppia di maori ben piantati intenti a cucinare della carne (?) che vendono a peso, ne copriamo un sacchettino capendo che si tratta di maiale (forse), acquistiamo una baguette con acqua e pranziamo su una panchina davanti al mare. Alle 12 torniamo in albergo perchè ci vengono a prendere per il volo verso Maupiti. Dal finestrino dell’aereo si vedono le varie isole che separano Tahiti da Maupiti e dopo un sacco di foto e qualche vuoto d’aria arriviamo a destinazione. L’aeroporto di Maupiti è un bungalow con un’insegna di legno, le valigie vengono adagiate su scansie che qui fungono da nastro per i bagagli e il bancone del chek-in è di legno con dietro una hostess molto elegante e con il solito fiore di tiare all’orecchio. L’aeroporto è circondato da un mare fantastico a all’uscita ci accoglie la signora Dawn con una profumata collana di tiare e con la barchetta di suo marito, insieme a Stefano e Igor un italiano e un francese, ci porta nella stanza che per 4 giorni sarà casa nostra. La pensione Tautiare merita di essere presa in considerazione per la pulizia, l’ottimo cibo e la gentilezza che ci riservano. Il tempo di disfare le valigie e siamo pronti per il primo poisson crue, il primo poisson grillè e il primo pompelmo locale (dolcissimo) che saranno sempre presenti nella nostra cena ovviamente cucinati in modo diverso tutte le sere. Avevamo segnalato che Davide è intollerante al lattosio e la signora gli ha preparato i vari cibi a parte. Dopo cena non c’è molto da fare e quindi nanna prestissimo anche perchè qui alla mattina ci si alza insieme al sole.
Sabato 21 Agosto Oggi pioviggina e l’acqua ci ha tenuto compagnia per tutta la giornata, quindi ne approfittiamo per fare il giro dell’isola a piedi. L’isola è percorsa da una strada “asfaltata” che la percorre tutta ed è lunga 10 km, con molta calma ci prepariamo al nostro tour e passiamo attraverso il piccolo villaggio, arriviamo al cartello che ci indica i petroglifici quindi facciamo una deviazione all’interno lungo un sentiero, dove raggiungiamo questi sassi incisi con alcune figure che sembrano risalire a molto tempo fa. Dopo le foto di rito ritroviamo la strada principale e continuiamo la nostra passeggiata. Scopriamo scorci incantevoli con colori fantastici che pensiamo diventino ancora più belli quando il sole apparirà. Quasi alla fine del nostro giro vediamo il cartello che indica la spiaggia di Tereia ma non ci andiamo perchè dobbiamo arrivare al ristorante “Tarona” prima delle 13.30 altrimenti non si mangia. Arriviamo appena in tempo e riusciamo ad ordinare gamberi crudi e verdure e una bistecca con patatine, l’altro pesce era finito e i gamberetti sono pieni di lattosio! aggiungiamo una bottiglia d’acqua una coca e un caffè e arriviamo alla cifra di 3050 franchi (circa 25 euro). Continua a piovere quindi ci dirigiamo verso la nostra pensione e attendiamo il sole. Per oggi sole non se ne vede ma alla sera c’è sereno e quindi iniziamo a sperare!
Domenica 22 Agosto Con un italiano e un francese, non è l’inizio della barzelletta, che sono nella nostra pensione organizziamo un uscita in barca con il Brad Pitt di Maupiti, il sig. Samì (se volete abbiamo il cell). Ci presentiamo alle 830 e Samì, che proprio Brad non è, ci porta a fare snorkeling, prima tappa in un punto dove fino a poco tempo fa si fermavo delle mante per farsi ripulire dai pesci ma sembra che a causa di un catamarano che le ha spaventate per adesso abbiamo cambiato posto, non sappiamo se è vero o no comunque le mante non ci sono e Samì ci porta alla seconda tappa. Arriviamo al Te Area pass l’unico aperto verso il mare, qui vediamo tanti pesci colorati, una razza e una baby murena, inoltre Davide conosce personalmente anche il corallo di fuoco….su una chiappa! Brucia un pochino ma a casa abbiamo la crema miracolosa (aloe e tree tea) che risolve ogni guaio. Altri 2 stop e altri pesci colorati e immagini bellissime. Dopo circa 3 orette torniamo alla pensione dove ci fermiamo a mangiare perchè alla domenica c’è tutto chiuso. Al pomeriggio il tempo è ancora incerto ma ci dirigiamo verso la spiaggia. Davanti ai nostri occhi si aprono innumerevoli foto da cartoline …..azzurri indescrivibili sabbia bianca e palme si inseguono in questo “isolotto” che si apre davanti a noi, proviamo a sdraiarci ma il sole non vuole uscire e c’è anche molto vento, ci diamo per vinti e stiamo per andarcene quando il sole vince la sua battaglia con le nuvole e ci appare riscaldandoci. Terminiamo li la giornata e ci godiamo il tramonto con i suoi colori.
Lunedi 23 Agosto Oggi sole ma anche vento ma non ci lamentiamo e dopo colazione partiamo alla volta della spiaggia. Con il sole si sono risvegliati anche i colori e gli azzurri, blu e turchesi si mescolano nel mare. Ci sdraiamo e oziamo fino all’ora di pranzo. Abbiamo deciso di mangiare qui sulla spiaggia e abbiamo visto che c’è un “bar” o meglio un piccolo bungalow che cucina pesce quindi ordiniamo 4 spiedini di mahi mahi, una coca, acqua e una banana per 1200 franchi (circa 10 euro). Passiamo il pomeriggio tra bagni, sole e snorkeling su una spiaggia praticamente deserta…la polinesia tutta per noi.
Martedi 24 Agosto Sveglia alle 5.30 l’aereo per Bora Bora è alle 8.05 quindi tutti in piedi prima dell’alba. Ci accoglie la pioggia però a fare colazione con noi troviamo anche i bimbi di Dawn che si alzano prestissimo visto che qui la scuola inizia alle 7.00 e oggi è il primo giorno, siamo contenti di vederli perchè così riusciamo a salutare tutta la famiglia al completo. Questa isola, come questa famiglia ci rimarranno nel cuore, perchè sono stati gentilissimi e disponibilissimi e hanno creato un’intimità con noi veramente particolare. Ricorderemo Dawn per i suoi sorrisi e i suoi piatti da ristorante a 5 stelle michelin e per la sua bravura a confezionare collane di fiori, il marito più chiuso ma un pescatore very professional che pur non essendo massiccio riesce a tirar su con la lenza dei pesci enormi, il figlio che ci aspettava nascosto con la sua pistola di lego per spaventarci all’uscita del bungalow oppure ci faceva ammirare i suoi salti sulla rete elastica (sembra sia molto apprezzato questo gioco perchè in ogni giardino ce ne una), la figlia piccola che oltre ad essere stupenda ci allietava con le sue canzoni e i suoi sorrisi, la sorella di Dawn (pensiamo) che aiutava lei in tutta la gestione della casa, il nonno (papà di Dawn pensiamo) che durante le cene ci ha insegnato le tecniche per pescare in apnea, peccato che lui riesce a stare a 30 metri per 2 o 3 minuti!!! Abbiamo imparato che lo squalo non riesce a deglutire e nello stesso tempo a nuotare contro corrente e sembra che questo sia il modo di “fregarlo” (ma come dicono in tv Don’t try this at home anche perchè di squali a Parma non ce ne’). Dawn ci dona l’ultima collana e il suo ultimo sorriso e ci lascia al marito e al nonno che ci accompagneranno in aeroporto, qui finisce la nostra avventura a Maupiti sulla quale lasciamo anche un pezzettino di noi. Da Maupiti voliamo verso Raiatea dove aspettiamo 2 orette il volo per Bora Bora. Arrivati a Bora Bora siamo presi dal rintracciare le valigie, trovare il rappresentante dell’ albergo e salire sulla barca giusta. Nel momento in cui saliamo al piano superiore del traghetto scopriamo che il benvenuto che Bora Bora ti riserva è qualcosa di spettacolare. Una grande laguna di un turchese impossibile da descrivere, orlata da motu con palme mosse dal vento, ci godiamo questo paradiso…..fino al primo overwater… Bora Bora è molto turistica essendo “poco famosa” e la laguna e i suoi motu sono stati presi d’assalto dai vari resort di lusso. Non amando queste sistemazioni e preferendo più la natura capiamo subito che qui il turista e il profitto hanno vinto su “la perla del pacifico”. Scendiamo dal traghetto e saliamo sul pulmino che ci porterà al nostro albergo Novotel Bora beach resort, unico del nostro viaggio a non essere una pensione. Una volta arrivati, veniamo accompagnati nel nostro garden bungalow all’interno di un giardino molto bello. E’ quasi l’ora di pranzo e siccome a Bora ora non abbiamo prenotato i pasti ci dirigiamo al Tiare Market li vicino per comprare qualcosa da mangiare .Il supermercato è fornitissimo compriamo baghette, formaggio e prosciutto per farci alcuni panini, poi visto che in camera c’è il bollitore con te e caffè compriamo anche il necessario per la prima colazione (risparmiando così i 90 euro che ci sarebbe costata se fatta in albergo.. 90 euro in due per 3 giorni). Al pomeriggio ci rilassiamo sulla spiaggia dell’albergo tra sole e snorkeling. Alla sera ci facciamo consigliare dalla nostra Lonely e andiamo al “La bounty” un ristorante vicino a noi, mangiamo mahi mahi alla vaniglia e mahi mahi framboise (con salsa di lamponi) e dolce (7800 cfr – 65 euro circa). Passeggiata sulla spiaggia e nanna. Ah! Viva la vita mondana!!!!
