La nostra prima volta in Russia
Una stazione è dedicata alla lotta partigiana che bloccò l’ingresso dei tedeschi a Mosca, un’altra è dedicata alla importanza della diffusione della elettricità come condizione di progresso voluta da Stalin. Ancora una dedicata alla Ucraina; il tessuto economico di quest’ultimo paese era molto diverso da quello russo, piccoli appezzamenti di terra di proprietà di piccoli proprietari. In questo contesto la collettivizzazione della proprietà generava conflitti, il messaggio era quello che questa scelta poteva tradursi in vantaggi anche per l’ucraina. Si vede a proposito la figura di un agronomo che seleziona il grano e contribuisce alla valorizzazione delle produzioni agricole. Un’altra stazione dedicata al paese felice e armonioso, in fondo un grande affresco che raffigura un gruppo di persone in festa e lungo le pareti immagini di artisti, musicisti, pittori e letterati. Come a dire anche nel mondo socialista, le individualità eccellenti, i geni possono coesistere con il pensiero socialista.
Tutte le stazioni sono addobbate da lampioni bellissimi di varie dimensioni lavorati con materiali molto pregiati.
Poi la Piazza Rossa, ingresso al Cremlino con la visita alle tre chiese ortodosse, l’una dedicata ai matrimoni degli zar, l’altra che conserva le spoglie di zar e patriarchi, un’altra dedicata ai riti dei cadetti, un’altra dedicata alle mogli degli zar. In fondo alla piazza Rossa sorge la cattedrale di San Basilio voluta da Ivan il terribile per celebrare la sua vittoria contro i tartari. L’interno è affrescato di immagini di carattere religioso e bucoliche. Le varie cupole sono collegate da cunicoli e strettoie, sembra di stare in una fortezza. Ci ha colpito che i santi sono raffigurati appena coperti con lunghe barbe come eremiti privati di tutto o come guerrieri. Quindi come soggetti estremi. Scopo della religione ortodossa non è il proselitismo ma la preghiera e anche la difesa della religione stessa. Abbiamo visitato poi i magazzini GUM, luogo commerciale per eccellenza! Al piano terra ci sono richiami alla storia russa mediante vecchie foto fermate con le mollette dei panni ad un sottile filo e poi alberelli e panchine dal sapore domestico. Fa da sottofondo una musica russa trionfale. In piazza erano in corso grandi lavori, pensavamo di preparazione della festa del 1 maggio, poi dopo aver visto i festeggiamenti del settantesimo della vittoria sul nazismo abbiamo capito la ragione. A fine giornata andiamo a vedere la chiesa di Cristo Salvatore, rasa al suolo da Stalin per realizzare una grande piscina termale, aperta a tutti e gratis. Proprio lì! Solo trent’anni fa, all’inizio della perestroika, è stata riscostruita.
Il giorno successivo in grande libertà ci siamo cimentate con l’alfabeto cirillico e siamo andate in giro a visitare il parco Gorky situato lungo il fiume Moscova. Lungo il percorso abbiamo visto la galleria Tretyakov dove ammirare le icone, studiare i quadri dei Peredvizhniki e contemplare le opere dell’avanguardia russa. Il parco molto ampio con tanto verde e pieno di panchine, pulitissimo, con ampi spazi dove poter pattinare, il laghetto e qualche punto di ristoro, ci è parso un luogo dove potersi rilassare, fare sport, fruibile a tutti e non un luogo di consumo e nulla più.
In generale nel centro della città di Mosca non abbiamo visto una vera e propria rete commerciale, è la città della memoria, della storia e degli eroi!
Nel pomeriggio visitiamo il museo dell’armeria, uno spaccato della storia degli zar, del loro sfarzo e delle loro enormi ricchezze. Vangelari intarsiati dalle pietre più preziose, candelabri e vassoi luccicanti di materiale prezioso, carrozze degli zar e dei loro figli, le carrozze piccole venivano trainate da nani, la slitta usata da Caterina II trainata da decine di cavalli per il trasferimento da Mosca a San Pietroburgo per la sua incoronazione. Costumi e abiti di stampo orientale e cuciti secondo la tecnica del cucito italiano. C’è poi una sala dedicata alle armature da guerra russe, orientali e occidentali. Dopo aver visto tanto sfarzo e ricchezza detenuta da pochissimi, il resto erano servi della gleba, si capiscono anche le ragioni della rivoluzione d’ottobre.
