La nostra Sardegna
4° giorno: Oggi la giornata si prospetta nuvolosa e così la dedichiamo alle compere di souvenirs in giro per il paese e poi andiamo a visitare meglio la Torre di Longobardo. Verso l’ora di pranzo peggiora così decidiamo di andare nel supermercato di fronte all’hotel e compriamo pane, pancetta e pecorino sardo per pranzare tranquillamente in camera. Purtroppo piove tutto il giorno e passiamo tutta la giornata in camera. Chiediamo alla reception se c’è la possibilità di cenare in struttura e con 15 euro a testa ci vengono serviti pasta con sugo di cozze, filetto di pesce, dolce e una bottiglia d’acqua, cena semplice ma buona. 5° giorno: Fortunatamente ci svegliamo con il nostro amato sole e decidiamo di andare a visitare Castelsardo, a circa 70 km di distanza dal nostro hotel. Costeggiamo con la nostra moto tutto il mare, con dei panorami mozzafiato. Qualche chilometro prima di entrare in città, deviamo la strada e già in lontanzanza si vede una strana roccia che fa capolino sul guardrail. E’ la Roccia dell’Elefante, uno dei simboli di Castelsardo, pietra che prende il nome dalla sua strabiliante assomiglianza a un elefante, scolpita negli anni dagli agenti atmosferici e scavata all’interno in età preistorica per creare le “domus de janas”, ovvero abitazioni delle fate adornate poi in tombe sacre. Continuamo verso la nostra meta, la bellissima Castelsardo. Siamo rimasti affascinati da questa città, che nasce su un alto promontorio roccioso. Ancora oggi si può visitare l’intatto castello medievale, circondato dalle mure in difesa degli attacchi provenienti dal mare. All’interno c’è un museo e presenta il tipico artigianato. Una delle cose che ci ha colpiti di più è come le anziane signore sono davanti alla loro porta di casa con le loro lavorazioni fatte a mano, tantissimi cestini di tutte le misure, io alla fine me ne sono innamorata che me ne sono comprata uno. Oltre al castello ci sono da visitare la cattedrale di Sant’Antonio Abate con la sua cupola maiolicata e la chiesa di Santa Maria con all’interno il famoso crocifisso “Cristu Nieddu” . Vi consigliamo di tutto cuore di fermarsi per un delizioso e abbondante aperitivo sardo a “Il Piccolo Borgo” con vista sulla colorata cupola della cattedrale. La città è tutta un sali e scendi quindi consigliamo abbiagliemento leggero e comodo. Al ritorno, prima di andare già in hotel, deviamo per la spiaggia Rena Majore, a 10 km da dove alloggiamo. La spiaggia è molto grande, purtroppo non era in tutto il suo splendore perchè il temporale del giorno prima ha creato la mareggiata. Ci rilassiamo sotto il sole per qualche ora e poi dritti verso l’hotel. Per questa sera abbiamo deciso di ritornare al ristorante “Il Grottino”, si mangia bene e il serivizio è buono. 6° giorno: Approfittiamo della bella giornata per andare alla spiaggia “La Marmorata”, dieci km a est dal nostro alloggio. Questa spiaggia è davvero bella, la sabbia sembra formata da piccoli frammenti di coralli e conchiglie, tendente al rosso. Anche qui è chiusa da tante rocce di tutte le forme e lo scenario è talmente stimolante per scattare decine e decine di foto. In ogni spiaggia che si va c’è sempre, oltre al classico omino che ti vende il cocco bello e fresco, il ragazzo che ti vende forme di pecorino sardo e se avessimo avuto una borsa frigo a portata di mano l’avremmo sicuramente comprato. Questa giornata ce la siamo presa al relax totale e siamo stati tutto il giorno in spiaggia. Alla sera abbiamo provato un nuovo ristorante convenzionato “Azzurra”, il cibo non era male, mi spiace doverlo segnalare ma il servizio era pessimo, sono state le uniche persone sarde poco cordiali che abbiamo incontrato, perchè per il tutto il soggiorno abbiamo conosciuto persone gentili e disponibili. 