Mercoledi 25 Agosto Davide va al Tiare Market per prendere brioches e pan ou chocolait ma purtroppo sono finite quindi torna con 3 creps alla nutella e un involtino che si rivelerà essere “primavera” un pò stomachevole alla mattina presto. Noleggiamo le bici (4000 cfr – 32 euro circa) e iniziamo l’esplorazione di Bora Bora. Raggiungiamo la spiaggi di “punta Mateira” e ci facciamo un bagnetto ristoratore. Raggiungiamo Fahàa dopo circa 8 km e durante il percorso chiediamo a qualche diving se fanno uscite per lo snorkeling.. Qui sembra che vengano preferiti i sub e secondo noi le uscite per lo snorkeling sono le stesse dei sub principianti. Qualcuno ci dice che anche se ci sono 25 metri di profondità lo snorkeling si riesce a fare tranquillamente, ma io ho il brevetto e ho fatto qualche immersione e so che dopo pochi metri anche se l’acqua è chiara e il sole splende “giù negli abissi i colori si perdono” quindi non prenotiamo. Durante il ritorno veniamo invitati a visitare un allevamento di ostriche perlifere con annesso negozio. Ci viene spiegato che le ostriche vengono fatte attaccare ad un a lunga corda che poi viene calata in mare, che dalle conchiglie del Mississipi si ricavano delle palline che vengono inserite adagio adagio nell’ostrica e che questa riconoscendo la presenza di un corpo estraneo tenta di espellerlo ricoprendolo con tanti strati di madreperla nera. Il colore della perla dipende sempre dalla madreperla presente all’interno dell’ostrica, varia da nero a viola, rosa e verde ed è impossibile conoscere a priori il colore finale, come è impossibile conoscerne le dimensioni o la perfezione che questa raggiungerà, logicamente più è rotonda più costa, come ci accorgiamo entrando nel negozio. Dopo aver sognato senza acquistare, usciamo e cerchiamo Ben’s. Ben’s è un piccolo “bar” con un piccolo ometto direttamente sulla strada, prenotiamo omelette e pesce. Mentre Ben prepara (e ci metterà un bel pò) scopriamo che la cucina è piena di gatti e che uno di questi si sta accuratamente pulendo vicino a quelle che dovrebbero essere le nostre posate. Dopo molto tempo Ben’s ci presenta una mega baghette con omelette fritta nel burro e una con pesce alla griglia e un pochino di aglio, le posate non ci sono e quindi ci è andata bene. Durante il pranzo Ben’s ci parla delle sue gite organizzate su mutu privato, con cibo agli squali e alle razze al costo di 10000 franchi, ma non accettiamo oltre al prezzo non ci piace l’usanza di dare cibo ai pesci per farli vedere ai turisti (anche se qui sembra molto in voga). Ci fa conoscere anche il noni un frutto che sembra avere proprietà curative per il mal di schiena e l’invecchiamento, scopriamo che è molto famoso in America e che li sta andando a ruba. Ci mostra anche il fiore del “pepe” che dice essere molto rivitalizzante per le serate d’amore. Terminiamo il pranzo con grande gioia del nostro fegato e dopo la foto con Ben’s, che è un personaggio molto particolare, torniamo all’albergo. Dobbiamo prepararci perchè stasera è la serata ” very turistica”, abbiamo prenotato al Bloody Mary famoso ristorante di Bora Bora che vanta nomi eccellenti tra i suoi ospiti….bhe! da oggi sul cartellone insieme ai divi di Hollywood ci saranno anche Emanuela e Davide. Il ristorante è caratteristico con tavoli e sgabelli ricavati dalla pianta del cocco, da un bancone pieno di pesce ti illustrano il menu con relativo prezzo e poi ti fanno sedere mentre loro si divertono a cucinare il pezzetto di pesce che tu hai scelto. Spiedino di gamberetti e bistecca di calamaro, tasar teriachi, mahi mahi al cartoccio, con gli aperitivi analcolici e l’cqua spediamo 10500 franchi – 88 euro comprensivo del trasporto da/per il nostro albergo
Giovedi 26 Agosto Non avendo trovato posto per lo snorkeling e non avendo trovato nessuna barchetta libera per andare in autonomia decidiamo di stenderci e fare vita da villaggio turistico per un giorno, ci abbronziamo e facciamo qualche bagnetto. A pranzo ci rivolgiamo sempre al Tiare Market e alla sera diamo ancora retta alla nostra Lonely e ci dirigiamo verso il “Matira” il ristorante del villaggio omonimo che accetta però anche esterni. Mangiamo poisson cru al cocco e sashimi di tonno più 2 aperitivi e acqua 5580 (46 euro circa). Passeggiata sulla spiaggia per foto alla luna piena e nanna.