Nei giorni di permanenza a Mosca abbiamo pranzato da Elki-Palki Via Noviy Arbat all’angolo di Arbatsky – metro Arbatskaya- 8-15 euro, pranzo a buffet e alla card. Consiglito!
Il giorno seguente si parte per l’anello d’oro. Durante il percorso in macchina da Mosca all’anello d’oro, nella zona limitrofa alla città file e file di case sempre grigie, fabbriche e luoghi dove ci spiegava il referente dell’agenzia ci sono ancora oggi laboratori di ricerca spaziali, centri per intercettare i satelliti, mimetizzati tra tante altre costruzioni, così come succedeva al tempo della guerra fredda. Arriviamo a Sergiev Posad, patrimonio dell’umanità, luogo di pellegrinaggio del mondo ortodosso. I pellegrini arrivano e con fare molto devoto si mettono in fila per entrare nelle chiese, baciano i piedi di San Sergio e lasciano lì dei bigliettini con le loro preghiere e desideri, questi saranno poi letti dal pope durante il rito religioso. La chiesa è riccamente affrescata con le immagini dei santi eremiti e guerrieri, su una intera parete è raffigurato il paradiso e l’inferno e la lotta continua tra bene e male, e quindi angeli che scacciano i diavoli.
Arrivo a Rostov, piccola cittadina con l’aria del villaggio. Visitiamo il Cremlino, il più vecchio e antico di quelli visti. L’area all’interno del Cremlino è spesso utilizzata per coreografia cinematografiche. Nella zona centrale una vecchia chiesa con diverse campane alla sommità, campane di varie dimensioni che vengono suonate tutt’oggi a mano da un campanaro. Le chiese hanno sulle cupole delle stelline e il verde, il bianco e il grigio sono i colori dominanti. Una delle chiese è all’interno in legno ed è in restauro. Tutt’intorno mercatini artigianali dove si vendono coloratissime matriosche, centrini, tessuti, piatti decorati. Tutto questo è bellissimo! Andiamo a mangiare in un posticino accogliente, arredato in stile russo e dover poter mangiare piatti della cucina russa che consigliamo vivamente: Aliosha Popovich – AAELLia HoHoBNY Poctov. 1 Ulitsa Karla Marxa Rostov.
Nel primo pomeriggio arriviamo a Yaroslavl e alloggiamo all’hotel Yubileynaya, un bell’albergo con vista sul fiume. Facciamo subito un giro panoramico per la città. Il centro ci colpisce subito per l’eleganza dei suoi palazzi settecenteschi interamente restaurati e finemente decorati nei colori pastello. Attraversiamo la bella piazza sede del primo teatro stabile di Mosca ed una via pedonalizzata che ricorda Via Arbat di Mosca. Bello e suggestivo il lungo Volga che si estende per chilometri con una lunga pista ciclabile. Certamente da vedere è la chiesa del profeta Elia, dedicata al profeta Elia, espressione del vecchio testamento. La religione ortodossa attribuisce al vecchio testamento la fonte ultima di riferimento là dove non è possibile attingere dal nuovo testamento. La religione ortodossa, ci diceva il manager dell’agenzia, bandisce la interpretazione dei sacri testi. quello che non è scritto nel nuovo testamento è scritto nel vecchio. Tra tanto verde la chiesa color bianco e verde è finemente decorata con maioliche e decorazioni tipo merletti che venivano lavorate direttamente a Yaroslavl sede anche di una prestigiosa scuola per la lavorazione delle iconostasie. I campanili sono a forma conica costruita con scaglie, per preservare le cupole dalla possibilità che la neve ghiacciandosi le faccia crollare. E’ una chiesa del 700, certamente più recente delle chiese già viste. Interessante tra l’altro la visita al mercato delle spezie di Yaroslavl ricco delle più svariate utilità.
