La nostra vacanza a Miami e a New York

Scritto da: linainviaggio
la nostra vacanza a miami e a new york
Partenza il: 08/08/2011
Ritorno il: 19/08/2011
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
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Prima di partire per la sognata America ho letto tutti i diari di viaggio per avere uno spunto, delle linee guida, dei suggerimenti; insomma, per non partire totalmente sprovveduti. L’utilità che ho trovato mi ha spinta a scriverne uno che ho pensato durante ogni tappa del nostro viaggio.

I voli e gli alberghi li abbiamo presi in agenzia: il fai da te non ci sarebbe stato vantaggioso (conclusione fatta dopo aver confrontato gli stessi servizi). Avendo il passaporto elettronico abbiamo fatto l’ESTA on line: tassa obbligatoria per l’USA che viene controllata solo all’aereoporto italiano. E per avere tutto in regola, abbiamo preso la marca da bollo.

I viaggiatori eravamo io e mio marito. A meno della lettura dei diari di viaggio e di qualche info letta qua e là o comunicata dall’agenzia, siamo partiti assolutamente disorganizzati. L’unica cosa programmata era la salita sulla corona della statua della libertà: va prenotata mesi in anticipo sul sito ufficiale. In fase di prenotazione, oltre al giorno, è possibile scegliere l’orario: cosa che poi abbiamo scorperto essere inutile. Per ultimo dall’Italia abbiamo comprato la city pass: un carnet di biglietti che si acquista on line e che ricomprerei assolutamente!

L’8 Agosto 2011 alle 6:30 eravamo in aereporto: avevamo il volo da Roma verso Miami con scalo ad Amsterdam. Tutto con la compagnia KLM. Il volo di andata non è stato dei migliori: da Roma ad Amsterdam tutto OK, ma da Amsterdam a Miami abbiamo viaggiato separati per 10 lunghissime ore…. può succedere!! Meglio prestare attenzione al check-in!

Arrivati a Miami ci hanno schedulati: tutti i passeggeri prima di ritirari i bagagli devono lasciare le impronte digitali e farsi fare una foto (in America è così). I bagagli, imbarcati a Roma, li abbiamo regolarmente recuperati direttamente a Miami. Dall’Aereoporto abbiamo preso un taxi (ci sono anche auto di lusso o i classici autobus) che, con 32$ (tassa fissa che poi, fra incomprensioni e mancia, sono diventati 45$) ci ha portati dritti dritti al nostro fantastico albergo. Erano le 21 del nostro primo giorno a Miami e… non sapevamo dove andare! L’albergo era al 30 della Collins Avenue, a poco più di 2 Km dalla Lincoln Road. La prima sera, non sapendo minimamente dove eravamo, ci siamo fatti consigliare dai facchini che lavorano in albergo e con il taxi siamo andati a Lincoln Road. Già la prima, per me, non è stata una bella impressione.. strada luminosa e piena di gente, ma mi aspettavo qualcosa di meglio. Insomma, ero a Miami… e non mi piaceva.

Il secondo giorno, dopo un’abbondante colazione (sconsiglio di prendere gli extra: un cappuccino ci è costato $6,41, così come un bicchiere d’acqua in spiaggia) siamo andati al mare: il nostro albergo è uno di quelli che hanno la spiaggia privata: quindi ombrellone, lettini e asciguami erano compresi. La spiaggia ed il mare sono favolosi: proprio come me li aspettavo o forse anche meglio. Purtroppo il tempo non è stato dei migliori. Verso le 16 è arrivato il diluvio e le piogge a Miami non scherzano! Con il taxi siamo tornati a Lincoln Road, ma questa volta, siamo tornati in albergo a piedi. Il giorno seguente in spiaggia siamo stati solo poche ore: visto il tempo minaccioso abbiamo deciso di andarcene in giro: abbiamo fatto tutta la passeggiata che c’è fra gli alberghi e la spiaggia. Si incontra tanta gente che passeggia o corre e si gode di una splendida vista: il mare, gli alberi, gli animali … tutto bello! Siamo quindi arrivati sulla famosa Ocean Drive, dove c’è la villa di Versace: una stada di ristoranti, rumorosissima e parecchio caotica; poi abbiamo percorso la Washingotn Avenue (la strada dei tatuatori) e di nuovo la Lincoln Road. Abbiamo mangiato in uno dei ristoranti sulla Ocean Drive (non fatevi ingannare dagli happy hour… ovunque si spende molto per mangiare e per bere!!). Il giorno successivo, l’ultimo a Miami, con il taxi siamo andati al centro commerciale Bayside Marketplace (carino, ma si gira in breve e l’Hard Rock cafè di mattina rimane chiuso). Lì abbiamo deciso di fare il tour: cosa azzecatissima!! 45$ a testa per 4 ore di visita (un pò caro considerando che fra l’altro le guide parlano solo in inglese e spagnolo), ma almeno, per chi non ha troppo tempo, Miami la si può scoprire tutta. Il giro in autobus ci ha fatto scoprire i diversi quartieri. Miami appare un’immensa città molto cagionevole: si passa dalle baracche ai grattacieli, dalle villette alle villone, dai quartiri poverissimi ai quartieri dove si accede solo con l’elicottero. Abbiamo fatto una sola tappa alla little havana: nulla di interessante salvo il caffè gratis (e buono finalmente) e la fabbrica dei sigari. In lontananza abbiamo visto i posti dove hanno girato le famose serie televisive. Con Il giro in barca abbiamo visto le ricche ville dei famosissimi: mi è piaciuto vedere quella della famiglia Adams.. tutte le altre le ho trovate TRISTI.