Venerdi 27 Agosto Sveglia alle 6.00 perchè il nostro aereo per Huahine parte alle 8. Torniamo all’imbarco del traghetto con un pulmino particolare, sembra un tuck verde con le panche di legno. Dal traghetto ci godiamo il paesaggio e il solito spettacolo della laguna di Bora Bora che ci saluta con un dolce vento. Dopo solo 15 minuti di volo siamo ad Huahine che già dall’aeroporto sembra bellissima. Appena scaricate le valigie dal solito “nastro trasportatore” cerchiamo il rappresentate del nostro albergo che ci porta dopo 25 km ad Huahine iti, l’isola più piccola. Torniamo nelle sistemazioni familiari anche se questo è comunque una via di mezzo. Il nostro bungalow è nel giardino ed è bellissimo in tipico stile polinesiano, sembra una casetta nella foresta, con tanto di letto con zanzariere appese è tutto molto romantico. Dopo esserci sistemati, prendiamo a noleggio le bici da Morgan. Qui dobbiamo aprire una piccola parentesi.. Appena arrivati in albergo scopriamo che c’e un piccolo centro diving, un piccola boutique e tra i due, un tavolo con 5 o 6 polinesiani che se la bevono e se la ridono e che andranno avanti fino a sera! Stringiamo amicizia e scopriamo che tra il gruppetto c’è il ragazzo della boutique che crea e disegna parei (lui fa disegni con gli animali mentre la moglie disegna quelli con i fiori.. Prezzo da 2500 a 4000 franchi), parei originali polinesiani niente indonesia. Morgan fa parte del gruppetto e lui si occupa del diving e di affittare le bici, mentre gli altri personaggi non sappiamo cosa fanno nella vita oltre a star meglio di noi sicuramente! Ci invitano a ballare, bere e ridere in compagnia….. Nonostante loro non parlino italiano e il nostro francese non sia dei migliori, la comunicazione riesce benissimo. Quando partiamo con le bici di Morgan sono le 1130, non dobbiamo lasciare caparra e non dobbiamo pagarle subito… Dopo dopo c’è tempo!!!! Su suggerimento di Morgan andiamo verso Parea e il belvedere (8 km circa) tra una pedalata e l’altra scopriamo che c’è proprio poco sia per mangiare che per i beni di prima necessità. Oltrepassiamo vedute stupende e scattiamo un sacco di foto, ci fermiamo in spiaggia per il bagno e raggiungiamo Parea, sonnolento e piccolo villagio con solo case e chiese. Arriviamo al belvedere dopo aver attraversato le coltivazioni di vaniglia, ne vediamo anche alcuni cesti al sole e scopriamo che è molto più grande di quella che uso io per i dolcetti. Arriviamo al belvedere e capiamo perchè gli è stato dato questo nome, scopriremo da Morgan che alla mattina e alla sera si vedono le balene che dalla laguna escono in mare e viceversa. Noi non le abbiamo viste ma al prossimo giro ci faremo caso. Mentre torniamo verso casa ci raggiunge un temporale tropicale che dura pochi minuti. Ripassando nel paese scopriamo un piccolo negozietto e prendiamo 1 baghette con uovo e maionese (c’era solo quello) e acqua (500 franchi – 4 euro), alla fine del paese vediamo un “negozio” di parei e ci fermiamo a chiedere i prezzi, scopriamo che la signora è quella che disegna i fiori quindi la moglie del signore della boutique della nostra pensione, dopo la vista al suo negozio ci segnala un circuito che entra nella foresta e poi ritorna in paese che dura circa 10 minuti, ci fidiamo e facciamo bene il percorso è veramente carino. Torniamo all’albergo depositiamo le bici e Morgan non c’è…e quindi??? ….per pagare c’è sempre tempo dicono i suoi amici, che sono ancora li a bere ridere e scherzare, forse adesso ridono un pochino di più dopo tutto l’alcool che devono aver tracannato. Dopo la doccia torniamo al tavolo scoprendo che Morgan è arrivato e organizziamo con lui anche un’uscita per lo snorkeling per domenica, i suoi amici ci invitano a rimanere al tavolo e offrono un succo analcolico a Davide che è astemio, mentre io devo assaggiare un succo di pompelmo “leggermente” corretto che sta bevendo Taru (come si dice a Parma il più pieno del gruppo). Alla fine tra risate e chiacchiere andiamo a mangiare.
Sabato 28 Agosto Dopo colazione ci perdiamo in stanza e quando arriviamo per prendere le bici, non ce ne sono più, decidiamo quindi di fare una passeggiata e fermarci dove la spiaggia ci chiamerà a se. Passiamo la mattina in spiaggia facendo qualche foto ai pesciolini. Ritorniamo all’albergo per pranzare con sandwich (1500 cfr – 12 euro) e verso le 15.00 prendiamo la bici per esplorare l’isola nella direzione opposta a ieri. La tranquilla pedalata di 1 ora ci porta a Haapu un piccolo villaggio con solo poche case e una chiesa, ci fermiamo per riposare il fondoschiena e rispondiamo ad alcune domande che ci pongono dei bimbi che incontriamo….subito capiscono che siamo venuti dall’ Italia in bicicletta…magari averne la forza!!! Un’altra ora e siamo di nuovo in albergo sudati e doloranti lato sellino, ci infiliamo il costume e facciamo un piccolo giretto in kayak nel mare davanti al nostro albergo. A cena Davide si concede l’aragosta che qui costa poco (20 euro circa) e io i gamberetti crudi con latte di cocco, scopro così che l’insalata condita con il latte di cocco è molto buona.
Domenica 29 Agosto Oggi pomeriggio abbiamo l’uscita con Morgan per lo snorkeling quindi dopo colazione ci sistemiamo nella spiaggetta del nostro albergo per prendere un pò di sole. Mangiamo 2 panini con poisson cru al latte di cocco e poi siamo pronti per vedere tanti pesciolini colorati. Siamo solo io e Davide quindi Morgan ci porta con tranquillità a fare un giretto per vedere l’isola dalla barca, ci fa vedere gli allevamenti di perle dove ogni tanto lavora. Si tratta di grossi cavi tirati in mezzo al mare dove vengono attaccate le ostriche perlifere, ci sono circa 190 mila ostriche sotto alla barchetta e visto la luna piena della notte prima è possibile che ne siano nate delle altre (come ci avevano spiegato a Bora Bora e come ci conferma Morgan le ostriche nascono con la luna piena.. Come i lupi mannari). Lui si immerge e le consegna a chi ha il compito di estrarre la perla. Dopo questa sosta ci porta nel punto snorkeling e così ci immergiamo tra coralli viola e gialli e tanti pesci di tantissimi colori, oltrepassiamo un branco di pesci trombetta che non ci ha neanche in nota e durante una foto un pesce mi “attacca” forse perchè ci ho messo troppo ad inquadrarlo, noto però che fa così con tutti i pesci….li fissa gli si butta contro e poi scappa, strana vita quella del pesce permaloso. Lo snorkeling è veramente bello e pieno di colori tra i coralli e i pesci. Dopo circa due ore torniamo in camera e ci prepariamo per cena: Davide bissa l’aragosta, mi toccherà aspettalo per un sacco di tempo perchè di solito si succhia anche il piatto, io prendo il mahi mahi alla vaniglia stasera ci concediamo le patatine con la scusa che abbiamo nuotato tanto.
Lunedi 30 Agosto Oggi abbiamo noleggiato la macchina (8900 euro + 1500 di benza) quindi partiamo per il giro dell’isola. Prima tappa Fare “città” più grande dell’isola. Ci fermiamo da “chez Guynette” per la colazione: baghette, marmellata,succo, caffè e tè 1500 cfr(circa 12 euro), andiamo anche al supermercato per procurarci il pranzo : baguette, crudo, succo, acqua, 2 pompelmi giganti 2200 cfr (18 euro circa). Dopo una visita al paesello andiamo verso Maeva per trovare il “giardino di corallo”. Durante il viaggio vediamo sotto un ponte delle vecchie trappole per i pesci fatte a V che talvolta vengono ancora utilizzate, oltrepassiamo il ponte per raggiungere il parcheggio dei visitatori del ex Sofitel, punto consigliato per entrare al giardino dei coralli. Dopo poco raggiungiamo il parcheggio ma notiamo che il sofitel è in completo stato di abbandono, sembra che il proprietario del terreno non si sia messo d’accordo per il prezzo e quindi bungalow, overwater e tutto il resto sono stati completamente lasciati andare. L’atmosfera è un pò cupa e triste ma comunque il mare davanti all’ex sofitel ci riserva delle sorprese spettacolari, riusciamo a vedere un’enorme quantità di pesce colorato:pesce angelo, pesce pagliaccio nascosti tra le anemoni, pesci gialli, viola e azzurri, un pesce leone, una razza e tanti coralli viola, gialli e rosa. Anche oggi lo snorkeling ha dato i suoi buoni frutti e le sue innumerevoli foto. Riprendiamo la macchina e tra un panino e una foto continuiamo il nostro giro dell’isola. Percorriamo una strada in salita, molto in salita e arriviamo un punto panoramico da mozzare il fiato, scattiamo le solite poche foto e giù per la discesa. Il giro dell’isola ci fa ammirare sempre più la bellezza di Huahine che oggi si mostra a noi con un cielo limpidissimo e un mare cristallino circondato da terra rossa e palme e alberi verdissimi. Sulla strada del ritorno acquistiamo da una gentile signora in pareo e reggiseno per 2000 crf (16 euro circa) 20 stecche di vaniglia, ma non stecche normali queste sono il doppio se non il triplo di quelle che compro in Italia, le vediamo anche fresche e sono ancora più grosse. Al tramonto siamo sulla parte giusta dell’isola e quindi Huahine ci regala anche il suo tramonto per le nostre foto. Oggi è il nostro ultimo giorno qui e ci dispiace lasciare quest’isola che con Maupiti ci ha rubato un pezzettino di cuore.
