La nostra Islanda

13 giorni tra vulcani, puffin e cascate
Scritto da: lugas
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Volo prenotato a dicembre; come mezzo abbiamo optato per un campervan, prenotato a febbraio con Lava Carrentals. Mai avuto problemi a trovare posto nei campeggi indipendentemente dall’orario di arrivo, anche dopo le 22. Tutto si paga in carte di credito, non è necessario l’uso di contanti. Lungo la strada si incontreranno numerosissime frecce bianche con bordo rosso che segnalano attrazioni turistiche. Consigliata qualche sosta, oltre a quelle classiche, lungo la strada, spesso si incontrano dei veri gioiellini poco pubblicizzati e poco affollati.

Questo in breve il nostro itinerario, fatto in senso antiorario, con tappe e kilometraggi, il tutto fatto con calma e senza fretta, senza rinunciare a quanto prefissato. I tempi di ogni visita ovviamente sono a discrezione e dipendono anche dal vento (può essere molto forte e fastidioso) e dal meteo. Inutile dire che col sole i colori e il paesaggio sono spaziali e non vorresti più andar via, un po’ meno con nuvole e pioggerella.

Lunedì 1.8 Keflavik – Parco nazionale di Pingvellir km 154

Partenza da Malpensa, scalo a Zurigo e arrivo a Keflavik nel primo pomeriggio (l’Islanda d’estate è due ore indietro, non avendo l’ora legale) – Parco di Þingvellir – Prima notte al campeggio di Pingvellir.

Martedì 2.8 Pingvellir – Hvolsvollur km 268

Inizia il Circolo d’oro. Prima sosta presso l’azienda Efstidalur II per colazione, buffet ricco e generoso per 15 euro a testa con prodotti dell’azienda, su tutti skyr e marmellata di rabarbaro, consigliatissimo – Geysir – Gulfoss – Fludir – Reykholt e strada 35 per il vulcano di Kerid – Gulfoss per prendere la strada n° 1 – Hella – Hvolsvollur – Seljalandsfoss. Ritorniamo al campeggio di Hvolsvollur, dove ceniamo presso la stazione di servizio con due hamburger e patatine, birra e coca cola, totale 60 euro (questi sono i prezzi che girano dato il costo della vita). Tra Hvolsvollur e Vik non ci sono campeggi degni di questo nome.

Mercoledì 3.8 Hvolsvollur – Kirkjubaejaklaustur km 212

La giornata comincia sperando in un bel bagno alla Seljavallalaug, una bella passeggiata di circa mezz’ora per arrivare alla vasca. Peccato che l’acqua non sia per niente calda, un tubo immette l’acqua geotermale che però nella grande vasca si raffredda; in ogni caso merita la passeggiata lungo la vallata – brevi soste sulla strada seguendo i suggerimenti dei cartelli turistici – Skogafoss, da fare la scalinata sul bordo non solo per arrivare in cima ma anche per addentrarsi un poco nella vallata soprastante – Vik e le sue attrazioni; prima tappa il faro e la riserva di Dyrholaey dove ora una strada asfaltata permette a tutti i mezzi di salire.

Panorama stupendo, primi contatti con i buffi puffin, ben visibili e a portata di fotografia – Reynisfjara, con la sua sabbia nera, i suoi archi e pinnacoli e le formazioni geologiche. Unica attenzione, le onde oceaniche: se ci si avvicina all’acqua fare molta attenzione perché anche quest’anno le vittime di annegamento non sono state poche – Vik – lungo la strada sosta per ammirare i campi lavici del Myrdalssandur – Fjadrargljufur, uno stretto canyon godibile dall’altro grazie ad un bellissimo sentiero. Notte a Kirkju, bel paesino dotato di un accogliente e bellissimo campeggio.

Giovedì 4.8 Kirkjubaejaklaustur – Hofn km 214

Svartifoss (passeggiata di almeno un’oretta e mezza a/r con dislivello) – Skaftafellsjokull (un’oretta a/r) – Svinafellsjokul – Fjallsarlon – Jokusarlon – Diamond Beach (oltre a uccelli marini facile vedere foche) – Hofn con cena da Pakkus (costoso ma buonissimo, una tantum: l’unica cosa è che non accettano prenotazioni e se c’è coda ti invitano a riprovare più tardi, ma se scendi di sotto al bar ti danno un cicalino di chiamata appena si libera un tavolo, però la birra avanzata te la puoi portare al tavolo)

Venerdì 5.8 Hofn – Borgarfjordur Eystri km 395

Strada 1 con varie soste per ammirare la costa e gli scorci che si aprono – evitiamo l’Oxi Pass ma facciamo, visto il cielo azzurro e il bellissimo tempo, la strada 95, panoramica e bellissima, sterrata nella parte centrale (ho visto campervan arrivare dalla strada dell’Oxi pass, quindi fattibile con tale mezzo, informarsi su condizioni della strada e del tempo) – Egillstaddir – Seydisfjordur (soste per cascate al ritorno) – Borgarfjordur Eystri (un vero gioiellino, ottimo punto per vedere i puffin e altri uccelli marini; ottimo piccolo birrificio locale, che produce birre buonissime per chiudere la giornata)

Sabato 6.8 Borgarfjordur Eystri – Porshofn km 436

Iniziamo la giornata con un’altra visita a Hafnarholmi per vedere puffin e non solo – Egillstaddir – risaliamo il Lagarfljot – Hengifoss (un’oretta a/r dal parcheggio, bella camminata che merita) – Canyon Studlagil (visto dall’alto, se c’è tempo meglio l’altro lato, una camminata di un’ora circa per arrivare sulle sponde del fiume e addentrarsi sulle rocce basaltiche) – strada 85 per i fiordi settentrionali – notte a Porshofn

