La Nostra Stoccolma e non solo

Questo è la prosecuzione del racconto dal titolo LA NOSTRA COPENAGHEN posto nella sezione Danimarca. Lasciamo lo stesso i riferimenti iniziali in modo che sia più chiaro il viaggio. Abbiamo deciso di effettuare un viaggio per le festività natalizie in completa autonomia, come di solito facciamo, e in 8 giorni fare un tour partendo da...
Scritto da: Sara80
la nostra stoccolma e non solo
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Questo è la prosecuzione del racconto dal titolo LA NOSTRA COPENAGHEN posto nella sezione Danimarca. Lasciamo lo stesso i riferimenti iniziali in modo che sia più chiaro il viaggio. Abbiamo deciso di effettuare un viaggio per le festività natalizie in completa autonomia, come di solito facciamo, e in 8 giorni fare un tour partendo da Copenaghen e arrivando a Stoccolma. VOLO : abbiamo prenotato agli inizi di ottobre il volo aereo con Easy Jet (con la quale avevo già viaggiato alcune volte in Europa) che a prezzi più che competitivi rispetto alla compagnia di bandiera scandinava ci assicurava l’arrivo e la partenza sui principali aeroporti delle due città (quindi un bel vantaggio in termini di tempo rispetto all’offerta di altre compagnie low cost). Partenza 26 dicembre e rientro 2 gennaio spesa complessiva 389 €. ALBERGO : per quanto riguarda invece gli alberghi, dopo aver studiato le locations dei principali punti di interesse che volevamo visitare, come sempre i consigli di tripadvisor senza il quale un albergo varrebbe l’altro, abbiamo prenotato direttamente dai siti degli alberghi stessi, prima contattandoli via mail e poi tramite i loro format di prenotazione approfittando così di loro promozioni (a Copenaghen tre notti al prezzo di due e a Stoccolma 3 notti con uno sconto del 15% perché abbiamo prenotato in anticipo) pagando in entrambi al nostro arrivo e avendo la possibilità di annullare la prenotazione fino a 24 ore prima. Abbiamo lasciato una notte libera perché non sapendo dove saremmo arrivati con la macchina non ci siamo fidati a fissare la tappa intermedia, così abbiamo avuto più flessibilità e non abbiamo trovato nessun tipo di problema a riservare la stanza arrivando all’albergo alle 16.00. Questo è dovuto principalmente alla bassa stagione, non garantisco che sia lo stesso durante l’estate quando il turismo è più marcato. CAMBIO: entrambi gli stati non hanno adottato come moneta l’Euro ma in Danimarca c’è la corona danese e in Svezia quella svedese, rispettivamente con un cambio a favore dell’euro di 7 e 10. Noi non abbiamo cambiato soldi in Italia ma solo in Danimarca all’arrivo in aeroporto (con un cambio decente ma spendendo un sacco in commissioni) così che in Svezia non abbiamo né cambiato Euro né prelevato con bancomat agli sportelli ma abbiamo sempre e solo pagato con carta di credito anche una semplice mezza di acqua. La carta è accettata ovunque e per poche corone, tutto al più alcuni esercenti provano a dirti che accettano anche Euro senza la pretesa poi che tu glieli dia al posto della carta. AUTO: abbiamo prenotato l’auto i primi di dicembre con Europcar, non solo perché la conosciamo visto che l’abbiamo già usata parecchie volte per i viaggi in Europa, ma soprattutto per gli uffici di noleggio molto comodi rispetto alle nostre esigenze. Abbiamo infatti ritirato l’auto a Malmo South, prima città della Svezia venendo da Copenaghen, dopo aver attraversato il ponte sull’Oresund, e l’abbiamo lasciata in centro a Stoccolma vicino all’hotel Sheraton a due passi dal nostro albergo. Sono uffici piccoli dove è possibile solo ritirare l’auto già prenotata in anticipo, senza possibilità alcuna di modifica o aggiunta al pacchetto prepagato. Noi a Malmo abbiamo cercato di estendere l’assicurazione rendendola Casco (visto che fidarsi è bene non fidarsi è meglio delle strade innevate della Svezia) ma abbiamo dovuto parlare con l’ufficio centrale al telefono, scrivere un foglio di nostro pungo dove appunto chiedevamo l’estensione della copertura che poi l’operatore di Malmo avrebbe inoltrato agli uffici centrali le nostre richieste per il successivo addebito. Da Malmo è possibile raggiungere Stoccolma in 5 ore di treno, noi siamo stati un po’ in dubbio se noleggiare la macchina o andare in treno non sapendo come avremmo trovato le strade svedesi, ma poi pensando ai posti che non avremmo potuto visitare con il treno ci siamo fatti “coraggio”. ABBIGLIAMENTO: i giorni antecedenti la partenza abbiamo sempre monitorato le condizioni meteo nelle città del nostro viaggio, anche se anche sull’Italia in quel periodo si era abbattuto il vento gelido della Siberia che aveva portato le colonnine dei termometri a toccare i -18° (mai vista una cosa del genere!!!). In ogni caso abbiamo portato con noi abbigliamento pesante che usiamo solitamente in montagna quando facciamo le escursioni o sciamo, come calzamaglia e calzettoni, maglioni di lana pesanti, giacche antivento e ogni altro tipo di accessorio per combattere il freddo. L’unica incognita prima della partenza era data dalle scarpe che pur essendo tecniche erano pur sempre da ginnastica, ma abbiamo rimandato l’acquisto una volta arrivati a destinazione nel caso ce ne fosse stato bisogno, ma così non è stato, si sono sempre comportate benissimo, avremmo invece dovuto acquistare dei piccoli ramponcini da agganciare alle scarpe per scalfire lo strato di ghiaccio che si era formato nelle strade di Stoccolma come abbiamo visto utilizzare da alcuni, ma anche questo acquisto non è stato fatto, abbiamo solo prestato la massima attenzione cercando di evitare capitomboli! E questo è il racconto dettagliato! 