Martedi 31 Agosto Dopo colazione saldiamo il conto dei nostri vari pranzi/cene: 31000 cfr (260 euro circa) e anche qui spendiamo meno di quello che avremmo speso prenotando tramite agenzia. Aspettiamo l’orario della partenza sdraiati all’ombra leggendo e mentre siamo assorti dalla lettura sentiamo le urla e le risate del solito gruppo di squinternati che poco lontano dalla spiaggia stanno arrostendo un maiale intero e se la cantano e se la ridono. Dopo poco ci raggiunge quello che abbiamo decretato essere il figlio o genero o marito della proprietaria della pensione (come avrete notato abbiamo le idee molto chiare su chi fosse) che ci offre un piatto di uru (albero del pane) alla griglia. Abbiamo così la possibilità di assaggiare una variante di questo frutto che Davide aveva già mangiato bollito a Maupiti, ma che non era assolutamente buono. Alla griglia è spettacolare sembrano patatine e nel giro di pochi minuti finisce tutto. Giunta l’ora di salutare Huahine e la sua banda di matti che ci hanno tenuto compagnia in questi giorni, pensiamo che ci terranno compagnia anche quest’inverno quando ripenseremo alla nostra vacanza. Partiamo per Tikeau o Tiehau che purtroppo non riusciamo a vedere dall’aereo perchè ci sono le nuvole e quindi pensiamo subito al brutto tempo. Atterrati scopriamo che l’aeroporto è sempre nel solito stile e c’è il sole, non capiamo come ma qui abbiamo scoperto diversi strani fenomeni atmosferici e quindi non ci stupiamo più. Arriviamo in pochissimo tempo alla nostra pensione e al nostro beach bungalow e dopo aver appoggiato le valigie ci dirigiamo alla scoperta dell’isola, prima però non avendo prenotato i pasti ci accordiamo per 2 poisson cru per cena. Il villaggio è molto vicino alla pensione e all’inizio c’è subito un negozio di alimentari, poco più avanti un boulangerie che prepara pain au chocolat e eclair (bigne lunghi pieni di cioccolato) che useremo per le nostre colazioni. E’ tardi e qui come al solito si mangia presto quindi torniamo alla base rimandando il giro in bici a domani.
Marcoledi 1 Settembre Oggi è previsto il giro in bicicletta quindi noleggiamo 2 velò al supermercato per 2000 cfr (16 euro circa) e ci dirigiamo lungo l’unica strada che c’è. L’ asfalto finisce presto e chiedendo informazioni ad una signora scopriamo che la spiaggia rosa (prima tappa del nostro tour) l’abbiamo superata. Ci indica che la spiaggia che stiamo cercando dall’altra parte della laguna, sul motu davanti alla strada che stiamo percorrendo e che quindi dobbiamo ritornare indietro, lasciare le biciclette davanti al “ristorante” che avevamo appena oltrepassato e attraversare a piedi (l’acqua è bassa) la laguna. Torniamo sui nostri velo seguendo esattamente le indicazioni che la gentile signora ci aveva fornito, entriamo nella spiaggia, ci prepariamo per la traversata con i nostri zaini in spalla e scopriamo che l’acqua non è bassa ovunque quindi siamo costretti a tornare indietro per cercare un percorso diverso. Mentre cerchiamo un strada con l’acqua bassa Davide nota vicinissimo alla spiaggia dei “piccoli” squali che se la girano contenti quindi si arma di maschera, boccaglio e macchina digitale e si immerge a distanza di sicurezza per fare le foto agli squali che logicamente nei racconti a casa diventeranno grandissimi e ferocissimi. L’esplorazione del motu per oggi è rimandata, vincono gli squali e tra sole e foto passiamo la giornata. Per il pranzo baguette (dalla boulangerie) e simil-prosciutto. Al pomeriggio terminiamo il giro dell’isola passando dalla spiaggia alla barriera corallina dove s’infrangono le onde, vogliamo vedere le onde dell’oceano da vicino quindi muniti di scarpette ci dirigiamo verso la fine della barriera, anche qui una squaletto ci viene tra i piedi e dopo averci “annusato” un pò e aver deciso che non siamo buoni da mangiare va a farsi un giro verso pasti migliori, noi intanto raggiungiamo la barriera e per un pò rimaniamo incantati nel vedere le onde che s’infrangono su di essa. Foto di rito e riprendiamo i nostri velò ritrovandoci a passare dietro l’aeroporto e in breve tempo di nuovo alla nostra pensione. L’atollo “percorribile” dovrebbe essere 10 km ma ci sembrano meno. Per la cena io continuo con il poisson cru mentre Davide prende il menu completo, perchè dopo la lotta con gli squali si merita un premio!
Giovedi 2 Settembre. Oggi si esplora il motu! Quindi dopo la solita colazione e dopo aver fatto provviste per il pranzo partiamo a piedi verso la spiaggia. Ci siamo accorti che è facile raggiungerla anche a piedi quindi niente velò. Parcheggiamo le nostre cose sotto ad una palma e armati di maschere entriamo in acqua un pò più in là degli squali. L’acqua non è caldissima, ma ce ne siamo già accorti anche nelle altre isole (quindi non credeteci quando dicono che l’acqua è calda), ma andiamo avanti e ci abituiamo presto, arriviamo al motu e troviamo la sabbia rosa oltre ad un bellissimo paesaggio. Abbiamo conquistato anche il motu quindi possiamo rilassarci.
Venerdi 3 Settembre Oggi abbiamo deciso di goderci la spiaggia della nostra pensione anche, perchè rimaniamo soli, le altre coppie se ne vanno, quindi ci prendiamo gli sdrai e stiamo spaparanzati al sole…finchè c’è perchè oggi purtroppo gioca a nascondino con le nuvole. Tra un libro, foto e chiacchiere passa la giornata e a cena ci ritroviamo da soli…che romantico! Sabato 4 Settembre A colazione ci mangiamo le dolci tentazioni della boulangerie di Tikeau per l’ultima volta e poi ci prepariamo a partire per Fakarava. Il nostro volo c’è alle 11.30 ma arriveremo a Fakarava solo alle 14.30 tra soste e atterraggi vari. Purtroppop non vediamo l’atollo di Fakarava dall’alto perchè ci sono molto nuvole ma il tempo di atterrare e il sole fa già capolino. Ci aspetta il proprietario della pensione Havaiki con 2 collane di fiori per darci il benvenuto e dopo il ritiro bagagli ci dirigiamo su di un tuck verso la pensione. Qui ci aspetta il nostro bungalow garden panoramic praticamente un bungalow con solo il piano di sopra, anche qui (come a Tikeau) ci aspetta l’acqua fredda. All’aeroporto di Rangiroa non c’era il bar quindi per pranzo abbiamo mangiato solo patatine e biscotti e il ristorante oramai è chiuso, siamo un pochino stanchi dai vari decolli e atterraggi quindi ci mettiamo al sole aspettando le 19.00 per la cena. Dopo la doccia fredda, la campana ci chiama per il cibo e alle 19.00 siamo alla stessa tavola altri 2 italiani e 2 francesi per mangiare mahi mahi cru, spaghettis all’oceano e torta al cioccolato.
