La nostra prima crociera!

Esplorando il Mediterraneo in barca
Scritto da: Cat&Ste
la nostra prima crociera!
Partenza il: 05/06/2010
Ritorno il: 12/06/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Giugno 2010. Indecisi sulla meta delle nostre vacanze, e con i tempi ormai stretti per prenotare (vorremmo partire da lì a due settimane), ci rechiamo in agenzia di viaggi. Nessuna proposta ci convince, finché l’operatrice non ci spiazza con “e perché non una crociera?”. Scopriamo che c’è una rara e imperdibile offerta per una cabina esterna con balcone, ponte 13 (uno dei più alti), sulla MSC Fantasia, con itinerario nel Mediterraneo occidentale. Accettiamo d’istinto, ma nei giorni successivi ci interroghiamo più volte: “Avremmo fatto bene?” , “Mah, e se poi ci annoiamo?”, “Una giornata sola per visitare le città è un massacro”…

Primo giorno. Eccoci a Genova, alle 14 saliamo in nave, un enorme palazzone dove i primi giorni ti perdi sistematicamente e sistematicamente incontri qualcuno perso quanto te con cui ridere della situazione. Che dire della cabina? Perfetta. È bella, spaziosa, curata e il balconcino con le poltroncine di vimini si rivelerà un bonus non da poco (vuoi mettere che godimento tornare dalle escursioni, fare la doccia e poi rilassarsi guardando il tramonto mentre la nave si allontana dal porto? Abbiamo anche goduto di due spettacoli di eccezione: i delfini nel golfo di Genova e il Vesuvio così vicino che sembrava di poterlo toccare). Scopriamo subito il Buffet allestito per il pranzo. Si tratta di un immenso self-service dove si trova veramente di tutto. Qualità media, ma molta scelta. Si rimane impressionati dai vassoi stra-carichi di alcuni ospiti che poi li abbandonano sui tavoli senza averli neanche assaggiati. Perché tale spreco? Misteri della psiche umana. Il pomeriggio lo trascorriamo in esplorazione su e giù per i vari ponti (18 in totale).

Tutto è… Surreale. I saloni, la scala tempestata di Swarowski, i bar di design, i ristoranti, l’Acquapark, i ponti esterni , il campo da calcetto, il Casinò…. Passeggiamo in un’atmosfera onirica. Alle 17 la nave salpa e in piscina parte la musica da villaggio turisitico per il party “Bye bye Genova”. Ecco, l’unica critica va fatta all’animazione. È veramente triste. Gli animatori sembrano usciti da un villaggio anni 60 e propongono giochi e intrattenimenti che coinvolgono solo una comitiva di tedeschi ultra settantenni. Troviamo una vasca idromassaggio libera e sprofondiamo nell’acqua termale bollente. La vacanza è definitivamente iniziata, la parola “stress” così presente fino a poco fa sbiadisce dal nostro vocabolario fino a perdere significato.

Abbiamo prenotato il secondo turno per la cena (cioè si mangia alle 21.30), quindi decidiamo di sbirciare il primo spettacolo a teatro (che inizia alle 20 e si ripete poi alle 22 per chi cena nel primo turno). Il teatro è molto grande, le scenografie imponenti (hanno un palco con più livelli mobili con cui creano degli effetti molto piacevoli). La qualità degli spettacoli sicuramente ottima. Ci sono cantanti, acrobati, ballerini. Assisteremo a tutti gli spettacoli della settimana senza mai annoiarci. La cena (presso il ristorante Red Velvet) è molto buona (e sarà così anche nelle sere a venire). Spesso abbiamo sentito commenti (prima della partenza e al rientro) poco entusiastici relativi alla cucina sulle navi MSC, ma in realtà noi ci siamo sempre trovati bene, con piatti sfiziosi, alcuni eccellenti, altri più “normali” ma sempre buoni (e siamo cultori del cibo di qualità, per cui dovremmo essere fonte abbastanza attendibile…). Quindi o noi siamo stati particolarmente fortunati o il livello culinario è migliorato. A tavola siamo in compagnia di altre due coppie di ventenni (così noi con i nostri trent’anni ci sentiamo i vecchi della compagnia, infatti la prima sera ci danno del lei… e noi che avevamo paura che in nave fossero tutti più grandi!!). La serata si conclude in discoteca. È molto bello ballare accanto alla vetrata da cui si vede l’Acquapark illuminato a festa e intuire poco più in là il mare e la luna.