Il giorno seguente avevamo il volo per New York alle 14:36, dovevamo liberare la camera dell’albergo e così ne abbiamo approfittato per vedere l’ultima volta l’Oceano della Florida con i suoi pesciolini e i pellicani che li pescano e per farci una passeggiata sulla parte nord della Collins Avenue.

Il resoconto finale: Miami è una città molto cara e poco culturale. Se ci si va per il mare e per serate rumorose da trascorrere sempre allo stesso posto allora ok, ma ce si va per conoscere l’America allora… noi la sconsigliamo! Un posto dove abbiamo mangiato una buona pizza ad un prezzo contenuto è stato ‘Pizza Rustica’ sulla Lincoln Road: una margherita media in due è abbondante e abbordabile.

Arrivati a NY tutta un’altra storia… all’aeroporto di Miami le macchinette per il check-in funzionano perfettamente e l’aereo, nonostante sia partiro con ritardo per la pioggia, è arrivato in orario. Arrivati al JFK abbiamo preso il taxi per arrivare in albergo ($50,50, $55 con la mancia, che si possono pagare anche con la carta di credito perchè tutti i taxi sono abilitati). Noi abbiamo usato la Visa Electron, la prepagata che tutti accettano (anche il supermercato per una bottiglietta d’acqua). Solo l’albergo ha voluto la carta di credito “vera”.

Il viaggio dall’aereoporto all’albergo è stato stupendo! Ci si sentiva in America, quella che ti aspetti e che ti sorprende non appena giri la testa di pochi gradi. Eravamo entusiasti, felici di essere lì. Sbrigate le questioni burocratiche in albergo siamo usciti! In albergo abbiamo preso la piantina di New York: viene distribuita gratuitamente, è essenziale per muoversi ed è facilissima da consultare anche per prendere la metro. Il nostro albergo era all’inziio di Central Park sulla 59St, vicino la 5Av. Abbiamo percorso la quinta verso sud per arrivare sulla 34St dove c’è l’Empire State Building: tappa indispesabile che io consiglio di notte. Lì abbiamo cambiato la mail della city pass con il carnet di biglietti ed abbiamo strappato il primo. L’Empire alle 22 di sera era affollatissimo, ma da subito l’idea di quello che ci si deve aspettare da NY: folla, folla, folla, luci e grattacieli che lasciano senza parole. Piano piano, facendo la fila (ben controllata e ben gestita) si prende l’ascensore: 82 piani in pochi secondi (WOW). Credo che non dimenticherò mai quello che ho provato quando sono uscita da quell’ascensore: non immaginavo che quello che avevo di fronte fosse New York di notte… uno spettacolo affascinante e mozzafiato! Con la city pass anche l’audio guida è gratuita ed è importante ascoltarla.

Scesi dall’Empire siamo andati verso Time Square: una favola! Sembra di essere dentro un film. Abbiamo cenato dentro l’Hard Rock di New York (due panini e due birre $48… non conoscevamo ancora il concetto di mancia, per fortuna!).

Piano piano siamo ritorati in albergo ed erano già le 2 del mattino.

Sveglia alle 8 diretti verso la 42St dove abbiamo comprato i biglietti per il Musical di Mary Poppins (prezzo medio $87 per biglietto). Poi colazione da Starbucks (ce ne sono infiniti ed una colazione costa circa $6 a persona) e via verso il museo delle Scienze Naturali a Nord della città (siamo andati a piedi). Il nostro secondo biglietto della city pass ci ha offerto di nuovo una visita spettcolare: ci è sembrato di viviere in un’enciclopedia. Bisogna andarci per capire .. siamo rimasti lì dentro per 5 ore. Usciti abbiamo passeggiato a Central Park e poi siamo tornati verso sud. Una rinfrescata in albergo e poi via al Teatro Amsterdam dove ci aspettava il Musical (deludente… abbiamo visto la bella e la bestia a Roma e non ci sono confronti). Dopo il Musical abbiamo passeggiato fra la folla notturna di Time Square… non ci si stanca mai di guardarsi intorno. Siamo entrati dentro il negozio di giocattoli, dentro la Disney, dentro il mega negozio degli m&m’s… tutto lascia senza parole!

