La nostra Namibia 2

Al ritorno da un viaggio come questo la prima cosa che ti viene voglia di fare è condividere l’esperienza con amici, parenti, conoscenti, ma anche con altri viaggiatori. Sicuramente l’itinerario sarà molto simile agli altri in questa sezione ma speriamo di dare qualche indicazione in più o diversa da quelle già presenti. Partenza il 24...
Scritto da: Sara&Fonzie
la nostra namibia 2
Partenza il: 25/07/2009
Ritorno il: 05/08/2009
Viaggiatori: in coppia
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Al ritorno da un viaggio come questo la prima cosa che ti viene voglia di fare è condividere l’esperienza con amici, parenti, conoscenti, ma anche con altri viaggiatori.

Sicuramente l’itinerario sarà molto simile agli altri in questa sezione ma speriamo di dare qualche indicazione in più o diversa da quelle già presenti.

Partenza il 24 luglio da Firenze con 2 ore di ritardo a causa del vento, arrivo a Francoforte non abbastanza in orario per la Lufthansa che ci chiude il volo sotto il naso e ci invita a rivolgerci allo sportello per farci assegnare un altro volo. Per fortuna la signorina è italiana, che in questi casi fa sempre piacere, ci assegna l’hotel in cui passare la notte e ci comunica che partiremo l’indomani sera con un volo dell’Air Namibia diretto su Windhoek.

Ce ne facciamo una ragione e passiamo la notte e il giorno successivo a Francoforte. La sera del 25 luglio partiamo con Air Namibia in orario, l’aereo è piuttosto vecchio, scomodissime le poltrone, un bagno fuori uso, intrattenimento scarso. Finalmente alle 7.30 del 26 luglio tocchiamo il suolo namibiano. L’aria è bella frizzante; ci accolgono con le mascherine per la paura dell’influenza A e dopo aver recuperato le valigie incontriamo il corrispondente che ci consegna tutti i documenti per il nostro viaggio. Svolgiamo le formalità per ritirare la nostra Polo Classic con la seconda ruota di scorta e partiamo.

Ci aspettano 600 km di strada asfaltata per arrivare alla nostra prima meta. Facciamo una sosta a Otjwarongo per il pranzo in un posto dove allevano coccodrilli, infatti ci siamo mangiati una squisita insalata con il coccodrillo e poi via verso Tsumeb fino ad arrivare all’ingresso dell’Etosha, in cui però non entreremo stasera in quanto la nostra sistemazione si trova in una riserva privata. Avvistiamo tantissimi facoceri ai bordi della strada ( il loro possibile attraversamento è indicato anche da cartelli stradali ) e delle scimmie.

L’Onguma lodge è veramente quello che serve per estraniarsi dal mondo caotico,per entrare in sintonia con la savana, il suo silenzio e la sua pace. Ci servono una deliziosa cena sulla veranda che guarda verso il bush. Cominciamo ad assaporare la cucina locale ( la selvaggina è ottima) che e accompagnata da un buon vino sudafricano è proprio una sorpresa! 27 luglio: stamani ci aspetta il primo game drive organizzato dal lodge che ci porterà alla scoperta dell’Etosha…È freddissimo, anche se ci hanno dotati di coperta di pile e borsa dell’acqua calda, i nostri piumini fanno fatica a tenerci al caldo, inoltre la jeep scoperta certo non aiuta!! Comunque la ricerca non è molto fruttuosa, vediamo elefanti, giraffe, kudu, gazzelle, zebre, ma niente felini.

Stessa cosa durante il tragitto che percorriamo da soli con la nostra auto per raggiungere Okaukuejo. Ci sistemiamo nel nostro waterhole chalet che si affaccia sulla pozza dove vengono a bere moltissimi animali; infatti la sera è abitudine degli ospiti sedersi comodamente in direzione della pozza illuminata per ammirare questo spettacolo.

28 luglio: giornata dedicata al safari individuale: tante giraffe, zebre, gazzelle, struzzi, facoceri, orici, elefanti, sciacalli…Ma niente felini! Meno male che la pozza dell’Okaukuejo ci regala lo spettacolo di 40 elefanti tutti insieme e dei rinoceronti col piccolo! 29 luglio: trasferimento a Twyfelfontein, 350 km di cui 120 su strada asfaltata fino a Korixas; sosta per il rifornimento e per la veloce visita della foresta pietrificata ( vale la pena solo per la foto della welwitschia sul tronco pietrificato ) e arrivo presso il Twyfelfontein Lodge che si trova sotto una rupe rocciosa molto suggestiva. Qui ci sono 30°! Nel pomeriggio partiamo con Anton ( la guida del lodge ) alla ricerca degli elefanti del deserto; quando avevamo perso le speranze ne raggiungiamo uno e riusciamo ad avvicinarci molto, almeno fino a quando non si è scocciato e ci ha fatto capire che sarebbe stato meglio allontanarsi! Aperitivo al tramonto in uno splendido scenario tipico del Damaraland e cena sulla terrazza un po’ troppo ventilata del lodge. Ps: se potete evitate le camere verso la montagna, sono buie e non troppo accoglienti.

