La nostra Russia
La nostra Russia
Di Stefano e Annalisa Gualco
San Pietroburgo – Yaroslavl – Rostov-Veliky – Kostroma – Suzdal – Vladimir – Mosca
12 – 20 Giugno 2009
Un viaggio nella grande Russia è sempre stato nei nostri desideri e quest’anno abbiamo deciso di realizzarlo. Purtroppo non abbiamo a disposizione molti giorni, ma intendiamo comunque...
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La nostra Russia Di Stefano e Annalisa Gualco San Pietroburgo – Yaroslavl – Rostov-Veliky – Kostroma – Suzdal – Vladimir – Mosca 12 – 20 Giugno 2009 Un viaggio nella grande Russia è sempre stato nei nostri desideri e quest’anno abbiamo deciso di realizzarlo. Purtroppo non abbiamo a disposizione molti giorni, ma intendiamo comunque visitare San Pietroburgo, alcune città dell’Anello d’Oro e quindi Mosca. Dopo varie ricerche nelle diverse agenzie e su internet, la scelta è caduta sul Tour Operator russo Continent . I contatti li abbiamo avuti sempre con la gentilissima Katya (che poi conosceremo nel corso del viaggio): relativamente a quanto abbiamo richiesto, ci ha inviato diverse opzioni. Abbiamo scelto l’opzione che ci permetteva di visitare ben 5 citta’ dell’Anello d’Oro, per cui il nostro viaggio sarebbe stato un po’ più “movimentato”. Ma che importa? L’importante è vedere più cose possibili, non si viene qui per dormire. Trovato l’accordo con lo scambio di poche mail, prenotiamo il tutto e ……aspettiamo il momento di partire. Siamo sicuri che sarà un viaggio indimenticabile! Raggiungiamo San Pietroburgo con l’ottima compagnia aerea Lufthansa, come sempre puntuale ed efficiente. Arriviamo alle 23 e dopo aver espletato velocemente (sarà anche per l’ora tarda?) le varie formalità doganali, troviamo all’esterno dell’aeroporto ad aspettarci l’ autista che ci accompagnerà all’hotel, ben visibile con il suo cartello con scritto “Continent” . Qui a San Pietroburgo alloggiamo all’Hotel Butterfly: si tratta in realtà di quello che qui chiamano “ mini-hotel”, ricavato praticamente all’interno di un condominio. Sono molto diffusi i mini-hotel in questa città. Comunque è molto carino, pulito e confortevole e, cosa da non sottovalutare, si trova a poca distanza da uno dei simboli di San Pietroburgo ossia l’Ermitage e dalla frequentatissima e ricca di locali e negozi Nevsky Prospect. Ma per ora una bella dormita è quello che ci vuole. L’indomani mattina ci incontreremo con la nostra guida locale per le visite programmate in questa città. Puntualissima alle 9 ecco Anna, la nostra guida, che ci raggiunge in hotel. Presentazioni di rito e via….possiamo cominciare! E’ una splendida giornata di sole, meglio di così non si poteva iniziare. Per prima visitiamo la Cattedrale di Smolny, bellissima, di colore azzurro chiaro e bianco. Con i mezzi pubblici (efficienti ed economici) raggiungiamo poi il lungofiume della Neva, il grande fiume che bagna la città e che con i suoi numerosi canali la fa somigliare un poco (ma solo un poco…) alla nostra Venezia. Con una breve passeggiata raggiungiamo l’incrociatore Aurora, una vecchia nave da guerra qui ancorata. Si può salire a bordo per visitare. Questa nave, utilizzata nella guerra contro il Giappone, è molto importante nella storia russa, perché da essa venne sparato il colpo di cannone che segnò l’inizio della Rivoluzione di Ottobre. Visita successiva, la Fortezza di Pietro e Paolo. Di forma esagonale fu costruita da Pietro il Grande con lo scopo di difendere la città dal nemico svedese. Fino al 1917 fu utilizzata essenzialmente come carcere e le sue mura ospitarono personaggi importanti, tra i quali pure Dostoevsky. Alle 12 di ogni giorno, da uno dei bastioni, viene sparato un colpo di cannone. Nelle mura sono esposte anche delle targhe a ricordare il livello raggiunto dall’acqua del fiume durante le alluvioni più disastrose. All’interno della fortezza vi è un’ampia piazza, nella quale fa bella mostra di sè la Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo, con la sua altissima e sottilissima guglia. Veramente bello il suo interno in stile barocco. In questa cattedrale sono sepolti moltissimi (quasi tutti) governati della Russia pre-rivoluzione. Ovviamente anche Pietro il Grande