4° giorno – MARTEDI’ 29 DICEMBRE 2009 Stamattina ci svegliamo con un bel sole che sta salendo all’orizzonte. In pochi passi arriviamo alla stazione e tramite macchine automatiche compriamo i biglietti del treno che ci porterà da Copenaghen a Malmo in una mezzoretta. Il biglietto singolo costerebbe più di 70 corone, ma c’è un’agevolazione per le famiglie, al prezzo di 128 corone si può viaggiare in due più due bimbi (che noi non abbiamo!!!!)! Acquistati i biglietti abbiamo un po’ di difficoltà a capire a quale binario dobbiamo scendere, cosa che ci farà perdere per una frazione di secondo un treno in partenza per Malmo delle 9.00. Non ci sono problemi però perché ne parte un altro alle 9.23. Siamo emozionati perché attraverseremo il ponte sull’Oresund, dapprima un tunnel sotterraneo lungo 4 km che conduce ad un’isoletta artificiale, da cui parte il vero e proprio ponte al largo della costa danese, lungo 8 km. Stando sul treno non ci si accorge di questa particolarità ma il panorama che si scorge dai finestrini è ugualmente molto bello. La nostra fermata è Malmo South (c’è anche una successiva fermata a Malmo centrale quindi prestate molta attenzione), dove una volta scesi dal treno la prima cosa che vediamo è un negozio IKEA!!!! Mitico, siamo davvero in Svezia! L’ufficio noleggio è all’interno della sala d’attesa della stazione, si può solo ritirare l’auto già precedentemente noleggiata. Noi abbiamo cercato di estendere la garanzia e renderla completa senza quindi avere una franchigia in caso di eventuale danneggiamento dell’auto, ma il responsabile dell’ufficio a Malmo non ha la possibilità e l’autonomia di incassare il nostro pagamento. Così facciamo una richiesta scritta di estensione della copertura dopo aver effettuato una telefonata all’ufficio centrale della Europcar e ci vengono consegnate le chiavi della nostra vettura: una seat Ibiza rossa fiammante con soli 230 km all’attivo! Quando arriviamo al parcheggio la troviamo coperta di ghiaccio e in dotazione troviamo nel baule uno scovolino che pulisce i vetri e spazza la neve, in Italia non l’avevo mai visto! Dopo averla pulita e riscaldata siamo pronti per la partenza e impostiamo il navigatore portato dall’Italia con la nostra destinazione. Da Malmo ci dirigiamo verso Helsingborg, vedendo ancora una volta il ponte sull’Oresund. Il bel tempo che abbiamo trovato a Copenaghen e a Malmo lascia ben presto il posto a nuvole grigie, che rendono i paesaggi malinconici ma molto affascinanti. Ci fermiamo ogni tanto lungo la costa per fare qualche foto ai paesaggi. Arrivati a Helsingborg imbocchiamo la E4 in direzione Jonkoping e iniziamo a tagliare in verticale la Svezia. Le nuvole grigie con cui abbiamo iniziato il nostro viaggio portano una bufera di neve, dapprima solo qualche fiocco e poi una vera e propria bufera, dove si faceva fatica a vedere la macchina che ci precedeva. L’autostrada a due corsie si riduce ad una visto che non è affatto sicuro effettuare sorpassi, così tutti in fila indiana, proseguiamo per un centinaio di chilometri se non di più. La velocità è cmq sostenuta, dovuta al fatto che le macchine svedesi hanno le gomme con i chiodi, molto comode e rendono sicuro il viaggio in ogni condizione climatica. Noi siamo un po’ preoccupati pensando al fatto che dobbiamo affrontare in due giorni più di 700 km, ma speriamo che finisca presto. Il paesaggio nel mentre è bellissimo, se la campagna vicino a Malmo non aveva un filo di neve e si potevano vedere gli appezzamenti di terreno, qui è tutto immacolato di bianco, compresi gli alberi. Finalmente la bufera si calma e nevica più piano, così che possiamo fermarci per pranzo in una stazione di servizio collocata appena fuori dall’autostrada, un po’ come quelle americane, dove si trova supermercato, motel e ristorante o fast food. Nel primo che incontriamo a Ljungby c’è un Mc, non che non ci piaccia ma due giorni consecutivi sono un po’ troppo per i nostri stomaci, ma la fame è forte e ci fermiamo ugualmente. La prima cosa che notiamo sono gli svedesi: bellissimi ragazzi e ancor di più le ragazze, per non parlare dei bambini! Veramente un popolo di belli! La seconda cosa che piacevolmente ci stupisce, e di cui avremo conferma in tutto il resto del viaggio, è che non è affatto così cara come la descrivono. Rispetto a Copenaghen i prezzi sono inferiori, paragonabili ai nostri. Dopo pranzo riprendiamo la marcia, verso le 14.00 arriviamo a Jonkoping e iniziamo a costeggiare il lago di Vattern, veramente dei bellissimi paesaggi, questa è la regione dello Smaland, ricca di fitte foreste e laghi in estate scintillanti e in inverno ghiacciati. Il traffico è intenso perché ci sono diverse città ad alta densità