30 luglio: direzione Cape Cross, 300 km di strada bianca fino a Henties Bay. Visita alla colonia delle otarie e pernottamento presso il Cape Cross Lodge che merita se volete sentirvi soli con il grande oceano! Se invece preferite proseguire verso la civiltà potete pernottare direttamente a Swakopmund per correndo altri 100 km di strada asfaltata ( o salata come la chiamano là).

31 luglio: Raggiungiamo Swakopmund fermandoci lungo strada per fotografare il relitto di una nave a pochi passi dalla spiaggia; meno male non è stato necessario avventurarsi nella Skeleton Coast per vederne uno! Ci hanno detto che la guida è molto impegnativa e la strada a tratti monotona. A Swakopmund dormiamo al Seaside hotel che si trova 5 km prima della cittadina, bell’albergo con tutti i comfort direttamente sulla spiaggia, dotato di centro benessere. Giornata a spasso per la cittadina tipicamente tedesca, bei locali e negozi: se siete interessati ad acquistare abbigliamento tecnico vi consigliamo il Namib Safari shop in Kaiser Wilhelm Street, dove poterete comprare a prezzi vantaggiosi capi di ottima qualità. Al Tugs non c’è posto né stasera né domani così decidiamo di cenare presso il Lighthouse ( si trova sulla Lonelyplanet ) dove con 230 rand ci gustiamo un piatto di calamari alla griglia e una bottiglia di vino bianco. Ottima scelta anche per domani sera.

01 agosto: mattinata dedicata alla minicrociera sulla laguna di Walvis Bay: assolutamente da non perdere anche se molto turistica. Ci sono le otarie che salgono sulla barca, i delfini, i pellicani, i cormorani, e soprattutto la degustazione delle ostriche che coltivano qui, accompagnate dallo champagne. Noi abbiamo preso la barca con Mola Mola ma ce ne sono tantissime presso la Yacht club di Walvis Bay. Qui troverete anche qualche venditore di souvenirs con articoli carini in legno, il consiglio è di trattare furiosamente sul prezzo se vi piace qualcosa, potrete averlo a meno della metà di quello che vi chiedono inizialmente! Nel pomeriggio raggiungiamo la Duna 7 che riusciamo a scalare con non poca difficoltà, ma che soddisfazione arrivare lassù in cima e buttarsi di sotto di corsa ! Per concludere la giornata ci viene l’idea di percorrere la Welwitschia drive per vedere la pianta più antica di questa specie: peccato che sulla guida non è specificata la distanza né il tempo per raggiungerla, quindi dopo 50 minuti di strada più dissestata del solito e almeno 30 km percorsi, ci accontentiamo della Valle della Luna e torniamo alla base.

02 agosto: partenza di buon ora per Solitaire, 370 km di niente, 1 ora e mezzo senza incontrare nessuno, passando per valichi e pianure. Arrivati a Solitaire facciamo la fila per assaggiare la famosa torta di mele citata sulla guida e proseguiamo alla volta del nostro lodge: il desert homestead, un’altra oasi di pace dove ci rilassiamo aspettando il tramonto. Per chi è appassionato di cavalli c’è la possibilità di fare delle escursioni in quanto c’è un maneggio interno al lodge.

03 agosto: sveglia un’ora prima dell’alba per raggiungere Sesriem e il parco delle magnifiche dune ( 170 rand a persona + 10 per l’auto ) La strada che porta alla duna 45 che tutti non vedono l’ora di scalare è lunga 60 km dall’ingresso, che tutti percorrono a velocità sostenuta anche se il limite sarebbe 60 km/h! Si arriva col sole già abbastanza alto sull’orizzonte ma i colori sono ancora molto accesi. Proseguiamo verso Soussusvlei e il Dead Vlei: se siete a fine vacanza fatevi bastare i soldi ( 110 rand a persona ) per la jeep navetta che vi porterà per gli ultimi 5 km percorribili solo con la 4X4, altrimenti l’alternativa rimane la scarpinata sotto il sole cocente! Il dead vlei con i suoi alberi secchi e il suolo bianchissimo è veramente suggestivo. Il Sesriem canyon non vale proprio una visita a nostro avviso, ma se avete ancora l’energia…

04 agosto: trasferimento di 380 km fino a Windhoek e dopo 10 giorni di strada sterrata tornare sull’asfalto è un sollievo! Note di viaggio: Noleggio auto: se potete spendere un po’ di più per questa voce, noleggiate una 4X4; non che le strade della Namibia non si possano percorrere con una berlina, ma vuoi mettere la tranquillità di viaggiare con un mezzo più alto e robusto! Guida: per questa destinazione la Lonely Planet non aiuta molto: le informazioni sui posti, le distanze e i prezzi degli ingressi, sono frammentarie, in tal caso mancano proprio, quindi consigliamo di cercare un’alternativa.

Etosha: sarà stato un caso ma durante i nostri safari nel parco abbiamo visto molti più animali nelle ore centrali del giorno piuttosto che la mattina presto, quindi non vi scoraggiate se nella prima mattinata non riuscite a scovare niente nemmeno alle pozze, basta attendere che la temperatura si alzi e che arrivi la sete!! Inoltre non fatevi mancare una notte all’Okaukuejo perché è un’ occasione per vedere comodamente gli animali anche di notte.

Soldi: conviene portare gli euro e cambiarli all’aeroporto perché malgrado ci siano gli sportelli bancomat in quasi tutti i centri abitati con un distributore, le commissioni per il prelievo sono altissime.



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