riposa qui. Passeggiando poi al di fuori della fortezza possiamo vedere anche una moschea, con le cupole ed i minareti di un bel colore azzurro. Prossima tappa lo stupendo Palazzo d’Inverno, che ospita per la maggior parte il famosissimo museo dell’Ermitage. E’ una costruzione imponente, ricca di colonne e con innumerevoli finestre, tutta colorata di un finissimo verde chiaro, di bianco e con parti dorate. Sul tetto poi tantissime statue, tutte in fila, quasi fossero dei guardiani. Questo edificio, che fu residenza degli zar fino al 1917, si affaccia da un lato sulla Neva e dall’altro su una grande piazza, nella quale svetta al centro la Colonna di Alessandro. A pochi passi da qui ecco poi la grandiosa Cattedrale di Sant’Isacco, con la sua enorme cupola dorata. L’interno è molto bello e finemente affrescato. Con i mezzi pubblici raggiungiamo poi quella che secondo noi è la Chiesa più bella della città, la Chiesa del Salvatore detta anche del Sangue Versato. La sua architettura, i colori delle sue numerose cupole e la sua posizione (affacciata su di un canale della Neva) rendono questa costruzione davvero unica. C’è una certa somiglianza con la Cattedrale di San Basilio a Mosca. Per la sua costruzione furono necessari 24 anni, ma per il restauro addirittura 27! Passeggiamo poi un po’ per le vie che si affacciano sui canali e sono davvero tanti gli scorci incantevoli e suggestivi che la città ci offre in questa zona. Piu’ avanti possiamo vedere anche una Chiesa Armena, più piccola e semplice, ma veramente molto carina, dai delicati colori azzurro e bianco. Giungiamo poi alla Cattedrale di Kazan ed al Teatro Aleksandrinsky e poi alla Nevsky Prospekt, la via più lunga di San Pietroburgo, circa 4 km, ricca di locali, negozi e ristoranti ma anche di edifici storici di notevole fattura. Ci facciamo una bella passeggiata in questa via, punto di ritrovo praticamente di tutti, turisti e non. Le visite per oggi sono terminate. Salutiamo la brava Anna che ci ha accompagnato in questa bella giornata e rientriamo in hotel. Il cielo nel frattempo si è però minacciosamente annuvolato. Vuoi vedere che pioverà? Per cena però decidiamo di tornare sulla Nevsky Prospekt. C’è moltissima gente e per noi maschietti accompagnati, beh, è davvero dura: impossibile non notare le numerose splendide ragazze bionde con minigonne vertiginose e mini abiti, che si incontrano ovunque. Dopo cena decidiamo di fare un giro in barca sui canali, per poter godere dello spettacolo della città illuminata. Purtroppo però un improvviso temporale ci guasta un poco il giro. Pazienza. Il temporale fortunatamente passa in fretta e passeggiamo ancora un po’ in Nevsky Prospekt. Oggi è stata una giornata intensa, per via delle numerose visite e un po’ di stanchezza si fa sentire. Ma chi ha voglia di andare a dormire? E’ sempre chiaro! Seduti ai tavoli all’aperto di un locale mentre ci beviamo una bibita guardo l’ora e vedo che la mezzanotte è passata da un pezzo, ma non è buio: c’è una dolce luce a rendere ancora più magica l’atmosfera di questa città. Questo è il periodo delle cosiddette “notti bianche”, per cui le ore di luce sono davvero moltissime. Il buio totale si ha solo per 3 o 4 ore. L’indomani sarà per noi un giorno libero, da gestire autonomamente. Decidiamo di andare a Petrodvorets, ad una trentina di km dalla città. Per raggiungere questo maestoso palazzo utilizziamo l’aliscafo, che parte dal molo proprio di fronte all’Ermitage. La brava Anna ci aveva spiegato come fare e dove andare, per cui nessun problema, a parte la lunga fila che dobbiamo fare prima di salire a bordo. Il viaggio dura circa mezz’ora. Purtroppo però la bella giornata calda di ieri (temporale serale a parte) è soltanto un ricordo: oggi è nuvoloso, pioviggina a tratti e c’è pure un’aria piuttosto fredda: proprio una magnifica giornata! I Palazzi di questo complesso sono davvero notevoli. Ma è soprattutto la Grande Cascata l’attrazione principale di questo sito. E’ un insieme di tante fontane e statue che si estendono di fronte ai bellissimi giardini, con i Palazzi alle spalle. Quando arriviamo noi le fontane non sono ancora in funzione, ma poi, all’ora prestabilita, vengono