abitativa ed è anche una zona industriale. Infatti attraversiamo la città di Huskvarna, dove è stato fabbricato il trattorino di mio marito, che vorrebbe fermarsi almeno a fare una foto (mi sembra troppo vedere il museo) ma il tempo è tiranno e così ci accontentiamo di vedere lo stabilimento dalla strada. Ci fermiamo invece a Granna dove si producono caramelle alla menta rosse e bianche (polkagris) che non possiamo non acquistare!! Mentre io mi intrattengo nello shopping, Marcello si dedica alla fotografia e ne ha motivo! Abbiamo deciso di arrivare fino a Vadstena e lì pernottare, ormai è quasi buio! Il navigatore ci porta fino a Mjolby e da qui percorrere una strada interna veramente bellissima: il paesaggio è completamente innevato, la strada ricoperta di neve come tutto quello che la circonda, noi procediamo lentamente per goderci questo panorama mentre il sole sta tramontando e rende tutto rosa. E’ stato veramente bellissimo! Mentre ci avviciniamo a Vadstena, Marcello scorge un gruppo di cervi che ai bordi della strada, per niente spaventati dalla nostra macchina che si avvicina. Purtroppo oltre ad ammirarli non possiamo fotografarli perché già buio e perché al sopraggiungere di un camion si spaventano e corrono via. Sarà un ricordo solo nostro! Arriviamo in questa bella cittadina che sono le 16.30, sulla guida abbiamo letto che c’è un albergo ospitato nel vecchio convento di Santa Brigida e infatti i cartelli di indicazione non tardano ad arrivare, giungiamo così agevolmente a questo vecchio convento di fianco alla chiesa di Santa Brigida. Non ci sono problemi di posto e per 136 € veniamo ospitati in una vecchia cella del convento con vista lago e colazione inclusa. Sulla porta è inciso il nome dell’ancella che ha abitato la cella nell’antichità, per me il tutto fa un po’ effetto. La camera è veramente come la descrive la guida: in stile medioevale, con candelabri ed arazzi alle pareti. Anche tutto l’albergo è bellissimo, c’è un’atmosfera rilassata, le luci sono soffuse e una melodia pervade tutti gli ambienti (ad eccezione delle camere), ci sono stanze dove chi alloggia nell’albergo può dedicarsi alla lettura o alla musica, visto che c’è un piano al centro della stanza, armature in ogni angolo, il camino acceso, possibilità di farsi the e caffè e uno spuntino a base di frutta e biscotti, insomma più che un albergo, sembra un museo. Sistemati i bagagli in camera andiamo a fare due passi in centro, costeggiando il lago ghiacciato che non vediamo bene perché buio. C’è molto freddo, -10 gradi, e così cerchiamo di scaldarci camminando velocemente! Il centro è a due passi dal Vadstena Klosterhotel, c’è una bella piazza circondata da negozi di arredamento e suppellettili per la casa che non ci facciamo scappare! Qui hanno molto gusto e alcune cose in Italia non le ho mai viste! Facciamo un po’ di acquisti fino alla chiusura dei negozi che è alle 18.00, e poi anche le poche persone che abbiamo incontrato per strada spariscono! La coop invece nella piazza del municipio rimane aperta fino alle 22, veramente incredibile! Rientriamo in albergo per riposarci e riusciamo poi per cena, con macchina al seguito!!! L’offerta non è ricchissima, c’è una pizzeria che non accetta la carta di credito nell’angolo della piazza centrale Stora Torget, e un ristorante che viene nominato anche dalla nostra guida il Vadstena Valven, il cui menu ci alletta particolarmente! Sono le 19.30 e siamo solo noi, è come se avessimo riservato tutto il ristorante!!! Le luci sono soffuse, i dettagli curatissimi e il metre di sala parla anche italiano quando capisce che siamo italiani, e ci racconta un po’ di lui. Ordiniamo un antipasto di renna (veramente ottimo, con una bellissima presentazione del piatto) e un secondo di pesce con purè… spettacolare! Siamo soddisfattissimi anche del conto (52 €)! Quando usciamo alle 20.30 un gelo ci accoglie, ci sono -14 gradi! Non vediamo l’ora di essere al caldo nel nostro albergo, visto che non c’è altro da fare in zona! Rientrati ci accomodiamo sui divanetti della sala e studiamo l’itinerario di domani, alla reception ci era stato detto che potevamo collegarci wireless mentre in realtà non troviamo nessuna rete.. Boo! Non ci resta che buttarci a letto, alla tele non ci sono canali in italiano e quelli in inglese trasmettono programmi troppo impegnati, bhe vorrà dire che domani saremo riposatissimi! 5° giorno – 30 DICEMBRE 2009 Nonostante il pensiero di alloggiare in una ex-cella di una monaca sono riuscita a dormire benissimo, e il mattino quando suona la sveglia non vedo l’ora di vedere questa magica città con la luce, che alle 8.00 ancora non c’è! Il sole infatti sta ancora sorgendo. La colazione è in una sala di fianco alla reception e per raggiungerla dobbiamo attraversare il cortile del convento. La sala è medioevale e anche questa trasmette il fascino dei giorni lontani. Fatto il check-out, una meraviglia della natura ci attende appena fuori la porta dell’albergo, il lago di Vattern ghiacciato! Il sole che sorge colora tutto di un rosa pallido e riflette sullo strato ghiacciato del lago! Non vi dico le foto che mio marito riesce a fare, cercando di essere il