La nostra Thailandia in 9 giorni

Viaggio fra le spiagge di Phuket e Phi Phi Island e la magia di Bangkok
Scritto da: Luca Medori
la nostra thailandia in 9 giorni
Partenza il: 21/03/2010
Ritorno il: 31/03/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Ciao a tutti, mi chiamo Luca e dopo aver usufruito per molti anni dei Vs. Resoconti di viaggi in ogni dove del mondo, ho deciso di condividere per la prima volta anche la mia esperienza di viaggiatore fai da te. Io e mia moglie Morena (la mia ideale e fedele compagna di viaggio) siamo volati in Thailandia dal 21/03 al 31/03/2010 per abbinare un soggiorno mare alla visita della capitale Bangkok. Abbiamo viaggiato con la Thai e sinceramente mi aspettavo di meglio visto quanto sentito e letto da altre persone sulla compagnia: entrambi i voli internazioni Roma-Bangkok sono stati infatti effettuati con vecchi Boing 747 sprovvisti di schermi su ogni sedile ed in più l’unico film trasmesso era solo in lingua inglese, mentre invece sui voli interni BKK-Phuket (poco più di un’ora di volo) erano in servizio dei moderni Airbus dotati di ogni confort. Fortunatamente il volo FCO-BKK l’avevamo almeno pagato solo circa 510 euro a persona. 21/03-27/03 PHUKET-PHI PHI ISLAND Atterrati a BKK il 22/03 all’alba, ci trasferiamo subito a Phuket con un volo in coincidenza ed alle 10.30 circa, dopo un’ora circa di trasferimento dall’aereoporto (offerto dal ns. Alloggio a 300 thb), arriviamo al 3rd Street Cafè, una guesthouse a Kata prenotata dall’Italia per 2200 Bath al giorno, colazione inclusa per la camera più spaziosa. L’alloggio è risultato pulito, ben tenuto e la colazione (a scelta fra frutta, pancake o uova e prosciutto) accettabile oltre ad avere la connessione internet sempre a disposizione nella reception mediante un notebook. L’unica nota dolente è forse la vicinanza di un night-bar che spara musica a tutto volume fino a tarda notte, ma che non ci ha infastidito troppo visto che tutte le sere crollavamo dalla stanchezza. Dopo aver affittato in hotel uno scooter al prezzo di 200 thb al giorno, partiamo subito alla scoperta delle spiagge di Phuket. Kata Yai, Kata Noi, Karon, Hat Nai Han, Laem Phromthep, Kamala e Laem Singh sono quelle che abbiamo visitato in tre giorni, tutte attrezzate con lettini ed ombrelloni (non siete obbligati) e tutte caratterizzate da acqua verde e sabbia dalle diverse tonalità (dal bianco al giallo). Ci siamo anche concessi una visita al Wat Chalong ed un bellissimo trekking di 30 minuto a dorso d’elefante (Kok Chang Safari a sud di Kata in direzione del View Point) e soprattutto una bella mangiata di pesce al mercato di Rawai. Caratteristico di questo villaggio di pescatori, è infatti recarsi al locale mercato del pesce, acquistarne quello che vuoi e poi recarsi in uno dei tanti ristorantini di fronte che espongono il cartello BBQ service per farselo cucinare alla griglia per una modestissima cifra. Anche se non è certo il nostro luogo ideale di vacanza, merita una visita serale anche l’animata Patong ed in particolare Bangla Road, la via pedonale dove sono concentrati tutti i sexy-bar con avvenenti signorine che ti invitano ad entrare. A farci da guida nella caotica Patong c’era inoltre il ns. Amico Luigi, italiano sposato ed ormai stabilitosi a Phuket da cinque anni che gestisce insieme alla moglie un’agenzia di viaggi specializzata nell’offrire ai ns. Conterranei soggiorni ed assistenza sull’isola.