7° giorno: La sera prima avevamo prenotato una gita nell’Arcipelago della Maddalena con l’organizzazione Marco Polo, 40 euro a testa. Non potevavo scegliere giorno migliore, il cielo era senza una nuvola. Partenza dal porto di Santa Teresa ore 9. Che dire…è stata una giornata meravigliosa, indimenticabile. Il giro è iniziato costeggiando Punta Falcone, passando per l’isola di Budelli con la sua perla la “Spiaggia Rosa”, Santa Maria e Razzoli con l’incantevole “Porto della Madonna”. La prima sosta è nell’isola della Maddalena nella spiaggia “Cala Spalmatore”. Siamo stati circa un’ora lì a goderci il meraviglioso panorama che l’anno scorso si era conquistata la bandiera blu. Dopo tutti in barca in direzione della seconda sosta nella Costa Smeralda, nella ventosa “Baja Sardinia”, passando per l’isola di Caprera. Le parole non bastano per descrivere i meravigliosi scenari che abbiamo ammirato, sia dalla nave che a terra. La maggior parte delle calette sono raggiungibili solo imbarcazioni privati, con acque così cristalline da poter vedere il fondo e da essere chiamate Thaiti. Verso l’una viene servito il pranzo a bordo, e che pranzo! Bis di spaghetti al sugo con gamberi, bis di cozze e fetta di pecorino sardo. Servizio eccellente, ragazzi veloci e volenterosi. Con la pancia piena la barca riparte per l’ultima sosta alla volta della città di “La Maddalena”, dove abbiamo visitato il piccolo centro storico e il porticciolo. Si riparte ormai verso il porto di Santa Teresa, passando davanti alla strana “Roccia della Strega”, nome dovuto alla sua forma, e la particolare “Spiaggia del Relitto” con un’mbarcanazione in legno arenata nel bagnasciuga. La minicrociera è finita verso le ore 18, stanchi ma felicissimi per la giornata meravigliosa, andiamo subito in camera per una doccia. Per la cena ritorniamo nel porto turistico dai nostri amici a “L’Osteria”, a rimangiare quei deliziosi malloreddus e bombas. 8° giorno: Ultima intera giornata qui in Sardegna e andiamo alla ricerca dei famosi nuraghes. Consultiamo la nostra importantissima guida che ci consiglia di visitare quello ad Arzachena di nome Albucciu. Ci arriviamo non proprio alla prima, i cartelli stradali ci fanno percorrere la stessa strada più volte. Il sito archeologico è molto interessante, ben conservato anche internamente e nelle vicinanze c’è anche una Tomba dei Giganti, detta Tomba Moru. Sulla strada di ritorno, ci siamo fermati a fare due passi nel centro di Palau, in attesa che grosse nuvole minacciose se ne andassero. Il pomeriggio l’abbiamo dedicato all’ultimo shopping enogastronomico, in un negozietto di soli prodotti tipici, il proprietario ci ha messo sottovuoto tre buste di formaggi, pecorino e caprino, poi abbiamo preso il mirto, dolci e il pane carasau. L’ultima cena in terra sarda l’abbiamo passata ancora una volta al ristorante “Il Grottino”, davvero ottime i loro spaghetti alle vongole. Con immensa tristezza è arrivata l’ora di preparare le valigie, il giorno dopo sveglia alle 6 per andare a prendere il traghetto ad Olbia. Ultime considerazioni, questa è stata la nostra prima volta in Sardegna. Tutti sanno com’è meravigliosa questa terra, le persone, il mare, il cibo, le città, l’entroterra così verde. E’ stata una vacanza meravigliosa, ringraziamo Barbara e Caterina che sono le ragazze della reception per essere state sempre molto disponibili. L’albergo ve lo consigliamo, ottima qualità prezzo, pulito, tranquillo, con garage gratuito al coperto e con una decina di ristoranti convenzionati. Ci rivedremo presto Sardegna! Carolina e Marco