più obiettiva possibile sono veramente meravigliose! Non riusciamo a staccarci da questo posto nonostante il freddo che ci punge il viso (unica parte scoperta del nostro corpo) ma poi dobbiamo visto che a –15 gradi non si resiste per molto, così facciamo un giro veloce per la città vedendo il castello di Vadstena il cui fossato circostante è, strano a dirsi, ghiacciato e poi partiamo con l’intenzione di raggiungere Motala e da qui seguire il Gota Canal, un’ambiziosa realizzazione di ingegneria civile che collega il Mare del Nord con il Mar Baltico, intramezzato da laghi. Negli anni passati serviva come mezzo di collegamento commerciale tra la costa occidentale e quella orientale del paese. Noi abbiamo il piacere di visitare quella orientale arrivando fino a Mem che è sul Mar Baltico. Ci fermiamo ogni due minuti per ammirare il panorama e fotografare il paesaggio nonostante la temperatura esterna continui a scendere, siamo arrivati anche a -17, ma ci è stata regalata una giornata bellissima, il cielo terso senza una nuvola e il sole rosa fisso all’orizzonte che fa brillare il ghiaccio su ogni cosa. Costeggiamo il Lago di Boren, vediamo il Vreta Kloster il monastero svedese più antico, fino ad arrivare a Bergs Slussar che è la zona più panoramica del canale di Gota, anche adesso che è inverno e non c’è acqua che sgorga dalle chiuse ma solo neve e ghiaccio. Qui possiamo vedere il lago di Roxen, e poi proseguiamo per Linkoping dove visitiamo velocemente la cattedrale medioevale che merita assolutamente. Per il resto siamo letteralmente affascinati da questi paesaggi, vorremmo che il tempo non passasse per poter stare in contemplazione. Vogliamo arrivare fino a Mem, cittadina sul mar Baltico, quindi arrivati nei pressi di Soderkoping facciamo una deviazione che ci permetterà, percorrendo una strada completamente innevata e anche un po’ ghiacciata di circa 20 km, mi ripeterò, di vedere scorci magnifici! Arrivati a Mem, che non è altro che un agglomerato di case affacciate sul mar Baltico, parcheggiamo e meraviglia delle meraviglie, vediamo un papà che montati sugli scarponi le lame da ghiaccio, pattina su un lago ghiacciato con al seguito il figlio in uno slittino con volante, misurando con un’asta lo spessore del ghiaccio, onde evitare rotture e conseguenti cadute non troppo piacevoli, il tutto ammirati dalla moglie e da un altro bimbo di pochi mesi che sono rimasti a bordo lago! Cioè, io una cosa così non l’ho mai vista in vita mia!!!! Si fa fatica a resistere fuori al freddo, gli svedesi sono temprati, ma noi poveri mediterranei, dopo pochi attimi siamo sopraffatti da questo gelo che passa guanti e cappello. Siamo soddisfattissimi di quello visto fino ad ora anche se siamo inconsapevoli che il momento più memorabile della vacanza lo dobbiamo ancora vivere, infatti, decidiamo di andare a pranzo a Soderkoping, poco distante da Mem. Lungo il tragitto ci accorgiamo di un puntino nero in mezzo ad una radura bianca di neve, bhe è un’alce! Questa non è spaventata da noi, nè dalla nostra macchina rossa, e anzi continua ad avvicinarsi, in questo modo da’ tempo a Marcello di attrezzare la macchina fotografica con il giusto obiettivo. Non si ferma, con calma è arrivata a meno di 5 metri da noi, è enorme, e devo dire anche un po’ spaventosa.. Non sappiamo come si comporti un animale così in libertà, ma ci sembra tranquilla e così scendiamo dalla macchina, bhe lei attraversa la strada ci guarda un attimo e ancora con passo molto lento si inoltra nella foresta. Ci guardiamo, siamo senza parole! Una ennesima meraviglia della natura che la Svezia ci ha regalato! Non parliamo d’altro fino a Soderkoping, dove arriviamo alle 14.00, e pranziamo in un locale in Storgatan: due pizze margherita, non buonissime ma mangiabili per 14 €, ora mi dico io, ma la Svezia dove è cara? Il locale è centrale e bello, il cibo buono, in Italia per 14 € mangia una persona e basta. Qui facciamo anche un acquisto per la mensola del camino dedicato ormai da anni ai ricordi dei viaggi: un modellino di renna, fatto con il grano e il cordino rosso, tipico della Svezia. Ormai non ci resta che partire alla volta di Stoccolma, dobbiamo lasciare l’auto in centro, vicino all’Hotel Sheraton entro le 18.00 perché poi l’ufficio chiude, e ci sono ancora 150 km di strada da fare. Arriviamo fino a Norrkoping e da lì riprendiamo l’autostrada E4. Il sole sta tramontando, bhe diciamo che si abbassa oltre l’orizzonte visto che non si è mai alzato, sono le 15.30, siamo dispiaciuti a lasciare questi paesaggi e ributtarci nella vita della città, ma al contempo curiosi di vedere quello che ci aspetta a Stoccolma. Ogni tanto scorgiamo qualche macchia nera in mezzo alla neve e rivediamo delle alci, ma mai nessuna come il nostro primo incontro vis a vis. Arriviamo in prossimità di Stoccolma alle 17.00, facciamo benzina e impostiamo il nostro albergo sul navigatore in modo da lasciare prima le valige. L’albergo è l’Adlon Hotel in Vasagatan, a due passi dalla stazione centrale e quattro dall’hotel Sheraton. Così in pochi minuti facciamo check-in, andiamo in camera che possiamo costatare essere molto bella, pavimento in legno, bagno