Giovedì 25/03 ci siamo poi trasferiti all’isola di Phi Phi Island (trasfer e barca organizzati dall’hotel per 800 thb a/r) scegliendo di soggiornare al PP Palm Tree Resort a Tonsai Village, il cuore dell’isola, pagando 3200 thb per una camera rivelatasi un’ottima sorpresa sicuramente migliore di quanto apparisse nel sito del Resort. Tonsai Village è un dedalo di viuzze composto da bar, ristoranti e negozietti ed è soprattutto popolato da ragazzi che provengono da ogni parte del mondo per divertirsi vista la sfrenata vita notturna che potete trovarvi. Entrambe le sere in cui abbiamo soggiornato sull’isola abbiamo deciso di cenare al Ciao Bella, un ristorante italiano sulla spiaggia di Ao Lo Dalam gestito da Umberto, un toscano dell’isola d’Elba che ormai vive a Phi Phi dal 1996. Pur con qualche remora, visto che non frequentiamo mai i ristoranti italiani all’estero, devo dire di aver mangiato benissimo, sia la pasta ma soprattutto del tonno alla griglia superlativo. La prima sera ci siamo inoltre accordati con Bao, un simpaticissimo proprietario di taxi-boat di stanza a Ao Lo Dalam, per un giro dell’isola e di Phi Phi Ley della durata di circa 7 ore (2000 thb). Partiti alle 7.30, fino alle 14.30 circa, abbiamo avuto modo di visitare le magnifiche baie e spiagge della zona (Maya Bay, Viking Cave, Bamboo Island, Monkey Beach) oltre a fermarci in diverse punti in cui fare del bellissimo snorkeling e raccogliere due turisti tedeschi abbandonati in mare aperto dallo speed-boat con cui erano in escursione da Phuket!! Già, mentre facevano snorkeling, essendosi allontanati un po’ troppo dalla propria barca, quest’ultima è ripartita senza accorgersi di loro ed abbiamo quindi offerto loro un passaggio per poi raggiungere il loro gruppo che fortunatamente si era fermato in un’altra spiaggia poco distante. Il giorno 27, dopo una scalata da paura a View Point (350 scalini+un lungo sentiero nella vegetazione che metteranno a dura prova le vostre coronarie) da cui ammirare la lunga striscia di sabbia su cui sorge Tonsai Village che unisce le due “ali” di Phi Phi Island, abbiamo deciso di rilassarci in piscina prima del trasferimento pomeridiano all’aereporto di Phuket per volare a Bangkok, ultima tappa del ns. Viaggio. 27/03-31/03 BANGKOK Atterrati alle 23 circa, ci dirigiamo subito in hotel mediante un taxi-meter (quelli che utilizzano il tassametro di cui dovete sempre chiedere l’attivazione…meter please!!) e scopriamo con piacevolissima sorpresa di aver prenotato per appena 2800 thb a notte un hotel lussuosissimo dal design moderno estremamente raffinato che ci regala l’upgrade alla camera deluxe; il Pullmann Bangkok Kingpower, che consiglio vivamente a tutti quelli che si troveranno a passare da questa città. La mattina dopo una colazione buffet indescrivibile che offre dalle baguette appena sfornate al sushi, ci dirigiamo via sky-train verso il mercato di Chatuchak (week-end market) un mercato pittoresco di dimensioni enormi che si tiene ogni fine settimana, dove troverete dai serpenti agli abiti usati ed ogni altra mercanzia diretta in ogni parte della Thailandia. Un’esperienza sicuramente interessante che richiama turisti ed abitanti locali, per la quale preventivare quasi un’intera giornata oltre a diversi litri di bevande da consumare per il caldo che vi troverete ad affrontare. In serata optiamo invece per un giro al famoso mercato notturno di Pat-Pong, quartiere a luci rosse di Bangkok, dove acquistare, solo dopo snervanti trattative di prezzo tipiche del commercio locale, le famose griffe mondiali della moda ottimamente contraffatte. Il giorno seguente lo abbiamo invece dedicato al classico giro dei famosi templi buddisti di Bangkok, affidandoci per la prima volta ad una guida locale: Lakis, un simpatico ragazzo di Firenze che vive in città da diverso tempo che saprà condurvi alla scoperta di Bangkok muovendosi velocemente e con maestria fra taxi e canali oltre ad offrirvi interessanti spiegazioni culturali dei luoghi che visiterete e della Thailandia in genere. Vi proporrà diversi itinerari in giro per la capitale oltre a potervi offrire, grazie all’agenzia in cui lavora la sua ragazza, tour fuori città (mercato galleggiante, Ayuthaya) a prezzi veramente competitivi. Affidarci a Lakis è stata un’ottima scelta, abbiamo visitato i templi di Golden Mountain, Wat Ratchanatdaram, Wat Phra Kaew ed il Palazzo Reale, Wat Pho e Wat Arun. Nelle lunghe passeggiate di spostamento abbiamo inoltre attraversato l’accampamento delle “Camicie Rosse” i sostenitori dell’ex primo ministro Taksin che ormai manifestavano per le vie della capitale da circa tre settimane, riducendo parti di essa in veri e propri dormitori e latrine a cielo aperto. L’ultimo giorno, dopo esserci concessi la mattinata in relax nella bellissima piscina al quarto piano dell’hotel, ci siamo diretti via sky-train in zona Siam Square, per gli ultimi acquisti e souvenir nei diversi centri commerciali della zona. Potrete scegliere fra gli eleganti Siam Center, Siam Paragon e Central World od il più economico MBK dove trovare merce a buon mercato e merce contraffatta (veramente bene). Infine dopo un ultimo massaggio ed una cena giapponese, ci siamo diretti verso lo splendido aereoporto di Suvarnabhumi dove imbarcarci per il nostro volo notturno verso casa. In conclusione penso di poter consigliare la Thailandia a tutti coloro intendono coniugare una vacanza di mare ma anche relax in un paese ancora economico, accessibile a tutte le tasche ma soprattutto sicuro e facile da girare in piena autonomia. Non abbiamo mai avuto l’impressione di sentirci in pericolo, la gente è sempre cortese e sorridente e soprattutto non particolarmente insistente con i turisti come in altri paesi (vedi Marocco). Girare Bangkok è semplice grazie ai numerosi mezzi pubblici a disposizione e ai taxi particolarmente economici, state però attenti a non rimanere imbottigliati nel traffico particolarmente congestionato nella zona di Siam Square, e soprattutto prima di salire accertatevi che il tassista abbia compreso la destinazione in cui siete diretti, parlano poco l’inglese e spesso fingono anche di non capire bene! Ci dispiace solo di non aver avuto a disposizione più tempo per visitare anche il nord, ma è stata comunque una bella esperienza sicuramente consigliabile.



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