Secondo giorno. Mattinata di navigazione. Ne approfittiamo per goderci una lunga colazione (anche questa a buffet), prendere il sole al Lido Catalano (area vietata ai bambini, così c’è più pace), fare una nuotata rinvigorente nell’acqua marina (gelida) della piscina e infine riempirci gli occhi dell’ingresso nel golfo di Napoli (la nave sta costeggiando Ischia) comodamente accomodati in un idromassaggio. Alle 13 scendiamo in esplorazione di NAPOLI. Abbiamo deciso di non aderire alle escursioni proposte dalla MSC un po’ per una questione di costi (ogni escursione costa in media 50 Euro), un po’ perché, non abituati ai viaggi organizzati, volevamo personalizzare anche questo viaggio, renderlo un po’ più “nostro”. Perciò prima della partenza mi sono esplorata virtualmente i vari scali cercando su Internet utili indicazioni (trovate anche sul sito di Turisti per caso). Ci siamo stampati anche qualche cartina dei vari centro città, cosa assai utile, perché sebbene MSC dica che sono disponibili le cartine (con contributo di 50 centesimi), in realtà te le forniscono solo per alcuni porti.

A Napoli il molo è a due passi dal Maschio Angioino, perciò iniziamo subito la nostra passeggiata turistica (superficiale, ma piacevole), che toccherà i monumenti principali della città. Il Palazzo Reale, piazza del Plebiscito, la Galleria Umberto I, il teatro San Carlo. Concludiamo percorrendo via Toledo con i suoi tanti negozi (con pausa per un Babà che scopriamo essere tutto un altro mondo rispetto alle repliche che ci propongono al nord) e un pezzo di lungomare, da cui intravediamo Castel dell’Ovo. Al nostro rientro in nave (previsto per le 17) ripetiamo il programma collaudato ieri (costante per tutta la vacanza): idromassaggio, sole, doccia in cabina, estasi davanti al Vesuvio, teatro, cena, musica e danze.

Terzo giorno. Oggi sveglia un po’ più presto. Alle 8 siamo già nel porto di PALERMO e vogliamo utilizzare ogni minuto di questa giornata per l’esplorazione. Appena scesi cerchiamo un autobus di linea per Mondello… oggi mare! Con pochi euro e un tragitto di circa 15 minuti ci troviamo davanti a una splendida spiaggia di sabbia bianca, corredata da mare turchese trasparente. Ci facciamo una nuotata memorabile. Dopo un po’ di relax torniamo a Palermo (i mezzi pubblici sono iper-efficienti, passa un bus ogni dieci minuti) per visitare il centro storico. Partiamo dal teatro Politeama (capolinea degli autobus) e procediamo per la barocca Chiesa di S.Domenico, per passare poi nel pittoresco Mercato della Vucciria, fino al Mercato del Capo. Facciamo una breve pausa gastronomica (aiutati nella scelta da alcuni autoctoni che, come da positivissimo cliché, si rivelano socievoli e gentilissimi) a base ovviamente di arancini e dolci siciliani, poi il giro continua alla volta del Palazzo dei Normanni (visto solo da fuori), fermandoci a visitare la Cattedrale (veramente imponente) e procedendo poi attraverso la piazza dei Quattro Canti, fino a palazzo Steri.

Alle 16 rientriamo sfiniti alla base. Palermo è meravigliosa e sicuramente è la tappa che più ci ha affascinati.