attivate a suon di musica. Bellissimi i vari giochi d’acqua rappresentati. Si tratta davvero di un grande spettacolo e difatti sono tantissimi i turisti tutto intorno che si godono questo momento. Subito a monte della Cascata vi è il Palazzo Grande, oggi trasformato in museo e accanto una splendida chiesa dalle cupole dorate e finemente lavorate. Passeggiando nei giardini, tra fontane di varie forme e dimensioni si arriva ad altri palazzi, più piccoli ma comunque belli da vedere: il Monplaisir, il Palazzo di Caterina ed il Palazzo del Bagno. Una visita davvero interessante. Ritorniamo in hotel e ci dedichiamo ai preparativi per la partenza. Il nostro soggiorno a San Pietroburgo infatti è finito: certamente sarebbero stati necessari un paio di giorni in più, ma va bene così. A noi questa città è piaciuta davvero molto. Nel tardo pomeriggio ci aspetta il lungo trasferimento, in treno, destinazione Yaroslavl, la prima città che visiteremo in quella zona che viene comunemente conosciuta come Anello d’Oro. Il treno è puntualissimo. La responsabile del vagone, una simpatica e grassoccia signora, ci mostra la nostra cabina: abbiamo scelto la sistemazione a sole due cuccette, in modo da stare più comodi e tranquilli. Uno spettacolo! C’è pure la televisione! Il viaggio sarà lungo tutta la notte. La signora ci rifornisce di acqua e ci viene servita anche la cena. Attraversiamo tratti di campagna verdissima, boschi e sonnolenti paesini: come sei lontana San Pietroburgo! Il mattino successivo, la signora ci bussa alla porta e ci avvisa che stiamo per arrivare a Yaroslavl. Ancora una volta, puntualissimo, ecco ad aspettarci di fronte al nostro vagone il nuovo autista. Qui a Yaroslavl alloggiamo all’Hotel Yubileynaya, sulle rive del fiume Kotorosl. Questo hotel gode di una posizione fortunatissima: si trova praticamente vicinissimo a tutte le attrazioni di questa città, raggiungibili infatti comodamente a piedi. Ad accompagnarci sara’ Katya, la ragazza che ci ha organizzato il viaggio. Ci eravamo promessi di incontrarci ed eccoci qui. Come da accordi ci troviamo nella hall dell’hotel. Anche lei è puntualissima e dopo le presentazioni partiamo alla scoperta delle bellezze di questa cittadina. Yaroslavl è ricca di chiese di tutte le dimensioni e le loro cupole a cipolla svettano un po’ ovunque. La città è situata tra due fiumi: il Kotorosl ed il grande Volga. Prima visita alla Chiesa dell’Epifania, interamente costruita in mattoni rossi. Quindi proseguiamo con l’adiacente Monastero della Trasfigurazione del Salvatore detto anche il Cremlino, bellissimo, con le sue mura interamente bianche. All’interno del complesso si trova la Cattedrale della Trasfigurazione. Passeggiando in direzione del Volga, incontriamo poi tante altre chiese, tutte molto belle ed interessanti. Tra le più belle viste in questa città sicuramente la Chiesa del Profeta Elia e quella di San Nicola. Ma tutte comunque hanno un qualcosa di magico, con quelle cupole colorate o dorate svettanti verso il cielo azzurro. Tutte offrono al visitatore splendidi interni affrescati e meravigliose iconostasi. In un bel parco vi è anche un monumento dedicato alle vittime di guerra. Molto bella anche la piazza centrale. La giornata scorre via velocemente. Molte le cose interessanti che abbiamo visto, maggiormente apprezzate grazie alle spiegazioni di Katya. Prima di ritornare in hotel facciamo ancora quattro passi sul lungofiume del Kotorosl. La sera per cena proviamo una delle trattorie che ci ha consigliato Katya. Si mangia bene e si spende poco. Il giorno successivo abbiamo in programma la visita a Rostov –Veliky (Rostov il Grande) sul Lago Nero. La brava Katya ci manda come sempre via sms il nome dell’autista che ci accompagnerà ed il numero di targa dell’auto. La visita, come da programma, sarà individuale, senza guida. Puntualissimo il nostro driver ci aspetta di fronte all’hotel. Rostov non è molto lontana da Yaroslavl ed è famosa per il suo splendido Cremlino e per il suo lago, il Lago Nero. E’ una giornata bellissima, c’è un bel sole e fa caldo. Appena giunti ci fiondiamo subito a visitare il Cremlino. Dire che è splendido è dire poco. Tutto in muratura