La nostra Scandinavia

Da Venezia a Stoccolma e poi su... passando a salutare Babbo Natale e la terra dei Sami, spingendoci a ovest verso i graffiti millenari di Alta e ad abbracciare le isole Vesteralen e Lofoten
Scritto da: Mar_Bru
Partenza il: 05/08/2014
Ritorno il: 19/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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5 agosto

Arrivo a Stoccolma con volo SAS da Venezia (e scalo a Copenhagen). Aeroporto di Arlanda, bus (Flygbussarna) fino al centralissimo Comfort Hotel.

6 agosto

Giro di Stoccolma con giretto in barca. Tempo meraviglioso. Visita al Museo Vasa. Esempio di come all’estero sanno valorizzare pure un grandioso flop (il vascello affondò appena inaugurato).

7 agosto

Aereo da Arlanda per Lulea. Si parte da Stoccolma che piove a dirotto. A Lulea (dove noleggiamo una Toyota Avensis) invece tempo splendido e via in direzione Rovaniemi. Primo intoppo col navigatore: non ci fa fare la diretta (E4), ma a Torefors ci fa deviare sulla E10 e poi su una statale (98) in prossimità di Tallvik (Svezia). Meglio, in quanto ci riduce la distanza, ma peggio in quanto la strada è desolata ed in mezzo ai boschi. Regno incontaminato delle renne, di molte delle quali facciamo conoscenza a bordo strada. In serata giretto serale a Rovaniemi, dove alle 21 ci sono ancora 26 gradi. Mangiamo nel Mc Donald più settentrionale del pianeta (almeno come riporta la guida della Lonely Planet…) Km percorsi: 251

8 agosto

Visita all’Arktikum Museum e poi via, verso Babbo Natale! In realtà pochi km e sosta di qualche ora dove facciamo le foto di rito sul passaggio oltre il circolo polare artico (66° 32’ 35”) e incontro con l’avo più desiderato da tutti i bimbi (e non solo!). Ci viene fatto il video che a pagamento scaricheremo a casa… Si ripare in direzione Inari seguendo la E75, dove sostiamo in un cottage all’Holiday Village Inari (un camping). Sulla strada vediamo la deviazione per Murmansk, a “soli” 300 km… Tempo sempre meraviglioso! Km percorsi: 333. Il tramonto sul lago di Inari ci offre uno spettacolo sensazionale…

9 agosto

Lasciamo la Finlandia in direzione Norvegia, puntando per Karasjok. Prima però visitiamo il museo Sami più bello in assoluto: il SIIDA di Inari, appunto. Prendiamo la 92 in direzione Capo Nord: la strada è bellissima, ma sembra di guidare in un ottovolante. I dossi sono un continuo e le renne sempre pronte a comparire. Stradone dritto, macchine pochissime. Durante il percorso Grazia riesce a trovare una sistemazione stupenda per due giorni a Skaidi (colazione e camera con sauna privata), dove arriviamo in serata; anche questa giornata caratterizzata da un tempo meraviglioso, anche se più fresco rispetto agli oltre 20 gradi del giorno prima. Nota: Karasjok ci ha un po’ deluso: il museo era solo l’anticamera di quello che avevamo già visto al SIIDA. Non abbiamo voluto entrare al Sami Park, sorto da poco e che di sicuro riproduce la vita dei Lapponi, ma abbiamo preferito sempre documentarci su materiale originale. Il parlamento Sami l’abbiamo visto solo dall’esterno, in quanto chiuso perché sabato. Km percorsi: 278

10 agosto

Partiamo baciati dal sole in direzione Capo Nord, dove arriviamo verso le tredici e trenta. Le nuvole si contano sulle dita di una mano, il cielo più blu che mai! Souvenir di rito e via verso Honnigsvag, passaggio tecnico per l’hotel e Hammerfest. Il passaggio era obbligato, ma questa cittadina offre ben poco da vedere. Rientriamo quindi in hotel, dove ci aspetta una meritata sauna! Km percorsi: 411

11 agosto

Iniziamo a “scendere”, direzione Alta, dove ci attendono le incisioni rupestri risalenti da 6000 a 2000 anni fa. Il sito è spettacolare, come il tempo. Ci avviciniamo a Tromso e troviamo un camping a Rotsundelv. Le memorie delle macchine fotografiche fanno incetta di panorami e scorci. Km percorsi: 270

12 agosto

Da Rotsundelv partiamo in direzione Tromso. Convinti di trovare da dormire al camping aperto tutto l’anno della città, ma arrivati ci dicono che non c’è posto. La città ospita le Olimpiadi degli scacchi e una gara ciclistica. Ci rimandano a un camping a 20 km più a nord (la ragazza della reception chiama lei e “ferma” l’ultima sistemazione rimasta), a Skitnelv. Corriamo su, restiamo senza parole – meglio infatti il camping fuori città! – e ritorniamo a Tromso a vedere il Polaria (meraviglioso l’acquario con le foche barbute) e un po’ di centro, compresa la Cattedrale Artica. Dove non entriamo, visto che è a pagamento… Km percorsi: 180

13 agosto

Piove, e piove tanto. La nostra intenzione è raggiungere Andenes via Gryllefjord (Isola di Senya). Durante il percorso Grazia chiama un camping della zona, il quale ci avvisa che il ferry (due corse al giorno…) non va perché rotto da due giorni. Strano, visto che il giorno prima eravamo passati al Tourist Information di Tromso e la ragazza non ci aveva minimamente accennato a questo. Giunti all’imbarco ci attende la conferma: non c’è la nave e non si sa quando il servizio riprenderà. Chi vuole passa lì la notte e poi… Spera! Sotto una pioggia battente torniamo indietro e costeggiamo il fiordo. Alloggeremo a Bjerkvik, un hotel di tutto rispetto a metà strada tra le Lofoten e la via del ritorno. Km percorsi: 354