Quarto giorno. Sveglia decisamente all’alba e dal terrazzino vediamo già la costa africana. La nave attracca alle 7. Poco dopo scendiamo, con i nostri due compagni di tavolo, alla scoperta di TUNISI. Davanti alla nave il personale della MSC ha allestito uno spettacolino per i turisti pigri che decidono di non allontanarsi dal porto. Ci sono cammelli su cui farsi fotografare e musicanti del luogo. Poco più in là hanno ricostruito una specie di villaggio con negozi di artigianato locale e un hammam. Tutto molto “finto”. Oserei dire quasi grottesco. Ma a molti turisti piace (scopriamo infatti che molti oggi rimarranno in nave, alcuni prenderanno parte alle gite organizzate da MSC, pochi scendono da soli). Ci avventuriamo oltre il villaggio di plastica e ci accordiamo con un tassista che ci accompagna in centro città (il porto infatti è molto lontano, bisogna attraversare su una lunga strada diritta i due laghi salati che separano la città dal mare). Lui ci aspetterà per due ore (tutto ciò per la cifra concordata di 40 euro, sappiamo che usufruendo di taxi non regolari si può ottenere lo stesso trattamento con cifre assai più basse), durante le quali potremo visitare la Medina, poi ci riporterà indietro. Appena scesi davanti alla Cattedrale Cristiana si avvicina un signore che parla molto bene l’italiano e ci dice di essere un dentista. Tra una chiacchiera e l’altra si offre di accompagnarci nella città vecchia, ma una volta giunti davanti alla Grande Moschea (Djamaa Al Zitouna) lo vediamo discutere con due vigilanti e dileguarsi senza spiegazioni. Intuiamo più tardi che c’è un proliferare di guide abusive che cercano di accaparrarsi i turisti. Infatti dopo poco veniamo avvicinati da un altro simpatico tunisino che ci dà amichevolmente degli “italiani cornuti” per accattivarsi la nostra benevolenza. Dopo un tragitto tra viuzze, cunicoli e scalette per addentrarci un po’ di più nella Medina, ci accompagna nel giro classico (di cui avevo già letto su Internet). Negozio di tappeti (ex palazzo del sultano) con terrazza panoramica su cui scattare le foto di rito (che ci ha scattato la nostra “guida” mettendoci in posa come se fosse un fotografo di Max), poi tappa in negozio di essenze (dove ci vendono un olio profumato che chiamano “Triki triki” e che ci descrivono come una specie “Viagra naturale”. La descrizione che ne fanno è talmente divertente e pittoresca che non possiamo non acquistarlo). Salutiamo il nostro amico tunisino (che ovviamente ci chiede una mancia… 10 euro lo rendono felice), poi vaghiamo un po’ per i negozietti iper-turistici dove ci abbandoniamo allo shopping kitch. Il mio fidanzato si diverte talmente tanto a contrattare che alla fine si porta via una marea di oggetti inutili per il solo gusto di averli ottenuti a pochi euro. In tarda mattinata rientriamo in nave (per le strade di Tunisi fa già caldissimo). Oggi si salpa alle 13, perciò abbiamo un intero pomeriggio di relax e alle 18 inizia la serata di gala… Cocktail offerto dalla MSC, saluti del comandante e degli ufficiali di bordo, spettacolo e cena tutti eleganti.

Quinto giorno. Oggi colazione servita in camera (servizio gratuito di cui si può usufruire quando si desidera apponendo apposito ordine sulla maniglia della porta). L’omino del servizio in camera bussa leggero e quando gli apriamo entra, appoggia il vassoio sul tavolino senza nemmeno guardarsi intorno e scompare rapido e silenzioso come un ninja. Dobbiamo sottolineare che il servizio, sia in cabina, sia al ristorante, è sempre impeccabile (basta dire che le pulizie in cabina vengono fatte due volte al giorno e che al rientro dalla cena troverete il letto con le coperte abbassate pronto ad accogliervi e il vostro pigiama ripiegato a ventaglio tipo origami). Mattinata di sole, sole, sole. Il mare è agitato, la nave traballa un pochino (quando ci si alza in piedi nelle zone più esterne si barcolla). L’acqua della piscina al ponte 15 fa onde da surf (infatti è chiusa). Alle 14 arriviamo a PALMA DE MALLORCA. Prendiamo un taxi per raggiungere il centro (costo 10 Euro), ci lascia proprio davanti alla Cattedrale. La Seu, come la chiamano qui, è veramente splendida. Fuori è molto scenografica, circondata da palme altissime, con il mare sullo sfondo. Dentro è molto suggestiva, la visita è raccomandata. Ci dedichiamo poi a una passeggiatina nei dintorni, dove sono concentrate le maggiori attrattive artistico-culturali della città: il Palacio del l’Almudaina, Parc de la Mar col suo laghetto artificiale e le decine di artisti di strada che si fanno fotografare dai turisti (troviamo in successione Indiana Jones, Charlot e Shrek…) e infine l’Hort del Rey con le sue statue d’arte contemporanea. A metà pomeriggio decidiamo che è tempo di fare un bagno nelle acque ispaniche, così prendiamo un autobus di linea che ci conduce alla Platja de Palma. Scendiamo a Cala Estancia, che delude un po’ le aspettative (è confinante con un porticciolo turistico), ma spostandoci poco più a sinistra, oltre il porto, troviamo l’inizio di Ca’n Pastilla, 5 km di sabbia e onde alte su cui i surfisti tentano di arrampicarsi. Facciamo un bagno e alle 19 torniamo in centro, dove ci abbandoniamo ad un po’ di shopping per le vie principali. Percorriamo il famoso Passeig de Born con le sue (piccole) sfingi e raggiungiamo Plaza Maior, dove ci accasciamo in un bar de tapas. Recuperiamo le forze davanti a piattini di patatas bravas, tortillas e croquetas, assaggiamo il frito mallorquìn (sconsigliato per i palati delicati… si tratta infatti di fegato di capra o pecora, speziato con verdure…) e ci gustiamo un bicchiere di vina mallor (buono!), poi si rientra. La nave salpa alle 24.