Domenica 5 Settembre Oggi esplorazione di parte dell’isola in bici. In albergo ci sono a disposizione delle bici gratuite e usando quelle ci dirigiamo verso il paese che è vicino. Ci siamo dimenticati di comprare l’acqua quindi cerchiamo un magazin general dell’ alimentation (un alimentari insomma) e ne troviamo uno che sembra aperto. Chiediamo alla signora che ci dice di essere chiusa, ma che se vogliamo l’acqua può darcela……grazie signora (120 cfr 1 euro circa). Partiamo e superiamo velocemente altri 2 alimentari e la chiesa dove oggi c’è la funzione, non sappiamo bene di quale credo però, perchè in Polinesia pur essendoci dei villaggi piccolissimi ci sono sempre minimo 2 chiese una della quali protestante. Arriviamo all’aeroporto e la strada “asfaltata” finisce ma imperterriti continuiamo sulla strada sterrata con alla destra il mare e a sinistra…. Il mare, continuiamo la nostra esplorazione. Arriviamo dopo circa 9 km alla fine della strada, della spiaggia e dell’isola, c’è il mare molto mosso quindi mando Davide a fotografare le onde con la macchina subacquea. Dopo un pò di riposo ripartiamo per tornare in pensione dove abbiamo chiesto dei panini per il pranzo, visto che oggi c’è tutto chiuso. Arrivati alla pensione con le gambe stanchine ci troviamo in stanza i nostri panini che ci attendono e per fortuna vicino al ristorante c’è il distributore dell’acqua, perchè anche stavolta non l’abbiamo ordinata…che testa! Ci rilassiamo un pò sulla spiaggia della pensione poi arrivano le nuvole quindi decidiamo di rimanere spaparanzati li e riposarci dell’enorme fatica!
Lunedi 6 settembre Oggi avremmo dovuto fare l’escursione per lo snorkeling, ma è tutto rimandato a domani causa vento, all’ultimo minuto proviamo a prenotare uno scooter per terminare il giro dell’isola ma purtroppo sono finiti. Siccome da ieri c’è “parcheggiata” in laguna una nave da crociera scopriamo che oggi ci sarà un mercatino per i turisti che sbarcheranno sull’isola, quindi armati di bici ci dirigiamo verso il mercato per cercare qualche regalino. Al mercato troviamo solo parei “made in indonesia” e alcune collanine con perle e conchiglie, sconsolati torniamo in pensione e ci stendiamo al sole. Tra sole, vento, snorkeling e kayak passiamo la giornata sperando che domani sia bello e che si riesca ad andare alla laguna verde.
Martedi 7 Settembre Ci alziamo con il vento ma stavolta andremo ugualmente alla laguna. Insieme ad altre 3 coppie prendiamo il largo. Al volante della barca c’è un certo Schumacher di Fakarava, che armato di maglietta rossa fuoco prende le “piccole” onde a velocità sostenuta facendoci balzare sui nostri dorati sederini e lavandoci spesso la faccia. Dopo circa 40 minuti di massaggi al fondoschiena arriviamo in una bellissima laguna, ci dice Schummy che possiamo chiamarla verde, blu, gialla di tutti i colori che vogliamo tanto rimane bellissima comunque. Il mare passa da blu cobalto ad azzurro per diventare turchese vicino alla spiaggia bianca contornata da palme verdi…insomma un paradiso. Poco distante da noi passa una razza che pian pianino riusciamo ad avvicinare e fotografare. Dopo circa 1/2 ora ci dirigiamo verso una seconda laguna dove è possibile fare snorkeling, qui i pesci farfalla arrivano quasi riva permettendoci di fotografarli senza bagnarci i piedi. Poco dopo però ci tuffiamo e anche se la visibilità non è perfetta vediamo tanti pesci colorati, pesci pappagallo, qualche nemo, due murene e molti coralli gialli e viola. Veniamo richiamati a riva da Schummy che ci ha raccolto il cocco e ce ne fa assaggiare diverse qualità: quello normale (il nostro, o meglio il loro che viene venduto anche sulle nostre spiagge), quello fermentato, quello germogliato, quello fresco e la polpa di cocco più il latte, inoltre ci racconta come i cocchi tramite il mare arrivino sui motu e germogliando diano vita alle nuove palme. Nel giro di pochi anni raggiungono altezze notevoli e fanno nuovi cocchi. Finito il break ci spostiamo verso un motu più piccolo, dove c’è molta corrente ma riusciamo comunque a vedere qualche pescetto. Siamo ormai stanchi, ma ci manca l’ultima tappa che si rivela essere la più interessante, facciamo snorkeling al pass. Vediamo moltissimi pesci, uno squalo piccolo…ma sempre squalo, molti coralli e un pescione gigante di cui non conosciamo la razza e che ovviamente ci dimentichiamo di domandare a Schummy una volta tornati sulla barca.. Terminata la nuotata siamo veramente stanchi, perchè la corrente era forte e come se non bastasse ci aspettano le danze sulla barca tra onde e spruzzi come all’andata. Arriviamo alla pensione ed io mi devo sedere, perchè la testa gira come una trottola, Davide invece mangia. Al pomeriggio avevamo prenotato lo scooter per terminare il giro e quindi dopo che la mia testa si è fermata e lo stomaco di Davide si è riempito partiamo per l’esplorazione. Andiamo dalla parte opposta al villaggio e scopriamo che non c’è nulla, solo la strada, le palme e il mare a destra e a sinistra. Quando la strada asfaltata termina, verso il km 14, cerchiamo di proseguire in motorino ma la strada è troppo dissestata e si ricomincia a ballare come in barca, decidiamo quindi di tornare indietro, tanto non si vedeva più neanche il mare. Decidiamo di rifare la strada che avevamo percorso in bicicletta quindi torniamo verso l’aeroporto e proseguiamo per la strada sterrata, che però è più comoda, cerchiamo una spiaggia che ci ha indicato il noleggiatore del motorino, ma il mare è mosso e la spiaggia è sparita sotto le onde. Terminato il giro dell’isola torniamo in pensione e rilassiamo i muscoli all’ultimo sole, è l’ora del tramonto quindi come al solito andiamo verso il pontile per le foto di rito, ma giunti quasi al termine scopriamo in acqua….bassa, 3 squali nutrice adulti e uno squalo grigio (se non adulto fuori dalla pubertà), cerchiamo di non far rumore e richiamare gli altri ospiti della pensione e iniziamo il valzer delle foto. Gli squali non si scompongono e continuano a nuotare tranquilli…ma il tramonto??? sta quasi finendo per fortuna che qualche foto riusciamo a farla.
Mercoledi 8 Settembre
Mattina dedicata al relax perchè alle 14.30 si parte per Tahiti. La nostra vacanza sta giungendo al termine quindi ci facciamo gli ultimi bagni di sole a Fakarava. Nel pomeriggio raggiungiamo Tahiti noleggiamo una macchina (18000 cfr x 2 giorni 151 euro) che terremo anche il giorno dopo per fare il giro dell’isola, e ci dirigiamo in albergo. Appoggiamo le valigie e cerchiamo di raggiungere il centro prima delle 17.00, purtroppo non ci riusciamo e scopriamo che a Tahiti alle 17.00 tutto si ferma, chiuso, stop. Giriamo per il centro commerciale “Vaima” deserto tranne per un negozio che decidiamo di premiare anche perchè è l’unico che ha i parei fatti a mano. Comprati i regalini è giunta l’ora della cena, approffittiamo delle famose “roulotte”. Nella piazza di fianco al centro turistico tutte le sere ci sono numerosi furgoncini riadattati che preparano un sacco di cose da mangiare. Ci fermiamo alla roulotte “Hong Kong” e dopo esserci accomodati al tavolo ordiniamo chow men con pollo e bistecca con patatine. Le porzioni non sono abbondanti ….di più, con qualche problema di digestione ci dirigiamo in albergo per doccia CALDA e nanna.