largo e moderno (rispetto a quello del convento!!!), una grande finestra che si affaccia sulle luci della via principale, siamo molto contenti della scelta fatta e da domani anche per la posizione centralissima. Andiamo all’ufficio della Europcar e riconsegnamo l’auto, ciao ciao, piccola Ibiza nostra fedele compagna, abbiamo percorso quasi 800 km e si è comportata benissimo in ogni condizione climatica! Ci avviamo a piedi verso la stazione, qui ci dovrebbe essere un centro informazioni aperto 24 ore su 24, o almeno così dice la guida, perché noi non lo troviamo. Volevamo avere informazioni circa le aperture dei musei in questi giorni visto che qui sentono molto le festività e prenotare l’escursione in barca per il primo di gennaio. Così ripieghiamo sull’albergo dove ci vengono fornite molto gentilmente le prime informazioni che cercavamo. La pizza mangiata nel primo pomeriggio è ancora sullo stomaco, così finiamo qualche snack salato e della frutta e rimaniamo in camera. Anche qui abbiamo la possibilità di avere gratuitamente internet in camera e facciamo le ultime ricerche per approntare la giornata di domani, che prevede la visita al Vasa Museum (unico giorno aperto durante la nostra permanenza in città) e allo Skansen, poi siamo molto indecisi su cosa fare domani sera in attesa della mezzanotte, se fermarci a Djurgarden e vedere da lì i fuochi che abbiamo letto essere spettacolari oppure guardarli da altre parti della baia, visto che si vedono bene dappertutto. Con questo dilemma non ci resta che andare a letto, per essere pronti e scattati per domani mattina! 6° giorno – 31 DICEMBRE 2009 La sveglia suona e fuori ormai siamo abituati a vedere ancora buio. La colazione viene servita al primo piano, è ricca e abbondante e siamo affamati visto che ieri sera non abbiamo cenato. Partiamo poi in direzione del centro informazioni vicino a Serges Torg, questa volta è quella buona e troviamo l’ufficio, che è ancora chiuso visto che qui apre tutto alle 10, bhe mancano 20 min e ne approfittiamo per vedere meglio questa piazza e i negozi vicini. Appena entriamo al centro informazioni veniamo subito serviti da una gentile ragazza che ci spiega un po’ di cose circa i tour in barca che si svolgono in questi giorni a Stoccolma, e noi scegliamo al prezzo di 210 corone a testa il tour dell’arcipelago che in 2 ore e 30 min ci mostrerà le mille isolette che circondano Stoccolma anche se veramente il numero delle isole è di gran lunga superiore. Contenti dell’acquisto continuiamo la passeggiata per arrivare al Vasa, costeggiando il lungomare da cui si hanno bellissime prospettive di Skeppsholmen e vedendo un numero imprecisato di barche a vela ormeggiate. Attraversiamo il ponte e in meno di 5 min siamo davanti al Vasa Museum che inizia a nevicare. Paghiamo l’ingresso ( 95 corone a testa, abbiamo deciso di non fare nessuna carta dei musei perché non ne avremmo visti tanti e soprattutto perché nei giorni della nostra permanenza la maggior parte era chiusa per le festività, oltre questo girare a piedi Stoccolma è stata la cosa più bella, nessuna distanza impossibile, e questo ci ha permesso di vedere cose e panorami che non avremmo potuto vedere altrimenti) e ci immergiamo nel diciassettesimo secolo all’epoca dei vichinghi. Appena si entra si è subito colpiti dalla magnificenza di questo vascello, recuperato 333 anni dopo dalle acque dell’insenatura di Stockholm Strom che l’aveva inghiottito il giorno del varo, nonostante tutto è veramente ben conservato. Vediamo la presentazione attraverso un filmato e ogni teca che racchiude gli schemi di recupero, strumentazione usata nelle varie fasi, statue che ornavano le barca. Trascorriamo così un paio d’ore, per poi uscire e raggiungere lo Skansen, un museo all’aperto, dove su una superficie enorme sono raccolti edifici di interesse storico-culturale trasportati da tutta la Svezia anche se noi siamo più interessati a visitare il giardino zoologico dedicato alla flora e fauna nordica. Paghiamo l’ingresso 80 corone a testa e ci informiamo per la serata, in pratica il museo chiude alle 16.00 per riaprire alle 18.00 fino ad oltre la mezzanotte, se si arriva entro le 20.00 l’ingresso ha lo stesso prezzo di 80 corone a testa, dopo ne costa 100. Entriamo e ci viene fornita la piantina del parco, e meno male visto che è enorme. Andiamo subito a destra perché è la strada più veloce per arrivare agli animali, ma ci fermiamo prima a visitare una scuola e poi una casa dove è stata allestita la rappresentazione del pranzo di natale ascoltando le spiegazioni che ci vengono fornite dal personale vestito nei costumi tradizionali dell’epoca. Arrivati alla parte dedicata agli animali vediamo dapprima i lupi, sono tanti almeno 8, non ne avevamo mai visti prima di oggi e sembrano dei cuccioloni, poi una lince molto spaventata, un bisonte enorme, volpi, gli orsi sono in letargo quindi non abbiamo l’onore di vederli, mentre possiamo ammirare renne e alci (anche se quella vista in natura era senza dubbio molto meglio!). Ci sono anche animali acquatici, come lontre e foche. E’ tutto bellissimo ma a stare fuori al freddo così, camminando sulla neve ci prendiamo una