bianca, con all’interno alcune meravigliose cattedrali ricche di cupole a cipolla dorate o colorate di verde o argento. Ci sono inoltre giardini ben curati ed un piccolo laghetto. Appena fuori dalla mura del Cremlino c’è la Cattedrale dell’Assunzione, che presenta ben 15 campane di varie grandezze sulla sua sommità. La più grande, detta Sysoy, pesa ben 32 tonnellate. Si può salire in cima per vedere da vicino le campane, pagando pochi rubli. Da quassù si gode di un bel panorama sulle cattedrali del Cremlino e su altre chiese nei dintorni, in particolare una con delle bellissime cupole blu con tante stelline dorate. Di fronte all’ingresso del Cremlino ci sono poi diverse bancarelle di souvenir e di tessuti e non possiamo certo esimerci dall’acquistare qualche bella tovaglia a prezzi estremamente vantaggiosi. Ma, mentre stiamo vagando tra le bancarelle, il nostro autista si avvicina e ci dice che dobbiamo ritornare a Yaroslavl, in quanto tutti i turisti fanno così dopo la visita al Cremlino. Ma come, noi dobbiamo fare qui l’intera giornata, c’è da fare anche il giro in barca sul lago e da visitare il Monastero di San Giacobbe e questo vuole già ritornare? Francamente ciò ci disturba un po’, di rientrare non se ne parla. Avvisiamo Katya di tutto questo e dopo pochi minuti tutto è risolto: possiamo restare tutto il tempo che vogliamo, visitare con calma e poi tornare, nessun problema. Brava Katya! Forse il driver ci ha provato o forse non aveva capito bene cosa doveva fare: l’importante però è che ora lo sa e che noi potremo continuare il nostro programma senza problemi di tempo. Dopo un leggero pranzo a base di bliny (una specie di piadina con a scelta caviale, funghi o altre leccornie) ci rechiamo sul lungolago e da qui prendiamo il battello per effettuare il giro previsto. Dobbiamo aspettare un po’ prima di partire perché deve arrivare una scolaresca in gita. L’escursione sul lago ci regala una bellissima vista delle varie chiese e cattedrali di Rostov e più in lontananza anche del Monastero di San Giacobbe con le sue numerose cupole verdi. Il giro dura circa 1 ora e mezza, si va verso il centro del lago, si gira attorno ad un isolotto dove nidificano numerosi uccelli acquatici e si torna indietro. Tutto qui, ma merita comunque di essere fatto per lo splendido panorama che si ha sulla cittadina. Sbarcati a riva ci dirigiamo verso il Monastero di San Giacobbe e per raggiungerlo percorriamo un sentiero sul lungolago per circa 1 km e mezzo. Anche questo edificio è davvero bellissimo, nello spazio al suo interno fanno bella mostra di sé alcune cattedrali sormontate da stupende cupole verdi, dorate, blu con numerose stelle disegnate. Anche queste chiese presentano notevoli iconostasi. Mentre al Cremlino vi erano molti turisti, qui siamo solo noi due. Si è fatto oramai tardo pomeriggio e le visite sono terminate. Ora sì che possiamo tornare a Yaroslavl. La piccola Rostov ci è piaciuta davvero moltissimo, passeggiare tra le sue vie, nel suo lungolago, è stato come essere in una fiaba. Come da accordi ci ritroviamo la sera con Katya per una cena di saluto. Ceniamo in una tipica trattoria ed il cibo è davvero buono. Dopo cena, quindi, quattro passi insieme e poi salutiamo la brava Katya con la promessa di risentirci via sms in corso di viaggio e di rivederci magari in Italia. La nostra prossima tappa è Kostroma, situata alla confluenza dei fiumi Kostroma e Volga. Anche la visita di questa città la faremo in autonomia. Principale attrazione è il Monastero di Sant’Ipazio, situato su una sponda del fiume Kostroma. Ancora una volta non possiamo restare che a bocca aperta di fronte a tanta meraviglia. Le sue mura bianchissime unitamente alle cupole dorate della Cattedrale della Trinità situata all’interno del complesso, offrono al visitatore una cartolina davvero indimenticabile. Notevole l’iconostasi di questa cattedrale. Vi è poi una grande Torre Campanaria, nella quale si esegue ogni ora un concerto di campane. Proprio di fronte al Monastero vi sono alcune bancarelle che attirano la nostra attenzione. E la voce “acquisti” si incrementa, grazie a belle tovaglie e tessuti a prezzi ancora una volta convenientissimi. Poco