La piazza a conchiglia, le contrade e i pavimenti dipinti: nel cuore della Toscana c’è la città più originale d’Italia (e non solo)
Benvenuti a Siena, l’unica città al mondo ad avere una piazza a conchiglia, divisa in contrade e non in quartieri, con un Duomo il cui pavimento viene mostrato solo per un breve periodo all’anno e dove si suona jazz. Ma andiamo con ordine. Ho visitato Siena nel mese di agosto certificando che i picchi turistici non impediscono di godere piacevolmente della città. E da godere ce n’è molto, visto che dal 1995 il centro storico di Siena è inserito dall’UNESCO nei Patrimoni dell’Umanità.
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Piazza del Campo e il Palio di Siena
In esso vi si trova la celebre Piazza del Campo caratterizzata dall’avere la forma di una conchiglia, inclinata ad anfiteatro con al centro il Municipio e tutto intorno, come degli spettatori, abitazioni, ristoranti, botteghe. È questa la sede dell’altrettanto celebre manifestazione del Palio, una corsa equestre di origine medievale durante la quale le contrade cittadine si sfidano grazie al loro miglior cavallo e miglior fantino.
Le contrade di Siena sono 17, hanno nomi molto interessanti quali l’Onda, la Lupa, l’Oca, e rappresentano le storiche suddivisioni della città all’interno delle mura medioevali. Una sorta di quartieri. Il Palio di Siena si svolge due volte l’anno, il 2 luglio e il 16 agosto. È solo tra queste due date che all’interno del Duomo di Siena viene scoperta integralmente la pavimentazione, sulla quale il tema della “rivelazione tramite la scrittura” viene rappresentato con la tecnica del mosaico fiorentino e quella del graffito.
Libreria Piccolomini
Non è questa l’unica meraviglia del Duomo di Siena. Infatti, oltre alla meravigliosa struttura esterna e alle ricche lavorazioni interne, lungo la navata laterale di sinistra si trova l’ingresso della Libreria Piccolomini, fatta costruire nel 1492 dall’arcivescovo di Siena, cardinale Francesco Piccolomini Todeschini (poi papa Pio III) per custodire il ricchissimo patrimonio librario raccolto dallo zio. Tra il 1502 e il 1507 circa venne completamente affrescata da Pinturicchio e aiuti e oggi la bellezza delle loro opere che riempiono la stanza, dal pavimento al soffitto, fa tremare.
Una città da vedere e da gustare
Ma Siena non è ricca solo dal punto di vista artistico. Essendo nel cuore della Toscana non poteva che esserlo anche dal punto di vista culinario. Per una piacevole pausa pranzo vi consiglio di andare in Piazza del Mercato e di cercare, sotto una enorme pianta rampicante, Gino Cacino di Angelo (Piazza Mercato, 31. Aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17, sabato e domenica dalle 10 alle 20). Qui vi aspettano i migliori panini di Siena, a base di formaggi, salumi locali e salsine eccezionali.
Rifocillati, il mio consiglio è quello di godersi una passeggiata tra le vie cittadine fino alla Fortezza Medicea, dalla quale si gode di un’ottima visuale sulla città e sul territorio circostante. In lontananza si scorge anche Monteriggioni.
Personalmente ho avuto la grande fortuna di trovarmi a Siena in una delle serate conclusive del Siena Jazz Festival ed in particolare delle masterclass per giovani musicisti organizzati dall’Accademia Nazionale del Jazz che ha sede proprio in alcuni spazi della Fortezza Medicea. Grazie a tutto ciò, ho potuto godermi il concerto finale degli allievi all’Orto dei Tolomei, sotto una luna piena e luminosa, gustando una panzanella (piatto tipico, rivisitazione estiva della pappa al pomodoro, a base di pane sbriciolato, pomodori e cipolla) preparata dalla Contrada della Tortuca, accompagnata ovviamente da una fresca bottiglia di vino.