gelata che neanche due paia di guanti e di calze alleviano la sofferenza delle dita. Meno male che ha smesso di nevicare e sembra anche che il sole riesca a bucare la coltre di nubi così che procediamo la visita con più luce. Visitiamo altri edifici dove sono rappresentati vari mestieri: il fabbro, il vetraio, officine di ingegneria. Camminiamo così tanto che senza rendercene conto sono già le 14.00 e cerchiamo un posto dove mangiare: optiamo per lo Skansen Restauranger vicino ai mulini a vento. Qui c’è molta varietà di scelta, noi optiamo per le classiche polpette svedesi, con patate lesse e marmellata di mirtillo, una vera squisitezza! Il ristorante è molto carino, le stoviglie sono di tutti i colori così come le pareti e i tavoli. Ci riscaldiamo con un dolcetto e una tazza di cioccolata calda guardando l’arena dove stasera si terrà lo spettacolo di capodanno, infatti gli operai stanno ancora sistemando le luci e le ultime cose. Quando usciamo vediamo a caratteri giganteschi il numero 2010! Ci fa particolare effetto pensare a quanto velocemente sia passato un altro anno! Riceviamo anche un messaggio di mio cugino che in compagnia di un amico anche lui è a Stoccolma, per incontraci alle 17.00 a Gamla Stan, così che finiamo di vedere le ultime cose allo Skansen e usciamo con l’intenzione di raggiungere Gamla Stan (città vecchia) con il battello che parte da Djurgarden e arriva a Slussen in meno di 15 minuti, facciamo un po’ fatica a trovare il molo di partenza e dopo aver chiesto lo troviamo a due passi dall’ingresso principale di Skansen. Al costo di 80 corone in due acquistiamo i biglietti e quasi subito arriva il battello. Anche se è già buio il tragitto è veramente piacevole e vediamo degli edifici molto belli affacciarsi sulle acque dei canali. Approdiamo alla fine di Gamla Stan che sono le 16.00, abbiamo un’oretta per visitare un po’ le stradine di questa vecchia città prima di andare all’appuntamento. Andiamo praticamente a sbattere contro la via più stretta di Stoccolma, appena 90 centimetri, e infatti non si riesce neanche ad allargare le braccia. Vediamo tutti i negozietti di Vasterlanggatan che vendono souvenir, non facendoci mancare qualche acquisto. Alle 17.00 siamo all’ingresso di Gamla Stan, su Helgeandsholmen e incontriamo mio cugino e il suo amico D. E decidiamo di bere qualcosa in un bar. Siccome anche loro non hanno particolari progetti per la serata decidiamo di rivederci per cena e così ci riavviamo verso l’albergo passando per la via centrale Drottinggatan, piena di negozi di abbigliamento (qui c’è anche il negozio più grande della catena svedese H&M). In albergo facciamo le telefonate di auguri a parenti e amici e poi siamo pronti per incontrarci alle 20.00 sempre in Drottinggatan. Non avendo prenotato, nei primi due ristoranti non troviamo posto e arriviamo così fino a Berzelii Park dove troviamo un ristorante libanese e mangiamo veramente molto bene spendendo il giusto considerata anche la serata. Alle 23.00 usciamo dal ristorante e ci avviamo verso Djurgarden costeggiando il molo, c’è già tantissima gente molta della quale ha con se fuochi d’artificio che fa scoppiare creando i classici giochi di luce. Ci appostiamo sul ponte che collega l’isola dei musei alla città, ci sono altre centinaia di persone, la maggior parte ragazzi pronti a brindare all’anno nuovo. E infatti a mezzanotte scoppia il putiferio dei festeggiamenti, anche noi non ci risparmiamo e ammiriamo i magnifici fuochi d’artificio dello Skansen. E’ veramente un festeggiamento globale, ci si abbraccia tutti, anche tra chi non si conosce (e di questo ne sono molto contenti i ragazzi!!!) e si salta in mezzo alla strada bloccando anche il traffico! All’una ci riavviamo verso il centro, ci sono ancora tanti fuochi d’artificio che scoppiano in aria. Mio cugino e D. Si fermano in un locale molto frequentato, il Berns in Berzelii Park, mentre noi rientriamo in albergo visto che domani mattina abbiamo la crociera dell’arcipelago e siamo cotti dal freddo. Per strada incontriamo tanta gente, alcuna un po’ brilla, ma il tutto in massima sicurezza. E’ stato un bel capodanno, anche grazie alla compagnia!!! 7° giorno – 01 GENNAIO 2010 Dopo la solita abbondante colazione, stamattina ci incamminiamo verso Strandvagen, dove ci imbarchiamo per la crociera dell’arcipelago di Stoccolma con la compagnia Stromma Kanalbolget e guida in inglese. Fortunatamente anche oggi c’è un bel sole che rende tutto più piacevole. Saliamo al secondo piano della barca e scegliamo di stare sul ponte, ci vengono forniti dei plaid da mettere sulle gambe, veramente confortevoli e necessari! Partiamo e la guida ci spiega che il giro subirà una variazione perché non è possibile raggiungere alcuni luoghi circondati da acque ghiacciate, perché non hanno l’autorizzazione a spaccare il ghiaccio visto che al momento serve per trasportare alimenti e cose da un luogo all’altro. Appena c i stacchiamo dal molo, vediamo che fin da subito la barca spacca un leggero strato di ghiaccio, mentre poi fuori al largo l’acqua non è ancora ghiacciata. C’è un’aria freddissima, ma noi resistiamo fuori per fare foto e vedere i paesaggi che