Sesto giorno. Eccoci a BARCELONA, tappa molto attesa. Non ci illudiamo di riuscire a visitarla in un giorno, ma vogliamo “assaggiarla” per poi tornare. Come consigliatoci da un ragazzo conosciuto in nave non prenotiamo la navetta messa a disposizione dalla MSC (che costa 12 Euro), ma ci affidiamo ad un autobus di linea (che costa circa 3 Euro, sempre andata e ritorno), la cui fermata è proprio davanti all’ingresso del porto. Scendiamo davanti al Belvedere di Cristoforo Colombo, proprio dove nascono le famosissime Ramblas. Iniziamo la nostra passeggiata, il clima purtroppo è incerto. Tra artisti di strada e bancarelle che vendono animaletti da compagnia (cocorite, pappagallini, criceti, conigli) raggiungiamo Placa Catalunia, che è davvero molto bella. Facciamo due tappe: una per visitare la chiesa di Santa Maria del Pi, l’altra per entrare in un Carrefour Express e sbirciare i prodotti che consumano gli spagnoli (e ci compriamo biscotti catalani e pipas… i semi di girasole tostati e salati che in Spagna vanno per la maggiore). Intanto inizia a piovere e la temperatura si abbassa. Salta la nostra ipotesi di recarci al parco Guell. Ci infiliamo nella metro e raggiungiamo la Sagrada Familia. Spettacolare. I lavori all’interno e su una delle facciate proseguono, c’è chi dice che non finiranno mai. Nonostante le impalcature l’interno ti leva il fiato. Ci sono così tanti dettagli, intagli, giochi architettonici che potresti rimanere col naso per aria per ore. Visitiamo anche l’annesso museo che racconta le fasi di progettazione di Gaudì, con tutti i mirabolanti modellini delle varie parti che compongono la cattedrale. Prima di rientrare in nave ci fermiamo sulle Ramblas, dove trovo il più grande negozio monomarca della Desigual che abbia mai visto. Un paradiso per shopping-addicted.

In nave ci attende la seconda serata di Gala, ancora più sfarzosa della precedente.

Settimo giorno. A MARSIGLIA splende il sole, anche se non fa molto caldo. Prendiamo la navetta messa a disposizione dalla MSC (anche qui infatti il molo è lontano dal centro cittadino e non vediamo autobus di linea nelle immediate vicinanze) fino al Vieux Port. Passeggiamo attraverso il caratteristico mercato del pesce, poi attraverso quello dei fiori, fino al Fort St.jean (una delle due fortificazioni che proteggono il porto di Marsiglia). Per evitarci sfacchinate ci mettiamo i panni del turista medio e compriamo due biglietti per fare il giro turistico del centro storico con il trenino. Ci fanno compagnia un gruppo di spagnoli di mezza età che allieteranno l’attesa della partenza con canti popolari e qualche passo di flamenco. Poco più in là una combriccola di italiani risponde a suon di “Funiculì funicolà”. Sprofondiamo nei cliché.

Il trenino sobbalzante ci porta fino al Panier (collina sopra Marsiglia che ospita la città vecchia). Durante il tragitto ammiriamo la Major, bellissima cattedrale. Giunti al coloratissimo quartiere antico ci perdiamo nei vicoli, tra negozi di saponi, profumo di lavanda e pastis. Torniamo in centro e concludiamo la giornata con una sbirciatina alle vetrine di rue Canabiere (la via centrale, dietro al porto vecchio), allegra e animata. Marsiglia ci colpisce per la sua solarità, noi che ci aspettavamo una città un po’ cupa, dissoluta, malfamata. Ci torneremo. Anche perché vorremmo visitare le isole antistanti a cui oggi abbiamo rinunciato. Al nostro rientro in nave ci diamo da fare a ripristinare i bagagli (farci entrare tutti gli acquisti fatti in questi giorni è un’impresa), che entro mezzanotte vanno lasciati fuori nel corridoio per il ritiro. Intanto fuori dal balconcino il panorama è indimenticabile… Grandi rocce calcaree accarezzate dal mare (le famose Calanques…), paesini incastonati, windsurf che giocano nel tramonto. Un quadro meraviglioso, degna conclusione di questo viaggio.

Ottavo giorno. Rientro a Genova. Sveglia al mattino presto. Entro le 8 tutti i passeggeri che sbarcano oggi devono farsi trovare nei punti di raccolta ad essi assegnati. Da lì si viene chiamati a gruppi, si scende, si recuperano le valigie che ci attendono in una saletta del porto. Il personale MSC è cortese e organizzatissimo, in pochissimo tempo siamo fuori, senza code, ingorghi e disagi.

Il bilancio conclusivo di questa esperienza è totalmente positivo: è stata un’esperienza intensa, soddisfacente e rilassante. Siamo pronti a ripartire!!



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