Giovedi 9/10/11 Settembre
Oggi abbiamo la macchina quindi facciamo il giro di Tahiti Nui, per prima cosa ci fermiamo a Punta Venus per vedere la spiaggia nera, poi proseguiamo fino a Papenoo dove scopriamo alcuni surfisti che stanno aspettando le onde, ma non c’è molto vento quindi sono a cavalcioni sulle loro tavole in mezzo al mare che aspettano. Arriviamo al “trou du Souffleur” un punto particolare dove le onde sbattendoci contro creano un geyser che con mare mosso può diventare pericoloso. Proseguendo per 100 metri e girando a sinistra poco dopo arriviamo al parcheggio delle cascate di “Faarumai” lasciamo la macchina e ci dirigiamo a piedi verso la prima cascata che dista solo 5 minuti. Passeggiamo in mezzo alla foresta attraversando alcuni ponti e arriviamo alla prima cascata che avevamo visto anche mentre stavamo arrivando in macchina, è molto bella e i colori sono molto accessi, il verde della montagna si nasconde sotto al percorso schiumoso dell’acqua che scende dall’alto e alla base un piccolo laghetto attenua il grande salto. Facciamo qualche foto e prendiamo la strada per le altre due cascate. All’ingresso del percorso troviamo dei rami che ne impediscono l’accesso ma non capiamo se sono casuali oppure se sono stati messi da qualcuno per non entrare, decidiamo che sono casuali e ci immergiamo nella foresta, il percorso è un po’ più lungo e in alcuni punti scivoloso però non è pericoloso e si fa tranquillamente. Raggiungiamo le altre due cascate che sono una di fianco all’altra e anche queste ci lasciano meravigliati per i colori e il silenzio, non stiamo però per tanto tempo visto che anche le zanzare amano questo luogo e oggi hanno fame e siccome ci siamo solo noi…. Raggiungiamo il parcheggio e proseguiamo il nostro giretto, troviamo un supermercato e facciamo spesa per il pranzo e mentre mangiamo ci dirigiamo verso le ”cascate di Maraa”, giunti al parcheggio scopriamo che non sono accessibili per caduta massi e quindi non riusciamo a vedere nulla, fotografiamo solo alcuni bei fiori presenti nel giardino e poi via di nuovo in macchina. Passiamo vicino a Paea e ci dirigiamo verso il “marae Arahurahu” per una breve visita, ci dirigiamo sopra una piccola collina e scopriamo questo luogo sacro che sembra avere strani poteri attribuiti ai tiki,non sappiamo se è vero però l’atmosfera è molto “magica” visto che ci siamo chiediamo un al luogo sacro se può esaudirci un piccolo desiderio….vedremo se funziona!!!! Continuiamo il nostro giro e ritorniamo a Tahiti, andiamo in albergo per riprendere le valigie e fare una doccia visto che ci mettono a disposizione gli spogliatoi del centro benessere. Pronti per il ritorno a casa ci dirigiamo all’aeroporto e riconsegniamo la macchina dopo aver fatto il pieno in un benzinaio vicinissimo all’aeroporto, mangiamo qualcosina e ci prepariamo al volo di ritorno. Partiamo alle 23.30 e subito dopo la cena offerta in volo prendiamo la nostra pastiglietta e ciao ciao a tutti (diciamo che ci rilassiamo molto ….io dormire profondamente non riesco ma il tempo passa molto velocemente), scalo a Los Angeles, una sosta a Parigi e siamo a Linate!!!
POLINESIA FRANCESE
Prima della guida vi lasciamo la nostra impressione: Davide era partito con il mito della Polinesia e diciamo che poco poco è stato infranto, io amo viaggiare quindi non ho miti particolari. La Polinesia è molto bella, ci sono lagune, mare, cielo e pesci con colori veramente favolosi merita di essere vista (io nel mio racconto ad amici aggiungo sempre …..una volta) ma secondo noi non vale i prezzi che le agenzie propongono, organizzata da soli spendendo meno è una meta che ci sentiamo di consigliare. Se amate la vita mondana e le notte insonni non andate in Polinesia qui vi devono piacere i paesaggi, la gente semplice e gentile, il mare e la tranquillità. Per chi va in viaggio di nozze ed è ancora sotto l’effetto dei momenti del matrimonio anche Bora Bora con i suoi super resort potrà sembrare un paradiso… Ma noi non eravamo in viaggio di nozze e quindi il paradiso era bello ma non idilliaco. Comuqnue BUON VIAGGIO e BUONA POLINESIA!!!! VITA: Ci si sveglia Alle 06.00, non esistono tapparelle quindi quando il sole si sveglia vi svegliate anche voi e si va a letto presto molto presto. Di solito si cena alle 19.00 poi non c’è più nulla da fare, è inutile anche fare un giro fuori dalle pensioni perchè oltre il buio non c’è nulla, consigliamo comunque di portare una torcia. SOLDI: Non è possibile cambiare gli euro in franchi polinesiani in Italia quindi si deve farlo una volta arrivati a Tahiti. Le banche sono in centro città e sono aperte sicuramente al mattino ma non fate troppo tardi e armatevi di pazienza perchè qui è tutto molto tranquillo. Considerato che non abbiamo i pasti in 3 pensioni, le eventuali escursioni, macchine, bici etc etc abbiamo deciso di cambiare subito 1500 euro. Non ci sono problemi a cambiare grosse cifre in quanto la criminalità è molto bassa, il tasso di cambio è alto e con un pò di attenzione si riescono a gestire anche somme un pò più grandi del solito. Le isole che abbiamo visitato sono quasi tutte senza banca quindi meglio partire premuniti. PERNOTTAMENTO: noi abbiamo optato per le pensioni famigliari un pò perchè non ci piacciano gli alberghi finti un pò perchè vogliamo lasciare i soldi alla gente del posto e non arricchire chi già ricco è. Consigliamo di organizzate tutto da soli, tramite email o telefono (se sapete bene il francese) spenderete sicuramente meno ma molto meno di quello che possono dirvi in agenzia con le stesse identiche proposte. Consigliamo anche di non fare il nostro stesso sbaglio pensando che in Polinesia ci sia sempre caldo e che quindi le due pensioni che avevano solo l’acqua fredda potevano andare bene ugualmente, NON E’ VERO NON C’E’ SEMPRE CALDO e comunque una bella doccia calda dopo un giornata di snorkeling (nell’acqua non caldissima della Polinesia) o d’ immersioni è quello che ci vuole. E’ logico l’acqua fredda qui non è come quella a casa nostra (gelata) ma non è comunque piacevole. MANGIARE: A Tahiti non ci sono problemi per trovare da mangiare, non mangiate in albergo e non usate il minibar onde evitare di spendere una fortuna. In alcune isole è semplice trovare negozi ben forniti o ristoranti, in altre trovare del cibo è un pò problematico, solito consiglio si fa presto a prenotare i pasti direttamente in pensione dove alloggiate quindi non prenotate nulla dall’Italia al limite vi arrangiate sul posto e spendete sicuramente meno. I ristoranti (Bora Bora a parte) sono piccoli bungalow di solito sulla spiaggia con alcuni tavoli e sedie fuori. ACQUISTI: Il mercato di Papeete al piano superiore ha una miriade di parei che però ad un attento esame dell’etichetta sono “made in indonesia” e quindi si annulla il regalo polinesiano. Sulle isole è difficile trovare qualcuno che li faccia a mano, noi siamo stati fortunati perchè ad Huahine avevamo il disegnatore di parei direttamente in pensione ma sulle altre isole non abbiamo trovato nessuno che li facesse. Sempre ad Huahine abbiamo acquistato da una signora che le aveva ad essiccare al sole delle stecche di vaniglia. Occhio quando nel racconto si parla di supermercati non pensate a quelli qui in Italia, il supermercato polinesiano è un negozio di solito piccolo dove ci sono delle scansie con sopra tutte cose in scatola, il frigo è piccolo e spesso ha solo bevande, acqua e qualche bibita o birra, qualche volta ci sono dei pezzetti di formaggio e buste di simil-prosciutto cotto. In alcune isole ci sono supermercati più simili ai nostri. TEMPO: Luglio, Agosto e Settembre sono per la Polinesia la stagione secca. Il vento è sempre presente quindi ci si può alzare con dei nuvoloni che minacciano pioggia (poi piove) e nel giro di mezz’ora vedere il sole e sereno, è un susseguirsi di sole e nuvole per tutto il giorno, unica costante il vento. L’acqua