sono bellissimi tutti innevati, ci sono ville bellissime che si affacciano sulle acque e tutte hanno lo scivolo per la barca. In estate credo sia veramente un posto di villeggiatura magnifico. Il paesaggio ci ricorda moltissimo il giro delle 1.000 isole fatto in Canada al largo della costa vicino a Kingston nell’Ontario. Arrivati a Vaxholm la barca gira per rientrare verso la città e noi non ce la facciamo più a stare fuori, non sentiamo più le dita dei piedi!!! All’interno ci riscaldiamo, ogni tanto Marcello esce per le foto mentre io non ce la faccio proprio e guardo il tutto dal finestrino. Ad un certo punto la guida avvista un’aquila d’acqua, e spiega che siamo fortunatissimi perché è molto difficile vederla. In effetti non è neanche grandissima, un puntino nero tra rami ghiacciati. Rientriamo al porto che sono le 12.45, e mentre sbarchiamo vediamo la guardia reale che marcia verso il palazzo di gran carriera, infatti essendo un giorno festivo il cambio della guardia è alle 13.15. Così che anche noi ci avviamo verso Gamla Stan per arrivare al palazzo reale. La cerimonia sembra un po’ costruita ad hoc per i turisti che si accalcano davanti ad un cordone che delimita i perimetro di manovra delle guardie. Lo dico perché c’è un militare che spiega le varie fasi del cambio della guardia, ma è cmq piacevole ed il tutto è accompagnato da un militare che suona la tromba. Con piacere dico che ci sono diverse donne nel corpo delle guardie reali. La cerimonia dura una mezzoretta e alla fine di tutto restano a fare il picchetto tre soldati… io ho pena per loro, chissà che cosa hanno combinato per dover espiare questa punizione visto che c’è freddissimo e anche loro sembrano sofferenti a stare immobilizzati al freddo. Noi procediamo la nostra visita nella città vecchia visitando la chiesa a fianco del palazzo reale, e abbiamo l’obiettivo di cercare un posto dove mangiare. Non facciamo fatica visto che c’è un ristorante ogni due passi, anche se i primi che vediamo sono tutti pieni. Così finiamo nella piazza centrale dove di fronte al museo dei Nobel c’è Stortorgskallan, un ristorante molto elegante a prezzi abbordabilissimi. Scegliamo dal menù cervo con purè e salsa di funghi, una vera delizia, accompagnato da birra e un dolcetto alla fine spendendo 42 euro. Quando usciamo si sta facendo buio, sono le 15 e decidiamo di finire di visitare la città vecchia, perdendoci nelle sue stradine proprio come consiglia la guida. E’ veramente bello, c’è un’atmosfera rilassata e serena, ci sono ancora le luci natalizie in ogni stradina, ci piace proprio un sacco! Da Gamla Stan ci spostiamo sull’isoletta di Riddarholmen dove vediamo la chiesa imponente e molto bella e ci spingiamo fino all’estremità dell’isola per ammirare lo spettacolare Stadshuset, il municipio della città sull’isola di Kungsholmen. E’ già illuminato con una luce verde che gli regala ancora più fascino. Da questo posto ammiriamo anche tutta la baia, infatti lo sguardo arriva fino al ponte di Vasterborn e tutta la costa dell’isola dove si trova anche Skinnarviksparken, qui si affacciano ville a dir poco meravigliose che l’imbrunire colora di rosa. Passiamo un bel po’ di tempo qui, scattando foto, ma decidiamo di rientrare in albergo per prendere il cavalletto e tornare qui per fare foto più nitide. Il tutto ci porta via una mezzoretta (vista la vicinanza dell’albergo alla città vecchia) e quando torniamo a Gamla Stan sono le 16.30 ed è già buio! Cerchiamo degli scorci panoramici per poter portare a casa altre foto che arricchiscano la nostra collezione di scatti notturni (anche se qui è pomeriggio!) e poi appagati dei risultati, andiamo un caffè per fare uno spuntino. Qui in Svezia, questo tipo di merenda è chiamata fika (senza doppio senso), è un modo degli svedesi di stare in compagnia davanti ad un caffè e un pezzo di torta. Noi scegliamo un bel caffè e ci concediamo una piacevole sosta che ci possa riscaldare! Stasera abbiamo appuntamento con mio cugino e D. Alle 19.30 in Drottinggatan per la cena, la nostra ultima di questa bellissima vacanza. Salutiamo per l’ultima volta le stradine di Gamla Stan e rientriamo in albergo per prepararci per la serata. La scelta della location è caduta sul locale Dubliner, un pub stile irlandese con musica dal vivo. Il cibo è veramente buono e anche la serata molto piacevole. Non ci accorgiamo del tempo che passa e quando guardiamo l’orologio sono già le 24.00! Salutiamo i ragazzi con la promessa di vederci più spesso anche in Italia e a passi veloci per non congelare rientriamo in albergo. Alla reception chiediamo di acquistare i biglietti del treno per raggiungere l’aeroporto, ma siccome c’è una promozione nel week end (due biglietti al prezzo di uno, e meno male visto che ogni biglietto costa 280 corone) loro possono vendere solo quelli a prezzo intero. Poco male visto che la stazione è a due passi dal nostro albergo e abbiamo tutto il tempo domani mattina per acquistarli. In camera sistemiamo le nostre valige cercando di far entrare anche tutti gli acquisti fatti nel viaggio, non è facile ma alla fine ce la facciamo. Non ci resta che mettere la sveglia per domani e andare a letto!