Domenica 7.8 Porshofn – Reykjalid km 217

Parco di Raudanes, bella passeggiata per vedere costa e anfratti, consigliata – Kopasker, sosta per caffè e bella chiesetta – Asbyrgi e Jokulsargljufur, bella passeggiata lungo il canyon – Dettifoss e Selfoss lungo la strada 862, peccato per il meteo, vento e pioggerella – Bagni termali del Myvatn, due ore di relax e riposo, consigliato – notte a Reykjalid. Arrivando dal passo sembra di vedere l’anticamera dell’inferno tra fumarole, odore di zolfo e acqua limpida e calda

Lunedì 8.8 Reykjalid – Dalvik km 191

Iniziamo la nostra giornata al parco geotermale di Hverir per poi dirigerci verso la zona del Krafla, salendo al vulcano Viti e facendo il bel trekking al Leirhnjukur, vaste distese di lava, crateri esplosi e rocce laviche multicolori. Visite consigliatissime – Passeggiata tra i pinnacoli di lava del Dimmuborgir – scendiamo verso la zona sud del Myvatn con sosta e due passi al parco di Hofdi – due passi tra ai crateri dello Skutustadagigar – ottimo gelato nell’azienda agricola di fronte – ripartiamo per Akureyri e sosta obbligata lungo la strada a Godafoss, imponente e fragorosa – da Godafoss a Akureyri la strada scende per una vallata bellissima – arriviamo a Akureyri non dal tunnel ma facendo la vecchia strada, molto panoramica – due orette a Akureyri giusto per riassaporare un po’ di folla, visita al giardino botanico Lystigardurinn – arrivo a Dalvik

Martedì 9.8 Dalvik – Stikkysholmur km 509

Tappa lunga di trasferimento verso la penisola di Snaefellsnes ma non mancano i punti di interesse. Iniziamo con il Trollaskagi, con varie soste lungo la strada per vedere scorci e ammirare il panorama dei fiordi. Olasfsjordur – sosta a Siglufjordir, bellissimo villaggio e con il museo dell’aringa da vedere, ben fatto e suggestivo – Hofsos – Varmalid con sosta pranzo sotto una battente pioggerella – Blonduos – Hvammstangi con deviazione per vedere le foche, 25 km di sterrato non in buone condizioni ma fatto comunque in campervan. Nonostante il grigiore del meteo, viste tante foche a riposarsi dopo la lunga giornata – arrivo a Stikkysholmur, non senza aver dovuto fare una sessantina di km di sterrato causa lavori sulla n° 54 che ci ritardano un po’. Il paesaggio è bellissimo sul fiordo con le decine di isole all’orizzonte – cena a base di hamburger e birra

Mercoledì 10.8 Stikkysholmur – Hveragerdi km 376

La giornata è dedicata alla penisola di Snaefellsnes e cominciamo la giornata da Stikkysholmur, due passi nella zona del porto e sul promontorio col faro, per avere grandiosi scorci sul villaggio e il fiordo con le sue isolette – sosta per una bella cascata appena prima di Grundafjordur – Kirkjufell con il classico panorama della cascata e della montagna – sosta caffè a Gilbakki nel belllo e affascinante Koffihus – Helissandur – sosta al cratere di Saxholl – Spiaggia e scogliere di Djupalon – passeggiata sul sentiero Helnarr /Arnastapi (non tutta, non sapendo poi come tronare indietro, circa un’ora a/r) – bagno ristoratore alla Lysuholslaug, economica e tranquilla – Hveragerdi dove dormiamo al campeggio

Giovedì 10.8 Hveragerdi – Keflavik km 128

La deviazione era stata decisa per fare il bagno nel fiume della Reykjadalur ma un forte acquazzone ci fa rinunciare; ci torneremo perchè la zona è affascinante, fumarole e vapori geotermici dappertutto. Prendiamo quindi la 38 direzione Porlakshofn con varie soste lungo la strada (c’è una deviazione per una bellissima chiesetta, vicino al compeggio dopo Porlakshofn), passiamo attraverso campi di lava, per ragioni di tempo non ci fermiamo al vicino parco nazionale, ultima sosta al ponte tra i due continenti (perdibile, nulla di che) e arriviamo a Keflavik per la riconsegna del ns. compagno di viaggio, dopo circa 2.800 km.

Il pomeriggio del giovedì e del venerdì e la mattinata del sabato (11-13.8) le passiamo a Reykiavik. A nostro giudizio una giornata piena dedicata alla visita della capitale è più che sufficiente, concentrandosi nella zona tra la città vecchia e il porto vecchio, con epicentro il lago Tjornin e un po’ di shopping sulla Laugavegur. Visitiamo il museo sulla colonizzazione, uno sguardo anche multimediale sull’Islanda dall’arrivo dei vichinghi ad oggi, un bell’hot dog per strada e la nostra prima visita all’Islanda finisce qui.

Inutile dire che è un paese bellissimo, dove la natura la fa da padrone con i suoi colori, i suoi odori sulfurei, il suo vento e il suo meteo, i suoi silenzi e i suoi spazi, la sua flora e la sua fauna. Le soste lungo la strada sono tantissime; al di là delle attrazioni più note, un fiordo, una chiesetta, cavalli al pascolo “costringono” a più soste quindi ne si tenga conto nell’organizzazione del proprio tour: inutile fare previsioni perchè se c’è un bel sole il tempo a guardare i buffi puffin sembra non passare mai.

Quindi, che dire? Buona Islanda!

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