Molto interessante anche la nostra visita a Kostroma il cui centro si presenta con una grande piazza circondata da edifici bassi con portici bianchi, ricorda uno stile architettonico latino americano. Al di sotto dei portici ci sono negozi dove si vendono tessuti di lino e canapa di produzione artigianale, icone, matriosche, articoli di modernariato e antiquariato. C’è tanto da vedere, scegliere e comprare a prezzi interessanti. Abbiamo lasciato il centro per visitare il museo delle case di legno, case costruite tutte in legno, senza chiodi, idea grandiosa di un lungimirante governatore della zona che ha fatto trasferire lì queste case che erano disseminate nel paese. Ci sono case di famiglie nobili ben arredate e con spazi ben divisi che appartenevano a nobili mandati in esilio dagli zar dopo la rivolta del 1905 e case di persone povere dove gli spazi sono meno divisi e dove le famiglie molto numerose vivevano insieme agli animali. Nella cittadina di Kostroma mangiamo in un fast food russo che consigliamo: Ristorante Minutka -Pectopam MNHYTKA- Tekstilshhikov Ave 9.
Il viaggio prosegue con il treno notturno per San Pietroburgo. Abbiamo scelto uno scompartimento con quattro cuccette, pur essendo in due, perchè delle nostre amiche ci avevano caldamente consigliato di fare questa scelta. Lo spazio ci appare angusto con finestrini sigillati in vecchia ghisa ed uno strano tappeto sgualcito a terra, una percezione un pò claustrofobica. Ma il disagio è stato compensato dalla gentilezza del controllore assegnato al nostro vagone, il Sign Valera che ci ha salutato cordialmente e ha discusso con noi in inglese. La mattina successiva alle 8 ci ha svegliato e portato il caffè e una abbondante colazione, dolcini di vario genere ed anche dei tic tac.
Arriviamo alla stazione di San Pietroburgo alle 11.30, ci aspetta la nostra referente dell’agenzia Sanpietroburgo.it che ci accompagna all’hotel Moscow, pratico e moderno, molto vicino ad una stazione della metropolitana ma anche a 20 min a piedi dal centro. Ci dà una cartina della città e le prime indicazioni. In pomeriggio facciamo un primo giro per la città, i primi 4 km per la prospettiva Nevsky e poi visitiamo la chiesa di Sant’Isacco. E’ una città che ci appare subito maestosa e elegante, con un centro molto ampio visitabile anche a piedi nei suoi scorci e ampi viali da cui si diramano punti suggestivi, ponti e romantici canali, richiama Venezia e Amsterdam.
La mattina successiva la iniziamo con una panaromica della città, facendo un ampio giro in macchina con la nostra guida, l’essenziale Irina, che ci parla della chiesa di Kazan, della chiesa Solmy, la chiesa del Sangue Versato e poi l’enorme e incantevole palazzo d’inverno con l’Hermitage , il teatro Marinsky, l’ammiragliato, il campo Marte e la sede dell’assemblea cittadina. Alle 14.30 Irina ci accompagna nel giro in battello, non capiamo niente visto che il commento è solo in russo, ma la vista è incantevole: palazzi settecenteschi, cancellate in ferro battuto, chiese che svettano in diverse prospettive. Nel pomeriggio visitiamo l’Hermitage che conserva collezioni di quadri e porcellane imperiali di immenso valore dal 500 al 900, sale di rappresentanza e appartamenti della famiglia imperiale e poi lo Scalone Giordano. Nel corso della visita la nostra guida ci ha illustrato con notevole precisione le opere d’arti di Leonardo, Raffaello, Rembrant, la pittura rinascimentale italiana, la pittura tedesca, francese sino all’800. Il giorno dopo visitiamo il palazzo di Caterina II. Lo sfarzo e l’ampiezza degli spazi è notevole, ammiriamo la stanza d’ambra interamente ricostruita dopo la distruzione ad opera dei nazisti. Ammiriamo le stanze con arredi autentici di Elisabetta e Caterina II, le varie anticamere arredate con camini stufe ricoperte di splendide maioliche. tavole imbandite con oggetti di porcellana. All’esterno un parco enorme che si estende per 10 mila ettari, laghetti artificiali, giardini in stile italiano di tipo rinascimentale. Nel parco la guida ci fa osservare i percorsi che Caterina II faceva da giovane a piedi e poi con la carrozza, i giardini pensili, luogo di incontro degli amici più intimi e amanti. Ci fa vedere la parte del parco dedicata alla balneazione e le terme frequentate da Caterina II, i luoghi dove vivevano la dame e dove invece vivevano i servitori. C’è anche una zona costruita in stile cinese con un chiostro, il capriccio di Caterina II, e pagode abitate dalle dame di compagnia. Rientriamo in albergo e ritorniamo verso il centro a visitare la Chiesa del sangue Versato, costruita in memoria di Alessandro II, zar che portò avanti alcune riforme liberali tra cui l’abolizione della servitù della gleba e l’istituzione delle corti giurate nei tribunali. Morì alla fine per mano di una anarchico terrorista, questa è la versione ufficiale.