del mare non è calda come quella della Maldive quindi una mezza muta (soprattutto per lo snorkeling) po’ essere utile, vi risparmierà anche una eventuale scottattura. Alla sera può esserci fresco quindi una felpa o due è meglio portarle insieme ad un paio di jeans, per il resto magliette, braghette e costume saranno il vostro abito più usato. Scarpe chiuse si possono evitare bastano sandali e ciabatte per la stanza, al ristorante puoi andare anche scalzo. Non sono mai richiesti abiti eleganti, almeno dove siamo andati noi, forse nei resort di lusso si. Attenzione anche alle zanzare nella stagione secca dovrebbero essercene meno ma ce ne sono quindi spray o crema anti zanzare e zampironi (noi questi gli abbiamo trovati direttamente in stanza). TELEFONO: Trovare una cabina che funziona in Polinesia è come trovare soldi nella borsa di una donna. Abbiamo acquistato la carta prepagata per telefonare, ne esistono di diversi prezzi si parte da 1000 franchi a 5000, con quella da 1000 si riesce a chiamare per circa 30 minuti in Italia. Siamo riusciti a telefonare alcune volte ma non è stato semplice inoltre appena la vocina ti dice che puoi iniziare la conversazione, a casa sta già suonando e se per caso non ti rispondono i minuti scendono ugualmente quindi fate bene i conti se decidete di comprarla. AEREI INTERNI: Esistono dei pass aerei che permettono di comprare un biglietto unico per diversi atolli, si devono studiare sul sito della Air Tahiti che si occupa dei trasporti interni. Sulla guida della lonely ci sono spiegati questi pass, forse questo è l’unica cosa un pò “difficoltosa” da prenotare perchè dovete avere bene in testa il giro che volete fare per far combaciare voli e pernottamenti, ma è fattibile e logicamente si spende meno. AEREO INTERCONTINENTALE: Air Tahiti Nui è la compagnia che da Parigi ti porta a Papeete. La prenotazione del volo è l’unico momento in cui potete entrare in agenzia perchè possono trovarvi dei prezzi convenienti altrimenti dovete iniziare a controllare internet un pochino di tempo prima. Sconsigliamo di soggiornare uno o più giorni a Los Angeles per spezzare il volo perchè secondo noi porta via tempo alla Polinesia e non serve a molto. Noi abbiamo fatto solo uno scalo tecnico a Los Angeles di 1 ora e poi siamo ripartiti e non siamo arrivati particolarmente stanchi. Consigliamo anche se non riuscite a dormire sull’aereo di prendere una pastiglietta (chiedete al vostro medico), vi aiuterà sicuramente. Ultimo consiglio non rimanete più di 4 giorni su ogni isola, sono piccole si girano velocemente e rischiate di non aver nulla da fare. GUIDA: In ogni viaggio non può mancare la Lonely Planet. SPIAGGE: La polinesia è una destinazione lagunare, infatti non ha molte spiagge naturali, spesso vengono create dai resort. Ogni isola ha una/due spiagge che non sempre sono lunghe e larghe, spesso però sono vuote e quindi potete godervele. SALUTE: L’ospedale è solo a Tahiti sulle altre isole c’è una specie di ambulatorio medico dove certe volte c’è anche il dentista. Le farmacie, come le intendiamo noi, non sono presenti in tutte le isole quindi partite con tutto quello che può servirvi.
MAUPITI L’isola appare come un montagna sul mare, è percorsa da una strada “asfaltata” di circa 10 km percorribile a piedi o in bici. Il villaggio è piccolo e c’è un panificio/alimentari dove non si entra, da fuori dici cosa vuoi e la signora ti da tutto. Esiste un altro alimentari che però abbiamo sempre visto chiuso e se non abbiamo capito male è aperto solo la domenica dalle 06.00 alle 09.00 del mattino. C’è un “ristorante” con splendida vista che chiude alle 13.30 e la domenica è chiuso. Qui consigliamo la mezza pensione. Alla domenica c’è tutto chiuso PENSIONE: Tautiare Village. È una piccola pensione con 4 stanze grandi all’interno di una casa a un solo piano, vista mare. Non ha spiaggia ma attraverso il pontile si può arrivare in punti buoni per fare il bagno. La colazione e la cena sono serviti tutti sulla veranda della casa dei proprietari o nella loro cucina, si mangia tutti insieme agli altri ospiti e se si è in pochi anche insieme alla famiglia. Parlano francese e un pò d’inglese, capiscono poco l’italiano. Si mangia molto bene e abbondante e loro sono carini e gentili. IL pesce è fresco perchè tutte le sere il marito torna da pescare con quella quintalata di pesce. Non c’è il collegamento internet per gli ospiti ma hanno quello privato per informazioni. Per il numero di telefono scriveteci! SPIAGGIE: Esiste solo la spiaggia Tereia molto grande e bella raggiungibile a piedi. C’è anche un “bar” che prepara spiedini di mahi mahi e altro pesce oppure piatti senza pesce tutto a prezzi molto convenienti. BANCHE: C’è ne una, ma apre solo quando l’incaricato a voglia di andare a Maupiti quindi si può considerare un’isola senza banche INTERNET: Abbiamo visto un casottino dove forse c’era il collegamento ma non ne siamo sicuri, noi non abbiamo provato. CABINE TELEFONICHE: ce ne sono un paio sparse nel villaggio TRASPORTI: piedini o biciclette. Le bici si possono noleggiare chiedendo a Dawn la padrona della pensione, ci pensa lei a chiamare chi di dovere. ESCURSIONI: Vengono organizzate anche dalla pensione ma noi ci siamo aggregati a Stefano che aveva già organizzato con Sami del quale possiamo fornirvi il numero. CIBO: ci sono 2 negozi di alimentari, il ristorante “TARONA” nel villaggio e il bar/ristorante sulla spiaggia ACQUISTI: Non c’è nulla da acquistare oltre a non esserci negozi o bancarelle. Niente parei, vaniglia, ciondoli…nulla.
BORA BORA La laguna di Bora Bora è qualcosa di spettacolare non smettereste mai di fare le foto. L’isola è molto turistica e piena di resort di lusso e non, che hanno però invaso il mare con i loro overwater. Attenzione se e quando prenotate gli overwater perchè ne abbiamo visto alcuni che erano praticamente sulla spiaggia. PENSIONE: Qui ci siamo appoggiati ad un albergo ma abbiamo visto che ci sono molte pensioni famigliari anche a Bora Bora. L’albergo è il beach resot bora (ex-novotel), abbiamo una stanza al piano superiore di un bungalow nel giaridino. La stanza è carina e c’è tutto il necessario per la prima colazione, il bagno è grande ma alla sera scopriamo che le lenzuola sono consumate talmente tanto che sembrano sporche, per fortuna dopo i vari controlli abbiamo verificato che erano solo vecchie. Potete certamente trovare di meglio.
SPIAGGIE: L’albergo ha la sua spiaggia ma vicino c’è quella di Punta Matira che si raggiunge facilmente a piedi. BANCHE: Ci sono a Vaitape, il paese principale INTERNET: In albergo c’è a pagamento 1000 franchi mezz’ora (8 euro circa) CABINE TELEFONICHE: ce ne sono TRASPORTI: piedi, biciclette o macchina. Sia le bici che la macchina si possono noleggiare davanti all’albergo presso l’avis. Le bici costano 2000 franchi l’una per una giornata. Considerate che l’ufficio chiude alle 16.00 quindi vi lasciano la bici fino alla mattina dopo. Le macchine se non ricordiamo male quella che costa meno era sui 12000 franchi ESCURSIONI: Abbiamo trovato molte escursioni per immersioni e le altre sembravano sempre piene ( se c’erano), consigliamo quindi, se non vi immergete, d’informarvi subito appena arrivate (considerate che sono piuttosto care) CIBO: Vicino all’albergo c’è il Tiara Market che ha di tutto. Noi abbiamo preso li pain au chocolat per la colazione e anche qualche pranzo. Ci sono molti ristoranti vicino all’albergo noi abbiamo provato : La Bounty buono consigliamo di andare, il Bloody Mary molto turistico ma non si può mancare e si mangia anche bene, Faare Tamaa Maitai non abbiamo mangiato male ma si può anche non provare, Ben’s a parte il colesterolo a 1000 e la pazienza che ci vuole merita di andarci lui è veramente un personaggio. ACQUISTI: Si trova qualunque cosa si voglia acquistare con logicamente i prezzi di Bora Bora, fate attenzione ai parei che siano originali.