oltre si trova un museo all’aperto con edifici in legno. Chiediamo ad una anziana signora la via per raggiungerlo. A gesti e con la cartina della nostra fidata Lonely Planet, ci facciamo capire e ci facciamo pure una bella foto ricordo insieme a lei. La signora è contenta di averci aiutato, si vede, e ci fa ampi cenni di saluto mentre ci allontaniamo. Raggiungiamo in breve quest’area e facciamo un giro tra le varie costruzioni. L’impressione però è che sia tutto un po’ troppo trascurato o comunque ancora da sistemare in quanto per raggiungere alcuni di questi edifici dobbiamo camminare tra l’erba alta. Non c’è nessun guardiano, nessuna indicazione, solo un signore che sta tagliando l’erba di fronte ad una bellissima e grande chiesa in legno. Prima di ripartire, passeggiamo per un po’ per il centro storico della città. Molto bella la Piazza Susaninskaya, con diversi edifici di un tenue colore giallo-bianco e nella quale svetta una grande torre antincendio. Notevole anche il Palazzo del Municipio. Da una parte della piazza ci sono poi i Portici Commerciali, un susseguirsi di negozietti che vendono un pò di tutto. Girovagando possiamo anche ammirare una grande Cattedrale in mattoni rossastri con le cupole di colore nero. Non si può entrare a visitare, ma comunque possiamo fare una foto dal cancello di ingresso, non oltre. Il nostro viaggio riprende in direzione di Suzdal, un piccolo paese che si potrebbe però definire un museo a cielo aperto, tante sono le chiese più o meno grandi che vi si trovano. Giungiamo qui nel tardo pomeriggio e purtroppo il tempo non è dei migliori. Pioviggina e fa pure un po’ freddo. Dopo aver sistemato i bagagli in hotel, decidiamo comunque di fare due passi. Questo paesino è davvero fiabesco: il piccolo fiume Kamenka che lo attraversa, chiese ovunque, un grande Cremlino dalle mura rossastre con enormi bastioni. In giro non c’è praticamente nessuno, tranne su un argine del fiume dove si trovano molti ragazzi e ragazze locali intenti a disegnare il paesaggio, nonostante la brutta giornata. Ma il tempo quassù è parecchio mutevole, tanto che a tratti fa addirittura capolino qualche timido raggio di sole. L’importante è che sia bello l’indomani, quando avremo la visita guidata di questo incantevole paesino. Quindi, dopo una buonissima cena, facciamo ritorno in hotel. Il mattino successivo troviamo puntuale ad aspettarci la nostra guida locale, Valentina, una simpatica signora. Anche il tempo è dalla nostra, in quanto la giornata si presenta soleggiata anche se fresca. Visitiamo il Cremlino, il Monastero del Salvatore di Sant’Eutimio e le tantissime chiese che come detto sono ad ogni angolo: la Chiesa della Resurrezione, la Chiesa di San Lazzaro con la sua torre multicolore, la Cattedrale della Natività della Vergine con le sue cupole azzurre abbellite da tante stelle dorate (la più bella secondo noi), la Chiesa di San Nicola (in legno), la Chiesa dell’Assunzione sono solo alcune delle tante che abbiamo visto. Poi il museo all’aperto dell’architettura in legno (questo si ben tenuto e curato) dove possiamo ammirare le case tipiche della popolazione contadina e non, alcune chiese e anche un bel mulino a vento. Quindi un’occhiata ai Portici Commerciali, che come a Kostroma sono un susseguirsi di piacevoli negozietti. Nella piazza del paese c’è pure un mercatino e non ci possiamo trattenere dal fare qualche acquisto. Che bella Suzdal, così piccola ma così ricca di cose interessanti ed uniche da vedere. Il nostro viaggio continua e la prossima tappa è Vladimir a poco più di 30 km da qui, ultima città dell’Anello d’Oro che visiteremo. Ad accompagnarci sarà ancora Valentina, che nel frattempo abbiamo imparato ad apprezzare non soltanto per le sue conoscenze ma anche per le sue battute e per le sue barzellette. Vladimir è molto più grande ma le cose da vedere sono di meno, comunque tutte vicine tra loro. Cominciamo dalla Porta d’Oro, costruita per proteggere la via di ingresso alla città. Bianca, con tetti grigi e la cupola dorata, è praticamente un insieme di una torre difensiva e di un arco trionfale. Di fronte ad essa la grande Chiesa della Trinità, in mattoni rossi. Ci rechiamo quindi a visitare