La chiesa richiama la cattedrale di San Basilio a Mosca con le cupole colorate e costruite con scaglie, gli interni tutti affrescati e con splendidi mosaici. La sera andiamo a mangiare in un localino che si trova di fronte alla chiesa di Kazan: Pirogoviy Dvorik Via Naberezhnaya Kanala Gribaedova 22/5, ottimo rapporto qualità/prezzo consigliatissimo. Si possono gustare zuppe russe, salmone, pollo e buoni dolci. Il giorno successivo, primo di maggio, andiamo a vedere i festeggiamenti. Una festa diversa dalle nostre, un inno alla grande Russia e una festa di tutti grandi e piccoli. Il corteo è aperto dalle majorette, poi le autorità e poi bandiere bianche e rosse e tanti palloncini bianchi, rossi e verdi. Grande festa davanti al palazzo d’inverno dove, dopo i discorsi ufficiali, capiamo solo hip hip hurrà tovarich, si esibiscono piccoli gruppi musicali e di danza provenienti dalle varie repubbliche sovietiche.
Nel pomeriggio decidiamo di andare a vedere la fortezza di san Pietro e Paolo, prima costruzione realizzata da Pietro il grande per difendersi dall’aggressione degli svedesi. Visitiamo la cattedrale in stile barocco e le prigioni dove vennero imprigionati soprattutto oppositori politici al regime zarista, è stato imprigionato qui tra gli altri Dostojeski e il fratello di Lienin. I prigionieri vivevano in spazi molto angusti, erano costretti a correre con abiti pesanti all’interno del cortile, potevano lavarsi solo due volte al mese sotto lo sguardo dei carcerieri. Uscite dalla fortezza ci dirigiamo verso la moschea ora in ristrutturazione, con una cupola ricoperta di mosaici di un celeste/azzurro intenso inserita in un gran bel parco. Ritorniamo a piedi al centro costeggiando i canali e ci ritroviamo vicino alla chiesa del sangue versato dove ci sono delle aree pedonali in cui artisti e musicisti vari si ritrovano per fare i lori spettacoli. Dalla musica russa jazzata alla musica classica, al solo jazz e poi sui ponti vari mimi che fanno il loro numero. L’ultima visita è per il museo russo, vicino alla chiesa del sangue versato. Pittura russa, dai paesaggi ai ritratti, fino all’avanguardia russa del primo novecento. Finisce così il nostro viaggio in Russia interessante e indimenticabile! Supportato e in gran parte organizzato dall’agenzia a noi segnalata da care amiche che ci ha garantito con grande serietà l’espletamento delle procedure per il rilascio del visto sul passaporto e prenotato ottimi alberghi, consigliato un itinerario che ci potesse lasciare una idea abbastanza ampia della Russia e del suo popolo. Un grazie particolare manager dell’agenzia, brillante e simpatico che non ci ha trasmesso una carrellata di nozioni ma possibili chiavi di lettura della storia e della cultura russa, con aperture alla vita di oggi.
Marilisa e Liana