14 agosto

Vesteralen, direzione Andenes, con l’intento di vedere le balene. Il tempo migliora a sprazzi, necessari per degli scatti sui panorami. Arrivati sull’isola di Andoya prendiamo la direttrice nord-ovest, ossia la strada più panoramica che dà sul Mar Glaciale Artico. Ci fermiamo al camping chiamato due giorni prima, a Stave (15 km più a sud di Andenes). La sistemazione è da cartolina, come la spiaggia che sta davanti. Ci sarebbero pure delle vasche con l’acqua a 38° che permettono di fare il bagno all’esterno con vista diretta sull’oceano. Facciamo il check-in e andiamo ad Andenes. La giornata non è delle migliori, pioviggina, c’è vento e ci sono 11 gradi. Alla fine decliniamo il tour dei cetacei orientandoci altrove: infatti non sapevamo ancora bene dove saremo andati nei giorni successivi e preferiamo spendere quei 100 euro a testa – necessari per l’uscita – ritornando dove eravamo stati tre anni fa: le isole Lofoten! Km percorsi: 288

15 agosto

Come tre anni fa, Lofoten! Lasciamo Stave e rifacciamo la strada a ritroso fino all’imbocco di Andoya. Il tempo migliora considerevolmente, e raggiungiamo l’imbarco di Melbu percorrendo una delle più belle strade mai fatte in vita nostra. Fiskebol e poi Svolvaer! Alloggiamo senza pensarci su troppo: lo stesso rorbuer dove dormimmo per due giorni nel 2011. Lo troviamo ampliato, ma il confort e la pulizia sono gli stessi. Decidiamo di fare la pazzia di tornare ad A I Lofoten, il paesino più meridionale delle isole. Check-in e poi via! Tutto bene, se non fosse per un’ora persa fermi per dei lavori sulla E10 poco prima di Reine (arrivando da Svolvaer). Mezz’ora fermi in andata e mezz’ora al ritorno. Pazienza, l’attesa fa parte del viaggio. Tempo quindi di ri-spedire una cartolina da A, sosta a Reine – dove un arcobaleno ci saluta – e rientro al rorbuer-hotel. Km percorsi: 427

16 agosto

La mattinata ce la concediamo facendo due passi a Svolvaer centro, in vista di riprendere la via del ritorno. Sosta obbligata a Hennigsvaer, un braccio di terra poco lontano da Svolvaer: gli scatti fatti anni prima sono rimasti come salvaschermo attuali sia per Grazia che per me sui rispettivi pc e smartphone. E con ciò si dice tutto. Ripartiamo – tristi – in direzione Narvik, dove vorremmo dormire. A Narvik però non c’è nulla e dobbiamo tornare indietro, oltre Bjerkvik, in un “ostello” a Bogen. La sistemazione è da viaggio di nozze: la camera – che in realtà è un appartamento, dotata di bagno e cucina – ha un soggiorno ribassato che da sul fiordo dove, ci dice il proprietario “…a volte capita di avvistare i delfini…”. Km percorsi: 343

17 agosto

Lasciamo Bogen e la Norvegia (sic!) in direzione Svezia. Il tempo è bello per tre quarti del percorso. Foto, foto e ancora foto! Passiamo la frontiera e via per km interminabili lungo la E10 che corre attraverso boschi, fiumi e laghi. Oltre che a renne. Passiamo per Kiruna, città mineraria svedese. Una sensazione opposta a quella delle Lofoten, con questa miniera grigia che domina con la sua imponenza la città. Piove. Visitiamo lo Jukkasarvi Ice Hotel, di cui si può vedere la struttura portante e ancora qualche blocco di ghiaccio alto più di un metro, che alla temperatura di 8° di quel giorno non rischia di sciogliersi in fretta…. compriamo qualche souvenir e ci dirigiamo sempre più a sud, direzione Gallivare. Il bed&breakfast è da cartolina, con la signora che ha arredato il tutto in un misto tra stile inglese e scandinavo. I particolari si sprecano. In serata una pioggia così forte che sembra una tempesta tropicale ci fa svegliare attorno a mezzanotte. Km percorsi: 369

18 agosto

Data per la riconsegna dell’auto. Salutiamo il circolo polare artico durante il rientro, e ci fermiamo poco prima di Lulea a vedere Gammelstad Kyrkstad, borgo protetto dall’UNESCO. Il tempo è nuvoloso, ma non piove. Tristi riconsegnamo la Toyota all’Avis di Lulea; km finali: 4996. 248 l’ultima tappa, 3752 totali (non contando i ferry). Il volo è attorno alle 17:30. Ci attende l’ultima notte in Svezia in un 747 dismesso, a meno di 500 metri dall’aeroporto di Stoccolma-Arlanda. Prima di andare ci concediamo una pizza al terminal 5. Poi via al Jumbo Stay Hostel…

19 agosto

Sveglia alle 4, colazione all’Ostello (iniziano presto, anche se quel giorno siamo i primi), chiudiamo le valigie e ci apprestiamo a riprendere la navetta “Alfa” che ci conduce al terminal 5 per il volo delle 7.10 che ci porterà direttamente a Tessera. Atterriamo in una Venezia che poco ha di romantico dopo un volo ricco di sonni, sospiri e tante turbolenze. Siamo in mezzo alla pioggia battente e non ci vergogniamo proprio di esser “bardati” come quando eravamo al Capo Nord. Colazione italiana in aeroporto, bus per Padova e rientro. Stanchi, avevamo deciso di disfare le valigie il giorno dopo. Invece in serata Grazia ha già fatto la seconda lavatrice e queste già all’aria. In casa però. Perché fuori… c’è un tempo nordico!



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