la Cattedrale dell’Assunzione, il grande edificio attiguo detto il Palazzo (mostra storica e galleria d’arte al suo interno) e la Cattedrale di San Demetrio (bellissime le sue mura adornate all’esterno da un’infinità di figure). Da questa zona si ha una bella vista della pianura circostante e del fiume Klyazma. Le visite a Vladimir sono terminate e con esse anche quelle nell’Anello d’Oro. Ci siamo fatti davvero una scorpacciata di chiese, cattedrali e monasteri, ma ne valeva davvero la pena. Salutiamo e ringraziamo per la disponibilità Valentina che ci ha seguito in questa giornata divisa tra Suzdal e Vladimir e riprendiamo il nostro viaggio in direzione Mosca, ultima tappa di questo nostro bellissimo viaggio nella grande Russia. Mosca dista da qui circa 180 km. Il viaggio scorre via tranquillo e veloce e in serata giungiamo nella capitale. Alloggiamo nel grande complesso dell’Hotel Izmaylovo, veramente immenso e costruito in occasione delle Olimpiadi del 1980. Non è centralissimo, ma ha una fermata della metropolitana a pochi passi che, tra l’altro, consente di raggiungere la Piazza Rossa direttamente, senza dover cambiare linea. Inoltre poco oltre vi è il grande mercato Izmaylovo, ricchissimo di ogni genere di souvenir e che merita senza dubbio una visita. Il mattino successivo ci incontriamo nella hall dell’hotel con la nostra guida locale, la signora Natalia. La giornata è bella, fa caldo e non vediamo l’ora di iniziare la visita di questa enorme città. Con la metropolitana raggiungiamo il centro in pochi minuti. Natalia ci fa vedere come funziona, dove acquistare i biglietti e quale fermata dobbiamo considerare, nel caso la sera volessimo uscire da soli. Prima visita al Teatro Bolshoy, uno dei teatri più famosi del mondo. Lo possiamo visitare solo dall’esterno, perché sono in corso lavori di manutenzione. Quindi, dopo pochi passi, eccoci di fronte ad un vero e proprio simbolo non soltanto della capitale ma della Russia intera: il Cremlino, il centro del potere politico russo. Il termine “cremlino” significa “cittadella fortificata” e questa imponente costruzione rappresenta al meglio il significato di questa parola. Le sue mura, lunghe più di 2 km, sono davvero impressionanti con i numerosi bastioni e trasmettono al visitatore un forte senso di potere e di forza. Molti grandi personaggi storici, Russi e non, sono passati da qui: da Ivan il Terribile a Napoleone, da Lenin a Stalin, da Chruscev nel periodo della Guerra Fredda a Gorbaciov e Eltsin e via di seguito. Per entrare nel Cremlino dobbiamo sottoporci a controlli vari, ovviamente anche a borse e macchine fotografiche, e a metal detector. Una volta all’interno è davvero uno spettacolo. Meravigliose le cattedrali che sono state costruite qui. La prima che visitiamo è la Cattedrale dell’Assunzione con le sue bellissime cupole dorate. In essa sono sepolti molti esponenti della chiesa russo-ortodossa. Fu costruita da un architetto bolognese, Aristotele Fioravanti. Molto bello l’interno, con una superba iconostasi e dipinti murali notevoli. Nei pressi il grande Campanile di Ivan il Grande, alto ben 81 metri, che si vede addirittura da 30 km di distanza e progettato dall’italiano Marco Bono. Accanto si trovano la Zarina delle Campane (probabilmente la campana più grande del mondo con le sue 202 tonnellate) e lo Zar dei Cannoni, un enorme cannone che però non sparò mai un solo colpo. Ed è proprio qui che il sottoscritto riceve un’ammonizione da una delle numerose guardie presenti nel complesso. Poiché non si può uscire, in certe zone, dai percorsi obbligati, io , non proprio inavvertitamente, ho sconfinato per fare una foto e allora è arrivato puntuale il fischio della guardia che mi faceva tornare nella zona consentita. Però, che ordine e regolamenti ferrei: un richiamo solo per aver “sconfinato” di qualche metro! Subito dopo visitiamo la Cattedrale dell’Arcangelo, nella quale per molti secoli si celebrarono i matrimoni, le incoronazioni e i funerali degli zar. All’interno vi è anche la tomba di Ivan il Terribile, comunque non visitabile perché posizionata dietro l’iconostasi. Anche questa fu costruita da un italiano, Alevisio Novi. Qui è davvero