8° giorno – 02 GENNAIO 2010 Stamattina ci alziamo presto per fare colazione e il check-out lasciando in consegna le valige all’albergo per riprenderle alle 12.00 quando rientreremo. Il programma di oggi prevede di sfruttare le ultime ore rimaste per vedere il mercato coperto Ostermalms Saluhall che raggiungiamo a piedi con una bella passeggiata di una ventina di minuti. Rimaniamo però delusi una volta arrivati a destinazione: la guida lo descriveva come un posto piacevole dove trascorrere un po’ di tempo in un edificio che in se è già un’attrazione, noi invece lo troviamo un po’ povero e privo di elementi significativi, i banchi del cibo sono si ricchi di alimenti che crediamo anche buoni e freschi (non abbiamo assaggiato niente visto che avevamo già fatto un’abbondante colazione) ma non c’è niente che invogli l’acquirente all’acquisto della mercanzia e sono tutti ammassati. Così nel giro di 5 minuti siamo già fuori e passeggiamo per le vie del centro ammirando le vetrine dei più esclusivi negozi della città. Finiamo ancora una volta al canale di Norrstrom dove vediamo l’Opera, e ci accorgiamo di una strana statua che ricordiamo aver visto in un documentario: è una statua riscaldata da un sistema acqua calda che gira all’interno della stessa, e ci riscaldiamo le mani toccando la sua pancia, veramente divertente! Facciamo un salto al centro visitatori dove il primo giorno avevamo adocchiato un souvenir davvero particolare come ricordo di Stoccolma e lo acquistiamo. Siamo davvero agli sgoccioli, anche il cielo sembra salutarci nel migliore dei modi. Infatti inizia a nevicare fortissimo, una vera tormenta di neve che imbianca tutto nel giro di pochi minuti, è bellissimo. Facciamo l’ultimo giro nei negozi della via principale e poi torniamo in albergo per ritirare le nostre valige e avviarci alla stazione. Qui acquistiamo i biglietti del treno Arlanda Express che in meno di 20 minuti ci porterà a destinazione in aeroporto, è un servizio comodissimo, e grazie alla promozione 2*1 del week end anche economico, visto che spendiamo 280 corone. Siamo fortunati perché riusciamo a prendere il treno delle 12.05 in partenza, ci accomodiamo e dal display posto davanti alle entrate vediamo la velocità del treno che a volte tocca anche i 230 Km/h. Scendiamo alla prima fermata, perché è da qui che partono i voli della compagnia easy jet e ci mettiamo in fila al banco del chek-in che apre dopo pochi minuti. Vediamo diverse persone dover cercare di ricollocare uno dei due bagagli a mano che avevano con se, perché le hostess sono inflessibili nell’ammettere in solo bagaglio a mano, ma quando è il nostro turno, vuoi perché la mia borsetta è veramente piccola o perché abbiamo trovato un’addetta più flessibile passiamo senza problemi. Abbiamo un’oretta abbondante per fare l’ultimo pranzo in terra svedese dopo i controlli, al primo piano sopra gli imbarchi: per me una Cesar salade e per Marcello un maxi hamburger accompagnato da birra. Siamo davvero pronti per l’imbarco, ma a pochi minuti dall’apertura del gate un’addetta ci informa che il nostro aereo non è ancora arrivato (dice proprio “come potete vedere il vostro aereo non è in pista” che simpatica svedese!) e che ci sarà un ritardo di 30 minuti. Noi rimaniamo ad aspettare un po’ dubbiosi della veridicità del ritardo, ma come per magia dopo esattamente 30 minuti lo vediamo atterrare, che bello! La causa del ritardo è stata dovuta a forti raffiche di vento che disturberanno il nostro volo lungo buona parte della tratta. Ci imbarchiamo poco dopo, prendiamo posto sui nostri sedili e ci apprestiamo a far passare le 3 ore di volo che ci sperano dal ritorno a casa. Come detto incontreremo un bel po’ di turbolenze ma alla fine atterriamo in suolo italiano sani e salvi. CONCLUSIONI Questo viaggio ci è proprio piaciuto, ci ha rigenerato grazie alle bellezze della natura che abbiamo visto, alle città così a misura d’uomo, alle abitudini tranquille degli abitanti. Non siamo stati nel periodo estivo, ma quello invernale ci è ha soddisfatto molto, anche se la giornata non era lunghissima siamo riusciti a vedere tutto quello che ci eravamo prefissati in partenza dall’Italia, il freddo è intenso ma sopportabile, e poi ci sono tantissimi posti dove rifugiarsi al caldo per un po’ che non siano bar o caffè. Quindi: buon viaggio a tutti!!!! Sara & Marcello



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