La Pampa, la sconfinata terra dei Gauchos di seconda parte

In macchina dispersi nell'immensa Pampa argentina, alla scoperta di capolavori della natura e dell'uomo...
Scritto da: Git_Sedentario
la pampa, la sconfinata terra dei gauchos di seconda parte
Partenza il: 21/07/2011
Ritorno il: 07/08/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 3000 €

Il giorno seguente (24 luglio) abbiamo in programma la visita al Parque Nacional Quebrada del Condorito, riserva naturale protetta come habitat ideale per i condor. La strada per arrivare al parco è una panoramica spazzata da un vento costante. Risalire le sierras è veramente affascinante, un alternarsi di saliscendi tra valli silenziose e piccoli paesi caratteristici. Completano lo scenario i colori delle rocce, le pareti ripide e le gole tagliate da una strada larga almeno 10 metri.

Arriviamo al parco in tarda mattinata e al centro informativo ci danno le indicazioni necessarie. Il parco si snoda su un percorso tabellato, ciò che ci colpisce ancora una volta è il grande rispetto per la natura, fantastica prerogativa tutta argentina.

Il percorso passa sulla cresta di basse colline rocciose dove un vento costante, per nulla freddo, la fa da padrone. I 12 chilometri di sentiero (tra andare e venire) li copriamo in un tempo sorprendente (appena 3 ore), ma il vento limita lo spettacolo dei condor in volo; ci deliziano solo con qualche sporadica apparizione appena fuori le insenature che usano come riparo.

Dopo il pranzo ci dirigiamo al paese di Alta Gracia dove da qualche anno è stata inaugurata la casa museo del Comandante Ernesto “Che” Guevara. Si tratta della casa che abitò per una decina d’anni in questo paese deserto ed è proprio questo a rendere affascinante il museo, un paese quasi spettrale fatto di case di legno con giardino e pochissima gente per le strade sebbene siano appena le 18. Appare tutto surreale, ovattato (o sarà la mia suggestione?!). Tutto cambia quando si arriva di fronte a questa casa, la risonanza che ha nella nazione (e in tutto il mondo) la potete vedere avvicinandovi all’edificio. Almeno una ventina di macchine parcheggiate alla meglio sui marciapiedi o sulla carreggiata lasciando a malapena lo spazio per passare.

Il museo è una raccolta di alcune foto di famiglia con diversi aneddoti sull’infanzia del personaggio. La famosa Poderosa, la moto con cui il giovane Guevara fece un viaggio di 6 mesi nella “Maiuscola Argentina” in compagnia dell’inseparabile amico Alberto Granado e che cambiò per sempre la sua vita (dagli appunti di questo viaggio è stato tratto il film “I diari della motocicletta” (2004) e un documentario di Gianni Minà insieme a Granado che ripercorrono lo stesso tragitto a 50 anni di distanza). La successione di foto e cimeli arriva fino alle ultime fasi della vita del “Che”, passando per la rivoluzione cubana ed i vari incarichi da ministro. Come gesto di commiato al grande personaggio argentino, ci siamo concessi la solita Quilmes nel giardino sul retro della casa.

E’ già lunedì mattina (25 luglio) e abbiamo in programma la partenza da Cordoba in direzione Mendoza (dove non siamo mai arrivati), ma vogliamo prima vedere il museo alla memoria dei desaparecidos a Cordoba. Dopo il week end di chiusura spero che sia aperto, ma arrivati davanti alla porta ci comunicano che il museo aprirà solo giovedì mattina per chiudere venerdì sera. I pannelli in plexiglas attaccati sui muri all’ esterno del museo sono comunque agghiaccianti, lunghe e sinuose file di nomi di ribelli, contestatori del regime, cospiratori, liberi pensatori o presunti tali, scomparsi nel nulla ad opera del regime militare al governo del paese fino al 1983. Lunghe e sinuose file di nomi che disegnano enormi impronte digitali. Come chi ha comunque lasciato un segno; come chi, nella storia oscura dell’Argentina moderna, ha comunque lasciato un segno.

E via sulla strada. La rotta verso Mendoza è, al solito, interminabile. A ravvivare il viaggio una perturbazione proveniente dalle Ande, violenta e umida, ma tutt’altro che fredda. Nuvole di polvere si sono alzate ad oscurare il cielo e nascondere la terra, buio per qualche chilometro e rapidi scrosci d’acqua, nulla di serio. Siamo ormai prossimi all’ora di pranzo, abbiamo fatto si e no 300km ma una pausa è d’obbligo per ribadire il concetto che siamo in vacanza. Pranzo a Rio Quarto e partenza per San Luis, la città più vicina alla nostra prossima meta, il Parque Nacional Sierra de las Quijadas. Passiamo la notte in questa piccola città che, per quanto siamo stati, ci ha mostrato ben poco.

La mattina seguente, molto presto, siamo partiti per il parco dove una deliziosa guardia-parco ci ha illustrato cosa vedere augurandoci una buona giornata (“Disfruten, el dia està hermoso!”).

Il parco è una groviglio di canyon scavati dall’acqua su una roccia friabile e di colore rosso intenso. Le guide che ho letto ti fanno immaginare il parco come lo scenario del cartoon famoso negli anni ’80 “Wile E. Coyote e Road Runner”. La passeggiata breve (circa 45′) è incantevole, un balcone naturale si apre sopra una vallata silenziosa e lontanissima dall’umanità. Ancora una volta siamo sorpresi dal rispetto che gli argentini hanno per l’ambiente e la natura; mi vien da dire che “i parchi gli vengono proprio bene”.

Rientrati a San Luis, pranziamo in un ristorante pieno di camionisti, indice mondiale di buona cucina; ci interessa in particolare l’Asado, uno dei simboli distintivi degli argentini nel mondo.

L’asado non è solo carne alla brace, è uno stile di vita, una tradizione tramandata di padre in figlio proprio come i racconti di gauchos. Per asado gli argentini intendono qualunque tipo di carne (vacca o vitello che sia), cotto su una griglia a debita distanza da pochi carboni infuocati. Il tempo che impiega la carne a cuocere raggiunge le 3 ore ma la paziente attesa è ricompensata da una cottura uniforme e da una carne squisita. Non potrebbe essere altrimenti visti gli immensi pascoli che compongono La Pampa.

Affaticati più dal pranzo che dalla camminata, riprendiamo lentamente la strada per Santa Rosa, vero fulcro di tutta la vacanza. Lì abbiamo l’unico appuntamento inderogabile, un matrimonio argentino.

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P.N. Quijadas del Condorito

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Alta Gracia - Casa museo 'Che' Guevara

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Sierras

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P.N. Sierra de las Quijadas

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Asado (del 'Tincho' Perez)

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Cordoba - Museo della memoria

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P.N. Sierra de las Quijadas



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