HUAHINE E’ proprio una bella isola o meglio due isole unite da un ponte. Si narra che Huahine fosse un’isola sola ma che il dio Hiro con la sua piroga l’abbia spezzata in due dove ora c’è il ponte. Effettivamente le due isole sono quasi grandi uguali anche se si chiamano Huahine Nui (grande) Huahine Iti (piccola). Il perimetro di Huahine Nui è di circa 60 km. È molto verde e ha due belvedere molto belli. Quest’isola ci è piaciuta molto quindi la consigliamo! Ad Huahine Iti ci sono due alimentari ma nel frigo hanno solo le bibite e l’acqua, non c’è prosciutto e neanche formaggio quindi per magiare non c’è nulla. PENSIONE: Siamo a Huahine Iti quasi sulla punta estrema, alla pensione Mauarii www.mauarii.com. Bungalow in mezzo al giardino, ristorante molto buono, colazione abbondante. La spiaggia della pensione è piccola però continua sia prima che dopo. Avevamo prenotato solo il pernottamento, ma visto che i prezzi non sono alti e che in giro c’è poco abbiamo fatto anche colazione, cena e qualche pranzo (con panini) in pensione. Alla fine di tutto comunque spediamo meno di quello proposto dall’agenzia e Davide si mangia per due volte l’aragosta (totale finale con 4 cene, 4 colazioni, 2 pranzi, carta internet da 500 cfr e tasse 37.000 cfr) SPIAGGIE: L’albergo ha la sua spiaggia ma vicino c’è quella di Punta Matira che si raggiunge facilmente a piedi. BANCHE: Ci sono in paese INTERNET: In albergo c’è a pagamento con carta internet da 500 cf. CABINE TELEFONICHE: ce ne sono ma funzionano poco, quella più vicino è nella pensione accanto (500 metri) TRASPORTI: piedi o bici per i giretti piccoli e la macchina per un giro completo dell’isola. Le pensioni vi possono noleggiare la macchina ESCURSIONI: Abbiamo utilizzato il diving di Morgan che era già nella pensione ci siamo trovati bene www.heremitidive.com CIBO: Ci sono 2 supermarket ma non offro molto quindi ci siamo rivolti alla pensione.. La mezza pensione (prenotata in loco) in questa isola ve la consigliamo. ACQUISTI: presso la nostra pensione c’è un negozio aperto a tutti che vende vaniglia, vestiti/copricostume, parei fatti a mano, mohi mohi (olio di cocco) e a Parea c’e il negozio uguale gestito dalla moglie. La vaniglia si può acquistare anche lungo la strada che da Parea porta al belvedere. Noi abbiamo visto della vaniglia al sole ad essiccare e abbiamo chiesto alla signora di vendercene qualche stecca.
TIKEAU E’ il primo atollo polinesiano che vediamo ed è molto piccolo. Diciamo subito che non ci è piaciuto molto o meglio il mare è meraviglioso e la spiaggia rosa del motu è molto bella ma la gente ci ha lasciato una sensazione strana, sembrano molto interessati al fatto che tu spenda. Alla pensione ci è sembrato che, fino a quando non hanno capito che comunque avremmo mangiato li, ci “snobbassero” un po’ e la signora del primo negozio di alimentari era molto sbrigativa a fare i conti sia per il cibo che per il velò sembrava non vedesse l’ora che pagassimo. Sicuramente siamo noi che magari siamo particolari però questa pensione è l’unica che non ci ha fatto un conto dettagliato ma ci ha detto una cifra scrivendola sulla calcolatrice, dai nostri calcoli poi il conto ci stava però sono atteggiamenti che sembra vogliano nascondere qualcosa che poi invece non c’è. Idem la signora del negozio era velocissima a farti vedere il totale sulla calcolatrice. La strada percorribile dovrebbe essere 10 km ma secondo noi è meno, c’è un piccolo villaggio e stanno ricostruendo il porto. PENSIONE: Siamo alla pensione Aito Motel Colette in un bungalow beach, carino anche se la camera è un pò buia, il letto ha una zanzariera mobile che ci costringe a dormire un pò stretti però ci salverà dalle zanzare. Qui è l’unico posto dove abbiamo acceso gli zampironi, forse perchè eravamo sulla spiaggia. Alla fine anche i proprietari della pensione si sono dimostrati simpatici ma la sensazione strana c’è stata fino alla fine del soggiorno. SPIAGGIE: La pensione è su una bella spiaggia e con una breve camminata si arriva vicino al motu con la spiaggia rosa. BANCHE: Non ci sono INTERNET: non c’è CABINE TELEFONICHE: ci sono ma non funzionano TRASPORTI: piedi abbiamo preso anche la bicicletta ma basta una volta per fare il giro completo poi le cose da vedere si raggiungono anche a piedi ESCURSIONI: Il diving dietro alla nostra pensione era sempre chiuso e la nostra pensione voleva fare solo l’escursione con il pranzo fuori (7000 cfr) quella solo snorkeling (35000 cfr) non c’è stato verso di farla. Altri diving o gente per le escursioni non ce ne sono. CIBO: Il panettiere apre alle 06.00 e chiude alle 18.00, il pane fresco lo fa al pomeriggio quindi c’è solo dopo le 16.00 mentre alla mattina le bagette sono congelate nel giro di poco comunque si scongelano, Quindi alla mattina noi prendevamo il pane per il pranzo e alle 17.00 prendevamo pain au chocolat e eclair per la mattina dopo. Il negozio di alimentari, il secondo che si incontra venendo dal porto è meno caro, prendevamo l’acqua e il prosciutto più il succo per la colazione. ACQUISTI: non c’è nulla da comprare.
FAKARAVA Secondo atollo della nostra vacanza, dall’alto è un rettangolo lungo 60 km e largo 20, da terra è molto più piccolo. Partendo dalla nostra a sinistra la strada asfaltata arriva fino al km 4 e poi c’è quella sterrata che arriva alla fine dell’isola fino al km 9, a destra c’è la strada asfaltata fino al km 14 e poi ci sono altri 10 km circa di strada sterrata. PENSIONE: Siamo alla pensione Havaiki che ci sentiamo di consigliare anche se ha l’acqua fredda nella doccia, i bungalow panoramic forse sono meglio dei beach perchè ci sono meno zanzare ma se c’è il vento (e ci sarà) vi sembra di volar via ogni notte. La stanza comunque è spaziosa e pulita. Il ristorante apre alle 11.30 e chiude alle 13 per poi riaprire alle 17, qui consigliamo la mezza pensione. SPIAGGIE: La pensione ha una sua spiaggia che sembra essere una delle poche presenti sull’atollo visto che in molti punti la barriera corallina è molto vicino alla terra e quindi la spiaggia non c’è. BANCHE: Non ci sono INTERNET: C’è la connessione wi-fi a pagamento nella pensione CABINE TELEFONICHE: ci sono TRASPORTI: abbiamo preso le biciclette gratitr della pensione e comunque sono sufficienti per girare l’isola, la macchina è sprecata. ESCURSIONI: Abbiamo partecipato a quelle organizzate dalla nostra pensione anche perchè non abbaimo visto in giro cartelli di diving, cosigliamo l’escursione alla laguna verde è bellissima e forse è l’unica volta dove abbiamo visto la polinesia da cartolina. CIBO: Ci sono 3 supermarket con 1 boulangerie che vende anche panini imbottiti ACQUISTI: non c’è nulla da comprare.