Il terzo giorno pioveva! Ma a NY non c’è da disperarsi affatto! Siamo andati al MOMA: il terzo biglietto della city pass ci fa passare altre 4 ore dentro un museo bellissimo! Oltre ai capolavori si possono osservare opere modernissime (anche tecnologie avanzate). Bellissimo! Finita la visita con la metro ($2,25 per corsa… conviene fare la metrocard che si prende direttamente alle macchinette dove, anche lì, si può pagare con la carta di credito) siamo andati a World Trade Center: la pioggia rendeva la situazione più triste di quello che è… e li si percepisce anche la forza dei newyorkesi: la torre che sostituirà le gemelle è già un colosso che brilla e si fa vedere!!

Il quarto giorno siamo andati al Guggenheim: il mueso più tranquillo: il meno grande e quello che si visita in meno tempo! Molto bello! Dopo il mueseo siamo andati a visitare Little Italy, Cina Town e abbiamo passeggiato su Lafayette. Poi con la metro siamo tornati in albergo per poi andare a cena in un ristorante messicano (una sola portata ci è costata $110 … lì abbiamo scoperto la mancia: sullo scontrino sono sempre riportate le gratuity, oltre a quelle, per correttezza, va lasciata la mancia che dovrebbe essere il doppio dell’importo delle gratuity).

Il quinto giorno ci aspetta la Statua della Libertà: visita prenotata in anticipo in Italia per poter salire anche sulla Corona. Lì prima si va e meglio è. Alle 7:30 del mattino, nonostante il diluvio, la folla per prendere il traghetto che porta verso l’isola era infinita (per andare al posto giusto basta guardare la mappa di NY). A parte il freddo, le emozioni che lascia la statua della Libertà sono uniche! La salita sulla corona prevede quasi 400 gradini da percherrore su scale d’acciaio, prima normali e poi molto strette, a chiocciola intorno al perno centrale della statua. Arrivati su sembra di stare dentro il cervello della statua :- ) il panorama, dopo aver visto quello di notte dall’Empire non lascia senza fiato, ma è comunque affascinante: d’altra parte si sta dentro la statua della libertà. Poi la visita prosegue perchè il traghetto porta verso il museo degli immigrati: interessante da guardare velocemente (noi non abbiamo preso l’audioguida). Inifne siamo tornati sulla terra ferma e siamo andati verso il ponte di brooklyn: l’abbiamo percorso tutto! Bellissimo! Poi siamo andati verso il nord della città a piedi percorrendo la Brodway.. una strada strapiena di bei negozi dove, assolutamente, si può/deve fare shopping. La sera siamo andati a cena ad Hell’S Kitchen (sulla 9Av fra la 46St e la 47St). Anche lì abbiamo speso $110 per una portata e un dolce, ma ne è valsa la pena!

Il sesto giorno passando per Central Park siamo andati al Metropolitan: che dire? I capolavori che sono in quell’infinito museo sono tutti da scoprire! L’unico difetto è che il museo è davvero troppo grande! Per vederlo come merita ci vorrebbe almeno una settimana. Usciti dal museo siamo andati a consumare l’ultimo biglietto della city pass presso Circle Line Cruise: fare la crociera dalle 19 alle 21 è l’ideale: si vede il tramonto a NY e si ha la possibilità di scattare foto diurne e foto notturne. La crociera, fatta l’ultimo giorno, ci è servita per rigurdare tutti i luoghi meravigliosi stando tranquillamente seduti. La sera siamo passati all’Apple Store e poi non poteva mancare la passeggiata a Time Square.. l’ultima notturna della nostra prima visita a NY.

Il giorno successivo prima di andare in aereoporto siamo andati proprio a Time Square per qualche acquisto…

In tutto ciò, a parte le due super cene, sembrerebbe che non abbiamo mangiato: invece no! Abbiamo mangiato un pò dove ci capitava: i locali a NY sono sporchi rispetto ai nostri standard. Nelle grandi catene i tavoli non vengono mai puliti. per esempio! Il cibo è molto caro, così come le semplici bottigliette d’acqua (per fortuna alcuni venditori ambulanti le fanno pagare $1…).

All’aereoporto siamo andati col taxi ($58 compresa la mancia di $7).

In conclusione: Miami mai più! NY prima possibile!



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