tutto grandioso e superbo, però, diciamocelo francamente, ci fa davvero molto piacere sapere che tutte queste bellezze sono state costruite o progettate da architetti italiani. Un po’ di campanilismo non guasta, anzi! Terza cattedrale visitata quella dell’Annunciazione. Un tempo era la cappella privata della famiglia reale. Davvero bellissima la sua iconostasi e i molti affreschi presenti nel suo interno. Tutte queste cattedrali, grandiose, con le loro mura bianche e le numerose cupole dorate, offrono al visitatore uno spettacolo davvero indimenticabile. Possiamo vedere poi il Palazzo dei Diamanti ed il Palazzo Terem. All’uscita dal Cremlino troviamo ad attenderci la nuova guida che ci accompagnerà nel pomeriggio. E quindi, dopo aver salutato e ringraziato la brava Natalia, eccoci affidati a Galia. Prima di passeggiare verso la Piazza Rossa possiamo assistere al cambio della guardia di fronte alla Tomba del Milite Ignoto. E finalmente eccoci: la famosissima Piazza Rossa, vista più volte in tv, si apre davanti a noi, con sullo sfondo la coloratissima Cattedrale di San Basilio, un altro simbolo della Russia intera. Un tempo in questa piazza furono eseguite molte condanne a morte e da sempre viene utilizzate per parate militari e cerimonie di ogni tipo. E’ davvero molto bello passeggiare in questa grande piazza, ricca di fascino e storia. E poi si raggiunge la splendida Cattedrale di San Basilio, molto più bella esternamente che internamente. Le sue cupole a cipolla dai colori sgargianti e dalle forme sinuose, le donano un aspetto fiabesco, certamente unico. Dall’altro lato della piazza ci sono i celebri magazzini Gum. In passato qui si vendevano articoli di scarsa qualità, ma ora è tutto cambiato: all’interno possiamo trovare i lussuosi negozi delle più grandi firme dell’abbigliamento mondiale, dei profumi, di orologi, di tutto insomma. Di tutto si, ma di grande qualità. Facciamo quattro passi nel pianterreno, in quanto un giro più “approfondito” ci porterebbe via troppo tempo. Giusto il tempo di girovagare un po’ e di gustarci un buon gelato. Ci dirigiamo quindi su un ponte nelle vicinanze, sul fiume Moscova, dal quale si ha una bella veduta del Cremlino con le svettanti cupole dorate delle sue cattedrali. Raggiungiamo poi la grande Cattedrale del Cristo Salvatore, situata su una sponda della Moscova, bellissima con le sue mura bianche e la sua grande cupola centrale dorata. Fu costruita in un paio di anni per celebrare l’850° anniversario della fondazione della città, festeggiato nell’anno 1997. Un tempo qui vi era costruita una chiesa a ricordo della vittoria russa sulle truppe di Napoleone, distrutta poi da Stalin che avrebbe voluto costruirvi un gigantesco palazzo. Ma invece in questo luogo fu costruita una enorme piscina, che “resistette” appunto fino alla costruzione di tale cattedrale. La brava Galia ci fa vedere poi alcune stazioni della metropolitana. Giustamente considerata come la migliore del mondo, le sue stazioni sono delle vere e proprie opere d’arte. Ne visitiamo alcune e tutte ci lasciano a bocca aperta: lampadari, marmi, affreschi, mosaici, fanno bella mostra di sé nelle mura di ogni stazione. E poi la grande pulizia, non una scritta sui muri, non una carta per terra. Quasi come da noi. Ci dirigiamo poi verso la via pedonale più famosa di Mosca, l’Arbat. Questa via, ricca di negozi, locali e ristoranti di ogni tipo, è lunga poco più di 1 km ed è frequentatissima da moscoviti e turisti. Vi sono anche molti artisti di strada, pittori, suonatori e giocolieri. Con Galia ci salutiamo qui: concordiamo infatti con lei il ritorno in modo autonomo all’hotel. Dopo cena, decidiamo di andare ancora sulla Piazza Rossa per poterla vedere tutta illuminata. Purtroppo il tempo si è guastato e cade una leggera ma fastidiosa pioggerella. Nessun problema con la metropolitana ed eccoci nella meravigliosa piazza con i suoi edifici tutti illuminati. Il Cremlino, con le enormi stelle rosse sui campanili, San Basilio e i magazzini Gum, illuminati nel loro intero perimetro, ci offrono l’ultima indimenticabile cartolina di questa splendida città, che anche sotto la pioggia regala sempre forti emozioni. L’indomani