La nostra prima volta a Sharm el sheikh
L’assistente del tour operator a nostro avviso meriterebbe un voto insufficiente perche’ le notizie che ha fornito (sia sul pulmino che ci portava in hotel che nella consueto incontro di benvenuto) erano piu’ che altro informazioni promozionali sulle varie escursioni ma ha praticamente sorvolato sulle notizie “pratiche” che riguardavano l’hotel e i suoi servizi. L’hotel dove alloggiavamo era il Coral Beach Montazah … Che dire … Ci siamo trovati, tutto sommato, bene. La cosa che ci ha piu’ colpito e’ stata la pulizia. Davvero ineccepibile!!! La camera assegnata era situata al primo piano nella parte interna: dava sul giardino e sulla piscina. Era “semplice” ma carina. Il bagno era spazioso e pulito. Il terrazzo ben godibile. L’hotel non e’ di quelli enormi: ha solo 180 camere circa, disposte su due piani (terra piu’ primo piano) con diversa vista panoramica. Il ridotto numero di camere, e quindi di persone, lo rende probabilmente piu’ vivibile e consente di fruire al meglio dei servizi che esso mette a disposizione degli ospiti. Al suo interno si trovano un piccolo “centro commerciale” con prodotti tipici, un minimarket (dove ci si puo’ approvvigionare di acqua minerale a prezzi modici – 0,50 euro a bottiglia da 1,5 lt.), una mini (ma davvero mini) palestra, un centro benessere con sauna, bagnoturco e possibilita’ di massaggi. Nel padiglione principale c’e’ la sala bigliardo, un English pub e un internet-point. In aggiunta c’e’ la possibilita’ di usufruire delle cassette di sicurezza e di un comodo servizio navetta per Naama Bay (al costo di un euro a persona). Il complesso si sviluppa in un bel giardino, veramente ben curato, con al centro una piscina dall’acqua veramente pulita (per essere all’aperto!). A pochi minuti a piedi, c’e’ la spiaggia dell’albergo dotata di lettini con materassini comodi comodi! In piu’, sia per la piscina che per la spiaggia, c’e’ la possbilita’ di usufruire dei teli dell’albergo…Puliti ogni giorno. Unico neo: per arrivare in spiaggia c’e’ un breve tratto di strada in pendenza che puo’ risultare faticoso per alcuni. La disposizione delle postazioni in spiaggia e’ a nostro avviso ottimale: disposte su tre file e comunque ben distanziate le une dalle altre. Rimarchiamo questo fatto perche’ il tratto di spiaggia delle strutture vicine (specie quelle italiane) danno l’impressione di avere le sdraio e gli ombrelloni ammassati, stipati modello “tram ora di punta”. In piu’ la nostra spiaggia ci e’ sembrata molto piu’ pulita (e infatti c’era l’omino che ogni mattina passava per la pulizia). Dimenticando per un attimo il mare e ritorndo alla struttura dell’hotel e ai suoi servizi, noi abbiamo fatto solo una volta la sauna…Eravamo dentro solo noi due. Un aspetto abbastanza simpatico e’ legato al ragazzo che pulisce quotidianamente le camere: gli asciugamani e i teli da bagno venivano ogni giorno presentati sul letto in una sorta di composizioni “artistiche” di sicuro effetto: una barca nel mare, un cigno, un bimbo che dorme, un delfino…Alla fine della permanenza, l’artista si e’ pero’ fatto avanti per chiedere una piccola mancia.
Pensavate che ci fossimo dimenticati del ristorante e dell’aspetto “culinario” del viaggio? Invece no! L’area ristorante si trova vicino alla piscina. Sgombriamo subito il campo: siamo entrambi passati indenni da disturbi intestinali o affini di cui tanto avevamo sentito parlare prima del viaggio e verso i quali ci eravamo opportunamente cautelati con medicinali vari. Il locale e’ ampio anche se per raggiungere la zona buffet (una sola) non occorre fare una maratona: insomma e’ a misura d’uomo. Se si arriva negli orari critici c’e’ magari il rischio di accalcarsi al buffet ma se siete tra i primi (come noi) potete fare le cose con calma e in tranquillita’. L’aria condizionata, soprattutto la sera, era piuttosto forte mentre a mezzogiorno sembrava piu’ sopportabile. Le pietanze, in ultima analisi, erano sempre le stesse: pasta , riso bollito , pollo, pesce e qualche volta carne. Per un soggiorno di una settimana penso non costituisca un grosso problema (anche perche’ io adoro il riso e il pollo…) anche se immagino che se si deve restare piu’ a lungo, questa monotonia puo’ anche dare fastidio. C’erano anche delle verdure cotte al vapore e un reparto “ crudite’ “ ben assortito. Da urlo il reparto dolci e pane. Il mio compagno faceva … Non il bis…Ma il tris di dolci mentre io affondavo i dispiaceri nel pane…Di tutti i tipi e forme! Mi ha deluso la mancanza di frutta: io pensavo di trovarne in abbondanza e invece era sempre la stessa: arance (peraltro ottime), datteri e una specie di pera locale. La colazione la mattina invece vedeva un tripudio di dolci (torte, brioches, sfogliatine) oltre al settore “salato” che pero’ non mi sono azzardato ad avvicinare (piu’ per paura dei kili di troppo che per altro). Ovviamente c’erano anche i cereali e lo yougurth (che non mi ha entusiasmato!). Morale: la sopravvivenza e’ assicurata…Anzi c’e’ il rischio di metter su qualche kiletto con l’abuso del reparto dolci. Una serata e’ stata interamente dedicata alla cucina egiziana. Dimenticavamo…La bottiglietta che distribuiscono a pranzo e a cena non era da mezzo litro ma da 0,75 lt.
L’ultimo giorno le camere dovevano essere lasciate libere entro le ore 12.00 ma c’era la possibilita’ del “daily use” con uscita alle 18.00 al prezzo di 10 euro.
L’ animazione interna, affidata anche a ragazzi italiani, e’ un po’ povera (beach volley la mattina piuttosto che un mini spettacolino la sera): a noi, che per scelta non abbiamo partecipato a nulla, e’ andata bene cosi’ ma bisogna tener conto che le alternative per le serate non sono molte: o l’animazione interna o puntatina a Naama Bay. Francamente noi sconsigliamo la visita a Naama innanzitutto perche’ veramente troppo caotica e poi perche’ siamo stati piu’ volte pesantemente “abbordati” da personaggi locali con l’evidente intento di venderci qualcosa: alcune di queste situazioni ci hanno anche un poco spaventato. Ribadiamo che il personale dell’hotel e’ stato ineccepibile ma appena si mette piede fuori (spiaggia compresa) si viene travolti da gente che ti vuol vendere qualcosa: un’escursione (noi purtroppo non ne abbiamo fatte), un prodotto tipico, una macchina fotografica. La cosa sul principio puo’ dare anche fastidio ma poi, almeno con quelli che bazzicavano la spiaggia, nei giorni successivi al primo “abbordo”, il tutto si risolveva con una visita di cortesia all’ombrellone e qualche chiacchera. Un’annotazione che ci sentiamo di fare e’ che ci e’ parso che i maschi egiziani siano ossessionati dal sesso poiche’, parlando con loro, spessissimo (non per colpa nostra) la conversazione cadeva proprio li. Ma tant’e’…Anche questo e’ Egitto.