mattina è ancora una giornata piovosa e freddina. Abbiamo la mattinata a disposizione e decidiamo di andare a fare un po’ di shopping al vicino mercato Izmaylovo. Per entrare bisogna pagare pochi rubli. C’è veramente di tutto, tessuti, vecchi orologi sovietici, una quantità incredibile di matrioshke di ogni tipo e dimensione, colbacchi, ceramiche, ecc. I prezzi sono un pò più alti rispetto alle zone che abbiamo visitato in precedenza, ma in generale tutto qui a Mosca è più costoso che altrove. Qualche cosa da compare però la si trova sempre. E così è infatti. La mattinata trascorre così velocemente tra una bancarella e l’altra, tra una contrattazione con acquisto ed una senza acquisto. Un pranzo leggero in un bel ristorantino nei pressi e quindi, con le nostre borsine piene degli ultimi regalini, torniamo in hotel e prepariamo i bagagli per la partenza. Nel primo pomeriggio infatti, ecco puntuale l’autista che ci porterà all’aeroporto Domodedovo, uno dei 5 scali della grande capitale russa. Il nostro viaggio è oramai finito. Siamo molto contenti di aver fatto questa esperienza e di esserci affidati al Tour Operator Continent. La gentilissima Katya, che abbiamo conosciuto a Yaroslavl e che si è occupata di tutta l’organizzazione del tour , si è sempre dimostrata precisa ed attenta, comunicandoci sempre per sms, ad esempio, il nome degli autisti e delle guide ed addirittura il numero di targa delle auto che avremmo trovato ad aspettarci. Le guide che abbiamo avuto sono sempre state molto gentili, disponibili e pazienti, nonché ovviamente ben preparate e con una perfetta padronanza della lingua italiana. Anche gli autisti sono stati molto bravi (a parte l’intoppo di Rostov, peraltro prontamente risolto da Katya) anche se con loro, per logici problemi di lingua le conversazioni erano veramente ridotte all’osso. Tutti, guide ed autisti, sono sempre stati puntualissimi. Il più grande problema che secondo noi si può trovare qui è proprio quello della lingua. Non sono molte, soprattutto nelle città più piccole e nei paesini, le persone che parlano l’inglese. Il nostro inglese non è certo oxfordiano, ma sufficiente per chiedere informazioni di vario genere e per un minimo di conversazione. Per questo motivo risulta difficile farsi capire, ma con un po’ di pazienza e qualche cartina la meta si raggiunge comunque. Le persone a cui abbiamo chiesto indicazioni sono state sempre gentili e disponibili, anche se in diversi casi (addirittura in alcune trattorie e questo ci sembra un po’ strano) ci sono sembrate piuttosto “chiuse” e di poche parole, un po’ scontrose. Certo, nelle grandi metropoli quali San Pietroburgo e Mosca i problemi di comunicazione sono minori. A Mosca non abbiamo avuto problemi neppure quando abbiamo girato da soli, basta solo un po’ di attenzione come per altro in tutte le grandi città: l’unico problema che si può avere è quello nella metropolitana in quanto i nomi delle stazioni sono scritti nella stragrande maggioranza dei casi solo in caratteri cirillici e non latini, per cui l’unico modo per non finire chissà dove è contare le stazioni che separano dalla meta. Ma con un po’ di calma e attenzione si riesce sempre a risolvere il tutto. Insomma, è stato un viaggio davvero bello, durante il quale abbiamo avuto la possibilità di vedere cose veramente uniche ed interessanti, dall’eleganza di San Pietroburgo alla grandezza di Mosca, attraversando cittadine e paesini incantevoli dell’Anello d’Oro. Peccato solo non aver avuto a disposizione qualche giorno in più. Difficile dire cosa ci è piaciuto di più: ma se proprio dobbiamo fare dei nomi, allora diciamo Rostov e Suzdal, due paesini che, mentre passeggi nelle loro vie, ti fanno sentire all’interno di una fiaba. Concludiamo questo nostro racconto raccomandando a tutti il Tour Operator Continent, preciso ed affidabile in ogni situazione. A Katya, Anna, Valentina, Natalia, Galia e a tutti gli autisti, inviamo il nostro più grande “grazie” per averci fatto trascorrere, con la loro disponibilità e professionalità, delle giornate meravigliose ed indimenticabili in un Paese grande e diversissimo dal nostro ma che ha davvero molto da offrire ad ogni viaggiatore.